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Castellammare di Stabia

Violazioni, deferimento, salvataggio. La Polizia di Stato sulle strade siciliane

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Violazioni del Dpcm sulla Covid-19. Trasporto irregolare di alimenti. Porto abusivo di armi. Tentato suicidio. Palestra abusiva.

span style="font-size: 14pt;">Continua il pattugliamento dei territori siciliani da parte della Polizia di Stato nell’ambito di programmati servizi di controllo del territorio, dando seguito al D.P.C.M. (misure di contenimento del contagio da COVID-19)

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La Polizia di Stato di Agrigento nei giorni scorsi procedeva ad ulteriori controlli, lungo la ss115, di veicoli adibiti al trasporto di sostanze alimentari a regime di temperatura controllata (quali mozzarelle, salumi, yogurt, burro, ecc…).

Il primo veicolo era partito da Sommatino ed era diretto nella Provincia di Trapani per rifornire vari supermercati. Il mezzo veniva trovato con il gruppo refrigerante spento, con una temperatura a bordo di 15,5 gradi centigradi, nonostante i prodotti trasportati dovessero essere mantenuti ad una temperatura tra 0 ed i 4 gradi centigradi, per un corretto mantenimento ai fini della loro consumazione.

Il secondo invece era partito da Ragusa ed era diretto in supermercati di diversi Comuni della provincia agrigentina. Anche in questo caso il mezzo veniva trovato con il gruppo refrigerante spento, con una temperatura a bordo di 8 gradi centigradi. In questo caso sul posto interveniva anche personale ASP.

Entrambi i conducenti venivano contravvenzionati con un verbale d’importo di circa 1000 euro; agli stessi veniva intimato di riaccendere il gruppo refrigerante del mezzo. In breve tempo veniva raggiunta la temperatura idonea al trasporto. La merce fortunatamente si trovava ancora in buono stato di conservazione.

Sempre in provincia di Agrigento personale del Commissariato di Canicattì, ha individuato nei giorni scorsi una Fiat 500 con tre giovani a bordo in giro per le vie cittadine. Al controllo i tre non fornivano valida giustificazione al loro comportamento ed avendo insospettito gli agenti, venivano sottoposti a perquisizione personale al seguito della quale veniva rinvenuto un coltello con apertura a molla di genere vietato e del quale non giustificavano il porto. Il possessore dell’arma veniva deferito a P.L. all’A.G. mentre tutti i passeggeri venivano segnalate per violazione delle norme sul contenimento del contagio da COVID-19.

La Sezione Polizia Stradale di Agrigento, nella tarda serata del 26 aprile u.s. durante il servizio di vigilanza stradale, sul viadotto “Garibaldi” ad Agrigento, notava un motociclo fermo sul margine destro ed un casco di colore rosa adagiato sull’asfalto; non trovando alcuna persona nelle immediate vicinanze, gli operatori, con l’aiuto delle torce elettriche in dotazione sull’auto di servizio, cercavano di individuare la presenza di qualche persona in difficoltà, nonostante l’operazione fosse ostacolata dal fatto che l’intero viadotto è privo di alcun tipo di illuminazione artificiale.

Dopo pochi minuti gli agenti riuscivano a notare la presenza di una persona di sesso femminile, dell’apparente età di circa 30 anni, che, dopo aver scavalcato il guard-rail, si sporgeva verso l’esterno del ponte fissando la parte sottostante la carreggiata. Prontamente gli operatori decidevano di raggiungere la persona che appariva in evidente stato di agitazione manifestando chiaramente l’intenzione di volersi suicidare, poiché, a suo dire, nella vita non era riuscita a fare nulla di buono. Con atteggiamento rassicurante gli operatori riuscivano a portare alla calma la donna e, con non poca difficoltà, a farla desistere dall’insano gesto riconducendola in una posizione di sicurezza. Sul posto, poco dopo, arrivava un’ambulanza del 118, il cui personale, viste le condizioni psicofisiche della donna, disponeva l’immediato trasporto presso l’Ospedale di Agrigento.

Nei locali del Pronto Soccorso gli agenti provvedevano, altresì, a notiziare i familiari della ragazza, i quali giungevano sul posto dopo qualche minuto. Presso l’Ospedale di Agrigento, la paziente veniva presa in cura dal medico specialista del reparto psichiatria.

La Polizia di Stato di Palermo ha scoperto e sequestrato una palestra abusiva che un 50enne di Villabate aveva allestito, senza alcuna autorizzazione e incurante delle misure di contenimento dell’emergenza epidemiologica in atto, nel cuore del quartiere Brancaccio, in passaggio Nicola Barbato.

L’intervento è stato effettuato dagli agenti del Commissariato di P.S. “Branaccio”, nel corso degli ordinari servizi di controllo del territorio, connessi anche alle verifiche del rispetto delle misure anti-Covida19. Gli agenti, in transito lungo quella via, hanno notato dall’esterno di un edificio, al piano terra, un uomo che, accortosi del loro imminente passaggio, ha repentinamente accostato il portoncino d’ingresso, al fine di evitare che potessero scorgere quanto accadeva all’interno dei locali; ai poliziotti non è sfuggita tuttavia, da una rapida e attenta occhiata, la presenza di un ampio locale illuminato con all’interno alcuni macchinari per l’allenamento fisico, tipici delle palestre; immediata pertanto l’identificazione dell’uomo e un controllo all’interno della struttura, che ha disvelato la presenza di una vera e propria palestra, allestita in modo rudimentale, con attrezzature sportive, panche, pesi, specchi e luci diffuse; all’atto del controllo all’interno dei locali erano presenti anche due avventori intenti ad allenarsi. A gestire la palestra un 50enne di Villabate; questi non è stato in grado di fornire alcuna autorizzazione in merito all’apertura ed alla conduzione dell’esercizio, risultato pertanto totalmente abusivo, dichiarando che si trattava di una struttura che veniva frequentata dagli amici della zona.

Alla luce di quanto accertato, l’intera palestra abusiva e i macchinari al suo interno sono stati posti sotto sequestro ed il titolare sanzionato per la mancanza dei prescritti titoli autorizzatori. Al contempo, allo stesso gestore e ai due avventori sono state irrogate dagli agenti le sanzioni amministrative previste per la violazione delle misure di contenimento dell’emergenza Covid-19.

Sebastiano Adduso

Violazioni del Dpcm sulla Covid.19

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