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Udinese-Napoli, i convocati di Sarri: novità per Reina

In seguito all’ allenamento mattutino è stata diramata la lista dei convocati per la trasferta di Udine. Questo il comunicato della società:

“Seduta mattutina per il Napoli a Castelvolturno.

Gli azzurri preparano la gara di Udine, “lunch match” della 31esima giornata di domenica alle ore 12,30.

La squadra ha svolto attivazione in avvio e successivamente allenamento tecnico tattico. Chiusura con partitina a campo ridotto.

Reina ha fatto gran parte del lavoro con il gruppo e partirà con la squadra.

I convocati: Reina, Gabriel, Rafael, Hysaj, Maggio, Ghoulam, Strinic, Regini, Albiol, Chiriches, Koulibaly, Valdifiori, Allan, Jorginho, Hamsik, David Lopez, Grassi, Chalobah, El Kaddouri, Callejon, Insigne, Mertens, Gabbiadini, Higuain”.

 

Sindacati in piazza contro la Fornero: “41 anni di contributi bastano”

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                                                          Sindacati in piazza

Sindacati in piazza : Cgil, Cisl e Uil unite nel chiedere la riforma della legge che secondo la Corte dei Conti ha garantito risparmi per 30 miliardi di euro. Furlan: “Schioderemo il governo”. Camusso: “Cambiare radicalmente la norma”. Barbagallo: “Non ci fermiamo”

MILANO – In piazza per cambiare la legge Fornero sulle pensioni, rendendo meno rigidi i criteri per l’uscita. E’ l’obiettivo della protesta dei sindacati, con Cgil, Cisl e Uil unite nel chiedere al Governo “flessibilità per tutti”, “rispetto per fatica e lavori diversi”, ma soprattutto nel sostenere che “41 anni di contributi bastano”. Richieste che sono gli slogan delle manifestazioni di Roma, Napoli e Venezia dove partecipano i leader sindacali, Annamaria Furlan (Cisl), Carmelo Barbagallo (Uil) e Susanna Camusso (Cgil). “Andremo avanti finchè non schioderemo il governo” ha detto da Roma il leader della Cisl secondo cui la Legge Fornero “ha alzato nel giro di una notte di sei-sette anni l’eta pensionabile dei lavoratori e delle lavoratrici. Migliaia di persone si sono trovate senza lavoro e senza pensione”. Per Furlan occorre ripristinare la flessibilità in uscita e distinguere da lavoro a lavoro, perchè “non si può stare fino a 67 anni su una gru o su una impalcatura e tenere una classe materna di bambini”. “Andremo avanti finché il governo non cambia” ha fatto eco Barbagallo. Senza risposte da parte del governo lavoratori e pensionati torneranno in piazza il 19 maggio.

“Le pensioni devono cambiare radicalmente, deve cambiare la norma per quel che riguarda la costruzione di una previdenza per i giovani, la possibilità non di immaginarsi un futuro da poveri, ma di persone che nella loro vita lavorativa metteranno insieme una condizione civile di pensione” ha detto da Venezia Susanna Camusso prima di aggiungere: ” Chi va a lavorare a 15 anni non può immaginare di proseguire per un numero di anni infinito. Va costruito un sistema solidale. Dobbiamo riscrive lo statuto dei lavoratori con una grande iniziativa popolare. Quella di oggi non è una comparsata. Il governo risponda”.

Si spinge oltre Barbagallo che suggerisce a Renzi di chiedere “a tutti di dare una mano per il benessere e il bene del Paese. Se non lo farà il sindacato sarà in piazza per dirgli di cambiare politica economica. L’austerità ha impoverito il Paese e ha arricchito di più i ricchi. E’ uscito un dato: solo il 4 per cento dei cittadini guadagna più di 50mila euro all’anno. E’ ridicolo a dirlo. Basta guardare alla Motorizzazione e a quante automobili ci sono in circolazione sopra il prezzo di 50mila euro”. Sulle pensioni poi aggiunge: “Non tutti i lavori sono uguali, un edile non può salire su una impalcatura fino a 70 anni, un insegnante di scuola materna non può insegnare ai bambini fino a 70 anni”.

