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Reina ha ripagato la fiducia di Sarri dopo un inizio incerto

Dopo un avvio difficile…

La Gazzetta dello Sport scrive su Pepe Reina: “Tra i pali, Reina non ha concorrenza: alle sue spalle ci sono Rafael e Sepe, che potrebbero trovare spazio in Coppa Italia. Il portiere spagnolo ha avuto un inizio incerto, con qualche errore di troppo, ma non per questo tale da «evitargli» di giocare titolare. E la fiducia accordatagli dall’allenatore è stata tutta ripagata con un paio di prodezze nelle ultime esibizioni”.

Diawara, chissà non possa essere Bergamo il campo d’esordio

Si attende la formazione ufficiale

La Gazzetta dello Sport scrive su Jorginho e Diawara: “La regia del gioco, infine, è affidata ai piedi di Jorginho che non ha entusiasmato nelle ultime settimane. In panchina c’è Diawara sul quale Sarri sta lavorando per un inserimento graduale. E chissà che non possa proprio essere Bergamo il campo del suo esordio con la maglietta del Napoli. Magari, a partita in corso perché, pronti via, lì mezzo ci sarà l’ex metodista del Verona. Ed in panchina c’è anche un altro giovane, il croato Rog, in attesa di esordio. Per lui potrebbe riparlarsi dopo la sosta”.

Sarri ha 5 intoccabili: lo staff medico accetta la scelta del mister

Ecco di chi si tratta

La Gazzetta dello Sport scrive sui 5 intoccabili di Maurizio Sarri: “Reina, Koulibaly, Jorginho, Hamsik e Callejon non sono mai stati messi in discussione. Finora, sono sempre stati presenti, sia in campionato sia in Champions. Il solo Jorginho ha saltato la prima giornata, a Pescara, per squalifica ed è stato sostituito da Valdifiori, poi ceduto al Torino. Per loro cinque, dunque, conta poco il minutaggio e la necessità di fermarsi. Nei calcoli dello staff tecnico, probabilmente, hanno il fisico e le energie necessarie per sopportare le fatiche a cui sono stati sottoposti in quest’inizio di stagione”.

Allievi regionali, Juve Stabia-Promotion Soccer 1-1. Cadono i giovanissimi regionali

Allievi regionali, Juve Stabia-Promotion Soccer 1-1

Partito anche il campionato regionale degli Allievi della Juve Stabia. In attesa di consocere il risultato dei giovanissimi che giocheranno oggi, la squadra di Giovanni Macone ha affrontato la Promotion Soccer. Le Vespette affrontano il campionato sotto età e quindi il risultato finale di 1-1 è da prendere come risultato positivo, vista anche la prima gara della stagione. Da evidenziare, comunque, le diverse occasioni da gol che sono state create e che, però, non sono state concretizzate. Si è giocato al campo San michele di Gragnano (Napoli). Sconfitta, invece, a San Giuseppe Vesuviano, per i giovanissimi regionali allenati da Gaetano Santaniello: 2-1 contro la Stella Splendente.

a cura di Ciro Novellino

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Bergamo è la prova del nove per il Napoli

Ma ci sono diverse incognite…

La Repubblica scrive sulla trasferta bergamasca: “È a tutti gli effetti una prova del nove, dopo le 6 vittorie e i 2 pareggi messi insieme dal Napoli nel suo brillante avvio di stagione. Al di là dei numeri, infatti, la trasferta di oggi (ore 15) a Bergamo rappresenta per gli azzurri un test impegnativo e pieno di rebus: dalla cui soluzione arriveranno comunque vada delle risposte indicative, per il presente e per il futuro. Il campo dell’Atalanta, tanto per iniziare, è ostile e quasi inespugnabile per tradizione: appena 8 blitz nei 48 precedenti. Ma la squadra di Sarri dovrà misurarsi pure con altre incognite. In particolare la stanchezza per la battaglia con il Benfica, che nonostante l’euforia può avere lasciato qualche scoria: nella testa e nelle gambe. C’è poi la desuetudine all’impegno pomeridiano, dopo 159 giorni e 11 partite di fila in notturna. E infine le motivazioni degli avversari, che hanno tirato un sospiro di sollievo per il successo con il Crotone e andranno alla ricerca di altre conferme: anche per puntellare la panchina di Gasperini”.

Scalfari: Zagrebelsky vs Renzi 0-2

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Zagrebelsky è un amico ma il match con Renzi l’ha perduto

Il primo errore è stato la contrapposizione tra oligarchia e democrazia

FORSE i miei venticinque lettori, come diceva l’autore dei Promessi sposi, si stupiranno se, avendo visto alla televisione de La7 il dibattito tra Renzi e Zagrebelsky, comincio dalle nostre rispettive età: Renzi ha 41 anni, Zagrebelsky 73 e io 93. Sono il più vecchio, il che non sempre è un vantaggio salvo su un punto: molte delle questioni e dei personaggi dei quali hanno parlato io li ho conosciuti personalmente e ho anche letto e meditato e scritto sulle visioni politiche dei grandi classici.

