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Il Ponte Che Non C’e’ (Lo Piano SaintRed)

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Sono bastati 3 monosillabi del Ministro Matteo Renzi, (noi, siamo, pronti), in occasione della celebrazione dei 110 anni dell’impresa costruzioni “Salini Impregilo”, a far scatenare gli antichi entusiasmi dei fautori del Ponte.
Torniamo indietro nel tempo :
La storia del Ponte ha origini antiche, Aurelio Angelini autore del ” Il Mitico Ponte sullo Stretto di Messina, la fa iniziare ai tempi delle guerre puniche, 250 anni prima della nascita di Cristo. All’epoca, racconta il geografo greco Strabone, i Romani costruirono un ponte di barche unite le une alle altre, per portare alcuni elefanti che avevano cattutato ai loro nemici cartaginesi: l’impresa riusci’.
Nei secoli successivi, alcuni Re e Imperatori accarezzarono l’idea di unire la Sicilia con la Calabria, anche a Carlo Magno venne quest’idea, proprio di recente per questa sua volonta’, si era pensato di intitolare a lui il ponte.

Torniamo al presente :

Partiamo dal momento in cui si diede il via ai progetti per la costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina, che “avrebbe” potuto rappresentare per tutta la Sicilia un trampolino di lancio economico senza precedenti.
Renzi ha parlato di 100 mila posti lavorativi, quando si avvicina qualche tornata elettorale, ogni politico cerca di dare il meglio di se stesso nell’intuire quali possano essere le giuste leve per attirare su di se i voti.
Storia del Ponte che non c’e’ :
Negli anni tra il 2005 fino al 2015, sono stati approntati una serie di progetti di ingegneria civile, si doveva scegliere il migliore lavoro, vi parteciparono tante imprese internazionali, vinse la gara l’Eurolink S.C.p.A.
Andiamo avanti :

Il 20 Dicembre 2010, l’Eurolink aveva consegnato il progetto definitivo alla Società Stretto di Messina S.p.A., venne approvato dalla stessa il 29 luglio 2011. Quando sembrava tutto pronto per l’inizio dei lavori, chi intervenne? Il CIPE che non lo approvo’, visto che mancava l’accordo tra la Societa’ contraente e la Societa’ concessionaria. Cosi’ si fecero scadere i termini, bisognava siglarlo entro il 1 Marzo 2013, un classico per la burocrazia italiana

Per farla breve il contratto di appalto perse la sua efficacia, unitamente ai tanti soldini che erano stati spesi per tutti i lavori che erano stati compiuti sia in Sicilia che in Calabria a partire dal 2009.

E non finisce qui’:

la Eurolink, ha citato in giudizio la Societa’ Stretto di Messina SpA, nata 35 anni fa e  messa in liquidazione nel 2013, chiedendo un risarcimento iniziale di 45 milioni di euro, come acconto su una parcella di 790 milioni di euro dovuta per penalita’ contrattuali: la prima udienza si e’ tenuta nel Novembre 2015;

E’ lecito chiedersi quanto e’ costato sino ad oggi tutto il pacchetto del Ponte che non c’e’: udite udite, un miliardo di Euro, sarebbero potuti servire per  risolvere tanti problemi, compreso quello occupazionale, purtroppo i soldi sono come sempre “gestiti” e buttati ai 4 venti nella maniera piu’ sbagliata.

Altra domanda : 

Se i soldi per i terremotati ci sono, quelli per la costruzione del Ponte, per aiutare le Banche in difficolta’ e delle Pensioni pure, c’e’ da chiedersi…… siamo ricchi? Se no, qualcosa non quadra.

COLLEGATA:

Traghetto Ponte Stretto di Messina

ISOLE – OPINIONILOPIANO-SAINTRED

Cavallo Di Troia (Lo Piano SainRed)

La possibile quanto improbabile costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina, a detta degli “esperti” in politica, potrebbe creare migliaia di…

Il Pungiglione Stabiese – Un ragno aiuta le Vespe

Il Pungiglione Stabiese programma sportivo in onda su ViViradioWEB

Questa sera c’è il consueto appuntamento con ” Il Pungiglione Stabiese “, programma sportivo che parla di Juve Stabia a 360° gradi. Come sempre alla conduzione ci sarà Mario Vollono,  collegatevi oggi 03 ottobre 2016 dalle ore 19:30 per avere notizie in esclusiva sul mondo gialloblè. Avrete due modi per seguire la puntata:

DIRETTA

DIFFERITA (dopo 2 ore dalla diretta)

In questa puntata in studio ci saranno Mario di Capua (Radio Sant’Anna) e Salvatore Sorrentino (ViViCentro) 

Parleremo della vittoria con la Vibonese la quarta di fila tra le mura amiche. Vittoria firmata Spider Ripa che con la sua tripletta mostra evidenti segnali di recupero.

