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Altro Grano Bancario per le Banche dell’Apocalisse (Mauro Lo Piano Saint Red)

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Dopo i 350 milioni di Bond, devoluti alle 4 Banche dell’Apocalisse, (Banca Etruria, Banche delle Marche, Cari Chieti, e Cari Ferrara), non poteva mancare un ulteriore rimessa di grano bancario per altri 100 milioni di euro per continuare a tenerle a mollo.

Il problema non si porrebbe se i soldi venissero scuciti dallo stesso circuito bancario italiano… e no’, saranno 4. milioni e mezzo di correntisti a pagare questa ulteriore rapina.

La Motivazione di tale richiesta è da attribuire ai maggiori costi  che le Banche devono versare al Sistema di Garanzia dei Depositi e al Fondo Nazionale di Risoluzione. E’ come un salvadanaio simile a quello assicurativo, solo che in questo caso, le sicure “vittime” sono i correntisti.

La Rapina

Sono 3 le Banche che hanno optato di far ricadere sui propri correntisti i maggiori costi per i contributi di cui sopra :

Banco Popolare
Ubi
Unicredit

ma non e’ detto che in un momento successivo altri istituti di credito non si accodino al suddetto trio.

Ogni correntista dovra’ pagare un “pizzo” di 12 o 24 euro annue, secondo se si tratta di persona fisica o giuridica, e come se cio’ non bastasse le 3 Banche in questione, potrebbero prelevare dal tuo granaio, ma solo ” Una Tantum ” altri 25 euro, un vero e proprio businnes.

Mettere i soldi nelle Banche Italiane “conviene”, visto che sui depositi non prendi un centesimo, mentre come premio di inizio e fine attività, ti vengono addebitate tutte le spese per le loro rapine varie.

In tutto questo contesto la Banca D’Italia ha avuto una sola funzione, quella di spettatrice non e’ entrata ancora nel merito o nei meriti, e’ rimasta impassibile a fare ‘da palo’.

Stando cosi’ le cose :

Vi è la possibilità di cambiare Banca se non volessi accettare questo balzello annuale? certo che si’, entro 60 giorni devi mandare il “papello” di disdetta. Se hai un conto semplice non vi sono problemi in un paio di giorni puoi traslocare, le cose si complicano se al C/C hai allacciate le bollette di casa, (luce telefono acqua), o hai in corso un pagamento di mutuo, o possedi per disgrazia una carta di credito. In questi casi i tempi di “fuga” dalla tua Banca si allungano di parecchio, i mesi potrebbero diventare vintage.

Andiamo a mietere il grano :

A questo punto e’ lecito porsi una domanda, conviene tenere i soldi nelle Banche Italiane o nasconderli nei granai o dentro i materassi di casa propria?.

Sconcerti: “L’irregolarità della Juventus della passata stagione non va presa come esempio”

L’irregolarità della Juventus della passata stagione non va presa come esempio

Scrive Mario Sconcerti nel suo editoriale sul Corriere della Sera: Fossi il Milan non darei troppa importanza alla vittoria, mi accontenterei stasera di non perdere. Non perché il Milan non possa vincere, ma perché non è necessario farlo. Per due ragioni:
1) Per vincere un campionato inseguendo, non serve battere la favorita. Se vinci, meglio, nessuno lo impedisce, ma non è quello il risultato base. Le squadre migliori dividono spesso i punti a disposizione nelle due partite dirette. Anche lo scorso anno fu così: 3 punti il Napoli e 3 la Juve, 3 punti la Roma e 3 la Juve. Napoli e Roma persero cioè il campionato per i punti lasciati agli altri avversari. Non è fondamentale essere più forti del proprio miglior avversario, conta soprattutto essere più forti di tutti gli altri 18.
2) Non c’è ancora un distacco forte, il Milan è anzi l’unico nelle ultime 5 partite, cioè oltre metà del campionato giocato, ad aver guadagnato punti sulla Juve. Da 5 giornate è venuta fuori una competitività diversa che resterebbe confermata anche da un pareggio.
3) Non bisogna valutare la Juve da un anno fa. È certamente ancora la più forte, molti suoi giocatori sono i migliori nei ruoli. Non bisogna farlo perché è diversa la Juve e sono diversi gli avversari, per esempio il Milan. Non sto dicendo che la Juve è peggio e il Milan meglio, dico che la camminata della Juve della scorsa stagione non ha precedenti nei 90 anni di campionati a girone unico. È stata cioè una corsa «irregolare», troppo lenta per un terzo di campionato, troppo veloce negli altri due terzi. Quello che è stato «irregolare» molto difficilmente si ripete. È più normale che la Juve debba trovare un altro modo di vincere questo campionato. Per questo un Milan che oggi non perdesse avrebbe comunque il tempo di capire meglio se stesso e l’avversario.
Tornando agli aspetti più tecnici della partita, il Milan è in crescita e la Juve abbastanza immobile. Vince non giocando benissimo. La praticità della squadra sembra aver colonizzato la parte artistica, non si notano molto le differenze dei nuovi. È come se Allegri avesse passato una mano di grigio su tutto perché si fida di più delle tinte uniche. Questo la sta rendendo meno convincente in Champions, più omologata e anche più esposta alle stranezze di avversari tipo Siviglia e Lione. Ma il Milan nel profondo, è dello stesso genere. Ha un po’ di disordine in mezzo al campo, non una fantasia eccelsa, ma trova molti gol, ha un attacco fisico e tecnico. Nella sua foga giovanile Niang copre lo stesso gioco di Dybala, Bacca per rendimento quello di Higuain. Il Milan prende più facilmente gol della Juve ma segna con più facilità. Non è ancora un vero avversario, ha bisogno di tempo. Per questo sarebbe importante non perdere stasera, perché il margine di crescita è leggero, non automatico, ha bisogno di cura. È una partita aperta nonostante la maggior forza complessiva della Juve, perché il Milan ha molti modi per trovare il gol. La Juve è il puledro vero, ma il Milan è un tafano di razza, fastidioso. Racconterà se la Juve ha difficoltà di gioco o di singoli e come si può confrontare il Milan con la stagione. Per adesso è una delle 4 squadre a poter ancor vincere il campionato secondo i numeri. Le altre sono Juve, Roma e Napoli, cioè le uniche che hanno perso 2 o meno partite. Ed essendo la statistica una piccola scienza, perdendo stasera il Milan salirebbe a 3 sconfitte, cioè sarebbe fuori. Per questo conviene resistere. 