Nel dibattito l’accusa principale più volte ripetuta da Zagrebelsky a Renzi è l’oligarchia verso la quale tende la politica renziana. L’oligarchia sarebbe l’anticipazione dell’autoritarismo e l’opposto della democrazia rappresentata dal Parlamento che a sua volta rappresenta tutti i icittadini elettori.

Conosco bene Gustavo e c’è tra noi un sentimento di amicizia che non ho con Renzi e, mi dispiace doverlo dire, a mio avviso il dibattito si è concluso con un 2-0 in favore di Renzi ed eccone le ragioni.

Il primo errore riguarda proprio la contrapposizione tra oligarchia e democrazia: l’oligarchia è la sola forma di democrazia, altre non ce ne sono salvo la cosiddetta democrazia diretta, quella che si esprime attraverso il referendum. Pessimo sistema è la democrazia diretta. La voleva un tempo Marco Pannella, oggi la vorrebbero i 5 Stelle di Beppe Grillo. Non penso affatto che la voglia Zagrebelsky il quale però detesta l’oligarchia. Forse non sa bene che cosa significa e come si è manifestata nel passato prossimo e anche in quello remoto.

L’oligarchia è la classe dirigente, a tutti i livelli e in tutte le epoche. E se vogliamo cominciare dall’epoca più lontana il primo incontro lo facciamo con Platone che voleva al vertice della vita politica i filosofi. I filosofi vivevano addirittura separati dal resto della cittadinanza; discutevano tra loro con diversi pareri di quale fosse il modo per assicurare il benessere alla popolazione; i loro pareri erano naturalmente diversi e le discussioni duravano a lungo e ricominciavano quando nuovi eventi accadevano, ma ogni volta, trovato l’accordo, facevano applicare alla Repubblica i loro comandamenti.

Ma questa era una sorta di ideologia filosofica. Nell’impero ateniese il maggior livello di oligarchia fu quello di Pericle, il quale comandava ma aveva al suo fianco una folta schiera di consiglieri. Lui era l’esponente di quella oligarchia che fu ad Atene il punto più elevato di buon governo e purtroppo naufragò con la guerra del Peloponneso e contro Sparta (a Sparta non ci fu mai un’oligarchia ma una dittatura militare).

Nelle Repubbliche marinare italiane l’oligarchia, cioè la classe dirigente, erano i conduttori delle flottiglie e delle flotte, il ceto commerciale e gli amministratori della giustizia. Amalfi, Pisa, Genova e soprattutto Venezia ne dettero gli esempi più significativi.

Veniamo ai Comuni. Avevano scacciato i nobili dalle loro case cittadine. L’oligarchia era formata dalle Arti maggiori e poi si allargò alle Arti minori. Spesso i pareri delle varie Arti differivano tra loro e il popolo della piazza diceva l’ultima parola, ma il governo restava in mano al ceto produttivo delle Arti e quella era la democratica oligarchia.

Nel nostro passato prossimo l’esempio ce lo diedero la Democrazia cristiana e il Partito comunista. La Dc non fu mai un partito cattolico. Fu un partito di centrodestra che “guardava a sinistra” come lo definì De Gasperi; l’oligarchia era la classe dirigente di quel partito, i cosiddetti cavalli di razza: Fanfani, La Pira, Dossetti, Segni, Colombo, Moro, Andreotti, Scelba, Forlani e poi De Mita che fu tra i più importanti nell’ultima generazione. Quasi tutti erano cattolici ma quasi nessuno prendeva ordini dal Vaticano. De Gasperi, il più cattolico di tutti, non fu mai ricevuto da Pio XII con il quale anzi ebbe duri scontri. Tra le persone che davano il voto alla Dc c’erano il ceto medio ed anche i coltivatori diretti che frequentavano quasi tutti le chiese, gli oratori, le parrocchie.

I braccianti invece votavano in massa per il Partito comunista, ma non facevano certo parte della classe dirigente. Gli operai erano il terreno di reclutamento dell’oligarchia comunista, scelta tra i dirigenti delle Regioni e dei Comuni soprattutto nelle province rosse, dove c’erano molti intellettuali, nell’arte, nella letteratura, nel cinema e nella dolce vita felliniana. Al vertice di quella classe dirigente c’erano Amendola, Ingrao, Pajetta, Scoccimarro, Reichlin, Napolitano, Tortorella, Iotti, Natta, Berlinguer e Togliatti. Al vertice di tutto c’era la memoria di Gramsci ormai da tempo scomparso.

Togliatti operava con l’oligarchia del partito e poi decideva dopo aver consultato tutti e a volte cambiava parere. Ascoltava anche i capi dei sindacati. Gli iscritti erano moltissimi, quasi un milione; i votanti erano sopra al 30 per cento degli elettori con punte fino al 34. Ma seguivano le decisioni dell’oligarchia con il famoso slogan “ha da venì Baffone”.

