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Oddo: “La notizia è il Pescara in serie A”

                                                                                                    Oddo presenta la sfida di Trapani

 

Il Pescara è ad un passo dalla serie A (con il Trapani, infatti, nella gara di ritorno prevista domani, gli abruzzesi potranno anche perdere di misura, e conquisterebbero lo stesso la promozione nella massima serie ndc), ma Oddo sembra essere piuttosto teso e nervoso in vista del match che si disputerà domani sera con inizio alle ore 20:30, presso il “Provinciale” di Erice.

Ecco le dichiarazioni del tecnico del Pescara alla vigilia dell’ultima match della stagione: “Si tratta di una partita di calcio (dice sorridendo ndc), e noi proveremo a fare quello che sappiamo fare, cioè vincere. Il risultato di 2 – 0 può essere abbastanza confortante, ma lo gestiremo giocando in attacco e provando a fare il match. Il Trapani è un’ ottima squadra, ma noi affronteremo questa gara senza calcoli, come se fosse una finale secca. Mi aspetto un’accoglienza ottima, dal momento che la mia famiglia è di origini siciliane. Se penso a quella terra, penso a mio nonno: una persona dabbene, che si è sempre comportato in maniera esemplare. Trapani è una città civile, popolata da gente perbene (questo in risposta alle polemiche comparse su alcuni giornali, nei quali si parlava di presunte minacce rivolte da alcuni supporters del Trapani allo staff del Pescara ndc). Riguardo i presunti “veleni” del post – gara, in cui sarebbero volate parole poco cortigiane da un parte e dall’altra, il tecnico del Delfino taglia corto: “Nessuno può dire con certezza cosa è stato detto in campo, dal momento che il labiale non si può leggere con assoluta precisione. Io direi di piantarla con queste storie e di pensare alla gara di domani. Per me la notizia è il Pescara in serie A. Punto e basta.”

“Io ho un altro anno di contratto ed intendo rimanere qui. Certo, se il Pescara dovesse andare in serie A  sarei un tecnico della massima divisione, altrimenti rimarrei un tecnico di serie B. Per me è la seconda finale di seguito (l’anno scorso il Pescara perse la finalissima per la serie A contro il Bologna ndc). Se dovessi perdere anche questa volta, dice sorridendo, credo che smetterei. Non penso che avremo il “braccino” dal momento che questo non è mai avvenuto in questa stagione, a parte nel secondo tempo della gara contro il Como. Vogliamo regalare il sogno promozione ai nostri tifosi, che lo meritano ampiamente.”

CHRISTIAN BARISANI

CASTELLAMMARE Triplicate le richieste di certificati elettorali l’allarme di Salvatore Vozza: ”Si faccia chiarezza”

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Castellammare di Stabia. Sarebbero quasi mille le tessere elettorali richieste all’ufficio elettorale nella giornata di domenica 5 giugno. Un dato che sembrerebbe anomalo rispetto alle precedenti elezioni; che invita alla riflessione soprattutto se accompagnato dal fatto che nei pressi degli uffici si sono viste“brutte facce’’ad  accompagnare le persone a richiedere la tessera elettorale .
Secondo alcuni dati da aprile ad oggi sarebbero stati emessi all’incirca tremila tra duplicati e rinnovi di tessere elettorali, di cui duemila solo negli ultimi 5-10 giorni. Un fenomeno che per l’esponente della coalizione #PerCastellammare, Salvatore Vozza, invita ad “una riflessione seria”.
“Nei giorni  scorsi – prosegue Vozza – ho invitato il Prefetto e le forze dell’ordine a vigilare sul voto nella nostra città. Oggi ci giunge la notizia di questo strano fenomeno delle tante richieste avvenute, soprattutto nella giornata di domenica, mentre erano in corso le operazioni di voto per il rinnovo del Consiglio Comunale.  File di cittadini all’ufficio elettorale per richiedere il duplicato della tessera . Chiedo al comune di Castellammare di fornire un dato ufficiale per capire se questo corrisponde al vero e se dovesse corrispondere, da quali zone della città il dato dei rinnovi o dei duplicati si è manifestato con maggiore evidenza. È urgente   fare luce su questo episodio che, se risultasse fondato, aprirebbe, insieme ad altri episodi accaduti nella giornata di domenica, una riflessione seria sul voto in città.   Se questi dati corrispondessero alla realtà  vuol dire che una forbice tra l’8 e il 10 % dei cittadini , accompagnati da alcuni personaggi a richiedere il duplicato della tessera elettorale, non ha poi votato liberamente. Noi chiediamo chiarezza su quanto avvenuto e al comune di rendere noti i dati ufficiali’’

L’Udinese mette nel mirino due azzurri

I dettagli

La Gazzetta dello Sport scrive: “Anche perché l’Udinese, oltre a Di Natale, ha praticamente perso, senza strapparsi i capelli, pure Duvan Zapata che il Napoli «recompra» inserendolo come pedina di scambio in altri affari. La società friulana , che ha un ottimo feeling col Napoli, al quale non dispiace l’esterno destro svizzero Silvan Widmer, avrebbe un indennizzo per Zapata. Ci sono due centrocampisti: Mirko Valdifiori, che non ha ripetuto l’eccezionale stagione di Empoli, e il giovane (‘92) Jacopo Dezi che ha fatto molto bene a Bari. L’Udinese ha bisogno di rinforzare il parco italiani perché le norme lo impongono. Valdifiori sembra più difficile da approcciare, Dezi potrebbe essere un ottimo cambio”.

