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Castellammare di Stabia
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Il naufragio di Agrippina. A scuola di Storia da Giovanni Maltese.

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Il gruppo in gesso dello scultore  verista al Torrione di Forio d’ Ischia

Il fascino della storia travolge da sempre gli artisti. Giovanni Maltese, Verista Impenitente, come amava definirsi, raccolse l’entusiasmo e le linee plastiche del grande scultore Antonio Canova ricavandone un armonico gruppo scultoreo in gesso. Giovanni Maltese, artista che aveva frequentato a Parigi il Café Guerbois durante la Belle Epoque e aveva vissuto i primi anni in contatto con gli impressionisti francesi, rifiutandone però l’accademismo, compose la sua opera più imponente in età matura. Tra i suoi componimenti ricordiamo “ I Pidocchiosi” il cui bronzo fu commissionato dalla signora Ottilia Heyrott,a vedova di un grande banchiere tedesco, il barone Antonio Wargener, e proprietaria della Mezza Torre quest’ultima antica torre anti saracena diventata poi un lussuoso Hotel. Con il supporto della moglie Jane Fanny Fayrer, acquerellista anglosassone, sposata a Napoli nel 1901, Giovanni aveva dismesso gli abiti dell’artista ribelle e con idee più pacate realizzò il suo capolavoro. La scultura ritrae Agrippina e il suo schiavo Miseno sulla barca da pesca, dove la madre di Nerone fu tratta in salvo in seguito al naufragio della sua nave organizzato dal figlio. Solo i remi spezzati e alcune travi di legno lasciano intuire che si tratti di una barca. Il corpo di Agrippina è disteso sul fianco destro secondo una linea inclinata il cui vertice è costituito dai piedi della donna. La posizione è innaturale, ed evidenzia le linee sinuose del corpo femminile, che mostra una sensualità che alleggerisce la drammaticità della scena raffigurata. La donna, con i capelli bagnati e scarmigliati, la stola madida e aderente al corpo che rende l’effetto della trasparenza, si aggrappa con la mano sinistra al collo dello schiavo. Questi, seduto, cerca di far galleggiare il relitto, reggendo con la mano destra una trave della barca, aiutandosi con la possanza della gamba destra. Il piede di leva, il destro, il cui alluce presenta una voluta scheggiatura dell’unghia, mostra i segni dell’immane sforzo. La composizione offre da ogni prospettiva una forte carica emotiva. Osservando i volti dei due personaggi, si nota tutta l’energia che lo scultore trasmette mostrando anche i primi studi accademici sulla natura del corpo umano. La rappresentazione di ogni muscolo teso a evitare l’imminente tragedia è illuminante. Il volto dello schiavo è seminascosto perché piegato in avanti nel tentativo di sorreggere la donna, il viso di Agrippina, con la testa tesa all’indietro nel tentativo di tenersi sulla barca, risalta con evidenza. Ma dal gruppo di gesso nonostante la tragicità del momento traspare la compostezza dell’imperatrice. Solo le sopracciglia aggrottate e la bocca leggermente contratta tradiscono lo sgomento della donna.

Giovanni Maltese da cultore del retaggio che, dagli studi classici dell’Accademia delle belle Arti gli era stato trasmesso, conosceva bene la storia di Giulia Agrippina detta Minore. Lei fu, infatti, tra le donne più espressive e potenti della storia dell’Impero romano. Nata nel 15 d.C. dal grande condottiero Germanico e da Agrippina Maggiore fu ambiziosa e avida di potere. La futura imperatrice fu indiscutibilmente al centro del potere in un intervallo che comprese ben quattro imperatori. Tiberio, adottato da Augusto e zio del padre; Caligola, suo fratello; Claudio, lo zio che sedusse e sposò, e infine Nerone, il figlio che ne ordinò la morte. Agrippina non ebbe una facile adolescenza. Nacque in un accampamento di guerra proprio nel corso di una battaglia. Sempre in tenera età fu costretta a sopportare violenze inaudite, a cominciare dallo sterminio della famiglia ordinato da Tiberio. A quattordici anni il fratello Caligola le impose di sposare un uomo che lei detestava, il ripugnante e vile Enobarbo, da cui ebbe Nerone. Colpevole di aver congiurato contro il fratello, fu esiliata e da quel momento, il suo unico obiettivo fu tornare in patria e acquisire, il prestigio che credeva di meritare, vista la propria discendenza. Quando Caligola fu assassinato e lo zio Claudio acclamato come nuovo imperatore, fu molto facile per lei, bella, sensuale e scaltra, conquistare le voglie dell’uomo anziano e vizioso. Agrippina non si limitò a ciò. Riuscì a denigrare Messalina, moglie legittima ma molto libertina dello zio, ne ottenne la testa e diventò la nuova moglie di Claudio. Agrippina aveva ottenuto ciò che da sempre aveva desiderato: era Imperatrice, la donna più potente e ammirata di Roma, e non aveva esitato a consumare pubblicamente un incesto per ottenere il trono tanto desiderato. Ma la sua sfrenata ambizione proseguì più ferocemente di prima, contro gli ultimi ostacoli rimasti. Chiunque mettesse in pericolo il suo futuro di gloria, doveva essere eliminato. Fece avvelenare Britannico, figlio naturale di Claudio e pertanto suo legittimo erede, e infine, l’Imperatore stesso, fu ucciso da una porzione di funghi, durante un banchetto. Il rapporto che legava Agrippina al figlio Nerone è abbastanza controverso. Erano entrambi avidi di potere e, sembra, siano stati legati persino da un rapporto incestuoso. Nella Jus romana il matricidio era, già all’epoca, un crimine orrendo. Neanche lo scellerato, violento, e crudele Nerone avrebbe mai compiuto una simile azione apertamente, sapendo di suscitare la riprovazione del mondo politico e della plebe. Ma avrebbe potuto incaricare dei sicari al suo posto, e ciò Agrippina lo immaginava. I rapporti con il figlio si erano incrinati, anche a causa della gelosia di Poppea, la nuova moglie dell’Imperatore, con cui aveva un rapporto conflittuale. Probabilmente fu proprio Poppea a indurre il marito all’orrendo delitto, per eliminare la suocera colpevole di voler comandare attraverso il ruolo del figlio. Agrippina, subodorando il misfatto, imparò a nuotare, e riuscì a salvarsi dalla nave che faceva parte della flotta del Tirreno, di stanza a Capo Miseno, naufragata per un diabolico sabotaggio, mentre la fedele, ancella Acerronia, veniva barbaramente massacrata a colpi di remi dai sicari dell’Imperatore. Nerone punì i sicari che avevano fallito e ne mandò un altro. Aniceto, un liberto divenuto prefetto della flotta di Miseno, eseguì l’ordine dell’Imperatore e, nel 62 d.C. uccise Agrippina. Con un manipolo si soldati, di cui faceva parte il trierarca Erculeio, (comandante di una nave minore) e il centurione navale Obarito, circondò la villa di Agrippina e non opponendosi alcuna resistenza entrarono nelle stanze dell’imperatrice. Agrippina riconobbe subito il liberto che era stato presso la corte di Nerone e vistasi perduta, con estrema fierezza esclamò: «Colpisci il ventre che l’ha generato». E fu trafitta. Per ricompensa e per evitare pericoli di ricatto, Nerone fece trasferire in Sardegna Aniceto, dove visse negli agi e soprattutto lontano dalla corte.