Questa sera avremo come ospite telefonico il Direttore Sportivo Pasquale Logiudice  con cui parleremo della rosa della Juve Stabia e dei prossimi impegni in campionato della Juve Stabia.

Ci collegheremo telefonicamente con il collega Giovanni Cimino di Tutto Reggina  con il quale presenteremo il  prossimo avversario delle Vespe.

Ci collegheremo telefonicamente con Saby Mainolfi responsabile del settore giovanile della Juve Stabia  con il quale parleremo delle gare di questo fine settimana.

Avvisiamo i radioascoltatori che è possibile intervenire in diretta telefonica chiamando il numero 081.048.73.45 oppure inviando un messaggio Whatsapp al 338.94.05.888.

Gli ascoltatori possono inoltre scrivere, nel corso del programma, sul profilo facebook “Pungiglione Stabiese” per lasciare i loro messaggi e le loro domande.

“Il pungiglione stabiese” è la vostra casa. Intervenite in tanti!

Vi ringraziamo per l’affetto e la stima che ci avete mostrato nel precedente campionato e speriamo di offrirvi una trasmissione sempre più bella e ricca di notizie.

Pompei, l’urlo del vescovo di Nola: “Si continua a sparare, difficile vivere qui”

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Lo riporta La Repubblica

“Com’è difficile vivere nella nostra regione, dove si continua a sparare e a versare sangue, ad attentare alla salute e alla bellezza del territorio, dice il vescovo di Nola, Beniamino Depalma, durante la celebrazione eucaristica della supplica alla Beata Vergine del Santo Rosario di Pompei. L’appuntamento si svolge in una città sferzata dal maltempo, con la pioggia che impone una modifica dei programmi della vigilia, lasciando migliaia di fedeli all’esterno del santuario e costringendo gli organizzatori ha mettere al riparo persino il quadro della Madonna. Ma le condizioni meteorologiche, pur proibitive, non fermano la manifestazione religiosa che come ogni anno si tiene in occasione della prima domenica di ottobre. E dal pulpito, il vescovo Depalma non rinuncia a richiamare l’attenzione sui mali del nostro tempo e delle nostre terre. La violenza della camorra e di ogni altra forma di criminalità, gli abusi commessi ai danni del paesaggio. Mentre il vescovo parla, la basilica è stracolma. Seimila persone sono stipate fra i banchi, altrettante sono in piedi, pigiate una sll’altra. Fuori, ombrelli aperti e occhi verso la chiesa, ce ne saranno forse diecimila sistemati in strada o nelle cappelle esterne. La riorganizzazione logistica suggeritadalla pioggia battente ha indotto a rivedere e riorganizzare anche le misure di sicurezza predisposte dalle forze dell’ordine che, nei giorni scorsi, avevano messo a punto un piano teso a proteggere la celebrazione senza turbare la partecipazione dei fedeli. All’esterno della Chiesa erano stati dislocati cecchini ed era stata effettuata la consueta bonifica dei tombini e degli angoli della Piazza antistante il sagrato esterno. Tra i circa ventimila fedeli, molti stranieri, tra i quali le folte comunità ucraina e polacca. L’arcivescovo di Pompei, Tommaso Caputo, apre la concelebrazione con un saluto a Papa Francesco “che seguirà dall’Arzebaijan la supplica alla Regina delle Vittorie”. Caputo ricorda il legame che unisce le diocesi di Pompei e di Nola, rivolto al suo vescovo, Beniamino Depalma, chepresiede la concelebrazione. Quando prende la parola Beniamino cattura l’attenzione ed esorta “a non cadere nella trappola della rassegnazione, dell’indifferenza, della rabbia o della fuga nelle realtà virtuali”, una spia anche questa del malessere di questi giorni. “Com’è difficile fuggire alla speranza in tempi difficili – ragiona il vescovo di Nola – ma abbiamo bisogno della speranza, credenti e anche laici, perché senza la speranza resta solo la disperazione. O la speranza, o il nulla”. Ecco perché Depalma sollecita un risveglio della coscienza umana e sogna la costruzione di “un mondo fatto per tutti”, un mondo in cui “Dio non sia mandato in esilio e con esso si mandi in esilio anche l’uomo”.

