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La Sicilia oltre l’Italicum: nuovi trucchi elettorali

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Una volta era la Toscana che tracciava la strada, con le sue leggi elettorali regionali, alle leggi elettorali per il parlamento italiano: il Toscanellum 1 ha preceduto il Porcellum e il Toscanellum 2 l’Italicum. Ora ci prova con la nuova legge per l’elezione del sindaco e del consiglio comunale la Sicilia, che, come Regione autonoma, è scampata alla furia revisionista del disegno di legge costituzionale Boschi-Renzi, salvando i suoi sperperi e mantenendo alti i costi della politica. La rottura con il modello nazionale comunale è completa e anche con l’Italicum

Non è forse un caso che sia stato un Tribunale siciliano, quello di Messina, a mandare per primo in Corte costituzionale l’Italicum con un ordinanza del 17 febbraio scorso. Una scelta positiva, che rischiava però di azzerare gli altri 17 ricorsi se avesse fatto scuola sulla procedura: composizione collegiale ed intervento obbligatorio del pm. Il prossimo 4 ottobre alla Consulta c’è il rischio che l’Italicum possa essere parzialmente annullato, nella parte in cui prevede un premio di maggioranza in seguito ad un ballottaggio. Dopo le elezioni di Roma e Torino il ballottaggio non è più popolare, quindi la Sicilia non lo prevede, se non nel caso che nessuna lista o coalizione raggiunga la nuova soglia per la conquista del premio di maggioranza. Non solo, abolisce anche il voto disgiunto tra candidato sindaco e liste collegate e il premio di maggioranza è assegnato in base al consenso della lista o delle liste collegate, che ottengano almeno il 40% dei voti validi. L’elezione diretta del sindaco come persona non esiste più, deve essere l’espressione di una coalizione vasta, cioè di un sistema di partiti. L’ispirazione del tutto contingente è chiara: in questo modo si eliminano dalla scena singole personalità come Leoluca Orlando Cascio (47,42% al primo turno e 72,43% al ballottaggio alle comunali di Palermo nel 2012) e il M5S, il primo partito alle elezioni regionali 2012 con 285.202 voti e il 14,88%. Nel 2017 si rivota a Palermo e in Sicilia per l’Assemblea regionale: niente scherzi anche perché il Pd deve mandare a casa Crocetta e promuovere Faraone.

Il nuovo sindaco, espressione dei partiti, apparentemente del tutto contraddittoriamente viene blindato chiedendo per la sfiducia una maggioranza del 60 per cento, che sale ai due terzi nei comuni fino a 5mila abitanti. Le dimissioni contestuali della maggioranza assoluta dei consiglieri non basta più, si deve dimettere il 60 per cento: come possa governare un Sindaco con la maggioranza assoluta dei consiglieri all’opposizione resta un mistero. In realtà basta che non approvino il bilancio che il comune sia sciolto in seguito al commissariamento regionale, cioè lo si mette in mano alla politica. Premio di maggioranza alla migliore minoranza, soglia di accesso elevata al 5%, nessun quorum di partecipazione per validità elezione: il rivoluzionario principio democratico una testa (non una pancia) un voto non vale più. Specie se la testa vuol pensare e per pensare sapere, cioè essere informata. Quel che sorprende è l’incoerenza: si danno premi di maggioranza ma non si elevano i quorum, tranne quelli per la sfiducia. Uno statuto comunale si approva sempre a maggioranza assoluta, quindi non è nemmeno necessario il consenso della stessa maggioranza. Il vertice dell’incongruenza è che non si sono cambiate le norme sull’ineleggibilità, continua a dover essere contestata nella prima seduta del consiglio comunale a maggioranza assoluta. E così il sindaco si presenta con una maggioranza precostituita del 60%, e nel caso fosse in una condizione di ineleggibilità – come Sala a Milano – il consiglio dovrebbe condannarsi all’auto-scioglimento. Un effetto paradossale della «democrazia governante» a qualsiasi costo, anche contro la maggioranza degli elettori. Più che un bel viatico per una democrazia partecipata è piuttosto un’estrema unzione.

La critica è semplice, ma l’alternativa deve nascere dal voto, dal momento che non basta riuscire a far riconoscere per via giudiziaria evidenti incostituzionalità del sistema elettorale. L’incostituzionalità del Porcellum ha consentito ad un parlamento di nominati, in grande maggioranza eterodiretti in spregio all’articolo 67 della Costituzione, di devastare la Costituzione e quindi di prepararsi a completare l’opera. Il che accadrebbe anche se l’Italicum dovesse essere dichiarato incostituzionale, ma dopo che sarà applicato alle prossime elezioni.

Per i sistemi elettorali comunali e regionali la corte costituzionale ha giocato d’anticipo. Con le decisioni sulla legge elettorale comunale della provincia autonoma di Trento – con la sentenza n. 275 del 2014 – sulle elezioni di secondo grado di province e città metropolitane – con la sentenza n. 50 del 2015 – e infine, approfittando di una controversia sulla legge elettorale europea, per mettere al ripari proceduralmente tutte le leggi elettorali regionali presenti e future – con la sentenza n. 110 del 2015. In sintesi i principi enunciati nella storica sentenza n°1 del 2014 (quella contro il Porcellum) non si applicano de plano agli altri sistemi elettorali e in ogni caso non si applica la procedura seguita in quella circostanza: accertamento del diritto di votare secondo Costituzione di competenza del Tribunale ordinario (più d’uno nelle singole regioni) ma solo impugnando i risultati elettorali davanti ad un unico Tar con sede nel capoluogo di Regione e dopo che la legge elettorale regionale in ipotesi incostituzionale ha esplicato i suoi effetti sulla stessa libertà di voto dei cittadini.
Le sorti della democrazia italiana sono in pericolo e non mi sembra che di questo vi sia un chiara coscienza. Se si è contro ai premi abnormi di maggioranza a liste o coalizioni, allora bisogna essere capaci di costruire alternative basate sul consenso elettorale. È una sfida anche per il movimento 5 stelle. Allo stato non ci sono molte speranze. Una volta pensavo che la sinistra fosse in difficoltà perché prigioniera del passato, ora constato che è condizionata dalla cronaca e quindi incapace di progettare un qualsiasi futuro.

 La Sicilia oltre l’Italicum: nuovi trucchi elettorali di Felice Besostri – il manifesto 12 agosto 2016

Olimpiadi Rio 2016: Canottaggio, il quattro senza non delude. E’ bronzo!

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Era l’equipaggio da medaglia e non ha fallito: Giuseppe Vicino, Matteo Lodo, Matteo Castaldo Domenico Montrone si prendono la medaglia di bronzo del quattro senza superando negli ultimi metri un Sudafrica che ieri aveva preceduto gli azzurri.