De Laurentiis in apprensione per la visita di Klopp a Higuain

I dettagli

La Repubblica scrive sul futuro di Gonzalo Higuain: “Ma il blitz americano dell’ex guru del Borussia Dortmund ha messo comunque in apprensione De Laurentiis e il suo staff: impegnato in questi giorni in altre operazioni di mercato. Molto forte la suggestione di Klopp: grande carisma e stesso “dress code” di Sarri, con la tuta d’ordinanza indossata da entrambi quando vanno in panchina. I due tecnici hanno però in comune soprattutto la franchezza e la carica agonistica: qualità umane che Higuain ha apprezzato parecchio nel suo rapporto con l’allenatore del Napoli. Anche con “Mister Jurgen”, il terzo incomodo, l’argentino potrebbe instaurare probabilmente un legame solido e di stima reciproca. Ma don Maurizio (e soprattutto il club azzurro) hanno un asso nella manica: il ritorno in Champions League, che stride con l’esclusione da tutte le Coppe del Liverpool. Il Pipita ci penserà, prima di decidere”.

Vrsaljko-Napoli, affarre bloccato: ecco perchè…

I dettagli

L’affare che potrebbe portare a Napoli il terzino del Sassuolo Sime Vrsaljko  al Napoli s’è bloccato. Il tutto perchè l’offerta dell’Atletico Madrid da otto milioni di euro in quattro anni è ritenuta pazzesca dal Corriere dello Sport e ha spiazzato tutti “compreso il Sassuolo che ancora aspetta un’offerta degli spagnoli”. L’offerta del Napoli è stata già accettata: conguaglio economico più il cartellino di Duvan Zapata.

Herrera-Napoli, il Porto ha già il sostituto ‘italiano’

I dettagli

Il Porto sta programmando le prossime mosse di mercato e, secondo Record, tra i nomi in lista di sbarco compare quello di Hector Herrera che il Napoli sta trattando, ma la distanza tra domanda e offerta è di 5 milioni. La dirigenza portoghese si è già cautelata sul mercato andando a cercare il sostituto di Herrera che sarà Bruno Fernandes dell’Udinese. Pozzo valuta il calciatore 7 milioni e il Porto pare essere molto interessato.

Zielinski al Napoli, è fatta…grazie a Zuniga!

I dettagli

“Napoli scatenato: Zielinski in arrivo, chiusura vicina. Altro incontro con l’Udinese, la trattativa a una svolta”, scrive il Corriere dello Sport che lascia pochi dubbi: il centrocampista polacco dell’Empoli (ma di proprietà dell’Udinese) sarà il secondo acquisto del Napoli dopo Lorenzo Tonelli. Nell’affare sarà decisivo l’apporto del terzino colombiano Camilo Zuniga, che tramite l’Udinese dovrebbe finire al Watford in Premier League.

 

 

Patrizio Mascolo: ”Sicurezza obiettivo prioritario: 120 telecamere in città, istituiremo il vigile di quartiere”

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“I cittadini di Gragnano hanno il diritto di vivere in una città sicura e controllata, dove tutti si sentano tranquilli. Per questo motivo porteremo a 120 il numero delle telecamere di videosorveglianza,  ampliando il sistema di controllo del territorio”.

E’ la proposta concreta avanzata da Patrizio Mascolo, candidato a sindaco che si prepara al ballottaggio: “Il tema della sicurezza dei cittadini è prioritario in questa campagna elettorale. Soprattutto nelle zone periferiche, attraverso la video sorveglianza, potenzieremo i controlli e istituiremo la figura del vigile di quartiere. In ogni area della città – continua Mascolo – i cittadini si sentiranno protetti e, soprattutto, sentiranno la presenza dello Stato”.

Un attenzione particolare che si manifesta anche con il rapporto con le forze dell’ordine.

“Con me sindaco chiederò subito di convocare un comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza mettendo all’ordine del giorno la tutela dei cittadini. Più pattuglie in strada, più prevenzione per evitare furti in casa e controlli serrati nelle zone periferiche. La sicurezza e la possibilità di vivere Gragnano in tranquillità è la prima opzione da attuare per tornare ad essere liberi e sicuri”

conclude Mascolo.

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Patrizio Mascolo
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Patrizio Mascolo: “Disciplinare la viabilità cittadina per favorire abitanti e commercio

Patrizio Mascolo: Ho preso l’impegno, con la mia amministrazione una volta insediata, di riorganizzare il corpo della Polizia Municipale. Serve ed urge un…

Papà Borgonzoni: ”Lucia è brava, ma io il Carroccio non lo voto”

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                         Lucia Borgonzoni (eikon)

Parla Giambattista Borgonzoni, il padre della candidata leghista che il 19 giugno contenderà la poltrona al sindaco di Bologna

«Cara Lucia, ti auguro di cuore di raggiungere tutti i risultati che meriti, che tu ce la faccia a diventare sindaco perché hai grandi qualità. Sulla tua scelta politica personalmente penso che la Lega Nord sia il termometro della febbre ma non la cura per il Paese. Quello degli immigrati è un problema gigantesco, non saranno i muretti bassi di Salvini a risolverlo». Il papà della candidata leghista Lucia Borgonzoni, l’architetto Giambattista Borgonzoni, in questi giorni si trova in Sardegna e si è voluto complimentare con figlia per il risultato storico del ballottaggio con Virginio Merola. Ma non nasconde il suo pensiero politico “divergente”.

