18.1 C
Castellammare di Stabia
Home Blog Pagina 6376

Lapadula: “Napoli e Juventus su di me? Mi fa piacere…”

Le sue parole

Gianluca Lapadula, attaccante del Pescara, ha parlato ai microfoni de La Repubblica:

La sua storia è una favola modello Leicester. Si sente un po’ il Vardy italiano? 
“Vardy italiano? Di sicuro sono un ragazzo che vive un momento emozionante. Mi sto riscoprendo in un ruolo diverso, in cui non avevo mai giocato con tanta continuità. Come prima punta ho trovato la mia dimensione. E poi devo tanto a questa regione. Gli abruzzesi mi hanno accolto come un figlio. Qui c’è tanta serenità, vai in campo tranquillo. E questo fa la differenza”

Sul mercato sembrano tutti pazzi per lei. Il presidente del Pescara Sebastiani pochi giorni fa ha fissato il suo prezzo – 10 milioni di euro – e ha elencato tutte le squadre che la stanno cercando: in testa Leicester e Napoli, poi Genoa, Napoli, Sassuolo, Lazio, Juve. Si parla anche di Shaktar Donetsk, Olympique Marsiglia, Lille. Da torinese e tifoso bianconero, il suo sogno è la Juventus?
“Le voci di mercato mi fanno piacere, ma in questo momento voglio solo regalare un sogno a questa città: la promozione.  La mia testa è alla prossima partita contro il Modena. Finora abbiamo conquistato la certezza dei play off, ma il terzo posto non è ancora sicuro”.

Patrizio Mascolo: ”Una coalizione di giovani per la Gragnano del futuro”

0

Patrizio Mascolo: ”Il primo atto da sindaco sarà la nomina di un assessore alle periferie”

Patrizio Mascolo, locandinaGragnano. “Una coalizione equilibrata ed omogenea, formata da professionisti che con competenza lavoreranno nell’interesse esclusivo della città: ci sono ex consiglieri ma anche tanti volti nuovi di persone che hanno deciso di impegnarsi per la prima volta”. Sono le parole dell’avvocato Patrizio Mascolo, candidato a sindaco di Gragnano, intervenuto mercoledì sera all’inaugurazione di un comitato elettorale di via Tommaso Sorrentino.

“Mi candido per amore della mia città – ha ripetuto Patrizio Mascolo – sono nato, cresciuto, sposato ed esercito la professione a Gragnano. Ed è qui che, col mio impegno e con quello di chi ha deciso di sostenere questa appassionante sfida, intendiamo dare il via al rinascimento gragnanese”.

Mascolo ha parlato di due obiettivi fondamentali per il suo programma: “Anzitutto il contrasto al degrado urbano della città, ancora segnata da 30 anni di incuria dal terremoto dell’80. Per questo motivo è necessario un’azione che sia di contrasto e poi di riqualificazione del centro storico. L’azione amministrativa non può fondarsi solo turismo enogastronomico, che resta uno dei nostri fiori all’occhiello, senza offrire al turista che intendiamo accogliere un contesto decoroso. E’ per questo motivo che tra i miei primi atti da sindaco vi sarà l’indicazione di un assessore alle periferie, che si occupi di quelle aree urbane spesso dimenticate ma che sono elementi essenziali della nostra città. Viabilità, parcheggi e sicurezza, insieme alla necessità di creare punti di aggregazione in quei luoghi con punti di svago e divertimento”.

Un passaggio, durante l’inaugurazione del comitato, anche sulla campagna elettorale: “So sicuramente come sarà la mia di campagna elettorale: portata avanti con idee propositive e con toni pacati, segno di chiarezza e trasparenza. Illustreremo in maniera compiuta gli obiettivi della futura amministrazione: la nostra. Noi la politica la intendiamo così”.

Gragnano 12 maggio 2016

vivicentro.it/sud/politica / Patrizio Mascolo: ”Una coalizione di giovani per la Gragnano del futuro”

Sarri vuole evitare trappole, ma punta allo scudetto

I dettagli

La Gazzetta dello Sport riferisce che: “Sulla carta la gara di sabato sera al San Paolo, contro il retrocesso Frosinone, è una storia già scritta. L’occasione per festeggiare il secondo posto davanti a un pubblico che in estate aveva voltato le spalle alla campagna abbonamenti e che strada facendo si è innamorato nuovamente della sua squadra del cuore. Dribblare i preliminari di Champions è importante. Vuol dire poter affrontare la campagna acquisti estiva sapendo fin dal via di avere in tasca il tesoretto, anzi il tesoro, garantito dall’accesso alla fase a gironi. Sarri vuole evitare a tutti costi questa trappola. Anche perché con la conferma di Higuain e l’arrivo di qualche rinforzo di statura internazionale il tecnico è convinto di poter riprovare tra pochi mesi l’assalto allo scudetto”.

Sassuolo, Cannavaro: “Insigne via da Napoli? Totti ce l’ha fatta a Roma”

Le sue parole

Paolo Cannavaro, attraverso Il Mattino, ha risposto ad Arrigo Sacchi: “Ma perchè Totti restando a vita nella Roma cosa è diventato? Lorenzo è giovane ma ha le spalle larghissime per tenere testa alle aspettative dei tifosi. In fondo quando giochi nella squadra della tua città è logico che ti venga chiesto di più. Ma Lorenzo è già un campione”.

Ospedale Piemonte di Messina: Puzza Di Bruciato (M. Lo Piano)

0
  Ospedale Piemonte di Messina

Il reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale Piemonte di Messina, per piu’ di un cinquantennio ha dato i Natali a migliaia di Messinesi ed e’ stata una struttura molto apprezzata, e amata al tempo stesso, dalla Citta’.

In questi ultimi tempi, la politica che conta (quella palermitana), ha accorpato Il Piemonte al Papardo, le polemiche per questa scelta poco felice, si sono perse, la Cittadinanza e’ scesa in Piazza piu volte, ha protestato energicamente, qualcosa si e’ ottenuta,……quella che in entrambi i Presidi Ospedalieri continui a regnare il caos.

Sono scontenti tutti, compresi gli operatori sanitari, che sono costretti secondo i turni a correre da un’ospedale all’altro, con notevole dispendio di forze fisiche ed energie economiche.

Dopo questa prefazione passiamo ai fatti :

Lo scandalo dell’arresto dei 2 medici ospedalieri, Giuseppe Luppino, Primario del reparto Anestesia e Rianimazione del Papardo e il Dirigente medico di Ostetricia e Ginecologia dello stesso Ospedale Giovanni Cocivera, ha ancora una volta portato la Citta’ di Messina agli onori della Stampa Nazionale.

I Magistrati inquirenti il Sostituto Procuratore Dott. Marco Accolla, unitamente al Procuratore aggiunto Dott. Giovannella Scaminaci, li accusano di aver volutamente dirottato numerose pazienti dalle strutture ospedaliere verso i loro studi privati.

Con la modica sommma oscillante fra le 700 e le 1200 euro, operavano aborti clandestini, non curanti del rischio che potevano correre le loro pazienti se qualcosa durante l’intervento fosse andato storto. Questo nuovo caso di cattiva gestione della Sanita’, lascera’ senza dubbio un senso d’amaro, di rabbia, d’impotenza per qualcosa che con un po’ di buona volonta’ poteva essere evitato.

Entriamo nel merito di questa squallida, quanto triste vicenda :

Dopo gli arresti dei 2 Medici ospedalieri, Michele Vullo in una improvvisata conferenza Stampa, ha dichiarato che era a conoscenza dei fatti gia’ da quando era stato nominato Direttore dei 2 Nosocomi, eravamo nel 2014;

Continuando nelle sue spontanee dichiarazioni, ha detto che :

Venuto a conoscenza delle possibili conseguenze penali che ne sarebbero sorte divulgando la notizia, aggiunge ancora il Vullo, ne aveva parlato ad alcuni Politici palermitani, la stessa Borsellino ne sarebbe stata informata quando ancora ricopriva la carica di Assessore alla Sanita’ palermitana. (viene il dubbio che lo abbia fatto in camera caritatis) senza rendere pubblici i loro nomi e cognomi.

Come se cio’ non bastasse continuando nelle sue dissertazioni; il Vullo asserisce che alcuni politici messinesi, per non avere rogne abbiano fatto orecchie da mercante e si siano defilati.

Avendo ascoltato queste parole, e’ lecito chiedersi perche’ il Michele Vullo, visto che ne aveva l’Autorita’, i mezzi, la competenza e la possibilita’ di farlo; non si e’ recato spontaneamente alla Procura della Repubblica, esponendo i fatti?

Codice Penale :

Il Favoreggiamento Art. (378 e 379 Cpp, )e’ un delitto contro l’Autorita’ Giudiziaria, in quanto chi lo attua, ostacola il corso della Giustizia, sia aiutando l’autore del reato ad assicurarsi un profitto, o il prodotto del medesimo, nascondendo la persona, o aiutandola direttamente o indirettamente ad eludere le investigazioni.

