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Ischia, si continua a lavorare in vista dei play-out, si ferma anche Savi.

allenamenti

Secondo giorno di allenamento per i gialloblu. Nella giornata di ieri la squadra isolana ha svolto una doppia seduta,diretta da Gianni Di Meglio e da Enrico Buonocore. Il team isolano in mattinata ha svolto la seduta allo stadio “Rispoli “,lavorando sulla tattica e incominciando a dare qualche prima indicazione sul possibile modulo che scenderà in campo per la partita dei play-out,sabato prossimo contro il Monopoli. I due tecnici chiaramente sono al lavoro per cercare di dare la giusta scossa alla squadra,anche perchè i giorni a disposizione sono davvero pochi. Nell’allenamento svolto in mattinata, si è rivisto in campo il centrocampista Mattia Spezzani, il quale era stato ha riposo per i vari problemi al ginocchio che lo tormentano da mesi. La seduta si è conclusa intorno a mezzogiorno. Dopo la pausa pranzo la squadra,è scesa di nuovo in campo nel pomeriggio intorno alle 16:00 allo stadio “Mazzella” per svolgere la seconda seduta,che si è conclusa poco prima delle 18:00; anche perchè così la squadra si abitui a giocare nello stesso orario che dovrà disputare le partite dei play-out del prossimo 21 e 28 maggio. I gialloblu hanno svolto prima un torello come esercizio di riscaldamento prima di passare a svolgere esercizi atletici improntanti sulla corsa,scatti e resistenza, agli ordini del prof. De Maio. Nella seduta pomeridiana si è visto un Gianni Di Meglio che più volte ha rimproverato i propri ragazzi su qualche errore difensivo. Proprio per questo i due tecnici isolani sono a a lavoro non soltanto per la fase offensiva,ma sopratutto su quella difensiva,anche perchè la retroguardia gialloblu in questa stagione è stata una vera laguna. Per cercare di trovare qualche rimedio,sono arrivate le prime indicazioni sul possibile modulo che potrà essere utilizzato in queste due partite,quello del 3-5-2 con la variante del 5-3-2. Nella possibile formazione che scenderà in campo,Iuliano tra i pali, con un terzetto composto da Vandam, Filosa e Sirigu. Sulle fasce la coppia formate da Bruno e Florio che sembra essere in vantaggio su Porcino per una maglia da titolare. E’ chiaro che è solo una piccola impressione,come accentato prima la squadra in fase di possesso si schiererebbe a tre dietro e in fase di non possesso a cinque. A centrocampo gli unici ad essere sicuri sono l’ex centrocampista del Napoli, Giorgio Di Vicino e il capitano Armeno,con Vincenzo Pepe pronto a subentrare dalla panchina,che potrebbe garantire ulteriore velocità sulla fascia.  In cabina di regia Spezzani nonostante ieri sia tornato ad allenarsi con il gruppo,si dovranno valutare le sue condizioni. In caso di forfait dell’ex Melfi, spazio a Gennaro Acampora. In avanti Kanoute e Gomes saranno la coppia d’attacco. Durante la seduta pomeridiana,si è fermato il giovane difensore Davide Savi, per un probabile stiramento,che lo costringerebbe a stare a riposo per più di due settimane,con il rischio di saltare i play-out. Piove sul bagnato in casa Ischia,dopo Leonardo Moracci fermato anche lui per uno stiramento nell’ultima partita di campionato in quel di Cosenza,i due tecnici isolani si ritroveranno con i soli: Filosa che sta recuperando dopo l’operazione al menisco, Vandam non ancora al pieno della condizione fisica e Guarino,con quest’ultimo poco utilizzato per tutto il campionato.

Simone Vicidomini

“Il cane non è un figlio”, giudice bacchetta coppia che divorzia: criticato lessico da “relazione genitoriale”

Nell’accordo tra i coniugi in tribunale a Como il punto centrale era la gestione dell’animale domestico: con chi doveva stare nei weekend, chi doveva comprare croccantini e provvedere alle spese veterinarie. Il magistrato parla di “caduta di stile a livello culturale”

Paragonare un cane a un figlio è “una caduta di stile a livello culturale”. Ad affermarlo, nero su bianco, è il tribunale civile di Como, pronunciandosi sulla causa di divorzio. Punto centrale dell’accordo fra i coniugi era proprio “la gestione dell’animale domestico della coppia, sotto il profilo sia economico sia relazionale”.

Il collegio, presieduto dal giudice Donatella Montanari, ha accettato l’accordo raggiunto nella coppia su chi dei due dovesse tenere il cane nei week-end, comprare i croccantini e sostenere le spese veterinarie. Ma ha bacchettato marito e moglie per il fatto di avere utilizzato nell’accordo la terminologia che il diritto riserva ai figli. Il decreto definisce infatti “impropria sul piano lessicale l’assimilazione” fra il mantenimento del cane e la “relazione genitoriale”, visto che l’oggetto del contendere non sono le regole sull’affidamento e il mantenimento di una persona, ma di un animale.

Al cane, il giudice riconosce comunque uno status affettivo che lo differenzia dagli oggetti. In pratica, se di certo non è un figlio, il cane da un punto di vista giuridico non può nemmeno essere considerato alla stregua di un’automobile o di un letto, di cui si debba semplicemente decidere il proprietario al momento di sciogliere il matrimonio. Nel decreto, si legge infatti che le relazioni con il cane “rivestono per i coniugi un particolare interesse che, nella materia negoziale, per risultare meritevole di tutela, non si esaurisce nella sola sfera patrimoniale”, come previsto dall’articolo 1174 del codice civile. In pratica, i coniugi hanno il dovere di accordarsi (e in questo caso lo hanno fatto) anche su tutti gli aspetti di cura di cui il cane ha bisogno.

