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Le avventure del Banff Mountain Film Festival tornano a Brescia

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Appuntamento giovedì 3 marzo al Teatro Sociale alle 20.30

Il Banff Mountain Film Festival torna a Brescia con l’ormai tradizionale appuntamento dedicato al cinema di

montagna e allo spirito dell’avventura. La proiezione si terrà giovedì 3 marzo al Teatro Sociale di Brescia alle 20.30.

La tappa di Brescia è in collaborazione con il Centro Teatrale Bresciano e Sportland.

Seguito da moltissimi appassionati di montagna e di sport outdoor, il BMFF World Tour Italy offre agli spettatori una

selezione dei migliori filmati presentati alla 40ma edizione del festival canadese, tenutasi a Banff tra il 31 ottobre e l’8

novembre 2015.

Sci, mountain bike, kayak, arrampicata, alpinismo: in circa due ore di proiezioni, sarà possibile assistere a una serie di

emozionanti e coinvolgenti corto e medio metraggi, con immagini spettacolari che raccontano le storie di chi, tutti i

giorni, cerca di alzare l’asticella dei propri limiti tra grandi spazi selvaggi e natura incontaminata.

Tra i film in programma ricordiamo Eclipse, premiato a Banff come Best Film Snow Sports: la realizzazione di una

grande avventura alle Svalbard, alla caccia della foto perfetta nell’atmosfera surreale di un’eclisse totale di sole.

Chasing Niagara è invece la storia di un sogno ambizioso: scendere in kayak le cascate del Niagara. Premiato a Banff

come Best Film Mountain Sport, il film è un’emozionante storia di amicizia tra un gruppo di kayaker… con un finale

inaspettato. Non mancherà naturalmente l’arrampicata e, questa volta, la protagonista sarà una donna. In Golden

Gate la climber americana Emily Harrington si misura con le difficoltà dell’arrampicata trad su una delle vie più difficili

di El Capitan.

Il programma completo dei film è disponibile sul sito https://www.banff.it/video-category/film-2016/

Il tour italiano 2016 prevede un totale di 26 tappe in 24 tra le principali città italiane.

Nella realizzazione dell’edizione 2015, il BMFF WT Italy è affiancato dagli sponsor Salewa, Enervit e dai parter

tecnici Artech Digital Cinema e Vivaticket.

Vendita biglietti:

È possibile acquistare i biglietti online all’indirizzo www.banff.it al prezzo di prevendita di € 14,00, mentre la sera

stessa al botteghino del Teatro Sociale il costo del biglietto sarà di € 16,00.

Inoltre i biglietti sono in prevendita alla biglietteria del Teatro Sociale in orario della stessa.

Via Felice Cavallotti, 20 – Brescia

Biglietteria tel. 030 2808600 sociale.biglietteria@ctbteatrostabile.it

SEDE PIAZZA LOGGIA

È possibile acquistare i biglietti al nuovo punto vendita nella sede del CTB in Piazza Loggia, 6 – dal martedì

al venerdì dalle ore 10.00 alle ore 13.00 (esclusi i sabato e festivi)

Tel. 030 2928609

ON-LINE in tutti i punti vendita del circuito Vivaticket.it

LIBRERIA SERRA TARANTOLA

Via F.lli Porcellaga, 4 – Brescia · Tel. 030290171

Orari: 9.15 – 12.15 /15.30 – 19.00 (lunedì mattina e domenica chiuso)

INFO: CTB Centro Teatrale Bresciano

Piazza della Loggia, 6 – 25121 Brescia – tel. 030 2928611/617 – fax 030 2928619

(dalle ore 9.00 alle 12.30 e dalle ore 15.00 alle ore 17.30)

e-mail: organizzazione@ctbteatrostabile.it

ctbteatrostabile.it

È l’ultima chiamata per l’Europa. MARCELLO SORGI*

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È inutile girarci attorno: le notizie che arrivano da Calais, confine franco-britannico, e dal confine greco-macedone, dicono chiaramente che la crisi dei migranti è ormai esplosa tragicamente anche prima del nuovo vertice europeo, convocato il 7 marzo, per cercare rimedi reali. La miope illusione di resistere alzando di nuovo steccati ai confini si sta rivelando, oltre che inutile, pericolosa; basta solo guardare le immagini che arrivano dal villaggio greco di Idomeni, da dove è partita la marcia di disperati accolta con i gas dalla polizia macedone, oppure, mentre il Belgio chiude le sue frontiere, quelle dello sgombero violento della cosiddetta «giungla» di Calais, su cui rischia di perdere la faccia il presidente francese Hollande. Il quale ha promesso invano di spostare in containers riscaldati le migliaia di rifugiati che si accalcavano nella tendopoli più grande d’Europa, ed è stato per questo sbeffeggiato su Twitter perfino dalla sua ex-compagna Valerie Trierweiler. 