Saranno i Magistrati a stabilirlo, nei confronti di tutti coloro che sapevano, ma hanno preferito farsi i cavolacci propri, il Michele Vullo ha dichiarato di aver sentito “PUZZA DI BRUCIATO” poteva rendere edotte le persone giuridiche giuste che avrebbero potuto spegnere molto prima, quest’ultimo incendio nella Sanita’ Pubblica messinese.

vivicentro.it-isole-opinione / Ospedale Piemonte di Messina: Puzza Di Bruciato (M. Lo Piano)

Che notizia per Sarri: c’è un grande recupero

I dettagli

La Repubblica scrive di Sarri in vista del match di sabato contro il Frosinone: “Calleti ha risposto. La strada verso una maglia da titolare con il Frosinone è in discesa: i fastidi muscolari accusati nel finale della gara con il Torino sono un ricordo. Lo spagnolo ha disputato tutta la partitella, segnale chiaro di una maglia da titolare in vista dell’ultima di campionato”.

Ischia,i tifosi contro la società. E’ assurdo che venga data la colpa a noi per l’esonero di Porta

ischia tifosi comunicato

Nella serata di ieri, il duo Buonocore e Di Meglio in una riunione hanno incontrato due gruppi dei tifosi. L’obiettivo dell’incontro con supporters gialloblu era quello di poter riavvicinare l’intera piazza isolana alla squadra, in vista dei play-out e della partita casalinga contro il Monopoli in programma il 21 maggio. I due tecnici al termine dell’incontro hanno incassato un no secco da parte dei due gruppi. Una risposta che molto difficilmente poteva essere positiva,date le scelte sbagliate e le tante promesse non mantenute da parte della società per l’intera stagione.  I due gruppi “YBL 83 e Ultras Liberi “hanno diffuso una nota nella quale rispondono al comunicato emanato dalla società per essere stati accusati dell’esonero di mister Porta. Da come si legge: “La S.S. Ischia Isolaverde comunica che, sussistendo condizioni ostili del territorio nei confronti della guida tecnica della Prima Squadra, solleva dall’incarico l’allenatore Antonio Porta”. In seguito al comunicato emanato nella giornata dalla S.S. Ischia Isolaverde che denuncia la piazza di atteggiamenti ostili nei confronti del Sig.Porta , dichiariamo di trovare assurdo che, ad oggi, dopo una serie di sconfitte consecutive con compagini che nulla più avevano da chiedere al campionato,venga data alla piazza e al tifo organizzato la colpa dell’esonero della guida tecnica. La Nostra Maglia quest’anno MAI è stata onorata e il nome dell’Ischia e della piazza,che si è sempre distinta nonostante condizioni precarie ogni anno,è stato sempre oggetto di accuse e minacce prive di ogni fondamento. Pertanto il tifo organizzato, ANCORA UNA VOLTA si trova a dover difendere piazza e maglia solo in nome della Nostra Unica Passione, portando avanti la nostra battaglia che vuole VIA DALLA SOCIETA’, QUESTI INDIVIDUI, disertando il campo anche in questa delicata sfida che sono i play-out “.

Stellone: “Ricordo ancora il gol che segnai alla Juve al San Paolo”

Le sue parole

Roberto Stellone, allenatore del Frosinone, ha parlato a Il Mattino:

“Ho vissuto a Napoli quattro anni ricchi di soddisfazioni, dalla promozione in Serie A a quel goal che segnai all’esordio contro la Juve. Sono ancora un tifoso del Napoli e tornare al San Paolo mi provocherà una forte emozione. Saluterò il pubblico con grande affetto, anche se non so che accoglienza avrò dai tifosi azzurri. Mi aspetto un San Paolo unico, la posta in palio è troppo importante per loro. La gara d’andata? Per me quel Napoli era imbattibile e pensavo sarebbe arrivato in testa alla classifica a fine campionato. Higuain? 33 goal in una stagione, io li feci in quattro anni (scherza ndr.). Insigne? Stagione fantastica, non è mai semplice giocare dove si è nati, ma Lorenzo ha dimostrato di avere qualità sia tecniche che mentali”. 

Messina, voto di scambio politico-mafioso. Arrestato un consigliere comunale

0

Operazione della polizia decapita tre famiglie mafiose della città, 35 in manette Tra loro Paolo David, fedelissimo del deputato Genovese, ex Pd ora in Fi. Le campagne elettorali del 2012 e 2013 condizionate dai clan

Sacchi della spesa, somme in denaro, assunzioni presso strutture sanitarie. A Messina le campagne elettorali per le regionali del 2012, per le amministrative e le politiche del 2013 sarebbero state condizionate da una compravendita di voti mediata dalle famiglie mafiose dei quartieri Camaro-San Paolo e Santa Lucia Sopra Contesse. Tra i 35 arrestati c’è anche un consigliere comunale, Paolo David, ex capogruppo Pd, fedelissimo di Francantonio Genovese ora transitato come il suo referente a Forza Italia. L’operazione che dalle prime luci dell’alba ha visto impegnati gli uomini della squadra mobile che stanno eseguendo gli ordini di custodia cautelare firmati dal gip Maria Teresa Arena su richiesta dei pm Liliana Todaro e Maria Pellegrino della Dda diretta da Guido Lo Forte.

Ventisei gli arrestati, nove ai domiciliari e quattro complessi aziendali sequestrati. L’indagine della polizia ha decapitato tre famiglie mafiose che controllavano in modo capillare i due quartieri e che, dopo anni di ostulità, avevano siglato una vera e propria pax mafiosa. Traffico di droga, estorsioni, ma anche condizionamento degli appalti e delle forniture erano controllati dai clan che avevano affidato ad alcuni loro esponenti i rapporti con la politica e con ambienti delle libere professioni e dell’imprenditoria.

Un intero capitolo è dedicato ai rapporti con la politica. Il consigliere comunale in carica, già coinvolto nella Gettonopoli messinese, finito oggi in carcere è accusato di voto di scambio politico-mafioso. Le indagini hanno evidenziato l’esistenza di un’organizzazione che avrebbe raccolto un elevato numero di voti contando su persone gravitanti negli ambienti della criminalità organizzata che avrebbero attivamente procurato voti anche per esponenti della politica regionale e nazionale

vivicentro.it/isole/cronaca Messina, voto di scambio politico-mafioso. Arrestato un consigliere comunale ALESSANDRA ZINITI

Gomorra e Felicia Impastato, vince la fiction-verità

Un’immagine del film “Felicia Impastato” (ansa)
QUI non si parla di ascolti, di competizione fra emittenti televisive, di chi sia più bravo a fare il suo mestiere di “professionista della tv”.
Sebbene si parli di una serata nella quale, in tv, andavano in onda l’esordio della nuova stagione di Gomorra e il film su Felicia Impastato, entrambi molto attesi, qui non si parla di chi abbia vinto la battaglia dell’audience — argomento interessante soprattutto per gli inserzionisti pubblicitari che devono vendere i loro prodotti laddove ci sono più occhi che guardano.
Vorrei dire interessante solo per gli inserzionisti, ma poiché dal denaro discendono moltissime decisioni, quasi tutte, il verdetto degli ascolti finisce per essere il giudice di cosa vale (la pena) e cosa no. Per cui il committente — l’editore, l’emittente tv — quasi sempre chiede che si “faccia un prodotto” che “offra al cliente quello che vuole”. Al pubblico cliente. Un prodotto che somigli ad un altro che ha già avuto successo.
Per chi non debba vendere nulla, la maggior parte dei telespettatori, il tema degli ascolti non ha nessuna importanza: quel che conta, per chi guarda, è che ciò che vede lo interessi, lo appassioni, lo ri-guardi. É la tv che guarda te, diceva un vecchio libro. Ci si guarda a vicenda. Allora, oggi che la storia di Felicia Impastato — madre di Peppino, ucciso dalla mafia il 9 maggio 1978 come Aldo Moro — ha tenuto davanti alla televisione quasi 7 milioni di persone si può forse approfittare della felice coincidenza fra ascolti molto alti e storia molto bella per fermarsi un momento e osservare cosa succede. Forse si può rovesciare la formula consueta. Forse non è necessario inseguire la domanda per avere successo: esiste la possibilità di suscitare la domanda. Non dare al pubblico quello che vuole ma dargli quello che ancora non sa di volere. Magari, quando vede che c’è, poi lo vuole. Bisogna rischiare un po’. Avere coraggio. Provare. Investire nelle idee e pazienza se non sempre è “un successo di pubblico”. A volte lo è. Imprevedibilmente, si dice dopo: a sorpresa. Ma sorpresa per chi? E da cosa dipende?
La storia di Felicia Impastato (quella di suo figlio Peppino era stata magistralmente raccontata 16 anni fa ne “I cento passi” da Marco Tullio Giordana) vede qui protagonista una donna anziana che difende la memoria del figlio da accuse ingiuste, da false verità istituzionali e depistaggi, dall’omertà e la vischiosità di un sistema sordo quando non complice. È — tolta da Cinisi, Sicilia, tolta dalla tragedia dell’omicidio — la storia quotidiana dei mille soprusi che ciascuno deve subire ogni giorno nella sua vita. La vittoria di una donna sola contro tutti. Quella che tanto spesso si perde, e che diventa epica quando qualcuno la vince. Ti ri-conosci. Però in tv, come al cinema, non sono questi gli ingredienti che un produttore approverebbe, in bianco, prima di iniziare: non servono una donna anziana ma una giovane bellissima, non il principio di giustizia ma quello di opportunità. In Gomorra per esempio, leggiamo da giorni e di nuovo vediamo adesso, non c’è il bene in lotta contro il male, per dirla facile, ma solo la grande epica del male. Tutto è corrotto, tutto diversamente nero. Tutti sono rapidi, spietati, pronti a piegarsi a quel che conviene. Anche questo, nella realtà, è spesso vero. I moderni eroi sono coloro che sopravvivono. Non reduci da una sconfitta, ma campioni della battaglia. Hunger games. Perciò i nuovi format tv — dove fin dalla parola la forma prevale sul contenuto — sono un profluvio di crimini e suburre, storie che somigliano ogni volta di più alla finzione precedente nella speranza di replicarla, superarla. Come quando un editore chiede ad un autore un libro che somigli aCinquanta sfumature, o un noir stile Camilleri. Pazienza per il libro che non somiglia a nessun altro e che magari si pubblica in Francia, in Svezia: lo compreremo dopo, se funziona. Compreremo il format della serie tv.