Sarri si è convinto: Mertens titolare per rialzare il Napoli

Sarri si è convinto: Mertens titolare per rialzare il Napoli

La Gazzetta dello Sport scrive su Dries Mertens e il momento magico che sta vivvendo: “Adesso sembra inamovibile per la sua duttilità e perché, a prescindere dalla posizione che ha in campo, contro avversarie molto chiuse può fungere da apriscatole. Sarri gli ha chiesto proprio questo in vista di domani, promettendo al «precario» Dries un «posto fisso». Del resto, i suoi compagni di reparto stentano: Gabbiadini ha segnato un solo gol su azione, Insigne è ancora a secco in stagione”. Per Gazzetta il rinnovo del contratto che scadrà nel 2018 dovrebbe arrivare entro la fine di questo mese, dovrebbe estendersi almeno fino al 2020 ma non si esclude 2021.

Tra Mertens e Insigne il rapporto è buono, ma c’è un paradosso

Tra Mertens e Insigne il rapporto è buono, ma c’è un paradosso

La Gazzetta dello Sport descrive il rapporto che c’è fra Dries Mertens e Lorenzo Insigne: “Lorenzo ha abbracciato Mertens dopo la prima rete del belga al Benfica, il rapporto tra i due è buono. Il paradosso è che il rapporto con i tifosi di Mertens, napoletano di adozione, è migliore di quello di Insigne, napoletano di nascita. Entrambi debbono ancora prolungare il contratto con il Napoli. Quello di Mertens scadrà nel 2018, il rinnovo pare stia per arrivare. Magari già entro fine mese”

Immobile, il papà: “Nel 2004 doveva vestire la maglia del Napoli, poi la società fallì!”

Le sue parole

Antonio Immobile, papà di Ciro, ha raccontato alla Gazzetta dello Sport: “L’esperienza in Costiera è stata determinante per la sua crescita. Lì ha cominciato a segnare e non si è più fermato. Devo svelare una cosa inedita: prima ancora, nel 2004, mio figlio stava per andare al Napoli. Poi la società fallì e non se ne fece più nulla”.

Pescara: arrestata per droga donna con 4 figli minorenni

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Nel pomeriggio di ieri gli investigatori della Squadra Mobile di Pescara hanno  tratto in arresto in flagranza di reato B. A., 34enne originaria del teatino, per il delitto previsto dall’art. n. 73 D. P. R. n. 309/90. Nel corso di  un’operazione di Polizia finalizzata alla prevenzione e repressione del traffico illecito di sostanze stupefacenti, l’attività investigativa permetteva di individuare la predetta come soggetto coinvolto in traffici delittuosi. I poliziotti, pertanto, sottoponevano la donna a perquisizione personale e domiciliare nella locale via Caduti per Servizio, a Pescara, ai sensi dell’articolo n. 103 del D. P. R. n. 309/90 rinvenendo gr. 45 di cocaina e gr. 14 di eroina, unitamente ad un bilancino di precisione. La sostanza stupefacente risultava in parte occultata nella camera da letto ed in parte all’interno della cucina, ove era stato celato anche il bilancino di precisione.

L’arrestata non è stata condotta in carcere ma trattenuta agli arresti domiciliari all’interno della propria abitazione, in quanto madre di quattro figli minori, di cui il più piccolo nato da appena 2 mesi.

 

De Laurentiis, un silenzio che fa rumore: è teso e nervoso

De Laurentiis, un silenzio che fa rumore: teso e nervoso

Il silenzio di Aurelio De Laurentiis fa più rumore delle sue parole. Il Corriere del Mezzogiorno scrive: “Si è imposto il silenzio. Quello che doveva dire lo ha detto nel chiuso degli spogliatoi dopo il ko con il Besiktas. In sostanza il presidente ha visto alcuni elementi sulle gambe e si chiede perché non si riescano a trovare alternative valide. Insomma, lui vorrebbe vedere in campo i suoi nuovi acquisti, finora utilizzati col contagocce. Il produttore è convinto che il Napoli sia molto più competitivo degli anni scorsi e protegge i suoi ingenti investimenti, ma la società qualche errore di mercato lo ha pur commesso”.

Omicidi sanitari da infezione di incoscienza

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L’ultimo caso che, a quanto sembra, potrebbe rientrare in quelli che si potrebbero definire “omicidi sanitari da infezione di incoscienza”, è stato registrato all’ospedale Cannizzaro di Catania dove, alla fine di settembre in seguito alla dilatazione dell’utero, Valentina Milluzzo, 32 anni, incinta di due gemelli, alla diciannovesima settimana di gravidanza, e che fu lasciata morire dal medico in servizio perché non volle effettuare l’operazione che le avrebbe salvato la vita dichiarando più volte, con riferimento al feto sofferente che stava uccidendo anche la mamma: “Fino a che è vivo io non intervengo”, solo quando il cuore del feto si ferma sarà estratto. La donna urla dal dolore e un’altra ecografia mostra la sofferenza fetale anche del secondo gemello ma il medico insiste nella sua scelta e continua ad astenersi da ogni intervento fornendo la stessa risposta. Alla fine la donna venne portata in rianimazione ed il 16 morì. Da qui la denuncia in procura anche in base all’articolo 9 della legge 194 che recita, testualmente:

“L’obiezione di coscienza non può essere invocata dal personale sanitario, ed esercente le attività ausiliarie quando, data la particolarità delle circostanze, il loro personale intervento è indispensabile per salvare la vita della donna in imminente pericolo” ed è da questo che i magistrati dovranno partire nel giudicare l’ultimo caso di “omicidio sanitario da infezione di incoscienza”.

Su quanto accaduto vi proponiamo ora anche il commento che segue:

Obiezione di incoscienza MASSIMO GRAMELLINI

Non sappiamo ancora cosa sia veramente successo nel reparto di ginecologia dell’ospedale Cannizzaro di Catania, dove una donna incinta di due gemelli è morta dopo l’estrazione dei feti senza vita. I genitori e il marito giurano che il medico di turno, obiettore di coscienza, si sarebbe rifiutato di intervenire, nonostante la paziente si dibattesse tra sofferenze atroci. Avrebbe sostenuto di non potere fare nulla per lei «finché i cuori dei bambini non avessero smesso di battere». Ma ciò che sappiamo per certo è che in quel reparto lavorano dodici medici e tutti e dodici si dichiarano obiettori. Il dato nazionale non è molto inferiore: ottantacinque su cento. Se la società vantasse una simile percentuale di cattolici infervorati, le chiese sarebbero stracolme di fedeli e le messe domenicali si celebrerebbero negli stadi.

