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Pedullà: “Il Napoli non andrà sugli svincolati, ma si muove già per gennaio”

Le sue parole…

Il grave infortunio a Milik inguaia il Napoli proprio quando l’attaccante polacco si era inserito perfettamente negli schemi di Sarri. Nelle prossime ore l’operazione a Villa Stuart, se tutto dovesse andare nel migliore dei modi il Napoli lo perderebbe fino a metà febbraio. Come vi abbiamo già anticipato, difficilmente il club azzurro pescherà tra gli svincolati, per questo vi evitiamo la stucchevole lista di nomi tanto per metterne uno dietro l’altro. E per fortuna Witsel (che si è promesso da tempo alla Juve e che chiaramente non è un attaccante) non è svincolato, altrimenti a quella lista aggiungerebbero anche il belga e lo rimanderebbero a un passo da Sarri… Scherzi a parte, gli svincolati non sono da Napoli, ci metterebbero un paio di mesi prima di trovare uno straccio di condizione. Gente come Klose viaggia verso le 39 primavere, quindi giusto aspettare. Ci sarebbe stato Osvaldo, se non avesse deciso di smettere a 30 anni, ma anche in quel caso avremmo parlato di gente da verificare. Nel frattempo tutto su Gabbiadini, sarà davvero la sua occasione per dimostrare quanto vale. E un occhio di riguardo al tridente leggero (Callejon–Mertens–Insigne) che piace non poco a Sarri, al punto che già la scorsa estate aveva fatto più di un pensiero a Jovetic. E per gennaio? Intanto il Napoli potrà seguire le evoluzioni dell’infortunio a Milik, sperando che i tempi si accorcino. Valuterà il rendimento di Gabbiadini e potrà concentrarsi su gente di livello, partendo da Pavoletti e senza dimenticare Defrel (che piace alle inglesi, ma che – come già raccontato – il Napoli apprezza). A gennaio molto probabilmente sarà libero Zaza che non dovrebbe più avere un futuro con il West Ham. E che la Juve potrebbe smistare altrove.

alfredopedulla.com

Museo Rodolfo Lanciani: sabato 15 e 29 ottobre appuntamento con la cultura

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Al Museo Rodolfo Lanciani riprende il ciclo di conferenze culturali per il periodo invernale

Roma- Riparte il ciclo di conferenze del Museo Rodolfo Lanciani con nuove ed interessanti proposte per tutto il periodo autunnale.

Il mese di ottobre sarà dedicato ai contributi dell’ANSA Onuls, Annali Nomentani di Storia e Archeologia.

Dopo l’appuntamento di Sabato 8 ottobre con la STORIA DELLA FOTOGRAFIA (“L’immagine attraverso il tempo”, a cura del giornalista Rai Giorgio Moscatelli), il Museo Archeologico Rodolfo Lanciani di Guidonia-Montecelio, apre al pubblico con due importanti conferenze:museo-lanciani_-29-ottobre

Sabato 15 ottobre, alle ore 17.00 conferenza:

Ricordo del Commendatore Pietro Lanciani Ingegnere Capo pontificio. Roma 1791-1868, a cura di Alfonso Masini;

Sabato 29 ottobre, alle ore 17.00 conferenza:

Santa Sinforosa tra archeologia e culto, a cura di Eugenio Moscetti.museo-lanciani_15-ottobre

Sky – Napoli non orientato ad ingaggiare uno svincolato

Lo riporta Gianluca Di Marzio sul proprio sito

Week-end nero per il Napoli, costretto a rinunciare per una buona parte della stagione adArkadiusz Milik, infortunatosi al ginocchio nella partita tra Polonia e Danimarca, valida per leQualificazioni ai Mondiali di Russia 2018. Una perdita pesante che non dovrebbe essere riempita con un attaccante svincolato, almeno questo sembra l’orientamento del Napoli secondo quanto riportato da Francesco Modugno di Sky Sport.

Come riferisce inoltre Gianluca Di Marzio sul suo blog, Maurizio Sarri punterà sui giocatori già a sua disposizione, Gabbiadini in primis, cercando nuove soluzioni tattiche. L’unico profilo tra gli svincolati che potrebbe stuzzicare la società del presidente De Laurentiis resta quello di Klose, ovviamente solo a determinate condizioni. Tuttavia, l’idea che prevale è quella di non intervenire, puntando sui calciatori già presenti in rosa. Ore di riflessione, dunque, in casa Napoli, l’infortunio di Milik obbliga gli azzurri ad importanti valutazioni in vista dell’immediato futuro.

Dalla Polonia: “Risonanza ieri sera per Milik e danni al legamento crociato”

I dettagli…

Arrivano ulteriori dettagli dai colleghi polacchi di Sport Tvn24 sull’infortunio di Milik: Dopo la partita, il medico della Nazionale polacca, Jack Jaroszewskie, ha accompagnato Milik a fare una risonanza magnetica, che ha mostrato danni al legamento crociato anteriore. Si prega che non sia rotto, il che significherebbe una pausa di almeno sei mesi, ma debba solo riposare per un tempo lungo: si parla di quattro mesi di stop”.

Under15, Sambenedettese-Juve Stabia 1-2: il tabellino del match. Belmonte: “Gara dai due volti”

Under15, Sambenedettese-Juve Stabia 1-2: il tabellino del match

La Juve Stabia, categoria Under 15, di mister alfonso Belmonte prosegue il proprio cammino, va avanti per la sua strada e trova la quarta vittoria su quattro gare di campionato. Vittoria esterna per 2-1 contro la Sambenedettese, grazie ai gol di Masotta e Gaudino. Al termine del match abbiamo ascoltato mister Alfonso Belmonte: “Oggi è stata una gara diversa dalle altre. Siamo stati bravi a chiuderla nel primo tempo e nella ripresa a gestire. Anche se il campo era in erba naturale e pesante per la pioggia, il risultato è arrivato. Il morale è alto dei ragazzi, anche se non sono contento fino in fondo. Nella ripresa abbiamo sofferto, ma non troppo, perdendo campo. Non abbiamo più giocato come fatto nella prima frazione. Potevamo fare il terzo gol anche nei primi 10 minuti del secondo tempo, poi ci siamo seduti un po’ sulle gambe, siamo calati alla lunga”.