L’esito sembrava lo stesso anche oggi, i sudafricani per tre quarti di gara dominano, il distacco dell’Italia sfiora i due secondi; il timore di un altro legno svanisce tuttavia grazie allo strepitoso rush finale degli azzurri che salgono così sul terzo gradino del podio. Si tratta dell’ottava medaglia italiana della specialità, l’ultima delle quali (sempre un bronzo) vinto da Lorenzo Porzio, Dario Dentale, Luca Agamennoni eRaffaello Leonardo ad Atene 2004.

Oro e argento, come da pronostico, se li sono aggiudicati Gran Bretagna e Australia. Alex Gregory, Mohamed Sbihi, George Nash e Costantine Louloudis regalano al proprio paese la quinta medaglia d’oro consecutiva. Bravissimi anche gli australiani William Lockwood, Joshua Dunkley Smith, Joshua Booth e Alexander Hill, incollati ai rivali britannici sin dal primo metro ma costretti ad accontentarsi del terzo argento olimpico di fila. Non si sono rivelati un fattore invece Olanda e Canada, rispettivamente al quinto e sesto posto.

1. Gran Bretagna (Alex Gregory, Mohamed Sbihi, George Nash, Constantine Louloudis) 5.58.61, 2. Australia (Joshua Booth, William Lockwood, Joshua Dunkley-Smith, Alexander Hill) 6.00.44, 3. Italia (Domenico Montrone, Matteo Castaldo, Matteo Lodo, Giuseppe Vicino) 6.03.85, 4. Sud Africa (Jonathan Smith, Jake Green, Vincent Breet, David Hunt) 6.05.80, 5. Olanda (Vincent Van der Wat, Harold Langen, Peter Van Schie, Govert Viergever) 6.08.38, 6. Canada (William Crothers, Kai Langerfeld, Conlin Mccabe, Tim Chrijver) 6.15.93


In Italia è la Rai che detiene i diritti in esclusiva per la trasmissione delle gare olimpiche: tre i canali che garantiranno una copertura completa degli eventi. 

Rai 2 come canale olimpico di riferimento, dedicato in particolare agli atleti azzurri.
Su Raisport 1 la diretta delle discipline individuali, come atletica, nuoto, tuffi, scherma, pugilato e ginnastica.
Raisport 2, invece, si concentrerà sugli sport di squadra come basket, volley, beach volley, calcio, pallanuoto e rugby.

La copertura quotidiana comincerà alle 14 ora italiana e terminerà intorno alle 5.30 del mattino successivo

vivicentro.it/sport/Olimpiadi Rio 2016   –  Stanislao Barretta/redazione sportiva – francesco.drago@oasport.it

Olimpiadi Rio 2016, Atletica – Ayana Almaz : 29:17:45! E’ oro con Record del mondo nei 10000m

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Al Maracanà di Rio de Janeiro è andato in scena un momento di storia per l’atletica leggera che, dopo 23 anni di attesa, ha accolto con un boato il nuovo Record del Mondo dei 10000m femminili.

È stata l’etiope Ayana Almaz a spostare oltre l’infinito i confini della distanza più lunga in pista, fermando i cronometri su un fantascientifico e allucinante 29:17.45! Letteralmente preso a schiaffoni il precedente primato detenuto dalla cinese Junxia Wang che l’8 settembre del 1993 nella sua Pechino si spinse fino a un già inverosimile 29:31.78.

Oggi la 24enne, già Campionessa del Mondo nel 2015 sulla mezza distanza, ha corso con un ritmo folle, realizzando una prestazione che rimarrà a lungo nella storia dell’atletica leggera. Alle Olimpiadi 2016 sono state cancellate con un colpo di spugna le cinesi “dal sangue di tartaruga”: fu quella, infatti, la spiegazione che il coach dello squadrone asiatico di metà anni 90 usò per spiegare quei risultati fuori da ogni logica. I sospetti sono sempre stati moltissimi ma oggi li ha fugati una meravigliosa Ayana Almaz che ha conquistato il primo oro in pista ai Giochi Olimpici di Rio 2016.

Siamo entrati in una nuova dimensione del fondo, sarà difficile raggiungere questi livelli in futuro: un secondo 5000m in 14.31! Fantascienza pura. L’atletica etiope deve però erigere un monumento alla kenyota Alice Nawowuna che ha preso fin da subito il comando delle operazioni facendo una gara da lepre: un ritmo incredibile per metà gara, poi lo scatto decisivo della Ayana che ai 6000m era già in allungo solitario, proiettata verso la leggenda.

La medaglia d’argento finisce al collo della kenyota Vivian Cheruiyot (29:32.53): un solo secondo in più rispetto al Record del Mondo precedente! La Campionessa del Mondo 2015 e 2011 si è però dovuta arrendere alle falcate della storica avversaria. Bronzo al collo dell’eterna etiope Tirunesh Dibaba(29:42.56), Campionessa Olimpica sulla distanza a Pechino 2008 e Londra 2012.

Veronica Inglese ha concluso al 30esimo posto in 32:11.67: era lecito aspettarsi qualcosa in più dalla giovane azzurra.


In Italia è la Rai che detiene i diritti in esclusiva per la trasmissione delle gare olimpiche: tre i canali che garantiranno una copertura completa degli eventi. 

Rai 2 come canale olimpico di riferimento, dedicato in particolare agli atleti azzurri.
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Raisport 2, invece, si concentrerà sugli sport di squadra come basket, volley, beach volley, calcio, pallanuoto e rugby.

La copertura quotidiana comincerà alle 14 ora italiana e terminerà intorno alle 5.30 del mattino successivo

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UFFICIALE – Credito Sportivo, sbloccati 5mln: via ai lavori urgenti al San Paolo

