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Biden: “Israele smetta di colpire forze Unifil”. La condanna di Meloni, Macron e Sanchez

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(Adnkronos) – La richiesta a Israele di smetterla di colpire le forze Unifil in Libano arriva da più parti a poche ore dal ferimento di altri 2 peacekeeper della forza delle Nazioni Unite.Non ha dubbi il presidente Usa Joe Biden che, alla domanda "Vuole chiedere a Israele di cessare gli attacchi sulle forze di mantenimento della pace dell'Onu?", ha risposto "Sì, assolutamente".

Nel frattempo l'Italia trova il sostegno di Francia e Spagna a Cipro, nell'ambito del vertice dei 9 Paesi europei del Mediterraneo.  La presidente del Consiglio Giorgia Meloni, a Cipro nell'ambito del vertice dei 9 Paesi europei del Mediterraneo trova una sponda nel capo dell'Eliseo Emmanuel Macron e nel primo ministro spagnolo Pedro Sanchez quando si tratta di condannare i ripetuti attacchi di Israele alle basi italiane Unifil.In quanto partner della missione istituita nel 1978 dalle Nazioni Unite dopo la prima invasione di Israele in Libano, i leader di Italia, Francia e Spagna – nell'ambito dei lavori del Med9 – firmano una dichiarazione comune per ribadire la loro "indignazione" dopo il ferimento di alcuni militari Unifil a Naqoura: "Questi attacchi costituiscono una grave violazione degli obblighi di Israele ai sensi della Risoluzione delle Nazioni Unite 1701" e "devono cessare immediatamente" intimano i tre Paesi, invitando Israele a impegnarsi per la sicurezza delle missioni Onu. Netta la posizione del presidente francese Macron il quale rinnova il suo appello a "interrompere l'esportazione armi utilizzate" in scenari di guerra come Gaza e Libano: "E' l'unica leva che potrà mettere fine a tutto ciò.

Stabilità e pace si ottengono solo attraverso soluzioni diplomatiche" scandisce il leader di Parigi, preoccupato per il rischio che le tensioni in Medio Oriente possano contaminare l'intera Regione ed estendersi a macchia d'olio anche oltre.Sulla stessa lunghezza d'onda il premier spagnolo Sanchez per quanto riguarda lo stop all'invio di armi a Israele: "Noi – spiega – lo facciamo già da tempo.

La motivazione è semplice: senza armi non c'è guerra".Poi l'invito a "rivedere l'accordo tra Ue e Israele.

Chiedo alla Commissione europea di dare una prova di coerenza". "Come Italia non posso non tornare a condannare quello che è accaduto.Non è accettabile" dirà poi Meloni nelle dichiarazioni finali al termine del summit.

La premier definisce "preziosa" l'opera prestata dai militari italiani nella missione Onu e in quella bilaterale Mibil, ribadendo l'impegno del suo governo a monitorare la situazione in Libano.E' necessario, secondo Meloni, "arrivare a un cessate il fuoco a Gaza e in Libano e al rilascio degli ostaggi israeliani" che si trovano ancora nelle mani di Hamas. E' il presidente cipriota Nikos Christodoulidīs a illustrare alla fine dei lavori i contenuti della dichiarazione conclusiva, dove i 9 Paesi del Mediterraneo chiedono un "immediato cessate il fuoco" lungo la Blue Line che separa Israele dal Libano e in merito al conflitto russo-ucraino confermano il sostegno a Kiev per tutto il tempo necessario.

Nel capitolo relativo ai migranti i leader auspicano una attuazione "efficace e tempestiva" del Patto su asilo e migrazione, con focus sulla dimensione esterna.A conclusione del Med9 il passaggio di consegne tra Cipro e Slovenia, che ospiterà il prossimo summit mediterraneo nel 2025.  Sugli attacchi da parte di Israele alle basi Unifil in Libano è intervenuto anche il ministro degli Esteri Antonio Tajani che ha inviato nuovi messaggi al ministro degli Esteri israeliano Israel Katz e anche al capo dello Stato Isaac Herzog per confermare che per l’Italia questi attacchi "sono totalmente inaccettabili".

Secondo fonti della Farnesina il ministro ha scritto ai suoi interlocutori: "Sappiamo che la situazione sul terreno sta diventando molto complicata, ma crediamo che il vostro Governo prenderà ogni misura necessaria per evitare ogni possibilità di nuovi attacchi di questo tipo". Il ministro Katz ha garantito "ogni sforzo possibile per evitare di danneggiare Unifil”.Lo stesso capo dello Stato Isaac Herzog ha garantito di occuparsi direttamente della questione con il governo del suo paese.

Tajani ha chiesto al governo israeliano una inchiesta e comunque le scuse per i danni provocati nei giorni scorsi.Secondo fonti della Farnesina le prossime ore saranno decisive per ricevere chiarimenti e indicazioni cruciali da parte del governo di Israele.

Il Governo italiano ritiene che a Gaza e in Libano si debba passare al più presto a un cessate il fuoco che permetta di riprendere un negoziato diplomatico verso un confronto politico fra le parti.  —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Termosifoni accesi e stangata gas: le stime sui costi, i consigli per risparmiare

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(Adnkronos) – Freddo, quanto ci costi?In vista dell’accensione dei termosifoni, Facile.it ha stimato che con le attuali tariffe del mercato libero, quest’anno gli italiani per riscaldare casa spenderanno, in media, 1.144 euro in bollette del gas.

Il primo semaforo verde scatterà nelle città incluse nella cosiddetta Zona E, che copre gran parte del nord e del centro Italia; qui, a partire dal 15 ottobre, si potrà accendere il riscaldamento e, dalle settimane successive, il via verrà gradualmente esteso anche alle altre aree del Paese.  Per evitare che nelle nostre case anche le bollette del gas siano 'bollenti', Facile.it ha stilato un elenco di sette consigli per risparmiare. 1) Occhio ai gradi: innanzitutto, è bene ricordare che non serve ricreare in casa una temperatura sahariana; non solo è nociva per la salute, ma sarebbe anche uno spreco di gas e di soldi.Ecco allora che abbassando di un solo grado il riscaldamento potremmo conseguire un risparmio in bolletta di circa 100 euro.

Se invece decidiamo di ridurre le ore di accensione dei termosifoni, sappiate che bastano 60 minuti in meno al giorno per abbattere i costi di circa 36 euro in un anno. 2) Alcuni accorgimenti ai fornelli: sebbene la maggior parte dei consumi domestici di metano siano legati al riscaldamento, è bene fare attenzione anche al gas che usiamo per cucinare.Basta adottare alcuni piccoli accorgimenti ai fornelli per alleggerire la bolletta.

Alcuni esempi?Cuocere in una pentola a pressione al posto di quella tradizionale aiuta a ridurre il consumo di gas, mentre usare il coperchio durante la preparazione della pasta fa risparmiare qualche altro euro all’anno.

Addirittura, il semplice gesto di abbassare l’intensità del fuoco dopo che l’acqua è arrivata a ebollizione ci consentirebbe di risparmiare fino al 25% del gas normalmente usato; calcolando la cottura di 200 grammi di pasta al giorno, con questo trucchetto una famiglia di due persone risparmierebbe 12 euro.Anche il microonde può essere un grande alleato per abbattere i consumi e può essere una valida alternativa ai fuochi, ad esempio, per scaldare un bicchiere di latte o una tazza di tè. 3) Bagno e doccia: anche nella stanza da bagno bastano pochi gesti per risparmiare.

