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Zielinski l’unica novità di formazione rispetto alla Roma

Lo riporta La Repubblica

I due black out consecutivi, contro Atalanta e Roma, non hanno fatto scattare il campanello d’allarme. Il Napoli va avanti per la sua strada, nel segno della continuità e puntando con fermezza sulle sue certezze, che non sono state minimamente incrinate dai recenti passi falsi in campionato. Altro che rivoluzioni o processi, insomma. In vista non ci sono particolari cambiamenti, anche se dietro l’angolo c’è la fondamentale sfida di Champions League con il Besiktas, in programma al San Paolo domani sera (ore 20.45). L’unico segnale in controtendenza, a Castel Volturno, è stato il lungo colloquio di ieri tra Maurizio Sarri, il ds Cristiano Giuntoli e Manolo Gabbiadini, che ha preceduto la seduta di lavoro pomeridiana. Pure in questo caso, però, i toni sono stati distensivi e costruttivi. Nessuna accusa al centravanti sotto esame, a cui è stata piuttosto ribadita la totale fiducia di allenatore, società e compagni. Toccherà ancora a lui guidare l’attacco azzurro nella notte di Coppa e pure negli appuntamenti successivi, a cominciare dalla trasferta infuocata di domenica a Crotone. Il ritorno sul mercato, in particolare quello degli svincolati, non è stato nemmeno preso in considerazione dalla dirigenza. De Laurentiis è convinto infatti di aver allestito in estate un organico molto competitivo e di aver messo a disposizione del suo tecnico tutte le armi necessarie per affrontare le situazioni di emergenza, che capitano fisiologicamente a ogni squadra nel corso della stagione.
Il pallino resta dunque nelle mani di Sarri, che dovrà adesso tirare fuori il Napoli dal momento più delicato della nuova stagione. Contro l’Atalanta e la Roma, anche se in due partite assai diverse tra loro, gli azzurri hanno commesso degli errori abbastanza simili e dato la netta impressione di essere in calo: più fisico che mentale. La squadra è sembrata lunga e a tratti sfilacciata, in particolare per la mancanza di brillantezza dei suoi uomini di maggiore qualità, in mezzo al campo. Ma il tecnico toscano deve aver dato una interpretazione differente alle ultime sconfitte, dato che non ci sono alle porte (salvo ripensamenti in extremis) dei particolari cambiamenti. Il turn over non dovrebbe infatti scattare nemmeno contro il Besiktas. L’unica novità annunciata a centrocampo è il ritorno tra i titolari di Zielinski, per la solita staffetta con il brasiliano Allan. Ancora straordinari per Jorginho e capitan Hamsik, invece: nonostante siano entrambi un po’ appesantiti dal tour de force autunnale. La loro esperienza, però, si farà ancora preferire alla freschezza atletica di Diawara, Rog e Giaccherini, che stentano a conquistare la fiducia del loro allenatore.
Il più pronto dei tre è il centrocampista della Nazionale, che si candida per Crotone. Ma col Besiktas non si cambia, Zielinski a parte. Il Napoli non è in crisi: parola di Sarri.

Ssc Napoli, appello ai tifosi: “Rispettate queste norme Uefa, San Paolo a rischio squalifica”

Questo il comunicato ufficiale del club azzurro sscnapoli.it

In occasione della gara di Champions Napoli- Besiktas che si disputerà mercoledì 19 ottobre allo stadio San Paolo, la SSC Napoli rivolge un ulteriore e rafforzato appello ai tifosi affinché rispettino le norme vigenti in materia di sicurezza, in linea con le regole Uefa. Norme la cui violazione comporterebbe la squalifica del campo, compromettendo così altri grandi appuntamenti di rilievo internazionale a Fuorigrotta. In particolare la SSC Napoli sensibilizza i propri supporter a non utilizzare fumogeni o materiale pirotecnico, a lasciare libere le scale e tutte le altre vie di fuga, ed a non occupare il terzo anello che, come ben noto, è chiuso al pubblico. Pertanto si invitano i tifosi napoletani a contribuire alla serata di sport nel rispetto del clima sereno e della passione autentica dei tifosi azzurri, per poter vivere una splendida serata di calcio caratterizzata da entusiasmo, calore e pacifica passione sportiva.

Il ritorno di Inler a Napoli: quattro anni indimenticabili

Lo dichiara il Roma

La magia del San Paolo nelle notti europee e quell’urlo “The Champions” che fa venire i brividi. Ne sa qualcosa Gokhan Inler, pronto a rivivere queste scene seppur da ex. La Champions League l’ha giocata con la maglia del Napoli, per ben due volte, ed anche da protagonista. Con Mazzarri prima e con Benitez poi. Domani riabbraccerà il San Paolo con la maglia del Besiktas e sicuramente sarà un’emozione particolare per chi, come lui, ha vissuto l’apice della sua avventura azzurra proprio in Champions League. Due gol pesanti nella cavalcata vissuta con Mazzarri, anche se dal sapore completamente diverso. Il primo contro il Villareal, al Madrigal, nella gara decisiva del girone. Il Napoli aveva bisogno di una vittoria per difendersi dall’attacco del Manchester City e ci pensò proprio Inler a sbloccare una gara che si stava facendo sempre più difficile: sinistro potente e preciso da fuori area, per un gol pesantissimo. Il centrocampista svizzero riuscì a ripetersi agli ottavi, contro il Chelsea a Stamford Bridge. Una gioia amara, però, perché quel gol permise al Napoli di andare ai supplementari ma non evitò l’eliminazione per mano dei “Blues” di Di Matteo che successivamente si laurearono campioni d’Europa. Dopo due anni stesse emozioni, con Benitez in panchina. Il Napoli uscì in un girone di ferro tra le lacrime, nonostante i 12 punti collezionati. Ottenuti anche ad un bellissimo gol di Inler contro il Marsiglia. Storie di Champions League, competizione che oggi il centrocampista svizzero si ritrova a giocare con il Besiktas. E a distanza di due anni ritroverà il Napoli, lasciato per trasferirsi al Leicester. In Inghilterra una Premier League vinta, nonostante i pochi minuti concessi da Ranieri. Prima di questa nuova esperienza in Turchia. Con la maglia del Besiktas ritroverà gli azzurri da avversari, a distanza di cinque anni e mezzo dall’ultima volta. In quell’occasione Inler andò in gol con l’Udinese al San Paolo ma non esultò. Se dovesse ripetersi domani avrebbe la stessa reazione, in rispetto dei quattro anni vissuti in azzurro. Da quella presentazione a sorpresa con la maschera da leone a coprirgli il volto alla cessione al Leicester: in mezzo qualche critica, i dubbi sulla bontà del pesante investimento fatto dalla società ma anche tante buone prestazioni. Con due Coppe Italia e una Supercoppa Italiana in bacheca. Quel che i tifosi del Napoli hanno sempre apprezzato di Inler, però, è stato il grande attaccamento alla maglia e l’impegno che ha sempre messo in campo. Ed è per questo che domani sera, in un’altra notte di Champions League, gli applausi del San Paolo saranno anche per lui.

