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Via al valzer dei rinnovi: da Insigne a Hysaj, tutti da Giuntoli

I dettagli

Secondo Il Mattino, nel Napoli ci sono diversi giocatori che aspettano un incontro con Giuntoli per i rinnovi di contratto. Insigne e Mertens in primis, ma anche Reina e Hamsik che ha il contratto in scadenza nel 2018 e vuole chiudere la carriera in azzurro. Infine c’è Hysaj che ha fatto capire che vuole un aumento di stipendio visto l’interesse del Bayern Monaco.

Scuola, le ‘primarie’ dei prof: il bonus sulla base dei voti dati dagli studenti. E’ polemica

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Questionari anonimi e referendum negli istituti superiori per premiare i prof più bravi. La Cgil: “Gli alunni non possono decidere del compenso economico”

BOLOGNA – Il tuo insegnante riesce a coinvolgerti, è disponibile alle gite, corregge i compiti bene e in fretta? Dimostra attenzione verso lo studente? Sa tenere la disciplina in classe? Parte nelle scuole superiori il referendum tra gli studenti, sotto forma di questionari anonimi, sui loro professori. Un voto che avrà un peso nel decidere il ‘premiò a chi sta in cattedra, in media 24mila euro a scuola da distribuire a chi merita più degli altri. Ed è polemica. Insegnanti contrari, clima teso nei collegi dei docenti e sindacati sulle barricate.

Al liceo delle scienze umane “Duca d’Aosta” di Padova il comitato di valutazione della scuola ha deciso di avviare una consultazione tra studenti, genitori e insegnanti per decidere a chi assegnare il bonus previsto con la riforma della “Buona scuola”. E lo ha fatto con quattro questionari anonimi da infilare nelle urne – uno scatolone che sarà chiuso oggi – da compilare su base volontaria: uno per i maturandi, uno per i genitori degli alunni al quarto anno e due schede di autovalutazione per i docenti. Immediata la reazione, alcuni docenti annunciano di voler boicottare i questionari.

“Le polemiche erano da mettere in conto”, dichiara il preside Alberto Danieli. “Se non possono farlo i dirigenti, i genitori, gli alunni e gli stessi docenti ditemi cosa fare per migliorare e valutare il servizio che offriamo nelle scuole. Chiaro che il percorso è duro, come ogni novità. Il nostro comitato, con membri eletti da collegio docenti e consiglio di istituto, ha lavorato senza spaccature. Qui nessuno leva mezzo euro a nessuno, qualcuno avrà solo qualche soldo in più. Non è una pazzia”.

A Torino altre polemiche. Al liceo classico e scientifico Newton di Chivasso il questionario comprende 20 voci, con voti da uno a sei. Qui è il Cub scuola ad insorgere: “Si punta a utilizzare gli studenti come controllori dell’attività dei docenti e si fornisce al dirigente uno straordinario strumento di pressione”. Anche a Bologna i test anonimi si stanno diffondendo nei licei. Come gli scientifici Copernico e Righi, e negli istituti. I questionari introdotti all’istituto tecnico economico Salvemini di Casalecchio, già sperimentati l’anno scorso, comprendono anche un giudizio sul preside: una scheda da 50 punti, dove vengono valutate (da zero a due punti) 25 voci: disciplina, appunto, ma anche rapporto con gli studenti e i colleghi, la partecipazione a progetti internazionali, l’iscrizione dei propri alunni a gare, stage e concorsi, la disponibilità a tenere laboratori al pomeriggio.

I sindacati sono contrari. “Un circolo vizioso da interrompere – dichiara Raffaella Morsia, segretaria della Flc-Cgil dell’Emilia Romagna – gli studenti hanno diritto a partecipare alla vita della scuola, e siamo d’accordo sul fatto che giudichino i progetti didattici. Ma non così. Studenti e genitori non sono soggetti competenti a decidere l’erogazione di un compenso economico, che deve essere oggetto di contrattazione”. Ben più duro è Marcello Pacifico dell’Anief: “Va contro la legge, da nessuna parte c’è scritto che gli studenti devono valutare gli insegnanti. Surreale: chi è valutato valuta”.

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La svolta di metodo del premier

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Che si tratti di un cambio di passo destinato a determinare riflessi più generali è difficile da dire, e comunque lo si vedrà. Ma l’ultima iniziativa avviata e sostenuta da Matteo Renzi sul fronte europeo, segnala di certo una inattesa novità: dopo mesi di scontri e di polemiche solitarie – una sorta di uno contro tutti – il premier italiano muta registro e chiama gli «amici e compagni» del Pse ad una iniziativa comune.

Domani a Roma, infatti, in un vertice dei leader socialisti europei allargato a Tsipras, verranno tracciate le linee guida di una sorta di «Manifesto per la crescita e lo sviluppo» fortemente voluto proprio dal presidente del Consiglio. A luglio, probabilmente a Parigi, il documento dovrebbe esser poi definito, approvato e reso pubblico: per diventare, di fatto, parte del programma più generale col quale i socialisti francesi e la Spd affronteranno, nel 2017, elezioni che si annunciano assai complesse. In Italia si dovrebbe votare l’anno dopo: ma se il voto dovesse – come si ipotizza – esser anticipato, ecco che il «Manifesto per la crescita» tornerebbe utile anche per la campagna elettorale del Partito democratico.

