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FOTOGALLERY DIMARO – Quarto giorno, gli scatti della seduta del mattino

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Seduta del mattino terminata, quarto giorno di ritiro qui a Dimaro. Una mattinata piovosa, ma tanta intensità in campo per la squadra che si è allenata agli ordini di Maurizio Sarri. Vivicentro.it vi propone gli scatti della seduta.

dal nostro inviato a Dimaro, Ciro Novellino

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Longa manus di Milano sulla Librolandia torinese?

In questo pregevole articolo, Alberto Mattioli analizza la “battaglia” in corso tra Torino che si difende e Milano che attacca per portarle via Librolandia e, per farlo, usa tutta la sua verve emiliana e, con essa, fa un escursus su quello che lui stesso definisce “derby perenne”: È un derby perenne – scrive. L’esoterica cortesia torinese contro la brutalità del «lavoro, guadagno, pago, pretendo» del milanese; la cultura azionista contro la città che ha allevato Mussolini e Berlusconi; le rimembranze risorgimentali contro quelle absburgiche (a Milano uno dei locali più trendy si chiama Caffè Radetzky, mica Carlo Alberto). Ma leggiamo tutto l’articolo.

Comunque vada a finire, e sperando che finisca nel nulla, l’ipotesi del trasloco del Salone del libro da Torino a Milano ripropone l’eterna questione del rapporto fra due città unite dall’alta velocità e separate da tutto il resto.

Che a Torino il tentativo milanese sia stato subito catalogato alla voce «scippo» la dice lunga sull’umore prevalente nei confronti della metropoli più vicina dal punto di vista geografico e più lontana da quello psicologico. Dall’altra parte, si ostenta una sorta di sdegnoso distacco (ah sì, vero, c’è anche Torino…) che non è certamente un sintomo di travolgente simpatia. Si sa che in Italia il vero hobby nazionale è detestarsi a vicenda. Nel caso di Mi-To (o To-Mi, par condicio), però, la situazione è più complessa, dunque più interessante.

Chi scrive è imparziale in quanto viene dall’Emilia, un posto dove si mangia troppo bene per odiare veramente qualcuno, ma ha vissuto sia a Milano che a Torino, quindi ha potuto studiare con comodo un rapporto di reciproco disamore condito da una certa riluttante ammirazione e da molte diffidenze, false incomprensioni e vere paranoie. Basta fare un giro sui social, oppure quella forma antiquata di social che sono due chiacchiere con le persone, per rendersene conto.

A Milano l’immagine di Torino è quella di una città lenta, grigia, noiosa e sussiegosa. I milanesi sono ancora convinti che sia quella dell’evo A.O. (ante Olimpiadi). Dici Torino e nella mente del milanese medio si materializzano le immagini in bianco e nero dei cancelli di Mirafiori alle cinque di una mattina di novembre. Quando i torinesi hanno avuto la geniale intuizione di svelare al resto del mondo il segreto che fino ad allora avevano gelosamente conservato, cioè che la loro è una bellissima città, piena di musei e di ristoranti egualmente inebrianti, il mondo ha iniziato a venirci. Ma fateci caso: adesso che le strade di Torino sono piene di turisti, è abbastanza raro vederci dei milanesi. Li trovi in tutta Italia, perfino nella detestatissima Roma; a Torino, no. Evidentemente pensano ancora che la città non valga il viaggio, benché brevissimo. Idea condivisa ormai solo da Trenitalia: l’ultima Freccia da Milano per Torino parte alle 22,12, ma da Torino per Milano alle 19,10. Come dire: un torinese può venire a passare la serata a Milano; un milanese, concesso e non dato che lo voglia, non può fare lo stesso a Torino.

Vista da Torino, invece, Milano sembra certo dinamica ma sbrigativa, sbruffona, forse un po’ rozza, sicuramente troppo veloce. Sgradevolmente efficiente. Un posto dove si preferirà sempre prendere un caffè in piedi invece che seduti nel locale storico con vista su madame gozzaniane e camerieri egizi. E dove è stato inventato e si pratica l’apericena, cioè la massima minaccia per la civiltà occidentale dopo l’Isis, invece di sedersi davanti al bollito con i sette tagli di carne, le sette salse e i sette secoli necessari per prepararlo. Milano è la città dove se dici bagnetto verde pensano al bagnoschiuma. Che volgarità.

