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Oggi Renzi lancerà la sua sfida all’Europa

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Con alle spalle la festa alla Casa Bianca, Renzi arriva oggi a Bruxelles per il Consiglio Europeo. L’approccio è di sfida: su manovra e migranti il premier va all’attacco.

Renzi accende la sfida a Bruxelles: “Infrazioni a chi respinge i migranti”

Da Washington il premier avverte l’Unione: manovra finanziaria molto seria. E rilancia: siamo in credito, per bocciare la legge dovrebbero dire no ai fondi per Amatrice

WASHINGTON – Ora che la «festa» è finita, Matteo Renzi potrebbe godersi il successo, magari far capire perché il presidente degli Stati Uniti è stato così generoso con lui, ma la sirena delle vicende domestiche finisce per risucchiarlo, inesorabilmente.

Seduto su un divano dell’ambasciata italiana, il presidente del Consiglio incontra i giornalisti per una chiacchierata e ovviamente, in premessa non può che compiacersi per «il rapporto straordinario» allacciato con Obama, per il risultato politico «tecnicamente incredibile» determinato dalla accoglienza che gli ha riservato il presidente Usa, ma appena qualcuno prova a stuzzicarlo sui «rumors» che parlano di una possibile bocciatura della legge di Stabilità da parte di Bruxelles, il presidente del Consiglio si inalbera e dà avvio ad una raffica di battute taglienti: «Abbiamo fatto una manovra molto seria con un rapporto del 2,3% e come al solito ricompaiono le «perplessità», i portavoce anonimi che obiettano, che minacciano bocciature… Ma Bruxelles dirà di no su cosa? Sui soldi per Amatrice? O su quelli per una scuola? O sui 2 miliardi in più per la sanità? Bene, me lo dicano, mi mandino due righe scritte: questo o quest’altro non va bene!».

Renzi, reduce dagli allori della Casa Bianca, è così «carico» che arriva a rilanciare: «Ma la relocation (la ridistribuzione dei migranti nei Paesi Ue, ndr) dov’è? Noi aspettiamo una procedura di infrazione», brevissima pausa e poi conclude: «… per quei Paesi che non fanno la relocation!».

Dunque il messaggio a Bruxelles è lanciato: se immaginate di fare una lettera di richiamo all’Italia, dovete aprire una procedura di infrazione a tutti quei Paesi, tanti, che non hanno rispettato la decisione del Consiglio di ridistribuire i migranti già arrivati in Europa e che in quantità consistenti si trovano in Italia. Renzi evita accuratamente di alludere ad altre infrazioni, suscettibili di procedura, come il surplus commerciale della Germania, o come lo sfondamento sul deficit della Francia. Non pesta piedi importanti perché punta a far passare la flessibilità sui migranti, mettendo sul piatto le inadempienze altrui proprio su questo dossier. Al fondo dei pensieri c’è sempre la madre di tutte le battaglie: quella per il referendum. Una sconfitta in Europa e una minore disponibilità finanziaria non aiuterebbero e, alla luce delle reazioni in Italia alla grande accoglienza di Obama, a Renzi forse è venuto un dubbio: un certo eccesso di enfasi potrebbe rivelarsi un boomerang. E a chi gli chiede se voglia ridimensionare l’endorsement, lui risponde: «No, non freno assolutamente!». Teme forse che faccia breccia il tema dell’ingerenza americana? «Ma no. Con Obama, di referendum abbiamo parlato un attimo prima, ma non sta né in cielo né in terra che tutta questa accoglienza sia stata organizzata come uno spottone per il referendum! Ma di che stiamo parlando? Se arriva una domanda sul referendum, ovvio che Obama risponde come ha risposto».

In Italia c’è chi, come Renato Brunetta, è arrivato a dire che, dopo l’intervento sulla Brexit, Obama porterebbe «sfiga»… Renzi replica: «Ma dai, ragazzi! Stiamo parlando del presidente degli Stati Uniti e mi parlate di Brunetta? Capisco che non funziona, che non c’è notizia a spiegarvi che è stata una festa degli Obama che lasciavano, che è andato tutto bene e che l’Italia è tornata affidabile». E sull’accoglienza «da star», Renzi fa sapere che Obama lo informò di chiudere la sua presidenza con una cena di Stato in onore dell’Italia in primavera, «quando la vicenda del referendum era lontana».

