Nel corso di “Si Gonfia la Rete”, trasmissione in onda sulle frequenze di Radio Crc, è intervenuto Maurizio Pistocchi, giornalista di Premium Sport. Queste le sue dichiarazioni:
“Sul piano del gioco quest’ anno non ho visto nessuna squadra superiore al Napoli, forse solo nella trasferta di Udine l’ undici partenopeo ha prodotto di meno; peccato perché si poteva fare certamente meglio in chiave scudetto. Nel sessione invernale di mercato il Napoli aveva quasi concluso l’ affare Andrè Gomes con una cifra intorno ai 15 milioni di euro, attualmente costa il doppio. La forza della Juventus è stata quella di avere in organico panchinari come Cuadrado ed Alex Sandro in grado di offrire diverse soluzioni tattiche a partita in corso.
Sarri? Il Napoli deve ripartire da lui anche la prossima stagione anche se noto che gli ultimi segnali non sono proprio incoraggianti. Per rinforzare la rosa serviranno, poi, giocatori importanti”.
Pistocchi: “Sarri? Giusto ripartire da lui ma i segnali non sono incoraggianti”
Pedullà: “Il Napoli irrompe su Vrsaljko, l’affare vale 15mln più Zapata”
I dettagli
Il Napoli vuole fare un grande mercato, aspetta la certezza aritmetica del secondo posto, ma ha acceso i motori da un pezzo. Per la difesa avanza Tonelli da settimane, a maggior ragione se la valutazione di Maksimovic dovesse essere sempre oltre i 20 milioni. Mammana è un obiettivo da gennaio, la novità consiste nella forte irruzione – che vi abbiamo anticipato la scorsa settimana – per Sime Vrsaljko. I contatti con il Sassuolo sono partiti in gran segreto da giorni, gli emiliani hanno ribadito il forte interesse per Zapata (ora a Udine, prestito biennale, ma ci sono clausole che consentono di liberarlo con un anno di anticipo). E con il Napoli hanno parlato della valutazione di Vrsaljko: una quindicina di milioni più il prestito oneroso di Zapata con accordi per l’eventuale riscatto. Il particolare in più: nelle intenzioni del Napoli il croato potrebbe essere impiegato sia come esterno basso che come esterno alto, un motivo in più per metterlo in cima alla lista. Su Vrsaljko c’è un vecchio discorso con la Juve, fin qui mai approfondito, e un paio di club inglesi. Ma il Napoli vuole correre… Lo riferisce Alfredo Pedullà.
Altro che festeggiamenti Champions, il Napoli non ha ancora preparato nulla
I dettagli
La Repubblica racconta: “Di festeggiamenti, ovviamente, non se ne parla. La società, per scaramanzia, non ha preparato nulla e aspetterà il post Frosinone per ringraziare Sarri e i giocatori. È sempre valido, invece, l’invito di Hamsik (scattato prima di Napoli-Torino) che stasera cenerà con i compagni”. Una cena per compattare il gruppo in vista della partita che può rendere storica la stagione azzurra.
Auriemma: “De Laurentiis pronto al raddoppio dell’ingaggio di Sarri”
I dettagli
Raffaele Auriemma scrive così sull’edizione odierna del Corriere dello Sport: “Presumibilmente e fuor di scaramanzia, il Napoli dovrebbe arrivare secondo con 82 punti in classifica ed un distacco di non più di 9 punti dalla Juve schiacciasassi. Ottimo risultato, inimmaginabile ad agosto. C’era la scommessa Sarri, accattivante e tutta da verificare, ad allenare calciatori largamente criticati per il quinto posto della sciagurata gestione Benitez. E’ andata bene ed il patrimonio tecnico è stato rivalutato. Eppure, a distanza di 10 mesi, è lecito pensare che qualcosa in più si poteva fare, si dovrà fare. Prima o poi la Juve smetterà di essere un’armata invincibile e gli azzurri dovranno avere lucidità, freddezza e cattiveria per approfittarne. Nella prossima campagna acquisti il ds Giuntoli non dovrà individuare i profili migliori nel rapporto età/prezzo, dovrà sceglierli tra quelli che hanno il veleno in corpo e che sappiano anche ruggire agli avversari, oltre ad avere il talento nei piedi. Chi pensa ad una rottura con De Laurentiis è fuori pista, perché tanto il finale è già scritto: raddoppio dell’ingaggio fino al 30 aprile del prossimo anno, quando De Laurentiis potrà far valere la seconda e probabilmente ultima opzione, per poi permettere a Sarri di firmare un biennale depurato da ogni gravame o balzello”.