Il successo di Felicia Impastato interpretata con bravura da Lunetta Savino mostra tuttavia che quando al pubblico si propone qualcosa che non sapeva, qualcosa di profondamente autentico — ecco, anche questo “funziona”. Ogni tanto succede, in tv. Storie come quelle di Franco Basaglia, di Maria Montessori, delle sindache del Sud abbandonate dalla politica dei partiti e dallo Stato (non bisogna andare tanto lontano, succede tutto attorno, nelle cronache ogni giorno) “funzionano”. Forti di questo risultato si potrebbe avere ancora un po’ più di coraggio. E per esempio raccontarle tutte, le storie, semplificarle meno. Le luci e le ombre, la complessità. Nel caso di Felicia Impastato, per esempio: nessuno tra i telespettatori si sarebbe offeso se della tenacia di Rocco Chinnici, magistrato ucciso cinque anni dopo, del lavoro del pool antimafia da lui ideato e del sistema della giustizia com’è stata in quei vent’anni si fosse detto qualcosa di più preciso. Le opacità, i doppi fondi. La retorica è sempre un nemico, quando si racconta. Non c’è luce senza ombra né coraggio senza paura, gli eroi lo sanno. Tra Felicia Impastato e Gomorra esistono migliaia di tonalità di grigio e migliaia di storie da scrivere, da raccontare. Sette milioni di ascoltatori da una parte, su RaiUno — tv pubblica — un milione dall’altra, sulla pay Sky Atlantic, il miglior debutto di sempre. Molti brindisi negli uffici e bravi tutti: magari qualcuno si sarà detto che, hai visto, la tv può anche raccontare qualcosa di autentico — non un reality, no. Qualcosa di vero. Persino di più, persino meglio. Non servono architetti e ingegneri per costruire Brasilia: quelli dopo. Prima serve Niemeyer, qualcuno che veda una città e i suoi abitanti quando ancora non ci sono.

vivicentro.it/spettacoli / larepubblica / Gomorra e Felicia Impastato, vince la fiction-verità CONCITA DE GREGORI

 

Francesco De Prezzo al Musil di Cedegolo dal 14 maggio al 20 agosto

0

L’artista Francesco De Prezzo inaugura il 14 maggio alle ore 18 al Musil di Cedegolo (Brescia) la personale “There Was Here First”, in cui si riassume l’essenza stessa delle sue ricerche: un itinerario attraverso la presenza dei corpi nello spazio, l’assenza delle forme e al contempo l’interpolazione percettiva, dove il dato reale si riduce al minimo per svelare, con composizioni semplici e dai colori neutri, sottili equilibri e suggestioni emotive inaspettate.

In occasione della vernice l’ingresso è libero con l’occasione straordinaria di poter visitare gratuitamente anche il museo.

I testi in catalogo sono di Paolo Canevari, Nicola Maffessoni, Marine Tanguy, Alberto Zanchetta.

Francesco De Prezzo, “There Was Here First”, Musil – Museo dell’energia elettrica di Valle Camonica, Cedegolo (Brescia), Via Roma 48, prosegue fino al 20 agosto 2016, nei seguenti orari e giorni: maggio sabato 14.00 – 18.:00, domenica 14.00 – 18.00; giugno venerdì 14.00 – 18.00, sabato 14.00 – 18.00, domenica 14.00 – 18.00; luglio e agosto aperto tutti i giorni 14.00 – 19.00.  Biglietto d’ingresso con visita museo: € 4,00.

Per info https://www.musilbrescia.it/sedi/cedegolo/

vivicentro.it/nord/terza-pagina / Francesco De Prezzo al Musil di Cedegolo dal 14 maggio al 20 agosto

SONDAGGIO Vivicentro – I giornalisti votano i migliori azzurri: risultati finali!

Tutto quello che c’è da sapere sul sondaggio

Due anni e due successi strepitosi, ora il sondaggio si ripete. La prima edizione fu vinta da Josè Maria Callejon, la seconda da Manolo Gabbiadini. La redazione di Vivicentro.it vuole premiare il migliore della stagione del Napoli, con una targa, che verrà consegnata nel rispetto della società e degli obiettivi prefissati, ringraziamo Guido Baldari, dell’ufficio stampa azzurro, per la solita disponibilità in un premio che sta diventando appuntamento fisso di ogni stagione. Il podio e quindi il vincitore del premio, sarà scelto dai giornalisti che verranno raggiunti di volta in volta ed esprimeranno il proprio giudizio attraverso 3 nomi. Agli stessi sarà assegnato un punteggio: 1 punto per il terzo nome, 2 per il secondo nome e 3 per il primo nome. Una novità molto gradita viene introdotta da questa stagione: il premio sarà consegnato anche grazie al ‘Patrocinio dell’Ussi Campania’. Ci saranno aggiornamenti durante lo svolgimento del sondaggio e tutto sarà riportato in maniera fedele all’interno di articoli presenti sul giornale. Dal 3 maggio all’11 maggio, questi gli aggiornamenti di oggi:

 