Al di là dei contenuti – molto vicini alla «ricetta italiana» che Renzi prova a far passare in Europa – l’elemento di interesse nostrano sta appunto nel metodo: quello di una iniziativa non più solitaria ma condotta in stretto rapporto con gli alleati socialisti. E se è vero che su temi specifici – la richiesta di flessibilità, per dire, o le stesse proposte in materia di immigrazione – una certa «solitudine» è politicamente comprensibile, è altrettanto evidente che la decisione di ricercare una qualche collegialità rappresenta una novità nel tradizionale modo di operare del premier italiano.

Qualcuno potrebbe vedervi – e nulla esclude che sia così – gli effetti di una correzione di rotta già avviata anche nel tempestosissimo mare della politica italiana. Prove che sia davvero così non ce ne sono: ma indizi sì. Due in particolare: il tentativo in atto di «spersonalizzare» la campagna per il referendum di ottobre e la richiesta di unità – almeno da qui a quella data – avanzata l’altro giorno alla minoranza del Partito democratico.

Ammesso che sia così, si tratta di capire se la correzione di rotta non risulti tardiva (e sospetta) a fronte della crescente radicalizzazione dello scontro politico in atto. Infatti, correre da solo quando le cose sembrano andar bene e chiedere soccorso agli amici quando il vento pare cambiare, non è cosa facile da far digerire ai destinatari dell’«invito all’unità» (italiani o europei che siano).

Del resto è possibile, naturalmente, che si tratti di una correzione (di più correzioni) meramente tattica. In Europa, infatti, dopo mesi di scontri durissimi (in particolare col presidente Juncker), l’obiettivo numero uno che Renzi si prefiggeva – la concessione di margini di flessibilità in economia – è stata raggiunta e ufficializzata proprio ieri. E in Italia, a dirla tutta, il fronte assai ampio che si va costruendo intorno al «no» al referendum costituzionale di ottobre, consiglia – appunto – la ricerca di alleanze, piuttosto che l’insistenza su un plebiscito che oggi pare quantomeno dubbio.

Si vedrà. Per ora è possibile registrare – senza incertezze – la svolta sul piano dei rapporti europei. Nel fine settimana, inoltre, si potrà forse anche capire la concretezza e l’efficacia di questa svolta: e cioè, i contenuti e lo stato di avanzamento del «Manifesto» al quale Renzi tiene tanto. Una via nuova sembra comunque aperta: e non ci vorrà molto a capire se sarà percorsa con la determinazione necessaria e ormai forse addirittura indispensabile.

vivicentro.it/editoriale / lastampa / La svolta di metodo del premier FEDERICO GEREMICCA

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Anatema del Papa, chi sfrutta lavoro nero è una sanguisuga

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Anatema del Papa: “Malintesi e timori non indeboliscano nostra determinazione nell’assistere migranti. Paura del terrorismo non cancelli diritti umani”

CdV – “Chi accumula ricchezze con sfruttamento, lavoro in nero, contratti ingiusti, e’ una sanguisuga che rende schiava la gente” Anatema di Papa Francesco contro i moderni ‘chiavisti’ nell’omelia di oggi a Santa Marta. “Il sangue di chi e’ sfruttato nel lavoro – denuncia il Papa – e’ un grido di giustizia al Signore. Lo sfruttamento del lavoro, nuova schiavitu’, e’ un peccato mortale. Le ricchezze in se stesse sono buone, ma sono relative. Vanno messe al giusto posto”. Secondo Francesco “non si puo’ vivere per le ricchezze. E’ piu’ importante un bicchier d’acqua nel nome di Gesu’ che tutte le ricchezze accumulate con lo sfruttamento della gente”. I contenuti dell’omelia di oggi sono stati diffusi dall’Osservatore Romano su Twitter. La nuova denuncia del Papa arriva dopo il duro monito che lo stesso Francesco aveva pronunciato a Prato il 10 novembre scorso quando aveva detto che “e’ un dovere combattere il cancro dello sfruttamento lavorativo e il veleno dell’illegalita’”. Ed invito’ a stabilire “patti di prossimita’” con le fasce della societa’ piu’ vulnerabili: “i poveri, gli immigrati, ma anche le famiglie”.