«L’agone politico è crudele e Lucia ha dimostrato di avere tante qualità, io sono molto fortunato perché ho figlie in gamba — dice l’architetto che sta curando il catalogo delle opere del padre, il pittore Aldo Borgonzoni —. Se Lucia dovesse mancare il traguardo di diventare sindaco a Bologna, comunque coglierà l’occasione di entrare in parlamento, ma io come la penso gliel’ho scritto». Borgonzoni padre, che si definisce moderato di sinistra, non condivide le battaglie nazionali del Carroccio. «Penso che di fronte al problema biblico dell’immigrazione la risposta possa essere solo più Europa, non meno Europa — spiega — e che questo fenomeno gingantesco non si fermi con i muretti di Salvini». I consensi alla Lega sono secondo lui il termometro della febbre italiana e non la soluzione. «Ma la febbre c’è questo è certo — riflette — basta vedere come hanno votato nei quartieri popolari».

Questo non toglie che Giambattista Borgonzoni auguri alla figlia «tutto il successo possibile». Anche lei del resto, dopo il diploma all’Accademia di Belle Arti con Concetto Pozzati, ha seguito per un po’ le orme del nonno paterno, pittore della seconda metà del novecento. «Ha dipinto anche Lucia — spiega — ma la sua attività da anni ormai è la politica».

La sfidante di Merola è tra i giovani amministratori su cui ha puntato Matteo Salvini nei territori. Esponenti radicati e radicali del Carroccio. Anche alle regionali la scelta del sindaco di Bondeno, Alan Fabbri, premiò l’impegno leghista nei Comuni e nelle istituzioni. Borgonzoni, dopo la parentesi universitaria che la vede anche barista al centro sociale Link, entra nella Lega con la gavetta dei militanti. È responsabile del tesseramento e capogruppo in Provincia dal 2009 al 2011. Di banchetti, volantinaggi e campagne elettorali ormai se ne intende. Nel 2011 approda sui banchi del consiglio comunale e dopo lo “schiaffo” di via Erbosa si aprono le porte per Salvini in città. Durante una visita al campo rom di via Erbosa, la consigliera denuncia infatti con tanto di video di essere stata oggredita a calci e schiaffi da un’ospite del campo, e il leader nazionale decide allora di venire nello stesso campo, con l’idea che «non esistono zone franche».

L’assalto all’auto di Salvini da parte di alcuni ragazzi dei centri sociali, i vetri spaccati, le denunce sono agli onori delle cronache. E lo stesso “schema” tra antagonisti e leghisti da due anni si ripresenta ad ogni occasione. La paziente, determinata e sicura Borgonzoni ora è arrivata al ballottaggio. Non ha niente da perdere e una carriera costruita con metodo. Comunque vada.

vivicentro.it/nord/opinioni –  Papà Borgonzoni: “Lucia è brava, ma io il Carroccio non lo voto”. ELEONORA CAPELLI

Servirà Padre Pio, tramite De Luca, per la salvezza della Villa Comunale stabiese?

Questo il messaggio che sembra serpeggiare nelle parole di De Luca dalle onde di Radio Kiss Kiss

E’ un messaggio poco gradevole quello che il presidente della Regione Campana, Vincenzo De Luca, ha inteso far giungere alle orecchie degli stabiesi in genere, e probabilmente a Pannullo in particolare (comunque ai ballottanti),  rispondendo ad una domanda opportunamente giunta, nel corso della trasmissione di Radio Kiss Kiss Napoli: “Campania a testa alta”,  da una cittadina definitasi stabiese che chiedeva ragguagli sul destino della Villa Comunale:

Queste le sue parole:

 “Lì bisogna rivolgersi a Padre Pio – risponde ridacchiando De Luca”

” E’ una cosa che stringe il cuore la Villa Comunale di Castellammare”

“Siamo alle nuove elezioni, bisogna sperare che ci sia una nuova amministrazione in grado di chiudere un cantiere e perfino di completare la Villa Comunale.”

Orecchio per orecchio, ne tentiamo una traduzione in traslazione: bisogna rivolgersi a De Luca e sperare nel suo intervento per la risoluzione di quello che ormai, in salsa tutta stabiese, è divenuto un qualcosa che a buon motivo si può etichettare come “problema della villa”*. 

Questo è tutto per cui, concludendo con altra perifrasi, mi viene di rimarcare ancora: chi ha orecchio in-tenda …. gli altri all’aperto!

  • (nota: Già. Perché a Stabia, ormai da tempo immemore, le “ricchezze” sono solite divenire problemi. Altrove, appunto, ricchezze e motivi d’orgoglio.) 

