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La G.di F. al Comune di Catania per il dissesto di 1,5mld. Accorata lettera del Sindaco a Conte

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Militari della G.di.F si sono presentati negli uffici comunali per controllare gli atti dei bilanci degli ultimi anni dell’Ente.

Militari della Guardia di Finanza si sono presentati questa mattina negli uffici del Comune di Catania per potere controllare gli atti dei bilanci degli ultimi anni dell’Ente.

L’iniziativa sarebbe da collegare all’inchiesta avviata dalla Procura sul dissesto finanziario per un “buco” da oltre 1,5 miliardi di euro. Si tratterebbe degli atti amministrativi legati ai bilanci del periodo compreso tra il 2013 e il 2018.

I Finanzieri si sono fatti assegnare un’intera stanza al fine di valutare tutti i documenti riconducibili ai movimenti finanziari dell’Ente. L’ispezione avrebbe l’obiettivo di far luce sul dissesto di oltre 1,5 miliardi di euro che starebbe alla base del crollo economico-finanziario vissuto dalla città etnea.

Come abbiamo riportato in un articolo precedente “La Corte dei Conti dichiara il dissesto del Comune di Catania”, dalla ricognizione finanziaria di metà giugno dello scorso anno era emerso una voragine di 1.580.078.603,99 gno 2018. Si trattava di importi relativi ad anticipazioni di cassa, debiti verso banche, mutui, fondo rotazione, passività per contenziosi di rischio medio e alto, debiti fuori bilancio, verso le partecipate e verso terzi, transazioni e ruoli esattoriali.  Il dato complessivo fa riferimento ad un debito certificato di 1.247.294.159,53 euro, ai quali andavano aggiunti 332.784.444,46 euro di interessi, arrivando all’importo totale di quasi 1,6 miliardi di euro. A fronte dei numeri sul debito, il dato sulle entrate comunali registrava un tasso di mancata riscossione molto significativo: prendendo a riferimento il 2017, con entrate accertate provenienti dalle imposte comunali nella misura di 278.260.150 euro, il riscosso ammonta a 210.914.396 euro.

La sentenza della Corte dei Conti del 4 maggio 2018 e stata confermata in appello il successivo 7 novembre 2018.

Il nuovo sindaco della città, Salvatore Domenico Antonio Pogliese, detto Salvo, eletto nelle file di Forza Italia, ora forse transitato in quelle di Fratelli d’Italia o della Lega, a metà maggio 2019 aveva scritto una lettera al Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte, per ribadire la richiesta di immediati interventi di sostegno per il Comune.

“Ogni giorno, riscontriamo l’impossibilità di dare risposte concrete alle legittime richieste delle fasce più deboli della popolazione, a cui si stanno progressivamente eliminando indispensabili garanzie e protezioni, oltre al blocco totale di servizi e stipendi, che nei prossimi giorni investirà diverse migliaia di famiglie. Un’oggettiva condizione di stallo che va immediatamente rimossa con indefettibili interventi di sostegno alla settima città capoluogo di area metropolitana d’Italia, che sta pagando un pesantissimo tributo al passato; anche per evitare il concreto rischio, purtroppo ormai vicino, che questo disagio si trasformi in una drammatica questione di sicurezza sociale”.

E continua ancora il Sindaco di Catania Pogliese “Purtroppo, nonostante le decine di incontri con Ministri, viceministri, sottosegretari e parlamentari e le sincere manifestazioni di disponibilità e attenzione, nessuna concreta misura è stata ancora adottata, aggravando una situazione divenuta ormai insostenibile che, solo grazie all’encomiabile senso di responsabilità delle parti sociali e istituzionali, non è sfociata in questione di ordine pubblico. Ci rivolgiamo a Lei, all’equilibrio istituzionale di direzione politica del Governo che le viene riconosciuto per sollecitarla vibratamente a provvedere, con atti urgentissimi, che diano la possibilità, al Comune e alla Città, di potersi affrancare da questa condizione di drammatica difficoltà che ha portato al collasso una grande comunità, ormai prossima al baratro”.

Com’è noto, precedentemente Catania aveva una Amministrazione di centrosinistra, il cui sindaco, dal 2013 al 2018, è stato l’avvocato Enzo Bianco del Partito Democratico, dal 1991 deputato regionale, poi nazionale, quindi ministro degli interni, dopo senatore e dal 2014 anche Presidente del Consiglio Nazionale dell’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani).

Bianco era stato già sindaco di Catania nel 1988, anno in cui lanciò la “primavera catanese” che lo rese noto sui media a livello nazionale.

Qualcosa evidentemente, o qualcuno, oppure diversi o tanti, nel corso degli anni hanno portato, al contrario, “l’inverno” sulla città. Sperano i catanesi produttivi, lavoratori, operosi, che torni al più presto una nuova primavera.

Come conterranei ci auguriamo anche noi che torni una nuova primavera per Catania, una volta considerata la “Milano del Sud”.

A

dduso Sebastiano

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