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lastampa/Renzi accende la sfida a Bruxelles: “Infrazioni a chi respinge i migranti” FABIO MARTINI – INVIATO A WASHINGTON

Trump-choc a Las Vegas

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Nel terzo e ultimo dibattito presidenziale, a Las Vegas, è Donald Trump che sorprende l’America affermando: “Lascerò in sospeso fino all’ultimo l’accettazione del risultato” la notte dell’Election Day.

Mai prima un candidato alla Casa Bianca aveva minacciato di contestare l’esito delle urne e Trump lo fa denunciando i democratici perché garantirebbero il voto a molti illegali. Hillary Clinton replica affermando che Trump “nega le regole della democrazia americana”.

Hillary-Trump, scontro totale nell’ultimo duello tv. Il tycoon: “Non so se accetterò il risultato”

LAS VEGAS – Donald Trump si è rifiutato di promettere che accetterà il risultato delle elezioni, se l’8 novembre dovesse perdere. Questo è il titolo uscito dall’ultimo dibattito presidenziale di ieri sera a Las Vegas, e probabilmente ciò significa anche la fine della corsa alla Casa Bianca per il costruttore miliardario. La sua dichiarazione infatti ha oscurato tutto quanto di buono poteva aver detto nel resto del confronto, complicando i suoi tentativi di rimontare nei sondaggi.

Il dibattito di Las Vegas era cominciato con un tono molto più civile dei precedenti, grazie al moderatore della Foxnews Chris Wallace, che aveva obbligato i due candidati a rispondere con serità alle sue serie domande. Dalle armi all’aborto, dai giudici dela Corte Suprema alle ricette economiche, erano emersi punti di vista diversi, ma con civiltà e una relativa profondità di analisi mai vista prima.

Quando il discorso è passato al tema dell’immigrazione, però, il tono è cambiato. Quindi Trump è caduto nella trappola di non garantire la concessione della sconfitta: «Deciderò alla fine, vi lascerò in sospeso». Questa è una minaccia grave per la democrazia americana, che si regge sul passaggio pacifico dei poteri in base alla volontà degli elettori. Un conto è chiedere di rivedere lo spoglio se perdi di 500 voti, come accadde ad Al Gore nel 2000, e un altro mettere in discussione il risultato in anticipo, accusando l’avversario e il sistema di brogli. Questa denuncia forse piacerà alla base elettorale di Donald, che comunque lo avrebbe votato, ma difficilmente convincerà gli indecisi, che lui ha bisogno di conquistare per vincere, se hanno ragione i sondaggi che alla vigilia lo davano indietro di 7 punti rispetto ad Hillary a livello nazionale.

Niente stretta di mano dopo il dibattito in tv (lapresse)

Trump in realtà nei primi trenta minuti era stato disciplinato, e più preparato del passato. Aveva segnato dei punti criticando la Clinton Foundation, che «se vuole difendere i diritti delle donne dovrebbe restituire i milioni ricevuti da paesi come l’Arabia». Un po’ meno sicuro era stato nella difesa dagli attacchi per le molestie alle donne, perché aveva detto che le accuse sono false e forse create ad arte dalla campagna di Clinton. Così però aveva riservato loro lo stesso tattamento che Hillary aveva usato con le amanti di Bill, perdendo quindi la possibilità di attaccarla su questo fronte. Poi aveva condannato il furto di mail fatto dagli hacker russi, se confermato, ma non aveva condannato Putin con cui vorrebbe andare d’accordo, consentendo a Clinton di definirlo «un pupazzo» del Cremlino. Quindi Hillary lo aveva bollato come «la persona più pericolosa che si sia mai candidata alla Casa Bianca».

Il problema è che tutto questo, buono o cattivo che fosse, svanisce davanti alla minaccia di non riconoscere il risultato delle elezioni. Così per i prossimi giorni si parlerà solo della nuova gaffe di Trump, in cima ai titoli di tutti i giornali e criticata dallo stesso Partito repubblicano, invece che del suo messaggio.

