Roma Dal Belice all’Aquila, dall’Irpinia all’Emilia, fino alla scossa di oggi sull’appennino tra Lazio e Abruzzo. E’ una lunga scia di eventi drammatici la storia dei terremoti in Italia, paese a elevato rischio sismico. Questi i principali terremoti che hanno colpito l’Italia negli ultimi 50 anni.
15 gennaio 1968 – Belice, Sicilia occidentale 6,1 Richter – Causo’ gravi danni in diversi paesi del trapanese e dell’agrigentino, tra cui ricordiamo Gibellina, Salaparuta, Poggioreale, Salemi, Partanna, Montevago, Santa Margherita di Belice e Menfi, molto colpite dal sisma, con numerosi crolli e danni gravi.
6 maggio 1976- Friuli, 6,4 Ritcher – Si registro’ una serie di scosse inoltrate fino al mese di settembre, con vastissimi danni in tutto il Friuli, terremoto avvertito in tutto il Centro-Nord Italia, Slovenia, Austria. Si tratta del terremoto piu’ forte del secolo per l’Italia Settentrionale.
15 aprile 1978 – Golfo di Patti (Provincia di Messina) 6,1 Richter – Si registro’ alle ore 23,33, provocando ingenti danni (crollano piu’ di 70 edifici[senza fonte]) e feriti a Patti e nei comuni limitrofi. Qualche crollo anche nei comuni della riviera ionica messinese. Molte persone colte da malore. Nessun morto
19 settembre 1979 – Valnerina, 5,9 Richter – Il sisma provoco’ gravi danni a Norcia, Cascia e le aree limitrofe danneggiando i monumenti e provocando alcuni morti e decine di feriti.
23 novembre 1980- Irpinia e Basilicata, 6,9 Richter – Dopo la Seconda guerra mondiale, il piu’ terribile terremoto in Italia, con una durata della scossa eccezionale: 90 secondi. Furono devastate diverse zone tra la Campania e la Basilicata, con danni ingentissimi, soprattutto nell’area dell’Irpinia. Vennero distrutti numerosi paesi. A Napoli, nel quartiere di Poggioreale, crolla un palazzo di diversi piani, provocando 52 morti. Danni ingenti nelle province di Avellino, Salerno, Benevento, Matera e Potenza. 8.000 i feriti e 250.000 senzatetto.
Il rumore del terremoto fu registrato durante una trasmissione radiofonica di radio Alfa di Avellino. nella seguente registrazione si sentono i boati del terremoto. Registrazione audio del terremoto mp3
13 dicembre 1990 – Sicilia sud-orientale 5,1 Richter – Gravi danni ad Augusta e Carlentini, molti danni nell’area del Val di Noto. Centinaia di feriti e 15.000 senzatetto.
26 settembre-ottobre 1997 Umbria e Marche: furono coinvolte le zone di Colfiorito, Verchiano, Foligno, Sellano, Nocera Umbra, Assisi, Serravalle di Chienti, Camerino. Distrutte numerose frazioni del comune di Foligno ed altri centri, gravi danni alle citta’, soprattutto alle bellezze artistiche. Ad Assisi crolla una vela della volta Basilica superiore di San Francesco. Lo sciame sismico inizio’ nella primavera’ del 1997. La terra tremo’ a lungo, per piu’ di un anno. I terremoti di magnitudo maggiore a 5 furono: il 26 settembre di 5.8 alle ore 2:33 dove due coniugi anziani morirono sotto le macerie della propria casa, la stessa mattina alle ore 11:42 ci fu una nuova scossa ancora piu’ forte di quella notturna (6,1 Richter) dove rimasero uccise altre 9 persone, di cui 4 tecnici che ispezionavano l’interno della Basilica di San Francesco, il 3 ottobre di magnitudo 5, il 7 ottobre di magnitudo 5.3, il 12 ottobre di magnitudo 5.1, il 14 ottobre di magnitudo 5.5, il 26 marzo 1998 di magnitudo 5.4. Si contarono 11 vittime, 100 feriti, 32.000 sfollati e oltre 80.000 case danneggiate. Colpita la zona del Pollino con epicentro localizzato fra i comuni di e Castelluccio Inferiore, Castelluccio Superiore e Lauria. Un morto a Maratea in cui un uomo fu travolto da una frana innescata dal sisma mentre si trovava all’interno della propria auto. Notevoli danni strutturali si sono verificati soprattutto a Castelluccio Superiore ed Inferiore.
