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De Laurentiis vuole un Napoli completo a Dimaro

I dettagli

La Gazzetta dello Sport scrive: “Meglio comunque virare su chi davvero vuole vestirsi d’azzurro. È il caso del messicano Herrera del Porto, deluso dall’ultima stagione con i lusitani che sparano alto per il suo cartellino (non meno di venticinque milioni la richiesta). Sempre dura trattare con i portoghesi anche se il desiderio del calciatore di cimentarsi nel campionato italiano potrebbe, alla lunga, fare la differenza. Certo, la trattativa non si annuncia facile mentre il Napoli vorrebbe mettere a disposizione di Sarri l’organico quasi al completo per l’inizio del ritiro. Ecco perché anche la pista Vecino appare tortuosa: i due club parlano di lui da tempo, ma la Fiorentina ha alzato un muro (la richiesta è superiore ai quindici milioni di euro) per volontà di Paulo Sousa e dunque la trattativa si riscalderà soltanto se Della Valle abbasserà le sue pretese”.

Udinese, Soldati: “Zielinski al Napoli? Interesse c’è da tempo”

I dettagli

Franco Soldati, presidente dell’Udinese, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Radio Kiss Kiss sul futuro di Piotr Zielinski: “Zielinski al Napoli? Interesse c’è da tempo. Presto per trattative. Bisogna battere concorrenza club Premier”. L’Udinese valuta Zielinski non meno di 15 milioni, ma Giuntoli potrebbe inserire qualche contropartita come Valdifiori, Dezi e El Kaddouri.

METEO Ponte 2 giugno ROVINATO al Centro-Nord, pioggia sì, ma…

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PREVISIONI METEO Tempo con temporali, piogge ma anche fasi asciutte e soleggiate al Centro-Nord. Ponte del 2 Giugno con le Valchirie al Nord e su parte del Centro! Dal 7 Giugno torna l’africano.

Previsioni meteo per nulla incoraggianti per l’imminente ponte del 2 Giugno, almeno al Nord e parte del Centro. La caratteristica principale sarà l’instabilità. E con instabilità parliamo di alternanza tra fasi asciutte, soleggiate e annuvolamenti intensi associati a forti temporali e rovesci.

SITUAZIONE – Un vortice depressionario proveniente dall’Atlantico, il ciclone Valchirie, ha raggiunto l’Europa e si porta nei prossimi giorni nei pressi della Germania. Questa posizione favorisce l’invio di correnti molto instabili su tutto il Mediterraneo centrale e la formazione di temporanei centri di bassa pressione al Nord.

PONTE del 2 GIUGNO al NORD – Le correnti instabili portate dal ciclone Valchirie saranno foriere di corpose perturbazioni che colpiranno le regioni settentrionali a fasi alterne, con temporali e locali grandinate, ma anche occasioni per spazi soleggiati, soprattutto in Emilia Romagna e Pianura Padana meridionale. Quindi tempo spesso perturbato al Nord, soprattutto su Alpi, Prealpi e alte pianure, instabile altrove.

PONTE del 2 GIUGNO al CENTRO – Anche le regioni centrali, seppur meno diffusamente, risulteranno interessate dalle correnti instabili, per cui i temporali colpiranno principalmente Appennini, Toscana, Umbria, Marche, Abruzzo, localmente il Lazio. Un tempo meno perturbato e a tratti instabile, almeno sulle regioni suddette. Sardegna tutta al sole!

PONTE del 2 GIUGNO al SUD – Il Meridione d’Italia sarà la zone meno influenzata dalle correnti instabili per cui il tempo sarà prevalentemente soleggiato con clima gradevole.

Situazione ed evoluzione generale

Dall’Atlantico è arrivato il ciclone “Valchirie” che invierà numerosi corpi nuvolosi forieri di piogge e temporali soprattutto sulle regioni settentrionali e da mercoledì anche su quelle centrali, specie su Toscana, Umbria, Marche e Abruzzo. Altrove il tempo sarà più soleggiato, anche se mercoledì delle piogge interesseranno le regioni meridionali. Temperature in diminuzione soprattutto al Nord e al Centro con valori tipicamente primaverili, un po’ più caldo al Sud.

Martedì 31 Maggio 2016
I temporali delle Valchirie imperversano al Nord, soprattutto sulla Pianura Padana centro-settentrionale e tra Spezzino e Massese. Sole in Emilia Romagna e sul resto d’Italia.

NORD

Temporali più probabili sui settori alpini, prealpini, alte pianure e sullo Spezzino. Schiarite altrove e sole in Emilia Romagna.
Temperature
Stazionarie.

CENTRO e SARDEGNA

Temporali sul Massese. Sole prevalente altrove.
Temperature
Stazionarie.

SUD e SICILIA

Bel tempo. In nottata peggiora in Sicilia.
Temperature
Stazionarie.

Mercoledì 1 Giugno 2016
I temporali delle Valchirie insistono su Alpi, Prealpi, interessando ancora la Pianura Padana. Peggiora anche al Centro-Sud con piogge e locali temporali su gran parte delle regioni.

NORD

Maltempo diffuso con temporali e piogge su gran parte delle regioni.
Temperature
Stazionarie.

CENTRO e SARDEGNA

Temporali su Toscana, Marche, Umbria, qui più probabili al pomeriggio. Più soleggiato sul Lazio.
Temperature
Stazionarie.

SUD e SICILIA

Piogge alternate a schiarite su gran parte delle regioni, sulla Campania locali temporali più probabili al pomeriggio specie sul Casertano.
Temperature
Sostanzialmente invariate

Giovedì 2 Giugno 2016
Temporali diffusi al Nord e al Centro e fin sul Gargano. Migliora entro sera con fenomeni più localizzati e sparsi.

NORD

Temporali diffusi, specie sulla Pianura Padana; alternanza tra piogge e schiarite sulla Liguria, di Ponente, piogge e temporali sullo Spezzino.
Temperature
Stazionarie.

CENTRO e SARDEGNA

Moderato maltempo in particolare nel corso del pomeriggio, piogge e temporali su Toscana, Umbria, Marche, entroterra Laziale.
Temperature
Stazionarie.

SUD e SICILIA

Tempo stabile e soleggiato grazie alla persistenza dell’alta pressione; dal pomeriggio-sera rischio temporali sul Gargano.
Temperature
Stazionarie.

Venerdì 3 Giugno 2016
Temporali sparsi, alternati a schiarite su tutto il Nord e il Centro. Qualche occasionale piovasco anche al Sud, ma in un contesto più soleggiato.

Sabato 4 Giugno 2016
Tempo instabile al Centro-Nord con temporali sparsi, spesso alternati a schiarite soleggiate.

Domenica 5 Giugno 2016
Tempo più instabile con piogge e locali temporali su Nordest e regioni adriatiche, localmente Alpi e Prealpi e Lombardia. Ultime piogge e possibili temporali sulla Liguria nel corso della mattinata; più soleggiato altrove.

Lunedì 6 Giugno 2016
Piogge e locali temporali su Nordest e regioni adriatiche, localmente Alpi e Prealpi e Lombardia. Temporali e piogge lungo l’Appennino meridionale, soleggiato altrove.