Queste le formazioni scese in campo:

SAMBENEDETTESE – Filoni, Calori, Travaglini, Magliuco, Silvestri, Cardelli, Rossi, Medori, Tanzi, Nazziconi, Polito. A disp. Emilu, Lolli, Chiavatti, Panichi, Piergallini, Piergallini, Marzianu, Tamburrini, Gelsi. All. Rogai

JUVE STABIA – Esposito, Boccia, De Blasio, Annibale, Zaccariello, Costanzo, Pulcino, Cautero, Masotta, Gaudino, Guarracino. A disp. Iovine, Guerra, Liccardo, Selvaggio, Grimaldi, Sagliano, Guastella, Pascale, Fusco. All. Belmonte

a cura di Ciro Novellino

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Mertens: “Ci resto male quando non gioco, ma conta la squadra”

Le sue parole…

Dries Mertens ha rilasciato una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport:

A Bergamo, una settimana fa, abbiamo visto probabilmente l’unica prova opaca del Napoli da inizio stagione. Cosa vi è successo?

“Semplicemente abbiamo sbagliato gara. È successo contro l’Atalanta, poteva succedere con chiunque. Anche se fino a quel momento avevamo fatto bene, forse anche molto bene. Pazienza, vuol dire che ci rifaremo nella prossima partita”.

Già, che poi è Napoli-Roma, quasi una sorta di spareggio per trovare l’anti-Juve.

“Una gara molto importante, è inutile stare qui a nasconderselo, anche se poi ce ne saranno ancora molte altre. Ma giochiamo in casa, non possiamo permetterci di sbagliare ancora. Quella con la Roma è una partita da vincere a tutti i costi. A maggior ragione dopo la brutta prestazione di Bergamo”.

Vi sta pesando un po’ il doppio impegno, campionato e Champions? “No, anzi, mi fa piacere. Più partite ci sono più è bello e più è possibile giocare. Ripeto, mi piacerebbe essere sempre in campo, a volte ci resto male quando non vengo scelto, mi piacerebbe segnare o essere decisivo in ogni partita. Ma poi capisco le necessità del tecnico e della squadra. Va bene così”

Allora nessuna sfida, nessuna rivalità con Insigne?
“Se ne sono dette un po’ di tutti i colori su questa situazione qui. La verità è che tra me e Lorenzo non c’è niente a livello di rivalità. Dirò di più: a me fa piacere quando gioca lui. Anche se, ripeto, un giocatore vorrebbe giocare sempre. Ma va bene, ora di partite ce ne sono tante, ci sarà spazio per entrambi per divertirsi”

Allora manca solo la firma del nuovo contratto per vederla davvero felice fino in fondo.
“Diciamo che spero di poter firmare presto questo nuovo contratto. E che con me lo possa fare anche Insigne. È la strada migliore per poter puntare davvero allo scudetto”

La reazione di De Laurentiis all’infortunio di Milik

La reazione di De Laurentiis all’infortunio di Milik

Non sarà sicuramente contento Aurelio De Laurentiis dopo il grave infortunio di Arek Milik con la nazionale polacca. Non è un mistero che il presidente del Napoli sia nemico proprio delle nazionali che mettono a rischio infortuni i calciatori. La Gazzetta scrive: “Il medico del Napoli, il dottor De Nicola, aspetta di vedere le condizioni del ragazzo ma intanto ha già predisposto tutto per l’eventuale intervento. Monta la rabbia del presidente De Laurentiis da sempre “nemico” degli impegni dei sui calciatori con le rispettive nazionali”.

FOTO ViViCentro – Berretti, il racconto in scatti di Juve Stabia-Siracusa 3-1

Queste le foto di Vivicentro.it

La Juve Stabia batte il Siracusa nella terza giornata del torneo Dante Berretti e vola in testa alla classifica con 9 punti in tre gare, frutto di 3 vittorie consecutive. Ha la meglio anche sul Siracusa, fanalino di coda, grazie ai gol di Del Prete, Borrelli e Procida e al pari momentaneo del siracusano Monterosso. Queste le foto del match.

dal nostro inviato al Menti, Antonio Gargiulo

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Eccellenza- Procida: cuore e grinta, battuto il Portici per 2-1

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Il Procida batte il Portici allo Spinetti, vince il big match della quinta giornata del campionato di Eccellenza e porta a casa tre punti fondamentali. Quarto successo in cinque gare per i biancorossi, il terzo consecutivo allo Spinetti. Con una grande prestazione nei primi 55′ e con tanta sofferenza, ma molto cuore e carattere, nella parte finale. I biancorossi partono subito benissimo e al 7′ trovano il vantaggio grazie ad una fantastica punizione di Cariello che, dopo aver sbattuto sulla traversa, supera Mola. I biancorossi continuano a fare la partita ma di vere occasioni, nella prima frazione, non ce ne sono. Nella ripresa, invece, la partite è emozionante. Al 3’ Bacio Terracino pesca Dodò con un preciso passaggio filtrante, l’attaccante capoverdiano si coordina alla perfezione e batte Mola con un grande diagonale. Sul 2-0 la partita sembra chiusa ma il Portici reagisce con prepotenza. All’8’ Scielzo si presenta a tu per tu con Lamarra ma il giovane portiere biancorosso respinge la conclusione con un vero e proprio prodigio. All’11’ Agata viene ammonito per la seconda volta, dopo un contrasto a centrocampo, lasciando il Procida in 10. E cinque minuti dopo Incoronato riapre la partita, raccogliendo la palla in area di rigore e battendo Lamarra con una precisa girata. Alla mezz’ora, in occasione di un cross dalla sinistra, la palla arriva sul destro di Murolo che calcia a botta sicura trovando la provvidenziale respinta di Micallo sulla linea. Nel finale, invece, è il palo a respingere una conclusione dal limite dello stesso Murolo. Il Procida resiste, con carattere e cuore. E, dopo cinque minuti di recupero, può partire la festa dello Spinetti.

ISOLA DI PROCIDA 2 – 1 PORTICI 1906

ISOLA DI PROCIDA (4-2-3-1): Lamarra; Chiaro, Micallo, Signore, Del Prete; Rinaldi, Cariello (9’ st Muro); Dodò (38’ st Spilabotte), Agata, Bacio Terracino (28’ st De Giorgi); Fragiello. (In panchina Bardet, Viscardi, Annunziata, Roghi) All. Cibelli Francesco

PORTICI 1906 (5-3-2): Mola; Visone, Esposito (1’ st Scielzo), Follera, Fiorillo (28’ st Fava Passaro), Rullo (41’ st Boussada); Panico, Olivieri, Sardo; Murolo, Incoronato. (In panchina Testa, Ragosta, Botto, Manzo) All. Borrelli Pasquale

ARBITRO: Andrea Bordin di Bassano del Grappa (ass. Michele Di Capua di Nola e Pierfrancesco Iodice di Caserta)

RETI: 7’ pt Cariello, 3’ st Dodò, 16’ st Incoronato (Po)

NOTE: calci d’angolo 4-4. Ammoniti Lamarra, Chiaro, Rinaldi, Fragiello (Pr), Visone (Po). Espulso all’11’ st Agata (Pr) per somma di ammonizioni. Durata pt 45’, durata st 50’. Spettatori 500 circa