I dettagli

Il San Paolo si prepara alla Champions League: Istituto Credito sportivo e Comune stipulano la prima trance che consentirà al Napoli di disputare in casa la sua prima partita della più ambita competizione europea. Il restyling dello stadio San Paolo è finalmente realtà. Il Credito Sportivo in tempi record, dopo l’approvazione del bilancio previsionale del Comune di Napoli arrivata nella notte tra il 5 e il 6 agosto scorso, ha deliberato il primo stralcio di 5 milioni di euro all’interno del progetto generale di 25 milioni per la ristrutturazione dello Stadio San Paolo di Napoli. L’intervento è strutturato in due parti: il primo milione di euro servirà per i lavori di adeguamento dell’impianto alle attuali disposizioni internazionali impartite dalla UEFA affinché il Napoli Calcio possa disputare nel suo stadio le partite di Champions previste a partire dal mese di settembre. Nello specifico la prima erogazione sarà destinata ai lavori con carattere di estrema urgenza riguardanti: la messa in opera di nuove reti di distribuzione idrica ed antincendio, opere edili di ripristino funzionale degli uffici, sale stampa-conferenze, area hospitality e spogliatoi. Sarà previsto inoltre un nuovo sistema di canalizzazione degli scarichi pluviali per evitare il ristagno dell’acqua sul solaio di copertura e gli interventi imposti sulle manifestazioni sportive dal Gruppo operativo sicurezza per garantire la gestione dell’ordine pubblico e della sicurezza. I restanti 4 milioni di euro verranno destinati per la sostituzione di un primo lotto di 12.000 sediolini e conseguente sistemazione ed impermeabilizzazione delle relative gradinate, per la realizzazione di nuovi blocchi bagni e riparazione di quelli già esistenti, oltre che per opere generali per il mantenimento della sicurezza e per la realizzazione di un’area da adibire ad autorimessa. “ E’ con viva soddisfazione – questa la dichiarazione dell’Assessore allo sport Ciro Borriello – che accogliamo il felice epilogo dell’accordo col Credito Sportivo e dell’erogazione di accredito che sarà data per i lavori di ristrutturazione dello Stadio San Paolo. Un percorso che non ha avuto difficoltà o remore di continuità di interlocuzione fra le parti, ma che ha dovuto fare i conti con una tempistica legata a fatti oggettivi, come il fermo elettorale e la ripartenza amministrativa. A solo una settimana dall’approvazione del Bilancio in Consiglio Comunale, che ha visto tutti d’accordo nel votare la delibera del piano triennale dei lavori pubblici per la ristrutturazione dello Stadio San Paolo, pensiamo ad una continuità di linea ed indirizzo, che partendo dal grande evento delle Universiadi, che sarà al centro della città sportiva e non solo, proceda anche con un piano di riqualificazione e di rilancio degli impianti sportivi della periferia. Obiettivo e prerogativa primaria di questa amministrazione e di questo Assessorato. Oggi, intanto siamo contenti di poter dire ai tanti appassionati e tifosi della squadra del Napoli, che i lavori partiranno con questo primo accredito di fondi, e che si concluderanno entro il 2017, al fine di rendere sempre più lo stadio San Paolo all’altezza della storia e della bellezza dei suoi tifosi”. “Con l’accordo di oggi – ha dichiarato Paolo D’Alessio, Commissario Straordinario ICS – si avvia un percorso che trasformerà il San Paolo in uno stadio moderno sicuro e confortevole al servizio degli appassionati tifosi napoletani “.

Roma Puzzona: aggiungi un posto all’ATAC (mp3)

Roma – In queste ore la Guardia di Finanza, sta compiendo un blitz nella Sede Centrale dell’Atac. I militari del Comando Provinciale stanno sequestrando fascicoli, documenti contabili, ogni incartamento che possa essere utile alle indagini che sta svolgendo in questi mesi la Procura romana

Saranno controllate le ore d’assenza dei sindacalisti, le loro buste paga, i permessi, staordinari, ore e giorni di malattia, gli straordinari che hanno assorbito un numero spropositato di ore , guasti ai mezzi pubbici, mancanza di pezzi di ricambio manutenzione delle gomme degli automezzi municipali.
Riguardo a quest’ultimo aspetto, gia’ il 21 Luglio di quest’anno, l’Azienda ATAC, era stata oggetto di un sopralluogo in via Prenestina, operato sempre dalla Guardia di Finanza, in cui erano stati sequestrati alcuni faldoni, e registri dei “distacchi dal lavoro dei sindacalisti.
Sui permessi sindacali, vi e’ gia’ un filone d’inchiesta del Pubblico Ministero Nicola Maiorano, sollecitato da un esposto del Direttore dell’Atac Marco Rettighieri.
Mettendo ai raggi x il malloppo di incartamenti, la Procura, potra’ sicuramente dare dare una risposta a tutti i disservizi registrati in seno all’azienda negli ultimi anni.
Sicuramente ne verra’ fuori una nuova Ercolano, per Pompei, bisognera’ trovare gli scheletri, catalogarli, dare loro il giusto peso giudiziario, poi si passera’ all’ultima fase quella del collocamento in cellette 4X4.
E’ molto riduttivo il nome dato alla Citta’ erterna, quello di Mafia Capitale, se ne dovrebbe dare uno molto piu’ appropriato quello di Roma Puzzona. ma intanto il pensiero non può non tornare ad una canzone di Sora Cesira proprio sull’ATAC:
                                                                        AGGIUNGI UN POSTO ALL’ATAC (mp3)

vivicentro.it/blogger/lopiano-saintred – Roma Puzzona (Mauro Lo Piano)

Pannullo ai canottieri stabiesi: la città è orgogliosa di voi e vi attende per festeggiarvi

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L’Amministrazione di Castellammare di Stabia, nel complimentarsi con il Presidente della Federazione Italiana Canottaggio Giuseppe Abbagnale per l’ottimo risultato ottenuto nelle recedenti Olimpiadi di Rio de Janeiro 2016, desidera, a nome di tutta la città, congratularsi con i nostri atleti che hanno concluso nel migliore dei modi l’esperienza stabiese alla rassegna brasiliana. Ancora una volta, lo sport cittadino esce a testa altissima da una manifestazione olimpica, confermando la grande tradizione della nostra Città delle Acque.

Giovanni Abagnale ha infatti conquistato il bronzo, insieme al suo compagno Marco Di Costanzo, nel Canottaggio specialità Due senza Senior Maschile, al termine di una gara straordinaria in cui ha espresso tutto il suo talento.

Anche Livio La Padula, nella specialità Quattro Senza Pesi Leggeri, ha tenuto alto il nome di Castellammare di Stabia arrivando quarto ad un passo dal podio, confermando la sua fantastica esperienza olimpica.

Si ringraziano altresì i partecipanti dell’Otto Senior, Enrico D’Aniello, Mario Paonessa e Luca Parlato che, arrivati ad un passo dalla finale, hanno attestato il loro valore e la loro forza, come da tradizione della scuola stabiese.

Un grande plauso va alla figura del Direttore Tecnico Dott. Giuseppe La Mura e degli allenatori Antonio La Padula e Andrea Coppola, che, con grandi sacrifici e passione, sono sempre vicini ai nostri atleti guidandoli nello sport come nella vita.

La nostra città è ansiosa di riabbracciare tutta la spedizione olimpica stabiese, per ringraziarla e attribuirgli le gratificazioni che si sono ampiamente conquistati.