Invece la coscienza di molti di questi obiettori risulta essere ispirata a più prosaiche considerazioni economiche. Prova ne è che una primaria di ginecologia del San Camillo di Roma raccontò che quattro di loro, per prenderne il posto durante una sua malattia, si affrettarono a firmare un foglio in cui rinunciavano all’obiezione. Ma non solo la coscienza è elastica. Anche la memoria. Quando una donna viene ricoverata dopo una violenza si ricordano di sottoporla all’esame per l’Aids, ma si dimenticano quasi sempre di somministrarle la pillola del giorno dopo. Sarebbe piacevole vivere in un Paese dove una donna che entra in un ospedale pubblico non fosse costretta a preoccuparsi della fedina morale del medico che ha di fronte.

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Alcuni diritti riservati.

Aspettando Juventus-Napoli, la sifda per eccellenza

Il comunicato completo

Juventus-Napoli è il match dell’anno per tutti i tifosi e lo sarà ancora di più quest’anno per la presenza tra i bianconeri dell’ex azzurro Higuain. La gara del 29 ottobre avrà un prologo d’eccezione presso “Eccellenze Campane” (in via Brin 69) con l’evento organizzato dalla DGS Sport&Cultura “Aspettando Juve-Napoli, la sfida per eccellenza”, in programma due giorni prima del big match, ovvero giovedì 27 ottobre, dalle ore 18.

La partita dell’anno sarà giocata in anticipo sotto molteplici fattori, con una serie di “eventi nell’evento” che renderanno unica la giornata presso il polo della “terra del buono”. Si inizierà con la proiezione di alcuni filmati relativi alle sfide storiche di Juventus-Napoli. A seguire i giornalisti Gianluca Gifuni e Ornella Mancini animeranno un talk show con la presenza di alcuni storici ex azzurri: Vincenzo Montefusco, Gianni Improta, Jarbas Faustinho Canè, Giuseppe Volpecina, Pasquale Casale e Francesco Montervino che ricorderanno le loro “Juventus-Napoli” ma giocheranno anche in anticipo la sfida di sabato 29. Nel corso del talk, nel tracciato del match da disputare in anticipo, spazio anche alla presentazione del libro del procuratore sportivo, campano di nascita ma bianconero di fede, Pasquale Gallo “Io e la Juve storia di un grande amore”. Da contraltare ci sarà l’edizione aggiornata de “Il Romanzo del Grande Napoli” con la presenza di uno degli autori, Giampaolo Materazzo. Ci saranno anche altri giornalisti, tra cui lo scrittore Mimmo Carratelli. Nel corso del confronto ci saranno anche momenti ludici e culturali a tema: l’attore e regista teatrale Peppe Miale proporrà un estratto della pièce teatrale “Juve – Napoli 1-3, la presa di Torino” lo spettacolo ispirato all’instant book di successo dello scrittore Maurizio De Giovanni. Nei pressi dell’aula magna di Eccellenze Campane sarà disputata due giorni prima, ma sul tavolo verde del Subbuteo, Juventus-Napoli, con la partecipazione di Massimo Bolognino (Campione del Mondo di Subbuteo) e alcuni suoi avversari di fede juventina. Il calcio-tavolo sarà, in ogni caso, a disposizione di tutti coloro che vorranno cimentarsi, tifosi, ospiti e partecipanti. La “non stop” proseguirà con alcuni momenti musicali a tema (tra i musicisti ci saranno Gino Magurno e Tony Cercola), con la presenza di alcuni club Napoli e club Juve che si sfideranno in quiz e bandiere nel segno dei fair play e dell’ironia. “Aspettando Juve-Napoli, la sfida per eccellenza” prevede ancora altri momenti tematici: la Selfie Car”, ovvero la possibilità di scattare selfie con la “Panda Azzurra”, l’autovettura della Fiat di colore Azzurro autografata da tutti i calciatori del Napoli che ha centrato l’ultimo successo a Torino (il 2-3 del 31 ottobre del 2009). Ci sarà la sfida enogastronomica, con “Eccellenze Campane” che proporrà in quel giorno a tutti i clienti un Menu Azzurro” e un altro “Menu Bianconero”, con pietanze tipiche campane e piemontesi. Il pubblico presente sarà ulteriormente coinvolto con un quiz, con domande che riguarderanno la storia dei due club e, in particolar modo, le partite giocate tra Juventus e Napoli. In omaggio libri sulla storia del Napoli e gadget ufficiali delle due squadre.
Nel contempo Raffo Art, un’eccellenza nell’ambito dello street-writing e dello spray painting (ha realizzato opere per molti calciatori del Napoli), disegnerà in tempo reale, su un pannello, un soggetto riguardante la grande sfida azzurrobianconera.

Sin da mercoledì 25, inoltre, “Eccellenze Campane” proporrà un “contest”: all’ingresso ci sarà la presenza di un’urna nella quale i tifosi delle due squadre dovranno esprimersi sul pronostico della gara (risultato esatto e primo marcatore). Colui che indovinerà  avrà in omaggio una cena per due persone in uno de ristoranti di “Eccellenze Campane”. Il tutto immerso nei colori della partita, tra bandiere, striscioni e maglie storiche dei due club. “Aspettando Juve-Napoli, la sfida per eccellenza”, appuntamento da non perdere, giovedì 27 ottobre a partire dalle 18.

Questo il programma del fine settimana del settore. Tre dirette radiofoniche: Berretti, Under 17 e Under 15

Questo il programma del fine settimana del settore giovanile della Juve Stabia

Questo il programma del fine settimana del settore giovanile della Juve Stabia, partite che si giocheranno sabato e domenica:

Berretti, Juve Stabia – Messina sabato h15 stadio Menti, diretta su ViviradioWeb dalle 14:45
Under 17, Juve Stabia – Casertana domenica h 12.30 stadio Menti, diretta su ViviradioWeb dalle 12:15
Under 15, Juve Stabia – Casertana domenica h 10.30 stadio Menti, diretta su ViviradioWeb dalle 10:15
Under 16 (2001), Sporting Club Picentia – Juve Stabia sabato ore 16.30 campo Pierro di Pontecagnano
2003, osservano turno di riposo
2004, Juve Stabia – Atletico Agro domenica h 9 stadio Menti

Potrete seguire la diretta radiofonica su ViviRadioweb dalle ore 14:45 circa. Queste le modalità:

Cliccando questo link https://www.vivicentro.it/viviradioweb/

Come per il precedente turno casalingo, sarà eletto anche il primo miglior giocatore di giornata che vincerà un premio offerto da Fly Line Sport.