Al momento, solo il Papa sembra essersi reso conto della gravità di quanto sta accadendo, dal Messico all’Europa, a causa della pressione dei migranti e della sordità dei governi che dovrebbero soccorrerli, e si stanno rivelando incapaci di approntare anche provvisorie soluzioni d’emergenza.  

Non a caso, domenica all’Angelus, Francesco ha di nuovo fatto sentire la sua voce, per spingere a una generale presa di coscienza del fenomeno, che non è esagerato definire epocale, e se trascurato potrebbe avere conseguenze devastanti. 

L’Europa ha davanti a se l’ultima occasione per rimediare al recente, irresponsabile e contraddittorio andamento delle sue decisioni. Dalla scorsa estate a ora, si è passati dalla svolta in senso solidale, voluta dalla Merkel davanti alla foto del piccolo Aylan morto sulla spiaggia, e alla grande ondata di profughi provenienti dalla Siria, giunti attraverso la Turchia in territorio tedesco, all’impossibilità di gestire l’insorgere dei vari egoismi nazionali nell’Unione, la crescita dei muri, la sospensione del trattato di Schengen, decisa con l’avallo della Cancelliera, che ha portato alla minaccia austriaca di chiudere il passo del Brennero. Così anche l’Italia si ritrova condannata a un destino simile a quello della Grecia, «magazzino di anime», secondo le terribili parole del ministro delle politiche migratorie Ioannis Mouzalas. 

Oltre al flusso abituale, chiamiamolo così, dei profughi nordafricani provenienti da Lampedusa, che potrebbero restare bloccati al confine con l’Austria, oltre ai molti arrivati a Calais dall’Italia e decisi a farvi ritorno, la chiusura (o il forte restringimento, si vedrà nei prossimi giorni) del confine greco-macedone spinge verso la costa adriatica della Puglia, già affollata di sbarchi negli Anni Novanta, la massa dei siriani in fuga dalla guerra. Quali potranno essere le dimensioni di questo esodo, man mano che la stagione, meteorologicamente parlando, volge al meglio, è impossibile prevederlo. Ma già con quel che abbiamo sotto gli occhi, e con l’allarme lanciato ieri ai sindaci pugliesi dal ministro dell’Interno Alfano, si capiscono meglio i toni da emergenza adoperati da Renzi negli ultimi due mesi, e sfociati alla fine nella tregua interlocutoria, in attesa del 7 marzo, siglata venerdì a Roma dal presidente della Commissione Ue Juncker. 

E se è ancora non è chiaro se e come il problema possa essere affrontato, adesso e nel futuro prossimo, di sicuro diventerà impossibile fronteggiarlo con gli attuali strumenti, e soprattutto con l’emergere o il riemergere dei singoli egoismi nazionali. Perfino i Paesi che vorrebbero, o sono costretti a far qualcosa – vedi l’Italia, che ha ricevuto con il ministro Gentiloni i primi trecento di mille profughi siriani inseriti in un programma di accoglienza – senza un vero aiuto europeo, non sono in grado di farlo. Figurarsi quelli come Francia, Austria e Germania, più esposti al rischio di una crescita oltremisura dei movimenti xenofobi antieuropei; o quelli (Ungheria, Polonia, Slovenia, Croazia) in cui partiti con queste posizioni si sono insediati al governo e di lì alzano muri, o si rifiutano di ricevere le quote di immigrati stabilite nei vertici europei. Inoltre è impossibile impegnarsi in costosi piani di assistenza e sicurezza, aggravando i singoli bilanci statali nazionali, mentre Bruxelles continua a imporre politiche economiche di rigore e equilibrio dei conti pubblici. 

Per tutte queste ragioni, al prossimo vertice europeo serve una vera svolta. In politica, di tanto in tanto, le svolte che sembrano impossibili sono imposte dallo stato di necessità, un insieme di fattori che porta a un percorso obbligato. È esattamente questa la scadenza a cui l’Europa è arrivata, il suo punto di non ritorno. 