Referendum tutti contro Renzi

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Visto attraverso gli occhiali del referendum costituzionale di ottobre, questo voto per i sindaci non promette nulla di buono. Perché domenica scorsa quasi due terzi del corpo elettorale hanno premiato i partiti del «no», dalla Lega a Forza Italia a M5S, mentre quelli favorevoli (Pd e relativi «cespugli») sono rimasti sotto il 40 per cento. Se l’Italia fosse ancora quella di trent’anni fa, quando le masse seguivano pedissequamente la volontà dei rispettivi partiti, dovremmo prepararci a un autunno di veri sconquassi: bocciatura al referendum della riforma Boschi e conseguente caos sulla legge elettorale, aggravato dalla crisi politica che le dimissioni del premier renderebbero inevitabili. Faremmo bene ad allacciarci da subito le cinture.

Si può obiettare che no, fortunatamente non è più come una volta, ormai la gente è matura e sa scegliere di testa propria.

Dunque sarebbe sbagliato prevedere l’esito del referendum in base alla semplice somma algebrica dei partiti a favore e contro. Inoltre, ecco l’altra obiezione, un conto sono queste Comunali, dove in gioco è il futuro delle città; altra cosa sarà il giudizio sulla nuova Costituzione, che chiamerà in causa la fine del bicameralismo e la riduzione dei parlamentari, oltre al rapporto tra Stato-Regioni. Mescolare due piani così diversi tra loro sarebbe come confondere le mele con le pere.

Eppure, fatti i necessari distinguo, rimane la sensazione che il voto di domenica non sia di ottimo auspicio per il «sì». In quanto tradisce un’insofferenza magari fisiologica, però presente un po’ dappertutto, a Napoli e a Bologna, a Roma e a Milano. Fotografa un clima di stanchezza che non aiuta chi ha l’onere di governare. Al confronto con le Europee 2014, quando il Pd aveva grandi praterie politiche davanti a sé, stavolta non è stata (non sarà nemmeno ai ballottaggi) una cavalcata solitaria del premier, il quale ha avuto l’onestà di riconoscerlo pubblicamente. Viceversa, la ventata populista mette le ali alla Raggi e rende competitiva la sua collega Appendino. Perfino il centrodestra dà cenni di risveglio, perlomeno là dove si presenta unito come a Milano. Non è merito di Berlusconi o Salvini, i quali anzi hanno fatto di tutto per perdere; dipende semmai dal contesto generale, dal «mood» collettivo un po’ più favorevole a chi rema contro.

Su questo malumore le opposizioni proveranno a far leva in ottobre. Punteranno sui sentimenti negativi, nella speranza che il ritorno dalle vacanze li moltiplichi per mille. La loro propaganda potrebbe dimostrarsi al dunque più efficace della narrazione renziana, avviata con largo anticipo. Ecco perché il voto di domenica allunga parecchie ombre sul verdetto di ottobre. Ed ecco come mai i fautori del «sì» non possono stare sereni.

Ma c’è uno strano paradosso che potrebbe scombinare ogni calcolo. Il paradosso si riassume in una semplice domanda: se Renzi si va indebolendo per effetto del contesto generale, e se questa sua debolezza rimette in corsa gli avversari, quale vantaggio possono avere le opposizioni a impantanare il sistema? Cosa ci guadagnerebbero a bocciare una riforma che permetterà a chi vince di governare per 5 anni senza pasticci e senza «inciuci»? Tanto Grillo quanto Berlusconi sono davanti a un bivio: possono puntare al pareggio mettendo la mina referendaria sotto la futura Costituzione; o mostrare fiducia in se stessi e tentare di vincere l’intera posta, accettando le nuove regole del gioco. Qualche piccolo segnale fa ritenere che una riflessione sia in corso, specie tra i Cinquestelle. O almeno tra quanti, di loro, provano a guardare lontano.

vivicentro.it/editoriale –  lastampa/Referendum tutti contro Renzi UGO MAGRI

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Non lo vota nessuno, ma viene eletto lo stesso

Simone Bottega, il candidato “senza voti” in una foto presa da Facebook

Così Simone Bottega, candidato di Forza Nuova, andrà a fare il consigliere di minoranza nel Trevigiano

Non ha ottenuto nessuna preferenza. E non è nemmeno residente nel piccolo Comune dove si è presentato in lista. Eppure Simone Bottega, candidato di Forza Nuova, ce l’ha fatta: sarà consigliere comunale. Succede a Portobuffolé, paesino di meno di 800 anime in provincia di Treviso al confine con il Friuli Venezia Giulia.

SOLO DUE LISTE IN CAMPO

Il perché è presto detto. Forza Nuova è stata l’unica lista a presentarsi come alternativa a quella civica del sindaco uscente. Come da facili previsioni, Andrea Susana, appoggiato dalla Lega Nord, è stato ri-confermato primo cittadino con 324 voti, pari a quasi l’88% dei voti validi, ovvero 7 seggi. Ma 45 cittadini (il 12%) hanno votato a favore del movimento politico di estrema destra. Che così è entrato in un consiglio comunale della Marca Trevigiana con ben tre consiglieri, tra cui Simone Bottega, il candidato “senza voti”.