APPROFONDIMENTO anche per singole Regioni e Città su:

Nord

Valle d’Aosta

Piemonte

Liguria

Lombardia

Trentino Alto Adige

Veneto

Friuli Venezia Giulia

Emilia Romagna

Centro

Toscana

Marche

Umbria

Abruzzo

Lazio

Molise

Sud e isole

Puglia

Campania

Basilicata

Calabria

Sicilia

Sardegna

vivicentro.it/meteo –  METEO Ponte 2 giugno ROVINATO al Centro-Nord, pioggia sì, ma…

Autostrada ME-CT : lavori di messa in sicurezza della Galleria Sant’Alessio

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Sono in corso di esecuzione i lavori di messa in sicurezza della Galleria Sant’Alessio,  autostrada A 18* ME-CT, che si concluderanno entro il prossimo 12 giugno.

Gli interventi – anche in orari notturni – sono effettuati nella pista valle della Galleria (direzione di marcia da CT per ME) e per consentirne l’esecuzione la carreggiata è stata chiusa al traffico in quanto alcune lavorazioni risultano incompatibili con la regolare circolazione veicolare.

A tale scopo è stato istituito nella carreggiata opposta (lato monte da ME per CT) un doppio senso di circolazione con divieto di sorpasso e limiti di velocità.

Lavori, deviazioni, restringimenti e possibili code saranno segnalati da apposita cartellonistica. La Ditta incaricata dei lavori è l’ASTREA srl Unipersonale di Giarre. I costi della manutenzione saranno a carico del Consorzio Autostradale. Il Direttore dei Lavori è l’ Ing. Alfonso Schepisi

vivicentro.it/isole/cronaca –  AUTOSTRADA ME-CT : LAVORI DI MESSA IN SICUREZZA DELLA GALLERIA SANT’ALESSIO

NOTE:

L’autostrada A18 è un’autostrada italiana composta da due diversi tronchi, parti della dorsale autostradale della Sicilia orientale.

Il primo tronco collega Messina con Catania ed è lungo 76,8 chilometri, il secondo collega Siracusa a Rosolini ed è lungo 40,0 chilometri. Entrambe le tratte sono gestite dal Consorzio per le Autostrade Siciliane. L’autostrada fa parte dell’itinerario europeo E45.

I due tronchi dell’autostrada A18 sono collegati tra di loro, senza soluzione di continuità, attraverso la tangenziale di Catania (da Catania Nord a contrada Passo Martino), l’autostrada Catania-Siracusa (da contrada Passo Martino ad Augusta-Villasmundo) e la strada statale 114 (da Augusta-Villasmundo a Siracusa, tratto con caratteristiche autostradali).

Il tronco Messina-Catania è stato costruito tra il 1965 e il 1971, anno in cui l’autostrada venne progressivamente aperta al traffico iniziando dalla tratta Messina Tremestieri-Roccalumera. Venne costruita come autostrada montana nel tratto messinese a causa delle notevoli difficoltà orografiche e non ha subito modifiche nel corso dei decenni, ad eccezione dell’apertura degli svincoli di Fiumefreddo (anni 1990) e dei Paesi Etnei (luglio 2008).

In fase di realizzazione e all’inizio della sua attività veniva chiamata Autostrada delle Zagare.

Kloop ci prova, vuole Reina ma lo spagnolo è legato a Napoli

I dettagli

Pepe Reina, secondo il Corriere dello Sport, “è una tentazione del Liverpool di queste ore, di questi giorni, di queste settimane e poi si vedrà cosa diventerà, se una amabile suggestione o una tenera ossessione o un principio di «rivoluzione»”.

Il Liverpool, peraltro ex squadra dello stesso Reina, starebbe cercando un portiere “che abbia non soltanto le doti tecniche di Mignolet ma anche altro: lo spessore caratteriale e l’esperienza, ad esempio, ed anche la capacità di giocare con i piedi, di essere dunque un leader ed un regista difensivo”.

Tuttavia Pepe Reina a Napoli sta benissimo: Il mercato però è sempre, ogni anno, e stavolta gli spifferi d’oltre Manica spalancano altre nuove, «vecchie» porte: al Liverpool (ri)piace Reina”.

Klaassen dice no, parte l’assalto ad Herrera

I dettagli

Davy Klaassen dice no? Parte dunque l’assalto al centrocampista messicano del Porto Hector Herrera. Il Corriere dello Sport scrive: “Resta inchiodato in cima ai pensieri di Giuntoli, deciso ad internazionalizzare ulteriormente il proprio centrocampo: costa da clausola 40 milioni. Bisogna aver pazienza e lavorare lateralmente, comunque restando presenti“.

Euro 2016, Conte tiene Insigne ma lascia fuori Jorginho

I dettagli

Non c’è Jorginho nella lista dei 23 per l’Europeo. A sorpresa Conte esclude il play del Napoli, considerando forse sufficienti gli altri due centrali (De Rossi e Thiago Motta). Il c.t. ha secretato la lista fino a mezzanotte per evitare fughe di notizie. Confermato Bernardeschi, out Bonaventura, a questo punto il probabilissimo ingresso nella lista per Francia 2018 è lo juventino Sturaro, una mezzala dinamica che potrà dare il cambio a Florenzi, Giaccherini e Parolo. In difesa c’è Ogbonna (preferito ad Astori e Rugani) si aggiunge al blocco juventino. Stasera in diretta tv Conte rivelerà ufficialmente la lista degli azzurri ai quali si aggiungeranno le riserve Zappacosta, Benassi e Rugani che lavoreranno con la squadra perché, in caso di infortunio fino a 24 ore prima della gara inaugurale, si può procedere a una sostituzione.

L’ELENCO.

Portieri: Buffon (Juve), Marchetti (Lazio), Sirigu (Psg);

Difensori: Barzagli (Juve), Bonucci (Juve), Chiellini (Juve), Darmian (Manchester United), De Sciglio (Milan), Ogbonna (West Ham).

Centrocampisti: Bernardeschi (Fiorentina), Candreva (Lazio), De Rossi (Roma), El Shaarawy (Roma), Florenzi (Roma), Giaccherini (Bologna), Sturaro (Juventus), Thiago Motta (Psg), Parolo (Lazio).

Attaccanti: Eder (Inter), Immobile (Torino), Insigne (Napoli), Pellè (Southampton), Zaza (Juve).

Riserve: Zappacosta (Torino), Rugani (Juventus), Benassi (Torino)

gazzetta dello sport

Antimafia: ecco i 15 impresentabili candidati nei comuni

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Oggi Bindi illustra i risultati della Commissione Antimafia. “Meno che in passato, c’è l’effetto deterrenza”

Rosy Bindi, antimafiaROMA – Non ci sarà un “caso” De Luca, come l’anno passato. E gli incandidabili sono una quindicina, che le verifiche dell’ultima ora potrebbero fare salire a venti. Il numero è ancora oscillante perché la commissione parlamentare Antimafia solo stamane darà il verdetto definitivo, dopo avere esaminato gli oltre 3.000 candidati nei 13 Comuni a rischio cosche.

Alla vigilia delle amministrative di domenica la presidente Rosy Bindi ha convocato per oggi la commissione che vidimerà il resoconto, lungo un mese, sulle liste.

Sotto osservazione è finita anche la Capitale insieme con i comuni di

  1. Badolato,
  2. San Luca,
  3. Platì,
  4. Scalea,
  5. Ricadi,
  6. San Sostene in Calabria,
  7. Sant’Oreste e Morlupo nel Lazio,
  8. Battipaglia,
  9. Trentola Ducenta e Villa di Briano in Campania.