Lungo faccia a faccia tra Sarri e squadra negli spogliatoi

Lungo faccia a faccia tra Sarri e squadra negli spogliatoi

La Gazzetta dello Sport scrive riguardo il momento che sta vivendo la squadra di Maurizio Sarri: “La situazione che sta vivendo il Napoli di Sarri è simile, per certi aspetti, a quella dell’inizio della passata stagione. Allora meglio confrontarsi. Più lungo del solito il faccia a faccia di ieri negli spogliatoi tra tecnico e squadra con i senatori del gruppo che hanno lanciato un messaggio di compattezza ai compagni visto che qualche muso lungo c’è da parte di chi sta giocando poco o niente. È il momento di «stringersi a coorte» come dice l’inno di Mameli e, a proposito di nazionali, l’azzurro Napoli in questo momento è particolarmente sbiadito e non solo perché la squadra è reduce da due sconfitte di fila. La Champions domani dovrà essere l’occasione per il riscatto. Per tutti, anche per gli «azzurrabili», che fin qui hanno deluso Ventura che ha deciso di lasciarli a casa o di non farli giocare”

Sarri e Giuntoli a colloquio con Gabbiadini

Ribadita la fiducia

Secondo il Corriere dello Sport, prima Sarri e poi Giuntoli hanno voluto confrontarsi con Manolo Gabbiadini. Nessuna chiamata ufficiale, solo una passeggiata dagli spogliatoi al campo prima della seduta d’allenamento. E’ stata ribadita la fiducia nei sui confronti, gli è stato offerto il sostegno psicologico per andare a riprendersi il Napoli. In Champions, Gabbiadini avrà la chance per scrollarsi di dosso il peso.

Sarri ha deciso: con il Crotone in campo uno tra Diawara e Rog

Le sue scelte…

Come riporta Il Mattino anche domani sera Marko Rog e Amadou Diawara resteranno in panchina a guardare i compagni giocare contro il Besiktas. Il loro debutto avverrà quasi sicuramente domenica pomeriggio all’Ezio Scida di Crotone che per l’occasione aprirà i battenti per la prima volta in serie A. Sia Rog che Diawara si sono integrati bene all’interno del gruppo azzurro dopo un fisiologico periodo d’adattamento. Tra Crotone e Empoli potremmo dunque vederli finalmente in campo.

Tifoso morto al San Paolo, comunicato Ssc Napoli: “La versione dei fatti”

I dettagli del club sul sito sscnapoli.it

Nei Distinti al varco 12 dove durante Napoli-Roma è morto per arresto cardiaco Saverio Cirillo. Qualche minuto fa, la SSC Napoli ha scritto un comunicato dove spiega cosa sia accaduto in quei frangenti precisando alcuni punti.

Ecco cosa scrive la società azzurra in merito: “In merito alla notizia apparsa su alcuni portali on line riguardante le presunte mancanze e responsabilità del personale infermieristico in servizio presso lo stadio San Paolo, la SSC NAPOLI ha richiesto a Medicina Futura Group, che gestisce l’assistenza sanitaria e di primo soccorso allo stadio, di fare chiarimenti sulla vicenda. 

Innanzitutto va precisato che la gestione del primo soccorso non è affatto affidata ad “una associazione” ma a gestirla è il gruppo Medicina Futura, tra i maggiori gruppi sanitari della regione, il cui fiore all’occhiello è la Cardiologia Interventistica.

Dopo aver letto le relazioni dello staff medico e infermieristico nonché quella della dott.ssa Maione, responsabile del servizio sanitario presso lo stadio San Paolo, Medicina Futura ci tiene a riportare la propria versione dei fatti.

Alle ore 15.08 gli operatori presenti presso il punto soccorso dei distinti superiori venivano chiamati in causa per un intervento.

Come da prassi, veniva avvisata anche la responsabile dott.ssa Maione che seguiva le operazioni dalla sala monitoraggio, tramite le videocamere presenti allo stadio, in diretto contatto (via radio) con gli operatori.

Constatate le condizioni molto gravi del soggetto si decideva, come da prassi, di trasportarlo di peso in un luogo idoneo per evitare ulteriori perdite di tempo e consentire idoneo utilizzo del defibrillatore, senza attendere il telo per il trasporto e considerata l’impossibilità di utilizzo delle barelle sugli spalti. 

Il defibrillatore, presente presso ogni postazione sugli spalti, è stato utilizzato una prima volta in spazi più adeguati quali non sono appunto gli spalti affollatissimi di uno stadio (presenti circa 10mila persone nel settore distinti), anche perché, come ogni operatore di primo soccorso sa bene, è impossibile utilizzare tali apparecchiature in situazioni di così grande assembramento di persone.

Dopo un primo intervento con il defibrillatore, il soggetto veniva affidato alle cure del dott. Morra, cardiologo in servizio presso lo stadio, che provvedeva alle manovre di rianimazione cardiopolmonare. Lo stesso Morra, durante il trasporto in ambulanza  provvedeva ad iniettare endovena una fiala di adrenalina.

Come da referto ospedaliero, il soggetto è arrivato in vita presso il pronto soccorso dell’ospedale San Paolo, dove gli venivano iniettate altre due fiale di adrenalina prima di constatarne il decesso.

Da quanto riportato dallo staff medico di Medicina Futura, il soggetto in questione risultava già cardiopatico per un pregresso infarto complicato da arresto cardiaco.

Medicina Futura ci tiene a precisare, poi, che nei punti di primo soccorso sugli spalti dello stadio San Paolo sono presenti infermieri e soccorritori, e ogni punto è dotato di defibrillatore portatile, in piena osservanza al regolamento nazionale per la gestione dei grandi eventi sportivi.

In ciascuna delle infermerie all’interno dello stadio sono inoltre presenti, oltre che due defibrillatori,medici e infermieri, sempre in osservanza al regolamento nazionale.