“Non dobbiamo permettere che malintesi e paure indeboliscano la nostra determinazione nell’assistere i migranti e quanti si prendono cura di loro”. Sono parole di Papa Francesco a un gruppo di ambasciatori ricevuto per la presentazione dell elettere credenziali. Secondo Francesco, “dobbiamo guardare allo straniero e al migrante come un soggetto da ascoltare e apprezzare, rispettando la loro cultura e preservando la nostra, in modo che si arricchiscano entrambe. “Se – invece – incomprensione e paura prevalgono, qualcorsa di noi stessi e’ danneggiato e la pace stessa e’ compromessa”.  “Per quanti sono afflitti dalla tragedia della violenza e della migrazione forzata, dobbiamo essere risoluti – ha scandito Francesco rivolto ai diplomatici – nel far conoscere al mondo la loro condizione critica, cosi’ che, attraverso la nostra, possa essere udita la loro voce, troppo debole e incapace di far sentire il suo grido. La via della diplomazia ci aiuta ad amplificare e trasmettere questo grido attraverso la ricerca di soluzioni alle molteplici cause che stanno alla base degli attuali conflitti. Cio’ si attua specialmente negli sforzi di privare delle armi quanti usano violenza, come pure di mettere fine alla piaga del traffico umano e del commercio di droga che spesso accompagna questo male”. Secondo il Papa, “mentre le nostre iniziative in nome della pace dovrebbero aiutare le popolazioni a rimanere in patria, il momento presente ci chiama ad assistere i migranti e quanti si prendono cura di loro”.

“Molte persone tendono ad isolarsi di fronte alla durezza della realta’. Hanno paura del terrorismo e che il crescente afflusso di migranti cambi radicalmente la loro cultura, la loro stabilita’ economica e il loro stile di vita”. Ma se “questi sono timori che comprendiamo e che non possiamo tralasciare con leggerezza, tuttavia devono essere affrontati con saggezza e compassione, cosi’ che i diritti e i bisogni di tutti vengano rispettati e sostenuti”, ha detto Papa Francesco agli ambasciatori presso la Santa Sede di Estonia, Malawi, Namibia, Seychelles, Tailandia e Zambia, che hanno presentato oggi le cerdenziali.  “La vostra presenza qui oggi – ha sottolineato Bergoglio parlando ai diplomatici – e’ un forte richiamo al fatto che, nonostante le nostre nazionalita’, culture e confessioni religiose possano essere diverse, siamo uniti dalla comune umanita’ e dalla condivisa missione di prenderci cura della societa’ e del creato”.

Secondo Papa Francesco, “questo servizio ha assunto una particolare urgenza, dal momento che tante persone nel mondo stanno soffrendo conflitti e guerre, migrazioni e trasferimenti forzati, e incertezze causate dalle difficolta’ economiche. Questi problemi richiedono non solo che riflettiamo su di essi e ne discutiamo, ma che esprimiamo anche segni concreti di solidarieta’ con i nostri fratelli e sorelle in grave necessita’. Perche’ questo servizio di solidarieta’ sia efficace, i nostri sforzi devono essere diretti a perseguire la pace, in cui ogni diritto naturale individuale e ogni sviluppo umano integrale possa essere esercitato e garantito”. “Tale compito – ha concluso – richiede che lavoriamo insieme in modo efficiente e coordinato, incoraggiando i membri delle nostre comunita’ a diventare loro stessi artigiani di pace, promotori di giustizia sociale e difensori del vero rispetto per la nostra casa comune. Cio’ diventa sempre piu’ difficile, perche’ il nostro mondo appare sempre piu’ frammentato e polarizzato”.

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Bologna, idea Valdifiori per sostiture Diawara

I dettagli

Il Bologna è a caccia di un mediano, perché Amadou Diawara lascerà il club. Come riporta Il Resto del Carlino, sono tre le idee: Fernando della Sampdoria, Paredes della Roma e Valdifiori del Napoli, ma sull’ex Empoli in pole c’è la Fiorentina. Anche Roma e Juventus invece sul giocatore di Roberto Donadoni come il Napoli.

Il sogno de Il Mattino: “Candreva vice Callejon!”

I dettagli

Secondo quanto riferisce Il Mattino, ci sarà attenzione particolare ad un possibile ritorno di fiamma per Candreva della Lazio: dopo la stagione non proprio positiva, i biancocelesti potrebbero decidere di cederlo e sarebbe una valida alternativa a Callejon. Staremo a vedere se questo resterà un sogno o può portare a qualcosa di concreto.

Aereo EgyptAir scompare da radar Premier egiziano “non escluso terrorismo”

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Sul volo Parigi-Cairo della EgyptAir viaggiavano 66 persone. L’aviazione greca: “caduto a largo di Karpathos”. Giallo sull’Sos. Valls: Tutte le ipotesi sono aperte”

L’ombra del terrorismo si allunga sullo schianto dell’Airbus della EgyptAir precipitato nel Mediterraneo 130 miglia al largo dell’isola greca del Dodecanneso di Karpathos, nello spazio aereo egiziano. Il velivolo era decollato nella notte da Parigi diretto al Cairo con 66 persone a bordo (30 gli egiziani e 15 i francesi) ed era scomparso dai radar alle 2,29, quando sorvolava un’area tra Rodi e Creta a un’altitudine di 37.000 piedi. Tra i 56 passeggeri c’erano anche un bambino e due neonati. I sette membri dell’equipaggio erano affiancati a bordo da tre uomini della sicurezza.