Sulla stessa lunghezza d’onda il segretario federale della Lega Nord, Matteo Salvini, è ieri andato nel paese natale dell’ex ministra, San Carlo Canavese, in provincia di Torino, per dire ancora una volta no a una legge che definisce “infame”. Eppure secondo la Corte dei Conti le nuove regole hanno permesso allo Stato di risparmiare oltre 30 miliardi di euro l’anno. “Non se ne può più che ogni volta che il Paese ha bisogno di risorse – dice Furlan – si incide sui lavoratori: ci sono 150 miliardi di evasione fiscale e 50 di costi della corruzione. Qualcuno deve trovare le risorse per fare andare in pensione ad una età decente”. Anche per lasciare spazio a giovani, ripetono i sindacati.

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DI GIROLAMO: CONTRO L’ANTIMAFIA. QUELLA CHE FA PAURA.

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                                                DI GIROLAMO : CONTRO L’ANTIMAFIA
DI GIROLAMO: CONTRO L'ANTIMAFIA. QUELLA CHE FA PAURA.
DI GIROLAMO: CONTRO L’ANTIMAFIA.

Giacomo Di Girolamo – Mafia e antimafia, il male e il bene, la criminalità e la legalità. Sono ancora queste le reali opposizioni? È possibile individuare ancora dei confini netti tra i due schieramenti? La risposta arriva da Giacomo Di Girolamo nel suo nuovo libro “Contro l’antimafia”. Un libro d’inchiesta “ben scritto, entusiasmante, crudo e irriverente” come lo ha definito Luca Pozzi, giornalista Rai, intervistando l’autore ieri alla Libreria Ubik di Parma.

LA DENUNCIA – L’autore, nel suo libro, dialoga direttamente con Matteo Messina Denaro, il più potente boss di Cosa nostra ancora in libertà. A lui si rivolge con un’ amara e agguerrita lettera di resa.
Di Girolamo, giornalista siciliano che ha vissuto lo choc degli avvenimenti del 1992, non ha mai avuto paura di schierarsi dalla parte di chi si oppone alla mafia, ma adesso è proprio quella parte che gli fa paura.

“L’antimafia ha avuto grandi meriti, ma a un certo punto è accaduto qualcosa. Si è ridotta alla reiterazione di riti e mitologie, di gesti e simboli, svuotati di significato. In questo circuito autoreferenziale, che mette in mostra le sue icone – il prete coraggioso, il giornalista minacciato, il magistrato scortato – si insinuano impostori e speculatori. Intorno all’antimafia ci sono piccoli e grandi affari, dai finanziamenti pubblici ai ‘progetti per la legalità’ alla gestione dei beni confiscati, e accanto ai tanti in buona fede c’è chi ne approfitta per arricchirsi, per fare carriera o consolidare il proprio potere, in nome di un bene supremo che assolve tutto e tutti”. Questa la denuncia dell’autore, che non nasconde la sua sfiducia nei buoni propositi e la loro fallimentare attuazione. “Non è più questione di ‘professionisti dell’antimafia’: oggi comanda un’oligarchia dell’antimafia, e chiunque osi metterla in discussione viene accusato di complicità”.

Contro l’antimafia è un libro iconoclasta, amaro, che coltiva l’atrocità del dubbio. Le soluzioni da adottare non sono nè immediate nè scontante, ma senza dubbio ripartire da zero, per l’autore, sarebbe un gran passo avanti, quello necessario per rivitalizzare una lotta ormai paralizzata da soluzioni dette e ridette, ma dalla dubbia efficacia. Cultura, onestà intellettuale, impegno e fatica possono essere le soluzioni.

SULL’AUTORE – Giacomo Di Girolamo, giornalista, si occupa di criminalità organizzata e corruzione per il portale Tp24.it e per la radio Rmc 101. Collabora con Il Mattino di Sicilia, la Repubblica e Il Sole 24 Ore. E’ autore della biografia del boss Matteo Messina Denaro L’invisibile (2010), di Cosa Grigia (2012) e Dormono sulla collina (2014). Per le sue inchieste ha vinto nel 2014 il Premiolino.

vivicentro.it-cultura / DI GIROLAMO: CONTRO L’ANTIMAFIA. QUELLA CHE FA PAURA. (Luisa Di Capua)

Sarri: “Sesta volta in campo dopo la Juventus. Reina? Decide lui”

Queste le sue parole in conferenza stampa

Molti tecnici dicono di invidiare Callejon al Napoli. “E’ uno che sa giocare in fase offensiva senza palla, ma questo lo vedono in pochi, poi in fase difensiva è fondamentale il suo contributo. E’ il nostro equilibratore, ma molti parlano solo in base ai gol fatti”.