In Antimafia sono soddisfatti e parlano di “effetto deterrente” che il loro lavoro – travolto dalle polemiche solo un anno fa – ha prodotto. Nel 2015 in corsa per le regionali, c’era Vincenzo De Luca, poi eletto governatore della Campania, che Bindi inserì tra gli impresentabili e fu accusata di avere usato la commissione per regolare i conti nel Pd. Acqua passata.

Per ora i risultati della commissione hanno indicato ad alto rischio di impresentabili Battipaglia e Roma. Ma un po’ dappertutto si sono mossi i prefetti. Due esempi in particolare sono indicati dall’Antimafia come virtuosi e tempestivi: quello del prefetto di Caserta, Arturo De Felice e la prefettura di Roma dove si è appena insediata Paola Basilone dopo Franco Gabrielli. Il prefetto De Felice ha tolto dalle liste 19 persone nel casertano che avevano fatto dichiarazioni mendaci sia sulla loro compatibilità con la legge Severino che sui carichi pendenti. Nella Capitale ci sarebbero due nomi in due liste di rinviati a giudizio da altre Procure che rischiano peraltro una condanna per falsa auto certificazione.

Dall’Antimafia oggi arriverà comunque un allarme: non bastano gli strumenti che ci sono per mettere al riparo il voto locale dalle infiltrazioni mafiose e spezzare la corruzione. Una postilla della relazione che stamani sarà illustrata e approvata a San Macuto, è dedicata alla vicenda Platì.

Il piccolo comune della Locride, 4mila abitanti, 3 scioglimenti delle giunte in dodici anni, capillarmente infiltrato dalla ‘ndrangheta, si ritrova con due liste civiche – una guidata da Ilaria Mittiga (figlia del sindaco a capo di due amministrazioni sciolte per mafia), l’altra da Rosario Sergi – dopo la rinuncia della dem Anna Rita Leonardi a correre come sindaco. La Leonardi aveva chiesto al procuratore di Reggio Calabria, Federico Cafiero De Raho di supervisionare i candidati in lista. Poi ha gettato la spugna.

La commissione Antimafia e la presidente Bindi segnano con la matita rossa le anomalie di Platì, a partire dall’impossibilità di definire impresentabili coloro che pure sono imparentati con boss e ‘ndranghetisti ma non risultano coinvolti in inchieste. “Ci vogliono banche dati e la possibilità di verifiche, codici etici stringenti”, rimarcano tanto Franco Mirabelli del Pd che Luigi Gaetti dei 5Stelle,entrambi nell’ufficio di presidenza dell’Antimafia in Parlamento. L’allarme di Bindi risuonerà di nuovo oggi in commissione: “Gli enti locali sono la principale porta d’ingresso per i clan nella gestione delle risorse pubbliche, mettendo le mani sugli appalti”.

vivicentro.it/politica –  repubblica/Antimafia: ecco i 15 impresentabili candidati nei comuni GIOVANNA CASADIO

Dove finisce la paura e comincia la colpa che ci rende complici

Paura o ColpaE io cosa avrei fatto? Avrei capito, in piena notte e in una strada poco illuminata, che Sara era realmente in pericolo oppure avrei tirato dritto pensando ai fatti miei? Con tutto quello che al giorno d’oggi si sente dire che accade. Con le paure che ci si porta dentro sin dall’infanzia. Con quella tendenza al “si salvi chi può” che la paura, diventata angoscia, finisce sempre con lo scatenare. Chi può essere sicuro di come avrebbe veramente reagito l’altra notte incrociando lo sguardo e le urla di una ragazza che correva chiedendo aiuto? Il dramma che si è consumato l’altro giorno alla Magliana ci lascia tutti indignati. Soprattutto dopo aver ascoltato le parole del capo della squadra mobile di Roma che afferma di non aver mai visto, in venticinque anni, un delitto così atroce. E ancora di più dopo aver sentito Maria Monteleone, sostituto procuratore, dichiarare che Sara si sarebbe forse salvata e sarebbe oggi ancora viva se uno degli automobilisti da lei intercettati l’avesse aiutata. Anche solo fermandosi. Anche solo chiedendo l’intervento delle forze dell’ordine.

Niente di particolarmente eroico, quindi. Sarebbe bastato un gesto. Un semplice colpo di telefono. Qualcosa. Qualunque cosa tranne l’indifferenza. Anche se poi, dietro l’indifferenza, molto probabilmente c’era anche della paura. E quando si ha paura si tira dritto, si pensa a se stessi, ci si protegge.

Ma dove finisce la paura e dove comincia la colpa? In fondo, il dramma dell’orribile assassinio di Sara — bruciata viva dall’ex-fidanzato che, dopo un rapporto morboso di circa due anni, aveva deciso che la ragazza, se proprio non voleva più essere “sua”, allora doveva morire — è anche qui. In questo misto di paura e di indifferenza che, l’altra notte, non hanno permesso a Sara di salvarsi. E su cui dovremmo tutti interrogarci, invece di accontentarci, come accade ormai da troppi anni, di indignarci quando non c’è più niente da fare.

Sono anni che ci si indigna ogniqualvolta una donna viene massacrata, uccisa, bruciata, deturpata, violentata. Ci si indigna e si ripete “mai più”. Ci si indigna e si chiede la testa del colpevole. Ci si indigna e ci si ripromette di mettere mano una volta per tutte alla prevenzione delle violenze di genere, non solo insegnando ai più piccoli a riscrivere la grammatica delle relazioni affettive, ma anche occupandosi, attraverso l’educazione o attraverso le diagnosi precoci, delle fratture identitarie che attraversano tutti quegli uomini e tutti quei ragazzi che pensano di poter trattare le donne come semplici “cose”. Ci si indigna, quindi. E, nell’indignarsi, siamo tutti bravi. Ma poi, passata l’indignazione, che cosa si fa? Come ci si comporta quando si assiste a un atto di violenza o ci si ritrova anche solo di fronte a insulti sessisti e omofobi? Come si risponde a chi ci chiede aiuto? Si riesce a non pensare sempre e solo alla propria incolumità?

“L’inferno dei viventi non è qualcosa che sarà”, scrive Italo Calvino. “Se ce n’è uno, è quello che è già qui, l’inferno che abitiamo tutti i giorni e che formiamo stando insieme”, continua lo scrittore. Prima di concludere: “Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l’inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige apprendimento continuo: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio”. Nell’inferno delle violenze contro le donne che abitiamo tutti i giorni, non dovremmo limitarci a indignarci quando accade qualcosa e poi passare oltre, perché a forza di andare dritti per la propria strada si finisce col non vederlo più. Quest’inferno, si dovrebbe imparare a combatterlo non solo da un punto di vista istituzionale, punendo i colpevoli e proteggendo le vittime, ma anche da un punto di vista personale. Il che significa, innanzitutto, attraverso la cultura, la forza della ragion critica, la compassione e il coraggio. Ossia il contrario stesso dell’indifferenza che, anche quando motivata dalla paura, resta comunque la miglior alleata della violenza e della sofferenza. Che è poi quello che spiega molto bene Hannah Arendt parlando della “banalità del male”. Non perché il male sia, di per sé, banale. Anzi. Spesso il male è profondo e radicale, come nel caso in cui una ragazza di 22 anni viene bruciata viva dall’ex-fidanzato che non sopporta di perderla. Ma il male ha anche tanti complici. Talvolta lo si commette per opportunità. Talvolta per negligenza. Talvolta, anche molto più banalmente, proprio per indifferenza. E non si tratta di trasformarci tutti in eroi o di sacrificare la propria vita per salvare quella degli altri.