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lastampa/Hillary-Trump, scontro totale nell’ultimo duello tv. Il tycoon: “Non so se accetterò il risultato” PAOLO MASTROLILLI – INVIATO A LAS VEGAS

Debacle Politica (Lo Piano – Redsint)

Se le previsioni fossero reali, come sembra che lo siano, nella prossima tornata elettorale del 4 Dicembre per Renzi e tutto il Governo sarebbe una debacle politica senza se e ma. I sondaggi dicono che il 76% degli Italiani voltera’ le spalle alla sua Riforma Istituzionale.
Per chi governa e spera ancora di farlo, non sarebbe dignitoso andare avanti con una politica non gradita alla maggioranza degli Italiani, che non la ritengono efficace per risollevare l’economia di una Nazione gia’ al collasso.
Da un sondaggio fatto da “Reputation Manager” Azienda Leader per monitorare sui Blog, Siti One Line, Social Network, l’umore degli Italiani nei confronti della riforma, la stragrande maggioranza della popolazione votera’ NO, considerano Renzi un bugiardo, un racconta favole, le elemosine politiche dell’ultimora non incantano piu’, la gente e’ stanca di vivere di elemosine.
Accorciamento Senatoriale
Se in Italia si deve risparmiare, non sara’ certamente l'”accorciamento” dei Senatori che portera’ ad un abbattimento dei costi, visto che i loro posti saranno rimpiazzati da Sindaci e Consiglieri Regionali,
A questi, prima ancora che si siedano negli scanni, verra’ data l’immunita’ parlamentare, che gli dovrebbe consentire almeno in teoria, ad essere in un certo senso protetti in caso di marachelle.
Scenari Apocalittici
Renzi ha prospettato in caso di perdita elettorale, meno sicurezza contro il terrorismo, meno risorse per fronteggiare l’Isis, e un aumento dello Spread, come se lui e il suo Governo fossero gli ultimi guerrieri a baluardo della nostra sicurezza nazionale.
Credibilita’ in seno alla Comunita’
Se dovessero vincere i Si, Renzi avrebbe piu’ credibilita’ in seno alla Comunita’ Europea? con lui o senza di lui le cose non cambierebbero, almeno fino a quando non vi sara’ la persona giusta che si fara’ rispettare nei termini e nelle modalita’ giuste.
Personalizzazione del voto poi ritirata
Non sara’ piaciuto agli Italiani il suo voltafaccia, prima aveva asserito che in caso di perdita sul Referendum Istituzionale sarebbe andato a casa, poi si e’ tirato indietro, asserendo che aveva commesso un madornale errore nella personalizzazione del voto.
In questo scenario politico gli Italiani non si sentono protetti da un Governo sempre piu’ bugiardo e infido, con il voto di Dicembre Renzi & Company potrebbero trasformarsi in polvere di stelle (cadenti).
PS :
Un sentito ringraziamento a Gino Gatto che ha collaborato nella stesura dell’articolo.

Valentina Milluzzo, morta per ”infezione” d’obiezione di (in)coscienza

Valentina Milluzzo, 32 anni, incinta di due gemelli, alla diciannovesima settimana di gravidanza, era stata ricoverata all’ospedale Cannizzaro di Catania alla fine di settembre in seguito alla dilatazione dell’utero. Dopo un paio di settimane qualcosa non va. Ha forti dolori, ha la febbre alta, collassa. La temperatura corporea è di 34 gradi, la pressione arteriosa è bassa e uno dei due feti avrebbe sofferto una crisi respiratoria per cui bisognerebbe intervenire per cercare di rimediare alla sepsi che minaccia la vita di Milluzzo estraendo il feto in sofferenza ed invece, ecco la lapidaria risposta che avrebbe dato il medico che avrebbe dovuto e potuto intervenire: “Fino a che è vivo io non intervengo”, solo quando il cuore del feto si ferma sarà estratto e a nulla, sempre a quanto riportato dall’Ansa, sarebbero valse le urla di dolore della donna ne un’altra ecografia che mostra la sofferenza fetale anche del secondo gemello. La risposta del medico sarebbe stata la stessa. La donna viene portata in rianimazione. Il 16 muore. Da qui la doverosa inchiesta del procuratore Carmelo Zuccaro dopo la denuncia ricevuta in base all’articolo 9 della legge 194 che recita: 

“L’obiezione di coscienza non può essere invocata dal personale sanitario, ed esercente le attività ausiliarie quando, data la particolarità delle circostanze, il loro personale intervento è indispensabile per salvare la vita della donna in imminente pericolo”.