DURA LEX, SED LEX

La legge per i Comuni sotto i 15mila abitanti – è il caso di Portobuffolé -, prevede che alla lista vincente vadano i due terzi dei seggi, mentre il terzo rimanente sia suddiviso tra le liste di minoranza, senza soglie di sbarramento nell’assegnazione dei seggi. In pratica Forza Nuova sapeva di finire in consiglio ancora prima delle votazioni di domenica. Una manovra ben studiata a tavolino dalla branca trevigiana del movimento politico.

PER UN PUGNO DI VOTI  

Nessuno dei candidati nella lista di Forza Nuova è residente a Portobuffolé. Il più vicino sta a Oderzo e risponde al nome di Giorgio Peccarisi, il candidato-sindaco 22enne. Alla notizia dell’ingresso in Comune ha commentato sulla pagina Facebook di Forza Nuova Treviso: «Ora dobbiamo dimostrare di dare un’alternativa politica credibile alla città. Mi impegnerò, insieme a Simone e Matteo, a costruire un’opposizione costruttiva, che non sia di solo intralcio al sindaco ma che invece porti a risultati concreti». Quarantacinque voti e tre consiglieri, è anche questa la democrazia.

vivicentro.it/nord/politica –  lastampa/Non lo vota nessuno, ma viene eletto lo stesso. DAVIDE LESSI

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Che aMahrez

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Consapevole che esistono problemi più seri, in queste ore penso spesso ai bambini di Leicester a cui la vita ha ammazzato il primo sogno. A quell’età le favole si ascoltano. Loro ne hanno già vissuta una, incubo compreso. Avevano appena finito di appendere alle pareti i poster di Vardy e Mahrez, i cavalieri che fecero l’impresa di conquistare la vittoria più improbabile del mondo. Sennonché i cavalieri si sono rivelati dei comuni mercenari e hanno tradito i bambini che avevano creduto in loro per andare a divertire quelli di squadre più titolate. I quali, abituati al benessere, li ameranno molto meno. Mi rifiuto di comprendere le ragioni per cui un calciatore che si trova scaraventato dentro un’epopea decida di sottrarsene brutalmente per un pugno di sterline. Quanto potrà mai dare l’Arsenal al funambolico algerino Mahrez e al bomber Vardy, uno che ancora ieri giocava con il braccialetto elettronico dei prigionieri in libertà vigilata e adesso si ritrova eternato a Leicester nel nome di una strada? Ammettiamo pure il doppio. Significa che invece di tre ville con piscina potranno comprarsene sei. Ma cosa se ne fa un essere umano di sei ville, quando nemmeno un castello potrebbe regalargli l’emozione di entrare in campo con la maglia del Leicester nella prima partita di Champions, specchiandosi nello sguardo rapito dei suoi piccoli tifosi? Giocare quella partita con la maglia dell’Arsenal non sarà mai la stessa cosa.

Se avessi accanto uno dei bambini che adesso piangono e li rimpiangono, gli direi quello che tanti anni fa qualcuno disse a me: non chiedere perdono ai tuoi sogni. Ma d’ora in avanti non delegarli più.

vivicentro.it/opinione –  lastampa/Che aMahrez MASSIMO GRAMELLINI

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Ascolta l’ oroscopo del giorno di Paolo Fox: mercoledì 8 giugno

L’ oroscopo giorno per giorno

Ogni giorno Paolo Fox racconta, con il suo oroscopo in TV (Fatti vostri) e su Lattemiele, cosa le stelle hanno in serbo per noi, come andrà il lavoro, la salute, l’amore…

Questo il suo oroscopo per oggi, tratto da Lattemiele:

ARIETE
TORO
GEMELLI
CANCRO
LEONE
VERGINE
BILANCIA
SCORPIONE
SAGITTARIO
CAPRICORNO
ACQUARIO
PESCI

 

CHI E’ PAOLO FOX:

Paolo Fox (Roma, 5 febbraio 1961) è un astrologo, pubblicista e personaggio televisivo italiano.

Biografia
Fin dagli anni novanta si occupa di astrologia nei mass media, proponendo il suo oroscopo nelle trasmissioni televisive della RAI e anche in radio, su LatteMiele e Radio Deejay; le sue prime apparizioni televisive sono state nelle trasmissioni di Rai 1 Per tutta la vita, In bocca al lupo! e Domenica In.

E’ iniziato a diventare noto al grande pubblico a partire dal 1997 quando ha iniziato la collaborazione con il network Lattemiele dove conduce uno spazio dedicato all’oroscopo giornaliero alle ore 7.40 e 19.40.

Il lunedì mattina il mago dell’oroscopo è presente anche su Radio Deejay. Per quanto riguarda il mondo della televisione, è apparso per le prime volte nei programmi televisivi Per tutta la vita, In bocca al lupo! e Domenica In.

Ha partecipato come ospite a tantissimi altri programmi tv: Festa di classe, Speciali di fine anno, Tutto Benessere, Furore, Uno Mattina, Speciale Grande Fratello, Piazza Grande, Aspettando cominciamo bene e tanti altri. Dal 2002 è una delle colonne portanti del programma tv di Raidue, I Fatti Vostri, dove legge il suo oroscopo. Negli ultimi anni risulta essere uno dei personaggi maschili più cliccati dell’anno sul web!