VIDEO ViViCentro – Giovanissimi Regionali, Juve Stabia-Promotion 2-0: gli highlights e i gol

Giovanissimi regionali, Juve Stabia-Promotion 2-0: il tabellino del match

Non sbaglia la Juve Stabia e ha la meglio della Promotion. Mister Gaetano Santaniello e i suoi ragazzi portano a casa un match delicato ed importante, vincendo sul terreno di gioco dello stadio Romeo Menti di Castellammare di Stabia per 2-0. Squadra sotto età, nella tradizione del lavoro del direttore Alberico Turi, ma vittoria di prestigio grazie ai gol di Martino e Romilli.

dal nostro inviato al Menti, Ciro Novellino

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Nota di Accorinti: le mie parole sul sì a cocaina e lucciole (AUDIO)

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MESSINA – Intervenendo nella nota trasmissione radiofonica La Zanzara su Radio 24 e riprese dall’Ansa, il primo cittadino – Renato Accorinti – ha fatto alcune dichiarazioni sulla legalizzazione delle droghe e sulla creazione di un quartiere a luci rosse in città che, così come riportate, hanno alzato un gran polverone. Polverone al quale Accorinti non si arrende e diffonde una nota dove, tra l’altro (si era parlato anche del Ponte sullo stretto, ma questo è altro), dichiara che pur essendo il virgolettato dell’Ansa corretto, la sua estrapolazione dal contesto e qualche sorvolo, ne ha cambiato completamete il senso per cui si è fatto premura di diffondere la trascrizione di tutta la trasmissione dalla quale estrapoliamo – e riportiamo – la parte inerente a Droga, Prostituzione e Rom che attiena a questo articolo offrendovene anche la registrazione:

clicca e ascolta

L’intervista e i virgolettati usciti su ANSA* Sicilia (leggi sotto) riportano parzialmente le mie parole, alcune  cambiandone totalmente il significato e il senso complessivo. Per non travisare il mio pensiero è al fine di chiarirlo vi invio personalmente la versione integrale della mia intervista. Su questo e solo su questo, che è il mio pensiero, mi posso confrontare con chiunque“.

G. Cruciani:”Scusami Renato, ma tu a Messina faresti un bel quartiere a luci rosse? Perché prima parlavamo di prostitute.”
R. Accorinti:”Ah! Siamo arrivati alle luci rosse…”
G. Cruciani:”eh!”
R. Accorinti:”Ma guarda, la libertà delle persone deve essere garantita sempre con il proprio corpo… chiaramente quelli che si prostituiscono e sono obbligati..”
G. Cruciani:”…quella è un’altra cosa…”
R. Accorinti:”…quella è un’altra storia… ognuno la libertà, anche in questo…”
G. Cruciani:”…di usare il proprio corpo come vuole…”
R. Accorinti:”…deve essere garantita. Ci mancherebbe che qualcuno deve obbligare l’altro a fare qualcosa o meno, perciò… nella libertà ci possono essere cose che uno può o non può condividere ma l’altro va rispettato totalmente.”
D. Parenzo:”Si”
G. Cruciani:”eh.. ma tu a Messina, per esempio, lo faresti un bel quartiere a luci rosse?”
R. Accorinti:”Ma perché no? E’ chiaramente molto meglio il quartiere a luci rosse che tutto quello che succede …” (voci che si parlano sopra)
G. Cruciani:”.. per le strade, cioè la legalizzeresti, i bordelli li faresti? Potessi farli…” (voci che si parlano sopra)
R. Accorinti:”…per le strade, dove c’è lo sfruttamento della donna… per libertà ognuno può fare quello che vuole, mentre sullo sfruttamento dobbiamo andare ad arrestare chi sfrutta la donna”
D. Parenzo:”Esatto”
G. Cruciani:”… vabbè, d’accordo, ma il bordello, se potessi aprirlo, non tu naturalmente, se potessi decidere oggi apro i bordelli e tolgo le puttane dalla strada, lo faresti a Messina? Sì?”
R. Accorinti:”Si”
G. Cruciani:”… Sì, lo vedi, è normale…”
D. Parenzo:”Ma poi sta facendo una cosa ancora più nobile, … “
G. Cruciani:”Ma tu …già sai…”
D. Parenzo:”..sta facendo la stanza del Silenzio”
G. Cruciani:”… Ma che è la stanza del silenzio…”
R. Accorinti:”Questa è tra le cose più straordinarie che ho fatto come insegnate eh..”
G. Cruciani:”Che è la stanza del silenzio?”
D. Parenzo:”E’ una cosa meravigliosa”
G. Cruciani:”Che è la stanza del silenzio? Renà?”
R. Accorinti:”L’ho fatto a scuola… guarda forse è l’unica scuola al mondo – almeno nell’occidente – ho fatto la stanza del silenzio, del respiro consapevole e della meditazione…”
G. Cruciani:”Cioè?  Che cazzo è?”
D. Parenzo:”SShhhh! Bellissimo.”
R. Accorinti:”… si chiama così…e praticamente erano i ragazzi, loro a chiedermi… mi dicevano:”Renato, oggi non andiamo a fare educazione fisica, vogliamo fare meditazione”
G. Cruciani:”E dove l’hai aperta? Nelle scuole?”
R. Accorinti:”L’ho aperta nella mia scuola, l’Enzo Drago, è una scuola media… se voi scrivete su Google “la stanza del silenzio e della meditazione…”
G. Cruciani:”… e che cazzo vanno a fare lì? A meditare?” (voci che si parlano sopra)
D. Parenzo:”A riflettere, a meditare… Sì.”
R. Accorinti:”…I ragazzi quando poi hanno capito e l’hanno voluto provare piano piano e non era una cosa…” (interrotto)
G. Cruciani:”Ma tu che sei? Buddista sei?”
R. Accorinti:”No. No. Ecco ti stavo appunto dicendo che non è una cosa di religione. Non mi sarei mai permesso di indurli in una religione. Sono tecniche meditative che può fare l’ateo o qualunque religione. Scavare dentro se stessi per trovare la serenità”
G. Cruciani:”Vabbè ma una sà fà a casa sua la meditazione non è che c’è la stanza di meditazione nella scuola… scusami..”
R. Accorinti:”…è bellissimo proprio questo perché poterlo fare nella scuola …”
D. Parenzo:”Meraviglioso”
R. Accorinti:”… perché la scuola deve servire a formare l’uomo e il cittadino…”
G. Cruciani:”Senti ma tu ti sei…scusami che dobbiamo chiudere…ti sei mai fatto delle canne in vita tua?”
R. Accorinti:”Guarda io non ho mai fumato una sigaretta normale… ho fatto due boccate a 12 anni e l’ho buttata. In India mi son trovato in un posto dove c’era un rituale che mi hanno passato non una canna ma un cannone, ho fatto due aspirate perché eravamo in quella cerchia… a me da fastidio il fumo in generale…”
G. Cruciani:”Si, però qua in Italia, qualche volta qualche canna te la sei fatta? Come in India…”
R. Accorinti:”No. No. Ti ho detto no… perché non mi piace il fumo…” (interrotto)
G. Cruciani:”Però la legalizzeresti la droga leggera?”
R. Accorinti:”Ma su questo non c’è alcun dubbio…”
G. Cruciani:”E andiamo! Lo sapevo! Lo sapevo, lo sapevo” (urlo)
D. Parenzo:”Bravo, bravo”
G. Cruciani:”Grande, grande”
R. Accorinti:”Guarda, in India, in alcuni posti, a Manali dove sono stato fumano i novantenni… la marijuana è per loro come per noi qui un bicchiere di vino…”
G. Cruciani:”Cioè… la marijuana è molto meglio dell’alcool.. dici.. fa meno danni dell’alcool”
R. Accorinti:”Ma su questo non c’è alcun dubbio, muoiono più per l’alcool non per la marijuana …”
G. Cruciani:”Può fare anche bene in alcuni casi, può fare anche bene…”
R. Accorinti:”In alcuni casi pure…per carità, non c’è da esaltare ma è la verità…”
G. Cruciani:”Per carità.. io sono convinto, non ho mai fumato in vita mia… io sono per la legalizzazione, assolutamente totale… totale”
R. Accorinti:”Guarda, io non ho fumato e dico ai ragazzi di non fumare, perché lo fanno perché è una grande libertà, ma chi lo fa deve avere la libertà di fumare la sigaretta o la marijuana… qual è il problema?”
G. Cruciani:”Ma pure la cocaina legalizzeresti?”
R. Accorinti:”Guarda la cocaina – bisogna fare un percorso – quelle pesanti, bisogna fare un percorso controllato…” (interrotto)
G. Cruciani:”…però anche lì la cocaina di Stato non ti dispiacerebbe… la cocaina di Stato..”
R. Accorinti:”Ma deve essere controllata per mettere in condizioni le persone di aiutarsi veramente perché è una dipendenza pesante…” (interrotto)
G. Cruciani:”…però tu dici meglio per togliere no… per togliere .. per prosciugare il terreno dove operano, così se uno da …se lo Stato cominciasse a spacciare cocaina sarebbe quasi meglio.”
R. Accorinti:”Può supportare assolutamente le persone che hanno quella dipendenza e poi bruciamo totalmente gli affari della mafia che hanno inquinato tutte le altre cose.”
G. Cruciani:”Ma come li bruciamo? Con la legalizzazione o no?”
R. Accorinti:”Con la legalizzazione, ovviamente.”
G. Cruciani:”Pure la cocaina dici? No? Certo!”
R. Accorinti:”Quello gli brucia completamente gli affari”
G. Cruciani:”Io sto vedendo… Parenzo io ho finito tutte le due serie di Narcos… MEeeeee…spettacolo..”
D. Parenzo:”Anch’io”
G. Cruciani:”Lo dicevano pure loro… tutta questa roba qui non ci sarebbe se fosse legalizzata”
R. Accorinti:”Le mafie si sono arricchite in un modo mostruoso e hanno inquinato i mercati…”
G. Cruciani:”Se ti sentisse Gasparri…”
R. Accorinti:”Di Gasparri me ne faccio una ragione e anche due…”
G. Cruciani:”Eh… Se ti sentisse Gasparri… come lo consideri un cretino.. un.. ?”
R. Accorinti:”No. Io non offendo mai nessuno, assolutamente. Il rispetto delle persone nella nonviolenza è una cosa serissima.”
G. Cruciani:”A proposito di nonviolenza…se tu c’hai.. ehm..ehm..quelli che vogliono mettersi dentro una pistola dentro casa per sparare a un ladro che entra …ehm..tu li approvi?”
R. Accorinti:”Guarda, sulla questione della vendita delle armi, gli americani sono in questo una follia incredibile…” (interrotto)
G. Cruciani:”Trump è un pazzo, per te è un cretino?”
R. Accorinti:”Trump è “da legare” totalmente…gli facciamo un TSO subito e buttiamo la chiave …”
(Risate generali)
G. Cruciani:”Ciao Renato. Ciao sindaco!!! Forza all’attaccooo!!!! Sempre all’attacco!”
D. Parenzo:”Bene Accorinti, grande”
R. Accorinti:”Ciao, ciao”
(si chiude la telefonata)