Cinzia Calabrese, presidente della sezione lombarda dell’Associazione italiana degli avvocati per la famiglia e per i minori (Aiaf), spiega: “L’equiparazione fra animali domestici e figli nei procedimenti di separazione e divorzio è giuridicamente assurda. Giusto invece tenere conto nell’assegno di mantenimento delle spese relative al cane o al gatto. In ogni caso, non trattandosi di una persona, il giudice non può decidere a quale dei coniugi debba essere affidato un animale da compagnia, ma deve limitarsi a recepire gli accordi già raggiunti dalle parti”. Questa impostazione è già stata affermata da decreti firmati dal giudice Giuseppe Buffone della Nona sezione civile del Tribunale di Milano.

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RILEGGI LIVE – Napoli-Frosinone 4-0 (44′ Hamsik; 52′, 61′, 71′ Higuain)

Tutto sul match

90′ FINE PARTITA, il Napoli chiude la stagione al secondo posto e accede direttamente al tabellone della prossima Champions

84′ Ci prova Insigne, palla deviata in corner

80′ Fuori Hamsik e dentro David Lopez per il Napoli

78′ Miracolo di Reina su Ciofani!

75′ Fuori Koulibaly e dentro Regini per il Napoli. Per il Frosinone fuori Frara e dentro Soddimo

71′ GOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOL del Napoli ed è record: Higuain stoppa di petto e con una rovesciata riscrive la storia del calcio italiano realizzando il suo gol 36 in campionato e superando Nordhal: 4-0!

70′ Mertens per Hamsik, destro in corsa alto

69′ Ci prova Ghoulam di destro, para Zappino

67′ Incredibile incrocio dei pali di Kragl su punizione. Doppio cambio per il Frosinone: dentro Gucher e Carlini per Kragl e Dionisi

64′ Cambio per il Napoli: fuori Callejon e dentro Mertens

61′ GOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOL del Napoli. Callejon al centro per la doppietta di Higuain che fa 3-0 ma soprattutto raggiunge Nordhal a 35 gol!

52′ GOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOL del Napoli. Allan sguscia sulla destra e serve Higuain che non fallisce: 2-0 ed ora è ad un solo gol da Nordhal!

51′ Hamsik calcia dal limite dell’area, palla a lato, messa in corner

48′ Ci prova il Pipita dal limite, palla alta

46′ Callejon per Higuain in area, palla deviata in corner

45′ Partiti, palla Napoli!

SECONDO TEMPO

 

47′ Fine primo tempo

45′ Vengono concessi 2 minuti di recupero. Botta di Callejon, palla in calcio d’angolo

44′ GOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOL del Napoli. Palla di Ghoulam al centro per Higuain che la stoppa per Hamsik: 1-0!

37′ Gol di Higuain a porta vuota che viene annullato perchè sulla conclusione di Insigne era in fuorigioco

33′ Rovesciata di Chiriches su corner di Jorginho: centrale, para Zappino. Ancora Callejon e ancora l’estremo difensore si oppone con Higuain solo a porta vuota

32′ Insigne per Callejon che calcia di prima intenzione, ma Zappino mette ancora in corner

30′ Insigne sul primo palo per Callejon che viene anticipato in corner

27′ Sugli sviluppi di un corner deviato da Zappino, Ghoulam calcia dal limite dell’area ma la sua conclusione è alta

19′ Insigne calcia a giro: palla che colpisce la traversa ed esce

17′ Insigne a botta sicura su cross di Higuain, palla respinta da Russo

16′ Insigne calcia dal limite, palla parata da Zappino

15′ Prova Ghoulam, palla alta!

13′ Giallo per Crivello per proteste e rosso diretto per Gori, il Napoli pronto a battere un calcio di punizione dal limite

10′ Allan ruba palla e calcia di destro, palla deviata in corner

8′ Hysaj perde palla al limite dell’area, Ciofani ci prova di destro da posizione defilata, para Reina in due tempi

4′ Palla dentro l’area per Higuaiiiiiiin, destro a lato di pochissimo!

1′ Partiti, palla al Frosinone!

PRIMO TEMPO

 

20:43 – Squadre in campo

20:35 – Squadre negli spogliatoi

20:33 – Il riscaldamento volge al termine

20:27 – Prosegue il riscaldamento delle squadre

20:26 – Cori per incitare Higuain a caccia del record di Nordhal

20:09 – In campo il Frosinone tra i fischi del pubblico

20:08 – In campo il Napoli tra gli applausi del pubblico

20:01 – In campo Pepe Reina per il riscaldamento

20:00 – Le formazioni ufficiali:

NAPOLI (4-3-3) – Reina, Hysaj, Chiriches, Koulibaly, Ghoulam, Allan, Jorginho, Hamsik, Callejon, Higuain, Insigne. A disp. Gabriel, Rafael, Maggio, Regini, Strinic, Grassi, David Lopez, Valdifiori, Chalobah, El Kaddouri, Gabbiadini, Mertens. All. Sarri

FROSINONE (4-3-3) – Zappino, Crivello, Russo, Gori, Blanchard, Frara, Ciofani D., Kragl, Ciofani M., Dionisi, Sammarco. A disp. Leali, Gucher, Soddimo, Longo, Tonev, Pavlovic, Chisbah, Rosi, Carlini, Pryyma, Ajeti. All. Stellone

19:59 – In campo Gabriel e Rafael per il riscaldamento

19:42 – Si attende l’ingresso in campo delle squadre per il riscaldamento

19:37 – Il San Paolo mostra un colpo d’occhio eccezionale

Queste le probabili formazioni:

NAPOLI (4-3-3) – 25 Reina; 2 Hysaj, 21 Chiriches, 26 Koulibaly, 31 Ghoulam; 5 Allan, 8 Jorginho, 17 Hamsik; 7 Callejon, 9 Higuain, 24 L. Insigne. A disp. 22 Gabriel, 1 Rafael C., 11 Maggio, 18 Regini, 3 Strinic, 88 A. Grassi, 19 David Lopez, 6 Valdifiori, 94 N. Chalobah, 77 El Kaddouri, 23 Gabbiadini, 14 Mertens. All. Sarri

FROSINONE (4-3-3) – 1 Zappino; 13 M. Ciofani, 44 Pryima, 93 Ajeti, 20 Pavlovic; 21 Sammarco, 8 Gucher, 5 Gori; 18 Dionisi, 9 D. Ciofani, 29 Carlini. A disp. 33 Leali, 28 Rosi, 4 A. Russo, 6 Blanchard, 3 Crivello, 7 Frara, 22 Chibsah, 11 Kragl, 19 Tonev, 17 Paganini, 12 Longo, 10 Soddimo. All. Stellone

Buongiorno e benvenuti alla diretta testuale della gara di campionato tra Napoli e Frosinone. Vivicentro.it vi aggionerà in tempo reale.

dal nostro inviato al San Paolo, Ciro Novellino

Papa: “Non va essere attaccati a cani e gatti e ignorare vicini”

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Papa Francesco invita a liberarsi dalla schiavitù del benessere materiale e a non confondere pietà e pietismo. Poi ricorda: “Per Gesù provare pietà equivale a condividere la tristezza di chi incontra, ma bisogna operare per cambiarla in gioia”

CITTA’ DEL VATICANO – “Quante volte vediamo gente tanto attaccata ai gatti ai cani e poi lascia sola e affamata la vicina. No, per favore no!”. Papa Francesco, nell’udienza giubilare in piazza San Pietro, rimprovera l’indifferenza verso i fratelli che sono in difficoltà, mettendo a confronto l’amore che spesso si prova per gli animali con la superficialità nei rapporti con gli altri esseri umani.

Non è la prima volta che Bergoglio mette in guardia da questo rischio: l’anno scorso aveva ammonito le coppie sposate a evitare, per egoismo, di scegliere di avere un cane o un gatto in casa, invece di un figlio. Quindi invita a “stare attenti a non identificare la pietà con quel pietismo piuttosto diffuso che è solo un’emozione superficiale che offende l’altro. La pietà – ha aggiunto – non va confusa con la compassione per gli animali che vivono con noi, accade infatti che a volte si provi verso animali (che pure secondo il Papa vanno in Paradiso) e si rimanga indifferenti di fronte alle sofferenze dei fratelli”. La pietà, ha spiegato papa Francesco, “è uno dei sette doni dello Spirito santo che il Signore offre ai discepoli per renderli docili alle ispirazioni divine”.

Pietà e pietismo. “Tra i tanti aspetti della Misericordia – ha esordito Francesco – ve ne è uno che consiste nel provare pietà o impietosirsi nei confronti di quanti hanno bisogno di amore. La pietas è un concetto presente nel mondo greco-romano, dove però indicava un atto di sottomissione ai superiori: anzitutto la devozione dovuta agli dei, poi il rispetto dei figli verso i genitori, soprattutto anziani. Oggi, invece, dobbiamo stare attenti a non identificare la pietà con quel pietismo, piuttosto diffuso, che è solo un’emozione superficiale e offende la dignità dell’altro”.

Lavorare per trasformare tristezza in gioia. Per Gesù, “provare pietà – ha spiegato papa Bergoglio – equivale a condividere la tristezza di chi incontra, ma allo stesso tempo a operare in prima persona per cambiarla in gioia”, e “anche noi siamo chiamati a coltivare la pietà di fronte alla vita scuotendoci di dosso l’indifferenza che impedisce di riconoscere la sofferenza dei fratelli che ci circondano e liberandoci dalla schiavitù del benessere materiale”.

La preghiera di Dante alla Vergine.  Per Bergoglio è necessario guardare “l’esempio della Vergine Maria, che si prende cura di ciascuno dei suoi figli edè per noi credenti l’icona della pietà”. E cita Dante: “Alighieri lo esprime nella preghiera alla Madonna posta al culmine del Paradiso: ‘In te misericordia, in te pietate, in te s’aduna quantunque in creatura è di bontate'”.

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Milano: così funzionava la “fabbrica” di ovuli di Antinori

Collaboratrici della Matris di Antinori in un selfie scattato dentro la clinica

Alla Matris di Antinori: una rete di donatrici belle e in difficoltà economiche. Gli accordi erano: “Busta chiusa con mille euro se il prelievo andava a buon fine”. Ma spesso gli interventi non venivano remunerati: “Ci dicevano di non aver trovato nulla”. Tra le anomalie degli ultimi tempi la fuga di medici e infermieri

Le arruolavano rigorosamente sotto i trenta, come previsto dalle regole dell’eterologa. Belle, quasi sempre. E con pesanti difficoltà economiche alle spalle che facevano da buona leva per giustificare anche ripetuti bombardamenti ormonali e prelievi di ovuli, “dietro a un pagamento”. La denuncia della ventiquattrenne spagnola, sua infermiera, che ha portato all’arresto del famoso ginecologo Severino Antinori per rapina e lesioni, è solo una delle voci che racconta cosa succedeva alla clinica Matris di Milano.

