Il Presidente Micciché manifesta il suo sdegno invitando a chiedere a chi alla Regione Sicilia ha incaricato le persone ora arrestate.
Il Presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana, in una pubblica telefonata esprime tutto il suo rammarico per essere stato chiamato in causa da certa Informazione in merito al recente scandalo sanità nel quale la Guardia di Finanza di Palermo ha arrestato 12 persone e una ventina sono indagate, tra cui Carmelo Pullara, vicepresidente della Commissione sanità all’Ars.
Ci siamo occupati di questa vicenda nell’articolo “21 Maggio 2020 Corruzione nella sanità in Sicilia: ‘Abbiamo cambiato la busta’.
Nel frattempo, i deputati a lui fedeli, Tommaso Calderone, Riccardo Savona, Michele Mancuso, Mario Caputo, Alzo Papale, Riccardo Gallo appartenenti al Gruppo parlamentare di Forza Italia all’Ars, nonché gli Assessori regionali, Bernardette Grasso, Edy Bandiera e Marco Falcone, unitamente a tutti i coordinatori provinciali del partito in Sicilia, hanno firmato un documento congiunto nel quale, senza se e senza ma, difendono a spada tratta il loro leader Miccichè.
Nella telefonata resa pubblica, Miccichè tra l’altro addossa la responsabilità al Governo regionale quando dice “Andate da Razza e Musumeci e chiedete loro se Miccichè ha mai sponsorizzato questa persona”.
La questione scaturisce dalla circostanza che uno degli arrestati, ora in carcere, Fabio Damiani, Direttore generale dell’ASP 9 di Trapani, nelle intercettazioni, mentre parlava con l’imprenditore Salvatore Manganaro di Agrigento e suo faccendiere di riferimento, diceva che il suo sponsor per la nomina a manager dell’Asp era, a suo dire, Gianfranco Miccichè, presidente dell’Ars.
Manganaro nell’intercettazioni affermava “Chi c’è dietro questa operazione lo sappiamo solo noi e Gianfranco. Il pupo è Turano…eee…. u puparo è Miccichè. A me a prescindere del resto se l’operazione mi deve riuscire è quella lì ok? Ma siccome siamo in tre a saperlo tu si u quarto che a Trapani dietro Turano e Lumia ce l’ha messo Miccichè con un teatrino palermitano”.
E Damiani aggiungeva “Però in città è risaputo che quello che deciderà e che… sarà Gianfranco. Il problema è che non c’è stato l’incontro con lui. Basterebbe avere l’incontro con lui e. e poi non sarebbe necessario incontrare nessun’altro”.
Secondo la Guardia di Finanza di Palermo che ha ricostruito i fatti sulla base delle intercettazioni, ci sarebbe stato anche un incontro a Palermo che si racconta essere avvenuto tra Ivan Turola, Fabio Damiani e Guglielmo Micciché fratello del presidente dell’Ars, incontratisi, dicono sempre gli intercettati, nel bar Spinnato in via Principe di Belmonte. Invan Turola, di Milano, è considerato dagli Inquirenti un referente occulto di FER.CO. s.r.l.
Il Presidente dell’Ars Miccichè in una intervista di qualche giorno fa ha dichiarato di non conoscere questo Damiani e di avere chiesto al fratello se fosse vero che cercava sponsor. Il fratello Guglielmo ha risposto con una battura che non ne sapeva.
Il Presidente dell’Ars ha ulteriormente aggiunto nell’intervista “Chi vuole può chiederlo a Razza o a Musumeci o a chi vuole. Tutti vi diranno che non ho mai sponsorizzato un direttore della sanità. Non li conosco” aggiunge Miccichè che poi precisa “Se una cosa ho detto è che Candela non mi piaceva. L’ho detto a tutti che avevo notizie poco rassicuranti”.
Antonino Candela, arrestato e posto ai domiciliari, era stato nominato Coordinatore all’emergenza Coronavirus in Sicilia a marzo 2020 dal Presidente della Regione Nello Musumeci).
E sempre nell’intervista ha concluso Micciché che “Se un solo organo di informazione si permetterà di scrivere che io sono lo sponsor del signor Damiani, tramite mio fratello Guglielmo, che nella sua vita non mi ha mai fatto una telefonata per sponsorizzare né Damiani, né altri, subirà una denuncia penale e civile per risarcimento danni. Mi sono scocciato di sopportare organi di stampa che, leggendo nell’ordinanza del gip il tentativo non riuscito di farsi sponsorizzare da me, scrivono tutto il contrario, affermando che io sarei lo sponsor di Damiani”.