Visitando Il Museo Civico Giovanni Maltese , al Torrione di Forio d’Ischia potrete seguire la guida che vi illustrerà le potenzialità del poliedrico Giovanni e vi documenterà su questa ed altre avvincenti storie.

Altre notizie saranno sul sito twww.iltorrioneforio.it

Luigi Castaldi

Mixed Zone, Leandro Paredes: Emozione grande per primo gol (VIDEO)

Leandro Paredes in mixed zone. VIDEO di ViViCentro.it

Intervista del centrocampista argentino, Leandro Paredes, autore di uno dei 4 gol con cui la Roma ha affondato il Palermo all’Olimpico.

Nel post Roma Palermo, nella mixed zone Leandro Paredes esprime la sua soddisfazione per il primo gol realizzato in maglia giallorossa.

2.295 migranti salvati nel Mediterraneo Centrale in 22 operazioni di soccorso VIDEO

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Sono circa 2.200 i migranti tratti in salvo nella giornata di oggi nel Mediterraneo Centrale, in 21 diverse operazioni di soccorso coordinate dalla Centrale Operativa della Guardia Costiera a Roma, del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti; nel corso delle operazioni sono state recuperate anche 16 vittime.

I migranti si trovavano a bordo di 18 gommoni e 3 piccole imbarcazioni.

Alle operazioni hanno preso parte la nave Dattilo della Guardia costiera e 2 motovedette della Guardia Costiera di Lampedusa, un’unità del dispositivo EunavforMed, un peschereccio e quattro navi mercantili –  unità dirottate dalla Centrale Operativa – e le navi delle ONG Jugend Rettet e Sea Eye.

Sempre oggi sono stati soccorsi altri 95 migranti – 94 pakistani e un srilankese – a bordo di un motoveliero intercettato oggi dalle unità CP886 e CP776 della Guardia Costiera* altri 95 nelle acque antistanti Santa Maria di Leuca.

* La guardia costiera è un corpo di polizia, talvolta con status e/o funzioni militari – organizzata a livello statale, responsabile di vari servizi.

Generalmente esercita una serie di differenti competenze che possono essere diverse nei vari paesi del mondo.

Fra le responsabilità che possono essere affidate ad un servizio di guardacoste, vi è la sorveglianza del rispetto delle norme che regolamentano la navigazione, la manutenzione di boe, fari, e altri ausili alla navigazione, il controllo delle frontiere marittime, sorvegliando le acque territoriali e altri servizi di controllo.

In alcuni paesi, la guardia costiera è parte delle forze armate, in altri è una organizzazione civile o privata. In altri paesi ancora, i compiti di salvataggio in mare sono suddivisi tra più organizzazioni, compresi corpi volontari civili. In questi casi, i mezzi navali possono essere forniti dai volontari, come i Royal National Lifeboat Institution, i velivoli dalle forze armate e la guardia costiera contribuisce con i propri mezzi.

In tempo di guerra, le guardie costiere possono venire incaricate della difesa dei porti, del controspionaggio navale e di perlustrazioni litoranee.

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PESTAGGIO DI UN ANZIANO A ROMA: COMUNICATO FPI

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Comunicato Fpi * riguardo le notizie di cronaca su un pestaggio di un anziano a Roma

In merito alla notizia di cronaca inerente il pestaggio di un anziano a Roma da parte di un certo David Giannelli, la Federazione Pugilistica Italiana comunica che quest’ultimo non è né è mai stato tesserato/affiliato alla FPI con qualsivoglia qualifica: Atleta, Amatore, Dirigente, Arbitro/Giudice, Tecnico. Egli, quindi, non può in nessun modo essere definito “Pugile”.