Il primo consiglio è, naturalmente, di evitare gli sprechi; far scorrere a vuoto l’acqua calda mentre ci si rade equivale non solo a sperperare questa preziosa risorsa, ma anche a consumare inutilmente gas.E se ormai tutti, o quasi, sono consapevoli che un bagno caldo consuma molto più di una doccia, pochi sanno che anche sotto il soffione si possono adottare accorgimenti per ridurre i consumi.

Ad esempio, ridurre la durata della doccia da 7 minuti a 5 minuti consente di risparmiare quasi 30 centesimi di euro ogni volta; se si abbassa la temperatura dell’acqua di 3 gradi, invece, si possono tagliare i consumi di gas fino al 9%. 4) Bonus casa, ultima chiamata?Il risparmio sui consumi energetici può essere davvero notevole se si ha la possibilità di fare interventi strutturali sulla propria abitazione come il cappotto termico, l’isolamento del tetto o il cambio degli infissi.

Una buona controsoffittatura, ad esempio, può far risparmiare fino al 20% di energia.Si tratta di lavori importanti i cui costi possono spesso arrivare a quattro zeri, ma per il 2024 possono essere, almeno in parte, ammortizzati grazie ai Bonus casa. 5) Valvole termostatiche: le valvole termostatiche consentono di controllare la temperatura di ciascun termosifone.

Possono quindi essere uno strumento utilissimo per chi vuole regolare la temperatura di ciascun calorifero sulla base delle reali esigenze delle diverse stanze della casa.Se, ad esempio, usiamo la camera da letto solo per dormire, non serve che lì i radiatori vadano a pieno regime tutto il giorno. 6) Dalla caldaia al buon senso: il controllo periodico dei fumi è obbligatorio, ma la periodicità cambia a seconda del tipo di caldaia (si va dai 12 mesi ai 4 anni), in ogni caso il suggerimento è di fare una revisione almeno una volta l’anno in vista della stagione invernale.

Un apparecchio non efficiente non solo è potenzialmente pericoloso per la sicurezza, ma rischia di farci pagare più del dovuto.Come sempre, inoltre, non dimentichiamoci di adottare alcune semplici azioni di 'buon senso'.

Ad esempio, limitiamo i ricambi di aria nelle ore di accensione del riscaldamento, non ostacoliamo i radiatori mentre sono in funzione, abbassiamo le persiane di notte per ridurre la dispersione di calore; si tratta di piccoli gesti a costo zero, ma che, bollette alla mano, potrebbero far risparmiare qualche euro. 7) Valutare il fornitore: ultimo consiglio, ma non meno importante, è quello di valutare le tariffe offerte dal proprio fornitore di gas.Sul mercato libero ci sono centinaia di venditori e la differenza di prezzo tra l’uno e l’altro può essere in alcuni casi notevole.

Secondo l’analisi di Facile.it, la spesa per la bolletta del gas può variare fino al 20% tra le migliori e le peggiori offerte presenti sul mercato; scegliere quindi un fornitore non conveniente significa rischiare di spendere anche 200 euro in più per riscaldare casa. "Per l’attivazione di un nuovo contratto di fornitura – spiegano gli esperti di Facile.it occorrono tra i 15 e i 60 giorni – pertanto questo è il periodo ideale per confrontare le offerte sul mercato libero e valutare un possibile cambio di fornitura in vista della stagione invernale.Ricordiamo che il passaggio è gratuito e non comporta una interruzione di fornitura". —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Treni, da oggi sciopero nazionale di 24 ore: Frecce, Intercity e regionali a rischio

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(Adnkronos) –
Sciopero nazionale dei treni oggi, sabato 12 ottobre.Lo stop durerà 24 ore.

Proclamato da alcune sigle sindacali autonome, lo sciopero del personale del Gruppo FS Italiane inizierà dalle ore 21 di oggi e terminerà alle ore 21 di domani, domenica 13 ottobre.  Lo sciopero – fa sapere il gruppo Fs – potrebbe avere un impatto significativo sulla circolazione ferroviaria e comportare cancellazioni totali e parziali di Frecce, Intercity e treni del Regionale di Trenitalia.Gli effetti, in termini di cancellazioni e ritardi, potranno verificarsi anche prima e protrarsi oltre l’orario di termine della protesta sindacale.  Trenitalia, tenuto conto delle possibili importanti ripercussioni sul servizio, invita i passeggeri a informarsi prima di recarsi in stazione e, ove possibile, a riprogrammare il viaggio.

Informazioni su collegamenti e servizi attivi sono disponibili attraverso l’App Trenitalia, la sezione Infomobilità del sito web trenitalia.com, i canali social e web del Gruppo Fs Italiane, il numero verde gratuito 800 89 20 21, oltre che nelle biglietterie e negli uffici assistenza delle stazioni ferroviarie, le self-service e le agenzie di viaggio convenzionate.  Nelle giornate di sciopero Trenitalia assicura servizi minimi di trasporto, riportati di seguito, predisposti a seguito di accordi con le organizzazioni sindacali, ritenuti idonei dalla Commissione di Garanzia per l'attuazione della Legge 146/1990. I treni che si trovano in viaggio a sciopero iniziato arrivano comunque alla destinazione finale se è raggiungibile entro un'ora dall'inizio dell'agitazione sindacale; trascorso tale periodo, i treni possono fermarsi in stazioni precedenti la destinazione finale.Qui i treni garantiti in caso di sciopero.  I viaggiatori, che intendono rinunciare al viaggio, possono chiedere il rimborso a partire dalla dichiarazione di sciopero: – fino all’ora di partenza del treno prenotato, per i treni Intercity e Frecce; – fino alle ore 24:00 del giorno antecedente lo sciopero stesso, per i treni Regionali; In alternativa possono riprogrammare il viaggio, a condizioni di trasporto simili, non appena possibile, secondo la disponibilità dei posti. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Elezioni Usa, gli americani sono davvero pronti ad avere una donna presidente?

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(Adnkronos) – Più si avvicinano le elezioni del 5 novembre per il presidente degli Stati Uniti, più i democratici sono preoccupati del fatto che l'America potrebbe essere meno pronta di quanto si possa immaginare ad essere guidata da una donna.Almeno i maschi americani, stando al sondaggio pubblicato questa settimana da a New York Times/Siena College secondo il quale Donald Trump ha un consistente vantaggio su Kamala Harris, 51% a 40%, tra gli elettori maschi a livello nazionale.  E non si tratta solo degli ormai famosi maschi bianchi che sono stati la chiave del successo a sorpresa del tycoon nel 2016 su Hillary Clinton, ma gli strateghi dem hanno lanciato l'allarme anche sul fatto che la vicepresidente deve recuperare terreno conquistato dall'ex presidente tra maschi ispanici e afroamericani.

Da qui la vera e propria strigliata che Barack Obama, dalla Pennsylvania prima tappa del suo tour elettorale negli stati chiave, ha rivolto ai 'fratelli" afroamericani che non mostrano interesse e entusiasmo forse perché, ha detto chiaramente l'ex presidente, "non piace loro l'idea di una donna presidente".  Problematica anche la posizione di Harris, con gli ispanici.Un sondaggio USA Today/Suffolk University dei giorni scorsi mostra che in Arizona, che è uno stato chiave, il 51% degli maschi ispanici tra i 18 e i 34 anni sostiene Trump, mentre appena il 39% sostiene Harris.