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ESCLUSIVA – Protti: “Gabbiadini? Sarri è allenatore intelligente, sta lavorando per ottenere il massimo”

Queste le sue parole

A L’ Orda Azzurra, programma in onda sulle frequenze Vivi Radio Web la radio ufficiale di Vivicentro.it, è intervenuto Igor Protti, ex attaccante azzurro:

Su Gabbiadini – “E’ un attaccante importante, con le sue caratteristiche predilige giocare con degli spazi aperti. E’ chiaro che oggi il Napoli è una squadra di primissimo livello e gli avversari di spazi ne concedono pochi. Questo può essere uno dei motivi per cui Manolo può trovare delle difficoltà in alcune circostanze. Credo che Sarri sia un allenatore molto intelligente e stia lavorando per ottenere il massimo da quelli che sono i giocatori a disposizione. Gabbiadini con l’ infortunio di Milik diventa fondamentale per la squadra, occorre trovare soltanto la soluzione migliore”.

Terza sconfitta consecutiva… quella contro il Besiktas ha riaperto i giochi in Champions – “Bisogna dire in maniera inaspettata, questa sconfitta ha complicato notevolmente una situazione che sembrava mettersi nella maniera migliore. Ovviamente questo non deve spaventare più di tanto, il Napoli è sempre in testa e ha la possibilità di giocarsi la qualificazione. Sono abbastanza convinto che questo avverrà”.

Mertens falso nueve, alternativa o qualcosa in più? “Per giocare con un finto centravanti ci vogliono due caratteristiche: avere un centrocampo tecnico ed una squadra sempre molto corta. Le caratteristiche del belga sono tali che non gli permettono di mantenere la palla e aspettare i compagni. Il Napoli ha abbastanza tecnica in mezzo al campo ma non so se sia sufficiente per supportare questo sistema di gioco. E’ un’ opzione tattica importante ma non semplice”.

Questo Napoli appare un po’ impaurito – “Da qualche anno devo costatare che quando la squadra ha la possibilità di affrontare una partita che le può permettere di arrivare al vertice, quasi puntualmente arriva una frenata anche contro avversari non di prima fascia. Questo è dettato dal fatto di non avere moltissimi calciatori abituati a lottare per determinati obbiettivi. La piazza di Napoli è meravigliosa: quando sei davanti ti fa sentire tutte le sue passioni ed è chiaro che diventa una pressione ulteriore che grava sui giocatori. Magari essere primi in classifica è una cosa normale ma a Napoli è tutto completamente diverso. I calciatori devono abituarsi a questo tipo di ambiente”.

a cura di Ciro Novellino

RIPRODUZIONE RISERVATA

ESCLUSIVA – Juve Stabia-Casertana, Giubilato: “Al Menti per divertirci: rispetto per le Vespe!”

Queste le sue parole

David Giubilato, ex difensore del Napoli ed attuale responsabile del settore giovanile della Casertana, ha parlato nel corso della trasmissione “Le Vespette”, in onda sulle frequenze di Vivi Radio Web. Ecco quanto evidenziato: “Le squadre Under 15 e Under 17 della Juve Stabia sono molti forti ma anche noi non ci possiamo lamentare pur essendo da poco tempo insieme. Siamo contenti di quello che stiamo facendo, sarà un bel derby contro i gialloblu”.

Obiettivi delle giovanili della Casertana“Entrambe le squadre, sia l’ Under 15 che l’ Under 17, sono state costruite in brevissimo tempo ma sono due buoni gruppi. L’ obbiettivo è quello di stare il più alto possibile nonostante la presenza di società importante come la stessa Juve Stabia”.

Derby Under 17“Si sa che i derby non sono mai equilibrati anche se si tratta di ragazzi. Può succedere di tutto ed è questo il bello, credo che ci faranno divertire”.

Il fiore all’occhiello“Quest’ anno abbiamo vari giocatori interessanti, soprattutto quelli che sono stati convocati in Nazionale. Abbiamo ben sette convocati in Nazionale ma non solo quelli, abbiamo cercato di prendere il meglio anche dalle altre società. Il 99,8% dei nostri ragazzi sono tutti campani”.

Nuova esperienza in un settore giovanile“Per me tutto nuovo, sto imparando sinceramente. Il bello di seguire i giovani è la possibilità di vederli crescere e non solo sul piano calcistico”.

a cura di Ciro Novellino

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Amichevole, Real Carinaro-Juve Stabia 0-3: doppietta di Improta e gol di Di Nardo

Il tabellino del match

Altro risultato rotondo in amichevole per la Juve Stabia. Questa volta sono stati i 2005 dell’attività di base a portare a casa il risultato con un 3-0 contro la Real Carinaro, a Carinaro. In gol sono andati Improta con una doppietta e Di Nardo

Così in campo la Juve Stabia:

Primo tempo – Sacco, Coppola, Provvisiero, Papa, Miele, Marcuccio, Ferrara, Di Nardo, Simeone, Iengo, Improta.

Secondo tempo – Sacco, Zaccariello, Simeone, Marino, Pelusio, Natale, Ferrara, Di Granatello, Simeone, Dello Iacono, Cioffi.
Risultato finale: 3-0 2 Improta, Di Nardo

a cura di Ciro Novellino

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Udinese – Pescara è il lunch match di domenica al “Dacia Arena”

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Dopo il pareggio interno per 1 – 1 contro la Sampdoria, nello scorso turno di campionato, dove la squadra di Oddo in dieci per tutto il secondo tempo ha anche fallito nella ripresa la possibile rete del sorpasso (rigore di Caprari parato da Viviano ndc), la truppa di Oddo si presenta allo stadio “Dacia Arena” di Udine con ancora l’assillo di dovere conquistare la prima vittoria in campionato. I dannunziani, infatti, sono l’unica squadra, insieme al Crotone, a non avere ancora assaporato la gioia del successo sul campo.