La compagnia aerea egiziana ha invitato alla prudenza sulle cause dell’accaduto ma secondo gli esperti l’ipotesi più probabile è che si sia trattato di un attentato, anche perchè il tempo lungo la rotta era buono e in quella fase del volo è da escludere un errore dei piloti. Il premier egiziano Sherif Ismail ha dichiarato che “non si può escludere nulla”, compreso l’attacco terroristico. Anche la Francia non ha escluso “alcuna ipotesi”, come ha spiegato il premier, Manuel Valls.
Il presidente Francois Hollande ha avuto un contatto telefonico con il collega egiziano Abdul Fattah al-Sissi e i due si sono impegnati a “cooperare strettamente per accertare al più presto possibile le circostanze” di questa tragedia. Il governo francese ha istituito una cellula di crisi al Quai d’Orsay e all’Eliseo si è tenuta una riunione interministeriale con il presidente Francosis Hollande, a cui hanno partecipato oltre al premier Valls, i ministri degli Esteri, della Difesa e dell’Interno.
Giallo su allarme. C’è mistero sull’allarme che l’aero avrebbe lanciato prima di sparire. La compagnia aerea sostiene che alle 02.26, il velivolo ha lanciato un messaggio di Sos. Un segnale di emergenza dall’aereo è stato invece captato alle 04.26, circa due ore dopo aver perso le tracce del velivolo. Il segnale potrebbe essere stato inviato dall’apparecchiatura per la localizzazione dell’aereo installata sull’aeromobile. Ma l’Egitto smentisce invio dell’allarme: il primo ministro ministro Sherif Ismail ha detto che “non vi è alcuna informazione” sull’accaduto, precisando che quanto alla richiesta di soccorso non si è trattato di un Sos ma di una segnale trasmesso dalle strumentazioni di bordo del velivolo.

Nella lista dei passeggeri del volo MsS804  figuravano anche due iracheni, un britannico, un canadese, un belga, un portoghese, un algerino, un sudanese, un ciadiano, un saudita e un kuwaitiano.

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Piano mercato Napoli, non conta l’esperienza internazionale

Secondo quanto riferito dalla Gazzetta dello Sport…

Sono passati ventisei anni dal secondo scudetto del Napoli. Troppi secondo i tifosi azzurri che hanno chiesto a gran voce ad Aurelio De Laurentiis di investire per tornare a vincere il campionato. Già, ma come e dove intervenire? Nella prossima stagione il Napoli giocherà in Champions, eppure la discriminante per rientrare nei piani del club non sarà l’esperienza internazionale, ma la data di nascita: arriveranno solo calciatori nati dal 1990 in poi, l’anno appunto dell’ultimo tricolore. È una idea condivisa dal presidente con il direttore sportivo Giuntoli e già sperimentata, almeno in parte, nelle ultime due sessioni di mercato. Hysaj (’94), Allan (’91) e Grassi (’95) sono tre esempi della lungimiranza del club. Adesso la campagna acquisti si è aperta con Tonelli (’90).

C’è l’idea clausola rescissoria anche per Koulibaly

I dettagli

Dopo l’acquisto di Tonelli, si lavora per confermare Albiol e Koulibaly, anche se allo spagnolo non dispiace un ritorno al Valencia. In caso di addio, il ds Giuntoli avrebbe pronta l’alternativa: Maksimovic e passi avanti ci sono stati per Sime Vrsaljko. Capitolo Koulibaly, l’idea è quella di inserire una clausola rescissoria.

ESCLUSIVA, VIDEO – Liguori: “Il calcio giovanile non funziona. Questo l’esempio da seguire”

Queste le sue parole in esclusiva

Giovane allenatore, ma tanta esperienza con gli anni trascorsi nelle giovanili del Napoli e oggi alla Juve Stabia, categoria Berretti: con Nicola Liguori abbiamo deciso, in esclusiva, di parlare del calcio giovanile, del perchè tanti bravi giovani calciatori non riescono a diventare grandi e perchè le società non gli concedono spazio puntando, magari, a calciatori stranieri. Tanti nomi, una chiacchierata per evidenziare i problemi di questo mondo.

a cura di Ciro Novellino

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Cinque nomi in ballo, per Lapadula è questione di milioni

I dettagli

“Lapadula al Napoli, bruciati Juventus e Leicester”, lo scrive Il Corriere dello Sport. Ieri c’è stato un incontro tra De Laurentiis e il presidente del Pescara, Sebastiani. Si è parlato anche di Caprari, Zampano e Vitturini, ma anche di Roberto Insigne e Luperto. Il prezzo per l’attaccante oscilla tra l’offerta di sette milioni e la richiesta di dieci.

Prima la difesa, ora il centrocampo: si torna alla carica per De Roon

I dettagli

Dopo Tonelli per il reparto arretrato, si passa a puntellare il centrocampo. Dopo i saluti di Chalobah, c’è anche la partenza di Valdifiori. Secondo la Gazzetta dello Sport, torna forte il nome di Marten de Roon dell’Atalanta, sul quale il Napoli è tornato avendo una prelazione. De Roon potrebbe essere l’alternativa a Jorginho nello scacchiere tattico di Sarri.