Il sostegno per il tycoon cresce ancora, il 57% contro il 37%, tra elettori tra 35 e 49 anni.   Bisogna poi aggiungere che Trump e il suo team elettorale hanno lanciato una campagna aggressiva per conquistare il "bro vote", il voto di maschi giovani, in particolare orientati alla cultura delle 'frat house', delle tifoserie sportive e degli sport di combattimento, per ritagliare una fetta di voti conservatori in un gruppo demografico, gli elettori più giovani, tradizionale riserva elettorale dei dem.  "Non credo che la gente non capisca quanto sia grande il problema che abbiamo con gli elettori maschi, in generale e in particolare afroamericani e ispanici – spiega a The Hill uno stratega – non possiamo semplicemente dire, abbiamo il voto delle donne, e anche se dovessimo vincere il mese prossimo dovremmo dare risposte a domande difficili".  Un finanziatore dem non esita ad ammettere: "Gli elettori maschi sono persi, almeno per questo ciclo".Le ragioni di questa emorragia di voti di maschi sono semplicemente sessiste, spiegano gli strateghi dem che indicano l'incapacità di molti maschi americani di accettare una donna alla più alta carica del Paese.  Harris "ha problemi con gli uomini per le stesse ragioni per cui li aveva Hillary Clinton, perché la misoginia esiste come esistono idee antiquate su chi debba essere presidente – afferma Christy Setzer, stratega democratica – intanto Trump ha rilanciato l'immagine di uomo forte machista e gli atteggiamenti da autocrate".  "Il messaggio non tanto velato della sua campagna è 'se sei un vero uomo vota per me', una mentalità da anni '50 che purtroppo ancora ha presa", conclude la stratega. "E' ridicolo dirlo nel 2024 ma non tutti sono pronti a votare per una donna presidente degli Stati Uniti", le fa eco lo stratega Jim Manley.   —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Trump chiede aerei militari per proteggerlo da Iran

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(Adnkronos) –
La campagna di Donald Trump ha chiesto che veicoli e aerei militari trasportino e proteggano l'ex presidente degli Stati Uniti nelle ultime settimane che porteranno al voto del 5 novembre, citando i timori di un piano per assassinarlo da parte dell'Iran.Lo riferisce il Washington Post, citando email e persone al corrente della questione, secondo cui, tra le richieste avanzate, ci sono anche quelle di ampliare le restrizioni di volo sulle sue residenze ed il posizionamento di vetri antiproiettile ad uso della campagna nei sette cosiddetti 'battleground states', gli stati che si riveleranno decisivi nelle elezioni. Le richieste sono straordinarie e senza precedenti: nessun candidato alla Casa Bianca nella storia recente è mai stato trasportato su aerei militari prima di un'elezione.

Tuttavia, secondo le email esaminate dal giornale, il governo ha informato i consiglieri della campagna di Trump che l'Iran sta ancora attivamente complottando per ucciderlo. L'argomento è stato sottoposto al presidente Joe Biden con una domanda di un giornalista. "Finché non chiede gli F-15…", ha risposto Biden. "Ho detto al Dipartimento di dargli ogni singola cosa di cui ha bisogno – ha aggiunto Biden – come se fosse un presidente in carica".  —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Terremoto oggi ai Campi Flegrei, scossa sentita anche a Napoli

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(Adnkronos) – Una scossa di terremoto nell'area dei Campi Flegrei oggi è stata registrata dall'Osservatorio Vesuviano dell'Ingv alle ore 20.53.D'intensità 3.2, l'evento sismico è stato avvertito nei quartieri occidentali di Napoli.

Domani e dopodomani è in programma l'esercitazione nazionale per rischio vulcanico nell'area dei Campi Flegrei, che riguarda le aree che si trovano nella zona rossa.Domani è prevista l'esercitazione guidata dalla Protezione Civile con l'allontanamento assistito della popolazione, su base volontaria. Oggi alle 17 è risuonato sui cellulari attivi sul territorio della Campania l'allarme previsto dal primo step dell'esercitazione per il rischio vulcanico nell'area.

Nel messaggio anche in inglese, un test come indicato chiaramente, si è letto che è "in corso una simulazione di una possibile attività vulcanica ai Campi Flegrei".Il suono dei cellulari segnala il passaggio simulato al livello di allerta rossa che, in base al piano, rende necessaria l'evacuazione della popolazione, seguendo le procedure per l'allontanamento. .  —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

E’ morto Marcello Mutti, patron del colosso del pomodoro aveva 83 anni

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(Adnkronos) – E' morto Marcello Mutti, 83 anni, patron della storica e omonima impresa emiliana specializzata nella lavorazione e nelle conserve di pomodoro.L'imprenditore si è spento mercoledì sera.

A dare la notizia la 'Gazzetta di Parma' che ha raccolto le parole del figlio Francesco, dal 1994 amministratore delegato dell'azienda.  "Mio padre è scomparso nella casa in cui è venuto al mondo.La casa all'interno dell'azienda", sottolinea, spiegando che "l'eredita' che ci lascia è quella di vedere l'azienda come un valore, basato sull'importanza della progettualita' e della costruzione.

Un'azienda in cui l'attenzione e il rispetto verso la persona devono essere prioritari".Commentando la scomparsa il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, su X osserva come con Marcello Mutti "ci lascia un modello di tenacia, innovazione e passione.

Un capitano d'azienda in grado di scrivere una bella storia di imprenditoria familiare italiana che ha permesso al nostro Paese di avere un ruolo di primo piano nel settore agroalimentare".  Mutti, nato il 25 dicembre 1940, si era laureato in Economia e Commercio ed era sposato dal 1966 con Angelita Rossi.La Mutti, storica azienda di Parma, è leader in Europa nel mercato dei derivati del pomodoro.

Le sue origini risalgono al 1899 quando Marcellino e Callisto Mutti danno avvio alla prima campagna di trasformazione del pomodoro.Oggi il Gruppo Mutti, con oltre 125 anni di storia, è presente in 100 Paesi al mondo con un fatturato netto nel 2023 pari a 665 milioni di euro e 525.000 tonnellate di pomodoro trasformate nello stesso anno.

Per quanto riguarda le vendite, nel 2023 i volumi export hanno superato i volumi di vendita italiani a seguito di una crescita a doppia cifra ogni anno.  —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Mic, Giuli revoca incarico capo Gabinetto Gilioli

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(Adnkronos) – "Si comunica che, essendo venuto a mancare il rapporto fiduciario, il ministro della Cultura Alessandro Giuli ha revocato l’incarico di Capo di Gabinetto al Consigliere Francesco Gilioli".Così in una nota il Mic.  La notizia arriva dopo la sostituzione, nei giorni scorsi, di Narda Frisoni. —culturawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Meloni: “Attacchi a Unifil non sono accettabili”

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(Adnkronos) – Raggiungere il cessate il fuoco a Gaza e in Libano, insieme al rilascio degli ostaggi israeliani – che sono ancora molti – ancora in mano ad Hamas.Poi la premier Giorgia Meloni, parlando al termine del vertice Med9 a Cipro, ha ribadito la sua condanna per l'attacco di Israele alla base Unifil: "E' inaccettabile". "La parte più importante di questa discussione ruota su come arrivare a un cessate il fuoco a Gaza, in Libano, su come arrivare al rilascio degli ostaggi israeliani che sono ancora molti.

E su come assistere al meglio le popolazioni civile coinvolte.Sono precondizioni per qualsiasi soluzione duratura della questione mediorientale", ha detto. "Come sapete il quartier generale della missione Unifil e due basi italiane sono state raggiunte da colpi d'arma da fuoco sparati dalle forze israeliane.