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Morric One. MASSIMO GRAMELLINI*

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Sul palco degli Oscar Ennio Morricone ha parlato in italiano. Non si ha memoria che prima di lui lo avessero fatto altri. È molto probabile che sapesse l’inglese, quantomeno abbastanza da imbastire i ringraziamenti di rito. Inoltre leggeva da un foglietto rimasto scaramanticamente piegato per tutta la sera nella tasca dello smoking e quindi, se pure la sua conoscenza della lingua di Shakespeare e Tarantino si fosse fermata a «the cat is on the table», non avrebbe avuto alcuna difficoltà a farsi scrivere qualche frase. Invece ha usato l’italiano. Con consapevolezza di sé, senza ostentare orgoglio ma neanche tradire quel complesso di inferiorità tipico dei provinciali che induce tanti suoi connazionali a tuffarsi su ogni parola vagamente esotica e certi onorevoli a riempirsi la bocca di «stepchild adoption» storpiandone la pronuncia e ignorandone il significato. 

Faceva effetto sentire risuonare la nostra lingua nel tempio delle divinità hollywoodiane, da Charlize Theron a Steven Spielberg tutte rigorosamente in piedi per rendere omaggio al Maestro. E faceva ancora più effetto cogliere il senso delle sue parole, piane e però non banali, mai sfiorate dalla retorica nemmeno nella dedica finale alla compagna di una vita. Sul palco più internazionale del mondo si aveva l’impressione di scorgere l’Altro Italiano. Quello che sa coniugare la gravità alla leggerezza, la normalità al talento e l’estro alla dignità. Di lui si parla poco perché non è pittoresco, ma ne esiste un esemplare quasi in ogni famiglia. E con la sua presenza dà un senso a tutte le altre.

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RA…pina…. I. taliana. (Mauro Lo Piano)

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Rai, potrebbe essere il diminuitivo di Ra..pina I..taliana, da diversi mesi sta cercando di fare un lavaggio del cervello a tutti quegli Italiani che ancora non siano in regola con il Canone. Si vogliono convincere gli utenti che sborsando il centone, si migliora non solo la ricezione dei canali, ma anche la qualita’ delle trasmissioni televisive.

Sui canali della Rai, di trasmissioni intelligenti se ne  vedono poche, la maggior parte sono di basso contenuto umano e culturale, si salvano solo alcuni programmi di ricerca e un paio di documentari girati nei posti piu’ sperduti del Mondo. Per il resto, solo spazzatura mediatica, parlo dei processi TV, in parallelo con quelli della Giustizia, e dei fatti di cronaca nera, mandati in onda in tempo reale.
 
La cadenza dei programmi Rai e’ sempre la stessa, o ti mangi questa minestra, o ti butti dalla finestra, oggi, non si e’ piu’ liberi nemmeno di scegliere
 
La mattina si cucina.
 
Nel pomeriggio ci propinano una serie di telefilm polizieschi con immagini raccapriccianti,  persone uccise, squartate, mutilate, una vera delizia per chi si appresta a cenare. 
 
La sera ci sono i pacchi, questo programma ‘da circo’ viene tenuto in piedi da anni, si da’ la possibilita’ ai concorrenti di poter vincere in una sola serata 1 milione di euro, o somme tali che un comune mortale non riuscirebbe a guadagnare lavorando giorno e notte, vita natural durante.
 
Negli intermezzi : 
 
Ci propinano delle immagini forti per impietosire la gente, volti di bambini, che vivono al di sotto della soglia di poverta’, che hanno bisogno d’aiuto immediato e solo “Tu”, a quanto dicono gli ideatori di tali spot, puoi salvare Kaiembe, bastano 9 Euro al mese.
 
Il loro messaggio e’ chiaro, quello di farti sentire in colpa, una Vergogna Nazionale, per un carrozzone come la RAI che rastrella miliardi di euro. Perche’ non destinare ai bambini del terzo Mondo e agli Italiani che frequentano le varie Caritas, una parte degli introiti “estorti” con il Canone?. basterebbe donare l’8 per mille.
 