È un derby perenne. L’esoterica cortesia torinese contro la brutalità del «lavoro, guadagno, pago, pretendo» del milanese; la cultura azionista contro la città che ha allevato Mussolini e Berlusconi; le rimembranze risorgimentali contro quelle absburgiche (a Milano uno dei locali più trendy si chiama Caffè Radetzky, mica Carlo Alberto). Anche le fusioni bancarie o musicali, tutto sommato ben riuscite, sono sempre state vissute con disagio, come un male necessario, una pillola da mandare giù perché proprio non se ne può fare a meno.

E tuttavia adesso la palla è nel campo torinese. Dopo l’Expo, in una fase felice, Milano prosegue a tutto vapore la sua marcia, unica vera metropoli nazionale dopo lo sfascio di Roma, che sembra ormai una città africana senza il quartiere europeo. Torino deve decidere una volta per tutte se essere a 40 minuti di treno da Milano sia un problema o un’opportunità, se isolarsi o collaborare. E, tutto sommato, delle due, anche se «quelli» non sanno cos’è un bicerìn e appena ti distrai un attimo tentano di fregarti il Salone, meglio la seconda ipotesi.

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vivicentro.it/editoriale /  latampa / Torino-Milano, quella strada piena di ostacoli ALBERTO MATTIOLI

DIMARO LIVE – Sarri e Giuntoli a colloquio, la pioggia non li ferma

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Maurizio Sarri e Cristiano Giuntoli sono stati impegnati in un fitto colloquio in campo al termine dell’allenamento. Nonostante la pioggia, il ds del Napoli ha seguito tutto l’allenamento seduto in panchina e poi ha aggiornato il tencico su qualcosa. Sono ore molto calde per il mercato, facile capire di cosa si parlasse.

23 morti in uno scontro fra treni. Tragedia in Puglia: ”Serve sangue negli ospedali” (VIDEO)

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Scontro frontale tra due treni, l’incidente tra Ruvo e Corato. Il frontale è avvenuto in aperta campagna. Bambino estratto vivo dalle lamiere. Il ministro Delrio arrivato sul posto, atteso anche Renzi

Uno scontro frontale tra due treni si è verificato alle 11:30 sulla tratta a binario unico tra Ruvo e Corato delle Ferrovie del Nord Barese. Le vittime sono almeno 20, tra cui uno dei macchinisti, l’altro invece è sopravvissuto ma è in gravi condizioni. I feriti sono almeno 50, sei dei quali in prognosi riservata. Sul posto stanno ancora lavorando i soccorritori secondo cui il bilancio potrebbe aggravarsi. I feriti sono ricoverati negli ospedali della zona: Andria, Barletta e Bisceglie. Il vicepresidente della Provincia Barletta-Andria-Trani, Giuseppe Corrado ha spiegato ai giornalisti: «Abbiamo bisogno di sangue di gruppo zero negli ospedali». Ancora sconosciute le cause dell’incidente, tra le ipotesi quella di un errore umano.

LE PRIME IMMAGINI:

AGGIORNAMENTI:

E’ di venti morti il bilancio, ancora provvisorio, dello scontro frontale tra due treni in Puglia. I due convogli della società privata Ferrotramviaria che gestisce le tratte regionali pugliesi Bari Nord si sono scontrati frontalmente tra Andria e Corato. “Ci sono 20 vittime e almeno 4 feriti in codice quattro. La situazione e’ in eviluzione. Abbiamo bisogno – ha detto il presidente facente funzioni della Provincia di Barletta-Andria-Trani, Giuseppe Corrado – di sangue di gruppo zero negli ospedali di Andria e Barletta”.

Sono 22 i feriti gravi ad Andria, 3 in codice rosso a Barletta e una decina di feriti non gravi a Bisceglie e tre al Policlinico di Bari. Al momento, comunque non c’e’ un bilancio definitivo e di tanto in tanto si cerca anche di far silenzio per cercare di cogliere eventuali lamenti di feriti non ancora individuati.  Sul posto e’ stata portata una gru per disincagliare le lamiere e verificare se vi siano altre vittime. Continua, intanto, il via vai degli elicotteri che stanno partecipando alle operazioni di soccorso dei feriti mentre un tratto stradale che porta verso la zona dell’incidente e’ stato interdetto al traffico ed e’ stato destinato al transito dei soli mezzi di soccorso.