Si ribadisce, inoltre, che la FPI rimane a disposizione dei giornalisti per qualsivoglia informazione relativa ai suoi tesserati, in modo da evitare, come già accaduto e più volte in passato, che vengano veicolate notizie non corrette e lesive per il movimento pugilistico italiano ed internazionale.

* FPI
La Federazione Pugilistica Italiana (FPI) è la federazione sportiva italiana, riconosciuta dal CONI ed affiliata alla International Boxing Association (AIBA), che governa lo sport del pugilato.

Nata nel 1916 ed affiliata al CONI nel 1927, il primo campione europeo fu Erminio Spalla (1923), mentre il primo titolo mondiale fu di Primo Carnera (1933)

”Core ‘ngrato, Dicuonzo provoca le vespe”

Nella vittoriosa trasferta che ha visto le vespe della Juve Stabia espugnare il Torre di Pagani in un sentito derby, grazie alle reti di Ripa e Izzillo, ci sono due aspetti da evidenziare.

Il primo, positivo, è la splendida accoglienza riservata alla società stabiese dalla società cara al presidente Raffaele Trapani. La società azzurro stellata ha accolto benissimo quella gialloblù e questo si è visto nel pre partita con tanti sorrisi tra i componenti delle due società, su tutti i presidenti Trapani e Manniello e i ds Ferrigno e Logiudice ma anche nel post partita con il ringraziamento ufficiale da parte del presidente Manniello in sala stampa.

L’altro aspetto, stavolta negativo e inaspettato, è l’accoglienza tutt’altro che ospitale che ha riservato l’ex Stefano Dicuonzo alla sua ex squadra. Uno dei giocatori che contribuì al salto di categoria in serie B, ancora osannato dai tifosi delle vespe. Dicuonzo si è reso protagonista di continue provocazioni nei confronti dei giocatori gialloblù, al fine di aizzare gli animi. Pur essendo in panchina, Dicuonzo è riuscito a far innervosire un po’ tutti e nel finale, durante i festeggiamenti della squadra per la vittoria conquistato in un derby importante, si sono raggiunti i risultati delle sue provocazioni con una semi rissa che ha coinvolto gran parte della rosa paganese.

Tra i giocatori più attaccati ci sono Izzillo e soprattutto Atanasov, duramente criticato dagli avversari, forse, per la sua prestazione eccellente che ha permesso alle vespe di espugnare il Torre. Il bulgaro è stato bravissimo a non reagire alle provocazioni degli avversari e a far finta di nulla godendosi il meritato riposo dopo la battaglia che lo ha visto, insieme ai suoi compagni, meritatamente vincitore.

Siamo profondamente dispiaciuti del comportamento di Stefano Dicuonzo che sul proprio profilo Facebook non manca, ancora oggi, di evidenziare il suo attaccamento alla maglia gialloblè; evidentemente o è un calciatore che non sa perdere o si è dimenticato della famiglia Juve Stabia, così definita da Molinari e Corona in due recenti interviste.

Pedullà: “Entro poche settimane si deciderà il futuro di Gabbiadini”

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Alfredo Pedullà scrive sul proprio portale ufficiale in merito al mercato azzurro:

“Mettiamo un po’ d’ordine su Razvan Marin, centrocampista classe 1996 del Vitorul, accostato con certezza al Napoli da parte di chi aveva le stesse certezze su Witsel. Chiariamo: le qualità di Marin non si discutono, il club azzurro lo ha fatto seguire. Ma pur apprezzando le doti tecniche non ha la “gamba” ritenuta necessaria per esplodere a certi livelli. In ogni caso oggi non è una priorità, a centrocampo il Napoli è assolutamente al completo.

Capitolo Gabbiadini: entro due o tre settimane si deciderà il futuro. La reazione di Crotone con relativa espulsione ha fatto discutere, ma si capisce che l’attaccante sta vivendo un periodo di pressioni continue. E caratterialmente non è abituato. Il Napoli potrebbe prendere due attaccanti, aspettando il ritorno di Milik. Se decidesse di interrompere il rapporto con Gabbiadini già nella sessione di gennaio. Una situazione che sarà più chiara molto presto”.
Da alfredopedulla.com

Martusciello: “Sarri? Un maestro, sarà una partita di grandi emozioni”

Giovanni Martusciello, allenatore dell’ Empoli, è intervenuto ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli in vista della sfida di mercoledì sera contro gli azzurri. Ecco quanto evidenziato:
Napoli-Empoli? Sarà la sfida tra il maestro e io che non so se posso essere definito un suo allievo. Gara piena di emozioni ed emotività: sono di Napoli e tifoso napoletano, affronterò uno dei migliori tecnici in circolazione se non addirittura il migliore.
Giocare in uno stadio e un ambiente come quello del San Paolo è qualcosa di straordinario, verremo con lo spirito di chi non ha nulla da perdere. Il Napoli è una squadra che ha numeri importanti, dobbiamo cercare di proporre senza timore quanto di buono facciamo nel corso della settimana.
Conosco bene il gioco di Sarri e proverò a preparare la partita nel migliore dei modi, ma non è detto che riusciremo per forza ad adottare le giuste contromisure. Tutto dipende da quello che i ragazzi metteranno in campo.
Assenza Gabbiadini? Di sicuro la sua presenza era un punto di riferimento, ora con Mertens falso nueve bisognerà capire quali saranno i movimenti”.