Un tuffo nell’Etere :
 
  • Il Canone TV e’ un’imposta dovuta, 3 sono i Decreti Legge che regolano questa tassa.  
  • Il Primo, era un DRL emesso dalla Corte Costituzionale il 21/02/1938
  • Il Secondo     26/06/02, Corte Di Cassazione 
  • Il Terzo          03/08/93   Corte Di Cassazione
In questi Decreti si evince che la titolarieta’ di un contratto per la visione di trasmissioni televisive via satellite o cavo, non ti esonera dal pagamento, e’ un bene privato. Nel primo Regio Decreto targato anno astrale 1938, era stabilito che bisognava pagare il canone anche quando il televisore venisse usato come semplice monitor, o anche quando lo davi in affitto, inutile discutere sulla bonta’ di questo Regio Decreto.
 
Chi e’ proprietario di un immobile deve sapere che :
 
1) Se l’inquilino lascia la casa avendo delle bollette arretrate, chi dovra’ saldare il debito?, indovina indovinello? sara’ sempre il proprietario a doverlo pagare. I creditori, RAI o ENEL visto che ora le utenze sono in “Comunita’ di Beni”, per non avere rogne, cedranno le pratiche in sofferenza, alle Agenzie Recupero Crediti. Queste ultime sono come le mignatte, ti tempestano di telefonate e con “velate” minacce….ti mandiamo l’Ufficiale Giudiziario, pagherai l’onorario dell’Avvocato, ti portiamo in Tribunale, cercheranno di costringerti a pagare.    
 
 
2) Sei a conoscenza che non hai piu’ tempo per fare ricorso per non pagare il Canone? lo avresti dovuto fare entro il 31/12/2015, non lo hai fatto? sei castigato. Avresti dovuto recarti presso lo sportello SAT dell’Agenzia Delle Entrate, dichiarare sotto la tua responsabilita’ anche Penale, di non detenere alcun apparecchio televisivo……… piccola appendice la dichiarazione ha validita’ un anno, il prossimo anno stessa domanda.
 
 
3) Sapevi che per coloro che abbiano superato il 75esimo anno d’eta’, il Canone da 100 euro si riduce a 8?. Costringere le persone anziane a recarsi presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze, compilare un paio di moduli come sempre indecifrabili, avrebbero bisogno del Commercialista a seguito. non mi sembra che sia giusto, sembra che gli scienziati dell’etere, lo facciano apposta per mettere in difficolta’ le persone. 
 
4)  Se non paghi il canone?
 
A quanto dicono gli “addetti ai lavori”, le Autorita’ di Controllo, possono entrare in casa tua e verificare.
 
Non ci siamo piu’, vostro disonore TV, nessuno ha il diritto di entrare in casa senza un mandato dell’Autorita’ Giudiziaria, chi si dovesse arrogare questo potere, sarebbe meglio farlo sostare nel pianerottolo di casa……. a guardarsi la   televisione.
 
 

“Mio marito mi ha lasciata con i nostri 14 figli”

La super mamma di Noventa Padovana chiede aiuto in tv: “Devo fare tutto da sola” La loro era una delle famiglie più numerose d’Italia

Sono ancora una delle famiglie più numerose d’Italia, ma non più così unita come un tempo. Alessandra Bortoletto, la super-mamma con 14 figli, ha dichiarato oggi che il marito Ferruccio Calò l’ha lasciata da due anni, mollandola con la montagna di figli che vanno dai 2 ai 24 anni. 

Davanti alle telecamere di Tagada di La7, la super mamma ha confessato: «Mio marito se n’è andato e la bimba più piccola non ha mai conosciuto il padre. L’amore tra due persone adulte può anche finire, ma non quello per i figli».  

Mamma Alessandra ha dovuto imparare a fare tutto da sola. E se già prima i sacrifici erano tanti, immaginiamoci oggi. «Mio marito non ha voglia di partecipare a tutto questo – ha detto la super mamma. Se devo prendere delle decisioni, chiedo ai miei figli più grandi». 

La numerosissima famiglia abita nel Padovano. È balzata agli onori della cronaca qualche anno fa, quando il marito aveva denunciato la sua difficile condizione di super papà, all’epoca con tredici figli, che stava per essere licenziato dalla ditta di trasporti per cui lavorava. 

Qualche polemica con il Comune, accusato di non dare una mano (ma le istituzioni hanno sempre negato, parlando di contributi da parte dei servizi sociali, della casa trovata per la famiglia e dell’impegno dell’assessorato al lavoro per trovare un impiego a padre e figli più grandi) e qualcuna di più con i vicini, evidentemente non molto contenti di avere la numerosa e obbligatoriamente chiassosa famiglia dall’altra parte del muro. 