Come Italia non posso non tornare a condannare quello che è accaduto.Non è accettabile, viola quanto stabilito dalla risoluzione 1701 delle Nazioni Unite", ha sottolineato Meloni. "Il governo italiano sta seguendo con grande attenzione la situazione del contingente in Libano – ha affermato la presidente del Consiglio – I militari italiani impegnati nella missione Onu e in quella bilaterale Mibil prestano un'opera preziosa per la stabilizzazione dell'area".

L'esecutivo "ha protestato con decisione con le autorità israeliane" dopo l'attacco alle basi Unifil e "su questo tema insieme a Francia e Spagna abbiamo deciso di stilare una dichiarazione comune.Con i colleghi stiamo lavorando, sempre in tema di Libano, per organizzare durante il G7 Difesa una iniziativa per implementare i nostri sforzi congiunti" con l'obiettivo di "rafforzare le forze armate libanesi.

Un tema sul quale l'Italia si spende da tempo".   e stesse parole ha usato il presidente francese Emmanuel Macron, intervenendo al Med 9: "E' del tutto inaccettabile vedere le truppe dell'Unifil prese di mira deliberatamente dalle forze armate israeliane.Lo condanniamo.

Non tollereremo che ciò si ripeta e ringrazio i colleghi del Med 9 di essersi espressi al nostro fianco in modo chiaro in proposito".  —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Mentre il Papa andava ad Assisi, i soldi andavano a Londra. Il nuovo libro di Maria Antonietta Calabrò

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(Adnkronos) – Il 29 luglio 2023, nella seconda giornata della requisitoria del Promotore di giustizia Alessandro Diddi, nel processo cosiddetto “Sloane Avenue” per l’acquisto del palazzo ex Harrods nel cuore della capitale inglese, è emerso che già nell’ottobre 2012 si cominciano a porre le premesse affinché centinaia di milioni di euro amministrati dalla Segreteria di Stato vaticana “vengano spostati all’esterno”, “schermati da controlli”.Enrico Crasso, l’alto dirigente del Credit Suisse che dal 1999 al 2014 aveva amministrato i fondi della Terza Loggia – così è soprannominata anche la Segreteria di Stato, i cui uffici sono ospitati appunto nella terza loggia del Palazzo Apostolico – ricevette una lettera di incarico in questo senso il 25 ottobre 2012.

All’epoca era sostituto per gli Affari Generali l’arcivescovo Angelo Becciu.Nell’ottobre 2012 l’idea di Becciu era di investire i soldi della Segreteria di Stato nella Falcon Oil, società petrolifera del finanziere africano Antonio Mosquito, suo amico da quando era stato nunzio per otto anni in Angola e nell’isola di São Tomé e Príncipe. “Un’iniziativa speculativa”, l’ha definita Diddi.

Qualche mese dopo, all’inizio del 2013, venne costituito il veicolo finanziario necessario per l’operazione, cioè il fondo Athena che sarebbe arrivato agli onori delle cronache giudiziarie: una Sicav (Società di Investimento a Capitale Variabile) di gestione dei patrimoni e risparmi del finanziere Raffaele Mincione. La sequenza delle date è impressionante, perché coincidono con la fine del pontificato di Benedetto e l’avvio di quello di Francesco. “Era un modo per mettere al riparo da futuri controlli i capitali”, ha spiegato Diddi. “A gennaio 2013 è già pronto il contenitore”, ha continuato, “il 1° febbraio il funzionario della Sds Fabrizio Tirabassi aggiornò Becciu sullo stato della questione e scrisse che era stato costituito il Fondo Athena, Athena capital fund; sempre nel febbraio 2013 comincia a prospettarsi l’idea di metterci dentro 200 milioni”. Il 23 febbraio il consulente della Segreteria di Stato Enrico Crasso chiese di formalizzare questa decisione.Mancavano cinque giorni alla fine del pontificato di Benedetto XVI.

Una delle regole di ingaggio per il nuovo Papa – messe a punto dalle congregazioni generali dei cardinali e di cui si aveva una conoscenza pubblica – era quella di porre mano alla riforma finanziaria.L’elezione di Papa Francesco avvenne il 13 marzo 2013.

La solenne Messa di intronizzazione fu celebrata il successivo 19 marzo.Il 26 marzo “un’altra lettera di Tirabassi al sostituto Becciu lo aggiorna e lui – sintetizza Diddi – decide e consiglia”. È del 22 maggio 2013 la nota di Tirabassi, in cui riepiloga che una “riunione è terminata alle 13, e alle 15 si danno appuntamento dall’avvocato Tantalo, depositario dell’accordo tra Segreteria di Stato e il finanziere Raffaele Mincione, per la blindatura e schermatura dei soldi e delle operazioni”. A partire da maggio e fino al luglio 2013 si registrano una serie di e-mail finalizzate all’approvazione delle linee di credito necessarie all’operazione, garantite dai fondi della Segreteria di Stato.

Il 4 ottobre 2013 Papa Francesco va ad Assisi ed in Curia si teme veramente che faccia un gesto clamoroso di spoliazione dei beni della Chiesa, sulle orme di San Francesco, il Santo poverello.Se ne ha traccia sui quotidiani dell’epoca, (vedi: Orazio La Rocca, Papa lancerà messaggio forte da Assisi: “La Chiesa si spogli delle sue ricchezze”, in La Repubblica, 2 ottobre 2013).

E proprio il 4 ottobre 2013 avviene il primo trasferimento di fondi per l’operazione con Mincione: 50 milioni di dollari partono alla volta del Credit Suisse e della Banca della Svizzera italiana (pochi anni dopo chiusa d’imperio dalle autorità svizzere per riciclaggio).A dicembre 2013 vengono spostati altri 30 milioni e il 26 febbraio 2014 ancora ulteriori 20 milioni. “Perché?”, si è chiesto Diddi nell’aula dei Musei Vaticani messa a disposizione del dibattimento, davanti al Tribunale presieduto da Giuseppe Pignatone. “Vengono insomma dirottati ingenti somme della Segreteria di Stato al fondo, quando l’ipotizzato investimento nella Falcon Oil è ancora in altissimo mare”.

E dell’“affare” del Palazzo di Londra non si è neppure cominciato a parlare.La domanda di Diddi per il momento è rimasta senza risposta: perché questa gigantesca operazione finanziaria, apparentemente senza scopo?

Perché i soldi devono essere spostati in Svizzera?Il Vaticano trasformato in una merchant bank di Mincione Poco prima della chiusura del processo di primo grado, a fine novembre 2023, nell’84a udienza, il Promotore vaticano aggiunto Gianluca Perone, professore di diritto commerciale all’Università di Tor Vergata, ha spiegato in aula che praticamente tutto – ha sottolineato tutto – il patrimonio della Segreteria di Stato è stato “bloccato” per garantire le operazioni finanziarie con Crasso e Mincione.

Per la precisione, ha detto Perrone, 670 milioni su 700 sono stati investiti o dati in garanzia per le operazioni dei due fondi (che hanno ereditato il fondo Atena) il Fondo Gof (di Mincione) e Centurion (di Crasso). La Segreteria di Stato aveva addirittura investito 45 milioni nella società Time & Life di Mincione, titoli che erano stati classificati dall’agenzia di rating Ficht come “spazzatura”.Descrivendo “la singolarità degli investimenti nei Fondo Athena e Centurion” Perone ha delineato un quadro a dir poco mostruoso (monstrum nella lingua latina indica un fatto portentoso eccezionale nella sua negatività) e abnorme vista la sua unicità (un investimento del genere “mai era avvenuto prima”, aveva ammesso anche lo stesso Becciu in aula).