IL GIORNO DOPO- Napoli troppo spavaldo: così non va

Atalanta-Napoli, il giorno dopo: sconfitta che brucia

Distacco Juve: il Napoli perde clamorosamente a Bergamo contro l’Atalanta 1-0, e va a meno quattro dai bianconeri primi in classifica. Sconfitta, quella azzurra, senza eguali: mai gli uomini di Sarri, in campionato, hanno subito così tanto, affrontando un match a testa bassa e senza idee, con prepotenza e superficialità. Un gol di Petagna, al nono minuto del primo tempo, chiude il match prima del previsto: il Napoli, attacca, prova l’affondo ma non è mai in grado di rendersi pericoloso.

GLI UOMINI-  Male il centrocampo, con Jorginho e Hamsik che, alla nona partita di fila, sono già in riserva di energie. Meglio Zielinski, che si lascia andare a qualche incursione bella da vedere e pericolosa, eppure spesso includente. Nemmeno l’attacco gira: Milik e Gabbiadini insieme si pestano un po’ i piedi data la confusione generale e l’esigenza di far gol, mentre Callejon, Insigne e Mertens appaiono più un peso per i compagni in campo che una soluzione di qualità in più. Entra, dopo Manolo e Dries, anche Giaccherini che però non si dimostra mai in grado la differenza. Sufficienza solo a Reina e Koulibaly, punto di riferimento di una difesa azzurra orfana di Albiol, ma con un Maksimovic in più. Non bene neppure Hysaj sia in fase difensiva che offensiva. Più propositivo Ghoulam, più volte vicino alla rete.

TRA 10 GIORNI RITORNO AL SAN PAOLO- La sosta arriva al momento giusto: in questi 10 giorni, la squadra, e Sarri incluso, dovrà farsi un esame di coscienza. La Juve si allontana, le avversarie, invece, si avvicinano sempre più. Tra due settimane, ci sarà la Roma. Per ripartire e acquisire quelle sicurezze che sembrano essersi affievolite in pochissimo tempo. L’imperativo, da seguire nei prossimi giorni, è dimenticare ciò che s’è fatto: ripartire da zero, da squadra. Con umiltà e sacrificio. La Juventus è di un altro pianeta, ma non così aliena da vincere lo scudetto già ad ottobre.

EDITORIALE – Juve Stabia, la Vespa nel segno del Ragno

La vittoria della Juve Stabia segna, nel vero senso della parola, il ritorno di Spider Ripa. L’attaccante gialloblù ha spazzato via con una tripletta tutti le disavventure fisiche degli ultimi mesi.

Francesco Ripa, meglio conosciuto dai suoi tifosi come Spider Ripa, in virtù di una maschera dell’Uomo Ragno che indossava anni fa dopo i suoi gol, è finalmente tornato a fare quello che gli riesce meglio: segnare, fare gol, scaraventare in porta il pallone.

Proprio il brutto anno, ormai alle spalle, avvicina tantissimo Ripa a Spider Man. Come sapranno gli appassionati di fumetti, Spider Man è definito “il Super Eroe con super problemi”: una carriera da fotografo squattrinato, i problemi con la fidanzata Mary Jane, il suo migliore amico che in pochi mesi diventa il suo peggior nemico, sono solo alcuni dei problemi che affliggono la vita di Peter Parker/Spider Man. Insomma, niente a ch vedere con la vita da sogno di Batman o Capitan America.

Ecco, anche Ripa ha dovuto convivere con super problemi ultimamente: i dissapori con Pancaro, un brutto infortunio proprio dopo il suo gol a Catanzaro, che porta all’unica vittoria della gestione Ciullo, una ricaduta, l’intervento ed i lunghi mesi passati a guardare i compagni dalla tribuna. Insomma, un anno infernale quello di Ciccio.

Come Spider Man, così Ciccio Ripa è stato messo a dura prova da tanti problemi, che però non sono riusciti ad arginare la sua voglia di gol.

Spider ha rimesso il costume da super eroe, che gli sta ancora benissimo nonostante un anno passato solo a guardarlo, ed è tornato a sparare ragnatele sui portieri avversari.

A beneficiare del ritorno del Super Eroe gialloblù è tutta la Juve Stabia. Probabilmente Ripa, per senso del gol, è tra i primissimi attaccanti della Lega Pro, e sapere che il suo fiuto del gol non si è mai assopito non può che essere una grande notizia per le ambizioni della squadra stabiese. Le Vespe puntano tutto sul Ragno, finalmente pronto a colpire ed a recuperare tutto il tempo perduto.