 
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VIDEO ViViCentro – Ghoulam: “Siamo ancora in corsa per lo scudetto: ora testa al Chievo”

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Il Napoli pareggia contro la Fiorentina in trasferta. Al termine del match, ai nostri microfoni, è intervenuto Faouzi Ghoulam che ha analizzato il tutto.

dal nostro inviato a Firenze, Ciro Novellino

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Morric One. MASSIMO GRAMELLINI*

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Sul palco degli Oscar Ennio Morricone ha parlato in italiano. Non si ha memoria che prima di lui lo avessero fatto altri. È molto probabile che sapesse l’inglese, quantomeno abbastanza da imbastire i ringraziamenti di rito. Inoltre leggeva da un foglietto rimasto scaramanticamente piegato per tutta la sera nella tasca dello smoking e quindi, se pure la sua conoscenza della lingua di Shakespeare e Tarantino si fosse fermata a «the cat is on the table», non avrebbe avuto alcuna difficoltà a farsi scrivere qualche frase. Invece ha usato l’italiano. Con consapevolezza di sé, senza ostentare orgoglio ma neanche tradire quel complesso di inferiorità tipico dei provinciali che induce tanti suoi connazionali a tuffarsi su ogni parola vagamente esotica e certi onorevoli a riempirsi la bocca di «stepchild adoption» storpiandone la pronuncia e ignorandone il significato.  

 

Faceva effetto sentire risuonare la nostra lingua nel tempio delle divinità hollywoodiane, da Charlize Theron a Steven Spielberg tutte rigorosamente in piedi per rendere omaggio al Maestro. E faceva ancora più effetto cogliere il senso delle sue parole, piane e però non banali, mai sfiorate dalla retorica nemmeno nella dedica finale alla compagna di una vita. Sul palco più internazionale del mondo si aveva l’impressione di scorgere l’Altro Italiano. Quello che sa coniugare la gravità alla leggerezza, la normalità al talento e l’estro alla dignità. Di lui si parla poco perché non è pittoresco, ma ne esiste un esemplare quasi in ogni famiglia. E con la sua presenza dà un senso a tutte le altre. 

 

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VIDEO ViViCentro – Ghoulam: “Siamo ancora in corsa per lo scudetto: ora testa al Chievo”

Il Napoli pareggia contro la Fiorentina in trasferta. Al termine del match, ai nostri microfoni, è intervenuto Faouzi Ghoulam che ha analizzato il tutto.

dal nostro inviato a Firenze, Ciro Novellino

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Fiorentina-Napoli, Sarri: “Higuain solo stanco, adesso sta bene. Partita bellissima, grande viola, ma bravi anche noi”

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E’ intervenuto, ai microfoni di Mediaset, Maurizio  Sarri:

“Partita bellissima, potevamo vincere sia noi che la viola. Nessuno delle squadre avrebbe meritato la sconfitta. Intesa, di ritmo: complimenti alla Fiorentina, mi piace tantissimo, gioca un gran calcio. Noi oggi fortunati, loro hanno avuto due grandi occasione, il secondo tempo, però, ha bilanciato gli episodi. Scudetto? Essere rimasti a tre punti della Juve significa qualcosa. Tutto è possibile, andiamo avanti, partita per partita. Oggi era rischiosa, contro una squadra fortissima, soprattutto in casa, spinta dal suo pubblico. Noi abbiamo fatto bene, siamo venuti fuori. Higuain? Era arrabbiato per il gol annullato, pensava fosse regolare, poi l’ha rivisto. In campo non l’ha capito. Stasera era molto più vivo, sono contento che abbia ricominciato a segnare. Insigne? Volevo da parte sua più raddoppi su Tello. La Fiorentina è stata brava ad avere momenti di pressione importanti, noi abbiamo palleggiato un po’ troppo orizzonalmente, almeno nella prima frazione di gioco. Nel secondo tempo meglio, abbiamo pressato un po’ più alti. Bisognava prendere dei rischi. Il Napoli non ha nessun calo, stiamo giocando come sempre. I numeri sono addirittura meglio di quelli precedenti.”