Il Sindaco

Antonio Pannullo

vivicentro.it/sport/Olimpiadi Rio 2016

ESCLUSIVA – Koulibaly vicino all’addio, ma non subito: tutti i dettagli

Queste le notizie esclusive

Ve ne avevamo parlato ad inizio luglio, Kalidou Koulibaly aveva lasciato la casa napoletana dello scorso anno (CLICCA QUI per i dettagli). Tutto, ovviamente, dopo quanto accaduto da quel momento fino ad oggi, fa pensare ad un possibile addio e dovrebbe essere proprio così. Infatti, secondo quanto raccolto in esclusiva dalla redazione di Vivicentro.it, il calciatore non rinnoverà con il Napoli, rifiutando le offerte arrivate da De Laurentiis, e dovrebbe lasciare la città partenopea. Non subito, però, ma a gennaio, dopo aver disputato la coppa d’Africa: la destinazione dovrebbe essere il Chelsea e il suo agente in questi giorni è stato avvistato in città.

a cura di Ciro Novellino

RIPRODUZIONE RISERVATA

Hamsik: “Un onore essere in un club così, Napoli è la mia famiglia”

Le sue parole

Marek Hamsik ha rilasciato un’intervista al sito ufficiale dell’Herta Berlino: “Per noi è un test molto importante a ridosso dell’inizio della stagione. L’Herta Berlino non è un avversario facile, si è classificato al settimo posto nella scorsa stagione e sarà difficile batterli. Ci attende una gara spettacolare”.

Sul rinnovo: “A Napoli mi sento a mio agio e giocare in un club così è un onore per me, l’ho sempre detto. Sono anche orgoglio di essere capitano di una squadra piena di buoni giocatori. Napoli è una parte di me, è la mia famiglia. Ho un ottimo rapporto col presidente e l’allenatore, Napoli è una città passionale e mi piace molto. Sono pure molto orgoglioso di essere entrato nel cuore dei tifosi azzurri”.

Sugli obiettivi: “Vogliamo vivere una grande stagione e fare il massimo in ogni competizione. Il campionato italiano è molto difficile da vincere e la Champions è la competizione più importante per club al mondo, non sarà facile ma allo stesso tempo è molto eccitante”.

Un commento su Higuain: “A Napoli lo hanno amato, dunque non c’è da meravigliarsi se i nostri tifosi si sono infastiditi dopo il suo approdo a una squadra rivale come la Juventus. Io rispetto la sua decisione, ma quando ci incontreremo cercheremo di batterlo”.

Infine sui connazionali in Germania: “Pekarik si è affermato nel campionato teedsco ed è giustamente apprezzato per le sue qualità. Duda è ancora molto giovane, ma è molto forte. È un grande talento e il trasferimento all’Hertha lo aiuterà a crescere”.

RAI – Rog è un giocatore del Napoli, acquisto definito

Le sue parole

Il collega di RaiSport, Ciro Venerato ha rilasciato alcune dichiarazioni a Radio Crc: “Rog? Ieri sera il Napoli ha definito l’acquisto, l’ha bloccato. Ci sono stati contatti col presidente della Dinamo Zagabria che continua a chiedere il ragazzo almeno fino al preliminare di Champions League. Sarri lo vorrebbe subito, ma probabilmente accontanteranno il club croato. E’ da escludere che possa saltare l’accordo per un dettaglio, alla fine si tratta di appena una partita di campionato e poi il mister avrà un nuovo rinforzo in mediana. Lo possiamo dire: Rog è un nuovo giocatore del Napoli, c’è stato anche lo scambio di email e tutto. Affare da 12 milioni di euro più alcuni bonus, 2 facilmente raggiungibili più tre non proprio semplici”.

Hertha-Napoli, i convocati di Sarri: rientra Reina

I dettagli
Seduta mattutina per il Napoli a Castelvolturno. Gli azzurri preparano l’amichevole con l’Hertha Berlino di domani, sabato 13 agosto, in Germania. La squadra ha svolto attivazione in avvio e successivamente partitina a campo ridotto. Chiusura dedicata al lavoro tecnico tattico finalizzato soprattutto alla fase difensiva. Differenziato per Grassi, Tonelli e Giaccherini.
Questi i convocati per Berlino: Reina, Rafael, Sepe, Albiol, Chiriches, Ghoulam, Hysaj, Koulibaly, Luperto, Maggio, Strinic, Allan, Hamsik, Jorginho, Valdifiori, Zielinski, El Kaddouri, Callejon, Gabbiadini, Lorenzo Insigne, Roberto Insigne, Mertens, Milik.

Seduta mattutina per il Napoli a Castelvolturno.

Gli azzurri preparano  l’amichevole con l’Hertha Berlino di domani, sabato 13 agosto, in Germania.

La squadra ha svolto attivazione in avvio e successivamente partitina a campo ridotto.

Chiusura dedicata al lavoro tecnico tattico finalizzato soprattutto alla fase difensiva.

Differenziato per Grassi, Tonelli e Giaccherini.

I convocati per Berlino: Reina, Rafael, Sepe, Albiol, Chiriches, Ghoulam, Hysaj, Koulibaly, Luperto, Maggio, Strinic, Allan, Hamsik, Jorginho, Valdifiori, Zielinski, El Kaddouri, Callejon, Gabbiadini, Lorenzo Insigne, Roberto Insigne, Mertens, Milik.

sscnapoli.it

Juve Stabia, svelata l’associazione Gaetano Musella

Juve Stabia, ecco l’associazione Gaetano Musella

La stagione calcistica ormai ai nastri di partenza segna un passo importante per la Juve Stabia.

Il Patron Franco Manniello ha allestito una squadra molto competitiva, in grado di combattere per le posizioni importanti della classifica.
L’entusiasmo che respira la città è palpabile; anche i tifosi stabiesi come ogni anno stanno preparando al meglio la nuova stagione. La Curva Sud è da sempre il cuore pulsante del tifo stabiese, tifoseria che per passione, correttezza calore e grinta non ha nulla da invidiare alle grandi tifoserie italiane, nonché custode della maglia numero 12 della Juve Stabia.
Anche i tifosi dal canto loro non vogliono lasciare nulla al caso e si stanno proiettando alla nuova stagione con tante idee e con tanto entusiasmo.

Frutto di tanto entusiasmo è la nascita dell’associazione Gaetano Musella, che ambisce ad essere un punto d’incontro e di raccolta per la tifoseria stabiese. L’associazione, che si trova nei pressi dello stadio Romeo Menti, proprio accanto al viale delle tribune, è stata inaugurata alla presenza anche di alcuni calciatori stabiesi.
Scopo dell’associazione è quello di riunire i tifosi della Juve Stabia, di organizzare le trasferte fuori casa, di coordinare il tifo nelle partite casalinghe delle Vespe e di essere utile ed in prima linea per tutti gli aspetti riguardanti il tifo stabiese.
Quindi anche la torcida stabiese non sta lasciando nulla al caso e vuole che questa stagione possa essere ricordata come positiva ed entusiasmante.