* Accorinti, sì cocaina e lucciole. ”Rom rubano meno di siciliani mafiosi” così aveva titolato e scritto l’Ansa

PALERMO – “A Messina un quartiere a luci rosse lo farei. Molto meglio il quartiere hot che tutto quello che succede per le strade”. Lo dice il sindaco di Messina Renato Accorinti. “Ognuno – dice – deve avere la libertà di usare il proprio corpo. Se oggi potessi decidere di aprire i bordelli e togliere le puttane dalla strada lo farei”.

Non ho mai fumato – dice- una sigaretta normale. In India mi sono ritrovato in un posto dove c’era un rituale e mi sono fatto un cannone, ma in Italia no. Legalizzerei la droga leggera, su questo non c’è alcun dubbio. E poi in India i novantenni fumano la marijuana, per loro è come bere un bicchiere di vino da noi. La marijuana fa meno male dell’alcol, e in alcuni casi può fare bene“. E la cocaina?: “Si, legalizzerei anche quella. Ovviamente aiutando le persone dipendenti con un percorso di uscita. E poi con la legalizzazione bruciamo gli affari della mafia che hanno inquinato tutte le altre cose. Gli bruciamo tutti gli affari”.

“Non ho mai fumato – spiega- una sigaretta normale. In India mi sono ritrovato in un posto dove c’era un rituale e mi sono fatto un cannone, ma in Italia no. Legalizzerei la droga leggera, su questo non c’è alcun dubbio. E poi in India i novantenni fumano la marijuana, per loro è come bere un bicchiere di vino da noi. La marijuana fa meno male dell’alcol, e in alcuni casi può fare bene”.

E la cocaina?:

“Si, legalizzerei anche quella. Ovviamente aiutando le persone dipendenti con un percorso di uscita. E poi con la legalizzazione bruciamo gli affari della mafia che hanno inquinato tutte le altre cose. Gli bruciamo tutti gli affari“.