La Juventus gioca 5 delle ultime 8 in casa. E’ favorita da questo? “Non so, in casa o fuori per loro cambia poco. Di solito le cazzate più grandi si fanno in campo, ma è una speranza. Hanno fatto 58 punti in 20 partite, di che parliamo…”.

Il Napoli gioca sempre dopo la Juventus. “Ormai siamo abituati, quasi affezionati. Non è una polemica, è un dato di fatto: è la sesta volta”.

Come stanno i nazionali? “Non lo so io e neanche gli altri allenatori. Gli allenamenti devono essere leggeri e non ci sono certezze sulle loro condizioni. A livello morale credo stiano bene, ma non abbiamo fatto allenamenti intensi per capire le condizioni, così come gli alti allenatori”.

Il Napoli non molla di un centimetro? “Sì, ma dipende sempre dalla partita di domani. E’ un momento in cui dobbiamo insistere, domani è la sesta gara consecutiva che giochiamo dopo la Juventus che vince sempre, quindi è un macigno che può minare la fiducia. Finora però non ha minato la fiducia della mia squadra”.

Allegri ha detto ‘non ci resta che vincere, il Napoli non molla’. Tu cosa ti aspetti da questo finale? “Non vado oltre la partita di domani, sarà complicata. Dopo la sosta e le nazionali è sempre tutto complicato. L’Udinese è rigenerata dal cambio d’allenatore, leggendo i nomi non capisco come possa essere in quella posizione. Continuiamo a pensare ad una sola gara, come fatto sempre in quest’anno”.

Come sta Reina? Sarà convocato? “Reina parte con noi, poi decideremo in base alle sensazioni del ragazzo”.

Hamsik entra nella storia del Napoli

I dettagli

Marek Hamsik nella storia del Napoli, da Udine a Udine. Sono infatti passati ben otto anni e mezzo dall’esordio del capitano partenopeo lontano dal San Paolo, quel 2 settembre 2007 in cui gli azzurri travolsero i padroni di casa con un clamoroso 0-5. Con la presenza di domani, il centrocampista slovacco raggiungerà Moreno Ferrario al terzo posto per le presenze assolute in azzurro: davanti restano solo Bruscolotti e Juliano. Ma non solo: domani scenderà in campo per la trentunesima volta in campionato, tutte da titolare. Mai una panchina, mai una squalifica o un problema fisico. Una bandiera, una certezza.

Lo scontro Napoli-Mediaset continua, ma i vincoli…

I dettagli

Ieri pomeriggio, ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli, il centrocampista del Napoli Jorginho ha rilasciato alcune dichiarazioni quali “Lotteremo fino alla fine, ci aspettano otto finali e il nostro obiettivo è vincerle tutte”. Al momento resta “lo scontro mediatico con Mediaset continua, ma i vincoli contrattuali non possono essere ignorati”. Resta però un obiettivo, una dolce ossessione chiamata scudetto e al quale “il Napoli è fermamente deciso a non rinunciare”.

Higuain da record, come lui solo Ibra

I dettagli

Tuttosport riporta alcune statistiche sul lunch-match di domani tra Udinese e Napoli:

– si affronteranno il migliore e il peggior attacco d’Italia. Il Napoli ha segnato 62 gol, l’Udinese 26;

– Higuain, con 29 reti, l’ha buttata dentro più volte dell’intera squadra bianconera;

– Il Pipita è al primo posto nei 5 principali campionati europei, in quanto a marcature multiple: ne ha realizzate 8 (tutte doppiette) al pari di Ibrahimovic, che conta 7 doppiette e una tripletta. Muller, Ronaldo, Suarez, Messi e gli altri big sono dietro;

– il Napoli è in testa nella graduatoria delle conclusioni tentate (521) e detiene pure il primato nei passaggi effettuati: 19.732 in campionato. La svolta c’è stata a centrocampo con l’arrivo di Allan, il grande ex, ma pure per il rilancio di Jorginho e Hamsik.