EDITORIALE – Juve Stabia, profumo di ricordi felici

Una celebre massima del mondo del calcio è quella secondo la quale “i derby non si giocano..si vincono.” Le stracittadine, o in questo caso le straregionali, sono gare che sfuggono ai valori delle squadre in campo ed ai relativi pronostici, riservando spesso sorprese inaspettate.
La Juve Stabia ieri ha fatto esattamente quello che la tradizione vuole: non ha giocato il derby, lo ha vinto.
Come avvenuto col Foggia, le Vespe a Pagani sono partite col piede puntato sull’acceleratore, andando a sbloccare la gara dopo tre minuti. Gli inizi dei tempi di gioco sono stati letali per la Paganese, che anche nei primi minuti della ripresa si è fatta trafiggere dai gialloblù.

Il risultato di ieri, seppur sofferto, profuma di ricordi felici e porta alla mente quanto avvenuto nella magica stagione 2010/11, quella della promozione in Serie B.
Come allora, infatti, la Juve Stabia è stata corsara, non a Nocera bensì a Pagani, scatenando l’entusiasmo dei tifosi gialloblù che hanno accolto i propri gladiatori sul Viale Europa e scortandoli festanti fino al Menti.

La suggestione ha preso forma anche grazie al Presidente Manniello, che si è lasciato andare al tormentone tanto caro agli stabiesi “non succede ma se succede..”.

Proprio il Masaniello gialloblù, patron e primo tifoso della Juve Stabia, merita più di tutti di rivivere emozioni come quelle di ieri; Manniello non ha mai rinunciato all’idea di una Juve Stabia vincente, nemmeno nei momenti più difficili, quando per tutti sarebbe stata solo una pazza idea. Non per Manniello, che ha allestito una squadra di qualità e l’ha affidata totalmente alle idee di un allenatore giovane e preparato come Fontana.

Se a Nocera, ormai cinque anni fa gli eroi erano stati Corona ed Albadoro, ieri Ripa ed Izzillo hanno deciso il derby di Pagani facendo esplodere i supporter gialloblù radunati all’esterno dello stadio Menti.
Proprio come la prima Juve Stabia di Braglia, la squadra di Fontana è spensieratamente matura, componendosi bene dell’esperienza dei veterani e della positiva follia delle sue giovani matricole terribili.

Le analogie tra questa Juve Stabia e l’ultima vincente in Lega Pro devono però essere solo da stimolo e non allontanare l’ambiente dalla realtà di un campionato lungo e difficile. Come allora, le Vespe non sono forse la squadra più forte del campionato ma la grinta dei gialloblù può ancora una volta fare la differenza ed essere decisiva per il risultato della stagione.

L’entusiasmo di queste settimane, giustamente alimentato da una squadra bella e determinata, non si trasformi in pericolosa euforia.
Sarà fondamentale stare accanto alla squadra ora come nei momenti difficili che verranno, così da restare attaccati fino all’ultimo a quel sogno che tutti portano dentro.

Del resto ha ragione il Presidente Manniello..è molto difficile, è quasi impossibile..infatti non succede..ma se succede..

Raffaele Izzo

Nessuna tregua per gli azzurri, subito a lavoro in vista dell’ Empoli

Dopo il successo a Crotone, il Napoli ha ripreso questa mattina gli allenamenti a Castelvolturno.

La squadra si è divisa in due gruppi. Chi ha giocato allo “Scida” ha svolto lavoro di scarico e palestra. Per gli altri uomini della rosa attivazione col pallone e successivamente partitina a campo ridotto 8 contro 8.

Differenziato per Albiol. Milik prosegue nella sua tabella di riabilitazione al Centro Tecnico.

Domani allenamento pomeridiano.

 

Da sscnapoli.it

Soccorso a motoveliero nelle acque antistanti Santa Maria di Leuca VIDEO

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Video relativo al soccorso di 95 migranti – 94 pakistani e un srilankese – a bordo di un motoveliero intercettato oggi dalle unità CP886 e CP776 della Guardia Costiera* nelle acque antistanti Santa Maria di Leuca. Dopo aver tratto in salvo i migranti – tra i quali anche 21 minori – i militari della Guardia Costiera sono saliti a bordo dell’unità, conducendola in porto in sicurezza per i successivi accertamenti.

* La guardia costiera è un corpo di polizia, talvolta con status e/o funzioni militari – organizzata a livello statale, responsabile di vari servizi.

Generalmente esercita una serie di differenti competenze che possono essere diverse nei vari paesi del mondo.

Fra le responsabilità che possono essere affidate ad un servizio di guardacoste, vi è la sorveglianza del rispetto delle norme che regolamentano la navigazione, la manutenzione di boe, fari, e altri ausili alla navigazione, il controllo delle frontiere marittime, sorvegliando le acque territoriali e altri servizi di controllo.

In alcuni paesi, la guardia costiera è parte delle forze armate, in altri è una organizzazione civile o privata. In altri paesi ancora, i compiti di salvataggio in mare sono suddivisi tra più organizzazioni, compresi corpi volontari civili. In questi casi, i mezzi navali possono essere forniti dai volontari, come i Royal National Lifeboat Institution, i velivoli dalle forze armate e la guardia costiera contribuisce con i propri mezzi.