Per concludere poi il sindaco dice la sua anche sui Rom e afferma:

“i rom rubano molto meno dei siciliani mafiosi”. “Molto meglio loro – dice – di tutti quei siciliani mafiosi e collusi con la mafia, o di quei politici che in modo lucido hanno devastato l’Italia”.

vivicentro.it/isole/politica

F1 GP Giappone: a Suzuka Rosberg primo sul podio con la Mercedes campione dei costruttori

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Sulla pista di F1 di Suzuka al secondo posto uno spettacolare Verstappen, terzo Hamilton arrivato dopo una rimonta imponente in seguito ad una pessima partenza.

La Mercedes per la terza volta consecutiva conquista il titolo costruttori, al quarto e quinto posto arriva la Ferrari con Vettel e Raikkonen.

Quella di Rosberg è stata una gara da manuale, partito dalla pole per poi procedere indisturbato fino al traguardo. Hamilton come al solito è partito malissimo per poi rimontare magistralmente fino alla terza posizione. Verstappen con la Red Bull lo ha anticipato, quando si dice un toro scatenato…

Con questa gara si è mostrato tutto il potenziale della Mercedes che con grande anticipo ha conquistato il mondiale costruttori. La Ferrari invece per l’ennesima volta è rimasta fuori dal podio nonostante le proprie monoposto si siano dimostrate veloci. Il giro più veloce infatti è stato conquistato da Vettel a metà gara arrivando così in quarta posizione.

Buona la gara di Raikkonen partito ottavo per la sostituzione del cambio e arrivato in quinta posizione.

Al sesto posto si è piazzato Ricciardo che non è mai riuscito a tenere il ritmo del compagno di squadra Verstappen, settimo Perez e ottavo Hulkenberg con le Force India. Nono e decimo posto per Massa e Bottas su Williams.

Alla fine dei conti la situazione per il mondiale piloti sembra più definita, Rosberg ha un vantaggio di 33 punti su Hamilton con quattro gare alla fine del mondiale. Niki Lauda ha dichiarato che ormai il mondiale è in tasca di Rosberg, staremo a vedere!

PROSSIMA GARA IL 23 OTTOBRE PER IL GP DEGLI USA

Ordine d’arrivo

  1. Nico Rosberg (Germany)  Mercedes 1:26:43.333
  2. Max Verstappen (Netherlands) Red Bull – TAG Heuer +00:04.978
  3. Lewis Hamilton (Britain) Mercedes 00:05.776
  4. Sebastian Vettel (Germany) Ferrari 00:20.269
  5. Kimi Raikkonen (Finland)  Ferrari 00:28.370
  6. Daniel Ricciardo (Australia) Red Bull – TAG Heuer  00:33.941
  7. Sergio Perez (Mexico) Force India – Mercedes 00:57.495
  8. Nico Huelkenberg (Germany) Force India – Mercedes 00:59.177
  9. Felipe Massa (Brazil) Williams-Mercedes 01:37.763
  10. Valtteri Bottas (Finland) Williams-Mercedes 01:38.323
  11. Romain Grosjean (France) Haas – Ferrari  01:39.254
  12. Jolyon Palmer (Britain) Renault  1 giro
  13. Daniil Kvyat (Russia) Toro Rosso – Ferrari 1 giro
  14. Kevin Magnussen (Denmark) Renault 1 giro
  15. Marcus Ericsson (Sweden) Sauber – Ferrari 1 giro
  16. Fernando Alonso (Spain) McLaren 1 giro
  17. Carlos Sainz Jr (Spain) Toro Rosso – Ferrari 1 giro
  18. Jenson Button (Britain)  McLaren  1 giro
  19. Felipe Nasr (Brazil) Sauber – Ferrari       1 giro
  20. Esteban Gutierrez (Mexico) Haas – Ferrari         1 giro
  21. Esteban Ocon (France) Manor – Mercedes       1 giro
  22. Pascal Wehrlein (Germany)  Manor – Mercedes       1 giro

Classifica mondiale piloti

  1. Nico Rosberg (Germany) Mercedes 313
  2. Lewis Hamilton (Britain) Mercedes  280
  3. Daniel Ricciardo (Australia) Red Bull 212
  4. Kimi Raikkonen (Finland) Ferrari  170
  5. Max Verstappen (Netherlands) Red Bull  165
  6. Sebastian Vettel (Germany) Ferrari  165
  7. Valtteri Bottas (Finland) Williams 81
  8. Sergio Perez (Mexico) Force India  80
  9. Nico Huelkenberg (Germany) Force India 54
  10. Felipe Massa (Brazil) Williams  43
  11. Fernando Alonso (Spain) McLaren  42
  12. Carlos Sainz Jr (Spain) Toro Rosso 30
  13. Romain Grosjean (France) Haas 28
  14. Daniil Kvyat (Russia) Toro Rosso 25
  15. Jenson Button (Britain) McLaren 19
  16. Kevin Magnussen (Denmark) Renault 7
  17. Jolyon Palmer (Britain) Renault 1
  18. Pascal Wehrlein (Germany) Manor 1
  1. Stoffel Vandoorne (Belgium) McLaren 1

Campionato mondiale costruttori

  1. Mercedes 593
  2. Red Bull – TAG Heuer  385
  3. Ferrari  335
  4. Force India – Mercedes 134
  5. Williams-Mercedes 124
  6. McLaren  62
  7. Toro Rosso – Ferrari   47
  8. Haas – Ferrari 28
  9. Renault 8
  10. Manor – Mercedes 1
  11. Sauber – Ferrari 0

 

Con il solo Gabbiadini disponibile, si fa largo l’idea falso nueve

Con il solo Gabbiadini disponibile, si fa largo l’idea falso nueve

Dopo le brutte notizie su Milik, la domanda d’obbligo è: come giocherà il Napoli adesso avendo solo Gabbiadini? La Gazzetta dello Sport scrive a tal proposito: “Adesso bisognerà capire se il Napoli si rivolgerà o meno al mercato degli svincolati, visto che i tempo di recupero di Milik si annunciano lunghi. Intanto, a partire dalla sfida con la Roma, il centravanti titolare diventerà Gabbiadini (che fin qui è stato la riserva del polacco) ma si lavorerà anche a qualche alternativa tattica con Mertens o Callejon nel ruolo di “falso nueve”. Il belga ha giocato da centravanti uno scampolo di partita durante una amichevole estiva”.

Stadio San Paolo, cosa comporterebbe un impianto ben strutturato

Restayling San Paolo

Da diversi anni a questa parte dobbiamo fare i conti con una triste realtà: il calcio italiano è in piena crisi. Lo testimoniano, in particolar modo, la maggior parte degli stadi che attualmente vestono in condizioni pietose. Strutture fatiscenti che non hanno nulla a che vedere con la modernità. Tra questi il San Paolo di Napoli: il tempio del calcio, lo stadio di Maradona.
La questione relativa al San Paolo si è riaperta in questi giorni, rendendo sempre più tesi i rapporti tra la società e il Comune di Napoli. Da una parte De Laurentiis spinge per la costruzione di un nuovo impianto di sua proprietà, un gioiello da ventimila posti. Dall’ altra il Comune vuole la ristrutturazione di quello attuale. I risultati, però, sono sotto gli occhi di tutti: le condizioni del San Paolo sono drammatiche.  Non certo un bel biglietto da visita per una società che da diversi anni campeggia stabilmente nelle competizioni europee.