Unicità per l’enormità delle risorse impiegate, per i veicoli finanziari anomali (visto che in quei fondi c’era un solo quotista, cioè solo un detentore di quote a differenza di quanto avviene normalmente) e soprattutto mai era avvenuto prima che gli investimenti della Segreteria di Stato o di altri enti curiali fossero di quella entità. Perone ha ricordato “la scelta di impegnare e concentrare un’elevata porzione delle riserve ufficiali disponibili della Segreteria di Stato in investimenti illiquidi, di lunga durata e a rischio molto elevato, cioè 200 milioni di dollari nei Fondi Athena e 70 milioni di euro nel Fondo Centurion.Insomma, investimenti di 270 milioni in due hedge fund altamente speculativi e del tutto illiquidi (e così definiti esplicitamente in ogni atto e documento sottoscritto dalle parti, quindi anche dalla Segreteria di Stato, e da soggetti terzi)”, che non si potevano “smobilizzare”, vendere e riottenere. Ancora peggio fu che per effetto dei crediti Lombard sottoscritti per portare a termine le operazioni vennero dati in pegno circa 670 milioni, per una durata di oltre sette anni, a fronte di un patrimonio della Segreteria di Stato che allora ammontava a poco più di 700 milioni di euro.

Così avvenne che praticamente tutto il patrimonio della Segreteria di Stato era stato “bloccato” a favore di Crasso e Mincione. “Si è altresì dimostrato”, ha spiegato Perone, “che tali scelte per l’importo dei capitali investiti, per le peculiarità delle forme giuridiche impiegate, per la tipologia e concentrazione dei rischi assunti si sono poste in linea di aperta discontinuità con la prassi precedente, proponendosi di fare della Segreteria di Stato, come ammesso in sede di dibattimento dagli stessi protagonisti, un investitore altamente speculativo – verrebbe da dire l’unica merchant bank che non parlava inglese, volendo mutuare una espressione definizione tristemente salita agli onore delle cronache qualche anno fa – e non il gestore, attento e oculato, delle riserve sovrane e dei fondi di riserva dello Stato vaticano, quale invece avrebbe dovuto essere”. La vicenda del Palazzo di Londra ha avuto una storia molto lunga: dal 2012 al 2019, l’anno in cui la Segreteria di Stato riuscì a rientrare in possesso del Palazzo “liquidando” – secondo il Tribunale vaticano – a seguito di un’estorsione, 15 milioni al broker Gianluigi Torzi, in affari con Mincione.All’interno di questa storia – aveva spiegato il Promotore di giustizia Diddi – c’è una data che costituisce il punto di svolta, ed è il 7 agosto 2013. È la data cui si può far risalire il “credito lombard”, “la cosa più scandalosa di tutte” (parole di Diddi) che qualifica le operazioni effettuate all’epoca dalla Segreteria di Stato come altamente rischiose, distruttive dei beni della Chiesa e lontane anni luce dallo spirito e dalla lettera della costituzione apostolica Pastor Bonus che regolava a quei tempi la Curia e di cui diede un’interpretazione autentica lo stesso Giovanni Paolo II. In pratica, la Segreteria di Stato, “sotto la regia del sostituto Angelo Becciu” accese un mutuo dando in garanzia il tesoro della Terza Loggia – centinaia di milioni di euro – costituiti da donazioni come l’Obolo di San Pietro versato annualmente il 29 giugno dai fedeli per la carità del Papa, e dalla “cedola” che ogni anno lo IOR “stacca” al Santo Padre (a conti fatti, in sedici anni l’avvocato dello IOR al processo ha quantificato una cifra di circa 700 milioni).

Pagare quel mutuo creò un “disavanzo strutturale, distruttivo del capitale, tra i rendimenti e gli interessi da pagare”.Era stato ideato già per acquisire pozzi petroliferi in Angola e poi, sfumata l’idea di fare affari con Mosquito, dirottato sull’operazione di acquisto del Palazzo di Sloane Avenue.

O meglio, va sempre specificato, di quote del fondo di Mincione, che era proprietario di quel palazzo.  —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Sostenibilità, Balducci (Sofidel): “E’ una leva strategica”

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(Adnkronos) – "Il Gruppo Sofidel è uno dei principali produttori al mondo di carta per uso igienico e domestico: carta igienica, asciugatutto, tovaglioli, fazzoletti, asciugamani in carta e veline.E la sostenibilità è una leva strategica pienamente integrata nel modello di crescita che ne guida le scelte industriali lungo tutta la catena di creazione del valore: dall’impegno per migliorare gli standard di sostenibilità della filiera di approvvigionamento, all’utilizzo di cellulosa 100% certificata da terze parti indipendenti, ai processi produttivi efficienti e alla localizzazione degli stabilimenti in prossimità dei mercati di distribuzione per ridurre l’impatto dei trasporti".

Ad affermarlo è Riccardo Balducci, Group Sustainability Director di Sofidel, ha partecipato alla tavola rotonda "Climate journey: definire il percorso, valutare i risultati" che si è tenuta oggi, al Salone della Csr. "Nel 2023, la riduzione delle emissioni dirette di CO2 – sottolinea – è stata del -11,5% rispetto al 2018, grazie agli interventi sull’efficienza energetica, all’impiego di impianti di cogenerazione e all’utilizzo di energie rinnovabili per favorire la transizione energetica.Un impegno che passa anche da una puntuale rendicontazione dei risultati per la quale Sofidel si affida ai più autorevoli rating internazionali: il Gruppo, ad esempio, è rientrato nella fascia Leadership dei rating Climate Change 2023, Forests 2023 e Supplier Engagement Rating Report 2023 di Cdp.

Mentre nel 2024, nel rating di Morningstar Sustainalytics è stato inserito nella categoria 'Low Risk', dove si trovano le aziende con una forte capacità di gestione dei rischi ambientali, sociali e di governance.Risultando fra l’altro al primo posto nel suo settore di riferimento, quello degli 'Household Products'".  In termini di transizione ecologica, aggiunge, "è invece certamente da evidenziare l’impegno assunto nel 2023 con Sbti per raggiungere Net Zero entro il 2050 ovvero la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra e la conseguente rimozione delle emissioni residue fino al punto più vicino possibile allo zero lungo tutta la catena del valore.

Un obiettivo sfidante per raggiungere il quale Sofidel sta lavorando all’incremento dell’utilizzo di energia proveniente da fonti rinnovabili attraverso una strategia multi-opzione che tiene conto dei contesti legislativi, delle condizioni climatiche, delle disponibilità infrastrutturali, delle risorse naturali, delle tecnologie e degli incentivi disponibili nei Paesi in cui opera". —sostenibilitawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Libano, Usa a Israele: “Garantire sicurezza Unifil”

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(Adnkronos) –  Garantire "la sicurezza delle forze Unifil".E' il segretario alla Difesa Usa, Lloyd Austin, a esortare il ministro israeliano della Difesa, Yoav Gallant, dopo gli attacchi delle Idf contro la missione Onu in Libano degli ultimi due giorni.