Contro l’Udinese, match con inizio previsto alle ore 12:30 di domenica, sarà un vero e proprio scontro salvezza, dal momento che la squadra di Delneri (subentrato al tecnico Iachini alla settima giornata dopo la sconfitta interna patita per 3 – 0 dai friulani contro la Lazio), ha gli stessi punti in classifica del Delfino: 7. Anche se il nuovo corso tracciato dall’ex tecnico della Juventus pare stia dando degli incoraggianti risultati. Nell’ultima giornata di campionato, infatti, i friulani, pur usciti sconfitti dallo Juventus Stadium con il punteggio di 2 – 1, hanno giocato una gara brillante, mettendo a tratti in difficoltà la vecchia signora.

Impegno difficile, ma non impossibile per la truppa di Massimo Oddo, che nelle gare precedenti ha dimostrato di potersela giocare alla pari, almeno in alcuni tratti, contro qualsiasi avversario. La formazione abruzzese dovrà, come al suo solito, giocare senza calcoli, cercando di conquistare una vittoria attesa da 8 giornate.

Grande assente del match sarà il centrale difensivo, Coda, che proprio a causa dell’espulsione rimediata nella precedente gara contro i blucerchiati, si è visto comminare dal Giudice sportivo un turno di squalifica, e per questo salterà la gara contro i suoi ex compagni di squadra dell’Udinese, società con la quale ha collezionato oltre 150 presenze tra campionato, Coppa Italia ed Europa League. Previsto, invece, il ritorno nel pacchetto arretrato di Zampano, il quale ha scontato le due giornate di squalifica che gli erano stato affibbiate per condotta antisportiva in seguito al fallo di mano che ha evitato la rete del Genoa, nello scorso Genoa – Pescara, match dove Preziosi, al fischio finale, non perse occasione per polemizzare. Ancora emergenza in casa Pescara, dove non saranno disponibili, Crescenzi, Vitturini, Gyomber, Manaj,Verre,Muric e Bahebeck, il francese, che seppur uscito malconcio nella gara contro la Sampdoria, sembrava essere disponibile per la trasferta friulana, ma un risentimento al polpaccio durante un allenamento settimanale, lo ho messo fuori causa per l’importante sfida friulana. In attacco si prospetta una situazione di emergenza per Oddo, che dovrebbe avanzare alle spalle del falso nove Caprari, probabilmente, uno tra Aquilanti e Brugman, che farà coppia con Benali sulla trequarti.

Nell’Udinese sono previsti i rientri di Hallfredsson e Widmer, mentre non sono ancora pronti al ritorno in campo Badu e Panagiotis Kone.

L’arbitro dell’incontro sarà l’Internazionale Gianluca Rocchi di Firenze, che nella serata di venerdì ha avuto una sgradita visita presso la sua villa di Firenze: dei ladri sono entrati presso la sua abitazione toscana, mentre l’arbitro che nella vita fa l’agente di commercio era assente, ed hanno prelevato una cassaforte contenente 100 mila euro in gioielli.

CHRISTIAN BARISANI

 

Il risveglio della Storia (Flavio di Martino)

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RICEVIAMO e PUBBLICHIAMO

Lettera al Direttore

Inizio questa lettera (ndr: risveglio della storia) con un saluto agli stabiesi, così come feci nel millenovecentosettantatre assumendo la carica di Sindaco della Città.

Flavio Di Martino
Flavio Di Martino

Ora come allora lo faccio nel rispetto delle idee e delle scelte politiche di ognuno; nonché delle Forze e dei Movimenti che ne sono l’espressione.

Con questa premessa la indirizzo ai socialisti; ai miei compagni di ogni tempo, a quelli che sono lontani dalla Casa del 1892 e a coloro che, in Città, la casa la cercano e non la trovano.

Non escludo chi, per comportamento e vedute sociali, opera da socialista senza accorgersene e non metto da parte coloro che, come me, dopo le esperienze fatte, continuano a sperare nella realizzazione di un sogno: quello dei socialisti tutti insieme, nella Casa che è stata di Turati, di Nenni, di Pertini, di Craxi.

Nel P.S.I.; nel Partito Socialista Italiano, né vecchio né nuovo che, per le divisioni, si trovano con la loro luce ridotta a un subalterno lumicino; quello della mia gioventù, quello radicato nella Storia dell’Italia; quello che, colpito in maniera mirata e indiscriminata dalla furia giustizialista agli albori degli anni novanta, ha riconquistato, anche se con limitato peso elettorale, coassiale con il ricominciare da capo, la scena politica nazionale.

Riconquista che ha riportato alle mie orecchie la pacata e penetrante oratoria di Pietro Nenni con un tratto del discorso da lui tenuto, e da me ascoltato, il 30 Ottobre del 1966 al Palazzo dello Sport di Roma: “non sorgiamo dal nulla, non prendiamo l’avvio dall’anno zero; continuiamo, nella speranza di esserne degni, la tradizione di un secolo di lotte politiche che hanno cambiato la faccia del Mondo e anche dell’Italia”.

Sono passati cinquant’anni da allora e, dopo mezzo secolo, quel pensiero di Nenni si inserisce, come richiamo e come spinta nelle aspirazioni e nell’opera di coloro che, con il pollice verso rispetto ad ogni rendita di posizione personale, lavorano per l’unità dei socialisti.

In questo senso, sottraendomi al vincolo dei rapidi passaggi impostimi dalla necessità della sintesi, non me la sento di non dare evidenza, per portarlo, in particolare, a conoscenza dei giovani, ad un altro pensiero; quello di Indro Montanelli, penna prestigiosa del Giornalismo italiano.

Nella lettera pubblicata dal Corriere della Sera del 4 Luglio 2001; lettera con cui rispondeva a Giuseppe Tamburrano, storico Dirigente del P.S.I., Montanelli ebbe a scrivere: “non sono soltanto i motivi di alchimia politica che ispirano i miei sentimenti verso il socialismo quanto il ricordo dell’opera missionaria da voi svolta presso le classi più umili con i vostri Massarenti: le Cooperative, le scuole serali per la lotta all’analfabetismo. Ecco il Socialismo nel quale avrei potuto militare anch’io, se avessi avuto abbastanza altruismo e abbastanza umiltà, e di cui l’attuale società denunzia paurosamente la mancanza”.

La lettera, non breve, finisce così: “Bene, caro Tamburrano. Credo che come forza politica siate abbastanza mal messi. Ma in compenso avete in mano una grande bandiera che prima o poi un esercito la ritroverà”.