È giusto valorizzare l’impianto di Fuorigrotta ma urgono interventi al più presto. Attualmente gli unici lavori d’emergenza sono stati effettuati, a spese della società, in vista dell’ esordio in Champions League contro il Benfica. Ma il progetto potrebbe finalmente decollare a breve grazie al mutuo da 25 milioni con il Credito Sportivo. Soldi che andrebbero investiti per la ristrutturazione della tribuna stampa, dei servizi igienici e degli spalti oltre alla creazione di appositi spazi per la stampa estera. Adeguamenti che comporterebbero notevoli miglioramenti in termini di immagine per la società. La messa a norma dei servizi igienici e dei sediolini, inoltre, attirerebbe nuovamente le famiglie allo stadio contribuendo a ridurre drasticamente spazi vuoti. Vantaggi che può offrire solo un impianto ben strutturato. Ma 25 milioni basteranno?

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Milik, intervento al crociato previsto nelle prossime ore

Milik, intervento al crociato previsto nelle prossime ore

Timore sempre più forte e conferma definitiva, per un guaio pesante con cui il Napoli sarà costretto a dover fare i conti. Il legamento crociato del ginocchio sinistro di Arkadiusz Milik, nel corso della gara tra Polonia e Danimarca, ha fatto crack: l’attaccante polacco, come confermato anche dal club azzurro stesso, è atteso nel pomeriggio a Villa Stuart, pronto a sottoporsi ad intervento chirurgico già nelle prossime ore. Operato dal Prof. Mariani, con tecniche di operazione particolari e nuovo tipo di riabilitazione immediata, Milik dovrebbe recuperare in tempi ormai ridotti per questo tipo di infortunio e attorno ai 4 mesi. A dimostrarlo, la casistica delle ultime operazioni svolte dal professore, Insigne compreso: l’ultimo caso porta, invece, all’operazione di Rudiger. Crociato rotto in allenamento in uno scontro con Muller, pre Euro2016, il 7 giugno, con il difensore tedesco ora già sceso in campo per allenarsi in gruppo con i compagni e già protagonista in un’amichevole, entrando duro nei contrasti. A 4 mesi esatti dall’operazione.

gianlucadimarzio.com

Da lunedì a Palermo è ZTL: in centro solo con permesso; o 5 euro

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Ztl nel centro di Palermo, divieti da lunedì. Per non residenti, dal lunedì al venerdì solo ingressi giornalieri a 5 euro

PALERMO – Da domani, lunedì 10 ottobre, scatta a Palermo la limitazione al traffico nella zona centrale della città, che si estende da piazza Giulio Cesare a via Cavour e da Porta Nuova a Porta Felice. Possono accedere nell’area Ztl solo i residenti e alcune specifiche categorie (l’elenco è nel sito del comune) come chi lavora all’interno della zona, purché muniti di pass.

  • I limiti saranno attivi da lunedì a venerdì dalle 8 alle 20;
  • il sabato dalle 8 alle 13;
  • si potrà circolare liberamente, invece, la domenica e nei festivi.

Chi possiede un ciclomotore potrà circolare a qualsiasi ora senza pass.

Chiunque, anche i non residenti, vorrà accedere nell’area Ztl per un solo giorno dovrà comprare il pass a 5 euro e comunicare l’attivazione tramite il portale online del comune o inviando un sms al numero 3399942927 (scrivendo Ztl, la targa e il codice del pass acquistato) prima dell’accesso con l’auto nell’area vietata, se non vuole incorrere in una sanzione.

vivicentro.it/isole/cronaca

Oligarchia democratica o Dittatura: queste le forme di Governo

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Oligarchia democratica o dittatura: questa è stata, è e sarà il sistema politico dell’Occidente. Se il governo cambierà prima del 4 dicembre alcuni punti sostanziali della legge elettorale o quanto meno presenterà alla Camera e al Senato una legge elettorale adeguata che sarà poi approvata dopo il referendum, voterò Sì; se invece questo non avverrà o se eventuali modifiche a quella legge saranno di pura facciata, allora voterò No. Così scrive Scalfari nel suo editoriale di oggi che, a seguire, vi proponiamo. Buona lettura

In democrazia sono pochi al volante e molti i passeggeri

SONO stato molto contento come vecchio fondatore di questo giornale che il nostro direttore Mario Calabresi abbia deciso di aprire un dibattito sulle varie tesi che riguardano il referendum costituzionale che sarà votato dai cittadini il 4 dicembre prossimo e la vigente legge elettorale che molti (e io tra questi) considerano malfatta o addirittura pessima.

Il dibattito sulle nostre pagine è avvenuto anche perché Repubblica ha ricevuto una quantità di lettere e di messaggi via web su quei medesimi argomenti, esprimendo variamente il loro atteggiamento sul voto Sì o il voto No o l’astensione attiva (come l’ha definita Fabrizio Barca in un suo memorandum in circolazione nelle sezioni del partito democratico).

Sono infine molto grato a Gustavo Zagrebelsky che ha dato il via a questa discussione nel suo incontro televisivo di qualche giorno fa con Matteo Renzi.

Desidero subito chiarire un punto: io non sono contrario al referendum per ciò che contiene e che in sostanza consiste nell’abolizione del bicameralismo perfetto. Esso esiste già in quasi tutti i Paesi democratici dell’Occidente, rappresenta un elemento a favore della stabilità governativa che non significa necessariamente autoritarismo: può significarlo però se la legge elettorale è fatta in modo da conferirgli questa fisionomia. Ragion per cui mi sembra onesto dichiarare fin d’ora quale sarà il mio voto al referendum.

Se il governo cambierà prima del 4 dicembre alcuni punti sostanziali della legge elettorale o quanto meno presenterà alla Camera e al Senato una legge elettorale adeguata che sarà poi approvata dopo il referendum, voterò Sì; se invece questo non avverrà o se eventuali modifiche a quella legge saranno di pura facciata, allora voterò No.