Spostandoci un attimo sul piano tattico, in effetti, il gioco di Fontana è quello ideale per un animale d’area come Ripa. Esterni di primissima qualità e terzini che puntano tutto sui cross da mettere al centro per il centravanti, che diventa il terminale unico, quello per cui la squadra intera gioca. Allora sì, è davvero possibile pensare che la tripletta di Ripa non sia una semplice rondine che non fa primavera e che anzi Spider possa tornare ad essere quell’attaccante micidiale ammirato per anni.

Persino fronteggiare corazzate come Foggia e Lecce diventa un’impresa un po’ meno proibitiva se si ha in squadra un Super Eroe.

Gli avversari sono avvisati: Bentornato Spider!

Raffaele Izzo

Si diffida da qualsiasi riproduzione del presente documento senza citazione della fonte

Credit Foto: Facebook

Hamsik: “Peccato, volevamo vincere l’ultima prima della sosta”

Queste le sue parole

Marek Hamsik, capitano del Napoli, parla attraverso il suo sito della sconfitta di Bergamo: “Il loro gol è stato fortunoso. Abbiamo avuto almeno tre occasioni, ma non siamo riusciti a segnare. Dobbiamo ammettere che, nel complesso, la nostra partita non è stata tra le migliori. Ci sono state molte imprecisioni. Peccato non aver vinto l’ultima gara prima della pausa”.

Callejon: “Tornare in Spagna? Sto benissimo a Napoli…”

Le sue parole…

Josè Callejon al suo arrivo in Spagna è stato subito intercettato dai giornalisti: “Sono molto felice in Italia, ho rinnovato per 4 anni e sono molto contento a Napoli. Mi manca la mia famiglia, certo e tutta la gente che amo, però sono felice dove sono”.

Eccellenza- Real Forio poker al Pimonte e seconda vittoria consecutiva

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Seconda vittoria consecutiva in campionato per il Real Forio, la prima allo stadio “Calise”. In una piovosa domenica mattina, i biancoverdi battono 4-1 il Pimonte, compagine ancora bloccata a quota zero in classifica. Al momentaneo vantaggio di Carnicelli al 13’, il Forio ha risposto al 21’ con le reti di De Felice e Gianluca Saurino nel giro di un minuto. Nella ripresa gli ospiti restano in dieci in virtù dell’espulsione per fallo da ultimo uomo di Ayari a trenta secondi dalla ripresa. Vita facile per gli isolani che hanno archiviato la gara grazie al primo gol in Eccellenza di Mario Vitagliano (già a segno in Coppa Italia), per poi gestire il vantaggio fino al termine della gara.

LA PARTITA – Si inizia a giocare sotto la pioggia allo stadio “Calise”, le due compagini si studiano a vicenda senza riuscire a creare particolari occasioni. Alla prima utile, però, passa in vantaggio il Pimonte: il cross dalla destra di Gazzaneo viene deviato da un difensore biancoverde che apparecchia per lo stacco di testa di Carnicelli. Il Real Forio non  perde la calma e continua ad avere in mano il pallino del gioco. In due occasioni ci prova Nicola Mora, prima con un tiro debole dal limite dell’area, poi con un calcio di punizione di poco alto sulla traversa. Al 21’ succede di tutto. A cominciare dal gol del pareggio: bellissima azione dei ragazzi di mister Impagliazzo, tutto parte dall’anticipo di Giovanni Calise, il quale mette poi in movimento Trofa sulla fascia destra, cross rasoterra per l’arrivo a rimorchio di De Felice che con il piattone fa 1-1. Trenta secondi dopo , il Forio va di nuovo a segno: l’azione parte nuovamente da Calise, sul suo lancio lungo la difesa avversaria va a vuoto e il pallone diventa buono per Gianluca Saurino; a tu per tu con il portiere, l’ex Scafatese non sbaglia e realizza la sesta marcatura in campionato, consolidando il primo posto nella classifica marcatori. Doccia gelata per il Pimonte, in un minuto i ragazzi di mister Durazzo si ritrovano in svantaggio 2-1. I padroni di casa non rischiano praticamente nulla e, a quattro minuti dalla fine, Romano(esterno offensivo del Pimonte) regala il pallone a De Felice; tutto facile per il 3-1 dei biancoverdi sul quale si chiude la prima frazione. La ripresa si apre con un episodio decisivo: De Felice, lanciato in porta, viene strattonato da Ayari al limite dell’area. Per il sig. Ridolfi di Pesaro si tratta di un fallo da ultimo uomo e quindi espulsione diretta per il difensore del Pimonte che, sotto di due reti, resta anche in dieci. La squadra allenata da Franco Impagliazzo dà il colpo di grazie al Pimonte al minuto 54’: bellissima azione dei biancoverdi con una serie di tocchi di prima, sulla trequarti De Felice apre sulla sinistra per Vittorio De Luise, cross rasoterra, Gianluca Saurino lascia scorrere per Vitagliano che a botta sicura cala il poker. Il Real Forio amministra il vantaggio senza correre rischi e ha anche un paio di occasioni per infierire. Al 18’ della ripresa il tiro di Gianlusa Saurino viene parato da Amodio e poco più tardi viene annullato un gol a De Felice per una giusta segnalazione di fuorigioco. Al 24’ Gianluca Saurino esce per un problema fisico (non dovrebbe essere nulla di grave, ne avrà per 3-4 giorni) e al suo posto entra Massimo De Luise. Il “bomberino” classe ’99 sfiora il primo gol in Eccellenza a 10’ dalla fine; il suo colpo di testa sul cross di Trofa termina alto. Sul 4-1 arriva il triplice fischio dell’arbitro. Il Real Forio si gode la seconda vittoria consecutiva (la terza se si considera anche la Coppa Italia) e la prossima settimana sarà in trasferta sul campo della Mariglianese, per poi ritornare al “Calise” il 12 ottobre, quando si disputerà la gara di ritorno di Coppa Italia con il Real Albanova.