IL RITRATTO Il papà dei bimbi in provetta nei guai per “furto di ovuli”

Il primo istituto lombardo partito, più di un anno fa, con la fecondazione eterologa e ora sotto sequestro. “Negli ultimi mesi ho incontrato e sentito i racconti di almeno venti ragazze che in quella clinica hanno subìto di tutto. E la giovane spagnola non è certo l’unica alla quale sono stati sottratti degli ovociti”. A parlare è Giovanni Pizzo, uno degli avvocati ai quali si sono rivolte diverse giovani finite – volontariamente o meno – nella rete di donatrici di gameti della Matris. Un sistema per trovare la materia prima per la fecondazione eterologa che negli ospedali pubblici lombardi, a più di due mesi dalla sentenza della Consulta, continua a non decollare.

Le prime denunce contro Antinori sono arrivate ai Nas prima di Natale. Fra queste c’era quella di M.S., 21 anni, di origini brasiliane, che a Repubblicaaveva raccontato come funzionava l’arruolamento delle ragazze. C’è una figura che, almeno fino a qualche mese fa, ha avuto un ruolo chiave in questa storia: si chiama Barbara Bella, una che di mestiere fa l’organizzatrice di eventi e aveva il compito di trovare giovani disposte a diventare donatrici. “Mille euro in contanti in busta chiusa per ogni prelievo andato a buon fine”, raccontano le ragazze che si sono sottoposte all’intervento. Un affare per questo tempio privato della fecondazione assistita milanese dalle pareti rosa confetto: con un solo intervento si possono arrivare a prelevare fino a 15 ovuli. E le donne sterili che si rivolgevano alla Matris per avere un bambino – disposte a spendere da 5mila euro in su per una gravidanza – ne ricevevano al massimo cinque.

La rete di giovani, di mese in mese, cresce: il passaparola funziona, i volti delle ventenni con difficoltà disposte a prestarsi a trattamenti fisicamente (e psicologicamente) molto pesanti pur di portare a casa qualcosa di simile a uno stipendio, aumentano. E la fecondazione eterologa alla Matris prosegue. Ma le cose iniziano a complicarsi quando le ragazze scoprono che non tutti gli interventi ai quali si sottopongono vengono pagati: “Dopo l’operazione, dicevano di non aver trovato ovuli da prelevare”. E senza ovuli, niente busta con i mille euro. “È tutto legato ai soldi. E sono tante le ragazze a essere state, se non altro, imbrogliate”, prosegue l’avvocato.

Nel frattempo chi lavorava da anni nella clinica ha iniziato, via via, ad andarsene. Medici, infermieri, segretari, genetisti, psicologi. Alcuni sono stati invitati, per così dire, ad andarsene. Altri, raccontano alcuni, erano semplicemente “sconvolti dalle pratiche mandate avanti dalla clinica. Pratiche ancora tutte da chiarire, e sulle quali andranno avanti le indagini dei carabinieri.

“Quando ce ne siamo andati, la Matris si è popolata di strane figure che il professore faceva lavorare al suo fianco”. Anche in questo caso, giovanissime assistenti e infermiere, diverse arrivate dall’estero. “Si scattavano selfie di continuo in ambulatorio, con le pazienti lì accanto”.

A lavorare alla Matris, per un mese, c’era anche la ventiquattrenne spagnola. Colei che ha fatto scattare l’arresto del professore, dopo la sua denuncia in cui racconta di aver subito un “furto” di ovuli nella stessa clinica, prelevati senza il suo consenso dopo essersi sottoposta a una cura ormonale, ha raccontato, spacciata per un’altra terapia.

vivicentro.it/nord/cronaca – Milano, una rete di donatrici belle e in difficoltà economiche: così funzionava la “fabbrica” di ovuli di Antinori TIZIANA DE GIORGIO

Da Sud a Sud le nuove rotte della speranza

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Difficile immaginare che l’operazione cui si sottoporrà lunedì prossimo Marco Verratti abbia un legame con i grandi temi della politica e dell’economia internazionale. Eppure il medico che interverrà per risolvere il problema di pubalgia del giovane talento del Paris Saint-Germain è uno dei 125 mila indiani che vivono in Qatar, dove costituiscono circa un sesto della popolazione. Un esempio delle migrazioni Sud-Sud che, quantomeno come flussi, hanno ormai superato quelle Sud-Nord. Eppure è di queste che si parla incessantemente, considerandole il più delle volte come una minaccia, mentre però il mondo intorno a noi cambia.

Il fenomeno è relativamente recente, a lungo concentrato soprattutto nelle petro-monarchie del Golfo, meta di milioni di cittadini del Sud Asia e delle Filippine, ma si è notevolmente allargato negli ultimi anni, estendendosi al resto dell’Asia, all’America Latina e ormai anche all’Africa. Nel 2013, secondo l’Onu, le persone che vivevano al di fuori del proprio Paese di nascita erano più di 230 milioni, di cui un terzo cittadini del Sud in un altro Paese del Sud. Simili le dinamiche dei rifugiati, anche se ovviamente diverse sono le motivazioni. Di fronte ai 5 milioni di siriani che si trovano nei campi profughi in Libano, Giordania, Turchia e Kurdistan, sono quasi poca cosa i numeri di coloro che sbarcano in Grecia o in Italia. Per non parlare poi dei 100 mila eritrei e somali che transitano ogni anno a Gibuti, la cui popolazione è di appena 800 mila abitanti.

