In questi giorni abbiamo assistito ad uno scontro politico in senato tra la Maggioranza e l’Opposizione, in merito all’invio di armi nei vari scenari di guerra attuali.Lo scontro è avvenuto tra il Ministro degli Esteri Antonio Tajani e le opposizioni durante il Question Time, dove gli interroganti, chiedevano, chiarimenti sull’invio di armi da parte del Governo Italiano.Il Ministro risponde ed invita, le opposizioni di studiare i regolamenti UAMA.Infatti le opposizioni chiedevano chiarimento, proprio perché c’è un transito eccessivo di merci che possono avere una duplice destinazione da civile a militare tipo i pesticidi con un semplice processo di trasformazione.
Vediamo, tecnicamente di cosa si tratta e cosa sono i regolamenti UAMA.In sintesi l’Agenzia UAMA (Unità per le Autorizzazioni dei Materiali di Armamento) fa riferimento al MAECI (Ministero degli Esteri e della Cooperazione Internazionale).Si tratta di una struttura interna al Ministero, a cui compete:
1) Il rilascio delle autorizzazioni per l’esportazione, importazione transito, trasferimento e intermediazione di materiali d’armamento e prodotti a duplice uso come previsto dalla Legge 185/90 e normative collegate.
2) Commercio, trasferimento ed autorizzazioni per prodotti a duplice uso (Dual Use), cioè beni o tecnologie che possono avere sia impiego civile e sia militare, come anche previsto dal Regolamento (UE) n.81/2021 e dal D.Lgs. 221/2017.
3) Applicazioni di misure restrittive dell’UE (Sanzioni, Embarghi ecc.ecc.).
4) Rilascio di autorizzazioni per il Commercio di merci soggette al regolamento anti-tortura e autorizzazioni legate ai regimi di “golden power” per settori strategici come la difesa.
Le opposizioni hanno chiesto chiarimenti perché tecnicamente l’UAMA è il braccio esecutivo del MAECI.Le stesse si appellavano, al fatto, di dar vita da parte della Compagine di Governo, eventuali controlli nei porti, di merce sospetta e che possano essere armi o avere un duplice uso.In conclusione, effettivamente il MAECI potrebbe emanare delle circolari indirizzate all’Agenzia delle Dogane e alle Autorità Portuali per rafforzare i controlli sulle merci “Dual Use”, sia in transito da altri porti che su terra, nell’ambito dei poteri di coordinamento e vigilanza prevista dalla normativa europea e nazionale.Infatti secondo il Regolamento UE 2021/821, esiste, un elenco di prodotti “Dual Use” e questi sono tracciabili attraverso la classificazione TARIC partendo dal codice doganale del prodotto.
Poi per tutte le merci “Dual Use” è obbligo dei Vettori e degli Spedizionieri, inserire nella dichiarazione Doganale una segnalazione esplicita della natura “Dual Use” delle merci, di norma inserita nella Casella 44 del DAU (Documento Amministrativo Unico).In conclusione i Vettori, non sono gli unici obbligati a comunicare preventivamente prodotti “Dual Use”, ma sono responsabili del rispetto della normativa e devono chiedere all’esportatore idonea dichiarazione, accompagnata da una Documentazione necessaria in Dogana.