Fiorentina-Napoli, Reina: “Ottimo punto, siamo in lotta per lo scudetto e Champions”

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E’ intervenuto, ai microfoni di Premium, Pepe Reina:

E’ un Napoli che ha preso un punto in uno stadio difficile. Ci siamo divisi i tempi, primo superiori loro, secondo noi. Si continua a lottare per lo scudetto e la Champions League, racimolando punti. Le prestazioni ci sono sempre state in questo periodo, abbiamo sempre giocato con squadre di livello. Dobbiamo essere positivi, oggi è un punto importante per noi. Higuain? Oggi ci ha dato il pareggio, sarà sicuramente contento, anche per la prestazione. Scudetto? Mancano undici partite, vediamo cosa accade. La Juventus ha la Champions, noi non molliamo mai”.

LIVE DAL FRANCHI – “Crediamoci” cantano i tifosi azzurri

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“Crediamoci”: è questo il grido che si alza dagli spalti del Franchi, rigorosamente tinti di azzurro. I tifosi del Napoli ci sono e si fanno sentire. Per rimanere alle spalle della Juve e allontanare le inseguitrici, Fiorentina inclusa.

Jorginho a sky: “Sarà una bella partita tra due squadre che giocano a meraviglia”

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Nel prepartita Jorginho ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di sky, ecco quanto evidenziato: “Tutte le partite sono fondamentali ma questo è uno sconto diretto.  Dobbiamo mantenere la tranquillità e fare il nostro gioco. Fanno tanto piacere i complimenti di Sousa”.

pasquale ammora

LIVE dal Franchi – I soliti cori beceri contro Napoli: geniale risposta azzurra

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Ancora prima del match, i tifosi della Fiorentina si sono subito impegnati a disprezzare con i soliti cori beceri i napoletani. Dalla Fiesole è partito il coro ‘Vesuvio lavali con il fuoco’ accompagnato da un ‘Noi non siamo napoletani. Geniale la risposta dei tifosi partenopei: “Voi non siete napoletani…”

dal nostro inviato a Firenze, Ciro Novellino

Meteo – FEBBRAIO, 2016 ANNO BISESTILE. Giorno TEMPESTOSO con il CICLONE GOLIA !

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Anno BISESTO, anno FUNESTO recita l’adagio: ma è davvero così? Nubifragi con GOLIA Lunedì 29

L’anno bisestile, da secoli, è motivo di superstizione: i primi a definire l’anno bisestile come portatore di sventure furono i Romani: erano particolarmente avversi ai cambiamenti e ritenevano, appunto, che il “giorno in più ” potesse essere foriero di oscuri presagi.STORIA – Il giorno in più venne introdotto oltre 2000 anni fa, proprio ai tempi del dominio romano: nel 46 a.C., Giulio Cesare, per pareggiare i conti con le sei ore circa che ”avanzano” ogni anno dai 365 giorni canonici, seguendo i calcoli dell’astronomo Sosigene di Alessandria introdusse nel calendario un giorno in più ogni 4 anni, subito dopo il 24 febbraio. E poiché il 24 febbraio in latino era il “sexto die ante Calendas Martias”, quel giorno diventò il “bis sexto die“, da cui la denominazione ”bisestile”. Nei secoli non si annoverano eventi particolarmente negativi legati all’anno bisestile: la pratica di aggiungere un giorno al mese di Febbraio è utilizzata in quasi tutti i calendari solari per evitare lo slittamento delle stagioni: ogni 4 anni accumulerebbero un giorno in più di ritardo.

29 FEBBRAIO 2016, GOLIA ALLA RISCOSSA – Nella giornata di Lunedì 29 avremo forte maltempo su numerose regioni italiane, piogge moderate al Nord e su Toscana, Umbria, Lazio e Sardegna con piogge e temporali. Precipitazioni forti anche sul Triveneto, massima attenzione al forte vento di Scirocco e alla possibile alta marea nella città di Venezia nel corso delle prime ore del giorno.

NEVE – Precipitazioni nevose abbondanti sulle Alpi e Appennini sopra i 700/1000 metri.