Ma leggiamo ora come ha riportato la notizia l’Ansa:

Muore dopo aborto due gemelli, inchiesta (Mimmo Trovato)

A Catania a quinto mese gravidanza. Pm, atto dovuto dopo denuncia

Valentina Milluzzo morta per ''infezione'' d'obiezione di (in)coscienza
Valentina Milluzzo morta per ”infezione” d’obiezione di (in)coscienza

La Procura di Catania ha aperto un’inchiesta sulla morte di una 32enne impiegata di banca deceduta il 16 ottobre scorso, dopo 17 giorni di ricovero nell’ ospedale Cannizzaro per delle complicazioni alla 19/ma settimana di gravidanza avviata con la procreazione assistita in un’altra struttura. La donna, incinta di due gemelli, nati morti, era sposata con un trentenne, ed era alla prima gravidanza. Anche il ministro della salute Beatrice Lorenzin ha deciso di inviare gli ispettori all’ospedale.

Il fascicolo della Procura è stato attivato, come atto dovuto, dopo la denuncia dei familiari della donna che nella loro ricostruzione dei fatti parlano di un medico che si sarebbe rifiutato di estrarre i due feti, quando sono entrati in crisi respiratoria, perché obiettore di coscienza.

Il procuratore Carmelo Zuccaro ha disposto il trasferimento della salma in obitorio, bloccando i funerali che erano stati organizzati nel paese del Catanese di cui la donna era originaria, e il sequestro della cartella clinica. La magistratura disporrà l’autopsia dopo avere identificato il personale in servizio che sarà indagato, come atto dovuto, per omicidio colposo per potere eseguire l’esame medico legale.

Dalla Procura si conferma il contenuto della denuncia, ma si sottolinea che “questa è la prospettazione dei fatti esposta dalla famiglia, che dovrà essere verificata”. Ma per questo occorrono un’analisi attenta della cartella clinica e l’esito dell’autopsia.
A riferire il contenuto dell’esposto presentato alla Procura è il legale della famiglia, l’avvocato Salvatore Catania Milluzzo. “La signora al quinto mese di gravidanza – sostiene il penalista – era stata ricoverata il 29 settembre per una dilatazione dell’utero anticipata. Per 15 giorni va tutto bene. Dal 15 ottobre mattina la situazione precipita. Ha la febbre alta che è curata con antipiretico. Ha dei collassi e dolori lancinanti. Lei ha la temperatura corporea a 34 gradi e la pressione arteriosa bassa. Dai controlli – aggiunge – emerge che uno dei feti respira male e che bisognerebbe intervenire, ma il medico di turno, mi dicono i familiari presenti, si sarebbe rifiutato perché obiettore di coscienza: ‘fino a che è vivo io non intervengo’, avrebbe detto loro. Quando il cuore cessa di battere viene estratto il feto e mostrato morto ai familiari. Due di loro possono avvicinare la donna che urla dal dolore e grida continuamente ‘aiuto’. Viene eseguita una seconda ecografia – continua nella ricostruzione il penalista – e anche il secondo feto mostra delle difficoltà respiratorie. E anche il quel caso il medico avrebbe ribadito che lo avrebbe fatto espellere soltanto dopo che il cuore avesse cessato di battere perché lui era un obiettore di coscienza”.
Il secondo feto, secondo la denuncia, non è mostrato ai familiari. E un medico li avvisa che “le condizioni della donna sono gravissime perché la sepsi si è estesa, con una setticemia diffusa”. La donna sedata è portata in rianimazione, “e i familiari – osserva l’avvocato Catania Milluzzo – riferiscono di averla vista con dei cerotti sulle palpebre che le chiudevano gli occhi”. Poi domenica 16 ottobre la notizia del decesso.

vivicentro/isole/cronaca/
vivicentro/CATANIA – Morire di ”infezione” d’obiezione di (in)coscienza
ansa/Muore dopo aborto due gemelli, inchiesta (Mimmo Trovato)

Sotto la Lente – Juve Stabia, alla scoperta di Danilo Russo

Protagonista della nostra rubrica è oggi Danilo Russo, il portiere della Juve Stabia. L’estremo difensore è nato a Pompei nel 1987 ma ha sempre vissuto a Castellammare; possiamo considerarlo quindi uno stabiese d.o.c.. Fin da giovane Russo ha fatto vedere doti importanti tanto da ricevere la prestigiosa chiamata del Genoa; proprio durante gli anni al Grifone Danilo ha giocato con tanti colleghi che adesso militano in Serie A ed in Nazionale e che ricorda con affetto e stima.