Anche la Croce Rossa e’ sul posto per prestare i soccorsi ai feriti con 50 volontari e alcuni mezzi. La Croce Rossa di Andria, Barletta, Molfetta con 3 ambulanze e una squadra di supporto psicologico. Altre 7 ambulanze dei comitati di Foggia, Cerignola, Bari, Gioia del Colle, Fasano, Monopoli e Ostuni stanno andando all’ospedale di Andria per mettersi a disposizione dei soccorsi. Le Infermiere Volontarie CRI degli Ispettorati II.VV. di Bari e Andria hanno raggiunto l’ospedale di Andria dove stanno arrivando i numerosi feriti per fornire supporto psicologico. Sono inoltre attive le Sale Operative Provinciali della Croce Rossa Italiana di Bari, Andria e Barletta”.

Sono stati tantissimi a donare il sangue, negli ospedali dell’hinterland barese e nel capoluogo, per i feriti dell’incidente ferroviario avvenuto stamane tra Corato ed Andria. Il ‘tam tam’, in particolare, sui ‘social network’, e gli appelli dai circuiti radiofonici e televisi, ha portato molti studenti, ed in particolare tanti giovani, a recarsi nei centri trasfusionali a donare il sangue. Mobilitata anche la ‘Scuola allievi’ della Guardia di Finanza di Bari, che ha offerto la piena disponibilita’ per fronteggiare l’emergenza sanitaria con una immediata e massiccia donazione di sangue a favore delle persone rimaste ferite nell’incidente.

Dall’ospedale di Andria vengono coordinate le operazioni di assistenza psicologica ai familiari delle vittime. Mentre in Regione e’ stata attivata unita’ di crisi. Sul posto e’ anche arrivata un’autobotte e sono state anche distribuite bottigliette d’acqua ai soccorritori in una giornata che e’ particolarmente calda e afosa.

Nella zona dell’incidente sono cominciati ad arrivare i parenti di vittime e feriti, persone che, evidentemente, non avendo notizie dei congiunti e avendo appreso di quanto accaduto, hanno deciso di andare di persona sul posto. Nessuno e’ in grado di dare notizie nella concitazione degli interventi, tra tante ambulanze che sono giunte su un tratturo nei pressi della zona dell’incidente e che trasferiscono i feriti in ospedale. Sul posto e’ anche arrivato il viceministro alle Infrastrutture Riccardo Nencini che stamani era impegnato in un convegno a Bari.

A quanto si apprende, anche da fonti di Ferrotramviaria, le cause dell’incidente sono inspiegabili. Sul posto e’ giunto il procuratore aggiunto del Tribunale di Trani Francesco Giannella e l’ipotesi piu’ accreditata e’ quella dell’errore umano, anche se, stando alle prime ricostruzioni, e’ improbabile che possa essersi trattato solo di errore. Nei pressi della zona dell’incidente e’ stata allestita una tenda per i soccorsi (una seconda struttura dovrebbe essere approntata) e dopo i primi interventi, i feriti vengono trasferiti negli ospedali di Bisceglie e Trani e Barletta.

Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi sta seguendo gli sviluppi in costante contatto con il Dipartimento della Protezione Civile e il Mit mentre il ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, e il Capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, si stanno recando sul luogo dello scontro per assicurare il coordinamento delle operazioni di soccorso. Renzi, sarà in serata in Puglia dopo chem impegnato stamane a Milano, e’ rientrato d’urgenza a Roma.

ORE 16:30 – Il bilancio delle vittime è salito a 23 morti e 50 feriti

vivicentro.it/sud/cronaca (agi / web) 20 morti in uno scontro fra treni. Tragedia in Puglia: ”Serve sangue negli ospedali” (VIDEO)

L’analisi di Marco Zatterin sull’incertezza della Brexit

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Con il suo fondo di oggi: “L’incertezza della Brexit che non arriva”, Marco Zatterin* torna sulla Brexit e sull’oceano di incertezze e tempeste che ha scatenato e continua a scatenare. Noi ve lo proponiamo dal momento che, con la sua solita limpidezza, rende ogni cosa comprensibile a tutti.  Buona lettura.

L’incertezza della Brexit che non arriva MARCO ZATTERIN – Sorpresi e delusi per la seconda volta, adesso come il 23 giugno. Pochi a Bruxelles avevano previsto un’uscita di scena così rapida per il doppio sconfitto David Cameron. E pochi sono ora disposti a scommettere che l’arrivo di Theresa May possa accelerare davvero l’attuazione del progetto Brexit. Cambiano i volti, lascia l’apprendista stregone e arriva una potenziale nuova Thatcher. Ma per l’Europa non viene meno la cosa più importante: l’incertezza sul futuro dell’Unione, dei suoi progetti e della sua economia. 