In occasione del grande afflusso previsto per la partita in questione, Medicina Futura ha inoltre provveduto a far presidiare gli ambulatori da medici di altissima professionalità e grande esperienza, tra cui i cardiologi Morra e Crucio.

Proprio il dott. Morra ha gestito l’emergenza, accompagnando personalmente in ambulanza il soggetto deceduto poi presso il Pronto Soccorso dell’ospedale San Paolo mettendo in atto tutte le manovre rianimatorie”

Fascia B, comincia la stagione dei giovanissimi regionali

Questo il calendario

Comincia la stagione anche per i giovanissimi regionali di Fascia B. Di seguito vi proponiamo il calendario integrale della stagione agonistica 20016/2017.

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Allarme carbonchio ematico: morte 15 mucche tra Bronte e Randazzo (Lo Piano – SaintRed)

Il carbonchio ematico / l’antrace, è un’infezione dal decorso molto rapido causata dal batterio Bacillus anthracis, le cui spore possono sopravvivere a lungo nell’ambiente. 

La malattia è caratterizzata da setticemia, coagulazione incompleta del sangue, con esito quasi sempre mortale per gli animali, difficile che possa colpire l’uomo, visto che il contagio deve essere diretto.

Sono a rischio, veterinari che devono provvedere alle vaccinazioni e gli agricoltori che sono a stretto contatto con gli animali. Bisogna fare molta attenzione, basta una piccola ferita fra l’animale infetto e l’uomo perche’ la malattia possa trasferirsi.

In tutto il perimetro dichiarato infetto, non bisogna in nessun caso avvicinarsi alle carcasse di animali morti, ne’ tantomeno raccogliere funghi o qualsiasi tipo di erbe selvatiche, visto che le spore del Carbonchio possono sopravvivere nel terreno circostante per giorni e giorni.

Il Sindaco di Randazzo Michele Mangione a causa dell’epidemia ha emesso un’ordinanza che ha definito infette le contrade a nord e nord ovest della statale 116 fino al confine con Tortorici, Floresta e Santa Domenica Vittoria“.

E’ assolutamente vietata la macellazione, sospesa la produzione del latte per 10 giorni  perche’ gli animali colpiti dal carbonchio non lo producono, quindi nessun pericolo neppure per i suoi derivati.

Meno pericoloso, o quasi impossibile il contagio derivante dal consumo della carne, quella derivata da animali morti di carbonchio diventa subito nera e quindi facilmente riconoscibile, (se non trattata con agenti chimici per modificarne il colore).

8000 capi di bestiame sono stati gia’ vaccinati, le competenti Autorita’ stanno facendo di tutto perche’ la malattia non si estenda negli altri Comuni limitrofi. Nei prossimi giorni si vedranno le conseguenze anche dal punto di vista economico visto che in tutta la zona si vive di agriturismo.

L’Angolo di Samuelmania – “L’emozione di tatuarmi Maradona sulla pelle”, Il Cubano: “Sono un artigiano, ma anche un vulcano”

Queste le sue parole a Vivicentro

Perchè Maradona è sempre Maradona, è il simbolo di chi vive il Napoli con passione e amore. E’ colui che ci ha esaltati e ti crea emozioni forti soltanto al pensiero. Vederlo da vivo, per chi del Napoli ne ha fatto ragione di vita è un qualcosa di unico. Samuele Esposito ha deciso di tatuarselo sul corpo questo momento unico e lo ha fatto grazie all’aiuto di un maestro del tatoo Il Cubano Enzo Donniacuo. Abbiamo ascoltato Samuele e questa è la sua emozione: “L’emozione di quella sera è indescrivibile. Un sogno che rincorro da 17 anni. Non sono mai riuscito a vederlo, ora l’emozione è unica. Vederlo in tv è sempre emozionante, dal vivo non riesco a spiegarlo. L’ho toccato, mi sono emzoionato. Pensa che non riuscivo neanche a prendere il pennarello dalla tasca per farmi autografare la sua maglia. Lui mi diceva ‘dai, dai’ e io ero paralizzato. Ci siamo fatti una bella foto insieme, ma non sono riuscito a dirgli niente. Non sono grande amatore dei tatuaggi, ma questa diventa una cosa importante e ho deciso di farlo. Ringrazio chi ha permesso la realizzazione di questo sogno”. Alle sue parole anche Il Cubano Enzo Donniacuo aggiunge: “La mia fortuna è trasformare la passione in lavoro. Sono un artigiano, vivo l’arte come passione. Ho riproposto un qualcosa che nasce 5 mila anni fa, in chiave moderna: con gli anni ho trovato un giusto equilibrio, nel contrasto tra bianco e nero che mi permette di esprimersi al meglio. Non ho sfumature di colore: è bianco o nero. Con la perdita di mia figlia, di qualche anno fa, ho deciso di dedicare tutto me stesso, diventando anche sfogo nella vita, in questa arte. Una professoressa mi ricorda sempre di essere un vulcano. Vivo il bene e regalo bene. Non amo polemiche, parlo con il silenzio. Samuele è un ragazzo d’oro e ho deciso di omaggiarlo di un qualcosa che per lui sarà importante nella vita. L’amore per Maradona lo ha portato a prendere questa decisione: lui ama il calcio e la storia. Ho uno studio dal ’98, questa è la mia vita”.

a cura di Samuele Esposito

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La Casa Bianca sostiene Renzi

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“Obama chiederà a Renzi di non dimettersi se il referendum dovesse essere sconfitto” perché a Washington si guarda al premier come un partner cruciale in Europa “su crescita e lavoro”. A dirlo sono i consiglieri del presidente Usa che lo anticipano a Fabio Martini e Paolo Mastrolilli de La Stampa.

“Crescita e lavoro, la Casa Bianca sostiene il premier”

Oggi il presidente Obama accoglie il primo ministro italiano Renzi alla Casa Bianca per una discussione approfondita sulla vasta gamma di settori a cui gli Usa e l’Italia collaborano sulla scena mondiale. Un settore spesso trascurato è il nostro impegno comune per la creazione di infrastrutture moderne, adeguate alla nostra epoca, che possono incentivare la crescita economica globale.

E aiutare i nostri imprenditori, i lavoratori e le aziende a innovare e prosperare.

Nelle economie avanzate, gli investimenti sono al di sotto dei tassi in vigore una decina di anni fa, prima della crisi economica globale. Nell’area dell’euro sono attualmente del 14 per cento sotto i livelli pre-crisi, negli Stati Uniti ci troviamo di fronte a un deficit infrastrutturale dell’ ordine di migliaia di miliardi di dollari, e gli investimenti infrastrutturali necessari all’Asia sono stimati in più di 5 miliardi di dollari nei prossimi cinque anni.