Le stagioni più importanti di Danilo sono quelle alla Pro Vercelli, allo Spezia ed al Vicenza. Russo è un portiere con fondamentali di prim’ordine, che riesce sempre a farsi trovare pronto una volta chiamato in causa; portiere essenziale che lascia poco spazio allo spettacolo ma molto di più alla concretezza. L’idolo di Danilo non poteva che essere Gianluigi Buffon, fenomeno nonché continua fonte d’ispirazione. Particolarità di Danilo è il numero 22 che campeggia sulla sua maglia: lo stesso estremo difensore confessa di odiare la monotonia anche nei numeri e quindi di aver scelto un numero diverso dal classico 1. Non è la prima volta che è Russo si affida una numerazione particolare: durate l’esperienza al Vicenza ha indossato infatti il numero 7.

Il compagno di squadra con cui Russo ha legato di più è il difensore argentino Santiago Morero; i due risiedono a Vico ed ogni giorno si recano insieme agli allenamenti; tra le loro famiglie è nato inoltre un legame sincero. Il portiere gialloblù però precisa che quello di quest’anno è un gruppo davvero sano e che di conseguenza si sente legato a tutti i compagni di squadra.

Pur essendo un portiere di assoluto livello, Danilo afferma di voler sempre migliorare e di lavorare quotidianamente per aiutare la squadra a raggiungere i suoi obiettivi; Russo in questo scorcio iniziale di stagione si è reso protagonista di interventi superlativi, come quello di Monopoli o di Reggio Calabria. Danilo però considera quella sul colpo di test di Cellini all’esordio della stagione in Coppa Italia a Livorno, la miglior parata della sua stagione. Danilo ammette poi che uno degli aspetti che più gli piace da suo ruolo è il contatto per tutti 90 minuti o quasi con i tifosi; proprio la passione della Curva Sud e dei tifosi gialloblù dà sempre una carica incredibile al portiere stabiese.

Fuori dal campo Danilo ama rilassarsi con la famiglia; tra le sue passioni estive ci sono il tennis e la pesca subacquea. Danilo inoltre ama gli animali: a casa ha un cane, due pappagalli, due tartarughe d’acqua dolce e ci confessa che sta tentando di convincere la moglie a prendere un altro cane, ma l’opera di convincimento è più difficile di una grande parata. Ringraziamo Danilo e l’Ufficio Stampa della Juve Stabia.

Raffaele Izzo

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Boom e Flopp(y) (Mauro Lo Piano – Redsaint)