Ci si consola con l’auspicio che almeno la situazione si sia fatta più chiara. Sono spariti i profeti dell’addio all’Europa, di cui i mandarini brussellesi continuano anzitutto a incolpare la lotta intestina per la leadership dei conservatori. Entra in scena la signora May, esperta di questioni comunitarie, spina nel fianco in troppe discussioni sui migranti e libera circolazione, una politica dotata di una grande cinismo, al punto da riuscire a restare in mezzo nella campagna referendaria fra la difesa disperata di Cameron e l’offensiva sguaiata di Johnson & Co. Era considerata una sostenitrice del «remain», ma di questo non c’è più traccia. «Brexit vuol dire Brexit e sarà un successo», assicura. 

Sebbene si sentano voci ammettere la speranza che in qualche modo il Regno Unito provi a ripensarci, le cancellerie europee sono pronte a farsi una ragione del divorzio britannico. Vorrebbero che fosse rapido, però. Senza negoziati preventivi, senza inutili lungaggini. Invece si dovrà aspettare ancora, prima di vedere accendere la luce dell’articolo 50 che apre i due anni di negoziato previsti dai Trattati per la separazione. I più ottimisti dicono che avverrà al vertice Ue di ottobre. Tutti gli altri restano sintonizzati sul summit di dicembre, con la predisposizione ad ammettere un possibile ulteriore slittamento. 

Ai piani alti della Commissione si raccontano di recenti telefonate con David Cameron concluse con la convinzione che a Downing Street non avessero davvero un piano sul da farsi. C’è anche sensazione che l’addio della signora Leadsom sia stato più repentino di quanto servisse per decidere una strategia. «Nessuno avvia un negoziato senza sapere cosa chiedere», si sottolinea nella capitale europea. Così è inutile farsi illusioni. Scenario facile è che si resti nel limbo della Brexit per altri lunghi mesi. 

Questo implica incertezza. Usciranno? Davvero? Quando? Come? La più rosea delle previsioni rivela che nell’attesa di una mossa britannica, e forse anche nel corso del negoziato, l’Europa si sentirà paralizzata o quasi. Incapaci di darsi un orientamento evolutivo, e divisi sull’esigenza di approfondire il patto comunitario come chiave del futuro, i Ventisette faticheranno più che in passato a governare l’economia, a garantire la sicurezza dei cittadini, a gestire le migrazioni, a crescere e a creare occupazione. Sarà come essere seduti alla fermata dell’autobus e aspettare un mezzo che non ha lasciato il deposito. 

Si rischia molto. In termini congiunturali e politici. Quelli del «bicchiere mezzo pieno» citano i sondaggi effettuati in Danimarca, Svezia e Finlandia dopo il referendum britannico con la crescita netta dei favorevoli all’Ue. Più che la politica ha evidentemente fatto la sua parte la paura, il che potrebbe rassicurare dai timori di eccessivi populismi. E’ solo un’impressione, però. La verità è che qualunque sia l’esito della vicenda Brexit, deve avvenire in fretta. Ogni mese perso sulla strada del divorzio non farà che aumentare il conto. Per l’Europa, come per il Regno Unito. 

* MARCO ZATTERIN è un Giornalista (figlio del non dimenticaticabile Ugo Zatterin) che da anni lavora con la STAMPA come responsabile di Economia e che, attualmente, ricopre l’incarico di corrispondente da Bruxelle U.E. da dove riesce a raccontarci i fatti che la stanno corrodendo e, per farlo, utilizza in maniera egregia la sua solita limpidezza che gli consente di rende ogni cosa comprensibile a tutti.
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vivicentro.it/economia /  lastampa / L’incertezza della Brexit che non arriva MARCO ZATTERIN

Serie D, oggi scadono i termini per l’iscrizione al campionato

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Lega Nazionale Dilettanti

Nella giornata di oggi scade il primo termine per l’iscrizione al campionato di Serie D. Come ormai da due anni, anche stavolta la le società dovranno formalizzare la loro iscrizione telematicamente (unica procedura consentita). Per farlo avranno tempo dal 4 al 12 luglio fino alle ore 18:00. Scaduto questo termine il sistema telematico non accetterà alcuna operazione relativa alla richiesta di iscrizione.