Ciro Novellino (ViViCentro) – 1 Higuain, 2 Hysaj, 3 Jorginho

Mario Vollono (ViViCentro) – 1 Higuain, 2 Insigne, 3 Reina

Antonio Corbo (La Repubblica) – 1 Higuain, 2 Sarri, 3 Hysaj

Alberto Brandi (Mediaset) – 1 Higuain, 2 Sarri, 3 Insigne

Gianluca Di Marzio (Sky) – 1 Higuain, 2 Koulibaly, 3 Jorginho

Paolo Condò (Sky) – 1 Higuain, 2 Insigne, 3 Koulibaly

Italo Cucci (giornalista) – 1 Higuain, 2 Insigne, 3 Kouliably

Sandro Piccini (Mediaset) – 1 Higuain, 2 Insigne, 3 Koulibaly

Mario Sconcerti (giornalista) – 1 Higuain, 2 Reina, 3 Hamsik

Ivan Zazzaroni (giornalista) – 1 Higuain, 2 Callejòn, 3 Hysaj

Carlo Pellegatti (Mediaset) – 1 Higuain, 2 Koulibaly, 3 Callejon

Sandro Sabatini (Premium) – 1 Higuain, 2 Jorginho, 3 Koulibaly

Mikaela Calcagno (Premium) – 1 Higuain, 2 Insigne, 3 Koulibaly

Marino Bartoletti (Rai) – 1 Higuain, 2 Reina, 3 Insigne

Raffaele Auriemma (Radio Crc) – 1 Higuain, 2 Insigne, 3 Hysaj

Michele Criscitiello (Sportitalia) – 1 Higuain, 2 Allan, 3 Hysaj

Paolo Bargiggia (Mediaset) – 1 Sarri, 2 Higuain, 3 Insigne

Adolfo Mollichelli (giornalisti) – 1 Higuain, 2 Hamsik, 3 Koulibaly

Flavio Pagano (giornalista) – 1 Higuain, 2 Insigne, 3 Reina

Carlo Landoni (Premium) – 1 Higuain, 2 Reina, 3 Allan

Luca Marchetti (Sky) – 1 Higuain, 2 Koulibaly, 3 Insigne

Gianfranco Coppola (Rai) – 1 Hysaj, 2 Higuain, 3 Koulibaly

Paolo Aghemo (Sky) – 1 Higuain, 2 Koulibaly, 3 Jorginho

Francesco Modugno (Sky) – 1 Higuain, 2 Koulibaly, 3 Insigne

Federico Casotti (Premium) – 1 Higuain, 2 Reina, 3 Hamsik

Maurizio Compagnoni (Sky) – 1 Higuain, 2 Koulibaly, 3 Insigne

Vittorio Raio (Radio Marte) – 1 Sarri, 2 Higuain, 3 Insigne

Xavier Jacobelli (Corriere dello Sport) – 1 Higuain, 2 Hysaj, 3 Jorginho

Stefano Borghi (Fox Sport) – 1 Higuain, 2 Koulibaly, 3 Insigne

Enzo Bucchioni (giornalista) – 1 Higuain, 2 Callejon, 3 Koulibaly

Paolo Liguori (Tgcom24) – 1 Higuain, 2 Sarri, 3 Koulibaly

Massimo Caputi (giornalista) – 1 Higuain, 2 Koulibaly, 3 Hamsik

Mimmo Falco (giornalista) – 1 Higuain, 2 Callejon, 3 Hamsik

Giuseppe Ferrario (Mediaset) – 1 Higuain, 2 Reina, 3 Allan

Stefano De Grandis (Sky) – 1 Higuain, 2 Koulibaly, 3 Allan

Francesco Ingenito (giornalista) – 1 Higuain, 2 Koulibaly, 3 Callejon

Mimmo Carratelli (giornalista) – 1 Higuain, 2 Koulibaly, 3 Hamsik

Alfredo Pedullà (Sportitalia) – 1 Higuain, 2 Koulibaly, 3 Hysaj

Franco Melli (giornalista) – 1 Higuain, 2 Koulibaly, 3 Insigne

Ciro Venerato (Rai) – 1 Higuain, 2 Callejon, 3 Jorginho

Mario Caprioli (tuttobari) – 1 Higuain, 2 Insigne, 3 Koulibaly

Christian Recalcati (Premium) – 1 Higuain, 2 Allan, 3 Jorginho

Alessio Borrelli (Corriere del Pallone) – 1 Higuain, 2 Jorginho, 3 Hysaj

Marco Mazzocchi (Rai) – 1 Higuain, 2 Reina, 3 Allan

Pasquale Cacciola (calcionapoli24) – 1 Higuain, 2 Insigne, 3 Hysaj

Diego De Luca (Radio Kiss Kiss) – 1 Higuain, 2 Koulibaly, 3 Hysaj

Luigi Ermetto (Piunne) – 1 Higuain, 2 Koulibaly, 3 Jorginho

Silvio Elia Ferrara (CapriEvent) – 1 Higuain, 2 Koulibaly, 3 Hysaj

Guido Gaglione (ilpartenopeo) – 1 Higuain, 2 Hjsay, 3 Callejon

Bruno Gaipa (Radio Punto Nuovo) – 1 Higuain, 2 Reina, 3 Insigne

Niccolò Ceccarini (Premium) – 1 Higuain, 2 Koulibaly, 3 Hysaj

Carlo Alvino (TvLuna) – 1 Higuain, 2 Koulibaly, 3 Insigne

Antonello Gallo (TeleCapriSport) – 1 Higuaìn, 2 Koulibaly, 3 Hysaj

Ciro Cuozzo (retenews24) – 1 Higuain, 2 Koulibaly, 3 Callejon

Gianluca Gifuni (Radio Marte) – 1 Hysaj, 2 Koulibaly, 3 Jorginho

Antonio Allard (SpazioNapoli) – 1 Higuain, 2 Koulibaly, 3 Jorginho

Armando Serpe (tuttocasertana) – 1 Higuain, 2 Reina, 3 Insigne

Francesco Molaro (TeleClubItalia) – 1 Higuian, 2 Callejon, 3 Koulibaly

Leonardo Ciccarelli (TeleClubItalia) – 1 Higuain, 2 Allan, 3 Koulibaly

Luigi Giordano (Pianetanapoli) – 1 Higuain, 2 Hysaj, 3 Jorginho

Antonio Gaito (TuttoNapoli) – 1 Higuain, 2 Hamsik, 3 Koulibaly

Massimo Sparnelli (Ussi) – 1 Higuain, 2 Insigne, 3 Sarri

Ciro Troise (Iamnaples) – 1 Higuain, 2 Koulibaly, 3 Insigne

Fabio Cannavo (Calcionapoli24) – 1 Higuain, 2 Koulibaly, 3 Jorginho

Michele Bellame (AltroNapoli) – 1 Higuain, 2 Koulibaly, 3 Jorginho

Mario Di Capua (Radio S.Anna) – 1 Sarri, 2 Higuain, 3 Hysaj

Stefano Sorrentino (ViViCentro) – 1 Higuain, 2 Insigne, 3 Koulibaly

Gianluca Aprea giornalista – 1 Higuain, 2 Insigne, 3 Reina

Giammarco Menga giornalista – 1 Higuain, 2 Reina, 3 Jorginho

Francesco Pollasto (napoletanosinasce) – 1 Callejon, 2 Higuain, 3 Koulibaly

Fabio Tarantino (TuttoNapoli) – 1 Higuain, 2 Koulibaly, 3 Hysaj

Antonio Auletta (Cronache di Napoli) – 1 Higuain, 2 Insigne, 3 Jorginho

Andrea Pressenda (giornalista) – 1 Higuain, 2 Reina, 3 Allan

Vincenzo Credendino (giornalista) – 1 Higuain, 2 Insigne, 3 Koulibaly

Dario Gambardella (Iamnaples) – 1 Higuain, 2 Hysaj, 3 Insigne

Mirko Calemme (As) – 1 Higuain, 2 Hamsik, 3 Callejon

Donatello Giannetti (napoleggiamo) – 1 Higuain, 2 Jorginho, 3 Hysaj

Marco Azzi (La Repubblica) – 1 Higuain, 2 Koulibaly, 3 Hysaj

Nicola D’Auria (Magazinpragma) – 1 Higuain, 2 Jorginho, 3 Callejon

Alessandro Marrazzo (calcionapoli24) – 1 Higuain, 2 Koulibaly, 3 Jorginho

Valeria Grasso – 1 Higuain, 2 Koulibaly, 3 Allan

Bruno Majorano (Il Mattino) – 1 Higuain, 2 Hysaj, 3 Jorginho

Bruno Galvan (calcionapoli24) – 1 Higuaín, 2 Hysaj, 3 Koulibaly

Luigi Langellotti (IamcalcioNapoli) – 1 Higuain, 2 Sarri, 3 Insigne

Liberato Ferrara (persemprenapoli.it) – 1 Higuain, 2 Hamsik, 3 Koulibaly

Stefano D’Angelo (Iamnaples) – 1 Higuaìn, 2 Koulibaly, 3 Insigne

Monica Scozzafava (Corriere del Mezzogiorno) – 1 Higuain, 2 Koulibaly, 3 Allan

Umberto Chiariello (Canale21) – 1 Higuain, 2 Koulibaly, 3 Insigne

Mario Giunta (Sky) – 1 Higuain, 2 Koulibaly, 3 Reina

Stefano Rossi (Radio Bruno) – 1 Higuain, 2 Koulibaly, 3 Insigne

Luca Bargellini (Tuttomercatoweb) – 1 Higuain, 2 Koulibaly, 3 Jorginho

Dario De Simone (Radio Traffic) – 1 Higuain, 2 Allan, 3 Jorginho

Andrea Gagliotti (SpazioNapoli) – 1 Higuain, 2 Jorginho, 3 Insigne

Alessia Bartiromo (SpazioNapoli) – 1 Higuain, 2 Jorginho, 3 Reina

Ilario Imparato (napolipress) – 1 Higuain, 2 Koulibaly, 3 Hamsik

Toni Iavarone (giornalista) – 1 Higuain, 2 Koulibaly, 3 Callejon

Alessandro Sacco (ilnapolionline.com) – 1 Higuain, 2 Allan, 3 Insigne

Antonio Russo (direttore tv Campi Flegrei e direttore testata giornalistica Gol del Napoli) – 1 Higuain, 2 Callejon, 3 Jorginho