Annualmente cura per la RAI la serata dedicata alle previsioni astrologiche per il nuovo anno, trasmessa a fine dicembre.

È attivo anche sulla carta stampata, curando l’oroscopo per diversi settimanali

Nel 2014 ha interpretato sé stesso nel film di Natale Ma tu di che segno 6?.

Per quanto riguarda la sua vita privata non si sa praticamente nulla. E’ sposato? E’ fidanzato? Dove va in vacanza? Lui non ha mai rilasciato dichiarazioni o commenti sulla sua vita sentimentale anche perché grazie agli astri vuole indovinare quella del suo numeroso pubblico che non l’abbandona mai!

Crisi. Unimpresa, in mani straniere il 51% di spa quotate italiane

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Il rapporto di Unimpresa: sale dal 47,9% al 51,4% la quota di possesso dei grandi gruppi del nostro Paese in mani estere. Il 2015 è il primo anno in cui si registra il sorpasso: oltre la metà del capitale quotato sul listino di Milano finisce Oltreconfine. Longobardi: “Siamo preoccupati, spesso i colossi finanziari internazionali comprano solo per fini speculativi e non per investire”

L’Italia è terra di conquiste e oltre la metà delle spa quotate tricolori è in mani straniere: gli investitori esteri superano nel 2015, per la prima volta, il 50% di possesso del made in Italy di piazza Affari. La capitalizzazione di Borsa delle imprese del nostro Paese è cresciuta in un anno di 81 miliardi di euro arrivando a 537 miliardi complessivi, ma sale oltre il 51%, con un’impennata di 57 miliardi, la fetta in mano ai colossi internazionali. Mentre il 43% di tutte le imprese (anche le non quotate) è controllato dalle famiglie. Da dicembre 2014 a dicembre 2015, il capitale delle spa quotate del nostro Paese è passato da 457 miliardi a 538 miliardi in crescita di 81 miliardi (+17%). Sul listino tricolore cresce il peso degli azionisti “non italiani” che ora hanno partecipazioni di imprese quotate della Penisola pari a 276 miliardi, il 51% del totale. Predominante e in crescita è il peso delle famiglie nel capitale delle aziende (quotate e non) con partecipazioni pari a 891 miliardi, in salita 42 miliardi; anche per quanto riguarda il totale delle spa è più forte la presenza degli stranieri, passati dal 22 al 24% con un aumento delle quote di 68 miliardi. Questi i dati principali di un rapporto del Centro studi di Unimpresa, sull’andamento del valore delle aziende italiane nell’ultimo anno.

Secondo l’analisi di Unimpresa, basata su dati della Banca d’Italia, da dicembre 2014 a dicembre 2015, si è dunque assistito a un significativo scatto in avanti del valore delle spa presenti sui listini di piazza Affari, ma l’andamento del valore delle quote presenta delle differenze secondo la categoria di azionisti. Le partecipazioni di spa quotate in mano alle imprese italiane a dicembre 2015 valevano 103,7 miliardi (il 20,82% del totale) in aumento di 8,5 miliardi (+9,00%) rispetto ai 95,1 miliardi di dicembre 2014. Le banche continuano ad avere una presenza forte e in rafforzamento nel capitale delle spa quotate con il 10,52%, pari a 56,6 miliardi in crescita di 8,1 miliardi  (+16,81%) rispetto ai 48,4 miliardi del 2014. Lo Stato centrale ha nel suo portafoglio titoli azionari quotati italiani per 13,7 miliardi (il 2,56% del totale), in salita di 1,2 miliardi (+10,07%) rispetto ai 12,5 miliardi di un anno prima. A piazza Affari i privati (famiglie) controllano quote pari a 66,6 miliardi (il 12,39% del totale), cresciute di 1,9 miliardi (+2,97%) rispetto ai 64,7 miliardi dell’anno precedente. Gli stranieri controllano il 51,40% di piazza Affari con partecipazioni pari a 276,6 miliardi in aumento di 57,5 miliardi rispetto ai 219,1 miliardi di dicembre 2014: fino allo scorso anno le quote estere non avevano mai superato la soglia del 50%. Complessivamente il valore delle società italiane quotate è salito in un anno di 81,2 miliardi (+17,78%) da 457 miliardi a 538,2 miliardi.

Presenza estera in espansione, dunque. Sale, infatti, il peso degli stranieri anche se si estende l’analisi a tutto l’universo delle società per azioni. L’intero universo delle spa italiane, comprese le quotate, vale (dicembre 2015) 2.060,3 miliardi, in aumento di 143,8 miliardi (+7,51%) rispetto ai 1.916,5 miliardi di dicembre 2014. La ripartizione delle quote è la seguente: le imprese hanno il 13,14% pari a 276,3 miliardi, in crescita di 7 miliardi (+2,63%) sui 269,2 miliardi di un anno prima. Le banche hanno l’11,43% pari a 235,5 miliardi, in aumento di 24,1 miliardi (+11,45%) rispetto a 211,3 miliardi dell’anno precedente. Sale anche la quota dello Stato centrale che ora ha il 4,84% di spa con 99,6 miliardi, in salita di 1,2 miliardi (+1,28%) rispetto ai 98,3 miliardi precedenti. I privati detengono il 43,27% di società per azioni, dato che conferma il carattere familiare dell’imprenditoria italiana, con 891,6 miliardi in aumento di 42,3 miliardi (+4,98%) rispetto agli 849,3 miliardi di dicembre 2014. La quota di imprese italiane in mano agli stranieri, che corrisponde al 24,51% del totale, è aumentata di 68,3 miliardi (+15,65%) da 436,6 miliardi a 504,9 miliardi.

