Eseguiti dai Carabinieri: 5 arresti, omicidio a Caltanissetta, 1 a Ragusa, truffa e a 1 Palermo, detenzione di 4,5 kg di stupefacenti.
Caltanissetta: cinque arresti di pachistani per omicidio di un loro connazionale.
Durante il tardo pomeriggio del 04 giugno 2020 i militari della Compagnia Carabinieri di Caltanissetta hanno tratto in arresto altri due cittadini pakistani, Muhammad Shoaib, 27 anni e Alì Shujaat 32 anni, coinvolti nell’omicidio perpetrato in centro città la notte appena passata.
Le indagini della Sezione Operativa del NORM (Nucleo Operativo e Radiomobile, noto anche con la sigla NORM, è un organo del Comando di reparto territoriale dell’Arma dei Carabinieri che assicura il pronto intervento 24 ore su 24) hanno fatto luce sull’intero sodalizio criminale, composto da quattro pakistani ed un fiancheggiatore di medesima cittadinanza. Il fermo dei due rei è avvenuto nel centro abitato di Canicattì, dove entrambi avevano provato a trovare rifugio, avvalendosi dell’ospitalità di una giovane ragazza. Una volta individuati, i due hanno provato a darsi alla fuga, subito bloccata dai militari operanti. I predetti sono stati ristretti presso il carcere di Agrigento in regime di fermo.
L’omicidio era avvenuto il 3 giugno e a seguito del quale nella nottata erano già state fermate due persone che erano state interrogate in caserma dai Carabinieri della Compagnia di Caltanissetta nell’ambito delle indagini sull’uccisione di un 32enne pachistano, Adnan Siddique, assassinato con almeno quattro colpi di coltello nella sua casa nel rione Stata foglia.
I fermati erano due connazionali della vittima ritenuti gli esecutori del delitto. Arrestato, per favoreggiamento, un altro loro connazionale che ha cercato di favorire la loro fuga. Gli investigatori li hanno trovati all’ultimo piano di una palazzina di via Fornaia, mentre provavano a far perdere le loro tracce, con ancora i vestiti sporchi di sangue.
Il giovane Adnan Siddique conosceva tutti e i cinque fermati. Si tratta, secondo quanto si apprende di persone che abitavano tutte in vie limitrofe. Sembrerebbe anche che Siddique in passato avesse già denunciato alle Forze dell’Ordine delle aggressioni da parte di suoi connazionali, circostanza che è stata confermata da diverse persone che conoscevano il giovane. Diverse le piste battute dai Carabinieri tra le quali quella di debiti pregressi tra la vittima e i suoi assassini. Ma in questo momento viene valutato ogni indizio utile a ricostruire quanto accaduto. Intanto per oggi sabato nella mattinata è prevista l’autopsia sul corpo del giovane che sarà eseguita dal medico legale Cataldo Raffino.
Alcuni dettagli dell’omicidio del trentaduenne Siddique Adnan sono stati forniti dal colonnello Baldassare Daidone, Comandante provinciale dei Carabinieri “Si presume che il movente sia legato a un debito. ma siamo ancora alle fasi iniziali e ci potrebbero essere ulteriori sviluppi. Il giovane è stato raggiunto da almeno 4 fendenti di un coltello da cucina con lama di 15 centimetri. Grazie all’aiuto dei vicini, sia italiani che stranieri, i carabinieri sono riusciti a individuare la casa dove si erano nascosti gli autori dell’omicidio, tutti pakistani, trovati con gli abiti sporchi di sangue”.
Ragusa: denunciati due netini per la truffa dello specchietto.
Ad approfittare delle libertà di movimento e dell’aria estiva sono anche i truffatori che sperano di poter racimolare qualche soldo con i soliti trucchetti. È il caso di due originari di Noto in provincia di Siracusa, che sono venuti in trasferta a Ragusa negli ultimi giorni con l’intenzione di portare a termine le cosiddette truffe dello specchietto.