Come tutti i flussi migratori, anche quelli Sud-Sud hanno motivazioni diverse ed implicazioni sullo sviluppo, in termini di movimenti finanziari, dinamiche familiari, comportamenti individuali e collettivi. Ad emigrare sono soprattutto lavoratori poco o per nulla qualificati, per esempio per costruire le grandi infrastrutture della Coppa del Mondo che si svolgerà in Qatar nel 2022. Però sono sempre più numerosi anche tecnici e liberi professionisti, alla ricerca di migliori condizioni di vita, o semplicemente di opportunità di crescita professionale che global cities come Dubai o São Paulo sono ormai in grado di offrire, alla stessa stregua che New York o Amsterdam. Nel 2013 sei Paesi asiatici sono stati tra le 10 principali destinazioni di rimesse e per esempio il Bangladesh ha ricevuto più di 16 miliardi di dollari dai migranti, che si trovavano soprattutto in Paesi al di sotto dell’Equatore. Una vera e propria bonanza, che rafforza la bilancia dei pagamenti e può permettere di finanziare gli studi dei figli rimasti in patria, ma rischia anche di pompare i consumi e le importazioni.

Le rotte delle migrazioni mettono però a nudo anche molte ipocrisie sulla solidarietà Sud-Sud, che tradizionalmente si contrapponeva alle relazioni neo-coloniali della cooperazione allo sviluppo. Non c’era certo molta fratellanza tra i 4 mila manifestanti contro le migrazioni che fecero scandalo a Singapore nel 2013 – non in quanto xenofobi, ma perché nella città-Stato le proteste sono rarissime. Unica sottile differenza con i leghisti o i lepenisti, se la prendevano con gli stranieri per il costo delle case e non per la criminalità. Del resto una delle scintille del risentimento è stato l’incidente in cui un giovane cinese ha perso il controllo della sua Ferrari, uccidendo un taxista e il suo passeggero. In Sud Africa invece sono stati la crisi economica e l’esplosione della disoccupazione ad attizzare le micce contro i milioni di africani che ben altra ospitalità speravano di trovare nel Paese di Mandela. Facile immaginarne la delusione quando i politici suoi eredi nell’African National Congress sono stati in prima fila nell’alimentare la paura dello straniero. Ci sono poi stati innumerevoli casi di abusi ai danni di domestiche, soprattutto ma non esclusivamente filippine, nel Golfo e in Asia. Così come di minatori e lavoratori delle costruzioni, per esempio cinesi in Africa, che tra l’altro il più delle volte lavorano per imprese cinesi. E anche nel Paese che ha scelto di massimizzare la felicità e non il Pil, il Bhutan, gli immigrati nepalesi sono vittime di molte discriminazioni.

Di fronte a dinamiche così importanti, rapide e profonde, le politiche faticano ad adattarsi. Difficile che servano quelle che, come in Arabia Saudita, puntano a riservare certi lavori alla popolazione indigena. Servirebbero interventi che, oltre a meglio proteggere i diritti di migranti e rifugiati, sempre a rischio espulsione, riducessero il costo di trasferimento delle rimesse e regolassero i flussi, come in tempi ormai lontani venne fatto tra il Sud e il Nord dell’Europa. I bambini, che in Africa rappresentano un terzo delle popolazioni in movimento, sono vittime di particolari soprusi e meriterebbero una particolare protezione. In ogni caso è evidente che le migrazioni sono una questione globale, che va trattata in tutte le sue manifestazioni e di fronte alle quali anche il Global South deve prendere le proprie responsabilità, magari a partire dal G20 presieduto quest’anno dalla Cina.

vivicentro.it/editoriale/ Da Sud a Sud le nuove rotte della speranza ANDREA GOLDSTEIN

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Under17 – Juve Stabia-Savona, domenica segui la diretta radio

Il tabellino del match di andata

L’Under17LegaPro della Juve Stabia prosegue la sua avventura nel torneo play off. Nei sedicesimi di finale, gara di andata, ha affrontato, i pari età del Savona. Il risultato finale è stato di 1-1: in vantaggio il Savona con un gol del numero 10 Morselli al minuto 17 del secondo tempo, ma la risposta stabiese arriva al minuto 43 della ripresa grazie ad un tiro deviato di Bisceglia che regala il pari e un ottimo risultato in previsione del ritorno. Alle Vespette basterà anche lo 0-0 per passare il turno, ma conoscendo mister Rosario Chiaiese, sarà ancora una volta una battaglia…da vincere.

Questi i convocati di mister Rosario Chiaiese:

Pezzella, Borrelli, Bisceglie, Maiorino, Lombardi, Ranieri A., Mercatelli, Imperato, Cucca, Ceparano, Sorrentino, Manna, Fibiano, Casella, Diomaiuta, Sannino, Bozzaotre, Chirullo, Langella, D’Angolo.

Domenica 15 maggio ore 11,30 ‪#‎TuttiAlMenti‬ per la gara di ritorno che potrete seguire in diretta esclusiva anche su ViViRadioWeb la radio ufficiale di Vivicentro.it dalla voce di Ciro Novellino. Qui i dettagli:

Verona Legend Cars 2016, Lancia regina della Fiera di Verona!

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Verona Legend Cars 2016, Lancia regina della Fiera di Verona!

La manifestazione di Verona è un’occasione unica per ammirare le vetture da competizione della Casa torinese.

Lancia presente a Verona Legend Cars 2016, la seconda edizione del Salone dell’auto d’epoca che dal 13 al 15 maggio rappresenta a Verona il punto di riferimento per gli appassionati di motori, collezionisti e club storici.

Tra i temi principali che stanno animando Verona Legend Cars 2016, spicca quello dedicato alle gloriose vetture Lancia da competizione. Una mostra monotematica da favola permette di rivivere i trionfi sportivi del marchio torinese e per celebrare i suoi 110 anni di storia. L’azienda, infatti, fu fondata da Vincenzo Lancia nel 1906.