Caro Zagrebelsky, oligarchia e democrazia sono la stessa cosa e ti sbagli quando dici che non ti piace Renzi perché è oligarchico. Magari lo fosse ma ancora non lo è. Sta ancora nel cerchio magico dei suoi più stretti collaboratori. Credo e spero che alla fine senta la necessità di avere intorno a sé una classe dirigente che discuta e a volte contrasti le sue decisioni per poi cercare la necessaria unità d’azione. Ci vuole appunto un’oligarchia. Spero che l’abbia capito, soprattutto con la sinistra del suo partito che dovrebbe capirlo anche lei.

***

A me il Renzi europeista piace. Facendolo sul serio si è anche conquistato un ruolo che prima di lui e molto più di lui si erano conquistati De Gasperi, Ciampi, Prodi e Draghi che però il ruolo, che sorpassa tutti gli altri, non l’ha ottenuto in quanto italiano e in rappresentanza dell’Italia, ma come banchiere centrale eletto da tutta l’Europa perché primo tra i primi, nonostante il parere della Bundesbank.

Per criticare il Renzi europeista molti sostengono che quel ruolo lui l’ha usato per fare colpo sugli italiani per ottenere più facilmente il loro consenso elettorale. Sbagliato: il popolo che vota se ne infischia del ruolo del suo partito in Europa. Semmai può interessarlo il nazionalismo. E visto che siamo in argomento aggiungo che non mi stupisce affatto la richiesta di Renzi di esser votato anche dal centrodestra, essendo lui il capo d’un partito di centrosinistra. Ma chi chiede voti a destra deve essere realmente di sinistra. Se invece si è collocato al centro, come di fatto è da tempo avvenuto, sarà la destra a chiedere i suoi voti e non viceversa.

La conclusione su questo punto è che lui voleva ritornare a quello che fu il programma di Veltroni quando, eletto segretario del Pd, descrisse le idee del partito al Lingotto di Torino e alle elezioni di pochi mesi dopo ottenne il 34 per cento dei voti, più i 4 di Di Pietro suo alleato.

Veltroni presentò il Pd come il partito che doveva ricostruire l’Italia su basi socialmente, economicamente e politicamente riformatrici per un paese da modernizzare. Renzi si presentò come rottamatore e non fu una presentazione felice. La rottamazione avviene in modo naturale se si modernizza un paese, ma non per ragioni anagrafiche. Infatti quella parola ormai Renzi non la usa più. Se ha fatto un dibattito con un anziano costituzionalista che ha trattato con grande rispetto, questa è stata una buona svolta. Comunque, chieda pure i voti al centrodestra, ma accentui le caratteristiche di sinistra democratica del suo partito. Una sinistra moderna, questo sì. Che si imponga non solo in Italia ma in tutta l’Europa. La modernità, l’ha detto più volte Mario Draghi, consiste nell’aumentare la produttività, puntare verso l’Europa unita, risanare un sistema bancario alquanto indebolito, creare un bilancio sovrano europeo e un Tesoro unico in grado di emettere buoni del Tesoro europei sul mercato. Su alcuni di questi elementi Renzi è d’accordo ma non lo è sulla politica economica che pure rappresenta il punto centrale. La sua politica economica si basa soprattutto sulle mance, a volte benfatte, più spesso malfatte ed elettoralistiche. E per finanziarle non fa che chiedere flessibilità all’Europa.

Ebbene, non si fa così la politica fiscale, specie quando si ha una tecnologia che rende assai più facile individuare il lavoro nero e l’evasione. Il reddito nero e l’evasione ammontano a centinaia di miliardi di euro. Ma quello che stiamo ottenendo da queste operazioni ammonta a stento a 50-60 milioni all’anno. Cioè niente.

Non parliamo del problema spese e tasse. In teoria dovremmo aumentare le prime e diminuire le seconde. Nei fatti avviene l’inverso: si aumentano le tasse e si diminuiscono le spese, oppure restano ferme tutte e due ed è ferma anche l’economia del paese, salvo la flessibilità e il costante aumento del debito pubblico.

La vera ed unica soluzione è un taglio massiccio del cuneo fiscale. Ne ho già parlato su queste pagine ma nessuna risposta c’è stata, sicché ne riparlo ancora.

L’ammontare dei contributi che imprese e lavoratori versano all’Inps ammonta a 300 miliardi dei quali i datori di lavoro versano all’incirca il 21 per cento e i lavoratori il 9. L’ipotesi da me suggerita è un taglio di 30 punti, pari a 90 miliardi. L’Inps naturalmente dovrebbe continuare a fornire i servizi previsti, ma le sue entrate avendo subìto questo taglio massiccio dovrebbero essere finanziate dallo Stato il quale a sua volta dovrà fiscalizzare l’importo con una tassazione moderata dei redditi a cominciare da quelli che superano i 120mila euro e aumentando a misura dei redditi più elevati. Per un certo aspetto si tratta d’una imposta sul patrimonio, ma l’aspetto più rilevante riguarda l’aumento della domanda e quindi dei consumi da parte dei lavoratori e dell’offerta da parte delle imprese, indotte a questo comportamento che non avviene una tantum e quindi mette in moto i motori di una politica progressista.