Spesso basterebbe semplicemente osservare, ascoltare, fermarsi. Capire che ci sono cose che non si possono fare, ma che tante, invece, le possiamo fare tutti. Anche solo uscire dal nostro piccolo mondo individuale, e farsi toccare dall’esistenza e dalla sofferenza altrui.

vivicentro.it/cronaca –  repubblica/Dove finisce la paura e comincia la colpa che ci rende complici di MICHELA MARZANO

Banche e truffe. Veneto Banca: le risposte che spettano a Bankitalia

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Banca d'italiaLa signora Valeria Albergati ha 65 anni, vive a Caprezzo (Verbania), ha una pensione da ex insegnante di scuola media e un pacchetto di azioni di Veneto Banca. Quando le ha acquistate, dopo aver venduto le quote della Popolare di Intra, la «sua» banca che nel frattempo era stata assorbita da quella veneta, valevano 5 mila euro, tutti i suoi risparmi. Da ieri i 5 mila euro si sono ufficialmente volatilizzati: puff, carta straccia. La signora Valeria è, si fa per dire, in buona compagnia. Ottantottomila i soci di Veneto Banca rimasti con un pugno di mosche in mano, vittime di chi allo sportello spacciava quei pezzi di carta come «sicuri, a prova di bomba», aumentandone ogni anno il valore a proprio piacimento, senza che nessuna sedicente «Autorità» avesse nulla a che ridire. Centoventimila gli azionisti «azzerati» della Popolare di Vicenza. Oltre 10 mila gli obbligazionisti truffati da Banca Etruria, Banca Marche, CariChieti e CariFe.

Banche salvate, in crisi, in trasformazione, a corto di capitale. In cerca di nuova leadership o in procinto di unirsi.

Il credito come terreno di scorribande di affaristi e potentati locali, politici trombati e riciclati, prenditori più che imprenditori. Tutti a banchettare sulla pelle dei piccoli risparmiatori, vittime sacrificali di un sistema pieno di regole, puntualmente disattese.

Quello a cui si è assistito ancora di recente è la sottile arte del distinguo. Uno dei suoi cultori è il presidente della Consob, Giuseppe Vegas. Suo l’irresistibile ossimoro in base al quale i prospetti informativi (riferiti alle obbligazioni subordinate emesse dai quattro istituti di credito poi falliti) spiegavano bene ma, al tempo stesso, i cittadini non erano informati. È evidente che le due cose insieme non funzionano, ma Vegas è andato avanti come se niente fosse, con grande sprezzo del ridicolo.

Oggi ci sono le attese considerazioni finali del governatore di Banca d’Italia. C’è chi spera di ascoltare finalmente parole chiare, precise e pungenti. Adeguate alla necessità di scrollarsi di dosso il peso di pagine buie con un’operazione trasparenza diretta a clienti e consumatori. Perché se il salvataggio di Popolare Vicenza sembra ormai avviato, su Veneto Banca non mancano le ombre. Banca Carige è tuttora nel mirino della Bce dopo i danni dell’era Berneschi e un risanamento appena accennato, nonostante siano stati bruciati 2 miliardi e mezzo di capitale e il titolo abbia perso in 12 mesi oltre il 74%. E lo stesso colosso Unicredit non è che sia proprio ben messo, in attesa del ribaltone al vertice.

Nelle ultime due assemblee, Vincenzo Visco ha puntualizzato con pignoleria qual è il ruolo di Bankitalia e quali sono i compiti e le responsabilità della Vigilanza. Oggi farà lo stesso, probabilmente accentuando le sue critiche al sistema del bail in che ancora brucia sulla pelle dei correntisti delle quattro banche fallite. Magari spiegherà che sull’intero sistema creditizio pesano 360 miliardi di euro di crediti deteriorati a fine 2015 (il 18,1% del totale dei crediti verso la clientela), di cui quasi 200 miliardi sono di sofferenze lorde. E aggiungerà che nonostante le rassicurazioni, gli accantonamenti, i collaterali e tutto quello che viene messo in bella evidenza nei bilanci per cercare di tenere calmi i mercati, le sofferenze nette sono comunque 83,6 miliardi.

Il tema banche, la solidità del sistema, la trasparenza e credibilità appannate, sono argomenti di cui ormai si discute in famiglia, al bar, sui luoghi di lavoro. Non più solo nelle austere e un po’ polverose stanze di palazzo Koch. Le autorità di vigilanza dei mercati fra i tanti problemi da risolvere hanno pure quello di recuperare per intero la loro credibilità. Ma questo dipenderà anche dalle risposte che Visco riuscirà a dare alle tante, troppe signora Valeria che in questi anni hanno perso tutti i loro sudati risparmi.

vivicentro.it/cronaca –  lastampa/Banche e truffe. : le risposte che spettano a Bankitalia TEODORO CHIARELLI

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Un’altra sconfitta. Ma i morti innocenti non siano invisibili

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Oggi ammettiamo una sconfitta. Nove mesi dopo la pubblicazione in prima pagina della foto di Aylan, il piccolo migrante siriano annegato sulla spiaggia di Bodrum, la strage continua.

Non sappiamo quanti anni aveva, se abbia fatto in tempo ad avere paura, e neppure come si chiamasse il bambino cullato in quest’immagine, in un’ultima ninna nanna. «L’ho visto in acqua, pareva una bambola», ha spiegato Martin, il soccorritore tedesco che lo ha raccolto. «Ho avvicinato a me il corpo come se fosse ancora in vita, ha disteso le braccia, le piccole dita nell’aria. Il sole ha illuminato i suoi occhi, brillanti, teneri, immobili». Non siamo in grado di dire nemmeno se i suoi genitori si siano salvati. «Ho cominciato a cantare per consolare me stesso», prosegue Martin. «Per cercare di dare una qualsiasi espressione a un momento incomprensibile e straziante».

 

Sconfitta: Bimbo morto in braccio a marinaioIl corpo del piccolo è stato consegnato alla nostra Marina insieme con altri 25 cadaveri, tra i quali quello di un altro bimbo, recuperati dall’organizzazione di volontari Sea-Watch. Centotrentacinque i superstiti portati in salvo a Reggio Calabria. La scorsa settimana sono annegate più 700 persone nel braccio di mare tra la Libia e L’Italia. Dal 2014 le vittime sono oltre 8 mila.

Ma il viaggio non è che la prima tappa. Perché si può morire in modo insensato anche se si vive a Torino, in Italia, in una famiglia di rifugiati ghanesi, come è accaduto ieri nel quartiere Barriera di Milano a Henry, un mese di età. Anche quando ci scorrono a fianco, le vite dei migranti e le nostre sono mondi paralleli, a tenuta stagna, che entrano in collisione, in comunicazione, solo quando c’è una tragedia: in questo caso una circoncisione effettuata in casa, la febbre alta, una dose di paracetamolo troppo forte da sopportare per chi ha quattro settimane di vita.