In tempo di guerra, le guardie costiere possono venire incaricate della difesa dei porti, del controspionaggio navale e di perlustrazioni litoranee.

Quella volta in cui Gabbiadini abbracciò l’Higuain “furioso” per il rosso…

Quella volta in cui Gabbiadini abbraccio l’Higuain “furioso” per l’espulsione…

Come è strana la vita, con i suoi corsi e ricorsi e le sue incoerenze. Manolo Gabbiadini ha guardato scorrerla incessantemente dalla panchina, in questi mesi. Prima osservando un mostro sacro in azione, a superare record su record: Gonzalo Higuain. Poi guardando, anche con un po’ di sospetto, un giovane 22enne che con i suoi gol e il suo comportamento sicuro di sé, stava conquistando il popolo azzurro: Arek Milik. Lui non è mai stato così. Non crede in se stesso Manolo Gabbiadini, non lo fa mai. Lo dice a parole, ma i fatti dimostrano altro. Non è arrogante come Higuain, non urla, non sbraita, non chiede il pallone solo per sé. Lui si siede in panchina e aspetta il suo momento. Il calcio è la sua vita, quel sinistro dice tutto sì. E lo fa sinceramente. Ma Napoli non ha pazienza: pretende, vuole.

LA PARABOLA MANOLO

Gabbiadini dovrebbe imparare ad alzare la voce, a dimostrare la propria personalità in campo. Un po’, insomma, dovrebbe assomigliare all’ex numero nove azzurro. Manolo ci ha provato in queste settimane, l’infortunio di Milik è un’opportunità troppo grossa per non coglierla. Un treno che non ritornerà più. Segna un gol pesantissimo su rigore col Besiktas, quello del 2-2, e una rovesciata, poi annullata, che avrebbe potuto cambiare la sua storia. Con il Crotone, per dimostrare a sé stesso ed alla piazza azzurra che le cose sono cambiate. Gabbiadini parte alla grande e rischia più volte di andare in rete. Ma poi il black-out. Un fallo, una caduta, un pestone e una reazione brutta da vedere. Gabbiadini espulso, per la prima volta in carriera, senza passare per i giallo. Il numero 26 salterà Empoli e molto probabilmente anche la Juventus. Tante le parole contro l’attaccante, la furia dei tifosi azzurri, che lo vorrebbero fuori rosa. Tuttavia, sarebbe sbagliato condannare un ragazzo di 25 anni solo per un episodio. Unico, isolato.

INSIEME

Capita, capita a tutti perdere la testa. Successe anche a Gonzalo Higuain, in quel Udinese-Napoli che valeva lo scudetto. Quella volta il mondo napoletano si compatto e sostenne il pipita. Con loro anche Manolo Gabbiadini, che abbraccio il compagno e lo calmò. Nonostante fosse proprio Gonzalo Higuain il motivo delle sue panchine. Quel giorno Manolo dimostrò grande maturità. Sarebbe sbagliato dimenticarlo e condannarlo per un gesto sbagliato. Che la società, squadra e tifosi si stringano intorno a Gabbiadini. Il bergamasco, ora più che mai, ha davvero bisogno di loro. Toccare il fondo fa sempre male, rialzarsi non è semplice, ma è necessario. Per se stesso e per il Napoli.

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IL GIORNO DOPO- Gabbiadini e il Napoli, diversi ma uguali: bravi a farsi male

Napoli-Crotone, il giorno dopo

In terra pitagora, il Napoli supera il Crotone con non poche difficoltà. Gabbiadini perde la testa e si fa espellere sullo 0-1. Tuttavia il Napoli non si scompone e dopo la prima rete di Callejon, Maskimovic supera Cordaz con un colpo di testa su calcio d’angolo. I calabresi accorciano lo svantaggio all’88esimo, grazie al gol di Safie, appena entrato. Gli azzurri ritrovano i tre punti dopo tre settimane nerissime, tra campionato e Champions, in cui hanno raccolto tre sconfitte. Gli uomini di Sarri ripartono ma non appaiono ancora del tutto guariti. Meglio di Roma sicuramente, peggio del Besiktas in termini di gioco. Il Napoli la prova a gestire ma non riesce e soffre. Sarri dovrà lavorare su questo aspetto e riportare all’ordine una linea difensiva un po’ troppo ballerina. Il ritorno di Albiol servirà preziosamente per il pacchetto arretrato guidato da Pepe Reina, che si rivela decisivo in più di qualche occasione. Ci vorrà molto più tempo, invece, per Arek Milik. Sia con l’Empoli che a Torino contro la Juventus, il Napoli farà a meno di tutte le punte centrali a disposizione. Il polacco, Gabbiadini e… Gonzalo Higuain. Il bergamasco si fa espellere per un fallo di reazione. Male, malissimo. Il numero 26 spreca l’ennesima occasione della svolta. Gabbiadini rappresenta al meglio il momento che il Napoli sta vivendo. Tanto diversi, eppure estremamente vicini: entrambi talentuosi, giovani, ma bravi a farsi male, autolesionisti. Un triste, depresso Manolo Gabbiadini dovrà ritrovare se stesso, divertirsi giocando, vincere giocando. La pressione, è chiaro, è difficile da gestire. Ma solo il talento non basta per lasciare il segno. L’imperativo è uno: crescere. Cresca il Napoli, cresca Gabbiadini. Cresca anche Sarri, che nonostante i capelli bianchi e idee di calcio radicali, dovrà superare la sua zona confort. E cresce.