Daniele Naddei (Metropolis) – 1 Higuain, 2 Koulibaly, 3 Hamsik

Adriano Pastore (Asit) – 1 Higuain, 2 Allan, 3 Callejon

Gabriella Calabrese (ilnapolionline.com) – 1 Higuain, 2 Koulibaly, 3 Callejon

Giovanni Donnarumma (Radio S.Anna) – 1 Higuain, 2 Reina, 3 Callejon

Roberto Sica (ilmedianosport) – 1 Higuain, 2 Insigne, 3 Hamsik

Bianca De Carli (Nicer srl) – 1 Higuain, 2 Hamsik, 3 Jorginho

Roberto Esse (Radio Club91) – 1 Higuain, 2 Reina, 3 Hamsik

Gioacchino Di Maio (Stabiachannel) – 1 Higuain, 2 Allan, 3 Koulibaly

Simone Vicidomini (ViViCentro) – 1 Higuain, 2 Reina, 3 Koulibaly

Alberto Caccia (giornalista) – 1 Higuain, 2 Koulibaly, 3 Insigne

Francesco Capodanno (giornalista) – 1 Higuain, 2 Koulibaly, 3 Hysaj

Gianluca Apicella (magazinepragma) – 1 Higuain, 2 Koulibaly, 3 Insigne

Lucio Pengue (Radio Kiss Kiss) – 1 Higuain, 2 Callejon, 3 Koulibaly

Francesco Marciano (Radio Kiss Kiss) – 1 Higuain, 2 Callejon, 3 Hysaj-Koulibaly

MariaClaudia Catalano (TeleClubItalia) – 1 Higuain, 2 Koulibaly, 3 Hamsik

Paolo De Paola (Tuttosport) – 1 Higuain, 2 Insigne, 3 Hamsik

Giovanni Scotto (Il Roma) – 1 Higuain, 2 Hysaj, 3 Jorginho

Luca Talotta (Il Giornale) – 1 Higuain, 2 Insigne, 3 Callejon

Gianluca Monti (La Gazzetta dello Sport) – 1 Higuain, 2 Koulibaly, 3 Jorginho

Nicola Cecere (La Gazzetta dello sport) – 1 Higuain, 2 Koulibaly, 3 Jorginho

Massimo Rognoni (Mediaset) – 1 Higuain, 2 Insigne, 3 Koulibaly

Beppe Gandolfo (Mediaset) – 1 Higuain, 2 Koulibaly, 3 Insigne

Ciccio Marolda (Corriere dello Sport) – 1 Hysaj, 2 Allan, 3 Higuain

Matteo Brega (7Gold) – 1 Higuain, 2 Insigne, 3 Hamsik

Paolo Del Genio (Canale 8) – 1 Higuain, 2 Koulibaly, 3 Jorginho

Fabrizio Cappella (Rai) – 1 Higuain, 2 Koulibaly, 3 Jorginho

Carmine Testa (Corriere del Pallone) – 1 Higuain, 2 Mertens, 3 Albiol

Barbara Carere (Tuttomercatoweb) – 1 Reina, 2 Mertens, 3 Higuaín

Enzo Esposito (ilcorrierino.it) – 1 Higuain, 2 Reina, 3 Koulibaly

Christian Apadula (ilcorrierino.it) – 1 Higuain, 2 Insigne, 3 Reina

Luca Olivetti (ilcorrierino.it) – 1 Higuain, 2 Jorginho, 3 Hysaj

Tommaso Avvoltoio (StabiaChannel) – 1 Higuain, 2 Koulibaly, 3 Jorginho

Mario Zaccaria (giornalista) – 1 Higuain, 2 Hamsik, 3 Insigne

Davide Dezan (Mediaset) – 1 Higuain, 2 Insigne, 3 Hamsik

Dario De Martino (TuttoNapoli) – 1 Higuain, 2 Jorginho, 3 Koulibaly

Vincenzo D’Angelo (La Gazzetta dello Sport) – 1 Higuain, 2 Koulibaly, 3 Insigne

Diego De Carli (Nicer srl) – 1 Higuain, 2 Koulibaly, 3 Gabbiadini

Vanni Zagnoli (giornalista) – 1 Higuain, 2 Hysaj, 3 Jorginho

Gianluca Miranda (Radio Marte) – 1 Higuain, 2 Callejon, 3 Koulibaly

Daniele Acampa (calciomercato.com) – 1 Higuain, 2 Koulibaly, 3 Callejon

Domenico La Marca – 1 Higuain, 2 Koulibaly, 3 Hamsik

Stefania Fina (giornalista) – 1 Higuain, 2 Mertens, 3 Koulibaly

Alessandro Cavasinni (fcinternews.it) – 1 Higuain, 2 Koulibaly, 3 Hamsik

Antonello Giannetti (infonapoli24) – 1 Higuain, 2 Callejon, 3 Hysaj

Daniele Garbo (Sportmediaset) – 1 Higuain, 2 Hysaj, 3 Insigne

Salvio Passante (calcionapoli24) – 1 Higuain, 2 Jorginho, 3 Hysaj

Alberto Cuomo (TeleClubItalia) – 1 Higuain, 2 Jorginho, 3 Hysaj

Felice La Manna (giornalista) – 1 Higuain, 2 Jorginho, 3 Callejon

Marco Frattino (Tuttonapoli) – 1 Higuain, 2 Koulibaly, 3 Insigne

Tiziano Valle (Metropolis) – 1 Higuain, 2 Reina, 3 Insigne

Liborio Avvoltoio (Stabia Channel) – 1 Higuain, 2 Jorginho, 3 Koulibaly

Celeste Maione (calcionapoliblog) – 1 Higuain, 2 Koulibaly, 3 Hysaj

Massimo Ugolini (Sky) – 1 Higuain, 2 Jorginho, 3 Koulibaly

Vincenzo Godino (RtnTv) – 1 Higuain, 2 Reina, 3 Koulibaly

Antonio Toscano (ViViCentro) – 1 Higuain, 2 Koulibaly, 3 Jorgihno

Gianluca Buonocore (cronacaqui) – 1 Higuain, 2 Allan, 3 Callejon

Brahim Hanifi (‎El Heddaf Tv) – 1 Higuain, 2 Hamsik, 3 Koulibaly

Antonio Petrazzuolo (napolimagazine) – 1 Higuain, 2 Allan, 3 Koulibaly

Claudio Cafarelli (MaiDireCalcio e NapoliCalcioLive) – 1 Higuain, 2 Jorginho, 3 Koulibaly

