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In America Kamala Harris, in Italia Maria Luisa Pellizzari

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Ieri Kamala Harris è diventata la vice-presidente degli Stati Uniti d’America, in Italia il prefetto Maria Luisa Pellizzari è diventata la nuova vice-capo polizia vicaria, ma a Lei i politici italiani non hanno dedicato nessun post su Facebook.

In America Kamala Harris, in Italia Maria Luisa Pellizzari

Ieri Kamala Harris è diventata la vice-presidente degli Stati Uniti d’America, nel suo primo discorso ha dichiarato: “Anche se sono la prima a ricoprire questa carica, non sarò l’ultima. Ogni bambina che stasera ci guarda vede che questo è un paese pieno di possibilità”.

Intanto in Italia, sempre ieri 7 Novembre 2020, il prefetto Maria Luisa Pellizzari è diventata la nuova vice-capo polizia vicaria: è la Prima Donna a ricoprire questo incarico, nella sua carriera nella Polizia di Stato ha ricoperto delicati incarichi investigativi e manageriali; è stata Direttrice Sco e da ultimo Direttrice centrale degli Istituti di istruzione. In questo caso però non ci sono stati post di congratulazioni, né su Facebook, né su qualunque altro social network, da parte di alcun esponente della Politica italiana. Perché?

N

el nostro Paese tendiamo a concepire l’idea che l’ America sia il paese dove tutto è possibile e dove accadono eventi straordinari. Non vediamo l’ora di congratularci con gli americani per tutto quello che fanno, ma se non sia mai, qualcuno tenta di fare qualcosa di straordinario, qui da noi, viene subito considerato folle e da emarginare.

In Natura il Potere è Donna: la stessa Madre Natura dà vita, e quando muore, lo fa per rigenerarsi, evolversi, fortificarsi.
Eppure, nella società civile nostrana, le “decisioni importanti” sono da lasciar prendere ai maschi. Nel 2020, sono ancora troppo poche le donne a rivestire ruoli apicali nella nostra società; per di più pare che non molte siano interessate alla politica… Perché?

Al di là di quello che la televisione degli anni ’80/’90 possa aver “trasmesso” alle nostre coscienze, resta il fatto che purtroppo ancora oggi, almeno nel nostro Paese, continuano a resistere convinzioni in merito a ciò che sia da considerarsi femminile: è fortunatamente accettabile -ma ancora non per tutte, dipende in che zona nasci e in che tipo di famiglia cresci- completare il ciclo scolastico, va bene anche lavorare, ma una donna non è completa se non vive la maternità.

Ecco, nel 2020 in Italia esiste ancora la tesi – fortemente sostenuta ANCHE da numerose donne – che l’apice della Felicità e della Completezza per una Donna sia l’aver vissuto la gravidanza, ed aver messo al mondo almeno due figli.
Negli ultimi tempi siamo bombardati da notizie sui BONUS BEBé, BABYSITTER, incentivi per i figli nati “entro una certa data di scadenza”… Il tutto per “combattere” il calo di natalità e non lasciarsi “battere” dagli immigrati che vivono in Italia e che di figli ne hanno di più.

Possibile che a nessuno sia mai venuto in mente di far notare come questa “linea politica” sia ridicola, assurda e offenda la “dignità” di un bimbo o una bimba che viene al mondo? -praticamente serve fare figli, alle donne per essere considerate tali e al paese per poter dire la propria nelle gara di statistiche-.

E’ necessario cambiare la concezione di base, ancora troppo medievale: una Famiglia è tale anche se non si desidera avere dei figli; una Donna è tale anche se non vuole avere figli; perché non si dice mai ” che un uomo non è completo se non diventa Padre?” E’ evidente che c’è quindi una faziosità nel ragionamento, per cui la Donna viene vista solo come “utile” per essere ingravidata e “sfornare l’ “erede” della famiglia- il primogenito deve essere preferibilmente maschio, per portare “avanti” il cognome paterno.

La politica negli ultimi anni si è mostrata molto preoccupata rispetto al calo delle nascite, ma fa ancora troppo poco, o meglio niente, per offrire strumenti di informazione rispetto a quelle che sono le malattie sessualmente trasmissibili, di cui molti giovani uomini e donne sanno pochissimo -spesso neanche da adulti.

Si cresce conoscendo poco sé stessi e il proprio corpo… Il sesso viene visto da giovani come “la prova” che una volta superata -come va,va – “ti ammette ufficialmente nel mondo degli Adulti- e poi sì che puoi definirti Uomo o Donna” (altri parametri che vengono considerati sono la lunghezza in cm del membro per i maschi e la taglia di reggiseno per le femmine).

Non sorprende che al giorno d’oggi siano numerose le gravidanze indesiderate in età giovanissima, che la pillola del giorno dopo venga acquistata con la frequenza di acquisto di un pacchetto di caramelle, che il preservativo venga visto come ” l’ostacolo al piacere ” del rapporto sessuale e che le ragazze come “prova d’amore” verso il loro partner siano tenute ad acconsentire al suo non-utilizzo.

Considerando che siamo nel pieno di una pandemia mondiale, dove ancora non si è scoperto un vaccino, dove i medici si trovano a lavorare con strumentazioni insufficienti, possibile che la politica non riesce a concepire “programmi” effettivamente più utili?

In un Paese Civile, Democratico, la Politica non dovrebbe avere come scopo la Felicità dei suoi Cittadini? La garanzia e la difesa dei loro Diritti?
Perché invece di impicciarsi della vita sessuale dei Cittadini, la Politica non si preoccupa di offrire loro condizioni di vita migliori, che diano ai cittadini la possibilità di scegliere -da sé- che tipo di famiglia vogliono crearsi?

Il calo delle nascite, oggi, considerate le condizioni in cui ci troviamo, è da considerarsi un atto di responsabilità da parte delle coppie, dato che con gli stipendi miseri che vengono dati ai 30enni e 40enni di oggi , è impossibile pensare di poter offrire un futuro dignitoso ai propri figli senza dover chiedere aiuto ai nonni.

Ecco, invece di preoccuparci di occupare i posti in prima fila quando si tratta di applaudire gli americani, ci si dovrebbe impegnare un po’ di più nell’attuare concretamente programmi politici che consentano alle bambine Italiane di sognare in grande e di più: non solo madri, non solo mogli, ma anche tante altre Maria Luisa Pellizzari a cui auguriamo “Ad Maiora“.

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