Berlusconi: “In bocca al lupo al Napoli”

Le sue parole

Silvio Berlusconi fa il suo in bocca al lupo al Napoli “che sta facendo un campionato eccezionale”, ma avverte che “per gustare lo spettacolo della squadra occorre un nuovo stadio adatto al calcio”. Parlando in collegamento audio con una manifestazione elettorale del candidato sindaco di Napoli Gianni Lettieri, nella sede di Forza Italia a Posillipo, Berlusconi ha detto: “In bocca al lupo al Napoli per il campionato eccezionale che sta facendo. Peccato però che lo stadio San Paolo non permetta di gustare lo spettacolo come meriterebbe per la presenza di pista di atletica. Ci vorrebbe uno stadio fatto per il calcio come San Siro. Sono sicuro però che il problema lo risolverà Gianni Lettieri quando sarà eletto sindaco di Napoli”.

Gazzetta

Reina vola a Udine, filtra ottimismo da Castel Volturno

I dettagli

A bordo del charter che porterà il Napoli a Udine ci sarà anche Pepe Reina, il cui recupero per la sfida rimane incerto. Per il portiere spagnolo, come si legge su Repubblica, “sarà probabilmente decisivo l’ultimo test, durante il riscaldamento sul prato della nuova “Dacia Arena”, l’impianto gioiello della famiglia Pozzo. Da Castel Volturno è filtrato però un po’ di ottimismo”, e lo stesso Reina ha ribadito la volontà di esserci: Gabriel è in preallarme, nel dubbio Reina sarà regolarmente convocato e in un modo o nell’altro darà comunque il suo prezioso contributo alla causa.

Colpo Klaassen, è lui il Mister X di De Laurentiis

I dettagli

Colpo Klaassen per il Napoli. Come riporta il Corriere dello Sport, sembra essere proprio lui il primo colpo del club partenopeo per la prossima sessione di calciomercato. Segnali delle ultimissime ore confermano infatti che sia proprio lui il famoso Mister X, il colpo annunciato da Aurelio De Laurentiis in vista dell’estate. Si tratta di un jolly. Perché oltre ai piedi buonissimi e l’occhio lungo, ha l’abilità di occupare più zone del campo. Può giocare in mediana, ma potenzialmente anche vicino a una o due punte. Un piccolo mix tra Hamsik, Jorginho e Insigne. Sempre con le giuste proporzioni, ovviamente. Da trequartista ad esterno d’attacco, fino a mezzala e regista. Considerate le difficoltà per André Gomes del Valencia, la dirigenza partenopea è andata dritta sull’olandese. Ottenendo una corsia preferenziale che ora dovrà semplicemente percorrere a campionato concluso.

Higuain potrebbe cedere alle pressioni di tre top club

I dettagli

L’esito di questo campionato può cambiare il futuro di Gonzalo Higuain? Secondo l’edizione odierna della Gazzetta dello Sport, sì: in questi giorni si parla molto della possibilità che il giocatore “alla fine possa cedere alle pressioni di qualche top club europeo, tre in particolare, Psg, Manchester United e Chelsea”. Tuttavia emerge una sola certezza: “Higuain è legato al Napoli da altri due anni di contratto e per cederlo De Laurentiis chiede il pagamento dell’intera cifra, poco meno di 100 milioni, così come previsto dalla clausola rescissoria. La questione, comunque, è soltanto alle battute iniziali e, probabilmente, andrà avanti per tutta l’estate”.

Reina cerca un sostituto all’altezza: riscatto difficile per Gabriel

I dettagli

Una delle questioni che il Napoli dovrà risolvere in vista della prossima stagione è quello del vice-Reina: alle spalle dello spagnolo, come si legge sull’edizione odierna della Gazzetta dello Sport, dovrà esserci un sostituto all’altezza in prospettiva di una stagione in cui il Napoli presumibilmente giocherà la Champions. Gabriel vuole spazio e qui non ha questa possibilità, quindi anche in caso di riscatto (difficile) dal Milan chiederebbe di andare altrove”. Tornerà Luigi Sepe dalla Fiorentina, e potrebbe essere una soluzione anche se il direttore sportivo Cristiano Giuntoli “stravede per Sportiello dell’Atalanta, ex Carpi, che nel caso rappresenterebbe il futuro titolare. Per adesso il ruolo spetta a Reina”.