Noi crediamo che l’Unione europea e gli Stati Uniti dovrebbero trarre vantaggio dai tassi d’interesse eccezionalmente bassi investendo in una serie di importanti aggiornamenti infrastrutturali delle nostre reti energetiche, del sistema educativo, dei trasporti, delle piattaforme digitali e tecnologiche, della ricerca e dello sviluppo, e della nostra sicurezza. Come ha detto il primo ministro Renzi, «la direzione europea deve sottolineare l’importanza della crescita e degli investimenti pubblici e privati, non solo dell’ austerità».

Accrescere la domanda di lavoratori aumentando gli investimenti, sia pubblici che privati, è anche un modo per far crescere l’occupazione e aumentare i salari e la produttività dei lavoratori, rendendoli ancora più competitivi nell’economia globale e rafforzare le nostre classi medie.

I bassi investimenti stanno frenando la crescita della produttività da cui dipende la crescita dei salari. E dobbiamo fare di più per sostenere le capacità, la formazione e l’educazione della nostra forza lavoro, soprattutto dei giovani, così che possano essere produttivi e adattarsi alla rapida evoluzione dell’economia globale.

Di fronte alla ricaduta della crisi finanziaria, gli Stati Uniti hanno investito molto nelle infrastrutture e nel settore storico dell’energia pulita. Abbiamo approvato un piano quinquennale per mantenere gli investimenti nel settore dei trasporti.

Recentemente, il Presidente ha proposto l’iniziativa per le infrastrutture del 21° secolo, che comprende degli investimenti per i mezzi di trasporto ecologici e sforzi per superare gli ostacoli agli investimenti privati e alle partnership in settori quali le reti idriche pubbliche, le strutture portuali, la banda larga e la rete elettrica.

E possiamo fare di più in tema di trasporti, energia, istruzione, scienza e tecnologia per innescare il diffondersi dell’innovazione e il nascere di nuove industrie. Come ha detto il presidente Obama, «abbiamo bisogno di proseguire le riforme per assicurarci una prosperità a lungo termine, e sostenere la domanda e investire nel futuro».

Nella Ue, il presidente della Commissione europea Juncker ha introdotto il «Piano Juncker», per usare la Banca europea per gli investimenti per stimolare gli investimenti nelle infrastrutture.

L’Italia ha sostenuto questo piano, anche attraverso contributi aggiuntivi dal proprio bilancio, ma il bacino per gli investimenti a livello comunitario potrebbe essere ampliato per andare maggiormente incontro alle esigenze infrastrutturali europee.

La Commissione potrebbe anche progettare altri meccanismi che sfruttino l’elevato tasso di credito dell’Unione europea per finanziare gli investimenti necessari. In questo modo, l’Unione europea invierebbe un segnale forte che «l’Europa sta investendo in Europa». C’è un enorme potenziale per migliorare la crescita in Europa attraverso investimenti pubblici organizzati nei settori dell’energia pulita, dell’automazione, del digitale, dell’istruzione e nella sicurezza degli aeroporti, delle stazioni ferroviarie e dei centri urbani.

Se il settore pubblico può introdurre miglioramenti nelle infrastrutture e nella sicurezza che vadano a beneficio delle nostre società, è fondamentale che anche gli investimenti privati si muovano di conseguenza. Al G20 di Hangzhou, in Cina, i Paesi hanno ampiamente riconosciuto che abbiamo bisogno di trovare il modo di catalizzare gli investimenti privati, e questo include l’utilizzo della politica fiscale e la riforma dei nostri quadri normativi per incoraggiare piuttosto che soffocare la formazione di capitale.

I Paesi possono anche implementare gli investimenti, il credito d’imposta, tassi accelerati di ammortamento nelle detrazioni fiscali o nei crediti d’imposta per l’investimento nella formazione dei lavoratori (capitale umano), in aggiunta ai programmi infrastrutturali. Questo servirà a stimolare la domanda aggregata in tutto il mondo, e se lo facciamo bene, renderà la crescita più inclusiva e rafforzerà la classe media sia ora che in futuro.

Oltre alle infrastrutture, altri tipi di investimenti pubblici – soddisfare gli obiettivi della Nato, contribuire alle spese anti-terrorismo e a quelle per sostenere l’inclusione economica dei rifugiati – sono tutti importanti per aumentare la richiesta di manodopera in tutta l’Ue. La disoccupazione giovanile rappresenta una sfida speciale in molti Paesi, tra cui Italia, rendendo questi investimenti per il futuro e le misure per sostenere la crescita particolarmente strategici.

Come hanno dichiarato i leader del G20, è essenziale che i Paesi «utilizzino tutti gli strumenti» per rafforzare la crescita. Il supporto a breve termine per la crescita e gli investimenti non sostituisce le riforme strutturali o la sostenibilità fiscale a lungo termine, ma piuttosto è un complemento essenziale per entrambe.

Su entrambi i lati dell’Atlantico abbiamo bisogno di fare di più per ripristinare la correttezza e far funzionare l’economia per tutti, e possiamo farlo investendo nella crescita futura e nell’uguaglianza economica. I dirompenti cambiamenti introdotti dall’ economia globale stanno purtroppo colpendo in modo particolarmente pesante alcuni gruppi, in particolare la classe operaia. Come ha detto il presidente Obama durante il suo viaggio in Europa la scorsa primavera, «se gli oneri e i benefici della nostra economia globale non verranno distribuiti in modo equo, alcuni cittadini verranno lasciati indietro». Investimenti che permettano a tutti i lavoratori, agli innovatori e alle imprese di attingere alle infrastrutture del 21° secolo negli anni a venire saranno essenziali per il successo economico tanto degli Stati Uniti come dell’Europa.

 

(Traduzione di Carla Reschia )

Licenza Creative Commons 

Alcuni diritti riservati.

vivicentro.it/opinione
vivicentro/La Casa Bianca sostiene Renzi
lastampa/“Crescita e lavoro, la Casa Bianca sostiene il premier” WALLY ADEYEMO*, JAY SHAMBAUGH**

* Deputy National Security Advisor for International Economics

** Member of the Councilof Economic Advisers

Panico al Pungiglione: “Testa al Messina prima della sosta. Fontana? Mi ha colpito l’attaccamento alla maglia dei suoi ragazzi “

L’intervento di mister Panico al Pungiglione Stabiese

Nel corso della trasmissione radiofonica di ViviRadioWeb, “Il Pungiglione Stabiese”, abbiamo avuto in collegamento Mimmo Panico, allenatore della Berretti della Juve Stabia; con lui si è parlato della gara di questo fine settimana.