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Dopo il Boom delle assunzioni dovute alle super promozioni della Jobs Act, era normale che esauriti gli sgravi fiscali, ci fosse un’inversione di tendenza, un vero e proprio Flopp(y) sulle assunzioni e un Boom nei licenziamenti.
Boom e Flopp(y) sono 2 bestie feroci, difficilmente addomesticabili, prima di chiuderle nello stesso recinto e possano convivere assieme ci voleva un periodo di prova.
Renzi non e’ un domatore, ma da buon venditore di fumo, conosce le Leggi della gravita’, e’ risaputo che i boom economici e gli eventuali crolli, possono stare in piedi solo se gonfiati con aria fritta, in quest’arte e’ un maestro, sarebbe capace di far camminare pure i sacchi vuoti.
Renzi parte per l’America mentre :
I dati sull’occupazione, sul debito pubblico, sulla nostra economia, sulle coperture finanziarie, non sono certo rassicuranti, i conti pubblici tornano solo sulla lavagna.
Occupazione :
Con la cessazione degli sgravi contributivi, ha perso ogni vigore la spinta delle assunzioni, un datore di lavoro non e’ in grado di mantenere un dipendente con le tasse che bisognerebbe pagare, ne’ tantomeno tenere in piedi la propria azienda quando i contributi da versare allo Stato sfiorano quasi il 70% sugli utili.
Nei primi mesi dell’anno, rileva l’osservatorio INPS, abbiamo avuto un vero e proprio crollo delle assunzioni con contratti stabili, un tonfo pari al 33%, 1 assunto su 3 e’ stato licenziato. Se cio’ non bastasse si e’ riscontrato un 2° Boom, quello dei licenziamenti per giusta causa, 46 mila nei primi 8 mesi dell’anno.
Possibile che in Italia siano tutti assenteisti o fannulloni?
La sospensione definitiva dal lavoro puo’ star bene per coloro che timbrano il cartellino e vanno a fare shopping, veri e propri fannulloni cronici, ma la maggior parte dei licenziamenti si sono avuti per la cancellazione dell’Art.18 e l’introduzione dei contratti a tutele crescenti. Tutti questi escamotage, messi in atto solo per confondere le idee, non hanno portato a nessun risultato concreto, anzi hanno aggravato una situazione gia’ critica.
Oggi in Italia a distanza di 2 anni dall’introduzione delle nuove Leggi attuate da Renzi, nulla e’ mutato, le tasse sono sempre le stesse, si cambiano solo le sigle per dar meno nell’occhio, i disoccupati sono stabili all11%, sul debito pubblico, sull Pil s e sulle coperture finanziarie e’ meglio non aprire quest’argomento
In questa disastrosa situazione in cui si trova il nostro Paese, Renzi, ha avuto il tempo ed il coraggio di andare a cena con Obama, (sarebbe stato preferibile che il Presidente americano avesse invitato il nostro Capo dello Stato), di prendersi meriti su riforme inesistenti,  di baciare il santo, e tornare con lo stomaco pieno a casa, mentre 4 milioni di Italiani si devono accontentare di mangiare nelle mense della Caritas.
Buona digestione Presidente.

VIDEO ViViCentro – Besiktas, Inler: “Napoli è sempre una piazza speciale per me”

Queste le sue parole

E’ arrivata una sconftta nel terzo turno del girone d Champions League per il Napoli. Sconfitta interna contro il Besiktas per 3-2 in una gara che ha visto troppi errori commessi che ne hanno condizionato l’esito. Al termine del match, in mixed zone, ai nostri microfoni, ha parlato Gokhan Inler, oggi centrocampista dei turchi.

dal nostro inviato al San Paolo, Ciro Novellino

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VIDEO ViViCentro – Maggio: “Qualificazione riaperta? Dipende solo da noi!”

Queste le sue parole

E’ arrivata una sconftta nel terzo turno del girone d Champions League per il Napoli. Sconfitta interna contro il Besiktas per 3-2 in una gara che ha visto troppi errori commessi che ne hanno condizionato l’esito. Al termine del match, in mixed zone, ai nostri microfoni, ha parlato Christian Maggio.

dal nostro inviato al San Paolo, Ciro Novellino

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Reina: “Pubblico sacro, ma abbiamo bisogno di fiducia”

Reina ai microfoni di Premium Sport

Ai microfoni di Premium Sport, è intervenuto Pepe Reina, portiere del Napoli, il quale ha dichiarato: “Il pubblico è sempre sacro, ma serve fiducia. Non ho nessun dubbio su nessuno dei miei compagni e dobbiamo continuare così, poi il pubblico si manifesta come vuole. Mi piacerebbe se non si fischiasse, ma rispetto le azioni di una tifoseria sacra come la nostra. Manca un po’ di fiducia a tutti, bisogna alzare il livello di gioco, io per primo. Questi periodi arrivano, bisogna continuare. Dobbiamo accettare le critiche, come dice un mio amico, aiutano a crescere. Oggi la squadra non ha subito la partita come contro la Roma, abbiamo fatto meglio. Comunque non dobbiamo fare più errori. Primo gol? Ho sbagliato perché ho pensato che calciasse dall’altro lato l’attaccante e sono andato subito a terra, devo imparare anch’io. Questa piazza è talmente diversa che bisogna essere sempre tranquilli. Quando si sbagliano 2-3 partite di fila qui si sente di più, io per primo. Ma appena ritroveremo la vittoria ci ridarà fiducia, se la squadra si diverte in campo vince”.