La nuova associazione è dedicata a Gaetano Musella, probabilmente il più grande numero 10 della storia della Juve Stabia. Musella, che è stato il capitano ed il condottiero della Juve Stabia targata Roberto Fiore e scomparso prematuramente e tragicamente nel 2013, non è mai stato dimenticato dal popolo stabiese e l’associazione dei tifosi a lui dedicata rappresenta un giusto riconoscimento alla sua memoria.

La nuova stagione comincia quindi con basi solide e positive dentro e fuori dal campo; c’è da sperare che il campionato 2016-17 sia davvero da ricordare per tutta Castellammare.

Raffaele Izzo

FOTO ViViCentro – Amichevole, Juve Stabia-Berretti 6-2: bel calcio e tanti gol al Menti

Questo quanto accaduto al Menti

Una gara amichevole, in famiglia, per proseguire il lavoro cominciato a Gubbio per i ragazzi di Gaetano Fontana e a San Giuseppe Vesuviano per quelli di Domenico Panico. Un match in famiglia e come giusto che sia in questi casi, nella propria casa: allo stadio Romeo Menti di Castellammare di Stabia. Risultato finale di 6-2.

Queste le formazioni scese in campo nel primo tempo:

PRIMA SQUADRA – Russo, Elefante, Santacroce, Morero, Rubino, Zibert, Salvi, Mastalli, Sandomenico, Del Sante, Rosafio
BERRETTI – Riccio, Strianese, Bisceglie, Borrelli, Versitelli, Sorrentino, Mauro, Vecchione, Servillo, Matassa, Procida
Comincia bene la squadra di Fontana che ci prova con Rosafio, abile a girarsi dal limite, ma trova Riccio pronto. Qualche minuto più tardi,Del Sante sfrutta un errore difensivo, ma è ancora Riccio a salvare prima con l’aiuto di Borrelli sulla linea. Ritmo molto alto per la Juve Stabia, ma la Berretti tiene bene il campo nonostante i pochi giorni di lavoro nelle gambe. Strianese, schierato per esigenza di rosa da terzino destro, lanciato da Servillo calcia su Russo a tu per tu. Sandomenico è già in palla, ma Riccio si supera in tre occasioni nitide da gol con tiri a raffica. Il risultato non si sblocca, fino a quando, ancora Sandomenico, scattato sul filo del fuorigioco, salta Riccio con Borrelli che non riesce a fermare la palla: 1-0. Qualche minuto più tardi, 30′ minuto di gioco, arriva anche il raddoppio con Sandomenico che crossa al centro per Del Sante che tocca di testa per Mastalli: 2-0. Ancora Mastalli al centro per Del Sante, miracolo di Riccio ma sulla ribattuta Rosafio fa 3-0 al 35′. Finisce così il primo tempo. Nella ripresa Fontana cambia Mastalli e insersice Servillo mentre Panico schiera un 11 nuovo con anche l’ultimo arrivato Petruccio, calciatore in prova:
Montella (Borrelli), Polito, Naso, Menzione, Petruccio, Scognamiglio, Vacca, Sorriso, Del Prete, Chirullo, Contieri.
Subito partenza sprint per Del Sante che trasforma il calcio di rigore che porta la prima squadra sul 4-0. Riapre tutto Simone Del Prete con la sua doppietta (rigore e gol di destro), portando il risultato sul 4-2, prima dei gol di Rosafio, direttamente da calcio d’angolo e di Sandomenico che fissa il risultato sul 6-2 finale.
dal nostro inviato al Menti, Ciro Novellino
CLICCA SULLE FOTO per ingrandirle

Olimpiadi Rio 2016 – La ”balena” Italia è finita in acque basse: urge riportarla al largo

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I primi tre giorni delle Olimpiadi di Rio 2016 ci avevano illuso. Podi a grappoli, 3 ori e l’Italia fianco a fianco delle grandi potenze mondiali. Sembrava tutto bellissimo, forse troppo. Si era generata la speranza che la spedizione azzurra potesse superare i propri limiti e proiettarsi ben oltre le proiezioni iniziali della vigilia.

Le ultime tre giornate, invece, ci hanno riportato bruscamente sulla terra. Sono iniziate a susseguirsi le controprestazioni e, sovente, hanno deluso proprio gli atleti più attesi: Federica Pellegrini, Arianna Errigo, Petra Zublasing, Sara Errani-Roberta Vinci. Lo stesso canottaggio, così brillante tra batterie e semifinali, si è sciolto sul più bello ed il pur superlativo bronzo di Marco Di Costanzo e Giovanni Abagnale nel due senza non può soddisfare appieno le aspettative che si erano create. Come a Londra 2012, inoltre, è iniziato a materializzarsi nuovamente l’incubo dei quarti posti, già cinque fino ad ora (Pellegrini, squadra di tiro con l’arco femminile, doppio senior e 4 senza pl canottaggio, Zublasing, oltre alla quinta piazza di Matteo Marconcini nel judo).

L’Italia si trova dunque decima nel medagliere, con la Francia pronta al sorpasso e nazioni come Giamaica (atletica) e Cuba (pugilato) che nei prossimi giorni inizieranno a far paura. Come già detto ieri, bisognerà fare corsa sulla sempre più lanciata Ungheria per restare nella top10, con i magiari che questa notte, molto probabilmente, vinceranno un altro oro con Katinka Hosszu nei 200 dorso e arriveranno a 6 complessivi. Per il Bel Paese, ora come ora, arrivare a quota 8-9 medaglie del metallo più prezioso appare un’impresa titanica. Molto più fattibile un numero di 6-7, ma a quel punto si tornerebbe indietro a Barcellona 1992, ultima edizione con gli azzurri fuori dalle prime dieci.

Il rischio, dunque, è che i tre giorni iniziali di questa Olimpiade possano venire ricordati come quelli della Grande Illusione. Successivamente l’Italia non si è ridimensionata, bensì è tornata ad esprimere un rendimento in linea con il suo potenziale attuale, in media con le fatidiche 20-25 medaglie che indicavano le proiezioni della vigilia.

Le occasioni per reagire non mancano, ma iniziano drasticamente a diminuire. Sarebbe importante un ultimo colpo di coda da parte di scherma e tiro a volo per ridare slancio all’intera compagine, in attesa di un’ultima settimana dove conterà molto il rendimento di volley e pallanuoto.


In Italia è la Rai che detiene i diritti in esclusiva per la trasmissione delle gare olimpiche: tre i canali che garantiranno una copertura completa degli eventi. 

Rai 2 come canale olimpico di riferimento, dedicato in particolare agli atleti azzurri.
Su Raisport 1 la diretta delle discipline individuali, come atletica, nuoto, tuffi, scherma, pugilato e ginnastica.
Raisport 2, invece, si concentrerà sugli sport di squadra come basket, volley, beach volley, calcio, pallanuoto e rugby.

