Sono giorni, che la proposta del Sottosegretario Leghista Claudio Durigon, ha creato un balzello di discussioni senza sosta.La proposta prevede di utilizzare il TFR (Trattamento di Fine Rapporto), come una rendita mensile, al fine di permettere ai lavoratori di andare in pensione anticipatamente a 64 anni.Questa possibilità sarebbe concessa, su base volontaria, ai lavoratori che hanno 25 anni di contributi, sia che gli stessi fanno parte del sistema misto, sia che gli stessi fanno parte del sistema contributivo.Tale procedura non riguarderebbe tutte le aziende, ma bensì solo quelle con più di 50 dipendenti.
La misura, prevede che il TFR sia un’integrazione all’assegno di pensione, che secondo i calcoli sarebbe più di tre volte la soglia minima della pensione sociale e quindi l’assegno ai lavoratori si aggira intorno alle 1600 euro mensili e la tassazione sarebbe simile ai fondi pensione.Secondo il sottosegretario Durigon tale assegno non sarebbe un esborso aggiuntivo per l’Istituto di Previdenza Nazionale.Naturalmente tale proposta ha suscitato, critiche da tutto il mondo del lavoro, tipo i sindacati e dalle forze politiche di opposizione.In Particolare, l’Europarlamentare Pasquale Tridico, attualmente Candidato Presidente per la Regione Calabria per il M5S ed ex Presidente dell’INPS, ha fatto un attacco molto duro e dettagliato, forte della sua preparazione Economica e per l’esperienza di Presidente dell’INPS.
Infatti in una trasmissione politica L’ex Presidente dell’INPS, ha dichiarato: “Questa proposta di Durigon di anticipare il TFR, per pagare la propria pensione, è come se ricorressi ad un mutuo o un prestito in banca, per pagarmi il pezzo di pensione che mi manca.L’integrazione alla pensione invece la prendo dal mio TFR, ricordando che lo stesso è un Salario Differito, cioè un diritto che un lavoratore ha già conquistato, sul posto di lavoro e non lo devo utilizzare per andare in pensione”. La replica del conduttore è stata precisa “E’ su base volontaria”, a questa esclamazione, Tridico risponde politicamente e in modo lapidario dicendo che: “Con questa proposta non ci sarà un’uscita per i lavoratori, perché è una scelta che ti fa diventare più povero, per cui non sceglieranno questa soluzione.Questa proposta impedirà l’uscita dal mondo del lavoro.Queste soluzioni sono possibili, se le avevi annunciate in campagna elettorale” rimarcando che questo Governo anni fa aveva parlato di quota 41 e di abolizione della Legge Fornero, che sono rimaste solo delle promesse.
In conclusione possiamo affermare che, il dibattito politico è aperto ed è incandescente, considerando anche le Elezioni Regionali di questi mesi avvenire.