ESCLUSIVA – Pià: “A Udine sarà complicato, ma il Napoli è da scudetto”

Queste le sue parole in esclusiva

L’ ex Napoli Inacio Piá è intervenuto a L’Orda Azzurra, il programma che va in onda sulle frequenze di Vivi Radio Web la radio ufficiale di Vivicentro.it, in esclusiva: “A Udine non sarà una trasferta facile, l’ Udinese ha anche cambiato allenatore; credo che il Napoli abbia acquisito la giusta mentalità e non sbaglierà l’ approccio. Si può continuare a sognare fino alla fine. Higuain è fra i primi tre al mondo, sta dimostrando di essere un giocatore eccezionale. Anche il resto della squadra sta facendo cose straordinarie senza dimenticare il lavoro di Maurizio Sarri che è riuscito a trovare la giusta quadratura difensiva a inizio stagione; occorre avere una difesa forte in un campionato come questo. Reina offre grande sicurezza ai compagni, è un pò come Higuain. La forza del Napoli non è solo l’ attacco ma anche avere un portiere che riesce a trasmettere serenità e tranquillità alla squadra. Spero che gli azzurri lottino fino all’ ultimo per darci la soddisfazione più grande, non pronunciamo la fatidica parola. Se il Napoli vuole fare il salto di qualità deve trattenere i suoi campioni anche se non sarà facile, soprattutto per un giocatore che a 8 gare dal termine ha realizzato 29 reti”.

a cura di Ciro Novellino

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L’Ischia nella tana della capolista Benevento

Benevento-Ischia Isolaverde
Benevento-Ischia Isolaverde

Alle ore 17:30 allo stadio “Vigorito”scendono in campo Benevento-Ischia Isolaverde. Due squadre con obiettivi completamente opposti. I giallorossi primi in classifica inseguono quel sogno chiamato “Serie B”,e non vogliono lasciare punti per strada al Lecce sua diretta concorrente,impegnato domani al “Via del mare” contro il Matera. Gli isolani invece sono in cerca di punti, per ottenere un piazzamento migliore nella griglia dei  play-out. La squadra gialloblu giunge a questo impegno con due sconfitte consecutive. L’ultima vittoria per gli isolani risale il 6 febbraio nella gara casalinga al “Mazzella” vinta per 2-0 contro il Catania. Il tecnico Antonio Porta dovrà rinunciare a diversi elementi importanti sopratutto nel pacchetto difensivo. Assente per squalifica il terzino Francesco Bruno,con lui il centrale Filosa che dopo un lungo calvario durato mesi,in settimana verrà operato al menisco sperando di averlo nella migliore condizione in vista del doppio confronto nei play-out. Non figura neanche tra i convocati il nuovo acquisto Jerry Vandam che è in attesa del transfer dalla federazione belga. Se la difesa è in difficoltà con diverse assenze,anche il reparto d’attacco è priva di due giocatori: l’esterno Vincenzo Pepe e fermo ancora ai box per uno stiramento al flessore e Pablo Barbosa in settimana ha accusato un piccolo risentimento muscolare.  Per il tecnico procidano una formazione ridotta al limite e con delle scelte obbligate da mandare in campo. Tra i pali rientra Rino Iuliano dopo la squalifica per un turno. In difesa Florio,con Savi che andrà a sostituire l’infortunato Filosa e Moracci centrali con Porcino che ritorna titolare dal primo minuto dopo due panchine consecutive contro Foggia e Paganese. A centrocampo Spezzani agirà in cabina di regia con Acampora e Di Vicino ai lati. In attacco la sorpresa sarà Gerardo Rubino che prenderà il posto di Gomes. Si era presentato al suo arrivo siglando una doppietta nella trasferta di Martina Franca,ma nelle ultime partite sembra aver perso quel pizzico di lucidità sotto porta. A completare l’attacco ci sarà capitan Armeno con Yaye Kanoute non a caso ex della giornata (di proprietà del Benevento). Un’Ischia che è attesa da un impegno molto difficile contro la corazzata di mister Auteri.  Assenze pesanti anche per il Benevento che dovrà rinunciare agli infortunati Raimondi,Campagnacci,Melara e Mazzarani. Oltre allo squalificato Del Pinto.

Le probabili formazioni

Benevento (3-4-3) : Gori;Pezzi,Lucioni,Mattera; Troiani,De Falco,Angiulli,Lopez; Cissè,Marotta,Ciceretti.

Ischia Isolaverde (4-3-3): Iuliano;Florio,Savi,Moracci,Porcino;Acampora,Spezzani,Di Vicino;Armeno,Rubino,Kanoute.