Misure del genere in realtà andrebbero prese anche dai paesi europei alcuni dei quali non hanno mai adottato queste soluzioni. Va detto però che in molti paesi i servizi pubblici vengono forniti direttamente dallo Stato e quindi la fiscalizzazione è già in corso.

Gentile presidente del Consiglio, vorrei conoscere che cosa lei pensa di questa proposta. L’ideale sarebbe che lei la mettesse in moto subito ottenendone al più presto le conseguenze positive.

vivicentro.it/editoriale
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repubblica/Zagrebelsky è un amico ma il match con Renzi l’ha perdutodi EUGENIO SCALFARI

Sarri ha chiesto un regalo alla squadra in vista di Bergamo

Tuttosport scirve su Atalanta-Napoli

Maurizio Sarri ha chiesto un regalo al Napoli: chiudere in maniera trionfale il tour de force di 7 gare in 22 giorni. Finora 5 vittorie e un pareggio, ora il coach attende la sfida odierna per provare a completare il percorso a ostacoli con una vittoria, comunque, non semplice in casa di una formazione che cerca il successo di prestigio per il definitivo rilancio. Il rischio dell’appagamento post-Benfica sembrerebbe scongiurato dall’intensità con la quale Sarri ha preparato questa gara. L’Atalanta chiuderà il primo intenso periodo agonistico per il club azzurro, caratterizzato da partite giocate ogni 3 giorni e formazioni modificate nel numero di 3/4 calciatori a match. La pratica dovrebbe essere confermata anche oggi, quando Sarri chiederà solo a qualche elemento, come Jorginho, di stringere i denti, perché tanto adesso arriva la sosta e per lui non ci sarà nemmeno l’impegno extra della Nazionale.

Atalanta-Napoli, Gabbiadini ha il morale alto per la convocazione di Ventura

Atalanta-Napoli, Gabbiadini ha il morale alto per la convocazione di Ventura…

La Repubblica scrive su Manolo Gabbiadini che potrebbe giocare dal primo minuto quest’oggi a Bergamo: “L’incertezza maggiore è in attacco, con Callejon favorito su Giaccherini, Insigne su Mertens e Milik e Gabbiadini che invece si giocano una maglia alla pari. Può darsi che alla fine la spunti l’italiano, con il morale alto per la convocazione in Nazionale e molto motivato per il ritorno dalle parti di casa. Non si può escludere però nemmeno l’ipotesi di una staffetta tra i due”.

VIDEO ViViCentro – Under 15, Juve Stabia-Teramo 3-0: i gol e gli highlights

Queste le immagini del match

La Juve Stabia, Under 15, di mister Alfonso Belmonte è a punteggio pieno dopo tre gare di campionato. Infatti, è arrivata la terza vittoria consecutiva contro il Teramo con un risultato tondo di 3-0. Mister Belmonte sta sciorinando un buon gioco e mettendo in mostra singoli da far invidia. In gol sono andati Gaudino, De Blasio e Grimaldi.

dai nostri inviati Ciro Novellino e Mario Vollono

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Promozione, Paradiso fa volare la Nuova Ischia in classifica

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La Nuova Ischia dopo il 4-0 subito dall’Afragolese in Coppa Italia in settimana ,riprende la marcia e conquista  la quarta vittoria consecutiva in campionato, e la seconda in trasferta dopo quella ottenuta  in casa del Rione Terra e dopo le due vittorie in casalinghe al Mazzella contro  Sibilla Bacoli e Puteolana. I gialloblu superano in trasferta il San Giuseppe battendo la formazione napoletana per 1-0, conquistando così tre punti fondamentali, raggiungendo così il primato in classifica, in attesa della partita dell’Afro Napoli di oggi contro l’Oratorio Don Guanella.  Vince anche la Sibilla Bacoli che resta quindi a -3 dagli ischitani, perde invece clamorosamente lo Stasia, sconfitto 2-0 in casa del Monte di Procida.