Tosel squalifica Albiol: stagione finita per lui
I dettagli
Il Giudice Sportivo dott. Gianpaolo Tosel, assistito da Stefania Ginesio e dal Rappresentante dell’A.I.A. Eugenio Tenneriello, nel corso della riunione del 10 maggio 2016, ha assunto le decisioni qui di seguito riportate:
b) CALCIATORI
CALCIATORI ESPULSI
SQUALIFICA PER UNA GIORNATA EFFETTIVA DI GARA ED AMMENDA DI € 1.500,00
BIGLIA Lucas Rodrigo (Lazio): doppia ammonizione per proteste nei confronti degli Ufficiali di gara e per comportamento scorretto nei confronti di un avversario; sanzione aggravata perché capitano della squadra.
SQUALIFICA PER UNA GIORNATA EFFETTIVA DI GARA
DIAWARA Amadou (Bologna): doppia ammonizione per comportamento scorretto nei confronti di un avversario.
DORDEVIC Filip (Lazio): per avere, al 45° del secondo tempo, a giuoco fermo, assunto un atteggiamento intimidatorio nei confronti di un calciatore avversario, ponendogli una mano sul collo.
LOBO SILVA Alex Sandro (Juventus): doppia ammonizione per comportamento scorretto nei confronti di un avversario.
VIVES Giuseppe (Torino): doppia ammonizione per comportamento scorretto nei confronti di un avversario.
CALCIATORI NON ESPULSI
SQUALIFICA PER UNA GIORNATA EFFETTIVA DI GARA
ALBIOL TORTAJADA Raul (Napoli): per comportamento scorretto nei confronti di un
avversario; già diffidato (Decima sanzione).
BERARDI Domenico (Sassuolo): per comportamento non regolamentare in campo; già diffidato (Decima sanzione).
BOVO Cesare (Torino): per comportamento scorretto nei confronti di un avversario; già diffidato (Decima sanzione).
BUCHEL Marcel (Empoli): per comportamento scorretto nei confronti di un avversario; già diffidato (Decima sanzione).
225/612
DEMAIO Sebastian (Genoa): per comportamento scorretto nei confronti di un avversario; già diffidato (Quinta sanzione).
HANDANOVIC Samir (Internazionale): per comportamento non regolamentare in campo; già diffidato (Quinta sanzione).
KUZMANOVIC Zdravko (Udinese): per comportamento scorretto nei confronti di un avversario; già diffidato (Quinta sanzione).
LETIZIA Gaetano (Carpi): per comportamento non regolamentare in campo; già diffidato (Quinta sanzione).
LOLLO Lorenzo (Carpi): per comportamento scorretto nei confronti di un avversario; già diffidato (Decima sanzione).
OIKONOMOU Marios (Bologna): per comportamento scorretto nei confronti di un avversario; già diffidato (Quinta sanzione).
PASQUAL Manuel (Fiorentina): per comportamento scorretto nei confronti di un avversario; già diffidato (Quinta sanzione).
PERISIC Ivan (Internazionale): per comportamento non regolamentare in campo; già diffidato (Quinta sanzione).
POLI Fabrizio (Carpi): per comportamento scorretto nei confronti di un avversario; già diffidato (Quinta sanzione).
ROMAGNOLI Simone (Carpi): per comportamento scorretto nei confronti di un avversario; già diffidato (Quinta sanzione).
VALERO IGLESIAS Borja (Fiorentina): per comportamento scorretto nei confronti di un avversario; già diffidato (Quinta sanzione).
Oggi avvenne, 29 anni fa il primo storico scudetto del Napoli
I dettagli
Il giorno 10 maggio il Napoli ha giocato quindici partite, dodici in serie A, due in serie B ed una in coppa Italia, ottenendo quattro vittorie e nove pareggi, con due sconfitte.
Ricordiamo l’1-1 con la Fiorentina nella penultima giornata della serie A-1986/87
Questa è la formazione schierata da Ottavio Bianchi:
Garella; Bruscolotti, Volpecina (87′ Ferrara); Bagni, Ferrario, Renica; Carnevale (89′ Caffarelli), De Napoli, Giordano, Maradona, Romano
I gol: 29′ Carnevale, 39′ Baggio
Il 10 maggio del 1987 è il giorno del primo, storico scudetto del Napoli. A due giornate dalla fine gli azzurri avevano tre punti sull’Inter e quattro sulla Juventus. Con il pareggio contro i viola e grazie al ko dell’Inter a Bergamo e del pareggio della Juventus il Napoli si laureò campione d’Italia con novanta minuti di anticipo.