La domanda di iscrizione dovrà essere corredata dal versamento della tassa associativa (300,00 euro), dal pagamento dei diritti d’iscrizione al campionato di Serie D (11.000,00 euro), dai diritti di iscrizione al campionato nazionale riservato alle formazioni Juniores (2.000,00 euro) e dall’acconto spese (3.200,00 euro). A questi pagamenti va aggiunta l’assicurazione per i tesserati che verrà calcolata dal sistema automaticamente e, di conseguenza, varierà da squadra a squadra. A tutto ciò va poi aggiunta la famosa fideiussione bancaria di importo pari a 31.000,00 euro. Come è risaputo l’adempimento fondamentale entro i termini indicati è quello relativo alla sola domanda di iscrizione inoltrata telematicamente. Pena l’esclusione dal campionato di Serie D. Gli alti adempimenti, fideiussione compresa, in caso di difficoltà incontrate dalle stesse società possono anche avvenire in un secondo momento. La Co.Vi.So.D infatti entro il 22 luglio esaminerà ogni documentazione e annuncerà i club inadempienti. Queste stesse società avranno tempo, proponendo ricorso, fino al 26 luglio alle ore 17:00 per integrare tutta la documentazione. Ovviamente, il presentare una domanda incompleta al 12 luglio comporterà poi un’ammenda di 1.000,00 euro per ogni inadempienza. I ricorsi regolarmente presentati entro il 26 luglio alle 17:00 saranno analizzati dalla Co.Vi.So.D che entro il 28 luglio esprimerà parere motivato sugli stessi alla Lega Nazionale Dilettanti. La decisione finale sull’ammissione al campionato di Seri D verrà infatti assunta dalla L.N.D. che potrà escludere le società che, a seguito di accertamento, avranno presentato documentazione amministrativa falsa e/o mendace.

DIMARO LIVE – Simpatico siparietto tra Reina e un tifoso…tutto in spagnolo!

Ecco cosa è accaduto

Un simpatico siparietto nella seduta di questa mattina che ha visto coinvolto Pepe Reina e un tifoso che richiamava la sua attenzione in lingua spagnola: “Pepe una foto con i bambini”, il portiere cerca di avvicinarsi, ma sono troppi e soprattutto in tribuna: “e come vengo lì?”

dal nostro inviato a Dimaro, Ciro Novellino

Un Buongiorno da Pellè d’oca

Nel Buongiorno di questa mattina, Massimo Gramellini tira fuori il sassolino che, agli Europei 2016, un certo Pellè aveva infilato nelle scarpe di tanti: italiani e non. Per farlo utilizza la sua dipartita per quel di Cina e la condisce con la sua salsa al vetriolo. Buona lettura:

Pellè d’oca. MASSIMO GRAMELLINI

Graziano Pellè, il rigorista azzurro che come un banchiere di Siena millantava di fare il cucchiaio ai tedeschi e ha finito per scavarci la fossa, andrà a fare cucchiaini in Cina per la modica cifra di un milione e duecentomila euro al mese. Se uno fa notare che guadagnerà da solo come mille dipendenti di un call center, le cornacchie del turbocapitalismo starnazzano: è il mercato! è il mercato! Ma guadagnerà anche come Messi e Ronaldo, che sono un tantino più forti di lui, e qui la presunta meritocrazia del mercato non c’entra. C’entra che Pellè si fa pagare carissimo la destinazione disagiata (il campionato cinese ha lo stesso fascino di una cravatta di Di Maio) e che chi lo ha ingaggiato applica al calcio la lezione devastante della finanza smargiassa: valutare molto un bene che vale poco per fare credere ai boccaloni che valga qualcosa. In fondo Pellé in Cina per quarantamila euro al giorno è l’equivalente calcistico di un derivato. Sempre che poi glieli diano sul serio, tutti quei soldi: non risulta che il sistema cinese brilli per trasparenza e affidabilità.

Ciò premesso, se un quotidiano di Shanghai in vena di sopravvalutazioni giornalistiche fosse disposto a sganciare un decimo della cifra, pagamento anticipato, potrei persino prendere in considerazione l’ipotesi di andarvi a scrivere il «Buongiolno» per un paio d’anni. E senza neanche ammorbare l’uditorio con le solite frasi fatte sull’esperienza stimolante e il bisogno di nuove sfide. Coi denari guadagnati ricompro Pellè e lo metto in cucina a lucidare cucchiai.

vivicicentro.it/opinione /  lastampa / Pellè d’oca. MASSIMO GRAMELLINI

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Sardegna, partorisce sul traghetto ma la neonata muore: polemiche per la mancanza dell’elisoccorso