La copertura quotidiana comincerà alle 14 ora italiana e terminerà intorno alle 5.30 del mattino successivo

vivicentro.it/sport/Olimpiadi Rio 2016   –  Stanislao Barretta/redazione sportiva – federico.militello@oasport.it

Bucchioni: “Icardi al Napoli in cambio di due calciatori”

I dettagli

Enzo Bucchioni per Tuttomercatoweb.com: Come mai De Laurentiis continua a inseguire Icardi se ha appena acquistato Milik e ha in rosa tale Gabbiadini? Evidentemente nessuno dei due può sostituire Higuain nell’immaginario comune e nella mente di Sarri. Il Napoli insiste, l’Inter resiste. Quasi sessanta milioni l’ultima offerta, con contratto di oltre sei milioni più bonus per il giocatore. L’Inter per ora non molla, ma dopo attenta riflessione e consulto con De Boer ci potrebbe essere anche un rilancio. I nerazzurri potrebbero dire si alla cessione di Icardi in cambio di Insigne e Gabbiadini valutati entrambi attorno ai trenta milioni. I conti potrebbero tornare anche dal punto di vista tattico. Gabbiadini è il centroavanti mobile che piace al tecnico olandese, Insigne l’esterno sinistro ideale per il 4-3-3. L’offerta al Napoli non è ancora partita. Ma come reagiranno gli azzurri? Insigne ha chiesto l’adeguamento del contratto, è un giocatore importante, ma con Mertens e Giaccherini la fascia sinistra potrebbe comunque essere coperta bene. E poi non è detto che Sarri non voglia tornare al 4-3-1-2 con Zielinski trequartista. E’ vero che l’Inter continua a dichiarare incedibile Icardi, ma Wanda Nara spinge in tutti i sensi e tutto può ancora succedere. Il Napoli, fra l’altro, sta pensando anche a un portiere che possa prendere l’eredità di Reina visto che lo spagnolo nell’ultima parte della stagione scorsa ha avuto problemi di schiena e si è ripartiti più o meno da lì. Sportiello è da tempo nel mirino, ma l’Atalanta non molla e non si accontenta del ritorno di Grassi. Calda anche la pista che porta a Diawara del Bologna, del resto da qualche parte Adl li dovrà pur mettere i 94 milioni presi per Higuain…

Conferenza stampa Fazio: “Mi piace lavorare duro, la condizione fisica non mi preoccupa. Mi ispiro a Samuel”. E Baldissoni: ”Paredes rimane a Roma”

E’ il giorno di Federico Fazio. Dopo aver segnato un gol di testa al suo esordio in maglia giallorossa contro il Latina, il difensore viene presentato alla stampa nella sala conferenze di Trigoria.
Queste le sue parole:

Inizia il dg Baldiaìssoni
“Abbiamo fatto un programma con un weekend di Ferragosto pieno di lavoro così ci venite a trovare. Abbiamo preso un giocatore che porterà qualità, esperienza e personalità nel nostro spogliatoio. Lui vanta più di 230 partite tra Siviglia e Tottenham, ha vinto 2 Europa League ed una coppa di Spagna. E’ campione olimpico.”

In pochi giorni a Trigoria hai giocato con la primavera, poi subito gol all’esordio contro il Latina.Ti aspettavi un impatto così positivo? Feeling con Vermaelen?
“Sì, è vero i primi giorni mi sono allenato con la primavera perché dovevo mantenere il ritmo partita e la prima squadra era impegnata negli States. Contro il Latina sono stati i primi minuti dopo mesi e mi sono trovato bene sia a livello fisico che con i nuovi compagni”.

Cosa serve alla Roma per vincere contro il Porto?
“Si tratta di una doppia sfida molto difficile e delicata, che si gioca sui 180 minuti. Perciò, sarà importante iniziare l’anno con il piede giusto. Sarà importante l’agonismo, la competitività. Giocare in Europa è bellissimo ed il gruppo sa quanto è importante. Bisognerà non prendere gol in Portogallo ed essere compatti e forti”.

Sulle tue condizioni fisiche…
“No è stato soltanto gli ultimi 6 mesi al Tottenham che non ho avuto la continuità dei mesi precedenti. A Siviglia mi sentivo benissimo. Sono uno a cui piace lavorare duro, mi alleno molto, l’aspetto della condizione fisica non mi preoccupa”.

Per Baldissoni, cosa accadrà su Paredes e cosa succederà ancora di scoppiettante sul mercato?
“Non saprei definire scoppiettante. Paredes è un giocatore che ha preso la Roma 2 anni e mezzo fa quindi ciò vuol dire che le valutazioni sono corrette, visto che è diventato un giocatore in chiave mercato. Se lo abbiamo preso vuol dire che l’allenatore e la società lo ritengono un ottimo calciatore. Lo abbiamo valorizzato ed è vero che raccoglie interesse da parte di altre squadre. È vero che piace anche ad altre squadre, ma è un giocatore della Roma e noi vogliamo che resti tale. Si possono prendere iniziative in qualsiasi momento finché il mercato è aperto. Questo vale per Paredes e per tutti i giocatori. Paredes ha raccolto l’interesse di altre squadre, ma non è l’unico calciatore della Roma che piace in Europa”.

Preferisci la difesa a 3 o a 4? Splletti ti ha già dato indicazioni?
“In questi primi giorni di allenamento il mister ha trasmesso a tutti la sua personalità ma non siamo entrati nei dettagli tattici. Per me è uguale, posso giocare a 3 o a 4, a destra o a sinistra.  Mi ha dato il benvenuto e basta, ne parleremo nei prossimi giorni”.

Il gap con la Juventus è irrecuperabile?
“La cosa più importante è la partita di Champions della prossima settimana, a partire da lì dobbiamo pensare partita dopo partita e quindi al campionato, alla Champions e alla Coppa Nazionale. La parola d’ordine deve essere competere competere competere. la squadra deve competere su tutti i fronti”.

Differenze tra la preparazione fisica italiana ed estera? Un tuo pregio ed un tuo difetto?
“Tutti i campionati hanno proprie caratteristiche. Ho avuto esperienze in Spagna e Inghilterra, non sono preoccupato per l’ambientamento in Italia. Sono appena arrivato, ma credo che questo campionato sia adatto alle mie caratteristiche. Il mio punto di forza credo sia quello di combattere sempre, voglio vincere sempre e speriamo di vincere un titolo già da quest’anno”.

Avresti mai immaginato di venire in Italia e a quale difensore ti ispiri?
“Ho avuto l’occasione di giocare nel campionato spagnolo e nella Premier ma ho avuto sempre il sogno di giocare in Italia ed in particolare nella Roma che reputo la squadra più importante d’Italia. Per me è un grandissimo orgoglio, non vedo l’ora di giocare davanti al nostro pubblico. Un giocatore che mi è sempre piaciuto, che ha giocato nella Roma e nel Boca, è Samuel, un altro giocatore è Milito”.