Rafael, l’agente: “Lascerà Napoli. Rifiutate quattro proposte”

Le sue parole

Dopo aver collezionato 23 presenze la scorsa stagione, quest’anno Rafael Cabral non ha mai trovato il campo, chiuso dalla concorrenza di Reina e Gabriel. Il suo futuro, quindi, potrebbe essere lontano da Napoli: “Stiamo guardando alcune possibilità: può partire in prestito con diritto di riscatto”, ha ammesso il suo agente, Paulo Affonso, a ‘Ora Bolas’. “Lo scorso anno ha ricevuto due offerte dalla Spagna, una dall’Inghilterra e una dal Belgio. Ma nessuna di loro soddisfaceva economicamente il Napoli ed il mio assistito”, ha proseguito Affonso che ha confermato anche l’interessamento dal Brasile per il portiere: “Il San Paolo è una grande squadra ed è interessato a discutere per vedere se c’è una possibilità. Ma abbiamo avuto richieste anche da altre squadre brasiliane, non solo da loro”. Rafael ha un contratto fino al 2018 con gli azzurri.

calciomercato.it

Guidi, il padre della ministra: “Lei corretta, la aspetto in azienda a Bologna”

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                                                L’ex ministra  Federica  Guidi  (fotogramma)

 Guidi Guidalberto, patron del colosso Ducati Energia: “Leggerezza di comunicazione”. Il governatore Bonaccini e il sindaco Merola: “Giuste le dimissioni”

Alla figlia Federica riconosce forse solo “una leggerezza nella comunicazione”. Ma di una cosa si dice “assolutamente certo: lei non ha mai fatto niente di scorretto”. Guidalberto Guidi parla dal suo ufficio di Borgo Panigale, alla Ducati Energia. Come quasi sempre, a 75 anni, arriva in azienda abbastanza presto, attorno alle 8.30. Anche il giorno dopo la bufera che ha travolto l’ormai ex ministro allo Sviluppo economico, che proprio da qui ha iniziato la sua carriera.

“Nulla di sconveniente”. E mentre il sindaco di Bologna Virginio Merola, il presidente della Regione Stefano Bonaccini e il Pd locale ieri hanno reso l’onore delle armi alla Guidi, pur sottolineando che le dimissioni erano un atto opportuno, a difendere l’ex ministro arriva lui, il padre. “Di questa vicenda non so niente”, inizia, al telefono, l’ex falco confindustriale. “La cosa certa è che mia figlia non ha mai fatto niente di scorretto, ne sono certo. L’ho sentita ed è tranquillissima, perché è sicura di non aver fatto nulla di sconveniente. Del resto non è nello stile della famiglia”.

“Spero torni in azienda”. Subito dopo la nomina a ministro, nel febbraio 2014, la Guidi ha lasciato tutte le cariche in Ducati Energia. Una mossa dovuta per evitare le inevitabili polemiche sul conflitto d’interessi, visto che l’impresa del padre lavora ancora oggi con aziende statali come Ferrovie, Enel, Poste e Autostrade. Come ha ricordato proprio ieri, tra l’altro, il presidente della Commissione industria al Senato Massimo Mucchetti, eletto col Pd: “Il governo col ddl concorrenza favorisce Enel. E Ducati Energia, della famiglia Guidi, è fornitrice di Enel”. Ora che ha lasciato il ministero, il padre vedrebbe di nuovo la figlia a Bologna. “Io spero che torni in azienda”, dice.

Le reazioni. Intervengono anche le istituzioni e la politica bolognese. “Il ministro ha compreso che non era più opportuna la sua permanenza nel governo – spiega il sindaco Merola –. Ha fatto esattamente quello che doveva fare, poi mi dispiace dal punto di vista umano, perché con lei abbiamo lavorato bene, in particolare sulla Saeco”. Parole quasi identiche a quelle del presidente della Regione, secondo cui le dimissioni sono un gesto “istituzionalmente corretto”. “Dopodiché – continua Bonaccini – credo potrà dimostrare di non aver fatto nulla di illecito. Con lei abbiamo lavorato bene su Lamborghini e Saeco”. Interviene anche il segretario Pd Francesco Critelli, che parla di “dimissioni opportune” e blocca il toto-ministri che coinvolgano l’ex presidente Vasco Errani: “Il premier deve scegliere senza una discussione intorno ai nomi”.