Nove le auto in mostra sul parterre del Padiglione 1: tutte ex-ufficiali, tutte con un palmares certificato.

Il titolo della rassegna è “Lancia, una storia vincente”: narra infatti l’intensa attività sportiva affrontata dalla Lancia in oltre un secolo di storia. Dall’epoca pioneristica alla Formula 1, dalle grandi corse su strada ai campionati del mondo rally che Lancia – unica Casa italiana – riuscì a vincere e per due anni consecutivi. Senza dimenticare le partecipazioni alle competizioni endurance degli anni Settanta e Ottanta.

Questi i nove gioielli Lancia a Verona Legend Cars:

Innanzi tutto, le regine dei rally. Come la Lancia Fulvia HF 1600 Gruppo 4 che nel 1970 partecipò al Safari Rally con Simo Lampinen; la Stratos HF Gruppo 4 protagonista del Giro d’Italia 1976 e dei successivi rally di Montecarlo, Sanremo e RAC; la 037 Gruppo B che corse al Rally di Montecarlo, Tour de Corse e al Rally San Marino 1984 con Attilio Bettega, e poi al Rally di Montecarlo e al Rally Costa Brava 1985 con Miki Biasion; per la saga Delta ci saranno la S4 Gruppo B che corse in Nuova Zelanda nel 1986 con Markku Alen e al Rally di Sanremo con Dario Cerrato, poi la Integrale 16 valvole Gruppo A vincitrice del Rally di Sanremo 1990 con Didier Auriol e quinta al RAC, infine la Integrale Evoluzione seconda assoluta al Safari Rally 1992 con Juka Kankkunen.

Inoltre, ecco tre splendide vetture da pista: la Beta Montecarlo Turbo (vincitrice della 6 Ore del Mugello 1979 con Riccardo Patrese), la LC1 (terza a Spa-Francorchamps e seconda al GP di Fuji con Patrese-Fabi) e la LC2 (vincitrice della 1000 Km di Spa 1985 con Baldi-Wollek-Patrese).

Tra gli ospiti d’eccezione dello stand Lancia il due volte campione del mondo rally Miki Biasion, che ha incontrato gli appassionati per rivivere le sue straordinarie esperienze. Per Domenica 15 Maggio Miki terrà a Verona Legend Cars il suo raduno “Amiki Miei”, cui sono invitati tutti i possessori di Lancia Delta e Lancia da competizione; durante l’appuntamento il campione di Bassano del Grappa si esibirà con la Lancia Delta Integrale che tante volte condusse alla vittoria.

La mostra “Lancia, una storia vincente” è patrocinata da RIVS (Registro Italiano Veicoli Storici) ed è realizzata in collaborazione con Rally Era e Gruppo Promotor.

Guarda la fotogallery:

Vigilia Champions a Castellammare per De Laurentiis

I dettagli

Il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis ha trascorso il venerdì sera, vigilia dell’ultima partita di campionato contro il Frosinone, nel ristorante Piazzetta Milù a Castellammare di Stabia. E’ stato accolto dal patron Emanuele Izzo, ha cenato con gli amici Maurizio Cortese e Amedeo Acquaviva e il presidente del Consorzio Pasta di Gragnano Giuseppe Di Martino.

Il Freccia Rossi MASSIMO GRAMELLINI

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Enrico Rossi, presidente rosso della rossiccia Toscana e sfidante ufficiale del Renzi rosé (o bianco fruttato) al prossimo congresso del Pd, considera il Frecciarossa una metafora di questa società ingiusta e propone di ristrutturarne i vagoni in senso socialista. Non ha senso, dice, che si stia pigiati in 68 nella classe standard, mentre in quelle premium, business ed executive i sedili sono distanziati e quasi sempre vuoti. L’Alta Velocità socialista senza più classi ridistribuirebbe i posti e i costi in modo più equo. E, consentendo di salire sul treno a un numero superiore di passeggeri, darebbe un impulso al fatturato, in base alla nota legge economica del comico Ettore Petrolini: «Bisogna prendere il denaro dove si trova: presso i poveri. Hanno poco, ma sono tanti».

Come cambiano le mode. Negli Anni Settanta del secolo scorso avremmo potuto ascoltare le parole di Rossi in un’assemblea studentesca o in una riunione del partito comunista, ma anche nell’articolo di fondo di un giornale borghese. Negli Anni Ottanta, quelli dell’arricchimento collettivo (a debito), ci sarebbero sembrate fuori dalla cronaca, dopo la caduta del Muro fuori dalla storia e dopo l’inizio della crisi il parto bizzarro di un economista alternativo. Oggi in America le dice Sanders, che ha conteso oltre ogni previsione la nomination democratica a Hillary Clinton. Pensieri antichissimi hanno smesso improvvisamente di essere antiquati da quando il ceto medio, pigiato in classe standard, non può più sognare il passaggio in business e teme addirittura di essere buttato giù dal treno.

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Napoli secondo se…

I dettagli

Il Napoli stasera chiuderà la stagione al secondo posto se batterà il Frosinone. Ma sarà secondo anche in caso di sconfitta nel caso la Roma non riuscisse a battere il Milan a San Siro. I giallorossi sarebbero secondia vincendo e con gli azzurri di Sarri senza vittoria contro il Frosinone facendo entrare in gioco gli scontri diretti: 0-0 e 1-0.

Donne Diacono. Lo Piano Saint Red

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Non passera’ molto tempo che le Donne Diacono, al pari dei Sacerdoti, potranno celebrare Messa, leggere il Vangelo, ordinare Comunioni, Battesimi, Matrimoni.

