Le parole dei quattro moschettieri Giuseppe Vicino, Matteo Lodo, Matteo Castaldo e Domenico Montrone vincitori di uno splendido bronzo nel quattro senza
Giuseppe Vicino: “Siamo partiti bene, abbiamo rimontato e il cuore che abbiamo messo negli ultimi duecento metri ci ha permesso di salire sul podio e durante tutto il percorso non abbiamo mai avuto nessuna crisi neanche quando stavamo dietro perché eravamo convinti di quello che facevamo e sapevamo che eravamo più veloci del Sud Africa e che saremmo riusciti a superarli. Sono anni che facciamo gare così e alla fine ci ripaga sempre. Una dedica di grande cuore ai miei genitori che hanno fatto tanti sacrifici per me e poi perché se la meritano anche loro”.
Matteo Lodo: “È stata una gara davvero tosta perché sapevamo perfettamente che l’Australia e la Gran Bretagna erano fortissime, ma noi eravamo consapevoli che la nostra forza era il finale. Alla fine, negli ultimi 500 metri abbiamo dato il cuore e stringendo i denti abbiamo tutto noi stessi. Sono felicissimo di questa medaglia che voglio dedicare ai miei genitori e alla mia ragazza e a mio nonno che non c’è più. Grazie a tutti”.
Matteo Castaldo: “È stata una gara tosta, una finale olimpica che per noi era una novità. Questi continui rinvii hanno messo a dura prova i nostri nervi, ma alla fine tutto è stato fatto alla perfezione perché siamo una grande squadra. La punta senior è stata in grado di vincere due medaglie e a vincere siamo stati in sei perché Marco Di Costanzo scendendo dal due senza ha fatto fare un salto di qualità al due senza e Domenico Montrone è riuscito a darci quella differenza che ci serviva perché la finale olimpica non è un mondiale. Tutte le scelte fatte sono state azzeccate e siamo una grande squadra. Ora ho voglia di andare a casa per stare con mia moglie perché sta per partorire la mia bimba Laura. Voglio dedicare questa medaglia a mia moglie, alla mia famiglia e a mio nonno”.
Domenico Montrone: “Un’emozione salire su questa barca e da quando sono salito le cose sono andate quasi sempre bene. La pressione l’ho sentita prima delle batteria perché volevo misurarmi con gli altri e vedere quello che veramente valevamo come squadra. Una scommessa dei nostri allenatori vinta appieno e siamo stati tutti e sei bravi. Io ci credevo tantissimo e alla fine eccola qua questa medaglia che voglio dedicare alla mia grande famiglia, alla mia ragazza Roberta e al mio amico Andrea”.
In Italia è la Rai che detiene i diritti in esclusiva per la trasmissione delle gare olimpiche: tre i canali che garantiranno una copertura completa degli eventi.
Rai 2 come canale olimpico di riferimento, dedicato in particolare agli atleti azzurri.
Su Raisport 1 la diretta delle discipline individuali, come atletica, nuoto, tuffi, scherma, pugilato e ginnastica.
Raisport 2, invece, si concentrerà sugli sport di squadra come basket, volley, beach volley, calcio, pallanuoto e rugby.
La copertura quotidiana comincerà alle 14 ora italiana e terminerà intorno alle 5.30 del mattino successivo
vivicentro.it/sport/Olimpiadi Rio 2016 – Stanislao Barretta/redazione sportiva – francesco.drago@oasport.it
Foto Mimmo Perna



È la prima volta nella storia che un’atleta decide di salire sul podio con la bandiera europea. Che dire, provo un’immensa soddisfazione e orgoglio vederti e far riflettere nell’esplorare il significato del termine: l’Europa dei cittadini esiste già. Ed è significativo, che sia accaduto proprio nel momento in cui l’Ue sta attraversando una delle crisi istituzionali e identitarie più profonde. ”Un bel gesto”, che sottolinea il ”ruolo positivo” dello sport per migliorare la comprensione tra culture e valori e per incoraggiare il dialogo ed il rispetto reciproco. Invocando l’unità dell’Europa per sconfiggere il terrorismo. L’Europa esiste ed è unita contro il terrorismo. Ha portato la bandiera europea sul podio per le vittime di Parigi e Bruxelles. L’Isis? Il terrorismo non deve vincere. Dobbiamo essere uniti e non dobbiamo darla vinta al terrore. Non diamola vinta a chi vuole farci chiudere dentro casa. Viviamo nella paura, negli aeroporti e negli ascensori. C’è meno Europa di prima, ma possiamo convivere tutti insieme con amore. Non c’è un messaggio politico ma solo di coscienza: vogliono che abbiamo paura uno dell’altro, noi invece dobbiamo rispondere con l’amore. Ci teniamo alla vita, per chi crede è un dono di Dio da rispettare. Io so che dentro ciascuno di noi c’è questo sentimento e credo che in tanti vorrebbero esprimerlo a voce alta. Qualcuno non lo fa per timidezza o per paura.