“Se da una parte va valutato positivamente l’aumento del valore delle imprese italiane, dall’altro bisogna guardare con attenzione la presenza degli stranieri e capire fino a che punto si tratta di investimenti utili allo sviluppo e dove finisce, invece, l’attività speculativa” commenta il presidente di Unimpresa, Paolo Longobardi. “Siamo preoccupati, la fortissima crisi che sta colpendo l’Italia più di altri paesi sta consegnando di fatto i pezzi pregiati della nostra economia a soggetti stranieri, si tratta di colossi finanziari che non sempre comprano con prospettive di lungo periodo o di investimento, ma spesso per fini speculativi” aggiunge Longobardi.

Unimpresa tabella aziende

 

Lo Monaco: “Cedere Higuain sarebbe un’ assurdità”

Ai microfoni di Radio Crc è intervenuto Pietro Lo Monaco, direttore sportivo. Ecco quanto evidenziato:
“ Cedere Higuain? È un’ assurdità solo pensarlo, è un campione e gioca nel Napoli. Quella partenopea è una piazza importante, i tifosi e l’ ambiente meritano una squadra all’ altezza e competitiva su tutti i fronti. Il Napoli non ha alcun problema di bilancio quindi non serve smantellare l’ organico, senza i campioni non si vince nulla”.

Pannullo: “Portiamo avanti l’idea di cambiamento per Castellammare”

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Il candidato del centrosinistra, Pannullo: “I risultati del primo turno hanno testimoniato il forte legame che esiste tra i candidati delle mie liste con il territorio e la buona politica regionale”

Antonio PannulloCASTELLAMMARE – “Sono un uomo libero e da uomo libero non posso che essere orgoglioso del risultato ottenuto dalla mia coalizione al primo turno delle amministrative. Non ci lasciamo distrarre ne ci culliamo sugli allori, siamo pronti a raggiungere il nostro obiettivo con la volontà e la determinazione che ci ha sempre contraddistinto: ovvero portare avanti l’idea di cambiamento per Castellammare” – è quanto dichiara Antonio Pannullo, candidato sindaco del centrosinistra in vista del ballottaggio del prossimo 19 giugno.

“I risultati del primo turno hanno testimoniato il forte legame che esiste tra i candidati delle mie liste con il territorio e la buona politica regionale. Di certo non siamo un cartello elettoralistico, ma l’espressione di una bella stagione della politica locale e regionale. Da questo viene fuori un gruppo coeso, con le idee chiare ed in grado di guidare lo sviluppo di Castellammare. Dall’altra parte, invece, vedo persone non all’altezza delle difficoltà da affrontare . Un mix di inesperienza e di troppa esperienza ed a farmi paura e soprattutto quest’ultima che ha già abbondantemente causato danni alla città. Meglio stiano un giro fuori, per poi stare fuori per sempre” – continua il candidato sostenuto da Partito Democratico, Stabia Popolare, Stabia in progress, Progetto Stabia e Stabia Libera.

“Il voto del ballottaggio non è un voto di protesta, ma un voto sui programmi, quelli veri, per la città di Castellammare. Noi abbiamo la consapevolezza di continuare a portare avanti la nostra idea di cambiamento e lo stiamo già facendo giorno dopo giorno nel modo più naturale possibile: incontrando la gente nei quartieri, nelle piazze, in strada e spiegando le cose vere che vogliamo fare per migliorare la vivibilità di questa città” – conclude Pannullo.

Gragnano, Cimmino: costruiremo una Maccaroneria sociale

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Cimmino: «Attrarrà turisti e funzionerà come mercato a km zero»

GRAGNANO – «Porteremo a Gragnano una “Maccaroneria Sociale” per attrarre turisti e, al contempo, per farne un mercato delle eccellenze del territorio a km zero», a dirlo è Paolo Cimmino, candidato sindaco sostenuto da sette liste civiche.

«Per realizzare questo progetto, che punta a valorizzare le grandi potenzialità produttive della filiera enogastronomica locale, rivedremo il project financing dell’ex scalo merci per realizzare un importante punto di aggregazione sociale – spiega –. Costruiremo una struttura da destinare a mercato coperto oltre, naturalmente, alla già prevista arena polifunzionale unitamente ad un nuovo e più ampio parcheggio pubblico a rotazione ».

«La promozione della filiera enologica, olivicola e casearia resta uno degli obiettivi più importanti e ambiziosi della mia Amministrazione – prosegue il candidato sindaco – perché il brand “Gragnano doc” può attirare investimenti e, quindi, creare valore e occupazione».

«Il nostro territorio è inserito sia nella etichetta Dop “Penisola sorrentina”, per la produzione di olio extravergine; sia nel comprensorio di lavorazione del “Provolone del Monaco” – conclude Cimmino –: due marchi conosciuti in tutto il mondo. Due marchi che possono far decollare l’economia locale grazie alle iniziative a sostegno programmate dalla mia precedente Amministrazione».