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Non è sopravvissuta la neonata data alla luce tra Carloforte e Portovesme da una turista trentunenne che stava cercando di raggiungere l’ospedale di Carbonia: si era sentita male mentre stava trascorrendo qualche giorno di vacanza nel sud ovest dell’Isola

Ha partorito su un traghetto mentre cercava di raggiungere l’ospedale, ma la neonata data alla luce non è riuscita a sopravvivere: si sarebbe potuta salvare se solo fosse stato attivo il servizio di elisoccorso. Ed è per questo motivo che in Sardegna è andata in onda l’ennesima tragedia dovuta alla mancanza di collegamenti con le isole minori. La vittima questa volta è una neonata, data alla luce su un traghetto in navigazione da Carloforte e Portovesme nel sud ovest della Regione.

La mattina dell’11 luglio, una turista trentunenne di Lodi si è sentita male, mentre trascorreva qualche giorno di vacanza proprio a Carloforte. La donna era incinta, ma secondo i medici avrebbe dovuto partorire solo tra un paio di mesi. E invece ha avvertito i tipici sintomi di un parto prematuro: se fosse stato attivo unelicottero di servizio, sarebbe stata trasportata d’urgenza all’ospedale più vicino. Così però non è stato, e i medici del 118 le hanno quindi consigliato d’imbarcarsi su un traghetto della Delcomar per raggiungere l’ospedale di Carbonia. Non ha fatto in tempo, purtroppo: appena salita sulla nave, infatti, si è sentita male. Il personale marittimo ha subito cercato un medico a bordo, dove per fortuna era presente un’ostetrica, mentre un maresciallo della Guardia costiera di Portoscuso allertava la sala operativa della Capitaneria di porto per fare intervenire prima possibile un’ambulanza del 118.

La donna ha quindi partorito durante la navigazione e una volta arrivata al porto è stata trasportata insieme alla neonata all’ospedale Sirai di Carbonia. Il quadro clinico della piccola, nata prematura, era, però, disperato: i medici hanno tentato di tenerla in vita, senza fortuna. La madre, invece, è ancora ricoverata sotto choc per la morta della figlia. In Sardegna, nel frattempo, si apre per l’ennesima volta la querelle sulla mancanza dell’elisoccorso: secondo il quotidiano La Stampa sarebbero pronti venti milioni di euro per l’appalto del servizio, che però è bloccato da anni . E nel frattempo le tragedie si moltiplicano: solo nel dicembre scorso una donna era stata colpita da un aneurisma, ma era morta prima di arrivare all’ospedale di Sassari.

vivicentro.it/isole/cronaca  –  F.Q. ilfattoquotidiano / Sardegna, partorisce sul traghetto ma la neonata muore: polemiche per la mancanza dell’elisoccorso

DIMARO LIVE – Lavoro in palestra per Reina, ma c’è un’assenza di lusso

Ecco di chi si tratta

Il lavoro qui a Dimaro, sul Comunale di Carciato, prosegue: quarto giorno di ritiro. Sotto una pioggia battente, sono scesi in campo gli azzurri, ma senza due top: Pepe Reina si è diretto in palestra per lavorare a parte, mentre Loenzo Tonelli non si è proprio visto sul terreno di gioco fino a questo momento.

dal nostro inviato a Dimaro, Ciro Novellino

Ormai vive da separato in casa, Koulibaly vicino all’addio

I dettagli

La Gazzetta dello Sport scrive su Koulibaly: “Sulla scrivania di De Laurentiis sta per arrivare una super offerta per Kalidou Koulibaly da parte dell’Everton: 40 milioni (più 5 di bonus) per il difensore, ormai separato in casa. KK è rimasto deluso dal mancato rinnovo chiesto più volte durante l’inverno. E ora è lui a non volerne sapere, forte della corte di diversi club europei, tra cui il Chelsea di Antonio Conte. Nessuno, però, ha ancora contattato ufficialmente il Napoli. Ecco perché tra domani e dopodomani l’Everton – che potrebbe perdere Stones – conta di formalizzare l’offerta ufficiale a De Laurentiis, che finora ha sempre mostrato i muscoli”.

Campagna abbonamenti Napoli, tanti testimonial d’eccezione

I dettagli

Per la campagna abbonamenti 2016-2017 del Napoli ci saranno alcuni testimonial d’eccezione. Il Mattino riferisce che ci saranno Nino D’Angelo a Gigi D’Alessio passando per i comici di Made in Sud. Tutti saranno protagonisti con delle video clip. Per gli abbonati solo una prelazione sui biglietti per la stessa Champions e la Coppa Italia.