Lo ha riferito Haaretz, precisando che durante un colloquio Austin ha ribadito al suo omologo "il sostegno incrollabile" degli Stati Uniti riguardo il diritto di Israele all'autodifesa e l'impegno dell'Amministrazione per "un accordo diplomatico che consenta il rientro in sicurezza dei civili libanesi e israeliani nelle loro case su entrambi i lati del confine". "Ho sollecitato la garanzia della sicurezza delle forze Unifil e il coordinamento degli sforzi per passare dalle operazioni militari a un percorso diplomatico il prima possibile", ha sottolineato Austin, evidenziando l'impegno comune degli Usa e di Israele per "impedire a qualsiasi attore di sfruttare le tensioni o espandere il conflitto nella regione". 
Altri 2 peacekeeper di Unifil, la forza delle Nazioni Unite in Libano, sono stati feriti oggi.La conferma è arrivata in una nota della stessa Unifil in cui si legge che due peacekeeper dello Sri Lanka sono rimasti feriti nelle scorse ore al confine con Israele.  Secondo Unifil, dopo gli attacchi di ieri in cui sono rimasti feriti due peacekeeper indonesiani, oggi si sono registrate "due esplosioni vicino a una torre di osservazione".

Inoltre, "carri armati israeliani sono avanzati" e "un bulldozer dell'esercito israeliano ha abbattuto sezioni di un muro di protezione" di una postazione dell'Unifil nel villaggio libanese di Labboune.   Quanto alla risposta israeliana all'Iran per l'attacco missilistico del primo ottobre è ancora in fase di pianificazione, ha indicato un funzionario israeliano, che ha parlato a condizione di anonimato, al Washington Post dopo che la riunione del gabinetto israeliano convocata ieri sera si è conclusa senza il via libera alla rappresaglia contro la Repubblica islamica. Il funzionario ha confermato il ritardo nella decisione del gabinetto di sicurezza, precisando che tra Israele e l'Amministrazione Biden le consultazioni sono continue.La fonte ha specificato, inoltre, che il gabinetto di sicurezza può essere convocato telefonicamente per una votazione in qualsiasi momento.  —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Omicidio Mollicone, i giudici: “Non ci sono prove sui Mottola”

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(Adnkronos) –
Non ci sono le prove, il movente è "evanescente".Per questo la Corte d'Assise d'Appello di Roma il 12 luglio ha assolto gli imputati nel processo per l'omicidio di Serena Mollicone, la giovane di Arce uccisa nel 2001. ''Questa Corte ritiene di non avere le prove della colpevolezza degli odierni imputati, e sa che una sentenza di colpevolezza sarebbe costruita su fondamenta instabili'', si legge nella motivazione della sentenza di secondo grado nel processo a carico del maresciallo dei carabinieri Franco Mottola, il figlio Marco, e la moglie Annamaria, i carabinieri Francesco Suprano e Vincenzo Quatrale. ''Non vi è certezza che la barbara uccisione della povera Serena sia avvenuta nella caserma dei Carabinieri di Arce: non è certo che la ragazza sia entrata in quel luogo, non è certo che sia stata scagliata contro la porta, ancora più incerto è che la seconda parte dell'aggressione alla sua persona (quella, letale, dell'imbavagliamento e dell'asfissia) sia avvenuta nella stessa stazione'', scrivono i giudici. Manca la prova del movente che si è rivelato ''evanescente'' e il ''compendio probatorio complessivamente insufficiente e contraddittorio, impedisce di individuare gli imputati Mottola, o alcuno di loro, quali responsabili dell'omicidio di Serena Mollicone', secondo le motivazioni. ''Questa Corte non ignora che, nel corso dei lunghi anni trascorsi dopo la morte di Serena, si sia progressivamente radicata in larga parte dell'opinione pubblica la convinzione della responsabilità degli odierni imputati.

Ma il convincimento del giudice non può e non deve fondarsi sui sondaggi o sugli umori popolari'', aggiungono i giudici. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Ponte Stretto, Bonelli: “Ultima parola su impatto ambientale al governo è pericolosa forzatura”

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(Adnkronos) – "Ve la immaginate Giorgia Meloni che autorizza la Valutazione d'Impatto Ambientale per il ponte sullo Stretto di Messina, nonostante i pareri discordanti tra le amministrazioni dello Stato? È proprio quello che prevede l'articolo 1, comma 1, la norma voluta e inserita, con la ‘manina’ di Salvini, nel decreto ambiente approvato ieri dal Consiglio dei Ministri.Come è noto, la commissione tecnica sulla Via ha espresso ben 236 osservazioni sul progetto, e alcune autorità dello Stato, come l'INGV, non sono state coinvolte nella valutazione”.

E' la denuncia di Angelo Bonelli, portavoce nazionale di Europa Verde e deputato di Avs. "Sembra il terzo atto delle forzature istituzionali, le cosiddette ‘leggi ad operam’.Esse attribuiscono al Consiglio dei Ministri, organo politico privo di competenze tecniche, la "complessiva valutazione" su questioni di interesse ambientale e sociale, nonché sulla sicurezza strutturale.

A cosa servono leggi e approfondimenti sui problemi, quando una riunione tra esponenti politici può decidere su ambiente, sicurezza, espropri, deportazioni, piloni che scivolano su faglie sismiche, e costi astronomici e incontrollati?", prosegue Bonelli.  "Questo governo si è assunto la responsabilità di far prevalere la politica sulla scienza, mettendo in secondo piano la sicurezza.Ma la premier è stata informata da Salvini che il progetto prevede che il pilone lato Calabria poggi su una faglia sismica attiva, come indicato dalla cartografia dell'ISPRA. È irresponsabile ciò che ha fatto il governo, prevedendo la stessa procedura anche per le centrali nucleari.

Questo esecutivo calpesta le norme a tutela dell'ambiente e marginalizza scienziati e tecnici”, conclude.   —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Stellantis, Tavares: “Nessuna intenzione di lasciare Italia ma politica dia risposte”

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(Adnkronos) – Se la politica italiana chiede risposte a Stellantis, Carlos Tavares chiede risposte alla politica italiana.Oggi in audizione a Montecitorio, per due ore e mezza, alle Commissioni Attività produttive della Camera e Industria del Senato, l'Ad del gruppo automobilistico, di ritorno dal Cda di Detroit che lo ha confermato fino a fine mandato (2026), illustra la situazione e, soprattutto, le criticità del settore: incertezza normativa e di costi, la competizione cinese, l'elettrico che costa troppo, l'assenza di incentivi e il prezzo dell'energia troppo elevato in Italia.  Alcune certezze ci sono, o "buone notizie" come le definisce lui: primo, Stellantis non ha nessuna intenzione di lasciare l'Italia "e lotteremo come dannati per mantenere la nostra leadership qui"; nessuna intenzione di vendere Maserati, assicura l'Ad; Termoli "è nei nostri piani"; e il Gruppo un piano industriale strategico ce l'ha eccome, "l'ho presentato io stesso ai sindacati", dice Tavares (provocando subito qualche reazione). Poi, ci sono le dolenti note.

Stellantis, dice Tavares, è pronta per la transizione ma servono regole certe. "Abbiamo fatto i compiti, noi siamo pronti.Non chiederemo modifiche ma di garantirci stabilità su quanto deciso", e questa è la prima stoccata alla politica.

Poi, il secondo affondo: Tavares fa notare che "per poter vendere i veicoli elettrici, devo farlo allo stesso prezzo dei veicoli a combustione interna" ma produrre elettrico costa "un 40% in più", cosa che crea "all'interno della filiera, una tensione insopportabile" e "voi leader politici dovete spiegarmi come faccio a gestire questi attriti dovuti al fatto che io devo per forza aumentare del 40% i costi".  Le auto elettriche in Italia non si vendono perché costano troppo, dice Tavares, "dobbiamo renderle accessibili con incentivi e sussidi.Come?