 

REAL FORIO  4

PIMONTE  1

 

REAL FORIO(3-5-2): Verde, Di Dato, Mora, Calise, De Luise V., Sannino (29’s.t. Di Spigna), De Felice, Trofa, Saurino C. (37′ Fanelli), Saurino G.(24’s.t. De Luise M.), Vitagliano. (In panchina: Di Iorio, Conte, Abbandonato, Mazzella) All. Impagliazzo

PIMONTE (4-3-3): Amodio, Gazzaneo, Bifulco, De Feo (1′ s.t. Esposito), Capogrosso, Ayari, Romano, Natino, Mascolo, Carnicelli (14’s.t. Chierchia), Basso (18’s.t. Baleotto). (In panchina: Barretta, Imparato, Scognamiglio, De Simone) All. Durazzo

ARBITRO: Ridolfi di Pesaro (Ass. Cirillo di Salerno e Balbi di Avellino)

RETI: 13′ Carnicelli (P), 21′, 41′ De Felice, 22′ Saurino G., 54′ Vitagliano (RF)

NOTE: Calci d’angolo 2-1, ammoniti Calise (RF), Romano, Natino (P). Espulso Ayari al 1’s.t. (rosso diretto per fallo da ultimo uomo)

Napoli a fari spenti a Bergamo, un dato deve far riflettere

Brutto Napoli quello che ieri ha affrontato l’ Atalanta allo stadio Atleti Azzurri d’ Italia. Gli azzurri sono apparsi scarichi a livello fisico e mentale. Un dato rispecchia pienamente la prestazione della squadra di Maurizio Sarri: il numero delle palle perse dal Napoli, infatti, ammonta a 65. Una statistica preoccupante se si considera che si tratta del rendimento peggiore della settima giornata di serie A in tal senso. Nessun allarmismo ma ricordiamo che siamo solo all’ inizio della stagione e non a metà marzo.

Eccellenza-Procida: ” Fragiello e Roghi firmano la vittoria con il Real Albanova

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procida calcio

Prima vittoria esterna per il Procida che, con un gol per tempo, vince sul campo dell’Albanova. Dopo una parata di Lamarra, che devia in corner un tiro in diagonale di Ferrara, al 29′ arriva il vantaggio biancorosso. La Torre colpisce la palla con le mani in area di rigore, con l’arbitro che indica il dischetto. Fragiello, dagli undici metri, non sbaglia portando così il Procida in vantaggio col suo terzo gol stagionale. Al 44’ Spilabotte serve Dodò con un preciso passaggio filtrante, l’attaccante capoverdiano calcia in diagonale ma si vede respingere la conclusione dall’ottimo intervento a terra di Ciccarelli. Il primo tempo si chiude con il Procida in vantaggio e nella ripresa, dopo appena tre minuti, l’Albanova prova a reagire con una punizione dalla distanza di La Torre che si perde alta sopra la traversa. Al 6’ bella azione di Cariello sulla sinistra, il suo cross arriva sul destro di De Giorgi che però calcia di poco a lato. Al 26’ il Procida sfiora nuovamente il raddoppio: Del Prete fugge sulla sinistra e, appena all’ingresso in area, prova la conclusione di sinistro che si stampa sul palo. Al 36’ cross profondo di Dodò, dall’altro lato arriva il neoentrato Roghi che, da pochi passi, manda a lato con la testa. Gol rimandato di pochi minuti, con l’asse Dodò-Roghi che si rinnova: l’esterno capoverdiano se ne va sulla sinistra e serve al centro il compagno di squadra, per il quale è un gioco da ragazzi depositare la palla nella porta sguarnita. Il Procida chiude così la partita e porta a casa tre punti preziosi.