Vincenzo Balzano (SpazioNapoli) – 1 Higuain, 2 Jorginho, 3 Koulibaly

Salvatore Ioime (pianetanapoli) – 1 Higuain, 2 Jorginho, 3 Hysaj

Antonio Manzo (SpazioNapoli) – 1 Higuain, 2 Hysaj, 3 Albiol

Gianluca Vigliotti (giornalista) – 1 Higuain 2 Koulibaly 3 Insigne

Paolo Prestisimone (giornalista) – 1 Higuain, 2 Callejon, 3 Koulibaly

Giuseppe Libertino (TeleClubItalia) – 1 Higuaín, 2 Insigne, 3 Callejón

Massimo D’Alessandro (Radio Marte) – 1 Higuain, 2 Insigne, 3 Hysaj

Maria Villani (ilnapolionline) – 1 Higuain, 2 Callejon, 3 Koulibaly

Domenico Santosuosso (Radio Ufita) – 1 Higuain, 2 Koulibaly, 3 Insigne

Claudio Mellone (pianetanapoli) – 1 Higuain, 2 Mertens, 3 Reina

Pasquale Tina (La Repubblica) – 1 Higuain, 2 Koulibaly, 3 Jorginho

Antonio Giordano (Corriere dello Sport) – 1 Higuain, 2 Ghoulam, 3 Koulibaly

Manuel Parlato (ultimecalcionapoli) – 1 Higuain, 2 Koulibaly, 3 Jorginho

Andrea Ramazzotti (giornalista) – 1 Higuain, 2 Insigne, 3 Reina

Riccardo Trevisani (Sky) – 1 Higuain, 2 Koulibaly, 3 Insigne

Furio Zara (Corriere dello Sport) – 1 Higuain, 2 Koulibaly, 3 Mertens

Riccardo Gentile (Sky) – 1 Higuain, 2 Koulibaly, 3 Insigne

Giuseppe Mercatelli (giornalista) – 1 Higuain, 2 Hamsik, 3 Insigne

Adriano Bacconi – 1 Higuain, 2 Hysaj, 3 Callejon

Ilaria Puglia (IlNapolista) – 1 Higuain, 2 Jorginho, 3 Callejon

Antonio Marino (calciomercato Napoli) – 1 Higuain, 2 Jorginho, 3 Koulibaly

Francesco Di Somma (Metropolis) – 1 Higuaìn, 2 Hamsik, 3 Callejon

Nicolò Schira (Gazzetta dello Sport) – 1 Higuain, 2 Koulibaly, 3 Reina

Gianluca Russo (giornalista) – 1 Higuain, 2 Hysaj, 3 Jorginho

Ruggero Torre (tuttoudinese.it) – 1 Reina, 2 Insigne, 3 Higuain

Iganzio Scardina (Rai) – 1 Higuain, 2 Callejon, 3 Koulibaly

Marcello Pelillo (giornalista) – 1 Higuain, 2 Jorginho, 3 Albiol

Antonio Carrillo (giornalista) – 1 Higuain, 2 Callejon, 3 Koulibaly

Riccardo Giammarino (E’ Azzurro) – 1 Higuain, 2 Callejon, 3 Insigne

Carmelo Prestisimone (Sky) – 1 Koulibaly, 2 Higuain, 3 Insigne

Gianfranco Lucariello (Ussi) – 1 Higuain, 2 Koulibaly, 3 Jorginho

Francesco Manno (areanapoli) – 1 Higuain, 2 Jorginho, 3 Koulibaly

Silver Mele (Sportitalia-Canale 8) – 1 Higuain, 2 Koulibaly, 3 Allan

Cosimo Silva (mundonapolisport24) – 1 Higuain, 2 Allan, Koulibaly

Vincenzo Vitiello (EuropaCalcio) – 1 Higuain, 2 Insigne, 3 Callejon

Valter De Maggio (Kiss Kiss Napoli) – 1 Higuain, 2 Koulibaly, 3 Hysaj

Raimondo Castaldo (Soccermagazine) – 1 Higuain, 2 Hamsik, 3 Insigne

Simone Spisso (Radio Punto Nuovo) – 1 Higuain, 2 Koulibaly, 3 Insigne

Nello Odierna (giornalista) – 1 Higuain, 2 Hysaj, 3 Koulibaly

Massimo Gramellini (giornalista) – 1 Higuain, 2 Jorginho, 3 Insigne

Alberto Cerruti (La Gazzetta dello Sport) – 1 Higuain, 2 Callejon, 3 Insigne

Giancarlo Padovan (giornalista) – 1 Higuain, 2 Koulibaly, 3 Hamsik

Marco Cherubini (Premium) – 1 Higuain, 2 Reina, 3 Allan

Nicola Binda (Gazzetta dello Sport) – 1 Higuain, 2 Jorginho, 3 Insigne

Massimo Tecca (Sky) – 1 Higuain, 2 Insigne, 3 Reina

Paolo Assogna (Sky) – 1 Higuain, 2 Koulibaly, 3 Reina

Marco Lombardi (calcionapoli24) – 1 Higuain, 2 Allan, 3 Hysaj

Davide Bucco (Sky) – 1 Higuain, 2 Insigne, 3 Callejon

Daniele Trecca (giornalista) – 1 Higuain, 2 Koulibaly, 3 Jorginho

Raimondo De Magistris (tuttomercatoweb) – 1 Higuain, 2 Allan, 3 Hamsik

Francesca Fortunato (giornalista) – 1 Higuain, 2 Sarri, 3 Jorginho

Carmine Martino (Kiss Kiss) – 1 Higuain, 2 Insigne, 3 Albiol

Luca Ruggiero (Areanapoli) – 1 Higuain, 2 Hamsik, 3 Callejon

Giuseppe Porzio (Canale 8) – 1 Higuain, 2 Koulibaly, 3 Insigne

Donato Martucci (Corriere della Sera) – 1 Higuain, 2 Hysaj, 3 Koulibaly

Giuseppe Cesino (Tuttojuvestabia) – 1 Higuain, 2 Insigne, 3 Hysaj

Pasquale De Riso (Tuttojuvestabia) – 1 Higuain, 2 Koulibaly, 3 Insigne

Roberta Savarese (napolinetwork) – 1 Higuain, 2 Reina, 3 Allan

Mauro De Riso (Stabia Channel) – 1 Higuain, 2 Hamsik, 3 Allan

Maria Grazie De Chiara (Radio Antenna Uno) – 1 Higuain, 2 Mertens, 3 Jorginho

Mimmo Malfitano (Gazzetta dello Sport) – 1 Higuain, 2 Koulibaly, 3 Hysaj

Claudio Pea (giornalista) – 1 Higuain, 2 Allan, 3 Insigne

Mauro Sarrica (Fantagazzetta) – 1 Higuain, 2 Jorginho, 3 Callejon

Antonio Sacco (Il Mattino) – 1 Higuain, 2 Jorginho, 3 Koulibaly

Vincenzo Letizia (PianetAzzurro) – 1 Higuain, 2 Koulibaly, 3 Sarri

Marco Bellinazzo (IlSole24Ore) – 1 Higuain, 2 Koulibaly, 3 Jorginho

Raffaella Iuliano (giornalista) – 1 Higuain, 2 Reina, 3 Allan

Boris Sollazzo (giornalettismo) – 1 Higuain, 2 Sarri, 3 Koulibaly

Angelo Forgione (giornalista) – 1 Higuain, 2 Insigne, 3 Allan

Stefano Bizzotto (Rai) – 1 Higuain, 2 Koulibaly, 3 Insigne

Fabio Mandarini (Corriere dello Sport) – 1 Higuain, 2 Koulibaly, 3 Callejon

Fabio Sardo (giornalista) – 1 Callejon, 2 Higuain, 3 Jorginho

Francesco De Luca (Il Mattino) – 1 Higuain, 2 Koulibaly, 3 Jorginho

Rino Cesarano (giornalista) – 1 Higuain, 2 Hysaj, Jorginho

Claudio Zelli (Radio Amore) – 1 Higuain, 2 Sarri, 3 Koulibaly

Dario Sarnataro (Radio Marte) – 1 Higuain, 2 Koulibaly, 3 Hamsik

Gianluca Agata (Il Mattino) – 1 Higuain, 2 Reina, 3 Insigne

Giulio Alfano (Campi Flegrei) – 1 Sarri, 2 Higuain, 3 Jorginho

Mauro Suma (Milan Channel) – 1 Higuain, 2 Koulibaly, 3 Ghoulam

Marco Giordano (Radio Crc) – 1 Higuain, 2 Jorginho, 3 Hysaj

Alessandro Sugoni (Sky) – 1 Higuain, 2 Koulibaly, 3 Allan

Maria D’Auria (ViViCentro) – 1 Higuain, 2 Allan, 3 Koulibaly

Salvatore Caiazza (Il Roma) – 1 Higuain, 2 Koulibaly, 3 Jorginho

Raffaele Izzo (ViViCentro) – 1 Higuain, 2 Koulibaly, 3 Hamsik

Carlo Carrillo (Stabiapolis) – 1 Higuain, 2 Hamsik, 3 Insigne

Angelo Pompameo (Julie Italia) – 1 Higuain, 2 Calleion, 3 Hysaj

Claudio Arrigoni (Gazzetta dello Sport) – 1 Higuain, 2 Insigne, 3 Hamsik

Paola Di Genova (Radio Crc) – 1 Higuain, 2 Koulibaly, 3 Hysaj

Valentino Della Casa (Toro.it) – 1 Higuain, 2 Insigne, 3 Allan

Antonio Lembo (pianetanapoli) – 1 Hysaj, 2 Koulibaly, 3 Jorginho

Michele Marocco (VareseSport) – 1 Higuain, 2 Gabbiadini, 3 Insigne

Joaquin Maroto (As) – 1 Reina, 2 Higuaín, 3 Hamsik

Vincenzo Perna (Radio Crc) – 1 Higuain, 2 Jorginho, 3 Hysaj

Pietro Colacicco (passioneinter.com) – 1 Higuain, 2 Insigne, 3 Jorginho

Salvatore Sorrentino (ViViCentro) – 1 Higuain, 2 Reina, 3 Allan

 

CLASSIFICA

1 Higuain 717 punti

2 Koulibaly 222

3 Insigne 122

5 Jorginho 90

5 Hysaj 73

6 Callejon 60

7 Reina 59

8 Allan 45

9 Hamsik 42

10 Sarri 25

11 Mertens 7

12 Albiol 3

12 Gabbiadini 3

13 Ghoulam 2

a cura di Ciro Novellino

RIPRODUZIONE RISERVATA

Giuntoli prepara il colpo per il ‘dopo-Reina’

I dettagli

Il Corriere dello Sport scrive sul mercato del Napoli per quanto riguarda i portieri: “Il Napoli ha quattro portieri (Reina, Gabriel, Rafael e poi rientrerà Sepe) però è una abbondanza relativa: lo spagnolo è il titolare inavvicinabile, ma i brasiliani potrebbero essere al congedo (uno verso il Milan, l’altro alla ricerca d’una squadra che gli dia soddisfazioni). C’è una casella da riempire, se Sepe vorrà rimanere a giocarsela come sa: e in quello spazio vuoto, può inserirsi con l’autorevolezza e il talento sin qui mostrati Marco Sportiello (24), l’obiettivo principale di quest’incontro che sembra possa essere definito a inizio della prossima settimana”.

Restyling San Paolo, il consulente: “Un’occasione perduta per tutti”

Le sue parole

Ivo Allegro, partner di “Iniziativa”, società di consulenza specializzata in finanza che si intende anche di impianti sportivi, ha parlato a La Repubblica: “I lavori al San Paolo? Non sono una buona notizia, ma un’occasione perduta per tutti. Da quello che leggo si tratterà di un intervento di somma emergenza sulle fatiscenze, solo per adeguare il San Paolo ai requisiti richiesti dall’Uefa. Più un rattoppo che un restyling, se si tratta di questo. Questi lavori tra l’altro allontanano l’ipotesi dello stadio di proprietà o in gestione del Napoli: 10-15 milioni a stagione persi. Per un San Paolo da 45 mila posti servono 80 milioni: ma con azionariato popolare e sponsor…i cantieri non apriranno subito. Dopo la delibera del Comune e la pubblicazione del bando sarà indetta una gara europea. La procedura per le offerte durerà 9 mesi. E prima che inizino i lavori ne passeranno almeno il doppio”. 