La Berretti ha espugnato anche il difficile campo di Reggio Calabria, adesso in classifica conduce a punteggio pieno: Sicuramente un buon segnale, speriamo di continuare così, anche se abbiamo disputato appena quattro partite e quindi ritengo sia ancora presto per pensare a qualcosa di importante.

Matassa reduce da un problema fisico, ritorna in campo e sigla il gol vittoria: Alleno un gruppo molto forte, devo ringraziare la società, nonché il presidente De Lucia e il direttore Turi di avermi dato la possibilità di allenare questa squadra. Dispogo di 25 calciatori tutti validi e preparati, dispiace solo non poter far giocare tutti e disporre solo tre cambi a partita, andrebbero premiati tutti i ragazzi, nessun escluso visto che si so resi partecipi di una trasferta lunga, impegnativa e sicuramente ognuno vorrebbe rendersi partecipe attivamente durante la partita. Ovviamente ci sarà tempo e spazio per tutti da qui fino al termine del campionato.

Mister Fontana in sala stampa dopo la spumeggiante vittoria contro il Foggia ha evidenziato lo spirito dei suoi calciatori in panchina, un bel accostamento anche per il settore giovanile da trasmettere a tutti i ragazzi, evidenziando soprattutto lo spirito del gruppo: Sicuramente è un aspetto importante. Mister Fontana oltre ad essere un tecnico valido e preparato, è una persona di un’umiltà eccezionale. Domenica ho avuto modo di poter ammirare l’ottima prova della Juve Stabia, ai miei ragazzi ho proprio detto di prendere esempio dalla prima squadra, è stata una partita straordinaria e il gruppo ha manifestato in pieno la sua forza contro un’avversario costruito per la vittoria del campionato. È stato bello vedere calciatori che hanno giocato in serie B incitare compagni giovani, bravo anche il tecnico che non guarda in faccia nessuno. Chi più di lui può decidere chi far giocare o meno visto che ha modo di osservare la squadra in settimana; ed infatti ha ritenuto opportuno far giocare un ’94 e un ’96 quando in panchina aveva calciatori importanti come Salvi e Zibert. Mi ha colpito l’attaccamento alla maglia di tutto il gruppo, alla fine con l’unione e la partecipazione attiva di tutto il collettivo diventa tutto più facile. I miei complimenti al mister e a tutto lo staff, può essere solo da esempio per noi che lavoriamo per il settore.

Secondo lei, c’è qualcuno dell’enturage della Juve Stabia che viene a visionare i ragazzi cercando di aggregali poi in prima squadra: Si, accade già da un bel po’ a questa parte, diversi ragazzi hanno preso parte del ritiro a Gubbio, e tutt’oggi si aggregano alle dipendenze di mister Fontana. Il direttore Turi si relaziona molto con la società che sicuramente può contare su giovani validi ai quali non manca la voglia di mettersi in mostra e posso garantire che indossare la maglia gialloblu è il sogno di ogni ragazzo che alleno.

Ritorni a Castellammare dopo la positiva esperienza al settore giovanili, adesso da allenatore della Berretti ti aspettavi l’ottimo inizio di stagione: Sapevo del progetto Juve Stabia, poi hi avuto modo di parlare con il direttore Turi il quale mi aveva messo al corrente di tutto, merito alla società che mi ha messo nelle condizioni giuste per poter lavorare. I risultati non si raggiungono mai per caso, ci alleniamo bene durante la settimana, siamo fortunati a disporre di uno staff di livello sia sotto il profilo tecnico e soprattutto sotto l’aspetto societario per l’eccellente organizzazione visto che andiamo anche in ritiro come si comporta una prima squadra. Sono tutti fattori importanti e alla lunga il lavoro ripaga.

Riccio è stato protagonista in quel di Reggio a suon di parate, segno che anche nei momenti di difficoltà la squadra sa reagire: Si il ragazzo ha compiuto interventi decisivi. È stata la prima partita dove abbiamo subito la squadra avversaria, soprattutto nel primo tempo, anche perché abbiamo giocato su un terreno di gioco impraticabile e in pessime condizioni, ricordando che la prima squadra ha purtroppo perso appena sette giorni or sono su un terreno impossibile da giocare a calcio. La Reggina ha fatto leva sul campo, i ragazzi so stati bravi a reggere l’urto degli avversari e Riccio ha fatto il suo dovere allo scadere sul tiro ravvicinato dell’attaccante centrale. È stato bravo nelle uscite sui lanci lunghi proventi dagli esterni, dando sicurezza all’intero reparto. Ringrazio l’allenatore Angelo Rossi e Marco Giglio, si vede la maturazione e la crescita dei nostri portieri, sono contento per la prestazione di Riccio, un ragazzo per bene che merita sicuramente un futuro importante.

La preparazione precampionato adesso sta dando i suoi frutti: Si, noi rispetto ad altre squadre del settore giovanile siamo stati tra i primi a partire per il ritiro proprio perché volevamo preparaci bene. Il direttore Turi è stato eccezionale sotto questo punto di vista, mi ha subito messo a disposizione un campo da calcio. Siamo partiti in anticipo ad inizio agosto, abbiamo lavorato tanto disputando anche partite contro avversari di categorie superiori e in particolare con la prima squadra a ferragosto. Tanti test importanti che ci hanno fatto capire tutto il potenziale che avevamo per capire soprattutto dove potevamo migliorare. Infatti abbiamo inserito in rosa nuovi giovani in zone del campo laddove eravamo carenti e solo per meriti del direttore Turi adesso disponiamo di una buona squadra, a mio avviso di prospettiva. Sono convinto che in futuro diversi ragazzi entreranno a far parte della prima squadra.

Prossimo impegno della Berretti : Giochiamo sabato in casa contro il Messina, squadra da non sottovalutare, ha impattato contro il Catania. Sicuramente verrà a Castellammare una squadra determinata che cercherà di mettersi in mostra consapevoli di giocare contro la capolista. I ragazzi sono concentrati, vogliamo vincere in casa prima della lunga sosta di quindici giorni, sperando che ci sia anche una buona cornice di pubblico a sostenerci. Scivolone del Catania? Beh il settore giovanile è un campionato delicato, so ragazzi e basti guardare la Reggina una squadra cattiva e determinata che aveva perso 7-0 col Catania la settimana precedente e contro di noi ha creato mille insidie.