Diawara: “Dispiace per la sconfitta, ma contento per il debutto”

Diawara ai microfoni di Premium Sport

Ai microfoni di Premium Sport, è intervenuto il debuttante Daiwara, il quale ha dichiarato: “Dispiace per la sconfitta, il momento di calo capita a tutti. Adesso dobbiamo lavorare per rialzarci. Jorginho? E’ un grandissimo giocatore. Io sono giovane e mi metto a disposizione del mister, cerco di imparare il più possibile dagli altri. Lite col Bologna? E’ stato un momento difficile per me, ma ora sono in una grande squadra e voglio fare bene. Ho messo la testa apposto”.

Sarri: “Oggi primo passo per ritrovarci, sensazioni positive”

Sarri ai microfoni di Premium Sport

Ai microfoni di Premium Sport, è intervenuto il tecnico del Napoli, Maurizio Sarri, il quale ha dichiarato: “Ci complichiamo la vita da soli, abbiamo pagato momenti di passività, dopo il rigore sbagliato e dopo il terzo gol subito. Stiamo giocando bene a tratti, ma con un filo di preoccupazione di troppo, che ci porta a commettere errori. La sensazione è che stasera avevamo molta più rabbia rispetto al match di Roma. Oggi un primo passo per ritrovarci. La fase difensiva, questa sera, è stata nervosa e disordinata. Anche se poco hanno potuto nei gol degli avversari. Bisogna ritrovare spensieratezza. Le sensazioni sono positive, gli eventi della partita non ci hanno aiutato. Dobbiamo difendere con più ordine, ma l’aggressività di questa sera è stata notevole. A sprazzi ho rivisto il nostro gioco. Nulla ci sta andando nel verso giusto, ma bisogna saper reagire. Dobbiamo giocare divertendoci. Ci hanno messo delle etichette addosso che non sono le nostre, dobbiamo fare un percorso molto lungo, e bisogna fregarsene di ciò che dicono. Ci divertiamo noi, si diverte il pubblico. In fase difensiva voglio rivedere meglio il primo gol, per il secondo non credo c’entri molto la fase difensiva. Il fuorigioco del terzo gol turco va ad aggiungersi ad una serie di eventi negativi.”

Maggio: “Sono fiducioso, il vero Napoli quello dei primi match”

Maggio ai microfoni di Premium Sport

Ai microfoni di Premium Sport, al termine di Napoli-Besiktas, è intervento Maggio, il quale ha dichiarato: “Purtroppo è un periodo in cui ci gira male. In campionato e anche stasera gli episodi sono contro, l’impegno è sempre stato massimo da parte di tutti. Spero e penso che ne verremo fuori alla grande, conosco i valori di questo gruppo. Non c’è sufficienza in certe giocate. Quando i risultati non arrivano sei un po’ deluso, quindi qualche giocata ti viene a mancare. Purtroppo stiamo facendo un po’ di errori, ma anche gli episodi non vanno a favore. In questi casi subentra un po’ di paura e si va in difficoltà, dobbiamo migliorare le posizioni un po’ troppo lunghe che abbiamo adesso. E’ una situazione un po’ particolare, ma noi diamo il massimo e il mister è contento. Dobbiamo guardare avanti adesso. Sono fiducioso, vedo andare sempre al massimo. Poi è normale che i tifosi si comportino come fanno, sono convinto che possiamo fare bene. Il vero Napoli è quello delle prime partite”.

Insigne, serata da incubo: il San Paolo non perdona, lui in lacrime

Lacrime amare per Lorenzo Insigne

Continua la maledizione del gol per Lorenzo Insigne, a secco da aprile 2016. Il numero 24 si dimostra uno dei peggiori in campo anche questa sera, sbagliando, in particolare, il rigore che avrebbe potuto portare il Napoli sul 2-2. Subito dopo l’errore, Sarri decide di optare per il cambio: al suo posto Gabbiadini. Una bordata di fischi alla sua uscita dal campo e qualche lacrime versata per il nativo di Frattamaggiore.