Napoli attento, le altre inseguono Albiol e Koulibaly

I dettagli

Il mercato è pronto a decollare e La Gazzetta dello Sport scrive: “Albiol, che ha il contratto in scadenza nel 2017, vorrebbe tornare al Valencia (ma aspetta di sapere chi sarà lì il nuovo allenatore) mentre su Koulibaly c’è il pressing del Chelsea”. Conte avrebbe fatto proprio il nome della roccia del Napoli per aprire un nuovo ciclo e lo vorrebbe a tutti i costi.

Juve Stabia oasi felice: trattenere Turi per continuare a crescere

La speranza è che si possa cambiare idea

Con quello che è appena accaduto, dopo otto anni di attività, la mia avventura si interrompe qui. Sono 2-3 anni che il sottoscritto si sta “sobbarcando” di un lavoro immane. Con tutta sincerità e schiettezza, devo affermare che come unica soddisfazione e l’aver costruito qualcosa di importante insieme a collaboratori non compaesani, triste invece sottolineare stabiesi che non hanno apprezzato tutto il lavoro svolto”, parole di sconforto, parole che devono fare riflettere: sono queste le dichiarazioni del direttore responsabile del settore giovanile della Juve Stabia, Alberico Turi, rilasciate al Pungigliose Stabiese qualche settimana fa. Domanda d’obbligo, domanda semplice da rivolgere a chi della Juve Stabia ne è proprietario: perchè lasciar partire Alberico Turi? In un calcio dove i giovani dovrebbero farla da padrone, in cui i settori giovanili diventano linfa vitale per le prime squadre, in una categoria, la Lega Pro, dove le squadre hanno mille difficoltà, l’aver a disposizione giovani da poter lanciare nel mondo del calcio professionistico diventa fondamentale. Il direttore Alberico Turi è riuscito in 8 anni di attività a Castellammare di Stabia, con i colori gialloblè, a togliersi tante soddisfazioni, a raccogliere molti frutti seminati nel tempo e tutti nel rispetto delle regole e non, purtroppo, come spesso accade in altre società. La Primavera partecipò, tra mille difficoltà, al torneo di Viareggio, riuscì nell’impresa di eliminare un club blasonato come la Juventus. Un orgoglio, un prestigio per la Juve Stabia che, dopo la salvezza ottenuta in questa stagione, ha dato spazio anche a Simone Mauro e Ciro Mascolo, due prodotti targati Turi, facendoli debuttare in Lega Pro nell’ultima gara contro il Foggia. Senza dimenticare che sistematicamente ogni anno la Berretti e gli under di categoria danno sempre battaglia per centrare i play-off e, anche in questa stagione, ci sono riusciti con l’Under17 di mister Chiaiese. Problemi marginali, di tesseramento, di gestione, di rapporti esterni, Castellammare di Stabia e la Juve Stabia possono essere considerate, da questo punto di vista, un’oasi felice, visto che di questi problemi non ce ne sono. Ecco perchè il presidente Manniello, insieme allo staff dirigenziale gialloblè, non può e non deve lasciar partire il direttore Turi, nel segno della continuità, cercando in tutti i modi di fargli cambiare idea.

a cura di Ciro Novellino

RIPRODUZIONE RISERVATA

ESCLUSIVA – Alberico Turi: Grande soddisfazione per l’esordio di Mauro. Aspetto i tifosi domenica al Menti..

Le parole di Alberico Turi in esclusiva a ViViRadioWEB

Nel corso della trasmissione di ViViRadioWeb, Il Pungiglione Stabiese, abbiamo ascoltato il responsabile del settore giovanile della Juve Stabia, Alberico Turi.

Gli Under 17 ottengono un pareggio prezioso nel finale contro il Savona: Sì, si tratta di un risultato importante che ci fa guardare alla gara casalinga di ritono con fiducia, perché il nostro gol in trasferta vale doppio. Do appuntamento a tutti i tifosi stabiesi per domenica alle 11.30 allo stadio Romeo Menti; il sostegno dei tifosi sarà importantissimo.

Altra grande soddisfazione è l’esordio del centrocampista della Berretti, Mauro, in prima squadra contro il Foggia: Fa sicuramente piacere. Vedere un ragazzo che riesce a raggiungere la prima squadra è il coronamento del nostro lavoro. Mauro è entrato con personalità e si è proposto bene, andando anche al tiro; sono tutti segnali positivi che fanno ben sperare. Questo è solo il primo passo, il ragazzo deve continuare a lavorare sodo ma già aver respirato l’aria della prima squadra non può fargli bene. In quest’ottica saranno importanti i consigli che potranno arrivare ai più giovani dai calciatori più esperti. Mauro è un classe 1998 quindi molto molto giovane; non so quali sono le intenzioni della società, se tenerlo in organico anche l’anno prossimo o se mandarlo in prestito. Se ne saprà di più nelle prossime settimane.

Rammarico lo dà invece non aver visto Ioio, altro ragazzo promettente, in campo ed invece Rosania, giocatore che terminerà la sua breve esperienza alla Juve Stabia, titolare: Dispiace ma dietro le presenze in campo ci sono tante dinamiche che noi non conosciamo. Magari Rosania è supportato da procuratori o, ancora, occorreva dargli visibilità in ottica di una futura cessione. Dispiace anche, in riferimento alla gestione delle ultime partite da parte di Zavettieri a salvezza conquistata, che tanti ragazzi non abbiano potuto esordire.

Infine si attendono novità sulla programmazione e la gestione futura del settore giovanile: Sicuramente sì. E’ ancora presto per parlarne ma sarà importante fissare tra le priorità anche il settore giovanile. Per una squadra come la Juve Stabia avere un “serbatoio” di calciatori fatti in casa cui affidarsi, come sta avvenendo già ora con Carillo, diventa fondamentale. Siamo fiduciosi ed attendiamo sviluppi positivi.

Raffaele Izzo

vivicentro.it/sport/juvestabia/vespette / ESCLUSIVA – Alberico Turi: Grande soddisfazione per l’esordio di Mauro. Aspetto i tifosi domenica al Menti..

“Mia madre, dolce e coraggiosa lottò tutta la vita per Peppino”

0
Un’immagine del film “Felicia Impastato” (ansa)

Dallo sconcerto per la maschera di Riina jr all’emozione per Felicia. In quei numeri da capogiro, 27 per cento di share, sette milioni su RaiUno a rivivere nei gesti e nelle parole di Lunetta Savino la storia della mamma di Peppino Impastato, Giovanni, il figlio, ci vede un’altra Italia. Che si appassiona e si commuove per una donna minuta, determinata nel rifiuto della vendetta, ferma nell’attesa di giustizia, implacabile nell’accusa ai boss Badalamenti e Palazzolo che le hanno tolto un figlio restituendole un “sacchetto di resti”.

Se lo aspettava?
“Non così anche se ero sicuro che avevamo fatto un buon lavoro anche con l’associazione Casa Memoria”.

A cosa attribuisce il successo?
“Il clamoroso infortunio di quell’intervista di Vespa al figlio di Riina ha giocato un grande effetto. Abbiamo mostrato un altro modo di essere famiglia in terra di mafia”.

Lei, proprio per quell’intervista, aveva scritto su “Repubblica ” di meditare una diffida alla Rai sulla messa in onda della fiction? Lo avrebbe fatto?
“Non contestavo il diritto di un giornalista di fare le interviste che crede, ma la possibilità data al figlio di un boss stragista di dire la sua in quel modo, accreditando un modello di devozione filiale che è l’esatta antitesi della nostra storia”.

Voi, famiglia di mafia, che rompete lo schema?
“Dopo la morte di mio zio, il capomafia Cesare Manzella, tanto Peppino quanto mia madre rompono con quel mondo. Mia madre in quella fase sta vicino a Peppino, poi, rinunciando alla vendetta, consegna la sua memoria alla storia”.

Lei ha lavorato alla fiction da consulente, è soddisfatto dell’aderenza alla realtà?
“Comprendo le esigenze dello spettacolo, ma il risultato è abbastanza fedele”.

Perché la storia di Felicia non è solo la storia di una madre che chiede giustizia?
“È un pezzo di storia italiana. L’omicidio di mio fratello, i depistaggi, l’ostinazione degli amici, l’incrocio con altre vittime, i giudici Costa e Chinnici, il giornalista Francese, l’ostinazione di pochi, i magistrati Antonio Caponnetto, Giancarlo Caselli, Franca Imbergamo, a cercare la verità. E su tutto l’impegno di Umberto Santino, il fondatore del centro intitolato alla memoria di mio fratello. È una storia di resistenza civile”.