Reina chiama a raccolta tutti i napoletani
Il Roma
Pepe Reina non è solo il portiere del Napoli. È un giocatore che si presta molto anche per il sociale. E proprio per questo motivo ha ricevuto uno dei premi Fair Play 2016 istituito dall’Ussi Campania. Ieri mattina lo spagnolo è stato presente al Tennis Napoli in Villa all’evento organizzato dal sindacato dei giornalisti della nostra regione. Nonostante fosse il suo giorno libero, non si è voluto perdere questo incontro. La giuria ha deciso di insignire Reina perché di recente si è recato in visita nel reparto di oncologia pediatrica del Policlinico ed ha trascorso un’intera mattinata assieme ai piccoli ammalati, portando con sé una ventata di allegria, di gioia e di speranza in un contesto solitamente contrassegnato da tristezza ed angoscia. «Voglio ringraziarvi per il premio – ha detto Reina nell’affollato salone del Tennis Napoli – che per me non merito assolutamente. Far del bene ai bimbi è una questione umanitaria, giusta, noi calciatori dobbiamo dare l’esempio perché non ci costa nulla regalare mezz’ora a questo tipo di incontri. Quando vedi il sorriso di questi bimbi che vivono momenti difficili con una malattia del genere tutto è più semplice. A volte a mia moglie chiedo di visitare più posti simili, sento sempre di non fare abbastanza. L’unica cosa che posso promettere è di farlo ancora più spesso». Anche se in silenzio stampa, Reina ha parlato della partita di Torino e di quella di sabato prossimo che potrà dare il via alla festa Champions. Sì perché battendo il Frosinone si andrà matematicamente nella fase a gironi dell’Europa che conta. Lo spagnolo, così come aveva già scritto su Twitter, non si è tirato indietro nell’ammettere le colpe sul gol di Bruno Peres. Ma considerato che poi alla fine si è vinto lo stesso meglio pensare subito al futuro chiamando a raccolta tutti i napoletani. «Quando si commette un errore – ha spiegato il numero uno azzurro . bisogna riconoscerelo. L’importante è che siamo ad una sola partita dal sogno che potrebbe rendere ancora più bella questa stagione e sabato vogliamo i tifosi al nostro fianco». Se chiama Pepe Reina bisogna rispondere presente. Stessa cosa aveva fatto anche Maurizio Sarri subito dopo il successo contro il Torino. Sulla carta la sfida con il Frosinone non dovrebbe essere impossibile ma per evitare problemi meglio avere tanta gente dalla propria parte in modo tale da poter incutere timore agli avversari che ormai sono già retrocessi. Ma la storia del calcio è ricca di delusioni all’ultima giornata di campionato. E siccome il Napoli merita l’accesso diretto in Champions League meglio non rischiare cercando di conquistare i tre punti contro i ciociari.
De Laurentiis pronto a tutto per trattenere Higuain
I dettagli
Da lunedì Gonzalo Higuain andrà in vacanza, e lascerà che del suo futuro ne parli il fratello-agente Nicolas che, secondo La Gazzetta dello Sport, “incontrerà Aurelio De Laurentiis: la discussione verterà sul prolungamento e sull’adeguamento economico. Al Pipita verrà offerto uno stipendio di 7 milioni a stagione fino al 2020, con una serie di bonus relativi ai traguardi raggiunti. Basterà per trattenerlo?”.
David López, l’addio è ormai vicino: ecco il sostituto
I dettagli
Secondo Tuttosport, il Napoli avrebbe tracciato i profili dei calciatori che potrebbero aumentare la qualità della rosa in vista della prossima stagione: “per migliorare questa squadra servono “cagnacci”, calciatori animati da rabbia agonistica”. Il quotidiano parla della possibile cessione del centrocampista spagnolo David López “ormai più che probabile”, ed al suo posto potrebbe arrivare il centrocampista messicano del Porto Hector Herrera: “il profilo è di primo livello e ha anche un buon piede, basti pensare ai 9 gol realizzati quest’anno nella Liga arricchiti da 4 assist”.
Jorginho, l’agente: “Interessa a molti club, anche al Napoli è arrivata qualche voce”
Le sue parole
A Radio Crc nel corso di “Si Gonfia la Rete” di Raffaele Auriemma è intervenuto Joao Santos, procuratore di Jorginho: “Non ho avuto contatti con lo staff della Nazionale, per noi la cosa importante è vincere contro il Frosinone, il nostro obiettivo è portare il Napoli in Champions diretta e non sarà facile. Poi, se sarà possibile, è ovvio che partecipare all’Europeo farebbe felice Jorginho, ma viene prima la partita di sabato sera.
Non so quale sia la situazione di Sarri, ma sarebbe importante dare continuità al progetto. Jorginho ha fatto bene, gioca in una squadra in cui sta bene, c’è da capire cosa pensa il Napoli del suo futuro, purtroppo questo è calcio moderno, si può rinnovare e andar via dopo 2 mesi. Vista la stagione disputata è normale che alcune società siano interessate a Jorginho e credo che al Napoli sia arrivata anche qualche voce, se venisse ceduto sarebbe una plusvalenza per il club. Ma ci sta, il calcio è questo: anche Higuain starebbe bene in ogni squadra di primo livello ed è normale che possa piacere a tante squadre, vedremo come si comporterà la società.