Che ruolo ha avuto Baldini nella trattativa che ti ha portato a Roma?
“No non ho avuto modo di parlare con lui, ci ho parlato quando mi sono trasferito al Tottenham. L a trattativa si è svolta solo tra Roma e Tottenham”.

Hai ritrovato Perotti. Cosa ti ha detto per convincerti a venire?
“E’ un mio caro amico, mi è già venuto a trovare nel marzo scorso, quando sono venuto qui. Mi aveva subito detto che era rimasto incantato dalla squadra, dai tifosi e che questo è un club grandissimo. Poter condividere momenti di calcio su un campo di gioco dopo aver condiviso già 7 anni è un motivo di orgoglio. Tra noi dicevamo che non è facile nel calcio moderno poter condividere così tanto tempo in un club, figuriamoci in due”.

Claudia Demenica

Scintille tra Russia e Ucraina. Mosca non perde il vizio della provare ad asservire!

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Le truppe di Kiev sono state messe in «posizione di combattimento» al confine con la Crimea

Il conflitto tra Mosca e Kiev sembrava assopito ma le mosse dei rispettivi eserciti segnano un’accelerazione. La Russia accusa l’Ucraina di aver effettuato incursioni armate in Crimea, la penisola annessa nel 2014, e Kiev ribatte mettendo in allerta le truppe lungo il confine. L’escalation cela una prova di forza di Vladimir Putin, i cui aerei bombardano anche Raqqa, roccaforte di Isis in Siria. Ce ne da nota Lucia Sgueglia nell’articolo da Mosca pubblicato oggi su la Stampa:

Mosca riapre il caso Crimea: “Puniremo i sabotatori di Kiev” LUCIA SGUEGLIA

Il presidente accusa l’Ucraina di organizzare attacchi nella penisola. Replica di Poroshenko che ordina la “massima allerta” al confine

MOSCA – A quasi due anni dagli accordi di Minsk-2, in soli due giorni quella guerra che sembrava finita o assopita, torna in vita riportando la tensione tra Mosca e Kiev alla «massima allerta», con le truppe ucraine schierate in «posizione di combattimento» a sud, e le russe che lanciano un’esercitazione nel Mar Nero «contro i sabotatori subacquei».

Stavolta è Mosca a lanciare il guanto di sfida, accusando Kiev di aver tentato incursioni armate non nel Donbass, dove sono ripresi scontri quasi quotidiani tra ribelli e forze governative, ma oltre il «confine», in Crimea, la penisola annessa dalla Russia dopo il referendum del 16 marzo 2014. La notizia viene dai servizi segreti russi (Fsb): il 10 agosto annunciano di aver sventato due «attacchi terroristici» nella penisola, arrestando sette «sabotatori», dietro i quali ci sarebbero i servizi ucraini. Ad Armiansk, verso l’istmo di Perekop che a nord collega la Crimea al resto dell’Ucraina, nello scontro sarebbero morti un agente dei servizi e un militare russo. Obiettivo: «destabilizzare la situazione alla vigilia delle elezioni parlamentari in Russia», il 18 settembre. La Crimea vi parteciperà per la prima volta dall’annessione.

Subito dopo l’annuncio Putin ha alzato i toni: Kiev «sceglie il terrore» al posto della pace, «Non lasceremo senza risposta» l’uccisione dei soldati, ha intimato. Cosa più importante, il presidente russo ha definito «inutile» nelle «attuali circostanze» il formato del Quartetto di Normandia (Russia, Ucraina, Francia e Germania) che periodicamente discute del conflitto in Ucraina orientale.

Per Kiev è tutto inventato: «fantasie ciniche e insensate», dice il presidente Poroshenko, solo un «pretesto per ulteriori minacce militari contro l’Ucraina». Ma che qualcosa sia successo tra il 6 e il 7 agosto in Crimea è indubbio, almeno un arrestato ha un nome e un volto, Evgeny Panov, di Zaporozhie, ex volontario pro-Kiev nel Donbass. E non sarebbe la prima volta che attivisti filo-ucraini compiono sabotaggi nella penisola, dai trasporti all’energia al cibo, come il blackout a opera dei tatari a novembre 2015. Difficile però ricondurli a una regia dall’alto, e difficile introdurre armi nella regione, sotto il controllo di Mosca. L’Ucraina non rinuncia alla Crimea, ma ha riconosciuto di non avere forza militare per riconquistarla.

Prove di guerra? Una provocazione, un tentativo di Putin di serrare i ranghi mentre prosegue l’isolamento occidentale, dimostrando che le sanzioni non gli fanno cambiare idea? O un bluff?

A Mosca pochi credono alle versioni ufficiali, un tabloid parla di «attacchi compiuti nell’interesse della Clinton». Putin potrebbe aver interesse a riesumare il «nemico interno» alla vigilia del voto, con l’economia in recessione. O, ipotesi peggiore, a conquistare con una piccola incursione militare un corridoio verso la terraferma che risolva i problemi di approvvigionamento della penisola, inglobando ad esempio Cherson subito a nord del confine, sede di una centrale elettrica. Molti notano le «troppo strane coincidenze» dell’incidente: subito dopo l’incontro Putin-Erdogan, e durante le Olimpiadi che in passato Mosca ha sfruttato per avanzate militari mentre il mondo era distratto, da Sochi (Crimea) a Pechino (Sud Ossezia). «Annullare i colloqui di Normandia significa che la pace in Est Ucraina non ci sarà», nota Dmitry Gudkov, deputato d’opposizione. Forse, è anche un modo di testare la risposta occidentale.

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Allerta terrorismo! Più controlli dalla Liguria alla Sicilia: da Sirte spariti 4 mila miliziani

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L’Italia innalza l’allerta terrorismo lungo le coste per rispondere a nuove minacce. L’analisi delle intelligence dei Paesi Nato rivela che a Sirte mancano all’appello quattromila jihadisti: fino a poche settimane fa occupavano la città. In parte sono caduti sotto gli attacchi americani, ma in parte potrebbero essere in fuga, via mare, e qualcuno di loro potrebbe essere intenzionato a raggiungere l’Italia. Grazia Longo, su la Stampa, ci aggiorna sulla situazione e sulle misure prese.