Vrsaljko, il Napoli vuole chiudere subito: il Sassuolo chiede Zapata

I dettagli

Alfredo Pedullà sul proprio sito scrive: Giochi di fascia, beato chi ha gli esterni più competitivi. In giro per l’Europa ci sono diverse situazioni interessanti: Van der Wiel in scadenza ha annunciato l’addio al Psg, la Roma lo segue già dalla scorsa estate ma c’è concorrenza. Zabaleta ha poco più di un anno di contratto con il Manchester City, è un pallino di Mancini, è stato accostato alla Roma, dipenderà molto anche dalle scelte di Guardiola. Il nome da monitorare è quello di Ansaldi: il Genoa lo riscatta solo per cederlo in virtù di un ingaggio importante, l’Inter lo apprezza molto, la Roma lo ha sondato. Occhio a Mario Rui, anche per i giallorossi (a prescindere dalla possibile conferma di Digne) e seguito da diversi club sia in Italia che all’estero, sicuro il divorzio dall’Empoli. Ma il nome più caldo è quello di Vrsaljko: il Napoli a acceso i motori da diversi giorni e vuole chiudere, approfittando del fatto che la Juve stia seguendo altre situazioni. Il Sassuolo chiede l’inserimento di Zapata, vecchio pallino: sviluppi in arrivo.

Higuain, il padre: “Rinnovo? Pensiamo alla Coppa America: è felice!”

Il Mattino

Il Mattino sceglie due titoli per l’intervista al padre di Higuain, Jeorge: “Mio figlio Gonzalo un uomo felice”, “Andrà a mille in Coppa America grazie alla stagione super in azzurro”.

Jorge, come ha visto Gonzalo al suo ritorno in patria? “Emozionatissimo per il record e ovviamente molto contento per quanto fatto sia a livello personale sia per la stagione del Napoli. E’ arrivato motivatissimo dopo la grande stagione in azzurro”.

Con il presidente De Laurentiis ci sono stati contatti di recente? Non si è parlato di un eventuale rinnovo?  “In questo momento pensiamo solo alla Coppa America. Ripeto, Gonzalo è concentrato solo ed esclusivamente sulla Coppa America con la sua Nazionale”.

La macchinazione

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Il dolore della democrazia, cioè dell’elettore impoverito e arrabbiato, oggi si esprime nella richiesta non più di uomini ma di macchine della Provvidenza. Grillo esalta il prossimo algoritmo che lui e Casaleggio junior lanceranno sul mercato, in grado di espellere automaticamente il parlamentare che non rispetta il programma prestabilito. E se succede un imprevisto, una crisi di Borsa o un attentato, l’algoritmo che fa? E soprattutto: chi lo fa? Scrupoli democratici a cui chi ha maturato una sincera repellenza nei confronti dei politici di professione non pensa proprio. In Francia sta prendendo piede un partito, MaVoix, che intende sorteggiare i deputati tra gli iscritti, per poi utilizzarli come meri esecutori della volontà espressa dai cittadini attraverso la Rete. Mettiamo che il 70 per cento sia a favore di un certo provvedimento, il 20 contro e il 10 si astenga. Sette parlamentari su dieci voteranno a favore, due contro e uno si asterrà.

Ma se decide tutto l’algoritmo e il politico si riduce a robot, tanto vale abolire la mediazione e traslocare nelle sabbie mobili della democrazia diretta (da chi?). Con il risultato di affidare le scelte alle strutture opache che controllano i programmi utilizzati dai computer e alle lobby che hanno un interesse concreto nel passare il pomeriggio davanti a Internet per votare una determinata legge. La politica degli algoritmi sta a quella tradizionale come un sintetizzatore a un pianoforte. Nessuno nega che certi suoni asettici abbiano il loro fascino. Ma, pur con tutti i suoi limiti, continuo a preferire il pianoforte, dove la differenza la fanno ancora quei pochi che sanno mettere le mani sulla tastiera.

vivicentro.it/opinioni / lastampa / La macchinazione MASSIMO GRAMELLINI

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Un gol di Caffarelli in Napoli-Fiorentina 1-0 del 1984

I dettagli

Il giorno 19 maggio il Napoli ha giocato dodici partite, nove in serie A, due in serie B ed una in coppa Italia, ottenendo quattro vittorie e cinque pareggi, con tre sconfitte.

Ricordiamo l’1-0 alla Fiorentina nell’ultima giornata della serie A-1983/84

Questa è la formazione schierata da Rino Marchesi:

Di Fusco; Bruscolotti, Carannante (83′ De Simone); Celestini, Ferrario, Marino; Bertoni, Bagni, Caffarelli, Maradona, Dal Fiume

I gol: 39′ Caffarelli

Il Napoli chiuse quel suo primo torneo dell’era Maradona all’ottavo posto. Lo scudetto fu vinto dal Verona di Osvaldo Bagnoli. Il gol della vittoria sulla Fiorentina porta la firma di Luigi Caffarelli che vanta 11 gol (9 in serie A e 2 in coppa Italia) nelle sue 129 presenze in maglia azzurra.