Mi spiace per gli infortuni di Verratti e Marchisio anche perché sono ottimi giocatori e avrebbero dato un grande contributo alla Nazionale italiana. Sarebbe una bella soddisfazione per Jorginho rientrare tra i convocati, vedremo cosa deciderà Conte”.
A Rosy Bindi l’elenco dei candidati pro Vozza per il controllo anti-mafia
Alla c.a. Presidente Commissione Parlamentare Antimafia On.le Rosy Bindi
OGGETTO: INVIO CANDIDATURE ELEZIONI AMMINISTRATIVE CASTELLAMMARE DI STABIA
Egregia Presidente,
la coalizione che mi onoro di rappresentare alle prossime elezioni amministrative di un Comune prestigioso e impegnativo, quale quello di Castellammare di Stabia, mi ha conferito l’incarico di sottoporre alla Sua attenzione e a quella dei colleghi parlamentari che compongono la Commissione Antimafia, l’elenco delle candidature che presentiamo questa mattina per la competizione elettorale del 5 giugno 2016.
Siamo convinti e consapevoli, come andiamo ripetendo da giorni, che la legalità debba essere non solo enunciata, ma soprattutto praticata. In questi giorni, presso la sede del nostro comitato, abbiamo accolto giovani, anziani, famiglie e cittadini che davanti a 2 cancellieri hanno sottoscritto le nostre candidature. Abbiamo seguito la prassi indicata dalla legge perché è l’unico modo che conosciamo per impegnarci nella vita politica ed in quella civile di ogni giorno.
Inviamo le candidature affinché vengano vagliate e controllate dalla Sua Commissione. Siamo già certi che il lavoro svolto da Lei e dai suoi colleghi ci consentirà di offrire alla città liste senza “impresentabili”. Ma qualora, davvero qualcosa fosse sfuggito al controllo, allora sarà nostro onere invitare a non votare chi dovesse essersi macchiato di responsabilità che abbiano un rilievo non compatibile con quello di un amministratore comunale libero, onesto e trasparente.
Castellammare di Stabia è una città tanto meravigliosa quanto difficile. Il tema della lotta alla camorra ed alla criminalità organizzata non può sparire dall’agenda politica e dal dibattito pubblico. Noi riteniamo, invece, che solo garantendo la presenza di una coalizione pulita, senza scheletri nell’armadio e macchie di illegalità, si possa avere la possibilità di chiedere con trasparenza il voto ai cittadini.
Sicuri di ricevere un riscontro, porgo Cordiali Saluti
Salvatore Vozza
Castellammare di Stabia 7 maggio 2016
Di Marzio: “Trattenere Koulibaly è un problema, Bayern e Chelsea su di lui”
Le sue parole
A Radio Marte, durante Marte Sport Live, ha parlato SKY Sport Gianluca Di Marzio: “Sarri? Le parti si ritroveranno dopo la fine del campionato, non so se l’allenatore vorrà cambiare il contratto anche per gli anni successivi dopo l’accordo con le tante clausole unilaterali. Si parlerà con De Laurentiis per trovare soluzioni, non mi risultato colpi di scena.
Il Milan ha sperato ci fosse una rottura, Galliani si era convinto ma non ci sono margini.
Ben Yedder? Lo vedo difficile sulla fascia del 4-3-3 di Sarri, mi risulta che piace ma di trattative vere e proprie no.
Klaassen, Vecino e Mammana, invece, sono trattative in cui si sono fatti passi in avanti con i club.
Trattenere Koulibaly? Secondo me è un problema, il Bayern Monaco è interessato e se vuole un giocatore lo prende. Il Chelsea pure lo segue. Con la Champions aritmetica il rinnovo di Mertens e la trattativa Klaassen possono decollare, si può entrare nel vivo”.
Marinare….. I Pubblici Uffici
Una volta si usava un particolare verbo quando volontariamente non si andava a scuola : “marinare”, oggi,a distanza di anni, si usa lo stesso termine quando ci si “assenta” con dolo, dai Pubblici Uffici.
Scagli la prima pietra chi durante il proprio iter scolastico, non ha fatto campagnola almeno una volta, uno dei motivi che spingeva gli scolari ad essere “assenteisti”, era quello di non voler essere “intervistati” dal Professore nel posto giusto, ma nel momento sbagliato. Per gli assenteisti del pubblico impiego, allontanarsi dal posto di lavoro, non e’ come marinare la scuola.