Varriale: “Sarri ha sbagliato alcune scelte”

Le parole di Enrico Varriale

Enrico Varriale, giornalista della Rai, ha rilasciato alcune dichiarazioni durante la trasmissione Campania Sport in onda sull’emittente Canale 21, analizzando la dura sconfitta del Napoli contro il Besiktas: “Sarri stasera ha sbagliato tanto, mi dispiace per lui. Come ha fatto a lasciare in panchina Manolo Gabbiadini, la formazione schierata, in generale, non mi è piaciuta. A questi livelli non puoi permetterti di giocare senza attaccante. Non è concepibile”.

Piccinini: “L’assenza di Albiol si fa sentire in difesa”

Le parole di Sandro Piccinini

Sandro Piccinini, giornalista e telecronista di Premium Sport, dopo la sconfitta del Napoli, ha scritto un tweet sul suo profilo Twitter analizzando la pesante sconfitta del Napoli: “Il Napoli senza Albiol non sa più difendere. Reina e Jorginho imperdonabili. Però Mertens sa fare anche il centravanti… “. Parole che fanno riflettere, visto che questa è la terza sconfitta consecutiva degli azzurri e la prima in Champions League in questa stagione.

Chiariello su Twitter: “Ma Reina? Mi chiedo come sarebbe finita con Buffon”

Le parole di Umberto Chiariello

Umberto Chiariello, giornalista e presentatore televisivo, alla fine del match tra Napoli e Besiktas, che ha visto gli azzurri perdere 3-2, ha scritto un post sul suo profilo Twitter: “Ma vogliamo parlare di Reina? Altri due gol discutibili, anche più! Delusione”. “Penso alla Juve sballottata a Lione e salvata dall’immenso Buffon. A portieri invertiti. Come sarebbe finita?”

LA CLASSIFICA- Napoli ancora primo, ma che brivido

La classifica del girone B, Napoli ancora primo

Nonostante la sconfitta interna in casa contro il Besiktas, il Napoli conserva il primo posto nel girone. Tuttavia, si complica il cammino degli azzurri: i turchi, infatti, salgono a cinque punti e si avvicinano pericolosamente ai partenopei. Seguono il Benfica, a quanto punti, e la Dinamo Kiev ad un solo punto in classifica.

Dura sconfitta per il Napoli, arriva il commento di Zazzaroni

Le parole di Ivan Zazzaroni

Ivan Zazzaroni, giornalista e opinionista televisivo, ha scritto un messaggio sul suo profilo Twitter dopo la sconfitta subita dal Napoli in casa contro il Besiktas per 3-2: “Stasera il Napoli può solo dire: mi sono fatto male da solo. Il Besiktas è poca cosa”. Come si potrebbe non condividere le sue parole, questa è la terza sconfitta tra campionato e Champions dopo Atalanta e Roma.

Mertens: “Siamo stati sfortunati, abbiamo giocato al massimo”

Mertens ai microfoni di Premium

Al termine di Napoli-Besiktas, conclusasi per 3-2 in favore degli ospiti, ha parlato Dries Mertens, ai microfoni di Premium Sport: “E’ brutto perdere così. Abbiamo giocato al massimo, lasciando tutto sul campo. E’ stata sfortuna. Non abbiamo nessun problema né in testa né sul fisico, corriamo sempre più degli avversari. Loro hanno avuto tre palloni in area e tre gol, è davvero brutto. Assenza di Milik? Non è questo, abbiamo avuto tante occasioni. Ora teniamo alta la testa”.

Champions, Napoli-Besiktas, i voti di Vivicentro: troppi errori!

Questi i voti di Napoli-Besiktas

Si è giocata al San Paolo la terza gara del girone di Champions League a tinte azzurre nella quale il Napoli ha affrontato i turchi del Besiktas. Questi i voti di Vivicentro.it:

Reina 5, Maggio 6, Koulibaly 5, Chiriches 5.5, Ghoulam 5, Zielinski 6, Jorginho 4.5, Hamsik 5.5, Callejon 6.5, Mertens 7, Insigne 5. A disp. Sepe, Hysaj, Giaccherini, Allan 6, Maksimovic, Gabbiadini 6, Diawara 6. All. Sarri 5

dal nostro inviato al San Paolo, Ciro Novellino