C’è voluto il film ” I Cento Passi”, per far conoscere la storia di Peppino, ora il racconto è completo?
“Sentivo il peso di dover raccontare Felicia. Ma andiamo avanti anche nella ricerca degli altri pezzi di verità”.

E lei da sua madre cosa ha ricevuto?
“Era una donna forte e dolce, che soffriva in silenzio percuotendosi la testa fin alla sfinimento davanti alla foto di Peppino ma che sapeva proteggerci. Mi ha sollevato dal più gravoso dei compiti: spiegare ai miei figli cosa fosse accaduto a mio fratello. Io non riuscivo”.

Di fronte alla caduta di tante icone dell’antimafia cosa avrebbero pensato Peppino e sua madre?
“Che non c’è antimafia se non dal basso, nell’opposizione quotidiana, lontano dalla ribalta e dalle seduzioni del potere e dei soldi”.

C’è qualche rischio di abbaglio anche nelle fiction?
“La mitizzazione del male è il principale, ma come Peppino sono convinto che funzioni l’arma dell’ironia. I boss sono e vanno resi ridicoli”.

Sullo sfondo, Cinisi, il suo paese, che cambia ma a fatica, è così?
“Veniamo dallo strapotere dei boss che portavano anche i soldi della droga, da una chiesa e da una scuola che erano indifferenti. La strada è lunga e arrivano segnali pessimi: il casolare dove è stato ucciso Peppino versa in abbandono e a due anni dalla solenne promessa di esproprio da parte del presidente Crocetta, nulla è stato fatto. E c’è chi vagheggia di farci perfino un museo a pagamento”.

vivicentro.it-cronaca / larepubblica / “Mia madre, dolce e coraggiosa lottò tutta la vita per Peppino” ENRICO BELLAVIA

Un gol di Policano in Napoli-Udinese 2-1 del 1996

Oggi avvenne

Il giorno 12 maggio il Napoli ha giocato dodici partite, undici in serie A ed una in serie B, ottenendo quattro vittorie e cinque pareggi, con tre sconfitte.

Ricordiamo il 2-1 all’Udinese nell’ultima giornata della serie A-1995/96

Questa è la formazione schierata da Vujadin Boskov:

Taglialatela, Baldini, Ayala, Cruz, Colonnese, Bordin, Buso, Longo, Pecchia (77′ Altomare), Pizzi (60′ Policano), Di Napoli (87′ Caruso)

I gol: 28′ Pecchia (autogol), 41′ Pizzi (rigore), 71′ Policano

Il Napoli di Boskov chiuse quel torneo al decimo posto alla pari con il Cagliari e l’Udinese. Il gol che decise il successo sui friulani porta la firma di Roberto Policano che ha segnato 15 gol (12 in serie A e 3 nelle coppe) nelle sue 111 presenze in maglia azzurra.

sscnapoli.it

 

Scalfarotto: ”All’inizio mi vergognavo, il mio mito era Luxuria ma ora posso sposarmi”

0
Ivan Scalfarotto (agf)

Il racconto del deputato dem, Scalfarotto, tra coming out e accuse dai cattolici Pd: “Colpa tua se il vescovo non mi saluta”

ROMA. “Da tempo ho fatto testamento in favore di Federico, ma mi giravano le palle. Ero andato da un vecchio notaio di Milano per un diritto che doveva essere pubblico, di tutti. Quando tornai a casa con il pezzo di carta, il mio compagno non lo volle neanche vedere: “Mettilo via che porta sfiga””. Ivan Scalfarotto, 51 anni, deputato del Pd, racconta la sua doppia storia: quella del sottosegretario alle Riforme (oggi è viceministro allo Sviluppo) che ha seguito da vicino i passaggi della legge sulle unioni civili e quella del ragazzino che si è vergognato e ha sofferto, che ha trovato il coraggio di fare coming out con il padre a 27 anni, che ricorda quando a Foggia, la città dov’è cresciuto, la coetanea Vladimir Luxuria rompeva il muro “mostrandosi, esibendosi. Più lei si esponeva, insultata e maltrattata, e più mi nascondevo. Mi sentivo un vigliacco mentre Vladimir era la mia eroina. Adesso qualcuno la vorrebbe sindaco…”. La ruota gira e la società cambia. “E’ proprio una bella giornata”, sospira Scalfarotto. Una giornata di ricordi, tanti brutti. Ma ora si può “sposare”, no? “Aspetto che me lo chieda Federico. In un posto romantico”. La normalità invece della diversità.

Suo padre che disse?
“E’ diventato presidente del circolo foggiano di Agedo, l’associazione dei genitori di figli gay. Oggi non c’è più e il circolo si chiama Gabriele Scalfarotto. Lo slogan dell’Agedo è semplice: “Etero o gay, sono figli miei”. Questa legge cambierà le cose per tutti i ragazzini omosessuali com’ero io. Non solo a Milano e Roma, le metropoli, ma anche a Rocchetta Sant’Antonio, in provincia di Foggia, perché entrerà in vigore anche lì”.

Come può una legge proteggere un giovane dalla scoperta della propria sessualità?
“Certo che può. Essere figlio di separati negli anni ’60 era una vergogna, oggi è normalissimo. Sarà tutto più naturale. Renzi lo disse alle associazioni gay quando saltò l’accordo con i 5stelle al Senato. Li incontrammo in una pausa dell’assemblea nazionale del Pd, erano arrabbiati per il fallimento, per lo stralcio della stepchild adoption. Matteo li affrontò anche a muso duro: “Guardate che questa legge mica la facciamo solo per voi, la facciamo per l’Italia. Come è stato per il divorzio””.

Ha provato la discriminazione anche durante le tappe del provvedimento?
“Nei dibattiti pubblici o nei talk televisivi invitavano sempre me e un giurista per la vita o uno del Family day o uno di Manif pour tous . “Se il criterio è quello dell’amore, allora vale anche il matrimonio con il cane”, disse uno di loro in un liceo romano. Mi alzai di scatto: “Federico non è un cane””.

Scappò?
“No, rimasi. Ma mi fu più chiaro il meccanismo e ho detto basta a un aberrante par condicio. Non si mette sullo stesso piano chi chiede più diritti e chi li vuole negare. Come se accanto a un ebreo si dovesse mettere sempre un nazista o accanto a un nero un membro del Ku Klux Klan”.

Discriminazioni da parte dei colleghi?
“Per studiare un testo che dopo il passaggio in Senato fosse approvato subito dalla Camera, il Pd istituì un comitato paritario: 5 deputati e 5 senatori. Vado a uno di questi incontri. Stefano Lepri (senatore del Pd ultracattolico ndr) mi blocca: “Sei qui come governo?”. Io, sulla difensiva: “No, come Ivan”. E lui, gelido: “Allora sei un deputato, qui siamo già al completo. Ti accompagno alla porta””.

Bel clima. I cattolici dem volevano far saltare tutto?
“Un nostro senatore mi disse, serio: “Per colpa tua il vescovo mi ha tolto il saluto”. I cattolici non volevano la legge. Puntavano a svuotarla, in modo che i gay non l’avrebbero più difesa e le Sentinelle in piedi avrebbero continuato ad attaccarla. Proprio come è successo con la norma sull’omofobia. Io ho pensato: “Non mi faccio fregare una seconda volta””.

Allora avete cercato i 5stelle e vi hanno fregato anche loro.
“Andiamo da Renzi io, la Boschi, Rosato e Zanda. “Facciamo un accordo che rompe la maggioranza di governo, ci copri?”. Andate avanti, risponde. Quando i grillini non votano il canguro al Senato si capisce che abbiamo fatta una cazzata politica grande come una casa. Se c’era il Pcus ci avrebbero spediti in Siberia… Quella sera sono a cena con Federico che guarda le foto sul mio cellulare. “C’è un Matteo che ti cerca”, dice. Leggo Whatsapp, messaggio di Renzi: “Solo fra me e te, che facciamo?””.

E lei?
“Mi aspettavo un vaffa invece… “Mettiamo la fiducia e stralciamo la stepchild”, scrivo. Renzi era già pronto”.

Il suo sciopero della fame sembrò ad alcuni una burletta.
“Venti giorni, dal 28 giugno al 18 luglio. Dopo tre giorni non senti più la fame. Arturo Scotto di Sel mi dice: “È ridicolo fare lo sciopero della fame contro il tuo governo. Perché non ti dimetti?”. Ma io non lo facevo contro il governo, volevo smuovere le coscienze. Dovevo finire in ospedale, ero sicuro che una volta ricoverato sarebbe successo qualcosa”.

Smise solo per la promessa di Renzi.
“Mi telefonò: “Se non mangi ti spezzo le gambe”. Promise pubblicamente la legge. Mi fidai. Ho fatto bene. Adesso siamo come gli altri, costruiremo delle famiglie uguali alle altre”.

vivicentro.it-politica / larepubblica / Scalfarotto: “All’inizio mi vergognavo, il mio mito era Luxuria ma ora posso sposarmi” GOFFREDO DE MARCHIS