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Castellammare di Stabia, tutela del mare: balneabilità per la prossima estate

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Questo l’obiettivo annunciato dal presidente di GORI, Michele Di Natale, nel corso dell’incontro dal titolo “Opportunità turistiche tra Vesuvio e mare balneabile” organizzato da Federalberghi-Costa del Vesuvio, tenutosi a Torre del Greco.

All’evento hanno partecipato diversi sindaci dei Comuni della fascia costiera vesuviana, rappresentanti dell’Amministrazione regionale ed operatori del settore alberghiero interessati a conoscere le prospettive di sviluppo per una delle zone più belle della Regione Campania.

“Come GORI – ha spiegato il presidente Di Natale – di concerto con le altre istituzioni territoriali, Regione in primis, abbiamo avuto come obiettivo prioritario quello di eliminare gli sversamenti diretti a mare. Dopo aver risolto il problema ad Ercolano, il prossimo obiettivo sarà quello di risolvere il problema lungo il litorale di Castellammare di Stabia. Se non ci saranno intoppi burocratici, consideriamo di rendere balneabile questo tratto di costa entro l’estate del 2017. Entro 3 anni, invece, qualora siano realizzate le opere infrastrutturali per le quali servono i 35 milioni di euro stanziati dalla Regione Campania, potrà essere resa balneabile anche la costa tra Torre del Greco e Torre Annunziata”.

La Mission della Gori

GORI è il soggetto gestore del Servizio Idrico Integrato dell’Ambito Distrettuale Sarnese-Vesuviano della Campania ed ha come principale obiettivo quello di rendere efficiente, efficace ed economica la gestione della risorsa acqua.L’azienda mira a garantire all’utenza l’erogazione di acqua potabile, la cui qualità è assicurata da continui controlli, ed un servizio adeguato ad un moderno Paese europeo, anche attraverso la realizzazione di investimenti volti al miglioramento delle infrastrutture e riguardanti soprattutto l’innovazione tecnologica, con la costante attenzione alla salvaguardia dell’ambiente.

Gabbiadini, l’agente: “Manolo ha perso la testa, ma non è co***”

Gabbiadini, l’agente Pagliari ai microfoni di Radio Kiss Kiss

Ai microfoni di Radio Kiss Kiss, è intervenuto l’agente di Manolo Gabbiadini, Silvio Pagliari, il quale ha dichiarato:  Sicuramente l’errore c’è stato, la reazione è stata esagerata ed ha sbagliato. Negli ultimi due episodi, con il rigore in Champions e l’episodio di ieri, ha dimostrato di avere personalità e forse anche troppa. Dipende tutto dal referto, per la reazione c’è stata e non c’è stata, non è che c’è stata una gomitata o un pugno. Non c’è stata una reazione veemente, c’è stata una leggera reazione. Da ragazzo intelligente ha chiesto scusa a tutti i compagni, al direttore ed a tutti, c’è stato un lungo abbraccio tra tutti i componenti, questo è un bel gruppo ed il ragazzo è sempre ben voluto. Nelle ultime tre o quattro apparizioni ha fatto bene, sta giocando con la cattiveria, la cazzimma come dite voi, questo ti lascia l’amaro in bocca perché se ieri fosse rimasto in campo per 90’ minuti probabilmente avrebbe fatto anche gol. Il giocatore si sta ritrovando con cattiveria e convinzione. Il calcio è fatto anche di episodi, se in Champions non avessero annullato il gol e ieri Cordaz non avesse fatto quel miracolo, ora staremo parlando di altro. Capisco quello che voleva dire Sarri, vieni da una vittoria ti parlano direttamente dell’espulsione invece di parlare della bella vittoria del Napoli. Per Manolo è la prima espulsione in 153 partite, non facciamoci un caso perché queste cose accadono ogni domenica. Il ragazzo ha sbagliato e lo ha ammesso, adesso si riparte. I numeri parlano a favore suo. Cazziatone da Giuntoli? No, mi hanno detto che lo ha abbracciato, lo conosce. Lo ha fatto per la prima volta, non è un coglione che lo ha fatto per dieci volte in carriera. Se vai ad analizzare le sconfitte, sono tutti episodi negativi che capitano nell’arco di una stagione. Le tre sconfitte non ci stanno assolutamente, sono convinto che il Napoli sarà protagonista in Champions ed in campionato”.

Il Pungiglione Stabiese – Le Vespe sbancano Pagani e volano in classifica

Il Pungiglione Stabiese programma sportivo in onda su ViViradioWEB

Questa sera c’è il consueto appuntamento con ” Il Pungiglione Stabiese “, programma sportivo che parla di Juve Stabia a 360° gradi. Come sempre alla conduzione ci sarà Mario Vollono. Collegatevi oggi 24 ottobre 2016 dalle ore 19:30 per avere notizie in esclusiva sul mondo gialloblè. Avrete due modi per seguire la puntata:

DIRETTA

DIFFERITA (dopo 2 ore dalla diretta)

In questa puntata in studio ci saranno Mario di Capua (Radio Sant’Anna), Salvatore Sorrentino (ViViCentro) e l’opinionista Francesco Maresca

Parleremo della vittoria della Juve Stabia con la Paganese. Le Vespe battono gli uomini di mister Grassadonia, vincendo il primo derby stagionale e ritornando alla vittoria in trasferta dopo un mese e mezzo. La prova offerta dalla Juve Stabia è stata concreta e cinica con due reti segnate su tre tentativi.