REAL ALBANOVA 0 – 2 ISOLA DI PROCIDA

REAL ALBANOVA: Ciccarelli, Cimmino, Orientale (16′ st Aprile), La Torre (17′ st, Coppola), Silvestro, Cuomo, Marzocchi, Trematerra, Ascione, Ferraro, Verdone (35′ st Salemme). (In panchina Palma, Punziano, Diana, Brogna) All. Potenza

ISOLA DI PROCIDA: Lamarra; Chiaro, Micallo, De Giorgi, Del Prete; Dodò, Rinaldi, Cariello (35′ st Roghi), Agata; Spilabotte (15′ st Muro), Fragiello (47′ st Ammendola). (In panchina Bardet, Bacio Terracino, Viscardi, Mottola) All. Cibelli

ARBITRO: Domenico Mirabella della sezione di Napoli (assistenti Domenico Castaldo di Frattamaggiore e Giorgio Scarfati di Castellammare di Stabia).

RETI: 29’ pt Fragiello rig., 46’ st Roghi

NOTE: calci d’angolo 4-3 per il Procida. Ammoniti Del Prete, De Giorgi, Chiaro, Ammendola (P), Ferraro (A). Durata pt 47′, durata st 49′. Spettatori 200 circa.

Il Napoli cade male contro un’Atalanta in piena crisi

Il Napoli cade male contro un’Atalanta in piena crisi

Tuttosport commenta così la sconfitta del Napoli a Bergamo: “Il Napoli cade, e piuttosto male, a Bergamo rimediando la prima sconfitta stagionale e concedendo la prima fuga ai bianconeri. Cade contro ogni pronostico contro un’Atalanta in piena crisi che nemmeno la vittoria con il Crotone aveva allontanato del tutto. Invece i nerazzurri hanno aggredito la squadra di Sarri, si sono portati subito in vantaggio, colpendo anche una traversa, e amministrando la gara con una difesa solida e un super Berisha. La squadra vittoriosa in Champions con il Benfica, la seconda forza del campionato, come Golia soccombe contro Davide”.

Costantino: ‘Abbiamo tenuto bene il campo. Dobbiamo continuare così’ VIDEO

Al termine del match tra Juve Stabia e Vibonese, terminato 3-0 in favore delle vespe, si è presentato in sala stampa il tecnico degli ospiti Massimo Costantino

Ecco le sue parole:

“Siamo riusciti a tenere il risultato sempre in gioco fino alla fine. La Juve Stabia è una squadra forte ma noi abbiamo fatto molto bene e secondo me il 3-0 è troppo largo per quanto visto in campo, siamo andati vicini al pari in molte occasioni. Sull’1-0 la partita era equilibrata e non abbiamo rischiato granché. Ripa è un grande attaccante e ci ha fatto male alla prima vera occasione della gara. Nella ripresa siamo scesi in campo con un altro piglio e abbiamo fatto davvero bene. È la seconda partita consecutiva che un avversario salva il gol sulla linea e questo ci fa male. Juve Stabia? Ha una rosa di qualità e questo ha fatto la differenza. Quando hai attaccanti come Ripa parti avvantaggiata, anche se ripeto che la differenza non si è vista così tanto in campo, abbiamo tenuto bene il campo. Lecce? Sarà una gara difficile ma ce la giocheremo come stasera. Dobbiamo continuare a lavorare così sperando di essere più cattivi sotto porta. Dobbiamo credere in quello che stiamo facendo e solo così raggiungeremo la salvezza.”

