Stallo superato: M5s cede e c’è l’accordo sullo Sblocca cantieri

Superato lo stallo, con l’intesa sul Codice degli Appalti, il Parlamento andrà incontro a un...

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Superato lo stallo, con l’intesa sul Codice degli Appalti, il Parlamento andrà incontro a un vero e proprio tour de force.

Dopo i ripetuti rinvii e lo stallo in Parlamento sui decreti Crescita e Sblocca cantieri, con il rischio che i due provvedimenti non venissero convertiti in legge, Camera e Senato spingono sull’acceleratore e si preparano a un tour de force di due-tre settimane.

A rimettere in moto quasi in extremis l’iter dei due provvedimenti, fermi da giorni nelle rispettive commissioni, è l’intesa siglata oggi tra M5s e Lega sulle norme relative al Codice degli Appalti, e l’accordo che potrebbe essere raggiunto sulla trasformazione delle misure cosiddette ‘Salva Roma’ in azioni più generali a favore dei comuni in difficoltà.

I tempi, però, stringono: il decreto Sblocca cantieri, all’esame del Senato, scade il 17 giugno, e deve essere licenziato prima da palazzo Madama e poi dalla Camera, dove è atteso in Aula martedi’ 11 giugno.

Cosa prevede il nuovo testo

L’intesa raggiunta sul decreto Sblocca cantieri prevede la modifica del testo originario firmato Lega sullo stop di due anni al Codice degli appalti, proposta osteggiata dai 5 stelle: il nuovo testo dispone «la sospensione di alcuni punti rilevanti del Codice degli appalti per due anni, in attesa di una nuova definizione delle regole per liberare da inutile burocrazia le imprese. Al contempo, sarà garantito il rispetto delle norme e del lavoro già fatto nelle commissioni parlamentari sull’argomento. In particolare saranno anche garantite le soglie già in vigore per i subappalti e salvaguardati gli obblighi di sicurezza per le imprese», spiegano i capigruppo gialloverdi.

La tabella di marcia

Questo il timing dei lavori parlamentari che si profila: l’esame del decreto Sblocca cantieri inizierà domani mattina alle 9.30 in Aula al Senato, ha stabilito la conferenza dei capigruppo. Il voto sul provvedimento è atteso nella giornata di giovedì. Dopodiché passerà alla Camera, e sarà all’attenzione dell’Aula da martedì 11 giugno, per essere licenziato in via definitiva entro la stessa settimana.

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