Allontanarsi con furbizia dal posto di lavoro, e’ un reato da Codice Penale, questa scaltrezza, puo’ costare il posto di lavoro ai 13 impiegati del Comune di Foggia, colti in flagranza. Uno di essi e’ stato filmato mentre timbrava piu’ cartellini, l’impietosa telecamera piazzata dai Carabinieri ha contati sino a 10. Si sconosce il numero degli impiegati rimasti “illesi” da quest’inchiesta giudiziaria, certamente saranno rimasti in pochi.
Una cosa e’ certa, fra gli impiegati del comune di Foggia, correva buon sangue, erano sempre tanto premurosi nei confronti dei colleghi della stessa specie.
Se l’obiettivo di Matteo Renzi era quello di uno snellimento della Burocrazia negli Uffici Pubblici, i furbetti del cartellino non gli stanno dando certo una mano, visto che a causa dei ripetuti casi di assenteismo, i tempi di attesa per un qualsivoglia certificato saranno a tempo indeterminato.
In ogni Pubblica Amministrazione, tanti impiegati, incuranti del pericolo di licenziamento, commettono sempre lo stesso passo falso, confidano che i loro uffici non vengano mai presi di mira dalle Autorita’ competenti.
In Italia abbiamo milioni di giovani disoccupati, diamo loro i posti di lavoro lasciati liberi dagli assenteisti, bisognerebbe fare in modo che non venissero dati ai soliti fannulloni di Stato.
Pur sapendo di correre il rischio di essere licenziati in tronco, in tanti ancora usano timbrare per i loro amici,
vivicentro.it-opinione / Marinare….. I Pubblici Uffici (Lo Piano Saint Red)
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Ciak Si Gira
Ciak si gira, la Grecia e’ costantemente sull’orlo di un possibile fallimento, il Primo Ministro Tsipras, ancora una volta sara’ costretto a prendere drastiche decisioni per contenere la spesa pubblica. E’ un copione visto e rivisto che dura da troppo tempo,
Sono 3 i punti cardine della manovra economica del Governo ellenico :
1) Le Pensioni, (non quelle minime),
2) L’ Iva passera’ dal 23 al 24%,
3) Abbassamento delle fasce di reddito esentasse.
vivicentro.it-opinione / Ciak Si Gira (Mauro Lo Piano)
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Faida di camorra al Rione Sanità, intercettazioni choc: “Uccidete femmine e bambini”
Strage al rione sanità
L’inchiesta sugli ultimi omicidi al Rione Sanità: le conversazioni registrate dei boss e delle loro donne. Madri e mogli sono perfino più feroci
MADRE e moglie che istigano, pretendono violenza e sangue. Disposte a cercare personalmente un killer a pagamento. Peggio: pronte a fare da esca per uccidere il nemico. Donne attive nella faida del rione Sanità – con l’agguato del 22 aprile scorso al circolo privato delle Fontanelle, due morti del clan Vastarella e tre feriti – per cui l’altro giorno sono stati arrestati dalla squadra mobile del vice questore Fausto Lamparelli mandanti e killer su decreto di fermo della Direzione distrettuale Antimafia.
Mente dell’agguato il boss Antonio Genidoni, erede di Pietro Esposito (ammazzato nel 2015), che organizza il raid mentre è agli arresti domiciliari a Milano. Poi ottiene un permesso di quarantotto ore dal magistrato di sorveglianza ed è a Napoli il giorno dell’agguato. Arrestati con lui la madre Addolorata Spina (della famiglia dei cosiddetti “barbuti”, cacciati dalla Sanità); Vincenza Esposito, sua moglie; il killer Emanuele Esposito, che è anche figlio e fratello delle vittime dell’agguato di tre giorni fa in una officina di Marano. Nelle intercettazioni le donne assumono in pieno il ruolo di forza trainante nella guerra che Genidoni vuole combattere a novecento chilometri di distanza.
Quella guerra, quell’odio per i Vastarella, si esprime in tutta chiarezza proprio nell’appartamento lombardo dove le donne vanno a trovare il boss. I loro discorsi permettono di ricostruire diversi punti dell’intera vicenda. A cominciare dalla strage nel circolo “Madonna dell’Arco” con la morte di Giuseppe Vastarella e del cognato Salvatore Vigna fino all’agguato di Marano (con la morte di Giuseppe e Filippo Esposito) del 7 maggio. Quindi l’organizzazione di una vendetta che non arriva grazie agli arresti della scorsa notte.
Si comincia con il raid alle Fontanelle. Il killer Emanuele Esposito va a Milano (Genidoni è appena rientrato dopo il permesso), gli viene rimproverato che tra i morti non c’è Antonio, figlio del boss Patrizio Vastarella. Lui reagisce: “Qual era il patto?… Una botta? Ne ho fatte cinque! Adesso che vuoi? Mo’ piglio le bombe e gliele butto nelle case sull’anima di Ciro (Esposito, figlio di Pietro, ucciso anche lui). Mo’ prendo le bombe è gli uccido le creature … Mo’ dobbiamo sterminare tutta la famiglia”. Patrizio Vastarella non era nel circolo.