L’anno scorso, quando morì Aylan, scrivemmo che quella foto era l’ultima occasione per vedere se i governanti europei fossero all’altezza della Storia. E per ognuno di noi la possibilità di fare i conti con il senso ultimo dell’esistenza. L’immagine portò con sé polemiche, anche se la maggioranza dei lettori ci scrisse che aveva capito la scelta. Non volevamo voltarci dall’altra parte, rifiutammo di far finta di nulla. Alcuni, come lo scrittore Antonio Scurati, non solo ritengono sia stata una decisione sbagliata, ma pensano che foto di questo genere contribuiscano ad anestetizzarci, ci consentano un’emozione passeggera che ci dispensa dall’agire davvero per rimuovere le cause di tanto dolore: «L’esperienza che si fa, a livello di consumo di massa, di guerre, pandemie, crisi umanitarie», afferma nel suo ultimo saggio, Dal tragico all’osceno, «rientra in quella diffusissima cultura del diniego che consente a tutti noi di restare inerti di fronte alle immagini del dolore trasmesse ogni giorno dai mass media, e ai nostri governi di negare le loro responsabilità di fronte agli orrori».

A giudicare da quel che è seguito ad Aylan, la pubblicazione di quello scatto ancora non è servita. Ma non ci rassegniamo. Continueremo a testimoniare, a raccontare. Sono morti innocenti. Che almeno non siano invisibili.

@massimo_russo

vivicentro.it/editoriale –  lastampa/Un’altra sconfitta. Ma i morti innocenti non siano invisibili MASSIMO RUSSO

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L’imboscata

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C’era una volta un piccolo teppista che tirava sassi contro le auto in sosta. I suoi genitori lo portarono in macchina nel cuore del bosco e, dopo averlo fatto scendere, andarono via. Ma quando tornarono a prenderlo, il figlio di sette anni non c’era più.

È successo in Giappone, più difficile immaginarlo in un Paese mediterraneo, dove un genitore moderno avrebbe difeso la creatura dalle vittime della sassaiola («quante storie, è solo un bambino») e spiegato al sangue del suo sangue che i sassi vanno tirati senza farsi beccare. Eppure fra i due estremi è ancora preferibile il nostro. Persino nella favola più crudele di tutti i tempi, Hänsel e Gretel vengono abbandonati nel bosco a causa della carestia che impedisce al padre di sfamarli. Mentre Yamato Tanooka è scomparso da tre giorni in una foresta frequentata dagli orsi per effetto di una punizione sproporzionata.

Ogni punizione inferta a qualcuno, e in particolare a un bambino, comporta una perdita di umanità. La si sacrifica in nome di qualche valore che si ritiene preminente in quella circostanza: l’educazione alla disciplina, la formazione del carattere, il rispetto delle regole. Ma esiste un limite insuperabile: la punizione non può mettere in pericolo il punito. Il senso profondo dell’essere genitori è la protezione dei figli. Se li metti in pericolo, non sei un genitore. Sei un fanatico. E magari questo spiega anche perché tuo figlio tira sassi alle auto. In una favola Yamato verrebbe adottato da una famiglia di orsi. Nella realtà ci auguriamo che ritrovi la strada di casa. E genitori più umani.

vivicentro.it/opinione –  lastampa/L’imboscata MASSIMO GRAMELLINI

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Ascolta l’ oroscopo del giorno di Paolo Fox: martedì 31 maggio

L’ oroscopo giorno per giorno

Ogni giorno Paolo Fox racconta, con il suo oroscopo in TV (Fatti vostri) e su Lattemiele, cosa le stelle hanno in serbo per noi, come andrà il lavoro, la salute, l’amore…

Questo il suo oroscopo per oggi, tratto da Lattemiele:

ARIETE
TORO
GEMELLI
CANCRO
LEONE
VERGINE
BILANCIA
SCORPIONE
SAGITTARIO
CAPRICORNO
ACQUARIO
PESCI

vivicentro.it/l’esperto  /lattemielecalabria/Ascolta l’oroscopo del giorno di Paolo Fox

CHI E’ PAOLO FOX:

Paolo Fox (Roma, 5 febbraio 1961) è un astrologo, pubblicista e personaggio televisivo italiano.

Biografia
Fin dagli anni novanta si occupa di astrologia nei mass media, proponendo il suo oroscopo nelle trasmissioni televisive della RAI e anche in radio, su LatteMiele e Radio Deejay; le sue prime apparizioni televisive sono state nelle trasmissioni di Rai 1 Per tutta la vita, In bocca al lupo! e Domenica In.

E’ iniziato a diventare noto al grande pubblico a partire dal 1997 quando ha iniziato la collaborazione con il network Lattemiele dove conduce uno spazio dedicato all’oroscopo giornaliero alle ore 7.40 e 19.40.

Il lunedì mattina il mago dell’oroscopo è presente anche su Radio Deejay. Per quanto riguarda il mondo della televisione, è apparso per le prime volte nei programmi televisivi Per tutta la vita, In bocca al lupo! e Domenica In.

Ha partecipato come ospite a tantissimi altri programmi tv: Festa di classe, Speciali di fine anno, Tutto Benessere, Furore, Uno Mattina, Speciale Grande Fratello, Piazza Grande, Aspettando cominciamo bene e tanti altri. Dal 2002 è una delle colonne portanti del programma tv di Raidue, I Fatti Vostri, dove legge il suo oroscopo. Negli ultimi anni risulta essere uno dei personaggi maschili più cliccati dell’anno sul web!

Annualmente cura per la RAI la serata dedicata alle previsioni astrologiche per il nuovo anno, trasmessa a fine dicembre.

È attivo anche sulla carta stampata, curando l’oroscopo per diversi settimanali

Nel 2014 ha interpretato sé stesso nel film di Natale Ma tu di che segno 6?.

Per quanto riguarda la sua vita privata non si sa praticamente nulla. E’ sposato? E’ fidanzato? Dove va in vacanza? Lui non ha mai rilasciato dichiarazioni o commenti sulla sua vita sentimentale anche perché grazie agli astri vuole indovinare quella del suo numeroso pubblico che non l’abbandona mai!

Rotary – Si conclude l’VIII edizione del progetto “Fiume Sarno”

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VIII edizione progetto Fiume Sarno

Anche quest’anno il progetto Fiume Sarno, promosso dal Rotary International Distretto 2100 ITALIA, si è concluso con una grande partecipazione degli studenti delle scuole secondarie di primo grado e secondo grado che vivono nella Valle del Sarno e lungo le coste del Golfo di Napoli.

Questa edizione, iniziata l’8 gennaio 2016, ha visto la partecipazione di ben 15 “scuole” del bacino idrografico del fiume Sarno e la collaborazione di ben 9 Rotary Club.