E’ vero; come forza politica, per i motivi cui ho fatto cenno, siamo messi male e che l’ipotesi dell’esercito, esistente negli altri paesi europei, riguarda il divenire della pattuglia che in Italia ha impedito che la bandiera venisse ammainata.

La bandiera c’è e da qui a poco, per quanto riguarda la nostra Città, ritornerà a sventolare sul pennone della Politica stabiese nel segno dell’Umanesimo e del riformismo socialisti.

Notizia anticipata, attraverso la stampa, dai compagni Tonino Esposito, già apprezzato assessore nella Giunta guidata dal Sindaco Polito, e da Pierluigi Estero, giovane e vivace espressione degli ideali socialisti e del pragmatismo sindacale.

Questo è avvenuto due mesi fa e solo il silenzio ha fatto rumore, facendo avvertire quale sia il livello della sensibilità politica che insiste nell’area stabiese rispetto ad un avvenimento che, con la nuova struttura sezionale del Partito Socialista Italiano, contribuirà ad allargare lo spazio del confronto e a rafforzare l’impegno di coloro che operano, dentro e fuori Palazzo Farnese, per la rinascita della Città.

Comunque, per il momento, quello che riguarda i socialisti è che in tutte le realtà comunali della Regione Campania, come a Castellammare di Stabia, è in corso l’operazione di rilancio politico e organizzativo del P.S.I., avviata e diretta, nello spirito dell’articolo 49 della Costituzione , dal Consigliere regionale, componente dell’Esecutivo Nazionale del Partito, Enzo Maraio.

Il 15 Ottobre scorso, insieme ai Coordinatori Tonino Esposito e Pierluigi Estero, ho avuto modo di incontrarlo, accompagnato dai giovani componenti il suo staff.

E’ stato il momento della conoscenza personale; eppure nel 2008 ci siamo trovati a sottoscrivere la stessa mozione congressuale; la terza, quella di Riccardo Nencini: Un nuovo inizio per il Partito Socialista. Una scelta che sembra profetica se, come è vero, vi corrisponde proprio quello che si sta verificando oggi!

Sintonia politica che ha avuto modo di confermarsi nel corso dell’esame svoltosi, con la sola interruzione per gustare il buon caffè di casa mia, per trattare e valutare tutte le problematiche cittadine.

Ne è uscito, purtroppo, un quadro allarmante, rispetto al quale l’intesa politica e istituzionale con la Regione trova in Enzo Maraio, per sua affermazione, un solido punto di riferimento.

Questo ci ha portato a considerare, tra l’altro, come il tempo del Cupio dissolvi e del Muoia Sansone con tutti i Filistei, deve avere fine perché l’immagine della nostra Città possa recuperare se stessa e uscire anche dall’accoppiata con il modello stabia al quale si fa riferimento quando in ogni altra Città, per le liti e le lotte intestine delle sue componenti, si scioglie anticipatamente il Consiglio Comunale.

Questo l’embrione della linea politica che i Socialisti andranno a definire e a rendere operativa attraverso gli Organismi sezionali che nasceranno con la chiusura del tesseramento e del conseguente Congresso al quale, oggi per domani, affido una considerazione, spinto dall’amore per la Città; amore che è comune a quello di tutti i veri stabiesi, e dalla dimensione dei suoi problemi sociali, economici, occupazionali e civili.

Dimensione che impone a tutti, senza travisamento dei ruoli, di fare la propria parte per individuarne le cause e ricercarne le soluzioni; con la maggioranza consiliare aperta ai contributi della minoranza e con quest’ultima disponibile a innovare il modo di fare opposizione trasformandola, alla luce del sole e senza inciuci, in concorso costruttivo; da attuare tramite la concertazione con il Governo cittadino , al fine esclusivo di rendere più forti le azioni da compiere per liberare la Città dal cappio di una emergenza che, per la sua dimensione e gravità, non ha precedenti Il segnale che arriva con il voto unitario che ha contraddistinto i lavori dell’ultimo Consiglio Comunale va in questa direzione e, nella logica del fine che giustifica il mezzo, rafforza la convinzione che l’indicata e auspicata trasformazione è possibile e non utopistica.

Specie se, in generale, c’è la disponibilità a non sedersi sulla sponda del fiume; a deporre rancori, perfidie e voglia di rivincita sull’altare della Città; a guardare l’avversario secondo il proverbio prodotto dalla saggezza orientale: non importa di che colore è il gatto; l’importante è che mangi il topo!

Questo, oltre a far riguadagnare fiducia nella politica e rispetto per tutti quelli ha la rappresentano con autentico spirito di servizio e non per mestiere, riporterebbe in auge quel laboratorio politico di cui Castellammare di Stabia, per esserne l’emblema, ha potuto vantarsi in tempi non molto lontani.

Lavorando per questo i socialisti renderanno permanente e non temporaneo il risveglio della loro Storia.

21 Ottobre 2016 Flavio di Martino

Giovanna Piedipalumbo: ” JuveStabiaBranding, momento di aggregazione per il nostro istituto “

Queste le sue parole 

Nel corso della trasmissione radiofonica di ViviRadioWeb, “Il Pungiglione Stabiese”, abbiamo avuto in collegamento Giovanna Piedipalumbo, docente dell’Istituto Panzini di Castellammare di Stabia; con lei si è parlato del progetto #JuveStabiaBranding che ha interessato attivamente tutta la comunità scolastica.