Dice Enza, moglie di Genidoni: “Sfortunatamente non abbiamo preso il perno principale. Dovete colpire al cuore e fargli provare lo stesso dolore”. E Addolorata Spina si offre di trovare un killer a pagamento: “Se tu mi metti a me cinquemila euro sulla tavola io te lo faccio!”. Si lamenta per l’occasione non sfruttata di colpire Antonio Vastarella di rientro dalla gita della Pasquetta: “Mo’ dico io, questo si è spostato? Appostatelo fuori alla tangenziale… Dormite nelle corna, nel cesso, appostatelo, andateci sotto, bum bum bum dentro alla macchina va…”. È disposta a fare da esca: “Devono vedere me… Devono fare una reazione addosso a me e poi devono prendere la battuta addosso… Solo così puoi acchiappare a quelli là…”.
Il 7maggio gli investigatori si ritrovano ad ascoltare in diretta le reazioni, in casa di Genidoni, al raid di Marano con la morte di Giuseppe e Filippo Esposito, padre e fratello del killer Emanuele. Quest’ultimo è lì, a casa del boss a Milano. Arriva un sms a Genidoni che lo informa del duplice omicidio e lui lo dice a Emanuele. Da quel momento lo sfondo alle conversazioni sono il pianto e le imprecazioni di Emanuele. Ha perso due familiari. Esplode la rabbia di Genidoni: “Mo’ e schiattamm ‘a cap’ pur a loro…, mo e pigliamm a tutti quanti… uomini, creature… femmine”. Emanuele: “Mi devi morire tu… mo’ piglio le bombe è gliele butto nelle case sull’anima di Ciro… È inutile che piango… Non ci sta niente da fare”.
E Genidoni: “Devo vedere solo di non farmi arrestare adesso. Qua non posso stare… perché qua sicuramente fanno qualche blitz mo’! È meglio che si tengano anche le creature di quattro cinque anni sopra perché glieli uccido… È meglio che se le tengono sopra… pure le creature se le devono tenere sopra, devono scappare all’estero… Che cos’è, che si va a prendere la gente nelle officine meccaniche… Ma stiamo scherzando….Che cosa è una pazziella… Io se volessi uccidere la gente così ne farei cento morti al giorno… Ma che ci azzecca, un ragazzo con la tuta di meccanico addosso che si alza alle sette del mattino per andare a lavorare, ma che stiamo pazziando? Ma che è, ma così davvero è diventata carne di macello mo’ la camorra? Davvero sono diventati la monnezza della gente… Ti faccio vedere che non fa più il guappone Patrizio Vastarella… Schiatto a terra la testa al figlio e schiatto a terra qualcun altro… Ti faccio vedere come quello la finisce…
vivicentro.it-sud-cronaca / Faida di camorra al Rione Sanità, intercettazioni choc: “Uccidete femmine e bambini” IRENE DE ARCANGELIS
Monaco: uomo accoltella passeggeri nella stazione, un morto e 3 feriti.
Monaco, Urlava “Allah akbar”. La procura: “Ha agito apparentemente per motivazioni islamiste”. Arrestato dalla polizia, ha 27 anni, è cittadino tedesco. Il ministro dell’Interno bavarese: “L’accoltellatore soffre di disturbi mentali e ha avuto problemi di dipendenza da stupefacenti”. A Capodanno era scattato l’allarme per il rischio di un attentato jihadista
UN UOMO armato di coltello ha aggredito alcuni passeggeri nella stazione di ferroviaria di Grafing, cittadina a sud-est di Monaco di Baviera. Dopo l’attacco aveva tentato di fuggire, ma la polizia lo ha arrestato: è un giovane tedesco di 27 anni di Hessen di nazionalità tedesca, identificato per ora come Paul H. Il ministro dell’Interno bavarese Joachim Herrmann ha dichiarato che “soffre di disturbi mentali ed ha avuto problemi di dipendenza da stupefacenti”. Il primo bilancio è di un morto (una donna) e tre persone ferite in modo grave. Secondo le prime testimonianze, l’uomo urlava Allah akbar, “Dio è grande” in arabo. L’attacco è avvenuto verso le 5 del mattino. La stazione di treni locali è stata chiusa e il traffico interrotto. I pubblici ministeri hanno ordinato il silenzio stampa. “Siamo profondamente scossi”, ha dichiarato Angelika Obermayr, sindaco di Grafing.