Comunicato AS Roma: Totti ha rinnovato il contratto, è ufficiale.

NOTIZIE AS ROMA –  E’ giunta finalmente la fumata bianca per il rinnovo di contratto del capitano (cliccare il link per vedere il video). ViVicentro era presente allo studio Tonucci, dove sono stati limati gli ultimi dettagli ed è stata apposta la firma che vedrà Totti ancora calciatore per un anno per poi accomodarsi dietro la scrivania con il ruolo di direttore tecnico. E’ puntualmente arrivato  il comunicato della Roma tramite il suo sito ufficiale asroma.com/it. Questo il testo del comunicato:

È ufficiale: Francesco Totti indosserà la maglia della Roma per un’ultima stagione.

Il Capitano giallorosso, che il 27 settembre compirà 40 anni, ha firmato il contratto che lo legherà al Club per la venticinquesima stagione della sua carriera.

“Ho fortemente desiderato questo contratto, che rappresenta la realizzazione del mio sogno”, ha dichiarato il numero 10 giallorosso nella sua intervista a Roma TV dopo la firma ufficiale. “Ho sempre sperato di attraversare e di chiudere la mia carriera con una sola maglia addosso, quella della Roma. Dopo aver parlato con il Presidente sono ancora più convinto che restando uniti potremo centrare grandi obiettivi”.

Totti ha iniziato la sua avventura alla Roma a 12 anni, nel 1989. Dopo aver scalato rapidamente il settore giovanile del Club, ha esordito in prima squadra a 16 anni, il 28 marzo del 1993, mandato in campo dall’allenatore Vujadin Boskov in una partita di Serie A allo Stadio Rigamonti di Brescia.

Ha segnato il suo primo gol ufficiale con il Club il 4 settembre 1994 contro il Foggia e si è inserito stabilmente in prima squadra in quella stagione, diventando poi il più giovane capitano nella storia della Serie A dopo aver ereditato la fascia da Aldair nel 1998.

Nella stagione che si è da poco conclusa, il numero 10 è sceso in campo in 15 occasioni, segnando cinque gol, numeri che gli hanno permesso di raggiungere le 758 presenze e le 304 reti in giallorosso, incrementando ulteriormente il suo record.

“È una bella coincidenza che, nel giorno dell’anniversario della fondazione dell’AS Roma, Totti abbia firmato il suo nuovo contratto da calciatore”, ha dichiarato il presidente dell’AS Roma Jim Pallotta. “Nessuno ha giocato più partite o segnato più gol di Totti in questo Club e noi siamo onorati che possa continuare a giocare per un’altra stagione. Si è guadagnato questo rinnovo e ora vogliamo che questa sua ultima stagione sul campo coincida con l’inizio di una nuova epoca di successi per l’AS Roma”.

La longevità di Totti è quasi senza precedenti nel calcio moderno. Durante la sua carriera ha vinto uno Scudetto, due Coppe Italia e due Supercoppe Italiane. A livello individuale si è aggiudicato la Scarpa d’Oro nel 2006-07 come miglior cannoniere tra i campionati d’Europa.

Totti si è inoltre laureato Campione del Mondo con la Nazionale nel 2006″.

C.D.

Play off e Play out: tutto è cambiato. Fissate anche le “tariffe” per i ripescaggi

La prossima stagione prevede la partecipazione di 24 squadre, classificate dal terzo al decimo posto dei tre gironi e pertanto si è giunti anche alla modifica del regolamento dei Play Off che vengono suddivisi in due fasi.

Una prima fase nella quale entreranno in tabellone anche le seconde classificate e la vincitrice della Coppa Italia di Lega Pro, poi le migliori otto si affronteranno in una final eight (quarti di finale con gare di andata e ritorno) e a seguire semifinali e finale da disputare in campo neutro individuato dalla stessa Lega Pro.

Il Consiglio ha inoltre concesso deroga alla Lega Nazionale Dilettanti, specificatamente per i campionati nazionali femminili, per apporre il nome delle calciatrici sulle maglie.

In ultimo, il Presidente federale ha ottenuto la delega dal Consiglio per definire una modifica relativa alla sanzione per mancata ottemperanza del pagamento degli emolumenti nei tempi previsti da parte delle società professionistiche.

Per quanto riguarda i ripescaggi nei Campionati Professionistici per la stagione sportiva 2016/2017 , eccovi la nota ufficiale:

Per la stagione sportiva 2016/2017, ravvisata la necessità di stabilire i criteri e le procedure di ripescaggio, il Consiglio Federale ha deliberato di fissare nel contributo di 5 milioni di euro per la Serie A, 1 milione di euro per la Serie B e 250 mila euro per la Lega Pro. Sono elevati invece i parametri per quanto concerne la disciplina sulle materie infrastrutturale e di ottemperanza del pagamento degli emolumenti. Il Consiglio, inoltre, ha stabilito in 150 mila euro il contributo da versare per le eventuali Società che richiedono, ex art. 52 comma 10, di essere ammesse al Campionato di Serie D e di 50 mila euro per quei Club interessati all’ammissione ai campionati di Eccellenza.