LA GARA –  Gli isolani si rendono subito pericolosi con Arcobelli, con l’attaccante che si presenta a tu per tu con il portiere Rastiello, che blocca il suo tiro. Il gol della Nuova Ischia arriva al 20’: la formazione isolana recupera palla nella metà campo, con la sfera che arriva a Cuomo il cui serve Arcobelli  che con un cross sul secondo palo trova Paradiso che lascia partire un conclusione di sinistro ,che vale il gol del vantaggio. Il giocatore della formazione isolana va a segno nuovamente dopo il 2-1 segnato alla Puteolana la scorsa settimana. Al 25′ occasione per i padroni di casa che sfiorano la rete del pareggio : Massa in area tenta un colpo di testa, sfruttando un corner ma non trova la sfera, con l’azione che sfuma.  La Nuova Ischia gestisce la gara fino alla fine del primo tempo disputando una buona partita. Nella ripresa, il copione non cambia. I padroni di casa effettuano un cambio: Massa per Flauto per cercare di dare più peso sul fronte offensivo. I gialloblu vanno vicino al raddoppio prima con Marano che colpisce la traversa e successivamente con Paradiso che va vicino alla doppietta presentandosi a tu per tu con il portiere. Nel finale i padroni di casa provano a metterla sul nervosismo, basti pensare che alla fine del match saranno dieci i giocatori sanzionati dall’arbitro. A pagare a caro prezzo il proprio comportamento è proprio il San Giuseppe: ad un quarto d’ora dalla fine viene espulso Galasso per proteste, poco dopo dalla panchina vengono allontanati Annunziata e il massaggiatore Cutolo per proteste. A 5′ dal finale però, a cadere nella trappola della squadra napoletana è Nassim Mendil, espulso per un gesto di reazione dopo aver subito un brutto fallo, che gli costa il rosso diretto. Al 90′ i padroni di casa si vedono concedere un calcio di punizione dal limite dell’area: sulla sfera va Flauto,che trova la deviazione di un difensore gialloblu con la sfera che sfiora clamorosamente il palo. Dopo oltre 5′ di recupero, la partita volge al termine con la Nuova Ischia che può festeggiare la quarta vittoria consecutiva in campionato,che sale così a 12 punti in classifica. I gialloblu torneranno al “Mazzella” domenica prossima e affronteranno nel pomeriggio la Rinascita Sangiovannese.

 

SAN GIUSEPPE  0

NUOVA ISCHIA  1

 

SAN GIUSEPPE: Rastiello, Librone, Menzione, Massa (13’s.t. Flauto), Criscuoli (33’s.t. Silvestri), Galasso, Nappi, Palma, Savarese, Urna (25’s.t. D’Auria), Ilardi. (In panchina Parenti, Federico, Iervolino, Annunziata) All. Criscuoli

NUOVA ISCHIA: Mennella, Errichiello, Silvitelli, Paradiso, Chiariello, Di Costanzo, Cuomo (43’+3 s.t. Matarese), Camorani, Arcobelli (43’s.t. Muscariello), Mendil, Marano (33’s.t. Capuano). (In panchina Telese, Aiello, Varchetta, Calise) All. Di Meglio

RETI: 20’ Paradiso

NOTE: Ammoniti Librone, Ilardi (S.G.); Marano, Di Costanzo, Silvitelli, Paradiso, Capuano (NI). Espulsi Annunziata (dalla panchina), Galasso (rosso diretto per proteste), Cutolo (massaggiatore) (S.G.); Mendil (N.I., rosso diretto per condotta antisportiva)

Analizzando l’avversario – Domenica a Bergamo contro la bestia nera Atalanta

Domenica a Bergamo contro la bestia nera Atalanta…

L’Atalanta non sta passando un bel momento, lo confermano i numeri e lo conferma la classifica che vede i bergamaschi in diciassettesima posizione con soli 6 punti in 6 partite, 2 vittorie e 4 sconfitte per adesso. Gioco anonimo e idee confuse, questo ha mostrato la squadra di Gasperini, che spesso si è affidata al giovane Kessie, che salterà il match di domenica per scontare la squalifica. Ci vorrà un occhio di riguardo per il solito Gomez, sarà fondamentale nelle ripartenze, sfruttando la sua velocità e la sua qualità potrà creare non pochi problemi alla retroguardia partenopea. Non bisogna lasciare spazi sulle corsie laterali dove Conti e Dramè macineranno chilometri per servire Petagna, attaccante di peso con il fiuto del gol.

Il Napoli è sull’onda dell’entusiasmo, è l’unica squadra ancora imbattuta in Serie A, gli azzurri però devono continuare con questa striscia positiva, Bergamo però non è mai stato un campo facile, infatti all’Atleti azzurri d’Italia il Napoli è uscito trionfante solo due volte dal 2000 ad oggi. Gli ultimi tre risultati infatti dimostrano la pericolosità della partita; tre incontri nelle ultime tre stagioni tre risultati diversi, rispettivamente dal più recente: 1-3, 1-1, 3-0.

La squadra di Gasperini è chiamata a compiere un mezzo miracolo, andando contro ogni pronostico. L’allenatore dei bergamaschi potrebbe schierare il seguente 3-4-3: Berisha, Masiello, Toloi, Zukanovic, Conti, Grassi, Freuler, Dramè, Kurtic, Petagna, Gomez.