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La Casa Bianca chiede a Renzi di restare anche se al Referendum prevalesse il NO

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Il premier Matteo Renzi arriva alla Casa Bianca per la cena di Stato con Barack Obama e viene ricevuto con tutti gli onori. Sono i consiglieri del presidente Usa ad anticipare a Fabio Martini e Paolo Mastrolilli cosa avverrà dentro lo Studio Ovale: “Obama chiederà a Renzi di non dimettersi se il referendum dovesse essere sconfitto”perché a Washington si guarda al premier come un partner cruciale in Europa “su crescita e lavoro“.

Obama spinge Renzi: “Se vincerà il No, non si deve dimettere”

Oggi l’incontro alla Casa Bianca: sostegno Nato sui migranti. Doppio pressing su Al Sisi perché risolva il caso Regeni

WASHINGTON – I cerimonieri della Casa Bianca hanno persino consentito a telecamere e giornalisti italiani di dare uno sguardo – con 30 ore di anticipo – alle posate, alle porcellane e alla tavola dove questa sera si consumerà l’ultima cena di Stato del presidente Barack Obama, ospiti d’onore Matteo Renzi e la signora Agnese.

E il presidente del Consiglio è approdato a Washington molto compiaciuto per l’evento e anche molto adrenalinico, come raramente gli era accaduto nel passato. Sospinto da una «febbre» da caccia al consenso in vista del referendum del 4 dicembre, Renzi sta interpretando la missione con ritmi forsennati.

Ieri mattina, prima di decollare per gli Stati Uniti, Renzi ha trovato il tempo di far sentire la sua voce dalle onde di Radio 105, scrivere il suo pensiero su Enews, volare in elicottero in tre diverse iniziative in Toscana, partire per Washington. Qui, dopo dieci ore di volo e dopo il cambio abiti alla Blair House, il capo del governo si è trasferito a Villa Firenze, per partecipare al ricevimento organizzato dall’ambasciatore Armando Varricchio.

Un ricevimento che è soltanto l’antipasto di un’accoglienza, quella preparata dal presidente Barack Obama a Matteo Renzi, immaginata come un evento. A Washington il protocollo conta e il fatto che l’Italia sia stata scelta come la protagonista dell’ultima cena di Stato della presidenza Obama non è casuale, così come non è casuale l’enfasi di un giornale non distante dalla Casa Bianca come il Washington Post, che definisce l’invito a Renzi «un clamoroso voto di fiducia da parte dell’amministrazione Obama», anche in vista del referendum, mentre il Financial Times racconta di un’accoglienza «da star».

Durante i contatti diplomatici che hanno preparato l’evento, il messaggio più forte diretto dall’amministrazione americana a palazzo Chigi è stato quello relativo all’imminente referendum: appoggio incondizionato alle riforme e al Sì. Ma anche un consiglio: un’eventuale vittoria del No, non dovrebbe avere come conseguenza l’uscita di scena del leader italiano. Ovviamente a Washington non si entra nei dettagli e non lo farà oggi Obama – dimissioni, reincarico, ecc. – ma il consiglio è quello: Renzi non deve mollare. I democratici americani investono sul capo del governo italiano, più che per effetto di un rapporto personale speciale – che pure è buono – tra Obama e Renzi – per motivi strategici: in un’Europa vacillante, non può entrare in crisi anche l’Italia di Renzi, tra l’altro paladino di un modello di politiche attive per la crescita, in linea con quelle dell’amministrazione Obama. Questa motivazione la spiega Charlie Kupchan, responsabile dell’Europa al National Security Council: «La futura stabilità e crescita del continente sarà al centro dei colloqui, e noi vediamo Renzi come uno dei giovani leader che possono realizzarla».

Sul piano internazionale la Russia, la Libia e le migrazioni, la Siria, l’Iraq, ma anche l’Egitto, sono sul tavolo. Sulla Russia, il primo passaggio sarà il rinnovo delle sanzioni a fine anno. Sulla Libia gli americani chiedono aiuto per stabilizzare il governo, passando a quella che chiamano «la seconda fase». Sono grati all’Italia per le operazioni di assistenza già offerte, come l’ospedale a Misurata, per l’aiuto della nostra intelligence e l’uso di Sigonella, però chiederanno uno forzo ulteriore. Gli Usa poi favoriscono l’impegno della Nato nel salvataggio dei migranti.

Qui si inserisce anche il dossier dell’Egitto, che ci riguarda per l’uccisione di Regeni e il futuro del giacimento di gas scoperto dall’Eni davanti alle coste del Paese. Viste le sue difficoltà economiche, l’Egitto ha chiesto al Fondo Monetario Internazionale un pacchetto di aiuti da circa 30 miliardi di dollari, che viene negoziato in questi giorni. Gli americani hanno accolto con favore la richiesta, perché offre una leva: sono disposti ad aiutare il Cairo, mettendo però sul tavolo tutte le questioni aperte.

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lastampa/Obama spinge Renzi: “Se vincerà il No, non si deve dimettere” PAOLO MASTROLILLI, FABIO MARTINI – INVIATI A WASHINGTON

I nuovi poveri italiani: i giovani, e peggio staranno da anziani

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I giovani sono i nuovi poveri italiani, in un Paese che vede raddoppiare il numero di persone colpite dalla povertà.

La radiografia realizzata dalla Caritas descrive la ferita del disagio sociale: a soffrire di più sono coloro che hanno meno di 34 anni. Parliamo di quattro milioni e mezzo di italiani: “È un’emergenza sociale”, come riassume Linda Laura Sabbadini nell’editoriale. E non è tutto: in alcune aree del Paese i connazionali chiedono ai volontari della Caritas più aiuti degli immigrati.

L’Italia si scopre povera, serve un piano per salvare il futuro

La povertà è una emergenza sociale del nostro Paese. Il Rapporto Caritas parla chiaro. Nel 2015 la povertà assoluta è ulteriormente cresciuta, 4 milioni e mezzo di persone in totale. I poveri assoluti sono coloro che non riescono ad acquistare un insieme di beni e servizi essenziali per garantirsi una vita dignitosa, una misura definita dall’Istat. Nel 2015, sono più del doppio rispetto al 2007: siamo passati dal 3,1% al 7,6%. E questo grande balzo ha comportato una vera e propria riconfigurazione della mappa dei rischi di povertà.