Guidi, il padre della ministra: “Lei corretta, la aspetto in azienda a Bologna” di MARCO BETTAZZI

La magistratura che fa paura alla politica

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                                               Politica – UGO MAGRI

POLITICA – C’è un’espressione che Renzi si guarda bene dal pronunciare, ma nel suo mondo circola con insistenza: «giustizia a orologeria». Amici fidati del premier vedono (o credono di scorgere) i segni premonitori di un nuovo protagonismo giudiziario. Temono che una parte delle toghe voglia profittare dei prossimi passaggi politici – le elezioni nelle grandi città, il referendum costituzionale d’autunno – per assestare un colpo al capo del governo e al partito di cui Renzi è il leader. In altre parole, provano la sgradevole sensazione di sentirsi nel mirino delle procure.

Non esattamente come lo fu Berlusconi, anzi il paragone verrebbe considerato oltraggioso dal presidente del Consiglio, però con qualche tratto in comune.

Per esempio, dell’inchiesta di Potenza sui petroli viene contestato il metodo. Che consiste nell’isolare e descrivere un sistema di potere, in questo caso del Pd in Basilicata, per poi cercare a strascico le prove del malaffare che lì e più in alto loco si sarebbe consumato. Dalla Guidi il premier ieri ha preso congedo senza rimpianti, ha colto anzi l’occasione per rivendicare la novità dei ministri che finalmente si dimettono alla prima telefonata «inopportuna», non come prima che restavano incollati alla poltrona. Però l’inchiesta di Potenza non si ferma qui, il premier ne è consapevole. Procede sulla base di un’ipotesi criminale che in Italia è al suo debutto: il cosiddetto «traffico di influenze». Cioè gli scambi di favori tra lobbismo e sottobosco del potere, in quella zona d’ombra dove il confine tra lecito e illecito è sempre stato incerto, spesso indefinibile. E adesso, con l’avvento di questo nuovo reato, lo diventa ancora di più.

È in fondo, a guardar bene, lo stesso mix di affari e politica locale che emerge dalle vicende di Banca Etruria, per cui risulta indagato Pier Luigi Boschi, padre di Maria Elena. Circolano da giorni i «rumor» di nuovi prossimi sviluppi giudiziari, figurarsi se a Palazzo Chigi non ne sono al corrente. Così come non è sfuggita a ottobre la proroga dell’inchiesta genovese che riguarda Tiziano Renzi, babbo del premier, da due anni sulla graticola (un tempo particolarmente lungo). Il sospetto è che si possa o si voglia sollevare un grande polverone. E guai se il metro di giudizio fosse quello di una magistratura prevenuta o vogliosa di riprendersi il centro della scena: questo si osserva non solo ai vertici del Pd, ma pure negli ambienti istituzionali più responsabili. La giustizia deve aiutare i partiti a liberarsi delle loro zavorre. L’allarme di questi giorni, invece, è che possa diventare la scusa per qualcos’altro: per l’esercizio di una tutela permanente nei confronti della politica. Anche di quella pulita, che Renzi è sicuro di incarnare.

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Gemelli diversi

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                                                            Gemelli diversi  MASSIMO GRAMELLINI

 Gianluca Gemelli – A tutti i politici… Buffoni». Anzi: «BUFFONI!!!». E chi sarà mai l’indignato cronico che sbraitava così nel 2011 sul suo profilo Twitter, dove tutto rimane scritto a futura memoria, comprese le giravolte? L’imprenditore Gianluca Gemelli. Ma come, il compagno della ministra Federica Guidi, quello che nelle foto sembra ipnotizzato da Giucas Casella? Proprio lui. Il nemico della Casta che, quando la fidanzata gli spiffera al telefono di essere riuscita a piazzare una leggina in grado di procurargli un appaltone, mica le risponde «BUFFONA!!!» o anche solo «buffona». Intasca felice e porta a casa.