Contro il Foggia il settore distinti del Romeo Menti ha ospitato diverse scolaresche nell’ambito del progetto #JuveStabiaBranding entrato in vigore da quest’anno. Presente l’Istituto Panzini, l’emozione che lei ha provato nei distinti con circa 80 ragazzi del suo istituto a tifare per i colori gialloblu: È stata un’esperienza bellissima e positiva, un momento di aggregazione visto che domenica era presente allo stadio tutta la nostra comunità scolastica; dai dirigenti in primiss, passando dai collaboratori, genitori, alunni, docenti, tutti insieme per tifare la Juve Stabia. Il progetto #JuveStabiaBranding va in sintonia con un progetto sulla legalità che portiamo avanti da anni nel nostro istituto e proprio l’anno scorso abbiamo trattato una tematica intitolata  “Calcio ma non Calci” con l’intervento della figura della polizia di stato in collaborazione con l’ispettore Caiazzo che ha sensibilizzato i nostri ragazzi circa il comportamento da tenere allo stadio e alle norme di sicurezza in genere premiando in particolar modo i nostri alunni ad assisterere svariati match allo stadio. Quest’anno poi l’esperienza si è resa ancor più positiva con l’aggregazione  anche di altre scuole. La nostra comunità si può ritenere sicuramente soddisfatta, reputiamo sia un’esperienza bellissima e da ripetere. L’Istituto Panzini abbraccia un po’ tutto il centro antico con tutte le problematiche del caso. Si tratta di educare i ragazzi alla legalità, farli entrare allo stadio significa un’opportunità di divertimento, soprattutto verso chi ha problemi economici e sociali aiutando loro a pagare all’ingresso un costo dimezzato del biglietto. I ragazzi hanno entusiasmo, componente non di poco conto  e pertanto reputo sia importante che i ragazzi credono in qualcosa, rispecchiando in pieno il progetto del dottor Longobardi affinché possa emergere l’avvicendamento delle scolaresche alla legalità e che soprattutto imparino a comportarsi in un certo modo. In sintesi, il nostro obiettivo è  cercar di educare loro al cambiamento verso una coscienza civile. Speriamo che aumenti il seguito dei ragazzi della Panzini, magari già a partire dal prossimo match casalingo contro il Cosenza e di continuare a sostenere attivamente il progetto #JuveStabiaBranding.

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L’ Orda Azzurra – Luisi: “Sarri è di una testardaggine incredibile. Reina? Dovrebbe capire…”

Vincenzo Luisi, presidente del Club Napoli Rimini Azzurra, è intervenuto a L’Orda Azzurra, programma in onda sulle frequenze di Vivi Radio Web. Ecco quanto evidenziato:
Gabbiadini? Sorride poco ma è difficile cambiare il carattere di una persona. Sul piano del gioco c’è una situazione un po’ particolare: è stato fino all’ ultimo sul mercato e ciò denota che non faceva pienamente parte degli schemi tattici del tecnico. Poi sono salate una serie di situazioni e Manolo è rimasto. A quel punto bisognava cercare di rimodulare lo schema tattico. Sarri è di una testardaggine assoluta: va avanti per la sua strada senza cambiare nulla. Non si può essere monotematici, Allegri contro l’ Udinese ha cambiato ben cinque moduli.
Reina deludente? Non si tratta di mettere sotto processo il calciatore, parliamo di un leader e di un uomo spogliatoio. Dovrebbe capire che è un momento non ottimale e mettersi da parte per recuperare la giusta condizione. In questa fase ha dei grossi limiti che trasmette anche al resto del reparto difensivo. Contro il Besiktas tre errori madornali: in occasione del primo gol doveva essere più reattivo su una palla che ha attraversato tutta l’ area piccola. Sul secondo poteva fare meglio visto che l’ attaccante avversario aveva completamente sbagliato la conclusione. L’ errore più clamoroso è il terzo gol: impossibile rimanere sulla linea di porta di fronte ad un palla morbida scodellata nell’ area di rigore. Forse avrà problemi di vista, sembra che ultimamente abbia una lettura sbagliata della traiettoria della palla.
Jorginho? Poco lucido, ha fatto due errori uguali contro Benfica e Besiktas. L’ ultimo è stato clamoroso, ciò denota che non può giocare ogni tre giorni. Diawara è pronto ed ha dimostrato di potere stare in questa squadra. Anche Insigne dovrebbe un po’ riposare, metterlo in panchina non sarebbe una bocciatura ma servirebbe a recuperarlo dal punto di vista fisico e mentale. Koulibaly sembrava che avesse un pallone di fuoco tra i piedi, ha sbagliato tutti i passaggi. A centrocampo manca un incontrista puro, la fisicità di Diawara mi lascia ben sperare per una mediana che ha bisogno non solo di qualità ma anche di quantità. E’ giunto il momento di utilizzare Giaccherini e Rog, inutile dire che devono entrare nei meccanismi tattici. Si tratta di calciato ridi un certo livello che non hanno di certo questi problemi.
Contro il Crotone partita difficilissima ma da vincere anche senza giocare bene. In questo momento servono i tre punti e Sarri non deve avere paura di rischiare tanto alla fine a pagare è sempre l’ allenatore”.

Guardia Costiera: 3.300 migranti tratti in salvo nel Mediterraneo Centrale VIDEO

Sono circa 3.300 i migranti tratti in salvo nella giornata di oggi nel Mediterraneo Centrale, nel corso di 24 distinte operazioni di soccorso coordinate dalla Centrale Operativa della Guardia Costiera* a Roma, del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

Le persone si trovavano a bordo di 20 gommoni, 1 barcone e 3 piccole imbarcazioni. Alle operazioni hanno partecipato la nave Gregoretti della Guardia costiera, 3 motovedette della Guardia costiera di Lampedusa, 2 unità del dispositivo EUnavforMed, una nave della marina militare irlandese, un mercantile e gli assetti delle ONG: MsF, Boat Refugee Foundation, Lifeboat, S.O.S.Mediterranee e Sea Watch. Durante le operazioni sono stati recuperati anche 7 corpi privi di vita.

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* La guardia costiera è un corpo di polizia, talvolta con status e/o funzioni militari – organizzata a livello statale, responsabile di vari servizi.

Generalmente esercita una serie di differenti competenze che possono essere diverse nei vari paesi del mondo.
Fra le responsabilità che possono essere affidate ad un servizio di guardacoste, vi è la sorveglianza del rispetto delle norme che regolamentano la navigazione, la manutenzione di boe, fari, e altri ausili alla navigazione, il controllo delle frontiere marittime, sorvegliando le acque territoriali e altri servizi di controllo.

In alcuni paesi, la guardia costiera è parte delle forze armate, in altri è una organizzazione civile o privata. In altri paesi ancora, i compiti di salvataggio in mare sono suddivisi tra più organizzazioni, compresi corpi volontari civili. In questi casi, i mezzi navali possono essere forniti dai volontari, come i Royal National Lifeboat Institution, i velivoli dalle forze armate e la guardia costiera contribuisce con i propri mezzi.

In tempo di guerra, le guardie costiere possono venire incaricate della difesa dei porti, del controspionaggio navale e di perlustrazioni litoranee.