Attraverso imposte?Questa è una vostra decisione" ma "per sostenere la domanda in Italia servono notevoli iniezioni di incentivi sennò non ce la facciamo".

Poi, c'è la minaccia dei nuovi concorrenti cinesi: le loro auto costano un 30% in meno, dice l'Ad di Stellantis, "e questo aumenta la pressione e dobbiamo assorbire un ulteriore shock.La situazione è davvero difficile.

Non mi stupisco che il settore sia sotto pressione".E "in Italia il costo dell’energia è il doppio di quello della Spagna.

Perché qui l'energia costa il doppio?Non lo so ma è uno svantaggio notevole".  Detto questo, "abbiamo diversi impianti industriali in Italia e un piano preciso, che abbiamo già condiviso con nostri partner, e l'attività di allocazione dei veicoli sarà assicurata fino al 2030, fino al 2033 in alcuni casi.

Possiamo tirare quindi un sospiro di sollievo?No, perché non posso assegnare un nuovo veicolo a un impianto oltre il 2030 perché non posso ignorare l'elemento costo del veicolo, dipende dalla velocità con cui assorbiremo quel 40% di costi in più".

Insomma, difficile fare programmi oltre il 2030 "se non so il prezzo a cui potrò vendere i veicoli".
 Ma mentre Tavares chiede risposte e certezze al Paese, perché "i decisori siete voi", i rappresentanti di maggioranza e opposizione (c'erano anche la segretaria del Pd Elly Schlein e il presidente del M5S Giuseppe Conte in collegamento) chiedono risposte e certezze da lui, e non risparmiano aspre critiche.Tanto che, riprendendo la parola dopo i numerosi interventi nella Sala del Mappamondo, il numero uno di Stellantis nota: "Mi sembra di vedere una certa rabbia, un certo livore.

Io, con rispetto, vorrei dire che è lo stesso atteggiamento che hanno i dipendenti Stellantis.Vorrei solo che riconosceste però che le regole alla base della situazione non le ha volute Stellantis, sono state votate in Ue, non vi piacciono?

Abbiamo un problema, dobbiamo risolverlo". —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Liste attesa, Marino (Unindustria Sanità): “Bene Regione Lazio su nuovo piano”

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(Adnkronos) – "Come Unindustria Sanità esprimiamo apprezzamento per il recente provvedimento della Regione Lazio, guidata dal presidente Francesco Rocca, che prevede lo stanziamento di 17 milioni di euro per prestazioni aggiuntive al fine di ridurre le liste d'attesa".Così Luca Marino, vicepresidente di Unindustria con delega alla Sanità, in una nota. "Accogliamo con favore il coinvolgimento delle strutture private accreditate che da sempre sono una risorsa fondamentale per il corretto funzionamento del sistema sanitario regionale – prosegue Marino – Le strutture private sono pronte da subito a collaborare potendo mettere a disposizione una capacità produttiva superiore a quella finora utilizzata, soprattutto dopo anni di budget bloccati e ridotti". Il piano, che prevede l'acquisto di circa 400mila prestazioni extra-budget, rappresenta una soluzione cruciale per garantire ai cittadini laziali un servizio sanitario più efficiente e tempestivo, sfruttando appieno le potenzialità del sistema privato accreditato.  "Il nostro sistema sanitario nazionale fondato su un equilibrio tra strutture pubbliche e private – aggiunge Marino – è da sempre riconosciuto come uno dei più efficienti a livello internazionale, con un impiego ottimale delle risorse, ma per mantenerlo tale è importante che tutti diano il proprio contributo.

Noi, come strutture private accreditate, siamo pronte a fare la nostra parte e a contribuire in modo significativo alla risoluzione di questa problematica, garantendo un servizio adeguato ai cittadini", conclude il vicepresidente di Unindustria Sanità. —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Sanità, Langins (Oms Europa): “Assistente infermiere utile per evoluzione professione”

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(Adnkronos) – “In questo quadro di sviluppo del sapere infermieristico” è “utile l’istituzione dell'assistente infermiere, una figura che serve all’evoluzione della professione infermieristica”.Lo ha detto Margrieta Langins, Nursing and Midwifery Advisor at the World Health Organization-Europe, analizzando la situazione italiana, partecipando alla tavola rotonda che ha chiuso l’evento ‘Sfide e priorità della professione infermieristica in Europa e nel mondo’ promosso da Fnopi, Federazione nazionale degli Ordini e professioni infermieristiche, oggi a Roma, all’Auditorium del ministero della Salute.

All’evento, che ha visto infatti la partecipazione dell’Organizzazione mondiale della sanità Langins si è impegnata a rafforzare la collaborazione con la Federazione e il Cersi, Centro di eccellenza per la ricerca e lo sviluppo dell'infermieristica, istituito dalla Federazione in questo mandato.  Nel suo intervento, Americo Cicchetti, direttore generale della programmazione del ministero della Salute, ha sottolineato l’importanza di “sfruttare le competenze per cambiare l’organizzazione.Su questo dobbiamo lavorare insieme alle professioni infermieristiche e sanitarie in genere.

Da parte della mia Direzione e del ministero – ha assicurato – c’è la piena disponibilità a collaborare su questo e su altri fronti che la Fnopi riterrà opportuni”.Cicchetti, che con Fnopi e il Centro di ricerca Cersi ha avviato una stretta collaborazione in termini di supporto alla ricerca infermieristica soprattutto nella misurazione delle prestazioni, ha affermato che, “come ministero, puntiamo a dare risposta all’esigenza di attuare un’integrazione organizzativa che permetta di rimettere in connessione l’ospedale e il territorio, quindi tra attività di assistenza per acuti e attività di assistenza primaria da potenziare.

E su questo è fondamentale il ruolo delle professioni sanitarie, dal punto di vista gestionale”. L’evento di oggi conclude una 2 giorni di incontri internazionali che si è aperta ieri, 10 ottobre, con la seconda edizione dell’International Congress of Nursing Regulators organizzata da Fnopi, che ha riunito a Roma i referenti di numerosi Ordini infermieristici d’Europa e del Mondo. “Sono stati 2 giorni importanti – commenta la presidente Fnopi, Barbara Mangiacavalli– che aprono la strada a un rapporto sempre più proficuo con la Regione Europea dell’Organizzazione mondiale della sanità e con gli Enti regolatori delle professioni infermieristiche internazionali.Un percorso che ha lo scopo di condividere lo stesso linguaggio, costruire i dati e sensibilizzare le istituzioni rispetto alle esigenze della professione infermieristica.

Serve collaborare come abbiamo iniziato a fare, per assumere una posizione forte nei confronti dell’Europa e far sentire di più il peso degli enti regolatori con l’obiettivo di ottenere risultati importanti per i professionisti e – conclude – per i cittadini che chiedono assistenza”. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Sanità, Cicchetti: “Infermiere centrale per integrare ospedale e territorio”

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(Adnkronos) – “Stiamo affrontando diverse sfide legate a cambiamenti demografici, epidemiologici e alla necessità di incorporare innovazioni tecnologiche nei nostri processi, garantendo al contempo la sostenibilità del sistema nel medio e lungo termine”.Mettendo il territorio al centro, vera sfida del presente e del futuro, “un’attenzione particolare è rivolta alla figura dell’infermiere di famiglia e di comunità, che nasce per rispondere all’esigenza di integrazione organizzativa tra ospedali e territorio”.