Questa sera avremo come ospite telefonico il Presidente Francesco Manniello, l’uomo solitario al comando della Juve Stabia.

Ci collegheremo telefonicamente con il collega Antonio Clausi di Cosenza Channel  con il quale presenteremo il  prossimo avversario delle Vespe che sarà il Cosenza.

Ci collegheremo telefonicamente con Nunzio Di Somma  mister degli Under 17  della Juve Stabia.

Avvisiamo i radioascoltatori che è possibile intervenire in diretta telefonica chiamando il numero 081.048.73.45 oppure inviando un messaggio Whatsapp al 338.94.05.888.

Gli ascoltatori possono inoltre scrivere, nel corso del programma, sul profilo facebook “Pungiglione Stabiese” per lasciare i loro messaggi e le loro domande.

“Il pungiglione stabiese” è la vostra casa. Intervenite in tanti!

Vi ringraziamo per l’affetto e la stima che ci avete mostrato nel precedente campionato e speriamo di offrirvi una trasmissione sempre più bella e ricca di notizie.

La fotogallery della gara Paganese vs Juve Stabia (1-2)

Paganese vs Juve Stabia foto di Pasquale Sorrentino.

Guarda le foto di Paganese vs Juve Stabia realizzate dal nostro fotografo Pasquale Sorrentino che ci racconta così la vittoria nel primo derby stagionale delle Vespe con i ragazzi di Mister Gianluca Grassadonia.

La Juve Stabia si scopre cinica e concreta e grazie a questa vittoria si porta ad un solo punto dalla capolista Lecce, che invece cade a Catania.

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La Juve Stabia dopo le montagne russe in settimana con la vittoria per 4 a 1 con il Foggia in campionato e la sconfitta per 4 a 1 a Foggia per la Coppa Italia, incontra per il primo derby stagionale la Paganese di Mister Grassadonia con l’obiettivo di ritornare alla vittoria in trasferta. La Paganese invece vuole rifarsi della sconfitta con il Cosenza, partita che ha lasciato in dote quest’oggi la squalifica di Marruocco e Alcibiade espulsi in terra calabrese.

PAGANESE (3-5- 2): Chiriac: Mansi, Camilleri, Silvestri; Picone, Pestrin, Maiorano, Deli, Della Corte, Cicerelli; Reginaldo.

A disposizione: Coppola, Dicuonzo, Zerbo, Iunco, Herrera, Parlati, Caruso, Tagliavacche, Mauri, Celiento

All. Gianluca Grassadonia

JUVE STABIA (4-3- 3): Russo, Lisi, Atanasov, Morero, Liviero, Capodaglio, Izzillo, Mastalli, Marotta, Ripa, Sandomenico.

A disposizione: Bacci, Amenta, Kanoute, Zibert, Del Sante, Camigliano, Liotti, Salvi, Petricciuolo, Esposito, Rosafio, Montalto

All. Gaetano Fontana

La partita si gioca su un campo non in perfette condizioni e senza tifosi della Juve Stabia a cui il Prefetto ha vietato la presenza sugli spalti. I tifosi della Paganese invece entreranno con 15 minuti di ritardo e si asterranno da cori e incitamento per protesta verso i Daspo comminati in settimana nei confronti di alcuni membri della curva azzurro stellata.

Nella Juve Stabia manca Cancellotti che per problemi familiari gravi è in permesso.

GOOL Al 4 la Juve Stabia passa in vantaggio: Calcio d’angolo per le Vespe la palla arriva a Capodaglio che crossa alla perfezione sul secondo palo dove arriva Ripa che di testa appoggia in fondo al sacco.

Al 3 della ripresa le vespe raddoppiano: Sandomenico se ne va sulla fascia e crossa in mezzo, il portiere della Paganese non è impeccabile respingendo la palla sui piedi di Izzillo che realizza la sua terza rete personale.

Al 23 del s.t. la Paganese accorcia con Camilleri che dagli sviluppi di un calcio d’angolo, di testa, mette la palla alle spalle di Russo.

Dopo tanta sofferenza finisce la partita e la Juve Stabia porta a casa tre punti d’oro considerato che il Lecce capolista ha perso a Catania.

Domenica le vespe ospiteranno il sorprendente Cosenza.

 

Hamsik: “Sapevamo che a Crotone era necessario vincere”

Le sue parole

Marek Hamsik, tramite il proprio sito ufficiale, ha commentato la gara giocata allo stadio Ezio Scida: “Le tre sconfitte consecutive non ci hanno fatto vivere un bel momento, sapevamo che a Crotone era necessario vincere. Ci siamo riusciti anche se il risultato poteva sicuramente essere più ghiotto a nostro favore, siamo stati a volte un po’ imprecisi. Poi, siamo stati in inferiorità numerica dalla mezz’ora e questo non ci ha aiutato. Mi dispiace per il rosso a Manolo, gli staremo vicino. Abbiamo giocato in inferiorità numerica dopo la prima mezz’ora e questo non ci ha aiutato”.

UFFICIALE – Napoli-Empoli, arbitra il Sig. Mariani

Le scelte ufficiali

Si rendono noti i nominativi degli Arbitri, degli Assistenti, dei IV Ufficiali e degli Arbitri Addizionali d’area che dirigeranno le gare valide per la decima di andata del Campionato di Serie A2016/17 in programma mercoledì 26 ottobre alle ore 20.45.