COLLEGATE:

Salvatore Sorrentino

Corbo: “La sconfitta di ieri è cominciata mercoledì sera…”

Corbo: “La sconfitta di ieri è cominciata mercoledì sera…”

Il giornalista Antonio Corbo scrive su La Repubblica: La sconfitta non è di ieri, ma comincia alle 22.15 di mercoledì, quando Goncalo Guedes afferra il grossolano dono di Jorginho per rianimare un Benfica devastato. Quel finale, dimenticato subito perché i deliri della festa prevalgono sulla fatica delle analisi tecniche, segnala invece il pericolo di crollo. Sarri commette il primo errore confermando il fumoso Jorginho, lo stesso che provocò il gol di Guedes; lascia purtroppo in panchina Allan che nella sua preziosa mediocrità è il solo mediano di interdizione. Un regalo per Gasperini forse sottovalutato.

Azzurri sotto tono alla luce del sole, pesantezza di muscoli e di cervello

La Gazzetta dello Sport commenta così la sconfitta del Napoli a Bergamo:

“Sarà stata la luce pienadel pomeriggio, perché il Napoli era al primo impegno alle 15 dopo tutte notturne. Una squadra abituata a giocare al buio, soprattutto nelle combinazioni in campo, è stata forse sorpresa. Ma il sole di Bergamo fa piuttosto risaltare la pesantezza di muscoli e cervello, dopo la Champions, con idee sempre faticose da realizzare. Proprio gli spunti che venivano considerati ormai automatici non sono mai emersi. La prima sconfitta stagionale di Maurizio Sarri diventa però anche una doppia vittoria per Gian Piero Gasperini.  Quella sul prato, ottenuta con contromisure eccellenti e scelte non previste, introduce al ristabilimento di una certa stima da parte dell’ambiente. Mertens e Allan fuori, più l’infortunato Albiol. Soltanto questo è il turnover di Sarri, può essere presunzione oppure una valutazione del tipo: i miei possono reggere ancora una gara, arriveranno stanchi in nazionale.

Jorginho, Hamsik, Callejon, Insigne non reggono la parte in fase offensiva. Soltanto tre tiri in porta, mai successo finora, su Berisha sempre scattante. Dietro Hysaj si fa maltrattare da Gomez, Koulibaly talvolta esce a testa alta ma subito dopo sbaglia in scene decisive, vedi l’1-0. I cambi portano a una sorta di 4-2-4, con Gabbiadini accanto a Milik e Hamsik regista. Il Napoli non recupera nemmeno quando agli altri sta per finire la birra”

Cinque punti persi con Juric e Gasperini non sono un caso

Cinque punti persi con Juric e Gasperini non sono un caso

La Gazzetta dello Sport trova similitudini tra il modo di giocare di Juric e Gasperini che hanno bloccato Sarri: “Dopo aver perso 2 punti contro il Genoa, Sarri ne ha persi 3 contro Gasperini, maestro di Juric. Non è un caso. Stessi principi di gioco che fanno male al Napoli: aggressione alta, linee di passaggio intralciate da sapienti chiusure preventive, pressione continua. Se la palla tarda a salire e gli esterni non si scatenano negli spazi, il Napoli diventa una squadra normale. Sarri ha le individualità per risolvere con una giocata una partita bloccata, ma non poderose come Dybala e Higuain. Infatti la Juve, incartata a Empoli, è deflagrata nella ripresa grazie ai gol della HD. Il Napoli è condannato a giocare sempre bene”.

FOTOGALLERY ViViCentro – Il racconto di Atalanta-Napoli…

Il racconto in foto di Atalanta-Napoli

Il Napoli è caduto per la prima volta in questa stagione e lo ha fatto a Bergamo contro l’Atalanta. Una gara giocata male, scarichi mentalmente gli azzurri che non hanno saputo reagire al gol subito. Il racconto in foto per Vivicentro.it di Giovanni Somma.

CLICCA SULLE FOTO per ingrandirle

Centrocampo a corto di energie, Diawara e Rog?

La sconfitta di Bergamo ha evidenziato diversi limiti. In particolar modo il centrocampo azzurro è apparso scarico a livello fisico il mentale. Hamsik e Jorginho non hanno mai rifiatato in questo inizio di stagione nonostante la presenza in organico di Rog e Diawara. L’ edizione odierna de Il Mattino scrive al riguardo:

“Due investimenti per il futuro ma anche per il presente: Rog è stato acquistato dalla Dinamo Zagabria per 13 milioni e mezzo, Diawara è costato 15 milioni”.