6 aprile 2009 L’Aquila – Fu registrato in tutta la sua violenza alle 3,32 della domenica tra il 5 ed il 6 aprile. Le scosse, come quelle che seguirono nei giorni successivi vennero percepite in tutto il centro-Sud. Furono precedute da scosse di minore intensite anche in Friuli e nel forlinese. Gravissimi i danni a L’Aquila, con il centro storio distrutto completamente, con migliaia di case distrutte nel capoluogo e nei comuni limitrofi.
20 maggio 2015 – L’epicentro e’ a Finale Emilia (Modena) e’ stato avvertito in tutto il Centro-Nord. Colpisce in particolare la Pianura Padana e l’Emilia Romagna: e’ l’evento piu’ forte dall’inizio del nuovo secolo.
vivicentro.it/redazione Lazio/ AGI

è stato ministro del Lavoro e delle Politiche sociali dal 28 aprile 2013 al 22 febbraio 2014. È stato Presidente dell’ISTAT dal 2009 al 2013. Dal gennaio 2001 è stato Chief statistician dell’OCSE e direttore della Direzione statistica, che si occupa dello sviluppo e coordinamento delle attività statistiche dell’Organizzazione. In questa posizione, è stato responsabile della vasta produzione statistica dell’OCSE e ha rappresentato l’Organizzazione in tutti i maggiori comitati statistici internazionali (ONU, Commissione Europea, etc.), contribuendo allo sviluppo della statistica a livello mondiale. Dal novembre 2002 è anche professore straordinario di statistica economica all’Universita’ di Roma “Tor Vergata”.
Francesco Daveri è professore ordinario di Politica economica presso l’Università Cattolica (sede di Piacenza), dove insegna i corsi di Scenari Macroeconomici, International Finance, Economia Internazionale ed Economia Monetaria. La sua ricerca riguarda la relazione tra le riforme economiche, l’adozione delle nuove tecnologie e l’andamento della produttività aziendale e settoriale in Italia, Europa e Stati Uniti. Su questi temi ha svolto anche attività di consulenza per la Banca Mondiale, la Commissione Europea e il Ministero dell’Economia. Fa parte del Consiglio di reggenza della Banca d’Italia (sede di Bologna) e del Comitato di Sostenibilità di Eurizon Capital. Scrive articoli di com




Sanremo assediata dal fuoco. Fiamme alte decine di metri. Famiglie evacuate, persone intossicate. Allarme per dei dispersi, pare all’interno di un’auto inghiottita da un denso fumo nero. Sono ore di angoscia quelle che vive da ieri sera la città del Festival. L’incendio si è sviluppato sulle alture poco dopo le 21,30, tra le zone residenziali e la macchia mediterranea (pini marittimi, lecci, conifere). In una manciata di minuti il rogo ha interessato un’ampia area, un fronte lungo oltre un chilometro, favorito dalla vegetazione secca per il caldo e da un vento proveniente dal mare.
NAPOLI – Incendi in diversi e numerosi punti di Napoli e provincia. Il fronti che sta maggiormente impegnando i vigili del fuoco è in una zona tra i comuni di Frattamaggiore e Casoria, in località Volta Carrozza. Le fiamme hanno lambito alcune abitazioni e due persone sono rimaste intossicate e trasferite all’ospedale San Giovanni di Dio. Accertamenti sono in corso per stabilire se la natura dell’incendio possa essere doloso.