FONTE: sscnapoli.it

Condizioni di Pannella si aggravano, ricoverato in ospedale

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Marco Pannella è stato ricoverato ieri in una struttura ospedaliera “per garantirgli un ambiente adeguato alle sue attuali condizioni”. Nella struttura sanitaria non sono previste visite. Lo rende noto con uno stringato comunicato, Radio Radicale. L’86enne leader storico del partito è da tempo gravemente malato E  a lui il premier Renzi rivolge un saluto in conclusione del suo ‘Matteo risponde’: “un abbraccio speciale” a Marco Pannella. Nato il 2 maggio a Teramo, Pannella negli ultimi mesi era rimasto chiuso in casa per le sue precarie condizioni di salute. E’ stato membro della Gioventù liberale e poi leader dell’Unione Goliardica Italiana negli anni dell’università. Tra i fondatori nel 1955 del Partito Radicale dei Democratici e dei Liberali, è tra i piu’ longevi personaggi della scena politica italiana (deputato dal 1976 al 1992) e uno dei protagonisti delle battaglie civili degli anni Settanta e della fase di transizione tra la prima e la seconda Repubblica. Sul suo profilo Twitter, si presenta al mondo come “radicale, socialista, liberale, federalista-europeo, anticlericale, antiproibizionista, antimilitarista, nonviolento”.

Marco Pannella ha compiuto lo scorso 2 maggio 86 anni e ha “festeggiato” idealmente pochi giorni fa quando ha visto il Parlamento approvare la legge sulle unioni civili che è stata una delle più importanti battaglie che ha combattuto col suo Partito radicale. Il 2 maggio, in occasione del compleanno, a quello che molti hanno definito il “leone delle battaglie per i diritti civili” sono giunti messaggi affettuosi da colleghi e amici, da politici a cantanti e intellettuali. Su Twitter in tanti hanno festeggiato il leader radicale postando foto e video di ieri e di oggi, immagini di cortei e interventi ai comizi storici guidati del ‘grande vecchio’. In molti lo hanno ringraziato per “gli anni di battaglie politiche e ideologiche’ che ne fanno “un esempio da seguire” e “un modello di riferimento”, ricordano i suoi proverbiali scioperi della fame e ne celebrano “la lezione di liberta’ e laicita’”. Tutti lo hanno celebrato come “maestro” e “faro” esaltandone la coerenza e tenacia.

Tra i tanti anche Vasco Rossi che ha registrato per l’occasione un videomessaggio per i suoi “86 anni di vita vissuti sempre sul fronte dei diritti civili e sociali”. E al leader radicale è arrivata anche la telefonata d’auguri del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Oltre a quelli dei tanti ‘compagni di battaglie’ e avversari politici.

Berlusconi, un esempio per tutti
“Caro Marco, tanti affettuosi auguri, ti voglio bene, tutti noi di Forza Italia ti vogliamo bene”- Silvio Berlusconi ha rivolto così a Pannella, dai microfoni di Radio Radicale, gli auguri per il suo ottantaseiesimo compleanno. “In 22 anni – ha detto Berlusconi – abbiamo condiviso con te molte battaglie in nome della democrazia e della libertà e abbiamo visto come tu ti batta sempre in assoluta trasparenza, sempre all’insegna del disinteresse e con sacrificio personale. Sei sempre stato un esempio per noi, un modello per i più giovani, un modello davvero per tutti. Il tuo impegno è stato sempre una testimonianza della tua generosità e della tua coerenza, grazie per quanto hai fatto per noi, per un’Italia più democratica e più libera. Ti auguro di stare bene a nome di tutti gli azzurri di Forza Italia, ti abbraccio con tanto affetto, tuo Silvio”.

Bertinotti, merita gli auguri di tutto il Paese
“Per me Marco merita un augurio quotidiano, meriterebbe che gli si rinnovassero ogni giorno gli auguri. Senza retorica, davvero penso che meriti gli auguri dell’intero Paese, non sono molte le persone che se lo possono permettere, lui se lo può davvero permettere e noi glielo dobbiamo”. Così Fausto Bertinotti da Radio Radicale ha rivolto gli auguri di compleanno a Pannella. “Marco continua nel suo cammino con molti riconoscimenti e nessun riconoscimento formale – ha detto Bertinotti – mi dispiace che non sia stato fatto senatore a vita, credo che non dispiaccia a Marco ma a me dispiace, non per Marco ma per la Repubblica, che credo debba essere onorata dei suoi uomini migliori e farsene forte, e se non lo fa vuol dire che non e’ capace di indicare un esempio. Contemporaneamente c’è il riconoscimento largo del Paese, della gente che si interessa di politica, di quelli che vivono questa passione in particolare, questo in qualche modo è un segno dei tempi perché Marco Pannella è anche una cartina di tornasole, da come viene valutato, incontrato, si può capire lo stato di salute di chi manifesta questa attenzione e non è un caso che nelle istituzioni come tali ci sia questo silenzio e invece questo vero e proprio pellegrinaggio laico, repubblicano, ad andarlo ad incontrare che riconosce questa presenza, questo lievito nella società’ civile”.