APPROFONDIMENTO anche per singole Regioni e Città su:

Nord

Valle d’Aosta

Piemonte

Liguria

Lombardia

Trentino Alto Adige

Veneto

Friuli Venezia Giulia

Emilia Romagna

Centro

Toscana

Marche

Umbria

Abruzzo

Lazio

Molise

Sud e isole

Puglia

Campania

Basilicata

Calabria

Sicilia

Sardegna

meteo.it

Cosenza – Juve Stabia: Attimi di paura e tensione in curva (FOTO)

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Momenti di paura sono stati vissuti ieri durante la gara tra il Cosenza e la Juve Stabia, quasi verso la fine del primo tempo eravamo al 40° minuto, i tifosi della curva Bergamini hanno chiesto l’intervento dei sanitari per soccorrere uno spettatore che, per imprecisate ragioni, era riverso sulle scalee dello stadio privo di sensi.

All’arrivo dei sanitari in curva si è scatenata l’ira dei supporters del Cosenza che hanno tentato di aggredire gli operatori sanitari rei di aver impiegato troppo tempo nelle operazioni di soccorso. Provvidenziale è stato l’intervento degli steward che hanno bloccato i facinorosi e hanno permesso la conclusione delle operazioni di soccorso.

CAMPIONATO BERRETTI: ”ISCHIA BATTUTA ANCHE DAL FANALINO DI CODA AVELLINO”

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Secondo stop di fila per l’Ischia dopo il ko contro il Siena la scorsa settimana, cede a Nusco, in casa dell’Avellino che conquista la seconda vittoria stagionale. Inizio da dimenticare da parte dei ragazzi di Porta che si fanno sorprendere da Dioum, il quale sfrutta un rimpallo in area e 3’ dopo raddoppia su calcio di rigore. L’atteggiamento ostruzionistico degli irpini innervosisce i gialloblù che chiudono il tempo sotto di due reti. Nella ripresa Borrelli, subentrato a Miranda, accorcia le distanze piazzando un diagonale dalla destra. Caracciolo, Di Bello, Passariello e Vincenzi sprecano quattro occasionissime per evitare la sconfitta. Davvero clamorose le palle-gol non sfruttate dagli isolani, in formazione rimaneggiata (in campo D’Angelo a mezzo servizio). Il tempo effettivo è ridotto all’osso per l’astuzia dei padroni di casa che anche se a fatica, riescono nell’intento di vincere ancora.

AVELLINO-ISCHIA ISOLAVERDE 2-1

AVELLINO: Fall, D’Amore, De Giglio, Cappelli, Trapanese (15’ s.t. De Donato), Viscardi, Sersante, Dascoli, Schena (20’ s.t. Riefoli), Dioum, Caggiano (30’ s.t. Pagano). In panchina Sorrentino, Chianese, Colapaolo, Moscaritolo. All. Carpentieri.

ISCHIA ISOLAVERDE: D’Errico, Vorzillo, Esempio, De Palma, Todisco, Miranda (13’ s.t. Borrelli), Di Bello, Numerato (13’ s.t. Caracciolo), D’Angelo (20’ s.t. Coppola), Passariello, Vincenzi. In panchina Cappa, Nocerino, Petruccio, Agrillo, Gonzales, Migliaccio. All. Porta.

ARBITRO: De Cicco di Nola (ass. Guerra e Passaro di Nola).

MARCATORI: nel p.t. 12’ e 15’ (rig.) Dioum; nel s.t. 15’ Borrelli.

NOTE: ammoniti D’Amore, Trapanese, Schena, Vorzillo, De Palma, D’Errico, Petruccio, Coppola.

I RISULTATI

  • Avellino-Ischia 2-1
  • Paganese-L’Aquila 2-0
  • Arezzo-Lupa Roma 4-1
  • Juve Stabia-Pisa 2-2
  • V.Lanciano-Robur Siena 1-3
  • Lupa.C.R-Teramo 1-4

Ha riposato Pontedera

CLASSIFICA

  1. Arezzo 53,
  2. Tuttocuio 41,
  3. Teramo 40,
  4. Lupa Roma 34,
  5. Pisa 33,
  6. Juve Stabia 32,
  7. L’Aquila 32,
  8. Paganese 31,
  9. Robur Siena 29,
  10. Ischia Isolaverde 26,
  11. Lupa Castelli Romani 19,
  12. Virtus Lanciano 18,
  13. Salernitana 15,
  14. Pontedera 14,
  15. Avellino 8.

Anche Conte in tribuna, non solo Insigne sotto la lente di ingrandimento

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All’ Artemio Franchi di Firenze in occasione della sfida tra Fiorentina e Napoli sarà presente anche il C.T. della nazionale italiana Antonio Conte.