Non sono più gli anziani il segmento a maggior rischio di povertà assoluta, ma i minori, seguiti dai giovani. La povertà assoluta tra loro è più che triplicata rispetto a nove anni fa: i minori sono arrivati a 1 milione 131 mila, il 10,9% del totale, i giovani fino a 34 anni a 1 milione 13 mila, il 9,9%.

Nessun cambiamento per gli anziani, stabili al 4,1% per un totale di 538 mila, non pochi: erano i più poveri nel 2007, sono diventati i meno poveri nel 2015. Se si analizza l’andamento della povertà relativa nel tempo, ci si rende conto ancora di più di come siano mutate le posizioni tra i gruppi di popolazione. Nel 1997 la povertà relativa degli anziani era superiore a quella dei minori di 4,4 punti percentuali.

Quella dei minori ha superato la povertà relativa degli anziani di 11,6 punti nel 2015.Il Sud è sempre in condizioni critiche, i poveri assoluti superano ormai i 2 milioni. Siamo di fronte ad una vera e propria emergenza sociale che tocca, tra l’altro, due segmenti particolarmente vulnerabili, i bambini e i giovani. La povertà è negativa per tutti. Ma chi da piccolo vive in situazione di povertà e questa si protrae nel tempo, ha purtroppo un futuro segnato: con maggiore probabilità vivrà da povero nel corso della vita. Perché non si tratta solo di povertà monetaria, ma di impossibilità a investire adeguatamente in formazione, cultura, nuove tecnologie. Depauperamento, sia sul fronte del capitale umano che sociale, minori opportunità, maggiore esclusione.
Anche per i giovani la situazione è critica. Ricerche condotte anche a livello internazionale mostrano come la storia lavorativa dei primi anni è fortemente predittiva per la situazione lavorativa futura. L’esclusione dei giovani dal mercato del lavoro prolungata o l’inserimento in lavori marginali e a basso salario, ha un impatto negativo sulle future prospettive di lavoro sia in termini quantitativi che qualitativi.

Caritas analizza anche i dati raccolti presso i suoi 1.649 Centri di Ascolto, dislocati su 173 diocesi. Nel corso del 2015, le persone incontrate sono state 190.465. Il peso degli stranieri continua ad essere maggioritario, per la prima volta gli utenti si distribuiscono equamente tra uomini e donne, il titolo di studio è molto basso. I bisogni o problemi più frequenti che hanno spinto a chiedere aiuto, neanche a dirlo, sono povertà economica (76,9%) e disagio occupazionale (57,2%).

La crisi sociale sarà più lunga della crisi economica e particolarmente dolorosa. Ha ragione Caritas quando propone un Piano Pluriennale di contrasto alla povertà, un graduale e progressivo incremento degli stanziamenti e il potenziamento del welfare locale. Di questo c’è bisogno, prima che sia troppo tardi. Attrezziamoci e dotiamoci degli strumenti più adeguati. Abbiamo bisogno anche di un luogo dove si raccolga la voce dei poveri e dove si elaborino proposte e strategie adeguate, grazie all’incontro dei massimi esperti di povertà da un punto di vista scientifico, delle politiche e dell’associazionismo. Prima c’era. Era la Commissione povertà (Cies), fu sciolta. Non è stato un bene. Perché non ricostituirla?

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lastampa/L’Italia si scopre povera, serve un piano per salvare il futuro LINDA LAURA SABBADINI

Gomorra (Mauro Lo Piano)

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Roberto Saviano scrivendo il libro ” Gomorra, Viaggio Nell’Impero Economico e Nel Sogno del Dominio della Camorra”, (10 milioni le copie vendute), non avrebbe mai potuto immaginre che avrebbe dovuto rinunciare forse per sempre alla sua vita da uomo libero.

Quando un Capitano dei Carabinieri tanti anni fa gli comunico’ che la sua vita era in pericolo, che le Autorita’ competenti gli avrebbero assegnato la scorta, Roberto Saviano aveva pensato che sarebbe stato un provvedimento momentaneo, poi tutto sarebbe tornato nella normalita’.
Oggi, a distanza di 10 anni vive giorno e notte sotto scorta armata, gli uomini che lo proteggono sono diventati per Roberto Saviano la sua nuova famiglia, con cui condividere gioie, dolori e momenti d’ansia.
Per lo scrittore le caserme di Polizia e Carabinieri sono le sue nuove case, nessuna possibilita’ di camminare tra la gente, guardare le luci dei negozi, mai fare 2 volte la stessa strada, ogni momento potrebbe essere quello buono per la eliminazione: la Camorra non si dimentica mai dei propri denigratori.
Questa odissea ebbe inizio quando, dal Palco di una manifestazione nella Piazza di Casal Di Principe, lo scrittore Saviano, ebbe l’ardire di fare i nomi di 2 boss, Antonio Iovine e Michele Zagaria, questa esternazione fu per Roberto Saviano, l’inizio della sua perdita della liberta’ di movimento.
Le verita’ sono scomode, fanno male, portano a processi con pesanti condanne, come nel processo “Spartacus” al centro del libro “Gomorra” scritto da Saviano, 16 furono gli ergastoli tra i vari esponenti delle cosche mafiose napoletane.
Per uno scrittore l’arma del pensiero molto spesso e’ piu’ crepitante di una mitraglietta, i suoi scritti resteranno a perenne ricordo di chi a rischio della propria vita, continua nel suo cammino di uomo libero.

Rapporto 2016 di Caritas Italiana su povertà ed esclusione sociale: ‘Vasi comunicanti’

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E’ stato presentato on-line il 17 ottobre, Giornata internazionale contro la povertà, il Rapporto 2016 di Caritas Italiana su povertà ed esclusione sociale dal titolo “Vasi comunicanti, che affronta questi temi allargando il proprio sguardo oltre i confini nazionali, cercando di descrivere le forti interconnessioni che esistono tra la situazione italiana e quel che accade alle sue porte.
Come per le precedenti edizioni – questa è la quindicesima – il Rapporto è frutto dell’analisi dei dati e delle esperienze quotidiane delle oltre duecento Caritas diocesane operanti su tutto il territorio nazionale, aggiornati al 2016.
Un focus particolare è stato dedicato all’analisi dei dati contenuti in vari rapporti di ricerca, prodotti da organismi internazionali e Caritas europee. Tra i documenti citati: il rapporto Global Trends dell’UNHCR, il rapporto del Secours Catholique (Caritas Francia) sulla tratta di esseri umani in situazioni di conflitto e post-conflitto (tradotto per l’occasione da Caritas Italiana), il rapporto “Migrants and refugees have rights” di Caritas Europa, il rapporto di ricerca di Caritas Italiana e UniSalento sui Neet “Nel paese dei Neet”, l’Atlante Sprar 2015 del Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati.
Il Rapporto “Vasi Comunicanti” segue in ordine di tempo e si collega a “Non fermiamo la riforma”, il Rapporto sulle politiche contro la povertà in Italia pubblicato la scorsa settimana.
caritasitaliana/