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Iniziata ieri, con le verifiche sportive e tecniche, l’ edizione 2016 della Mille Miglia (FOTOGALLERY)

La 34ma rievocazione storica è iniziata ieri, al palazzo dell’ex EIB, con le verifiche sportive e tecniche delle auto e degli equipaggi per l’ edizione 2016 di quella che Ferrari amava definire come la gara più bella del mondo.

Le verifiche tecniche e la consegna dei numeri di gara sono andate avanti fino alle 22.00 di ieri sera, mercoledì 18 maggio

Sempre ieri, dalle 14.00, a Piazza della Vittoria è stato aperto il “Villaggio” della Mille Miglia dove fino alle 22.00 si è potuto assistere al rito della punzonatura, operazione che sancisce il superamento delle verifiche tecniche e sportive. Questa operazione in origine serviva per sigillare i motori in modo da impedire che fossero modificati dopo le verifiche ed oggi è anche uno dei momenti più affascinanti per il pubblico che ha così potuto vedere da vicino e con tutta calma le vetture concorrenti.

L’operazione è ripresa questa mattina dalle 8.30 e dovrebbe durare sino alle 11.30. Altro momento imperdibile sarà quello della benedizione delle vetture nella piazza del Duomo Vecchio.

LE TAPPE della gara

OGGI, Giovedì 19, alle 14.30 da Viale Venezia il via ufficiale della prima tappa (Brescia-Rimini). La prima vettura arriverà a Rimini alle 21.30. Le altre seguiranno al ritmo di una vettura ogni 20 secondi.
Venerdì alle 8.15 il via alla seconda tappa (Rimini-Roma) con la partenza della prima vettura. Che arriverà a Roma alle 21.15 per poi iniziare una passerella nel centro cittadino passando per Via Veneto.
Sabato 21 maggio il via della prima vettura per la tappa Roma-Parma sarà dato alle 7.00, con arrivo previsto a Parma a iniziare dalle 20.45. Sabato 21 maggio, nel centro di Brescia, si terrà invece la “Mille Miglia The Night”, notte bianca voluta dal Comune.
Domenica 22 maggio il ritorno a Brescia con partenza da Parma della prima vettura alle 7.00 e arrivo e sfilata in Viale Venezia del primo equipaggio a partire dalle 14.20. Complessivamente, la carovana avrà percorso 1.718 km di strada.

I NUMERI
Sono 450 le vetture in gara in rappresentanza di 71 Case automobilistiche differenti, un numero consistente che terrà impegnati per oltre 2,5 ore coloro che vorranno assistere al passaggio delle vetture storiche. Ben 76 di queste hanno partecipato ad almeno una edizione della Mille Miglia tra il 1927 e il 1957. Tra queste la Ferrari 340 con la quale Gigi Villoresi vinse l’edizione del 1951 e un’Alfa Romeo 6C 2300 Pescara, appartenuta a Benito Mussolini, che disputò la Mille Miglia del 1936 con il suo autista Ercole Boratto al volante.

La Casa automobilistica più rappresentata è l’Alfa Romeo, con 47 vetture (scelte su 61 iscritte), seguita dalla Mercedes-Benz con 41 (su 57) e la FIAT con 38 (su 46 iscrizioni). Con 24 partecipanti ci sono la Lancia, la Jaguar, la Ferrari; la Porsche con 21; la Bugatti con 20 e l’Aston Martin con 19. I 900 partecipanti provengono invece da 38 Paesi diversi.

A fronte di richieste di iscrizioni pervenute da 41 nazioni di tutti i continenti, i Paesi degli equipaggi ammessi al via sono 38, con l’Italia che continua a essere il Paese maggiormente rappresentato, con 273 partenti. In crescita le rappresentanze di Germania, con 124 persone; Olanda con 75; Regno Unito, con 75; Stati Uniti d’America con 65; Svizzera con 43; Belgio con 37; Argentina con 19.

Per questa edizione oltre alle auto ammesse secondo regolamento, i selezionatori hanno deciso di accettare altri 25 esemplari, per un totale di 440 vetture in totale. Si tratta di modelli rispondenti alle caratteristiche della Mille Miglia ma che, per diverse ragioni, non hanno partecipato alle edizioni canoniche. Queste vetture saranno in gara a tutti gli effetti, l’unica differenza sarà costituita dalla mancata assegnazione del coefficiente di merito, in modo da riservare la vittoria ai modelli protagonisti della corsa dal 1927 al 1957.

A completare la carovana ci saranno ulteriori dieci automobili della Categoria Militare, condotte da alti ufficiali delle diverse Armi delle Forze Armate Italiane, proprio come accadde alla Mille Miglia del 1952. A queste si aggiungono altre 100 vetture prodotte dopo il 1958: si tratta delle auto partecipanti al Ferrari Tribute to Mille Miglia” e alMercedes-Benz Mille Miglia Challenge”, riservati a vetture prevalentemente moderne delle due Case produttrici.

vivicentro.it/nord/cronaca/  redazione Brescia / fonte: Gilberto Milano/quattroruote/

Mille Miglia, 400 cronometristi alla ‘corsa più bella mondo’

Mille Miglia, Federcronometristi curerà il timing nelle 4 tappe in programma

Mille Miglia partenzaOltre quattrocento cronometristi della Federazione italiana cronometristi-Ficr saranno impegnati nella Mille Miglia, la gara per auto d’epoca che Enzo Ferrari definiva “la corsa più bella del mondo” che prenderà il via da Brescia giovedì 19 maggio per concludersi sempre a Brescia domenica 22. Quattro le tappe in programma che vedranno impegnati 450 vetture e 900 partecipanti arrivati da 41 Paesi.