Il sostegno congiunto dei suoi:
“Trovo sconfortante dover leggere articoli giornalistici di tale portata – sottolinea il Capogruppo, on. Tommaso Calderone – in quanto Gianfranco Miccichè non è indagato. È totalmente estraneo a ogni fatto corruttivo o tangentizio. È gravissimo e inaccettabile quello che è stato scritto da alcuni giornali. Abbiamo dato mandato ai nostri legali per proporre querela contro le falsità scritte da certa stampa”.
“Gianfranco Micciché – riferisce l’Assessore Bernardette Grasso – ha dimostrato in questi anni, nel corso della sua prestigiosa carriera politica, di aver saputo mantenere un profilo di irreprensibilità, di trasparenza, che non viene certo messo in discussione da qualche titolo forzato o fuori luogo. Lo conosco bene, così come conosco il suo motto di sempre: “non sono ricattabile”.
“Ho manifestato al presidente Micciché la mia vicinanza, all’uomo prima ancora che al politico, essendosi ritrovato, suo malgrado, tirato in ballo in una vicenda alla quale è decisamente estraneo. Gianfranco proseguirà con ancora maggiore determinazione nel suo impegno verso la Sicilia”. Così l’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone, commissario FI per Catania e provincia.
“Nessuna ombra e nessun dubbio, sull’operato del Presidente Miccichè. Spiace assistere ancora una volta, ad assalti mediatici privi di alcun fondamento. L’azione politica del Presidente Miccichè è trasparente quanto la sua genuina immediatezza, la sua storia personale e politica ne sono la dimostrazione. Mi auguro, per il futuro, che fatti come questo non accadano mai più, e che la Stampa ed i media, si occupino delle innumerevoli iniziative positive che il Presidente porta avanti ogni giorno, per la nostra terra e per i Siciliani tutti”. Lo riferisce l’Assessore all’Agricoltura, Edy Bandiera.
“Le calunnie orchestrate a regola d’arte con il preciso intento di screditare il Presidente Micciché, noi le rispediamo al mittente. Non esiste nessun fondamento che giustifichi un tale attacco mediatico – chiosa il Vicecoordinatore regionale di Forza Italia, on. Riccardo Gallo. Che siano prese le distanze da tali infamanti affermazioni”.
“Sarebbe semplice esprimere solidarietà nei confronti del Presidente Micciché – dichiara il deputato e coordinatore di Forza Italia a Caltanissetta, on. Michele Mancuso. Noi andiamo oltre, ovvero all’uomo prima del politico, che oggi più di ieri ha sempre mantenuto un’immagine pulita e priva da ogni logica clientelare. Da parte nostra c’è solo stima e fiducia, certi che tali strumentalizzazioni giornalistiche sono figlie di una meschina macchina del fango. Forza Italia in Sicilia si è sempre caratterizzata per trasparenza, coerenza e grande onestà”
“È notorio – rimarca il deputato regionale, on. Mario Caputo -che il Presidente Miccichè nella sua lunga attività politica, sia a livello regionale che nazionale è sempre stato lontano da ogni coinvolgimento anche solo marginale o accidentale, con persone e fatti a vario titolo coinvolte nella aggiudicazione di pubbliche gare. Riteniamo azzardate e ingiuste le illazioni che nelle ultime ore lo hanno accostato a vicende giudiziarie in cui sono interessati alcuni vertici dell’Asp e altri pubblici dipendenti. Ancor più di ieri gode della nostra fiducia come uomo e come rappresentante delle Istituzioni”.
“Da parte della deputazione trapanese non c’è stata nessuna interferenza e ingerenza nella nomina del direttore sanitario. Le accuse al Presidente Miccichè sono inappropriate e fuori luogo”, conclude il Presidente della Commissione Affari Istituzionali, on. Stefano Pellegrino.
Non resta che aspettare La Magistratura affinché, si spera presto, faccia chiarezza. Nell’immagine di copertina il Presidente dell’Ars Gianfranco Micciché mentre al telefono manifesta la sua indignazione per essere stato citato dalla Stampa in questa vicenda.
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