In campo servirà l’attenzione di tutti, Sarri dovrà tenere alta la concentrazione, non dovrà far prendere sottogamba il match e dovrà far mantenere alti i ritmi di gioco fino al fischio finale. Gli ultimi 20 minuti con il Benfica devono aver dato una lezione ben chiara ai partenopei, i cali di concentrazione non sono ammessi.

a cura di Andrea Bosco

RIPRODUZIONE RISERVATA

VIDEO ViViCentro – Under 17, Juve Stabia-Teramo 1-1: i gol e gli highlights

Questo le parole del mister

Si ferma sul pari la Juve Stabia, categoria Under 17, sul proprio terreno di gioco, a Casola di Napoli. 1-1 il risultato finale, frutto dei gol di Del Prete in apertura e del pari di D’Aniello. Un match fatto da alti e bassi che alla fine non si riuscito a portare a casa, ma che si è anche rischiato di perdere in più occasioni se non fosse stato per Pezzella che ha parato un rigore a Natale nella ripresa e si è superato quasi allo scadere con una parata all’incrocio su Giuseppetti.

dai nostri inviati Ciro Novellino e Mario Vollono

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Juve Stabia- Vibonese, la presentazione del match

Per la settima giornata del campionato di Lega Pro Girone C, si affronteranno domani sera al Menti la Juve Stabia e la Vibonese. Le vespe, allenate da Fontana, sono reduci dal 2-2 in rimonta di Fondi e attualmente hanno tredici punti in classifica. I calabresi, invece, sono stati ripescati dalla serie D e, dopo aver confermato parte del gruppo che ha disputato il campionato dilettantistico la passata stagione, ha racimolato quattro punti in sette partite finora, frutto della vittoria interna con il Fondi e del pareggio in casa dell’Akragas. A questi risultati vanno aggiunte le quattro sconfitte consecutive dalle quali sono reduci i rosso blu.

Nell’ultima giornata, i ragazzi di mister Costantino, hanno perso 0-1 in casa contro la Casertana di mister Tedesco. Solamente due gol fatti finora dagli ospiti contro i dodici siglati dalle vespe. Nonostante i numeri non siano dalla sua parte, la Vibonese può contare su giocatori di categoria come Russo, Franchino, Sabato, Paparusso, Legras e Cogliati, solo per citarne alcuni. Fontana ritrova Capodaglio ma deve fare a meno di Amenta, Salvi e Del Sante. La società cara a patron Caffo, famoso per il suo Amaro Del Capo, invece può contare su tutti gli effettivi presenti in rosa.

Ex della partita sarà il portiere degli ospiti Stefano Russo, la passata stagione in maglia gialloblu. Tanti i dubbi per il tecnico delle vespe, con i vari Liviero, Zibert, Sandomenico e Ripa che potrebbero trovare il posto da titolare. Costantino, invece, ha solo il dubbio su chi schierare tra Leonetti e Di Curzio e Paparusso e Yabrè. Ecco le probabili formazioni:

JUVE STABIA (4-3-3): Russo, Cancellotti, Morero, Atanasov, Liviero, Esposito, Izzillo, Zibert, Lisi, Ripa, Sandomenico.

VIBONESE (4-3-3): Russo; Franchino, Manzo, Sicignano, Sabato; Giuffrida, Legras, Paparusso; Cogliati, Saraniti, Leonetti.

Pescara – Chievo 0 – 2: lezione di stile, gioco e umiltà clivense

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Il solito Pescara, inconcludente in avanti e distratto in difesa, viene meritamente sconfitto a domicilio da un ottimo Chievo Verona, capace di tenere a bada l’evanescente truppa di Oddo, apparsa più sottotono del solito.

Sono i clivensi ad approcciare molto bene il match, con un colpo di testa di Spolli al 5’ che si perde di poco al lato, e con un contropiede molto bene orchestrato dalla squadra di Maran, ma con Floro Flores che non riesce a concretizzare. Il classico strerile possesso palla del Pescara sembra trovare una ragione di esistere quando Manaj, assolutamente opaca la sua prestazione, si lascia respingere un tiro dal portiere Sorrentino.

La prima frazione termina, senza clamori, 0 – 0.

Nella ripresa, la squadra di Maran mostra la sua maggiore esperienza e maggiore intelligenza tattica, e colpisce la distratta difesa abruzzese in due occasioni: Al 75’ con Meggiorini, da poco entrato, magnificamente servito da Birsa, e all’85’, con l’ex Inglese che trafigge Bizzarri per il 2 – 0 veneto, che fa esplodere di gioia i circa 70 tifosi giunti da Verona per sostenere il piccolo – grande Chievo, che ora vola a quota 13 punti in classifica. Il Pescara rimane a quota 6, e trema, aspettando il ricorso del Sassuolo, che potrebbe togliere i 3 punti al Pescara a favore proprio dei neroverdi. In 7 partite, la squadra di Oddo ha conquistato solo 3 punti, sul campo. I soloni locali avevano pronosticato ben altro inizio, ed avevano visto nella squadra di Oddo la possibile rivelazione del torneo. Crediamo sia il caso che questi signori rivedano, e al più presto, le loro affrettate e partigiane tabelle.

Grande lezione di stile e di umiltà da parte del Chievo di Maran, al cospetto di una compagine, quella abruzzese, che dopo questa sconfitta, maturata senza alibi, e contro una diretta concorrente per la salvezza, ha dimostrato di come l’ambiente pescarese abbia bisogno di un grandissimo bagno di umiltà. A cominciare dalla presidenza, per passare all’allenatore, e per finire con l’ufficio stampa.