«Ai politici… La gente è stanca di voi!!!». Eccone un altro. Ma no, è sempre lui. Il Gemelli 2011 in abiti da fustigatore. Stavolta ce l’ha con i politici italiani che guadagnano troppo rispetto al nulla che fanno: per lui. Porta pazienza, amico, arriverà il giorno in cui non ti stancherai più di loro. Persino nelle intercettazioni Gemelli Diversi non resiste alla tentazione di condire la prosa degli affari con osservazioni da bar sul declino dell’Italia, dove a investire sono rimasti solo i petrolieri. Guarda caso quelli con cui lavora lui. Perché è tipico di questa classe dirigente di scampati alla rottamazione fare coincidere il proprio tornaconto con il bene collettivo, ammantando l’interesse personale di significati altruistici. Al maneggione indigeno non piace passare per maneggione. Vuole sentirsi un salvatore della Patria a dispetto dei connazionali, gentaglia pigra e corrotta. Per un italiano, gli italiani sono sempre gli altri.

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Le dimissioni del Ministro Guidi- Transito mensile

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Tema mensile Ministro Guidi - dal 23 mar al 18 apr
Tema mensile Ministro Guidi – dal 23 mar al 18 apr

Lettura delle dimissioni del Ministro Guidi, sul Suo grafico mensile.
Sul tema mensile del Ministro Guidi, il giorno 01 apr si ha un transito in quinta casa che rappresenta la personalità, ma anche la fine del prestigio, in quanto ottava (morte- trasformazione) della decima casa(carriera-prestigio).
Il passaggio è in Sagittario che è rappresentato da Giove che si trova in 3 casa, quindi il pianeta agisce mediante la comunicazione (lettere, scritti, discussioni) ed inoltre la terza casa rappresenta il disagio legato al lavoro, alla realizzazione perché la terza casa è sesta(disagio) della decima (realizzazione- lavoro ecc.).
Quanto sopra si può facilmente collegare all’evento delle Sue dimissioni,(fine prestigio), mediante lettera, o comunicazione in genere.
Forse se non avesse dato le dimissioni avrebbe affrontato altre situazioni legate a problematiche personali , o riguardanti il figlio. Ciò, considerando che la quinta casa indica, come significato di base, la personalità ed i figli.

Fausta Bonino: Una Diavola…. In Corsia (?)

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                                        Fausta Bonino, un’altra infermiera killer in ospedale ?

Ci son voluti 12 casi di morti sospette per aprire un fascicolo in “carcere” per Fausta Bonino, l’infermiera 53enne accusata di avere ucciso piu’ di una decina di malati nel Reparto di Rianimazione dell’Ospedale di Piombino, iniettando loro una quantita’ eccessiva di eparina. 

medici killer

Prima domanda : 

Possibile che nessun Operatore Sanitario, parlo del Primario, dei Medici, degli Anestesisti,dei Rianimatori, degli Infermieri non coinvolti nell’inchiesta, non si siano posti il problema per i numerosi casi di morte registrati e concentrati nel reparto di loro competenza? Erano tutti ciechi o distratti nel vedere morire uno dopo l’altro pazienti che avevano si una patologia grave, ma che non li avrebbe potuti portare ad una “morte di gruppo”?
Seconda domanda :
E’ stata fatta mai una casistica dei decessi? sicuramente no’, visto che sono sembrati tutti avvenuti per morte naturale, prima che la Magistratura intervenisse.
Secondo i test fatti nel laboratorio dell’Ospedale di Careggi a Firenze, nel sangue di almeno 4 vittime, sono state ritovate abbondanti tracce di un anticoagulante (Eparina) non previsto dalle terapie.
Nonostante che le prove siano schiaccianti la donna si difende, sostenendo che lei non e’ una Diavola, un Killer della rianimazione, ma solo un capo espiatorio, stessa cosa asseriscono il suo legale, ed il marito della donna che la difende a spada tratta.
Chi uccide con freddezza viene considerato un pazzo, chi agisce in preda ad un raptus, uno schizofrenico, chi invece lo fa inconsciamente viene giudicato incapace d’intendere e volere, ed e’ a questo che puntera’ il suo avvocato difensore.
I Dirigenti dell’ASL Toscana, regione in cui sono avvenuti i decessi, hanno telefonato ai parenti delle vittime, dicendosi costernati per quanto accaduto, ma non basta per alleviare il dolore di quanti hanno perso i loro cari per mano di una Diavola, sotto mentite spoglie di un’infermiera.
Nei prossimi mesi, potrebbero essere riesumate altre salme, si pensa che i casi di morti sospette possano essere molti di piu’, ma per la Legge la parola ergastolo e’ come se non esistesse, si tramuta in 30anni di reclusione con tutti i benefici della buona condotta, e della non pericolosita’ dei carnefici.

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