Il modus operandi dei truffatori in questo caso si esplica avvicinandosi in auto ad un’altra autovettura in marcia nel traffico o intenta a fare manovra e colpendo con un pugno la macchina della vittima, in modo da far credere che la vittima abbia urtato e rotto lo specchietto dell’auto del truffatore. Quindi, onde evitare di interessare le assicurazioni che potrebbero far aumentare il premio assicurativo il truffatore propone alla vittima un risarcimento del danno seduta stante con cifre che si possono aggirare tra il 20 e i 100 euro. La vittima, spesso scelta tra le persone anziane, per paura di affrontare la burocrazia delle assicurazioni e per liberarsi in fretta dall’impiccio è portata il più delle volte ad accettare la proposta.
È la stessa tecnica utilizzata dai due fratelli di 28 e 31 anni, con numerosi precedenti di polizia per reati contro il patrimonio, che si sono imbattuti in due vittime coraggiose, che dopo aver preso numero di targa e modello delle auto li hanno denunciati e riconosciuti. Gli episodi risalgono alla scorsa settimana, nel primo caso il 31enne, a bordo di una Fiat Panda di colore bianco mentre percorreva la Via Lazio ha tentato di truffare una signora poco più che 70enne che ha capito le intenzioni dell’uomo ed ha subito chiamato il 112. Purtroppo all’arrivo delle pattuglie l’uomo era già andato via e non è stato possibile rintracciarlo, ma grazie ai sistemi di videosorveglianza ed al numero di targa che la vittima era riuscita ad annotare i Carabinieri della stazione di Ragusa Ibla sono riusciti ad identificarlo e a denunciarlo. L’uomo è stato infatti riconosciuto fotograficamente dalla stessa vittima della tentata truffa.
Nel secondo caso il 28enne, a bordo di una Renault Clio di colore rosso, in Via Risorgimento è riuscito a farsi consegnare dalla vittima, 65enne, 30 euro. Solo arrivata a casa la signora ha capito di essere stata truffata ed ha sporto querela. Anche in questo caso le immagini dei sistemi di videosorveglianza e la memoria della vittima sono stati importantissimi ai fini del riconoscimento dell’autore della truffa.
I militari della Stazione di Ragusa Ibla hanno proceduto a denunciare i due fratelli ed a proporre per gli stessi l’irrogazione della misura di prevenzione del Foglio di Via dal Comune di Ragusa, affinchè non possano più tornarvi e commettere reati.
Questi episodi sono solo un esempio delle truffe di cui spesso gli anziani sono vittime impotenti. L’appello della Compagnia di Ragusa a tutti i cittadini è quello di non dare mai soldi o altri beni a chiunque dovesse presentarsi in casa o fermarvi per strada, ma di chiamare immediatamente il numero di emergenza 112 al fine di segnalare l’accaduto e far intervenire le forze di polizia.
Palermo: durante un servizio antidroga i Carabinieri arrestano due persone per spaccio e il cane Ron trova anche 4.5 chili di marijuana.
I Carabinieri del Comando Provinciale di Palermo, durante un servizio di controllo del territorio a Monreale, finalizzato anche al contrasto dello spaccio di droga, hanno arrestato Z.d. 43enne e C.e. 28enne, entrambi palermitani e già noti alle forze dell’ordine, per il reato di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.
I militari hanno sorpreso i due mentre cedevano della droga ad una persona poi dileguatasi.
Nel corso della successiva perquisizione sono stati trovati in possesso di 200 euro in banconote di piccolo taglio, provento dell’illecita attività.
Inoltre, grazie al fiuto di Ron, pastore tedesco di 6 anni, all’interno di un garage dismesso, poco lontano dal luogo teatro dei fatti, sono stati rinvenuti 4,5 chili di marijuana.
Sono in corso le indagini per risalire ai soggetti che avevano la disponibilità dell’ingente quantitativo di sostanza stupefacente rinvenuto.
Gli arresti sono stati convalidati e la marijuana, sottoposta a sequestro, è stata inviata ai Carabinieri del L.A.S.S. del Comando Provinciale che eseguiranno le rituali analisi.
Video dei 5 pachistani fermati a Caltanissetta per l’omicidio del connazionale:
iframe title="Caltanisetta, fermati in 5 per l'omicidio di un pakistano" width="696" height="392" src="https://www.youtube.com/embed/3YEuu1Bdxvw?feature=oembed" frameborder="0" allow="accelerometer; autoplay; clipboard-write; encrypted-media; gyroscope; picture-in-picture" allowfullscreen>
Lascia un commento