La prima vittima in Germania del jihad. ll portavoce della procura di Monaco di Baviera aveva dichiarato in prima battuta che l’aggressore avrebbe agito “apparentemente per motivazioni islamiste”. Il ministro dell’Interno del Land, poi, non aveva escluso altre questioni come “problemi mentali o dipendenza da alcol o da droghe”. Ma se fosse confermato il movente politico islamista, sarebbe la prima vittima in Germania di un attentato terroristico di matrice jihadista. La terza aggressione di ispirazione Is in Germania dallo scorso settembre. Nel mese di marzo, un’adolescente di 15 anni, di origine marocchina, aveva ferito gravemente un agente di polizia nella stazione di Hannover. A settembre, un iracheno di 41 anni, in libertà condizionata dopo un periodo in carcere per affiliazione a organizzazione “terroristica”, è stato ucciso dopo aver ferito un poliziotto a Berlino. A metà marzo obiettivi tedeschi erano stati presi di mira in Turchia. Il 17 novembre 2015 era stata cancellata la partita Germania-Olanda ad Hannover – era prevista la presenza della Merkel – per un allarme attentati proveniente dai servizi segreti.
L’allarme attentati islamisti. Il primo gennaio di quest’anno in Germania era scattata l’allerta proprio per il rischio di un attentato terroristico a Monaco. Allora avevano fatto scattare l’allarme i sospetti che ci fossero “cinque o sette persone che volevano commettere attentati suicidi a Monaco” nel nome dell’Is nella Stazione Centrale e nella vicina località di Pasing durante la notte di Capodanno. Negli ultimi 15 anni sono stati sventati 11 attentati terroristici in Germania. A raccontarlo è il capo della polizia tedesca, Holger Muench. “Abbiamo constatato che l’islamismo è presente anche qui”.
L’allarme attentati neonazisti. Ma in Germania la preoccupazione per attentati riguarda anche il fronte dell’estrema destra. Il 13 gennaio la procura federale tedesca aveva accusato tre uomini e una donna dell’estrema destra di aver formato un gruppo per pianificare attentati contro moschee e centri di accoglienza profughi.
vivicentro.it-cronaca / Monaco: uomo accoltella passeggeri nella stazione, un morto e 3 feriti ALBERTO CUSTODERO
Golpe, l’ultima tentazione del potere – EZIO MAURO
La democrazia ha vinto. Ma lo Stato di diritto resta un nemico per le destre
vivicentro.it-cultura / larepubblica / Golpe, l’ultima tentazione del potere EZIO MAURO
Fronte Sud l’Italia alla prova
Sud – La politica estera ha bisogno di realismo e di lungimiranza: dell’uno per affrontare crisi e problemi contingenti, dell’altra per sapere dove vuole andare. Per l’Italia, il realismo si è affacciato ieri quando il ministro Gentiloni ha riconosciuto, per la prima volta, un «ruolo nella transizione» al generale libico Khalifa Haftar che dalla Cirenaica si oppone al governo di unità nazionale di Fayez al Sarraj.
La lungimiranza è il filo conduttore della prima Conferenza Ministeriale Italia-Africa che si terrà a Roma il 18 maggio con la partecipazione di 40 ministri africani.
La misurata apertura a Haftar è subordinata al suo riconoscimento del governo di unità nazionale; la Conferenza è da lungo programmata. La coincidenza è casuale, ma ne potrebbe scaturire l’avvio di una politica italiana per l’Africa. Sarebbe tempo. Le visite, sia degli ultimi Presidenti della Repubblica che del Capo del Governo, sono stimoli importanti ma, senza continuità di seguiti, restano sprazzi.
Perché l’Africa e perché adesso? L’Africa brulica di energie, di spirito imprenditoriale, di voglia di crescere e d’innovare. A lungo guardata esclusivamente o come destinataria di assistenza internazionale o come serbatoio di risorse naturali, promette il prossimo miracolo economico e sociale, motore di capacità produttive e meta d’investimenti, con mercati in espansione e col dinamismo della gioventù demografica. Il XXI secolo è il turno dell’Africa, pur afflitta da un calderone di perdurante povertà, guerre, cambiamenti climatici e potenziali emergenze sanitarie.
Il rovescio della medaglia è l’Africa fonte di minacce alla sicurezza e stabilità internazionale. Verso Nord, le correnti migratorie, i traffici d’ogni genere e le saldature terroristiche di Boko Haram con Isis. Le documenta, su queste pagine, il reportage di Domenico Quirico dal Ciad. Verso Sud, la penetrazione jihadista, ben oltre la fascia sahariana. Le propaggini del proselitismo wahhabita arrivano ormai fino in Congo: solo scuole e servizi sanitari e sociali per ora, ma non è dalle madrasse pakistane e afghane che è cominciato l’indottrinamento di tanti terroristi?