CHIEVO – BOLOGNA
PASQUA
VIVENZI – GAVA
IV: DI LIBERATORE
ADD1: ROCCHI
ADD2: ABBATTISTA

FIORENTINA – CROTONE
GAVILLUCCI
DE PINTO – LIBERTI
IV: PASSERI
ADD1: PAIRETTO
ADD2: RAPUANO

GENOA – MILAN Martedì 25/10 h. 20.45
BANTI
DI FIORE – LONGO
IV: MELI
ADD1: MAZZOLENI
ADD2: FABBRI

INTER – TORINO
MASSA
VUOTO – FIORITO
IV: ALASSIO
ADD1: TAGLIAVENTO
ADD2: IRRATI

JUVENTUS – SAMPDORIA
RUSSO
PRETI – MARZALONI
IV: DOBOSZ
ADD1: DOVERI
ADD2: AURELIANO

LAZIO – CAGLIARI
CELI
TONOLINI – DE MEO
IV: DI VUOLO
ADD1: RIZZOLI
ADD2: SACCHI

NAPOLI – EMPOLI
MARIANI
PAGANESSI – TASSO
ìIV: POSADO
ADD1: CALVARESE
ADD2: ABISSO

PALERMO – UDINESE Giovedì 27/10 h. 20.45
ORSATO
CRISPO – MUTO
IV: DEL GIOVANE
ADD1: GIACOMELLI
ADD2: ROS

PESCARA – ATALANTA
GUIDA
DI IORIO – LA ROCCA
IV: CARBONE
ADD1: VALERI
ADD2 LA PENNA

SASSUOLO – ROMA
DAMATO
MANGANELLI – RANGHETTI
IV: LO CICERO
ADD1: DI BELLO
ADD2: NASCA

 

Gianluca Grassadonia: La Juve Stabia è una corazzata

Paganese vs Juve Stabia, parla Grassadonia

Al termine del derby tra la Paganese e la Juve Stabia abbiamo ascoltato l’allenatore degli azzurrostellati Gianluca Grassadonia,

Queste sono le parole del mister rilasciate al nostro microfono:

“Nonostante il risultato negativo siamo contenti della prestazione. Oggi avevo messo in guardia tutti sul fatto che la Juve Stabia è una corazzata, che è stata allestita per vincere il campionato. Noi  siamo una squadra costituita da molti elementi giovani. Non è giusto parlare di chi non c’è ma oggi ci è mancato soprattutto il nostro portiere titolare Marruocco nulla togliendo al portiere che ha giocato oggi. Marruocco  per il nostro modo di giocare è un giocatore aggiunto e per la categoria è uno dei migliori. Noi prediligiamo un portiere che sia bravo nel palleggio,
Sull’arbitro non commento più di tanto, posso solo dire che non sono  contento della sua direzione di gara. Ha sbagliato soprattutto nella gestione dei cartellini gialli.
Dopo una giornata di riposo la nostra testa dovrà esssere rivolta alla prossima gara con il Catania.

A cura di Francesco Maresca

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Promozione-Nuova Ischia,Mister Di Meglio: “Il ritmo in campo deve essere proprio il nostro punto di forza”

Mister Isidoro Di Meglio
Mister Isidoro Di Meglio

La Nuova Ischia continua a volare in classifica. Al “Mazzella” cade anche l’Oratorio Don Guanella con un netto 3-0. Per i gialloblù si tratta della settima vittoria consecutiva, e resta salda in vetta alla classifica del girone B del campionato di Promozione. Al termine della partita in sala stampa l’allenatore Isidoro Di Meglio non è assolutamente soddisfatto della prova dei suoi ragazzi in campo. “Abbiamo disputato altre partite in cui abbiamo giocato meglio,sopratutto sotto il profilo della continuità in campo. La squadra pecca ancora di qualche errore e non riesce ad essere continua per tutti i novanta minuti. Una squadra come la nostra in questo momento del campionato non può avere questi tipi di atteggiamenti”. Durante la partita abbiamo assistito più volte a giocate singole e difficili che però hanno portato il loro risultato. ” Le giocate diventano difficili e forzate quando il ritmo si abbassa- commenta Isidoro Di Meglio- noi siamo una squadra giovane,tolti Mennella e Camorani per il resto sono tutti ragazzi. Noi dobbiamo cercare di impostare le nostre partite sui nostri punti di forza di cui disponiamo, e il ritmo deve essere proprio il nostro punto di forza”. La squadra oggi i maggiori rischi, li ha accorsi in situazioni di contropiede, dove spesso si faceva trovare spaccata in due, quando i centrocampisti accompagnavo la fase offensiva con gli attaccanti e rimanevano solo i difensori sulla linea della trequarti di campo. “Questo fa parte proprio di quello che dicevo prima, di dare un ritmo giusto alla partita. Perchè se io mi accendo e poi mi spengo e poi voglio di nuovo dare qualcosa in più, è normale che concedo qualcosa all’avversario,è lavorando ad intermittenza è normale questo tipo di situazione”. In conclusione il tecnico della formazione isolana,nonostante la settima vittoria di fila, rimane con i piedi per terra pensando partita dopo partita. “Alla settima giornata di campionato, con neanche metà del girone disputato non possiamo pensare già alle nostre antagoniste. Se noi riusciamo a trovare una nostra giusta identità e riusciamo a crescere sotto il profilo della personalità,allora solo a quel punto potrebbe interessarci relativamente il risultato degli altri”.

Simone Vicidomini