Higuain, il PSG potrebbe pagare la clausola

Lo riferisce Sportmediaset

Si sta scatenando una vera asta in Europa per Higuain. L’Arsenal è arrivata a offrire 60 milioni di euro più il cartellino di Giroud, mentre la proposta dell’Atletico Madrid era già stata rispedita al mittente. Segnali delle difficoltà di Aurelio De Laurentiis di trattenere il Pipita, che ha una clausola di 94 milioni di euro. Il Psg potrebbe addirittura pagarla spianando la strada all’arrivo di Milik dall’Ajax. Maurizio Sarri sa quanto sarà davvero ostico trattenere l’attaccante argentino. Soprattutto se dovesse arrivare un club disposto a pagare la clausola di 94 milioni di euro. De Laurentiis ha già individuato il sostituto: si tratta di Milik. Ma c’è da dire che con tutti quei soldi in cassa, il Napoli potrebbe puntare su un altro attaccante per completare il reparto. Nei pressi del Vesuvio, siamo sicuri, saranno giorni davvero difficili.

Higuain-Arsenal, stavolta De Laurentiis tentenna

I dettagli

La Gazzetta dello Sport scrive: “Manifestazioni di interesse per Higuain ce ne sono state, ma nessuna ha fatto vacillare De Laurentiis, che in prima persona aveva detto no ai 60 milioni cash più una lista di giovani calciatori proposta dall’Atletico Madrid. Stavolta il discorso potrebbe essere diverso. L’Arsenal, infatti, aggiungerebbe ai «soliti» 60-65 milioni un bomber come Giroud, titolare nella Francia al recente Europeo e di sicura affidabilità in campo internazionale. L’offerta dell’Arsenal permetterebbe al Napoli di non avere il problema di dover andare a caccia di un sostituto del Pipita con poco più di un mese dalla chiusura del mercato. Un aspetto da non sottovalutare perché quando Cavani passò al Psg per 63 milioni, De Laurentiis per assicurarsi Higuain ne spese 40, cioè il doppio di quello che stava per mettere sul piatto proprio l’Arsenal. Stavolta invece si potrebbe investire il ricavato di una eventuale cessione in altri reparti, tenendo presente, tra l’altro, che nell’organico di Sarri c’è già un attaccante dalle notevoli potenzialità realizzative come Gabbiadini”.

La Juve pensa ad Higuain, gli emissari hanno incontrato l’entourage

I dettagli

Secondo la Gazzetta dello Sport, la Juventus cerca Gonzalo Higuain: “De Laurentiis farà di tutto per trattenere il Pipita si incatenerebbe pur di non darlo ai rivali”, sottolineando come gli emissari bianconeri abbiano fatto il loro lavoro avvicinando in maniera discreta papà Higuain e il fratello Nicolas. Il corteggiamento c’è da tempo, ma il presidente azzurro non lo cederà facilmente.

Sarri deluso dal mercato, aveva chiesto due calciatori

I dettagli

Il Corriere della Sera scrive sul mercato del napoli: “A Napoli la tensione è palpabile. Sarri è deluso perché dal mercato è arrivato solo Tonelli. In ritiro a Dimaro sta lavorando con un gruppo di giovani: aveva chiesto Pjaca e Zielinski, la società prova invece a mettergli a disposizione Witsel e Pereyra, nomi che l’allenatore non ha scelto. In più è tutto da decifrare il futuro del Pipita, per il quale è in arrivo una maxi offerta dell’Arsenal. Nemmeno la permanenza di Hamsik è scontata: il padre del centrocampista non ha usato tanti giri di parole: «Noi ci aspettiamo un contratto più ricco, in caso contrario si penserà ad altre offerte». Sicuramente è in uscita Koulibaly: nei prossimi giorni la dirigenza partenopea incontrerà l’Everton disposto a investire 35 milioni sul difensore”.

SPORTITALIA – Giaccherini al Napoli: è fatta!

I dettagli

Secondo quanto riferito da SportItalia, Emanuele Giaccherini ha scelto il Napoli e Giuntoli avrebbe incontrato Fulvio Valcareggi per chiudere la trattativa. Se non ci saranno intoppi, Giaccherini firmerà il contratto che lo legherà al Napoli. Niente trasferimento al Torino: l’operazione si aggira sui 2 milioni di euro da versare nelle casse del Sunderland.