Coloro che non vedono (o fanno finta di non vedere) la connessione che esiste tra un Parlamento monocamerale e l’attuale legge elettorale sono in malafede o capiscono ben poco di politica ed oppongono il renzismo all’antirenzismo, cioè la simpatia o l’antipatia verso l’attuale presidente del Consiglio in quanto uomo. Evidentemente questo è un modo sbagliato di pensare. Ricordo a chi non lo sapesse o lo avesse dimenticato che Napoleone Bonaparte difese da capitano d’artiglieria dell’esercito francese (lui era stato fino ad allora di nazionalità corsa) il Direttorio termidoriano eletto dalla Convenzione dopo la caduta di Robespierre che aveva provocato la reazione di piazza dei giacobini. Questo avvenne nel 1795. Pochi anni dopo il 18 brumaio Napoleone decise di sciogliere il Direttorio, lo sostituì con il Consolato composto da tre Consoli due dei quali non contavano nulla e il terzo che era lui aveva tutti i poteri. Di fatto era l’inizio dell’impero che fu dopo un paio d’anni definito come tale.

Come vedete e già sapete gli umori cambiano secondo le circostanze sicché votare pro o contro deve riguardare soltanto il merito e non il nome di chi lo propone.

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Fatte queste premesse debbo ora affrontare le questioni dell’oligarchia e della democrazia, che hanno diviso Zagrebelsky e me. Crazia è un termine greco che significa potere. Oli significa pochi, demos significa molti, cioè in politica popolo sovrano. Il potere a pochi o il potere a molti. Così dicono i vocabolari, così pensa la maggior parte della gente e così ha sostenuto Zagrebelsky nel suo dibattito con Renzi prima e con me due giorni dopo.

Al contrario io penso che la democrazia, di fatto, sia guidata da pochi e quindi, di fatto, altro non sia che un’oligarchia.

Una sola alternativa esiste ed è la cosiddetta democrazia diretta che funziona attraverso il referendum. In quella sede infatti il popolo si esprime direttamente, ognuno approva o boccia con un voto di due monosillabi, il Sì e il No, il suo parere su un quesito. I singoli cittadini quando raggiungono il numero previsto dalla legge, possono presentare quesiti sotto forma di domanda e sottoporli al voto.

Naturalmente quel Paese è uno Stato che ha una sua Costituzione la quale, preparata dai partiti o da un gruppo dei saggi, viene sempre approvata per via referendaria.

Tutto ciò premesso riguardo alla democrazia diretta, va detto che dirigere un Paese soltanto con i referendum è tecnicamente impossibile in Stati la cui popolazione ammonti a milioni di abitanti e convive con miriadi di Stati diversi con i quali esistono complessi rapporti di amicizia o di conflitto, scambi economici o sociali, pace o guerra. Pensare e supporre che tutta questa vita pubblica possa essere governata attraverso i referendum è pura follia e non si può parlare neppure in astratto di questa ipotesi.

Il dibattito dunque è un altro e le posizioni sono già state presentate: io sostengo che la vera democrazia non può che essere oligarchica, molti invece e Zagrebelsky per primo sostengono che quei due temi sono opposti e che non possiamo da veri uomini liberi che preferire i molti ai pochi. Quindi: partiti dove tutti i militanti determinano la linea, il Parlamento (bicamerale o monocamerale che sia) è la fonte delle leggi. Chi rafforza il Parlamento, eletto dalla totalità dei cittadini aventi diritto o comunque dagli elettori che usano il loro diritto di voto, rafforza la democrazia, cioè il governo dei molti.

Questo è dunque il dissenso che personalmente giudico soltanto formale e non sostanziale poiché non tiene conto della realtà. Naturalmente questa mia affermazione va dimostrata.

Gli elettori il giorno del voto hanno davanti a loro la lista dei candidati dei vari partiti. Qualche nome lo conoscono perché sono rappresentanti di quei partiti, ma la maggior parte di quei nomi è sconosciuta. Se comunque hanno scelto il partito per cui votano condividendone il programma o addirittura l’ideologia, votano quel partito e anche il nome di uno dei candidati. Ma chi ha scelto quei candidati?

Dipende dalla dimensione dei singoli partiti. Se sono di molto piccole dimensioni la scelta viene fatta dai leader e dai suoi consiglieri. Così avvenne quando Fini e poco dopo Casini decisero di abbandonare Berlusconi e così avvenne allo stesso Berlusconi che non ha mai avuto un partito. Forza Italia non fu mai un partito ma un gruppo di funzionari della società di pubblicità dello stesso Berlusconi. Così avvenne anche per Vendola e per i radicali di Pannella. Ma se il partito è di ampie dimensioni, come la Dc, il Partito socialista e quello comunista, la scelta avveniva nel Comitato centrale. Il Congresso, una volta terminato, si scioglieva dopo avere appunto eletto il Comitato centrale. Era questo il solo organo governante di quel partito, che eleggeva la direzione che a sua volta eleggeva il segretario.

Ho già fatto un elenco di nomi che guidarono quei partiti e quindi non mi ripeterò. Ricordo soltanto che mettendo insieme il Comitato centrale, i sindaci delle maggiori città ed i loro più stretti collaboratori, si trattava al massimo di un migliaio di persone. Il ponte di comando era quello, che decideva la linea del partito, i candidati e i capilista nelle elezioni amministrative e in quelle politiche.

Un migliaio di persone cioè indicavano i loro rappresentanti in Parlamento il quale rappresentava e tuttora rappresenta i milioni di cittadini che li hanno votati. Non è un’oligarchia di pochissimi che determinano la partecipazione di moltissimi i quali nel loro insieme rappresentano la sovranità del popolo e quindi il Demos che chiamano democrazia?

È sempre stato così, nella civiltà antica, medievale, moderna. L’alternativa è la dittatura.

Oligarchia democratica o dittatura: questa è stata, è e sarà il sistema politico dell’Occidente. Nelle altre parti del mondo la dittatura è la normalità con rare eccezioni di Paesi a struttura federale come l’India e l’Indonesia.

Per quanto mi riguarda non ho altro da aggiungere a quanto qui ho scritto. Se Zagrebelsky vorrà prendere atto o contestare queste mie conclusioni siamo ben lieti di leggerlo.

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repubblica/In democrazia sono pochi al volante e molti i passeggeri EUGENIO SCALFARI

Mertens: “Con l’Atalanta partita storta, con la Roma gara da vincere”

Mertens ai microfoni della Gazzetta dello Sport

Al termine di Belgio-Bonsia, in cui è stato dichiarato man of the match, Dries Martens ha rilasciato qualche dichiarazione ai microfoni della Gazzetta dello Sport: “Ero un po’ deluso per non aver giocato nelle ultime due gare (contro Spagna e Cipro, ndr), ma ho reagito nel modo più giusto. Sempre in bilico per un posto da titolare? Non è un problema. Ci sono tante partite, è ovvio che si debba riposare. Il mister fa bene a farci ruotare, anche se ogni giocatore vorrebbe giocare il più possibile. Ma so anche che per arrivare sempre più in alto la concorrenza è uno stimolo fondamentale.”