Un’ occasione per visionare Lorenzo Insigne in vista dei prossimi Europei in Francia . Ma non solo, anche Jorginho e Bernardeschi sembrano in odore di convocazione per le prossime amichevoli contro Spagna e Germania. E chissà che indirettamente si tratti di un’ occasione per monitorare Gonzalo Higuain; stando agli ultimi rumors che vedrebbero il tecnico ex Juventus sulla panchina del Chelsea nella prossima stagione, il pipita sarebbe finito in cima alla lista dei desideri.

VIDEO – Soccorso a 51 migranti di Motovedetta CP322 operante nel mar Egeo

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Video di alcune fasi delle operazioni di soccorso condotte la scorsa notte dalla Motovedetta CP322 – dislocata a Samos – della Guardia Costiera italiana che sta operando nel Mar Egeo.

L’unità della Guardia Costiera ha soccorso complessivamente 51 migranti  (29 uomini, 10 donne, e 12 bambini) a bordo di un piccolo natante gonfiabile in precarie condizioni di navigabilità.

I migranti sono stati successivamente condotti in salvo nel porto di Samos, ove la Motovedetta CP322 ha fatto rientro questa mattina.

La Vespa Rosa: Rita Esposito

 

Prima di presentarvi la prossima protagonista della Vespa Rosa voglio evidenziare un comportamento non molto corretto della società stabiese: ogni qualvolta che si decide di emettere biglietti a prezzi “popolari” ci si dimentica sempre delle numerose donne che affollano le gradinate… Donne che hanno la forza di sventolare bandiere e sostenere per 90 minuti i calciatori stabiesi.

In questa puntata parliamo di Rita Esposito che è una tifosa di vecchia data, nipote di un tifoso che è deceduto 65 anni fa mentre onorava i colori gialloblè durante la partita Juve Stabia – Brescia,  dopo un gol mancato di Giulio Lopez durante quella gara il povero tifoso si accasciò a terra perché il suo cuore non resse alla delusione.

La passione per i colori giallo-blu le è stata trasmessa dalla mamma e dai fratelli che le hanno raccontato sin da piccola la storia del suo bis-nonno che era “malato” dello Stabia (negli anni ’50 non c’era ancora il suffisso Juve n.d.a.) che seguiva sempre anche in trasferta nonostante non ci fossero i “mezzi” a disposizione.

I suoi calciatori preferiti sono Diop e Nicastro oltre ad Erpen che in passato ha deliziato il pubblico con le sue giocate.

I 6 gol con il Martina sono tutti clamorosi ed hanno regalato una vittoria importante alla Juve Stabia per sperare nella salvezza.

Sulle ingiustizie subite dalla Juve Stabia negli ultimi anni non ci “ricama” su e chiude la questione con un lapidario: “Fanno parte dello Sport”

Rita descrive la sua Juve Stabia con diversi aggettivi scelti da lei: Bella, sportiva, aggressiva, seria, divertente e calorosa

Il suo motto è “Forza Stabia per sempre nel cuore”

Rita ricorda con piacere ovviamente gli anni della serie B ma anche i derby degli anni ’80 in particolare quello con la Turris; anni in cui si andava allo stadio senza pranzare la domenica solo per sostenere i propri colori, dove il calcio scommesse non rovinava questo bellissimo sport, con i calciatori sudavano fino all’ultima goccia pur di avere la meglio sulla squadra avversaria.

La 64° protagonista della Vespa Rosa ci saluta mandando un grosso abbraccio a tutto lo stadio e un bacio alle sue sorelle gialloblè.

 

Patrizia Esposito

De Magistris: “Stasera una partita dura ma il campionato finisce a maggio”

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Il sindaco di Napoli Luigi De Magistris ha rilasciato alcune dichiarazioni in merito alla trasferta di Firenze e al brutto episodio capitato ad Insigne. Questo è quanto riportato sul You Tube del Comune di Napoli:

“ Contro la Fiorentina non sarà una sfida semplice, la Juve è a più quattro ma il campionato è ancora lungo. La squadra deve crederci e deve avere la giusta energia per giocarsela fino alla fine. Certo la Juventus ha una maggiore esperienza ma sono del parere che “se po fa e s’adda fa”.

Quello che è capitato a Insigne è un fatto grave come capita a tanti cittadini ogni giorno a Napoli come altrove. Dispiace che continuino a verificarsi episodi del genere nelle nostre città”.