Le scuole partecipanti sono state:

Scuola media “Dante Alighieri” di Roccapiemonte (Sa)

Liceo Scientifico “Rescigno” di Roccapiemonte (Sa)

I.S.I.S. “L. De Medici” sede coordinata di Striano (Na)

Liceo Scientifico “Genoino” di Cava de’ Tirreni (SA)

Liceo Scientifico “Sensale” di Nocera Inferiore (Sa)

Scuola media “Martiri D’Ungheria” di Scafati (Sa)

Liceo Scientifico “Caccioppoli” di Scafati (Sa)

Scuola media “Matteo della Corte” di Pompei

I.S.I.S. “Leonardo da Vinci” di Poggiomarino (Na)

I.T.I.S. “E. MAJORANA” di Somma Vesuviana (Na)

I.S. “Graziani” di Torre Annunziata (Na)

Scuola media “Pascoli” di Torre Annunziata (Na)

Liceo Classico “G. De Bottis” di Torre del Greco (Na)

Liceo Scientifico “F. Severi” di Castellammare di Stabia (Na)

I.T.I. “R. Elia” di Castellammare di Stabia (Na)

I Rotary club promotori del progetto sono:

Scafati-Angri Realvalle

Castellammare di Stabia

Cava de’ Tirreni

Nocera Inf.-Sarno

Pompei

Pompei – Villa dei Misteri

Ottaviano

Sorrento

Torre del Greco-Comuni Vesuviani

A questi si devono aggiungere i Rotaract e gli Interact dei club promotori.

La novità di quest’anno è stata la Casa del Sarno che ha sede in due sale del Real Polverificio Borbonico di Scafati, ristrutturate ed inaugurate dal Rotary di Scafati-Angri Realvalle lo scorso 18 giugno.

La giornata conclusiva del progetto, dedicata all’Assegnazione dei Premi riservati ai lavori didattici, è iniziata con la mostra, presso questa bellissima struttura, dei progetti che gli studenti delle scuole hanno presentato alla Commissione del Rotary finalizzato alla sensibilizzazione delle popolazioni al rispetto del fiume Sarno.

Il filo conduttore dei progetti degli alunni è stato il recupero della “storia” della valle del Sarno, al fine di riacquistare le tradizioni e le identità dei popoli di questo territorio. In questo modo ci sarà un maggior rispetto di una risorsa che deve essere considerata un bene comune da preservare.

Prima dell’assegnazione dei premi sono intervenuti il Prof. Giorgio Budillon che ha mostrato ai presenti gli effetti dell’inquinamento sulla temperatura terrestre e il Comandante del Porto di Castellammare il C.V. Giovanni Cassone che ha illustrato i mezzi che le Capitanerie di porto hanno per contrastare l’inquinamento.

Il PDG Giancarlo Spezie, Presidente della commissione di valutazione, ha evidenziato la soddisfazione nell’aver potuto valutare tanti validi progetti tutti meritevoli di un premio per lo sforzo profuso. Inoltre, ha comunicato che dalla prossima edizione la valutazione dei progetti sarà integrata dal gradimento dei visitatori della Casa del Sarno che potranno assegnare ad ogni progetto, esposto permanentemente, un voto. Tale voto, alla fine dell’anno, consentirà di stabilire una graduatoria dei progetti che sarà espressione delle considerazioni di più persone e non solo dei membri della commissione.

Ad ogni modo in questa edizione i premi sono stati così suddivisi:

Per l’originalità dei lavori la commissione ha assegnato due premi speciali al Liceo Classico “De Bottis” di Torre del Greco (Na) e all’I.T.I.S. “Elia” di Castellammare di Stabia (Na).

Per la categoria delle scuole medie a vincere è stato il “Pascoli” di Torre Annunziata (Na).

Per gli istituti superiori il terzo premio viene assegnato al Liceo Scientifico “Severi” di Castellammare di Stabia, il secondo premio al Liceo Scientifico “Sensale” di Nocera Inferiore (Sa), mentre vince l’VIII edizione del Progetto “Fiume Sarno” l’ I.T.I.S. “E. MAJORANA” di Somma Vesuviana (Na) a cui viene assegnato il primo premio.

 La serata si è conclusa con il discorso del PDG 2100, il Prof. Giancarlo Spezie che ha ricordato a tutti i presenti che il Rotary ha piantato il seme, e che questo progetto continuerà negli anni. Egli ha anche lanciato l’appello di non lasciare solo il Rotary nella battaglia che ha intrapreso. L’opportunità di aver riscoperto “La Casa del Sarno” è stata concessa a tutti i cittadini coinvolti dall’inquinamento del fiume; ora tocca a tutti fare in modo che la coscienza civile si svegli davvero per educare i cittadini di domani al rispetto di una risorsa, qual è il Sarno, che potrebbe portare benefici in termini ambientali, turistici ma soprattutto di salute.

Il Dott. Francesco Saverio Pascucci, Presidente del Rotary Club Scafati, ha evidenziato tutta la sua soddisfazione nel vedere tanta partecipazione mirata soprattutto alla sensibilizzazione dei cittadini segno che anche l’opera dei Docenti degli Istituti sta andando positivamente in questa direzione; che è l’unica percorribile nella ricerca della “bonifica” di un’area che nel tempo è stata maltrattata e non rispettata.

 

Chiude la serie di interventi la Dott.ssa Carla Aramo, Delegata Distrettuale del progetto, che si è soffermata sulla civiltà e attenzione dei ragazzi in sala che hanno ascoltato la conferenza e la presentazione dei lavori e progetti con grande attenzione, segno di grande interesse e rispetto per questa problematica. La Delegata Distrettuale ha voluto confermare il messaggio del PDG Giancarlo Spezie nel lanciare un appello alle scuole affinchè affianchino in maniera più attiva l’opera del Rotary. Grande soddisfazione da parte sua per i lavori che hanno presentato gli alunni delle scuole medie che sono ogni anno la sorpresa in positivo di questa manifestazione per impegno e dedizione nella presentazione dei progetti.

Appuntamento quindi al prossimo anno con l’auspicio che per un futuro non molto lontano si possa parlare ancora del fiume “Sarno” ma da una prospettiva diversa, disquisendo di flora e fauna ritornata a possedere i terreni bagnati dal fiume.

LA FOTOGALLERY DELLA MANIFESTAZIONE

Ischia,dalla salvezza di Aversa del 30 maggio del 2015 alla retrocessione in Serie D

 

Aversa Normanna-Ischia 3-1 30 maggio 2015
Aversa Normanna-Ischia 3-1
30 maggio 2015