Stabia, Pannullo e Di Martino: Parcheggi, lungomare, centro antico e arenile alla base dello sviluppo

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Il sindaco Pannullo e il vice Di Martino: “Fatto un altro passo avanti verso una città turistica”

Castellammare di Stabia – “Con l’approvazione in consiglio comunale dell’ordine del giorno proposto dalla maggioranza, illustrato dall’assessore Pino Rubino, e condiviso dall’intero consiglio comunale, facciamo un concreto passo in avanti verso una città turistica e che si apre al Mediterraneo. Visione che immaginiamo per il futuro prossimo di Castellammare di Stabia” – è quanto dichiarano in una nota congiunta Antonio Pannullo e Andrea Di Martino, sindaco e vicesindaco di Castellammare.

“La nostra visione di Castellammare si basa su quattro assi fondanti: la realizzazione di parcheggi con relativa pedonalizzazione del lungomare, il recupero del centro antico, l’incentivazione delle attività commerciali e la valorizzazione dell’arenile. Concetti che avevamo già ribadito in campagna elettorale e che vanno nella direzione di rendere Castellammare un hub di servizi a sostegno dello sviluppo turistico” – affermano Pannullo e Di Martino.

“In questo modo potremmo offrire servizi di qualità per i turisti che decideranno di visitare la nostra città, ma allo stesso tempo potremmo offrire un riscatto sociale e culturale per quel centro antico lasciato al suo triste destino per troppi anni. Fondamentale sarà anche il nostro ruolo nell’ambito dello sviluppo della buffer zone del Grande Progetto Pompei che interesserà in particolar modo la zona a nord di Castellammare. La realizzazione dell’hub ferroviario avrà una ricaduta importante anche per la nostra città, aggiungendo una infrastruttura importante per raggiungere la nostra zona. In pratica ci collegheremo direttamente con l’Europa, passando per Roma e collegandoci in poche ore con le principali capitali europee” – spiegano gli esponenti dell’Amministrazione Comunale.

Panettoni siciliani di Nicola Fiasconaro ma …. made in Cuneo

Il pasticciere Nicola Fiasconaro, famoso in tutto il mondo, non riusciva ad avere il via libera per un nuovo stabilimento nelle Madonie e ha deciso di aprirlo a Venasca, in Val Varaita. Il suo progetto di delocalizzare in Piemonte la produzione di panettoni prevede un laboratorio per la canditura delle castagne e uno per paste acide e lievitati.

“Un laboratorio nel cuneese per i miei panettoni siciliani”

Il pasticciere Fiasconaro, famoso in tutto il mondo, non riusciva ad avere il via libera per un nuovo stabilimento nelle Madonie e lo apre in Val Varaita

VENASCA (CUNEO) – «Ho portato il mio panettone sulla luna, figuriamoci se non posso venire a Venasca!». Chi parla è Nicola Fiasconaro, pasticciere di Castelbuono, nelle Madonie dove nell’agosto di cinque anni fa ha inaugurato uno stabilimento tutto nuovo per portare nel mondo il suo panettone alla manna, che nel 2010 la Nasa scelse per metterlo sullo Shuttle Discovery dal Kennedy Space Center in Florida. Da allora l’espansione è stata talmente veloce (il fatturato è di 15 milioni di euro con oltre un milione di pezzi di panettone) che lo scorso anno s’è trovato con l’esigenza di espandersi per rispondere alla richiesta di altri 150 mila panettoni. E qui sta l’inghippo, perché un’area a destinazione industriale sita nel suo Comune è rimasta un fantasma, con le autorizzazioni che non arrivavano e il rimpallo fra un ente e l’altro, inconcepibile per un imprenditore moderno. Nicola e suoi fratelli (Fausto e Martino) hanno esternato questa amarezza e subito il sindaco di Venasca li ha invitati a venire al Nord, ad abitare la nuova area industriale di questo paese all’ingresso della Valle Varaita.

Detto fatto, i Fiasconaro hanno accarezzato l’ipotesi e domani, all’inaugurazione della mostra mercato della castagna, Nicola Fiasconaro farà una dimostrazione di pasticceria, che è molto di più di uno show cooking. A novembre il sindaco di Venasca Silvano Dovetta andrà a Castelbuono con una delegazione tecnica per verificare la fattibilità. «E se le cose andranno come spero, fra due anni saremo in Piemonte, una terra di geni della pasticceria – dice Nicola Fiasconaro – dove un tale Pietro Ferrua insinuò il primato di Motta e Alemagna col panettone Galup a mezzo scalzo, ricoperto di glassa di nocciole». Lui, invece, farà subito il panettone ai marroni, anzi il suo progetto di delocalizzare in Piemonte la produzione di panettoni prevede un laboratorio per la canditura delle castagne e uno per paste acide e lievitati.

Curioso questo percorso, anche perché se lo stereotipo è quello dei piemontesi che sono gente chiusa, per Fiasconaro è una bugia: «Ho trovato un’accoglienza straordinaria, ma non solo: sabato pomeriggio al mio fianco ci sarà anche Massimo Albertengo». Che è un altro ottimo produttore di panettoni di Torre San Giorgio (il suo must è il panettone al Moscato). Ma la stima di Fiasconaro va a tutti i colleghi della provincia Granda e del Piemonte, da Maina a Balocco. «E’ la storia di pasticcerie come eravamo noi, che sono diventate grandi. Ed io mi trovo dentro il solco di questa avventura artigianale, che è diventata famosa in tutto il mondo».

A leggere questa storia che in un paio di anni potrebbe diventare realtà sembra di vedere la medesima epopea del vino. Degli enologi piemontesi che sono andati in Sicilia, del legame con il Marsala (tanto che a Torino le spose avevano in dote il servizio per servire il Marsala), oppure di quell’amicizia con Marco De Bartoli, sommo produttore di Passito di Pantelleria, bloccato nella sua attività il giorno in cui divenne presidente dell’Istituto Regionale della Vite e del Vino. Un teorema, allora, si tramutò in sequestro cautelativo, ma quando De Bartoli fu scagionato perché di teorema si trattava, gli erano rimasti gli amici piemontesi, che avevano custodito i suoi vini acquistati decenni prima, salvandogli la reputazione. «Ora in Sicilia il momento drammatico che mi riguarda sembra passato: a parole c’è collaborazione, ma la cappa del potere e della burocrazia ti soffoca. Ci vuole aria nuova», dice Nicola. E a Venasca, a dire il vero, l’aria di montagna è speciale, e pure l’acqua che favorisce la nascita di un pane mitico. Chissà allora cosa sarà il panettone.

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