CONTRO L’ATALANTA

“Cosa è successo a Bergamo? Semplicemente abbiamo sbagliato gara, poteva succedere contro chiunque. Anche se fino a quel momento avevamo fatto bene, forse anche molto bene. Ci rifaremo nella prossima partita. Napoli-Roma? Una gara molto importante, è inutile stare qui a nascondersi. Ma giochiamo in casa, non possiamo sbagliare. E’ una gara da vincere a tutti i costi. Doppio impegno? Più partite ci sono più è bello, ripeto, mi piacerebbe sempre essere in campo, a volte ci resto male quando non vengo scelto, mi piacerebbe essere decisivo in ogni partita, ma poi capisco le necessità del tecnico e della squadra.”

E CON INSIGNE

“Rivalità con Insigne? Se ne sono dette un po’ di tutti i colori, ma tra me e Lorenzo non c’è niente a livello di rivalità. Dirò di più: a me fa piacere quando gioca lui, anche se uno vorrebbe giocare sempre. Di partite ce ne sono tante, ci sarà spazio per entrambi per divertirsi. Contratto? Spero di poter firmare presto il nuovo contratto, e che con me lo possa fare anche Insigne, è la strada migliore per puntare allo scudetto.”

SHOCK NAPOLI- Rottura al legamento per Arek Milik in nazionale

Infortunio Milik, la ricostruzione

In un tranquillo sabato autunnale, shock Napoli: Arek Milik, durante il match tra Polonia e Danimarca, valida per le qualificazioni mondiali 2018, si accascia a terra, dopo uno scontro di gioco con Vestergaard. Poi si rialza, dolorante, riuscendo a concludere il primo tempo. Ma nella seconda frazione di gioco non c’è spazio per lui. Milik si arrende all’infortunio ed esce. Le prime immagini dell’accaduto rivelano una particolare torsione del ginocchio relativo ai legamenti crociati. Secondo quanto riporta Przeglad Sportowy, si tratterebbe di una rottura parziale dei legamenti, e non completa. Il polacco dovrebbe rimanere fuori per quattro mesi. Milik è già in viaggio per l’Italia, a Roma, dove si sottoporrà ad ulteriori visite a Villa Stuart.

USA – 8 novembre Election Day: Clinton o Trump? Una scelta che tocca tutti!

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Nelle prossime settimane, sull’altra sponda dell’Atlantico, andrà in scena l’ Election Day, un vero e proprio «political drama» dalle implicazioni profonde e imprevedibili per tutti. È una campagna talmente fuori dagli schemi che, paradossalmente, si potrebbe pensare che si «racconti da sé». Nelle prossime settimane, sull’altra sponda dell’Atlantico, andrà in scena un vero e proprio «political drama» dalle implicazioni profonde e imprevedibili per tutti. È una campagna talmente fuori dagli schemi che, paradossalmente, si potrebbe pensare che si «racconti da sé». Ma non è così!

Ecco i tre motivi per cui la sfida tra Clinton e Trump ci tocca da vicino

Diritti delle donne, forza politica del populismo, lotta alle diseguaglianze ed equilibrio di potere con Vladimir Putin descrivono ciò che c’è in palio nell’Election Day dell’8 novembre: è una partita con conseguenze su ognuno di noi di dimensioni tali da spiegare perché «La Stampa» e Sky Tg24 hanno deciso di unire le forze per raccontarvela assieme su ogni piattaforma – carta, tv, web, social – come mai è stato fatto.

A trenta giorni esatti dal voto per la Casa Bianca le rivelazioni sull’audio di Donald Trump con i volgari insulti alle donne sono una scossa che suggerisce la volontà di Hillary Clinton di assicurarsi una «sorpresa d’ottobre» capace di mettere ko il rivale. Trump risponde preannunciando nel dibattito di questa sera affondi sulle amanti di Bill Clinton e Wikileaks pubblica trascrizioni di frasi di Hillary ostili verso il ceto medio. Sono questi colpi bassi a costellare una delle campagne presidenziali più aspre per l’America e più decisive per le altre democrazie, Italia inclusa. Se il duello fra l’ex First Lady ed il magnate di New York ci riguarda da vicino non è solo perché il «Commander in Chief» diventa all’instante il «leader del mondo libero», ma per tre ragioni convergenti che hanno a che vedere con l’Europa: l’identità dei candidati, le loro ricette economiche e i rapporti con la Russia di Vladimir Putin.

L’identità dei candidati è il fattore-chiave. Se Hillary diventerà Presidente la battaglia per i diritti delle donne, iniziata con la «Declaration of Sentiments» di Seneca Falls nel 1848, coglierà il risultato più importante con ricadute a pioggia sulla vita di milioni di persone ben oltre i confini americani: in un Occidente flagellato da femminicidi, disparità di trattamenti salariali e retaggi medievali nei rapporti di genere la presenza della prima donna nell’Ufficio Ovale implicherebbe, sul piano dell’identità collettiva, un impatto pari, se non superiore, a quello del primo Presidente afroamericano. Se invece dovesse essere Trump a prevalere, l’America diventerebbe il primo Paese dell’Occidente guidato da un leader populista ovvero espressione di una rivolta anti-establishment già presente in Europa e dunque destinata ad acquistare forza rispetto ai partiti tradizionali.

I programmi dei candidati sono espressione di idee opposte dell’America, ma hanno in comune la volontà di rispondere al disagio di una classe media flagellata dalle diseguaglianze. Hillary punta su un programma basato sulla «giustizia economica», possibile genesi di un nuovo modello di welfare, mentre Trump propone una svolta in chiave protezionista, a scapito del libero commercio, per far crescere redditi e consumi sul mercato interno. Dunque, chiunque vincerà offrirà agli altri Paesi industrializzati un esempio di risposta alle diseguaglianze che frenano la crescita e fomentano lo scontento dei ceti impoveriti.

Infine, Vladimir Putin. Il capo del Cremlino è diventato il regista della crisi siriana, vuole consegnare Aleppo all’alleato Bashar Assad per ipotecare i nuovi equilibri in Medio Oriente e spinge i suoi bombardieri strategici fino alle coste atlantiche della Spagna per umiliare la Nato. Dà l’impressione di sentirsi inarrestabile. Hillary è intenzionata a sfidarlo a viso aperto, rovesciando la politica estera di Barack Obama, al fine di «far rientrare l’orso russo nella sua tana» come suggeriscono alcuni suoi collaboratori mentre Trump è convinto di poter creare un nuovo rapporto con Mosca senza bisogno di prove di forza. Ovvero: Hillary o Trump avranno un impatto immediato, e opposto, sui precari equilibri di sicurezza con Mosca, decisivi per l’intera Europa.

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lastampa/Ecco i tre motivi per cui la sfida tra Clinton e Trump ci tocca da vicino MAURIZIO MOLINARI