“Pericolo di jihadisti in fuga via mare”. E nei porti si alza l’allerta terrorismo GRAZIA LONGO

Più controlli dalla Liguria alla Sicilia: a Sirte mancano all’appello 4 mila miliziani

ROMA – C’è il pericolo di fuga via mare dei jihadisti dietro l’innalzamento dell’allerta terrorismo nei porti italiani. Da Genova a Palermo, passando per Bari, Napoli e Reggio Calabria, da ieri le capitanerie di porto del Paese hanno iniziato ad applicare la circolare diramata dal comandante generale della Guardia costiera, ammiraglio Vincenzo Melone, sull’allarme estremismo islamico. Il livello di security sale da 1 a 2 (su una scala di 3) con maggiori controlli a viaggiatori e veicoli.

Il provvedimento «Mar Sec» (mare security), adottato in accordo con il governo, nella persona del ministro alle Infrastrutture e ai Trasporti Graziano Del Rio, è particolarmente prezioso per i porti del Sud d’Italia, più facilmente raggiungibili dalle coste libiche.

L’analisi dell’intelligence dei Paesi Nato rivela, infatti, che a Sirte mancano all’appello 4 mila jihadisti. Dei 4 mila e 500 presenti un mese fa, prima dei bombardamenti Usa, ne sono rimasti solo più 500. È probabile che una parte sia rimasta uccisa durante gli attacchi americani e che alcune frange siano scappate, attraverso il territorio sub sahariano, verso il Ciad e la Nigeria. Ma a preoccupare l’intelligence è il rischio che altri jihadisti potrebbero essere pronti a raggiungere l’Italia (anche come tappa intermedia per poi finire in altre città europee) allo scopo di compiere attentati o fidelizzare nuovi soldati del Califfo.

È un dato acclarato dagli 007: ogni volta che una cellula jihadista viene smantellata dalle forze nemiche, si assiste alla dispersione delle altre unità. E proprio il mare è l’itinerario privilegiato. Come dimostrato, del resto, anche da quanto accaduto in passato per i terroristi di Al Qaeda: nel 2003 scapparono dall’Afghanistan diretti in Yemen attraverso il Pakistan. Ora, secondo Reda Issa, portavoce delle forze di terra fedeli al governo di accordo nazionale di Tripoli, i jihadisti avrebbero trovato nuovo riparo in ville a ridosso del mare di Sirte, in quelle che vengono definite «Area 1» e «Area 2». Si stanno organizzando per partire? Il nostro Paese punta ancora una volta sulla prevenzione. Perché se è vero che, in materia di terrorismo, il rischio zero non esiste, è altrettanta assodata la necessità di cautelarsi.

Da ieri quindi, nei porti italiani si sono intensificati i controlli agli imbarchi sui traghetti e sulle navi da crociera. Si provvede, inoltre, a disciplinare l’accesso ai porti sia delle persone sia dei mezzi di trasporto. E se finora veniva controllato un passeggero ogni quattro che si imbarcavano, da ieri le verifiche interesseranno un passeggero su due. Il rischio, naturalmente, è che si formino lunghe code e attese agli imbarchi dei terminal traghetti nei giorni più caldi dell’esodo estivo, in particolare oggi e soprattutto domani, quando è in programma la partenza di molte navi nell’arco di poche ore. Ancora impresse nella memoria sono le 14 ore di coda degli automobilisti al porto di Dover, due settimane fa, per il piano anti-terrorismo predisposto dall’Inghilterra.

L’innalzamento del livello d’allarme interesserà migliaia di passeggeri – già sottoposti in passato a controlli ai checkpoint di imbarco – e di auto. Ma ora gli interventi saranno maggiori e si svolgeranno grazie alla collaborazione del personale portuale delle compagnie di navigazione, di fatto costrette a potenziare il numero degli addetti ai controlli. Si ricorrerà all’«autoperquisizione»: i passeggeri, in pratica, dovranno mostrare che cosa trasportano nelle valigie e nel bagagliaio delle loro automobili. Non basta. Saranno, inoltre, utilizzati anche metal detector portatili.

Il progetto «Mar Sec» verrà adeguato alle singole esigenze e disponibilità delle varie capitanerie di porto. Ma ovunque sarà applicata una strategia di cooperazione tra le varie forze che agiscono sul territorio. Mobilitati quindi anche gli agenti della polizia di frontiera, carabinieri, vigili del fuoco, oltre alla polizia municipale e alla polizia stradale a cui spetterà gestire eventuali rallentamenti e ingorghi che si verificheranno in ambito urbano ai margini delle zone d’imbarco.

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Hamsik chiama Cavani: “Torna da noi.” La risposta dell’uruguaiano fa sorride i napoletani

Il Roma rivela

Hamsik chiama, Cavani risponde: è proprio il caso di dirlo. Il Roma, oggi in edicola, rivela un suggestivo retroscena di mercato che farà impazzire i napoletani. Il capitano azzurro avrebbe chiamato il Matador e gli avrebbe chiesto di tornare. “Mi piacerebbe” avrebbe risposto l’attaccante, ora al PSG. La trattativa tra i partenopei e l’uruguaiano è di quelle impossibili, ma le vie del mercato- si sa- sono infinite. Ancora poche settimane per far accadere l’inimmaginabile.

Gabbiadini al centro del mercato, Zaza l’alternativa a Manolo

Zaza-Gabbiadini, destini paralleli

Gabbiadini fa l’Higuain, con i quattro gol in amichevole contro il Monaco, ma non basta. L’attaccante potrebbe lasciare il club azzurro. Su di lui, fortissimi, Wolfsburg, Porto e Southampton. Se il bergamasco dovesse andare via, il Napoli si fionderebbe su Simone Zaza, che tanto piace a Maurizio Sarri. L’ex Juve Stabia starebbe valutando la proposta proprio dal Wolfsburg di 3,5 milioni di euro all’anno, ma non sarebbe pienamente convinto di trasferirsi in Germania. A riportarlo, la Gazzetta dello Sport.

Arrestati dalla Polizia 2 senegalesi a Pescara

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2 cittadini stranieri sono stati denunciati e arrestati dagli agenti della polizia della Questura di Pescara con l’accusa di furto aggravato in concorso

Erano intenti a scassinare i lucchetti di alcune biciclette posteggiate lungo la riviera di Pescara, ma il tutto era stato notato da alcuni passanti che hanno allertato il 113. Gli agenti, una volta giunti sul posto, hanno rintracciato i due cittadini extracomunitari, M.D., senegalese di 26 anni, ed un suo connazionale minorenne, D. B. , e, una volta condotti presso la Questura del capoluogo adriatico, li hanno denunciati entrambi per il reato di furto aggravato in concorso. Per M.D. , il PM di turno ha disposto la sua permanenza in Questura fino alla celebrazione del processo con il rito direttissimo previsto per questa mattina, mentre per l’extracomunitario minorenne, il PM di turno presso il Tribunale per i minorenni dell’Aquila, ne ha disposto l’affidamento presso un centro d’accoglienza per minorenni.

Christian Barisani