Era il 30 maggio del 2015, esattamente un anno fa..l’Ischia Isolaverde festeggiava la salvezza in quel di Aversa,nonostante la sconfitta contro i normanni per 3-1. Nell’almanacco del club forse è stata la seconda sconfitta più bella,dopo quella di Melfi che sancì la promozione in Lega Pro unica. E pure quell’Ischia di un anno fa,nonostante fosse partita male ad inizio campionato,dovuto anche alla scelta della società di smantellare l’intera squadra con cui aveva appena conquistato la promozione in lega pro unica,rinunciando a giocatori del calibro di Alfano,Cunzi,De Francesco e Longo tanto per citarne alcuni. Da quando subentrò in panchina mister Maurizi,dopo l’esonero di Porta,la squadra nel mercato di gennaio fu completamente rivoluzionata. I gialloblù comunque furono condannati a disputare i play-out contro un Aversa che alla vigilia del match dell’andata partiva favorita,non solo in ottica di classifica ma anche perchè era considerata la vera mina vagante da evitare, non a caso aveva giocatori in attacco come De Vena e Mosciaro,con quest’ultimo che ebbe l’occasione di siglare il 4-1,nel match di ritorno,facendo tremare i 400 tifosi accorsi ad Aversa per spingere la squadra isolana alla salvezza. L’Ischia forte del successo della partita dell’andata del 4-1, riuscì a conquistare la salvezza. Una salvezza conquistata sopratutto grazie ad un pubblico stupendo e meraviglioso. Dopo circa un anno da quella storica salvezza,oggi vi raccontiamo la retrocessione dell’Ischia in Serie D. Un’anno vissuto, dopo una stagione caratterizzata da errori assurdi da parte dell’intera società,partendo dalle scelte tecniche passando a promesse mai mantenute,come quella “famosa” conferenza stampa al Re Ferdinando con la promessa da parte dell’ormai ex presidente Rapullino di riportare la squadra sull’isola. A rimetterci di tutto questo ancora una volta sono i tifosi con l’intera isola,che ha pagato errori assurdi da parte di questa società. Dopo un’inizio di campionato,con risultati importanti fino ad arrivare all’ennesima rivoluzione fatta a gennaio. Ma l’errore più grave è stato quello di mandare via a Bitetto,e prendere un allenatore come Di Costanzo che andando a calcolare i punti che aveva a disposizione,la squadra poteva salvarsi tranquillamente,fino ad arrivare a richiamare in panchina Antonio Porta dove ha totalizzato 8 sconfitte consecutive. Dopo appena tre anni di professionismo,l’Ischia ritorna nell’inferno della serie D. E’ una retrocessione che per quanto riguarda la società,è il giusto prezzo da pagare dopo le scelte assurde effettuate per l’intero arco della stagione,ma una delusione troppo pesante per l’intero popolo gialloblù. Su quali basi bisognerà ripartire? Ora come ora una risposta è davvero difficile trovarla a tutto questo,anche perchè dopo la partita del play-out di ritorno contro il Monopoli, il presidente Rapullino ha annunciato il suo addio. Da sottolineare che un altro tema caldo da poter analizzare e quello del settore giovanile,completamente trasferito sulla terraferma. E’ una stagione che verrà ricordata non solo per la retrocessione tra i dilettanti ma ricca di errori e delusioni,che lascia l’amaro in bocca; Ancora una volta sarà un’estate molta calda in casa Ischia,per decidere il futuro del club,con l’auspicio di ripartire da zero e con la speranza di poter vedere un giorno,una società formata completamente da imprenditori isolani.

Vozza: Parchi gioco in ogni quartiere della città.

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Salvatore Vozza ”Tavoli di quartiere per accedere al bando da 500 mln proposto dal Ministro Franceschini”

Castellammare: Il candidato a sindaco della coalizione #PerCastellammare , Salvatore Vozza, saluta positivamente la notizia, data dal Ministro dei Beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini, del finanziamento delle  attività nelle periferie urbane. Dario Franceschini , ha, infatti, annunciato, nel corso di una manifestazione, di un bando da 500 mln per la riqualificazione degli spazi nelle periferie urbane.

“Con il patto con i quartieri presentato la settimana scorsa – ha dichiarato Salvatore Vozza- la nostra coalizione ha preso degli impegni precisi. Davanti a noi abbiamo una strada in salita. La sfida dei prossimi anni è quella di non perdere neppure un euro dei finanziamenti disponibili. Non c’è filiera istituzionale che tenga. Anche perchè lo abbiamo visto, di fronte all’incapacità di chi governa non è servita alcuna filiera. La nostra è la sfida della concretezza e dell’autorevolezza per far ripartire Castellammare. Sul bando proposto dal governo di finanziamento e  co-finanzieremo di attività nelle periferie urbane noi prevediamo dei tavoli di quartiere. Con i cittadini, le associazioni, i rappresentanti del volontariato individueremo  un progetto per zona da candidare al bando nazionale. Partendo da quella quotidianità che la città chiede . Pensiamo – conclude Vozza- ad esempio a un parco giochi in ogni quartiere’’

Pannullo: “Riportare il premio Annibale Ruccello a Castellammare”

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Antonio Pannullo: è tempo che la nostra città torni ad essere espressione di cultura ed esca fuori dal becero provincialismo
CASTELLAMMARE  “Il premio Annibale Ruccello deve tenersi a Castellammare di Stabia. Ho già avuto modo di parlare con i responsabili dell’associazione che si occupa della celebre manifestazione, garantendo che uno dei miei primissimi atti da sindaco sarà quello di riportare in città la kermesse culturale” – sono le parole di Antonio Pannullo, candidato sindaco del centrosinistra a Castellammare di Stabia.
“Il grigiore degli ultimi anni ha di fatto allontanato anche importanti realtà culturali che appartengono alla storia di Castellammare. Colorare la città significa anche fare in modo che essa torni ad essere location di importanti kermesse culturali e il premio dedicato al drammaturgo Annibale Ruccello è uno di questi” – continua Pannullo.
“Per questo motivo ho già rassicurato gli organizzatori che l’edizione 2016 del premio sarà organizzata a Castellammare. Ruccello è un patrimonio della città, abbiamo l’obbligo morale di agevolare questa iniziativa, favorendo anche una diffusione della sua arte nelle scuole cittadine” – afferma il candidato sindaco del Partito Democratico, Stabia Libera, Stabia in Progress, Progetto Stabia e Stabia Popolare.
“Dobbiamo riportare Castellammare ad essere location di eventi culturali che possano portare una crescita della città ed uscire da quel becero provincialismo che sta caratterizzando questa campagna elettorale, facendo scivolare il dibattito sulla residenza dei candidati” – afferma l’esponente politico.
“Quello che noi immaginiamo per Castellammare è ben diverso. Noi guardiamo ad un’area vasta che va oltre i meri confini amministrativi e ridia alla nostra città quel ruolo centrale che merita” – conclude Pannullo.  

Sara bruciata viva, l’ex fidanzato confessa “ero geloso”

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Roma Bruciata viva dall’ex che non ha accettato di essere stato lasciato. E’ l’assurda e atroce morte toccata a Sara Di Pietrantonio, la studentessa di 22 anni trovata semi carbonizzata vicino alla sua auto in fiamme all’alba di ieri in via della Magliana a Roma. L’ex fidanzato, Vincenzo Paduano di 27 anni, ha confessato il brutale omicidio della giovane, raccontato per filo e per segno dagli inquirenti in conferenza stampa grazie alle immagini catturate dalle telecamere di videosorveglianza sul luogo dell’efferato delitto.

“Ero geloso, non sopportavo che fosse finita” – Era ossessionato da Sara, la considerava una ‘cosa’ sua e non accettava l’idea che lei potesse allacciare una relazione sentimentale con un altro ragazzo. Paduano, guarda giurata, ha ammesso agli inquirenti il movente del delitto: la gelosia. Lo ha fatto solo quando e’ stato messo alle strette, quando ha preso atto che il materiale probatorio raccolto dai magistrati della Procura e dagli agenti della squadra mobile non gli concedeva troppi spazi di manovra. “Un po’ di tempo fa ci eravamo lasciati – ha raccontato Paduano – ma io non sopportavo che fosse finita. Lei stava gia’ con un altro”. Mesi fa, hanno scoperto gli inquirenti, c’era stato un episodio violento tra i due, quando ancora stavano insieme. Sara, pero’, benche’ turbata (come hanno poi riferito le sue amiche, sentite come testimoni), non se l’era sentita di sporgere denuncia, forse anche per non creare problemi allo stesso Vincenzo.