Tabellino: Pescara-Chievo 0-2

 

RETI: 29′ st Meggiorini, 39 st’ Inglese

 

PESCARA (4-3-2-1): Bizzarri; Crescenzi, Campagnaro, Fornasier, Biraghi; Memushaj, Brugman (38′ st Muric), Verre; Benali (29′ st Cristante), Caprari; Manaj (22′ st Mitrita). (Coda, Fiorillo, Zuparic, Vitturini, Aquilani, Bruno)

All. Oddo

 

Chievo (4-3-1-2): Sorrentino; Frey, Dainelli, Spolli, Gobbi; Hetemaj, Radovanovic, Castro; Birsa (36′ st Rigoni); Floro Flores (18′ st Meggiorini), Inglese. (Seculin, Cesar, Confente, Sardo, Gamberini, Costa, Izco, De Guzman, Parigini, Pellissier)

All. Maran

 

ARBITRO: Manganiello

 

Ammoniti: 25′ pt Frey , 1′ st Spolli, 11′ st Brugman, 34′ st Dainelli.

 

CHRISTIAN BARISANI

 

 

VIDEO ViViCentro – Under 15, Belmonte: “Felice della prova dei miei ragazzi: prestazioni importante”

Queste le sue parole

Vince e convince la Juve Stabia, Under 15, di mister Alfonso Belmonte. A punteggio pieno dopo 3 gare disputate, sta sciorinando un buon gioco e singoli da far invidia. Ottimo il gruppo sul piano del gioco, hanno avuto la meglio con un rotondo 3-0 deli pari età del Teramo. In gol sono andati Gaudino, De Blasio e Grimaldi. Queste le dichiarazioni al termine della partita di mister Alfonso Belmonte.

dai nostri inviati, Ciro Novellino e Mario Vollono

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Under 15, Juve Stabia-Teramo 3-0: il tabellino del match

Questo il tabellino del match

Vince e convince la Juve Stabia, Under 15, di mister Alfonso Belmonte. A punteggio pieno dopo 3 gare disputate, sta sciorinando un buon gioco e singoli da far invidia. Ottimo il gruppo sul piano del gioco, hanno avuto la meglio con un rotondo 3-0 deli pari età del Teramo. In gol sono andati Gaudino, De Blasio e Grimaldi.

Queste le formazioni scese in campo:

JUVE STABIA – Esposito, Boccia, De Blasio, Annibale, Zaccariello, Selvaggio, Pulcino, Cautero, Vitiello, Gaudino, Guarracino. A disp. Iovine, Liccardo, Arzaniello, Guerra, Grimaldi, Sagliano, Masotta, Fusco, Pascale. All. Belmonte

TERAMO – Camaioni, Longo, Manganese, Titianu, Borrelli, Vinacri, Coia, Sardini, Lombardi, Troka, Di Stafano. A disp. Di Centa, Sgura, Djeladini, Ioannone, Di Marzio, Marziani. All. Scervino

Marcatori: Gaudino 2′ st, De Blasio 12′ st, Grimaldi 25′ st

dai nostri inviati Ciro Novellino e Mario Vollono

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VIDEO ViViCentro – Under 17, Di Somma: “Potevamo vincerla, ma anche perderla. Pezzella? Bene il gruppo!”

Questo le parole del mister

Si ferma sul pari la Juve Stabia, categoria Under 17, sul proprio terreno di gioco, a Casola di Napoli. 1-1 il risultato finale, frutto dei gol di Del Prete in apertura e del pari di D’Aniello. Un match fatto da alti e bassi che alla fine non si riuscito a portare a casa, ma che si è anche rischiato di perdere in più occasioni se non fosse stato per Pezzella che ha parato un rigore a Natale nella ripresa e si è superato quasi allo scadere con una parata all’incrocio su Giuseppetti. Al termine del match abbiamo ascoltanto mister Nunzio Di Somma e queste sono le sue dichiarazioni.

dai nostri inviati Ciro Novellino e Mario Vollono

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Under 17, Juve Stabia – Teramo 1-1 il tabellino del match: super Pezzella

Questo il tabellino del match

Si ferma sul pari la Juve Stabia, categoria Under 17, sul proprio terreno di gioco, a Casola di Napoli. 1-1 il risultato finale, frutto dei gol di Del Prete in apertura e del pari di D’Aniello. Un match fatto da alti e bassi che alla fine non si riuscito a portare a casa, ma che si è anche rischiato di perdere in più occasioni se non fosse stato per Pezzella che ha parato un rigore a Natale nella ripresa e si è superato quasi allo scadere con una parata all’incrocio su Giuseppetti.