Juve Stabia, Morris Molinari ieri al Menti per sostenere le Vespe

Morris Molinari torna al Menti: le foto

Il match tra Juve Stabia e Foggia è stato spettacolare ed entusiasmante, soprattutto per i tifosi stabiesi, i quali hanno visto la Juve Stabia superare con un secco 4 a 1 il Foggia di Stroppa. A godersi lo spettacolo dalla tribuna vip dello stadio Romeo Menti c’era anche un idolo della tifoseria stabiese, nonchè pezzo di storia della Juve Stabia: Morris Molinari.

L’ex difensore e capitano delle Vespe è tornato a Castellammare per salutare tanti amici e per guardare da vicino la Juve Stabia di Fontana, che, avanti a una colonna della promozione in Serie B della grande Juve Stabia di Giglio e Manniello, ha dato spettacolo. Dopo la gara Molinari è sceso in campo insieme al Presidente Manniello ed ha partecipato, osannato dai tifosi, ai festeggiamenti dei gialloblù sotto la Curva Sud.

Proprio poche settimane fa avevamo intervistato in esclusiva Molinari, il quale ci aveva confessato come sentisse tutt’ora Castellammare come una seconda casa (CLICCA QUI).

E’ proprio vero, certi amori non finiscono mai..

Raffaele Izzo

In provincia di Pescara sgomberato un intero condominio

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Nella mattinata odierna, a partire dalle 08.00 circa a Cappelle Sul Tavo, in provincia di Pescara, i Carabinieri di Spoltore (Pe), unitamente a personale della locale Questura, reparti mobili della Polizia e dei Carabinieri, personale medico del 118, Vigili del Fuoco di Pescara e assistenti sociali del Comune di Montesilvano (Pe), hanno dato esecuzione allo sfratto di un’intera palazzina composta da sei unità abitative.

La storia ha avuto inizio nel 1999, quando il Comune di Montesilvano (Pe) aveva preso in affitto l’intero edificio, di proprietà di privati, per la realizzazione di “case parcheggio”; nel corso degli anni, non essendovi stata da parte delle persone ivi domiciliate una giusta contribuzione alle spese come stabilito da contratto, il Comune, nell’anno 2005, aveva ricevuto il primo sfratto da parte dei proprietari. Essendosi, poi, aggravata nel corso del tempo la situazione debitoria lo stesso Comune di Montesilvano, nell’anno 2015, aveva richiesto al Tribunale di Pescara un provvedimento d’urgenza finalizzato a liberare tutti e sei gli alloggi occupati.

Questa mattina è stata, quindi, data esecuzione al provvedimento: l’intera procedura, grazie anche alla collaborazione delle famiglie ivi domiciliate, ha permesso il regolare sfratto di tutte le unità abitative. Il Comune di Montesilvano (Pe), al fine di agevolare la situazione di coloro che sono stati sfrattati, ha messo a disposizione uomini e mezzi che, a titolo gratuito, hanno liberato gli alloggi dando la possibilità di sistemare arredi e suppellettili provvisoriamente presso un garage di Montesilvano (Pe).

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Modugno: “Albiol in serio dubbio, contro il Besiktas si scalda Chiriches”

Francesco Modugno, inviato Sky a Castel Volturno, ha riportato le ultime novità sugli azzurri:
“Maksimovic è apparso molto stanco, contro il Besiktas potremmo vedere Chiriches dal 1’ minuto. Albiol non ha pienamente recuperato, ancora differenziato per lui. C’ è stato un colloquio tra Sarri, Giuntoli e Gabbiadini: tecnico e società hanno ribadito la fiducia nei suoi confronti.
Nessun ritiro previsto domani sera, non è un momento positivo dal punto di vista psicologico per il Napoli e questo può aiutare”.

Il Pungiglione Stabiese – Le vespe mandano all’inferno i satanelli

Il Pungiglione Stabiese programma sportivo in onda su ViViradioWEB

Questa sera c’è il consueto appuntamento con ” Il Pungiglione Stabiese “, programma sportivo che parla di Juve Stabia a 360° gradi. Come sempre alla conduzione ci sarà Mario Vollono. Collegatevi oggi 17 ottobre 2016 dalle ore 19:30 per avere notizie in esclusiva sul mondo gialloblè. Avrete due modi per seguire la puntata:

DIRETTA

DIFFERITA (dopo 2 ore dalla diretta)

In questa puntata in studio ci saranno Mario di Capua (Radio Sant’Anna), Salvatore Sorrentino (ViViCentro) e l’opinionista Francesco Maresca

Parleremo della vittoria con il Foggia tra le mura amiche. Le Vespe superano la prova del nove con la prima della classe e si siedono al tavolo delle grandi battendo i satanelli con un perentorio 4 a 1.

Questa sera avremo come ospite telefonico Sandro Ambrosi, ex Bomber della Juve Stabia, colui che permise alle Vespe di ottenere l’ultima vittoria con i Satanelli grazie ad un rigore procurato e trasformato.

Ci collegheremo telefonicamente con il collega Danilo Sorrentino di Paganesemania  con il quale presenteremo il  prossimo avversario delle Vespe che sarà la Paganese.

Ci collegheremo telefonicamente con Mimmo Panico  mister della Berretti della Juve Stabia che viaggia a punteggio pieno in campionato.

Avvisiamo i radioascoltatori che è possibile intervenire in diretta telefonica chiamando il numero 081.048.73.45 oppure inviando un messaggio Whatsapp al 338.94.05.888.

Gli ascoltatori possono inoltre scrivere, nel corso del programma, sul profilo facebook “Pungiglione Stabiese” per lasciare i loro messaggi e le loro domande.

“Il pungiglione stabiese” è la vostra casa. Intervenite in tanti!

Vi ringraziamo per l’affetto e la stima che ci avete mostrato nel precedente campionato e speriamo di offrirvi una trasmissione sempre più bella e ricca di notizie.