Finalmente dopo secoli di Storia, alcuni dei quali sono stati particolarmente bui per la Chiesa Cattolica, sotto il Pontificato di Papa Francesco, tante cose stanno cambiando, il fine e’ quello di avvicinare l’intera Umanita’ alla Chiesa Cattolica.

Basti ricordare che anche ai divorziati e risposati e’ stata concessa la possibilita’ di prendere la Comunione, fare i padrini, e i catechisti in Chiesa, cosa impensabile fino a qualche anno fa.

Per decenni erano rimasti fuori dalla Chiesa, con il divieto di prendere la Comunione, tutti coloro che, avevano avuto ”la colpa” di aver rotto il proprio matrimonio. Erano considerati al pari degli appestati, non meritevoli della Grazia di Dio. Quest’apertura della Chiesa  non e’ una regola generale, ma il compito viene demandato ai Confessori e ai Vescovi delle varie diocesi, che valuteranno caso per caso.

Papa Francesco, durante l’udienza cui partecipavano circa 900 rappresentanti dell’Uisg e delle Comunità religiose femminili, ha annunciato che creerà una Commissione composta da qualificati Prelati e Teologi, per studiare la possibilità di consentire alle donne di servire come diaconi nelle Chiese; indicando così la possibilità di una storica apertura per porre fine alla prassi di un clero esclusivamente maschile.

Nel corso della sessione di domande e risposte, è stato chiesto tra l’altro al Papa, perché la Chiesa esclude le donne dal servire come diaconi? La risposta del Papa e’ stata chiara :

Sarebbe bene per la Chiesa chiarire al piu’ presto questo punto, noi crediamo in Papa Bergoglio.

vivicentro.it/opinioni/  – Donne Diacono. Lo Piano Saint Red

SKY – Vicino il rinnovo per quattro azzurri, Giuntoli ha il si

Lo riferisce Gianluca di Marzio sul proprio sito

Il Napoli insegue il secondo posto, tre punti col Frosinone e sarà realtà. Poi la stagione chiuderà i battenti, lasciando il posto al mercato. Che, all’inizio, vedrà il capitolo rinnovi in prima linea, con Mertens, Ghoulam, Callejon e Albiol che sono molto vicini a prolungare i loro contratti con la squadra di Sarri.

Tonelli-Napoli, è fatta: il retroscena del blitz

La ricostruzione dell’affareA ricostruire l’intera giornata di ieri, per l’affare Tonelli, ci ha pensato Alfredo Pedullà sul proprio sito: “Lorenzo Tonelli e il Napoli: di sicuro non una svolta all’improvviso perché è una storia che va avanti, sempre più calda, da almeno un mese. Ma nelle ultime ore c’è stato l’impulso: stamattina la telefonata tra i due presidenti De Laurentiis e Corsi per confermare l’appuntamento che evidentemente avevano concordato negli ultimi giorni. Il numero uno dell’Empoli ha preso un treno da Firenze per Roma, accompagnato dal direttore sportivo Carli. E’ stato un incontro molto proficuo, già nei primi giorni di aprile erano state poste le basi, ora tra i club si è arrivati a un’intesa definitiva per una cifra vicina ai dieci milioni più eventuali bonus. Vi abbiamo raccontato come ci fossero poco più di tre milioni tra offerta (9 milioni e mezzo) e richiesta (circa 13), differenza colmata durante il summit romano organizzato a sorpresa. Il Napoli aveva la necessità di prendere subito un difensore, è convinto che Tonelli alla corte di Sarri possa compiere il definitivo salto di qualità. E non ci sono più dubbi: summit più accordo.

ESCLUSIVA – Scarlato: “Higuain che stagione, Callejon stacanovista e su Insigne…”

Le sue parole a L’Orda Azzurra

In occasione della sfida tra Napoli e Frosinone a L’Orda Azzurra, programma in onda sulle frequenze di Vivi Radio Web, la radio ufficiale di Vivicentro.it, è intervenuto Gennaro Scarlato, ex difensore e capitano del Napoli, che nella sua carriera ha avuto modo di indossare anche la maglia del Frosinone. Queste le sue dichiarazioni: “C’ è bisogno della massima concentrazione, senza sottovalutare il Frosinone che è già retrocesso, per blindare il secondo posto”.

Higuain può raggiungere il record di Nordahl?
“Sarebbe un traguardo personale importantissimo, comunque vada ha fatto una stagione strepitosa: è stato lui l’anima della squadra ”.

Cosa è mancato a questo Napoli per vincere lo scudetto?
“E’ mancata la continuità in alcune gare, come quelle di Bologna e di Udine che sono partite che non vanno perse. Rispetto alla Juventus l’organico è inferiore: mancano le giuste alternative, calciatori che siano sullo stesso livello dei titolari”.

Come giudichi le dichiarazioni di Sacchi su Lorenzo insigne?
“E’ sempre difficile essere profeta in patria, forse intendeva questo. Lorenzo ha comunque fatto un grande campionato nonostante alti e bassi. E’ un ragazzo che sta crescendo e mi auguro che resti a lungo al Napoli, fa sempre piacere vedere un Napoletano indossare la maglia azzurra”.

Con il cambio modulo 38 partite per Callejon.
“Uno stacanovista… Non so se sia partito dai calciatori o dal tecnico mail cambio modulo è stato una scelta intelligente. Il Napoli ha giocatori che ben si adattano a questo modulo, era difficile proporre il trequartista. Sono stati bravi a cambiare in corsa e i risultati, alla fine, si sono visti”.