Queste le formazioni scese in campo:

JUVE STABIA – Pezzella, Maiorino, Ranieri, Cucca, Casella, Persico, Ceparano, Imperato, Del Prete, Fibiano, Bozzaotre. A disp. Menzione, Diomaiuta, Materazzo, Masi, Andelora, Capasso, Esposito, Ranieri, Scalera. All. Nunzio Di Somma

TERAMO – Farnese, Monacelli, Di Domenico, D’Andrea, Campanile, D’Aniello, Collevecchio, Natale, Antichi, Di Tecco, Venditti. A disp. Natale, Nardelli, D’Attanasio, Napolitani, Carponi, Lombardi, Mosca, Sacchetti, Giuseppetti. All. De Amicis

MARCATORI – 1′ Del Prete, 8′ D’Aniello

dai nostri inviati Ciro Novellino e Mario Vollono

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Berretti, Akragras-Juve Stabia 2-3, il tabellino e le parole di Panico. Migliore in campo Vecchione

Questo il tabellino del match

Continua a vincere la Berretti di mister Domenico Panico, lo fa anche nella seconda gara del torneo Dante Berretti: 3-2 in trasferta, grazie ai gol di Procida, Blandina (A), Del Prete, Rotulo (A) e Chirullo. Una gara ancora una volta ben giocata dalle Vespette che, nonostante la lunga trasferta, hanno saputo portare a casa il bottino pieno. Mister Panico, raggiunto dai nostri microfoni, ha dichiarato: “Abbiamo giocato un grandissimo primo tempo, siamo andati in vantaggio ed eravamo padroni del campo. Poi un rimpallo ci ha sfavoriti e hanno ritrovato il pari. Contro avevamo un’ottima squadra, ben organizzata, abbiamo rtrovato il 2-1, ma l’arbitro ha dato una punizione dubbia per loro. Sugli sviluppi, la barriera si è girata, la palla è terminata su Chirullo che l’ha deviata in gol. Alla fine è stato proprio Chirullo a fissare il punteggio sul 3-2. Con forza, sia Langella che Chirullo, entrati nella ripresa hanno dimostrato di esserci. Viaggio lungo, anche se ottimamente organizzato, però alla lunga ha pesato. Stiamo bene fisicamente e da attaccante vero, Chriullo l’ha messa dentro da bomber vero. Avevo solo una preoccupazione, la stanchezza, poi c’era un campo pesante, pieno di gomma: poco sintetico. Abbiamo segnato, abbiamo preso uno schiaffo, ma reagito. Dopo il 3-2 abbiamo gestito il match con furbizia e tranquillità. Del Prete? Da lui mi aspetto sempre di più perchè ha qyalità uniche. Deve migliorare la corsa e la fase di non possesso. FA un po’ come la lampadina, si accende e si spegne. Ha un piede delicato, pretendo molto da lui. Ci sarà spazio per tutti”.

AKRAGRAS – Sarcuto, Grassadonia, Mazza, Giarrusso, Contino, Attardo, Malluzzo, Caternicchia, Blandina, Rotulo, Leveque. A disp. Incordona, Spadano, Reina, Gatto, Ortugno, Saccotando, Savarino, Grapanzano, Caruso, Sicarella, Cosianza, Loiacono

JUVE STABIA – Riccio, Strianese, Bisceglia, Borrelli, Elefante, Mauro, Scognamiglio, Vecchione, Del Prete, Servillo, Procida. A disp. Sorrentino, Versitelli, Rubino, Sorrentino F., Langella, Vacca, Di Balsamo, Chirullo, Contieri. All. Panico

Marcatori: 40′ pt Procida (JS), 45′ pt Blandina (A), 12′ st Del Prete (JS), 15′ st Rotulo (A), 25′ st Chirullo (JS)

Migliori in campo:

1) Vecchione
2) Elefante
3) Bisceglia

Classifica parziale

1 Procida 3, Vecchione 3 punti

2 Mauro 2, Elefante e Bisceglia 2 punti

a cura di Ciro Novellino

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Dal Brasile – Allan: “Questo è un grande gruppo anche senza Higuain”

Le parole del centrocampista al giornale brasiliano

Il centrocampista azzurro Allan ha rilasciato una lunga intervista al giornale brasiliano GloboEsporte.com, parlando dell’ottimo momento di forma del Napoli. “Siamo rimasti tutti sorpresi dalla scelta di Higuain di lasciare Napoli per andare alla Juventus, anche i tifosi si sono sentiti presi in giro dalla sua decisione, ma Gonzalo è stato rimpiazzato con gli ottimi acquisti fatti dal Napoli durante il mercato estivo. Ormai è acqua passata, adesso dobbiamo solo pensare a fare meglio della scorsa stagione. Nel Napoli non c’è un giocatore che fa la differenza, ma è l’intero gruppo che lotta e crede in quello che fa. A mio parere il mercato cinese è senza ombra di dubbio molto appetibile, anche l’Inter e il Milan sono state acquistate dai cinesi. Per ora qui a Napoli il nostro presidente non ci fa mancare nulla e non ci possiamo lamentare di nulla, resta il fatto che il campionato italiano ha bisogno di nuovi investitori”.