Lo ha detto Americo Cicchetti, direttore della Programmazione sanitaria al ministero della Salute, oggi a Roma, al convegno internazionale ‘Sfide e priorità della professione infermieristica in Europa e nel mondo’ promosso della Federazione nazionale degli Ordini e professioni infermieristiche (Fnopi), con il patrocinio del ministero della Salute.  Due le questioni principali all’attenzione del ministero. “La prima – spiega Cicchetti – riguarda il recupero della fiducia dei cittadini verso il sistema sanitario che l’Ocse”, Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, “ha evidenziato come cruciale dopo la pandemia di Covid-19, dato che molti cittadini hanno sviluppato una certa disaffezione verso i sistemi sanitari e la scienza in generale.La seconda questione riguarda l’ingaggio degli operatori sanitari.

Non possiamo dare per scontato che in futuro”, se non cambiano le condizioni “ci saranno sempre persone disposte a lavorare nel mondo dell’assistenza sanitaria.Già oggi riscontriamo difficoltà nel reclutare queste competenze.

Questa è una sfida profonda che va oltre la mera disponibilità di risorse economiche”.  In Italia, “dobbiamo anche affrontare il problema delle disuguaglianze all’interno del Servizio sanitario nazionale (Ssn), sia a livello territoriale, tra Nord e Sud, sia tra aree urbane e aree interne – osserva il direttore – Le grandi aree metropolitane offrono opzioni assistenziali migliori rispetto a quelle più isolate, e questo è collegato anche a disuguaglianze socio-economiche ed educative.Per questo motivo, il ministero ha ribadito l’importanza della prevenzione e dell’abbattimento delle disuguaglianze in ambito di salute”. A proposito delle “linee di intervento principali del governo – illustra Cicchetti – sono incentrate sul potenziamento dell’assistenza primaria, quindi territoriale, come previsto dalla riforma del Dm 77 e dagli investimenti del Pnrr.

Nonostante i progressi nel miglioramento delle performance ospedaliere, l’assistenza primaria fatica ancora a crescere, in particolare nella copertura degli screening, delle vaccinazioni e nella presa in carico di pazienti con patologie croniche.Tuttavia, ci aspettiamo che la situazione migliori nei prossimi 2-3 anni grazie all’implementazione della riforma sanitaria”. “In questo contesto – rimarca il direttore – il lavoro fatto da Agenas ha già delineato alcune linee guida per l’attuazione delle case della comunità, dove le professioni sanitarie svolgeranno un ruolo chiave. È importante potenziare l’integrazione del sistema sanitario, eliminando la separazione tra ospedali e territorio, e affidando un ruolo centrale alle professioni sanitarie nella riconnessione di queste piattaforme.

Questo richiede non solo competenze specialistiche, ma anche organizzative e gestionali.Per costruire un futuro sostenibile, è fondamentale investire nella ricerca organizzativa e collaborare con iniziative come lo studio Enlight-It – conclude – che possono aiutarci a ripensare il sistema e ottimizzare l’uso delle competenze disponibili”. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Sostenibilità, Ambrogi (Poste Italiane): “Creiamo spazi di lavoro flessibili e green”

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(Adnkronos) – “Stiamo creando spazi di lavoro flessibili e sostenibili ovunque in Italia”.Così all’Adnkronos Davide Ambrogi, di Poste Italiane, in occasione del Salone della Csr e dell'innovazione sociale, a Milano, 12esima edizione dal titolo 'Sfidare le contraddizioni'.“Per fare un esempio ed entrare subito nel tema 'contraddizioni' si potrebbe, teoricamente, affermare che la possibilità di successo di un nuovo servizio sia in contrasto con l'assenza di un mercato che sia pronto ad accogliere tale servizio – osserva – Poste italiane con l'iniziativa spazi per l'Italia sfida questa contraddizione, creando spazi di lavoro flessibili e sostenibili ovunque in Italia.

Portando quindi un nuovo servizio là dove non c'era neanche la consapevolezza che un'opportunità del genere potesse essere disponibile.I risultati sono già tangibili.

Faccio due esempi, due case histories, una in Sicilia e una in Lombardia: rispettivamente, a Terrasini e Gavirate abbiamo i nostri spazi che sono già sold out e un anno fa sicuramente i nostri attuali clienti non avevano neanche idea che avrebbero potuto avere a disposizione queste soluzioni per le proprie attività lavorative”. Una iniziativa con una “valenza anche sociale che si esplica nel fatto di portare dei servizi nelle aree interne, andando a contrastare lo spopolamento dei borghi legato all’assenza di infrastrutture affidabili e all’avanguardia dove poter svolgere la propria attività lavorativa”.Quindi, “in linea con la strategia di Poste di contrasto allo spopolamento e all'abbandono dei territori, evitando la chiusura degli uffici postali, stiamo portando in quegli stessi territori un nuovo servizio: spazi di lavoro flessibili e sostenibili”. Mirata l'attività di comunicazione di Poste.

Cioè: "Diffondere la conoscenza, la consapevolezza di questo nuovo tipo di servizio che finora non c'era.Realizziamo degli open day in occasione delle aperture al pubblico di questi spazi e della loro commercializzazione quasi sempre di concerto con le amministrazioni locali e le associazioni di categoria, suscitando la curiosità dei cittadini del posto che hanno la possibilità di conoscere la nostra iniziativa.

Quindi un'attività di comunicazione volontariamente molto parcellizzata e mirata, ancora una volta non altisonante, con un profilo molto focalizzato su quelli che sono direttamente i clienti che vogliamo intercettare”, conclude. —sostenibilitawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Bonus edilizi, Leo: “Possibile tornare a 50% per prima casa”

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(Adnkronos) – Per le ristrutturazioni edilizie "penso che potremmo ritornare a una detrazione sul 50% per la prima casa".Lo ha detto il viceministro dell'Economia, Maurizio Leo, intervenendo al convegno 'Far crescere insieme l'Italia' organizzato da Fratelli d'Italia a Milano. "Dobbiamo fare in modo di agevolare chi vuole fruire di un bonus edilizio per la prima casa – ha sottolineato Leo – compatibilmente con risorse, ci si potrebbe tornare…per il resto si vedrà".  Quanto alla proroga dei termini del concordato preventivo “non si può fare". "Si deve approvare la legge di bilancio e occorre avere tutti dati certi e chiari entro il 31ottobre – ha spiegato – Questo è il motivo per cui tecnicamente la proroga non si può fare, perché tutto è legato ai tempi della presentazione al Cdm della legge di bilancio e all'approvazione poi nelle fasi parlamentari.

Questo è il motivo per cui quella data purtroppo deve rimanere ferma".  Quindi ha aggiunto Leo: "Il ministero, l'Agenzia delle Entrate e Sogei hanno fatto un'operazione molto importante perché il giorno 14 verrà messa a disposizione di tutti i contribuenti, nella loro cassetta fiscale, la ricostruzione di tutti i redditi, di tutto quello che dovrebbero loro pagare".Intervenendo sul palco del convegno, Leo ha poi precisato: "Se dipendesse da noi vorremmo dare una proroga all'infinito, perché siamo sempre ben consapevoli delle esigenze di imprese e imprese, però, ci troviamo nell'impossibilità oggettiva di dare una proroga" perché "abbiamo dilatato al massimo i termini di presentazione della dichiarazione e abbiamo l'incombenza della sessione di bilancio che ha tempi ben stabiliti e cadenzati". "Se andiamo oltre – ha aggiunto – ci troviamo a gestire questa fase in un momento abbastanza critico.

All'Europa dobbiamo dare segnali della nostra serietà". —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)