Pereyra al Napoli, è fatta: ha già chiamato Allan

I dettagli

E’ ormai fatta per l’arrivo di Pereyra al Napoli: l’accordo tra Napoli e Juventus è stato trovato sulla base di 15 milioni. Pereyra ritroverebbe in azzurro un vecchio suo compagno dell’Udinese, il brasiliano Allan e La Repubblica riferisce che l’argentino avrebbe già telefonato allo stesso calciatore per chiedere informazioni.

A Dimaro arriva l’uomo dei contratti, De Laurentiis ha colpi in canna

I dettagli

La Repubblica scrive: “Osservato speciale è il direttore sportivo Giuntoli, le cui lunghe telefonate a bordo campo hanno acceso pure ieri la fantasia dei 200 fedelissimi in tribuna. Qualcosa finalmente si muove. Un altro indizio è lo sbarco in Val di Sole dell’amministratore delegato Chiavelli, braccio destro di De Laurentiis (l’uomo dei contratti con delega riguardo le firme. In settimana è stato immortalato con Callejon, ndr). Il presidente è invece atteso (salvo cambiamenti di programma) tra giovedì e venerdì, per fare il punto della situazione e dare il via libera alle trattative in dirittura d’arrivo. Il Napoli ha tre colpi in canna, deve solo decidere se (e quando) premere il grilletto. Ieri sono giunte nuove conferme sull’operazione Witsel, che pare ormai virtualmente conclusa. Stesso discorso per il jolly Pereyra, in uscita dalla Juve e entusiasta di potersi trasferire in maglia azzurra. Dal Friuli è in arrivo l’esterno destro difensivo Widmer, svizzero: individuato come alternativa per Hysaj. I tre rinforzi potrebbero piombare contemporaneamente a Dimaro tra una settimana, spazzando un bel po’ di nubi dall’incerto presente del Napoli”.

RILEGGI LIVE – Piove a Dimaro, gli azzurri sono in campo: non c’è Tonelli!

Segui il nostro LIVE da Dimaro

11:15 – Fine allenamento

10:56 – Simpatico siparietto tra Reina e un tifoso: “Pepe una foto con i bambini”, il portiere: “e come vengo lì?”

10:54 – Anche centrocampisti e attaccanti riprendono il pallone…un po’ di palleggi per scaricare il lavoro atletico

10:53 – Si alza il drone, segue gli schemi difensivi del Napoli

10:35 – Sarri cambia la liena difensiva: ora a provare gli schemi sono Celiento, Lasicki, Granata e Luperto

10:30 – Ora è il turno della difesa. Da destra verso sinistra: Maggio, Koulibaly, Luperto e Ghoulam provano la linea sotto gli occhi attenti di Sarri che catechizza tutti

10:19 – Sarri richiama i centrocampisti, ma arriva un gol stupendo per El Kaddouri

10:16 – Ghoulam, Luperto, Celiento, Maggio, Rafael e Koulibaly lavorano sulla pista di atletica: svolgono esercizi di potenziamento

10:12 – Giuntoli ed Edo De Laurentiis osservano il lavoro seduti in panchina

10:09 – Sarri osserva, ma si provano gli schemi: attacco contro difesa con ritmi alti e tocchi di prima

10:04 – La squadra effettua esercizi di rapidità

10:01 – Reina e Albiol, usciti dalla palestra, lavorano a parte con esercizi leggeri

09:53 – Reina lavora in palestra, Tonelli non è in campo

09:49 – Stretching, rapidità e saltelli laterali su una gamba: si lavora…

09:47 – Squadra divisa in quattro gruppi, comincia il riscaldamento

09:46 – Sarri guida il gruppo, in campo tutta la squadra

09:41 – Non smette di piovere, azzurri ancora negli spogliatoi

09:32 – Celiento e Rafael in palestra, la squadra tarda a scendere in campo

09:15 – Piove a dirotto sul terreno di gioco

9:02 – Sul terreno di gioco anche nastri, birilli e cuscini di gomma: si attendono solo gli azzurri

8:46 – In campo lo staff di Sarri prepara il lavoro atletico da svolgere sul campo

Buongiorno amici di ViViCentro.it e buon ritiro della SSC Napoli. La seduta del mattino comincerà alle 9:30 e noi vi aggiorneremo in tempo reale.

dal nostro inviato a Dimaro, Ciro Novellino