Napoli costretto a giocare sempre al massimo, Genoa e Atalanta insegnano

La Gazzetta scrive sulla sconfitta del Napoli in quel di Bergamo:

“Dopo aver perso 2 punti contro il Genoa, Sarri ne ha persi 3 contro Gasperini, maestro di Juric. Non è un caso. Stessi principi di gioco che fanno male al Napoli: aggressione alta, linee di passaggio intralciate da sapienti chiusure preventive, pressione continua. Se la palla tarda a salire e gli esterni non si scatenano negli spazi, il Napoli diventa una squadra normale. Sarri ha le individualità per risolvere con una giocata una partita bloccata, ma non poderose come Dybala e Higuain. Infatti la Juve, incartata a Empoli, è deflagrata nella ripresa grazie ai gol della HD. Il Napoli è condannato a giocare sempre bene.

Intanto ieri Gasp si è arrangiato con i ragazzini, che hanno la testa più pronta per imparare e se ne fregano della tradizione. Dentro a sorpresa due ‘94 (Caldara, Gagliardini), il gol del trionfo gliel’ ha fatto ancora un ‘95 (Petagna). Sarri deve meditare. Per entrare nel suo Napoli pare che servano i tempi d’addestramento di un astronauta della Nasa. Rog e Diawara rischiano di invecchiare a Castel Volturno senza esordire. Grassi, nella stagione scorsa, ha giocato briciole e ieri ha vinto con doppio gusto. Forse Sarri dovrebbe smarcarsi dalla prudenza da ex bancario e investire di più sui giovani, visto che l’Euro-Napoli è costretto a vivere di turnover”

5 punti su 12 lontano dal San Paolo, il Napoli soffre le trasferte

Non il miglior Napoli quello andato in scena ieri a Bergamo contro l’ Atalanta. L’ edizione odierna del Corriere della Sera parla di sconfitta inequivocabile viste le occasioni. Primo tempo a fari spenti per gli uomini di Sarri, ma se possibile la ripresa è stata anche peggiore con l’Atalanta pronta a chiudere i conti. Il Napoli sembra accusare un certo mal da trasferta:

“Nel k.o. di Bergamo — limpido e inequivocabile — sono emersi infatti tutti i problemi che una grande squadra non dovrebbe avere: la mancata risposta alla vittoria dei bianconeri; il pessimo rendimento in trasferta (5 punti su 12); la gravissima incapacità di «ricaricarsi mentalmente», Sarri dixit, dopo una grande notte di Champions”.

Calo di tensione normale ma Sarri si ostina a schierare sempre gli stessi uomini

La Repubblica parla della sconfitta di Bergamo: “Ci poteva stare un calo di tensione, tenendo conto dello stress psicofisico della sfida di Champions con il Benfica. Non si spiega, invece, l’apparente disinvoltura con cui Sarri ha sottovalutato le trappole della trasferta di Bergamo: rinunciando quasi del tutto al turn over («Non mi piace cambiare tanti giocatori») e mandando in campo una formazione senza gambe e anima, predestinata al fisiologico naufragio. Contro l’Atalanta è andato infatti in scena il solito film: visto e rivisto nella seconda fase dello scorso campionato. Il Napoli vola fino a quando i suoi titolarissimi vanno a cento all’ora, ma quando la fatica comincia a farsi sentire sono guai seri. Ieri sono mancati all’appello Jorginho, Hamsik e Callejon: tre degli intoccabili di cui Sarri non riesce a privarsi. Eppure si è capito subito che erano alle corde: molli e irriconoscibili rispetto alle ultime prestazioni. Il centrocampo di palleggiatori, con Zielinski preferito al più tonico Allan, regge solamente quando i tre mediani sono al top: diversamente, come nei 90’ di Bergamo, rischia di fare acqua da tutte le parti.

Non fa scandalo una sconfitta, dopo 159 giorni di imbattibilità. Ma il modo con cui è arrivata, con un avversario alla portata del Napoli, rischia di scombussolare gli equilibri. Non è un mistero che De Laurentiis, di ritorno oggi dal suo viaggio in Cina, condivida solo in parte la gestione dell’organico da parte di Sarri: prudente e molto conservativa. Passi per la stagione scorsa, quando le alternative ai titolari mancavano. Ora fa invece discutere la lentezza con cui l’allenatore sta inserendo i nuovi acquisti: compresi i due gioiellini del mercato estivo, i centrocampisti Diawara e Rog, che aspettano ancora di debuttare. Solo con i titolarissimi non si fa strada. A Bergamo, non a caso, il migliore è stato il difensore Maksimovic: il cui apprendistato è stato accelerato solo dall’infortunio di Albiol. L’imbattibilità perduta è una lezione. Il turn over non è solo un’opzione: è una necessità”.