Albiol e Koulibaly vanno trattenuti, o almeno uno dei due va ceduto?
“Dipende dalla volontà sia dei calciatori sia della società. E’ chiaro che se dovessero andare via occorrerebbe  trovare delle valide alternative”.

Qual’ è il calciatore che più ti ha sorpreso in questa stagione?
“Mi è piaciuto soprattutto il gruppo, quest’ anno si è vista una coesione che non si era mai vista nell’ era Benitez sia in campo che fuori. Su questo aspetto mi hanno davvero sorpreso tutti, se si è tutti uniti le cose vengono meglio”.

Utilizzare sempre soltanto 12 o 13 elementi è un limite per questo Napoli anche in prospettiva futura?
“Si, è più un limite ma è comunque difficile avere 24 elementi tutti dello stesso livello. La Juventus, per esempio, ha una rosa in cui tutti possono essere titolari;  il Napoli ha 12-13 titolari mentre il resto sono delle alternative non proprio sullo stesso livello dei titolari. Per vincere lo scudetto occorrono 15-16 giocatori sullo stesso livello”.

Sarri può fare qualcosa di importante  anche in Champions?
“Sarri è un allenatore intelligente e ha dimostrato di comprendere subito le esigenze di una piazza importante come Napoli. Chiaramente tutto dipende dalla rosa  a disposizione , non si possono affrontare tre competizioni solo con 13 calciatori”.

Il Napoli non è cresciuto a livello di organigramma e di gestione, anche questo è un limite?
“Se si parla di organigramma societario, De Laurentiis è colui che decide tutto. Le altre figure fanno quello che gli dicono di fare, è chiaro che vi sono dei ruoli e il rispetto di questi ultimi; ma le decisioni vanno prese dal presidente”.

a cura di Ciro Novellino

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Tonelli, l’agente: “Napoli? Siamo molti vicini!”

Le sue parole

Alessandro Moggi, agente di Lorenzo Tonelli dell’Empoli, ha rilasciato un’intervista al Corriere dello Sport:

Cosa ci può dire dell’accordo Napoli-Empoli su Tonelli? 

“Gli affari si chiudono quando gli accordi si concludono tra tutte le parti in causa, noi siamo qui e il Napoli per Lorenzo è la prima scelta. Quindi ci auguriamo che la chiusura arrivi presto. Per ora direi che siamo molto vicini”. 

Che affare fa il Napoli? 

“Tonelli è un giocatore importanissimo, è maturo per il salto in un grande club. E lo step successivo sarà la Nazionale”.

Sarri vicino al rinnovo: lunedì l’incontro decisivo

I dettagli

Con la vittoria sul Frosinone, il Napoli avrebbe il pass per la prossima Champions League già dalla fase a gironi. La Gazzetta dello Sport scrive che “conquistare la Champions serve per programmare e Lorenzo Tonelli dell’Empoli è la prima scelta per la difesa. L’arrivo di Tonelli potrebbe rappresentare un indizio sul futuro di Sarri che probabilmente incontrerà De Laurentiis lunedì prima di ricevere il premio Maestrelli”.

Il Corr. dello Sport annuncia: “Tonelli è del Napoli!”

I dettagli

Lorenzo Tonelli è un giocatore del Napoli, parola del Corriere dello Sport. Intorno alle ore 17.00 di ieri c’è stato l’incontro decisivo tra Aurelio De Laurentiis e Fabrizio Corsi, sulla base di nove milioni e mezzo di euro. Nessuna firma, ma una stretta di mano. Si continua a seguire, però, la pista Mammana, anche perché Albiol potrebbe finire al Valencia. C’è una distanza tra domanda e offerta di circa 5 mln, troppo ampia ancora per pensare ad un esito positivo della trattativa, ma l’inserimento di Mariano Andujar potrebbe aiutare molto.

De Laurentiis è pronto a ritoccare il contratto di Higuain: che cifre!

I dettagli

La Gazzetta dello Sport scrive sul futuro azzurro di Higuain che in caso di Champions League diretta, questa sera si giocherà l’ultimo atto della stagione contro il Frosinone al San Paolo, vedrebbe “la percentuale che resti a Napoli abbastanza alta, diremmo quasi che un futuro azzurro sarebbe scontato. Diversamente, la questione si complicherebbe, e non poco. Ci sarà un incontro per cercare un abbassamento consistente della clausola rescissoria (94 milioni di euro quella attuale) e tutta una serie di modifiche che riguarderanno i diritti d’immagine, ma De Laurentiis è disposto ad offrire un quadriennale da 7 milioni di euro più bonus”.

Un gol di Imbriani in Brescia-Napoli 1-2 del 1995

I dettagli

Il giorno 14 maggio il Napoli ha giocato sette partite, tre in serie A, due in serie B, una in supercoppa di C1 ed una in Europa League, ottenendo tre vittorie e due pareggi, con due sconfitte.

Ricordiamo il 2-1 a Brescia nella quartultima giornata della serie A-1994/95

Questa è la formazione schierata da Vujadin Boskov:

Taglialatela; Pari, Tarantino; Bordin (88′ Longo), Cannavaro, Cruz; Buso, Rincon, Agostini, Imbriani, Pecchia

I gol: 38′ Imbriani, 49′ Agostini, 82′ Gallo

A quattro giornate dalla fine il Napoli, che aveva iniziato la stagione con Vincenzo Guerini in panchina, era dodicesimo. A fine torneo gli azzurri si sono piazzati al settimo posto. Il gol che ha aperto le marcature a Brescia porta la firma del compianto Carmelo Imbrianic che vanta 3 gol nelle sue 34 presenze  in maglia azzurra, 33 in serie A ed una in coppa.

FONTE: sscnapoli.it