CASTELLAMMARE DI STABIA – Il sogno è durato pochi mesi e si è infranto contro un muro di burocrazia. Dopo tre lunghi anni di totale assenza, il Forum dei Giovani sarebbe dovuto tornare a essere l’unico organo ufficiale di rappresentanza per le ragazze e i ragazzi tra i 16 e i 34 anni nella nostra città. Un gruppo di giovani stabiesi ci aveva creduto fino in fondo.
“Da mesi abbiamo lavorato con impegno per costruire una proposta seria, formare una squadra di candidati e raccogliere oltre 150 firme di sostegno”, raccontano i promotori della lista. “Il nostro obiettivo era chiaro: restituire ai giovani stabiesi uno spazio in cui contare davvero, dove poter dialogare con le istituzioni e avanzare proposte concrete per il futuro”.
Tuttavia, il 20 giugno, come un fulmine a ciel sereno, è arrivata la doccia fredda. Con una comunicazione ufficiale, il Comune ha dichiarato non conformi tutte le candidature presentate, compresa quella del gruppo che con tanto sforzo si era organizzato. La motivazione è tanto semplice quanto, secondo i candidati, surreale: un vizio di forma nella raccolta delle firme di sostegno.
Secondo il bando, infatti, ciascun candidato avrebbe dovuto raccogliere 10 firme (garantendo la parità di genere con 5 uomini e 5 donne, residenti a Castellammare e di età compresa tra i 16 e i 34 anni). La criticità non risiedeva tanto nel numero, quanto nella modalità: le firme dovevano essere apposte fisicamente presso gli uffici comunali delle Politiche Giovanili.
“La procedura si è dimostrata da subito irrealistica”, spiegano i giovani esclusi. “Gli uffici erano aperti al pubblico solo due giorni a settimana: quattro ore la mattina e due il pomeriggio. Abbiamo provato a organizzarci, ma era una missione impossibile”. Il periodo scelto per la raccolta firme, inoltre, non poteva essere più delicato: a cavallo tra la fine delle lezioni scolastiche, gli esami di maturità e la piena sessione universitaria estiva. Portare fisicamente in Comune, in quelle poche ore disponibili, oltre 150 firmatari tra studenti e giovani lavoratori è stato, di fatto, impossibile.
A questo paradosso organizzativo si è aggiunto un ulteriore problema. La comunicazione dell’esclusione è arrivata appena quattro giorni prima delle votazioni, previste per il 24 e 25 giugno, rendendo vana non solo la candidatura, ma anche la possibilità di svolgere una minima attività di campagna elettorale per far conoscere il progetto alla città.
Il risultato è amaro: sedici giovani candidati esclusi e, ancora una volta, un’occasione persa per far ripartire un percorso di partecipazione e rappresentanza giovanile a Castellammare. Il tutto a causa di formalismi che, come sottolineano i ragazzi, “con un minimo di buon senso e collaborazione tra le parti si sarebbero potuti facilmente superare”.
Resta la delusione per un’opportunità sfumata e la sensazione che la partecipazione giovanile, spesso invocata nei discorsi pubblici, venga poi ostacolata da procedure rigide e poco aderenti alla realtà quotidiana di coloro che dovrebbero rappresentare. La speranza è che da questo fallimento si possa imparare, per aprire un dialogo costruttivo con l’amministrazione e garantire che il prossimo tentativo sia, finalmente, quello giusto.