Nordafrica mediterraneo e Africa sub-sahariana si ricongiungono nell’instabilità. Il Sahara non fa più da barriera. E’ diventato in buona parte terra di nessuno, sottratta al controllo degli Stati che se lo dividono. Fino a soli nove anni fa vi passava la Parigi-Dakar. Chi lo rischierebbe oggi? Il rally ha ceduto il passo ai terroristi e ai trafficanti. In paraggi dove ci avventuravamo con tranquillità si viaggia oggi senza rete, a nostro rischio e pericolo.
Il Mediterraneo è confine e ponte verso questa nuova e magmatica Africa. L’Italia, in prima linea, deve pensare a una politica africana senza sempre aspettare l’imbeccata europea. Le crisi e minacce contingenti richiedono un approccio realistico, le potenzialità e il futuro del continente una visione strategica. Fra le emergenze è in testa la Libia. Non basta dire che deve rimanere unita. Se le spinte centrifughe, quali quelle del governo di Tobruk, non vengono imbrigliate, e se la comunità internazionale si spacca fra sostenitori di al Sarraj e di Haftar, come aspettarci che i libici si riconcilino?
Entra qui in gioco la nostra capacità di lavorare sulla crisi libica anche con l’Egitto, malgrado la grave controversia sulla scomparsa di Giulio Regeni. La politica estera richiede talvolta i compartimenti stagni. Russia e Stati Uniti sono ai ferri corti sull’Ucraina, ma collaborano su Iran e Siria. Dopo l’abbattimento del Sukhoi russo da parte turca, Erdogan e Putin, teste dure se mai ve ne sono, hanno sì richiamato i rispettivi ambasciatori, ma li hanno poi rapidamente rinviati in sede e, nell’adottare sanzioni, hanno scientemente evitato quelle reciprocamente più dannose. L’Italia deve imparare.
Avevamo una politica africana quando l’Africa era meno importante. Negli Anni 80 avevamo la cooperazione, con l’iniziativa contro la fame e la desertificazione in Sahel, con programmi avanzati nel Corno d’Africa, in Mozambico, in Senegal, a Capo Verde. Abbiamo seminato, ma non raccolto. Quando l’Africa ha cominciato a crescere abbiamo chiuso i rubinetti e cominciato la miope chiusura di ambasciate: ne abbiamo meno che non negli Anni 70 quando il continente era in letargo postcoloniale. La Conferenza del 18 maggio a Roma, co-presieduta da Moussa Faki Mahamat, ministro degli Esteri di quel Ciad che è crocevia d’immigrazione illegale e di traffici, può segnare il punto di svolta.
Auguriamocelo: è ora che l’Italia abbia una politica africana.
vivicentro.it-editoriale / lastampa / Fronte Sud l’Italia alla prova STEFANO STEFANINI
Santone subito (VIDEO)
Ogni volta che inciampo in un comizio del sindaco De Magistris penso con qualche brivido che c’è stato un tempo in cui quel furbo arruffapopolo era un magistrato. Lo spacciatore di rivoluzioni alle vongole che sul palco arringa la folla fingendo di farne parte ha avuto in passato il terribile potere di privare altri individui della libertà. Di sicuro fa meno danni dove sta ora, al governo di una città che non vuole essere governata, ma ammaliata. L’ultimo monologo del tribuno napoletano ha raggiunto vette retoriche da repubblica delle banane. Andate a godervelo sul web, se volete ripassare le ragioni per cui da settant’anni in Italia comandano i democristiani. Perché l’unica alternativa sembra essere questo populismo d’accatto, che specula sulla rabbia degli impoveriti per costruirsi un dominio personale.
Sono ormai abbastanza vecchio per sapere che chi urla in piazza «Potere al popolo!» si immedesima a tal punto nel popolo che il potere lo vuole tutto per sé. E dopo trent’anni di gargarismi leghisti mai seguiti da un atto concreto non mi spaventa un caudillo che incita alla secessione le plebi furenti e minaccia a salve il governo centrale, al grido di «Renzi, cacati sotto». Ma continuo a trovare esilarante e terribile lo sdoppiamento di personalità che porta il santone partenopeo ad annunciare che «dopo le elezioni del 5 giugno tutto cambierà: io uscirò dal Palazzo e governerò in strada!», come se il sindaco uscente fosse un altro e non lui.
vivicentro.it-opinione / lastampa / Santone subito. MASSIMO GRAMELLINI
- Valente replica a de Magistris: “Ti devi vergognare sei un violento” – La candidata del Pd, Valeria Valente, accusa dopo il video in cui il sindaco De Magistris insulta il premier“De Magistris si dimostra non all’altezza di fare il sindaco di Napoli. Lo spettacolo che sta offrendo in queste ore è solo una volgare messinscena, che offende tutti i napoletani e danneggia Napoli agli occhi del Paese”: lo dice la candidata a sindaco del centrosinistra Valeria Valente, dopo il comizio in cui de Magistris insulta pesantemente il presidente del Consiglio Renzi. [….]