Per il servizio di timing della Ficr sono previste 132 postazioni di cronometraggio e 16 equipe mobili di ricognitori.

In ogni postazione saranno impiegati due cronometri scriventi (il secondo di back up), pressostati ad alta affidabilità, cuffie per la comunicazione e tablet per la trasmissione dati.

Inoltre, in sinergia con la Microplus, la Ficr fornirà il servizio di elaborazione dati e Tracking, con l’installazione di oltre 600 localizzatori posizionati su ogni vettura partecipante alla manifestazione e sulle vetture di servizio. Per tutti gli appassionati è possibile seguire con il sistema tracking per la geo-localizzazione le vetture partecipanti in tempo reale sul sito La manifestazione, al cui interno è previsto anche quest’anno il Tribute delle Ferrari, interesserà 9 regioni e 32 associazioni cronometristi.

Il coordinamento della manifestazione è stato affidato al vice presidente federale Antonio Rondinone che si avvarrà della collaborazione del direttore del servizio cronometraggio Franco Bellomi.

vivicentro.it/nord/cronaca /ansa/Mille Miglia, 400 cronometristi alla ‘corsa più bella mondo’

Pmi: Unimpresa apre nuova sede in Algeria

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Rotta sul Nord Africa per l’imprenditoria italiana. Da oggi le micro, piccole e medie imprese del nostro Paese hanno nuove opportunità di sviluppo e crescita in Algeria: dal campo dell’innovazione tecnologica applicata al settore agricolo all’industria, fino alla pesca professionale.  Grazie a una piattaforma di servizi di grande utilità per le aziende italiane che potranno sfruttare i vantaggi derivanti dalle politiche europee di vicinato.  Tutto questo è a disposizione nella nuova sede di Unimpresa in Algeria, ad Algeri, aperta sulla base del mandato di rappresentanza estera al gruppo Invest Overseas L’intesa è stata firmata oggi a Roma dal presidente di Unimpresa, Paolo Longobardi, e dal presidente e dal direttore generale di Invest Overseas, Mohamed Boukhari e Taleb Driss.

Questo rapporto si arricchisce di opportunità che nascono dalla stretta collaborazione tra Italia e Algeria in materia di riforme democratiche, la modernizzazione economica, e problemi di migrazione. L’Algeria infatti partecipa alla politica europea di vicinato, attraverso sistemi di cooperazione che favoriscono lo scambio d’affari  per aiutare questo paese confinante a trasformare una economia da sempre legata alla produzione di gas e petrolio, a una economia capace di generare opportunità in svariati settori.

L’iniziativa siglata oggi – che trae fondamento dal quadro delle relazioni che l’Unione europea sta sviluppando con l’Algeria per la vicinanza geografica e per sostenere la riforma economica e politica di questo immenso e strategico  paese  – si inserisce nell’ambito dell’articolato piano di internazionalizzazione di Unimpresa che negli ultimi anni, proprio per favorire l’export e lo sviluppo all’estero delle pmi italiane, ha aperto sedi in: Brasile, Capo Verde, Cina, Emirati Arabi Uniti, India, Romania e Svizzera; sono stati sottoscritti accordi importantissimi anche col Vietnam.

«L’internazionalizzazione è ormai un pilastro della nostra associazione, all’estero i nostri prodotti sono sempre più apprezzati. Vogliamo dare la possibilità all’Italia di valorizzare le sue eccellenze creando importanti occasioni di business per le micro, piccole e medie imprese. Dall’export il nostro Paese può trarre una spinta decisiva per agganciare definitivamente la ripresa» dichiara il presidente di Unimpresa, Paolo Longobardi.

«Questo incontro è una porta aperta a un futuro tra le nostre due entità Unimpresa e Invest Overseas, un nuovo gateway tra l’Italia e l’Algeria, il cui obiettivo principale è quello di creare relazioni di business e incrementare il commercio bilaterale» commenta il presidente di Unimpresa Algeria, Mohamed Boukhari. «Il mercato algerino – aggiunge Boukhari – offre enormi opportunità economiche e commerciali e l’Italia resta un partner chiave. Il programma di stimolo dell’economia algerina concernente tra l’altro la creazione di un milione di PMI-SMI ha all’orizzonte 2019/2020 non può essere fatto senza partner di vicinato come l’Italia, che ha dimostrato la sua forza e la sua capacità di sviluppo in questo settore. Questa la grande motivazione che ci vede avviare una relazione duratura e costruttiva tra il nostro gruppo e Unimpresa nell’impegno di difendere, proteggere e sviluppare gli interessi  dei suoi associati».