Polizia di stato - Ragazza uccisa e bruciata, il fidanzato confessa

 VIDEO della conferenza stampa in questura

“Sara è stata bruciata viva. In 25 anni di questo lavoro non ho mai visto una cosa cosìatroce“, ha esordito il capo della Squadra Mobile della Capitale, Luigi Silipo. E secondo il procuratore aggiunto Maria Monteleone, Sara sarebbe ancora viva se qualcuno avesse risposto alle sue grida di aiuto mentre cercava di divincolarsi e scappare dalla furia del suo ex. “Se qualcuno si fosse fermato oggi Sara sarebbe viva“, ha detto il magistrato. Secondo quanto ricostruito visionando le immagini delletelecamere almeno due auto sono passate prima che la giovane fosse uccisa.

La 22enne ha chiesto aiuto invano, senza che i conducenti si fermassero. Gli automobilisti sono stati rintracciati dalla polizia e hanno affermato di non aver capito che la ragazza invocava aiuto. “C’è la nostra vicinanza alla famiglia e speriamo che questa morte così atroce non sia inutile. L’invito alle ragazze a denunciare a non tenere nascosti comportamenti di minacce di chi afferma di volerti bene e così non è. Il secondo è un invito caldo a chi si imbatte su queste ragazze che ha bisogno di aiuto, aiutarla non essere indifferente. Se ciò fosse accaduto – ha insistito – probabilmente Sara oggi non sarebbe morta”.

  • Lo psichiatra “ragazze attente, mai andare all’ultimo appuntamento”

“La giornata” di Sara “è iniziata con la visita del fermato e con una discussione che, secondo i familiari, appariva normale”, ha sottolineato Silipo. La ragazza “poi è andata in un pub con amiche e successivamente si è vista col suo attuale fidanzato. Vincenzo Paduano si è appostato sotto casa del ragazzo, li ha visti arrivare e ha seguito con la propria macchina quella di Sara che ritornava a casa. L’ha stretta e si è infilato nell’auto della giovane. All’interno – ha precisato – c’è stata una discussione animata e Paduano ha gettato una bottiglia di spirito nella macchina e addosso a Sara“. A questo punto Paduano “prima ha dato fuoco alla macchina, e quando ha visto Sara scappare, l’ha raggiunta e ha dato fuoco a lei, che è morta a 150 metri in maniera atroce”.

Il fermo di Paduano era scattato nella notte dopo che l’uomo era stato torchiato dagli inquirenti nella mattinata di ieri.”L’interrogatorio è durato otto ore nelle quali Paduani ha sempre negato. Fino a quando, messo davanti all’evidenza dei dati certi, li ha prima provati a confutare ma alla fine ha ammesso di aver ucciso Sara”, ha detto ancora il capo della Mobile. “Gli amici raccontano di una gelosia morbosa e di continui diverbi” ma – precisa Silipo – “nessuno degli amici e dei familiari aveva capito che fosse realmente in pericolo”.

Il corpo di Sara, ex studentessa di un liceo scientifico dell’Eur e iscritta alla facoltà di Economia della Terza Universita’ di Roma, era stato trovato poco dopo le tre del mattino di domenica dalla mamma, uscita di casa a cercare la figlia che una ventina di minuti prima le aveva telefonato dicendole: “sto tornando a casa”. La donna l’ha trovata semi avvolta dalle fiamme, non lontano dall’auto incendiata.

VIVICENTRO.IT/CENTRO/CRONACA –  (AGI)/Sara bruciata viva, l’ex fidanzato confessa “ero geloso”

Gragnano, Cimmino: i servizi sociali saranno la nostra priorità

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Paolo Cimmino: «Orgogliosi di aver istituito il telesoccorso per garantire sicurezza agli anziani»

GRAGNANO «Con la mia Amministrazione continueremo a credere e a investire nei servizi sociali per garantire un aiuto a chi vive situazioni di difficoltà», a dirlo è Paolo Cimmino, candidato sindaco di Gragnano sostenuto da sette liste civiche.

«Nella precedente consiliatura siamo passati da 300mila a 450mila euro di contributi comunali al Piano d’ambito 32 – continua – a dimostrazione della nostra sensibilità al problema. Abbiamo ottenuto importanti risultati come l’apertura del centro famiglia, l’asilo nido, il segretariato sociale, il centro antiviolenza per le donne e il telesoccorso».

«Soprattutto di quest’ultima iniziativa rivendico l’istituzione perché rappresenta uno strumento che garantisce la sicurezza domestica degli anziani e previene situazioni di emergenza – prosegue –. Grazie all’impegno della mia Amministrazione, siamo riusciti a far partire questo programma di assistenza e prevenzione. Ogni anziano è dotato di uno speciale radiocomando, agganciato a uno specifico apparecchio telefonico, che invia un allarme in caso di criticità a una centrale operativa specializzata attiva 24 ore su 24 per 365 giorni all’anno».

«Abbiamo fortemente voluto il telesoccorso pensando alle nostre persone care che vivono da sole e che hanno bisogno di aiuto – continua il candidato sindaco -. Il servizio, aggiudicato nell’aprile scorso, durerà fino ad agosto. Ma noi ci impegneremo a migliorarlo e a incrementare tutte le politiche assistenziali a favore delle fasce deboli fin dal primo giorno di consiliatura».

«Continueremo a batterci per ottenere altri risultati – conclude – a partire dalla creazione dell’ufficio Europa che si occuperà d’intercettare finanziamenti regionali ed europei di settore; possibilità di sviluppo e di crescita che non si può correre il rischio di perdere per la realizzazione di nuove opere e iniziative sociali ».

Mascolo: ”Si a confronti con regole chiare e condivise”

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Patrizio Mascolo: “Si a confronti con regole chiare e condivise, polemiche strumentali sollevate da chi ha pochi argomenti”

Gragnano. “Chi cerca di far credere agli elettori che io abbia paura di un confronto pubblico con i miei competitors dimostra di conoscermi davvero poco”.

Replica in maniera secca Patrizio Mascolo, candidato a sindaco sostenuto da sette liste, in relazione alle polemiche sui confronti tra candidati.

“E’ puerile il tentativo di far credere che io tema un confronto pubblico con i miei avversari: ho solo ribadito, in più di un’occasione, che le regole debbono essere chiare e gli arbitri non debbano indossare magliette delle squadre che giocano. Ho ricevuto telefonicamente la richiesta di partecipazione ad un confronto da parte di un blog che due giorni prima aveva espresso critiche durissime sulla mia persona e sulla mia coalizione. Critiche infondate e che non mi spaventano ma che fanno comprendere come non vi sia imparzialità in questo momento.

“La mia storia politica – prosegue Mascolo – la mia vicenda umana, personale e sportiva, dimostra a tutti che i confronti e le sfide non solo le ho sempre sostenute, ma spesso le ho vinte.

“Quando ho ricevuto inviti formali da ordini professionali, associazioni di categoria per illustrare il mio programma, non mi sono mai tirato indietro anche sapendo di incontrare in quella sede i miei avversari. Così come, qualora, arrivasse un invito da parte di organi di informazione presenti sul territorio imparziali e corretti, sarei disponibile immediatamente a dare il mio assenso”.

“La paura non è un sentimento che mi appartiene, se ne facesse una ragione chi oggi agita questo spauracchio per nascondere le proprie”.