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Besiktas-Napoli, le probabili scelte di Sarri: torna Gabbiadini

Quarta giornata del Gruppo B di Champions League che vede il Napoli impegnato ancora una volta contro i turchi del Besiktas. Il match si disputerà domani sera, ore 18:45 ( orario insolito a causa del fuso orario con la Turchia), alla Vodafone Arena di Istanbul.
Ennesima trasferta complicata per il Napoli a pochi giorni da quella in campionato persa contro la Juventus. Gli azzurri sono sempre al comando del proprio girone ma il 3-2 rimediato il turno precedente al San Paolo contro i turchi ha rimesso tutto in discussione. Il Besiktas è staccato di una sola lunghezza, il Benfica di due. Un altro risultato negativo comprometterebbe, e non poco, la qualificazione al turno successivo che sembrava in cassaforte dopo le prime due giornate. Servirà dunque ritrovare il miglior Napoli contro un’ avversario che fino a questo punto della stagione è ancora imbattuto tra campionato e Champions.

LA PROBABILE FORMAZIONE AZZURRA – Non certo il momento migliore per Maurizio Sarri da quando siede sulla panchina azzurra. Il tecnico partenopeo deve fare i conti con le assenze di Milik e Albiol ma può contare su Manolo Gabbiadini che in Europa non è squalificato. Dovrebbe essere proprio quest’ ultimo il terminale offensivo supportato da Callejon e da uno fra Mertens e Insigne. Gli ultimi screzi tra Sarri e il ventiquattro farebbero pensare ad un impiego del belga dal primo minuto. Quest’ ultimo potrebbe rifiatare visto il massiccio impiego nelle ultime gare, il ballottaggio è ancora aperto.

In difesa si va verso la conferma di Vlad Chiriches al fianco di Koulibaly, sugli esterni Hysaj e Ghoulam. A centrocampo Diawara potrebbe partire nuovamente dall’ inizio relegando in panchina Jorginho. A destra ballottaggio Allan/ Zielinski mentre sul centro sinistra agirà Marek Hamsik. Rog destinato ancora alla tribuna, Giaccherini pronto a dare manforte a gara in corso.

NAPOLI (4-3-3): Reina; Hysaj, Chiriches, Koulibaly, Ghoulam; Zielinski, Diawara, Hamsik; Callejon, Gabbiadini, Insigne.    All. Sarri
A DISPOSIZIONE: Rafael, Maksimovic, Strinic, Allan, Jorginho, Giaccherini, Mertens
SQUALIFICATI:
INDISPONIBILI: Milik, Albiol

Besiktas, Gunes: “Difficile ripetere la prestazione dell’ andata. Abbiamo diverse assenze”

Şenol Gunes, allenatore del Besiktas, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della sfida contro il Napoli. Ecco quanto evidenziato:
“Contro il Napoli sarà una gara complicata. All’ andata abbiamo fatto bene, sarà difficile ripetere la stessa prestazione. Abbiamo diverse assenze a causa di infortuni, speriamo di poter recuperare qualcuno. Non ho ancora deciso chi scenderà in campo, cercheremo di limitare il peso offensivo dell’ avversario. Sappiamo che possiamo contare sul sostegno dei nostri tifosi . Sarà sicuramente una bella partita, il nostro obbiettivo primario è giocare bene, la vittoria sarebbe un grande risultato”.

Besiktas, Adriano: “Il nostro obbiettivo sono i tre punti. Vogliamo rivivere la notte dell’ andata”

Adriano Correia Claro, difensore del Besiktas, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della sfida contro il Napoli. Ecco quanto evidenziato:
“I tre punti sono fondamentali per noi, il nostro obbiettivo è centrare la vittoria. Vogliamo ripetere quanto fatto a Napoli, servirà l’aiuto dei nostri tifosi così come hanno fatto nella gara di andata. Di sicuro il Napoli è una grande squadra che sta venendo qui per vincere, ma con l’ aiuto del pubblico cercheremo di mandarli a casa a mani vuote. Abbiamo perso diversi giocatori di qualità, a noi spetta il compito di scendere in campo senza farli rimpiangere. Sarà una sfida importante, stiamo facendo molto bene sia sul piano difensivo che offensivo”.

Eccellenza- Il Barano sfiora l’impresa al “Giraud” il Savoia vince 2-1

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Gli aquilotti sfiorano l’impresa di portare a casa punti preziosi nella bolgia dello stadio “Giraud” di Torre Annunziata. Alla vigilia della gara il tecnico dei bianconeri Mister Billone Monti aveva dichiarato: andremo a giocarci la partita viso aperto contro una grande squadra. Purtroppo è arrivata una sconfitta,dopo una grande prestazioni in campo da parte della squadra isolana,puniti da tre ingenuità. I padroni di casa di certo non avevano di fronte un’avversario facile sulla carta,la formazione di Billone Monti è stata molta brava a chiudere gli spazi. Il vantaggio della squadra oplontina arriva al 20′ con un tiro dalla lunga distanza di De Rosa, con Palmiero schierato di nuovo titolare dopo lo stop avuto nella gara con il Mondragone in casa, si fa sorprendere sul primo palo con la sfera che termina alle sue spalle. Nonostante lo svantaggio subito per una disattenzione dell’estremo difensore,il Barano reagisce e si getta in avanti nel tentativo di trovare il gol del pareggio,prima con Savio che tenta una conclusione dal limite dell’area con la sfera indirizzata all’incrocio dei pali, e poi con Simone Farina. Al 34′ arriva il gol del pareggio con l’ormai bomber Mario Sogliuzzo,che sfrutta un errore da parte del portiere Gallo,che sbaglia il rinvio e colpisce in pieno il giocatore bianconero,con la sfera che termina in rete e non deve far altro che ringraziare,per l’1-1. A tre minuti dalla fine del primo tempo arriva l’episodio clou della partita: lancio lungo dalla trequarti in avanti per De Rosa lanciato a rete,con Del Franco che sbaglia l’intervento e commette fallo da ultimo uomo, e rosso diretto. Il primo tempo si conclude sul risultato di 1-1, con il Barano che dovrà giocare per 45′ in 10. Nella ripresa al 17′ ci provano i padroni di casa: Esposito serve De Rosa che prova un tiro in diagonale con Palmiero che devia in corner. Nonostante l’inferiorità numerica in campo, gli aquilotti riescono a mantenere il risultato. Alla mezz’ora del secondo tempo però arriva la terza disattenzione: i bianconeri nel tentativo di costruire l’azione di gioco,perdono palla con la sfera che arriva a De Rosa che dal limite dell’area realizza il gol del 2-1,con la sfera che finisce all’incrocio dei pali, che gli vale la doppietta personale. Al 35′ la squadra oplontina con Onda spreca l’occasione del terzo, la sua conclusione termina alta. Per la squadra di Billone Monti diventa difficile trovare il pareggio,forte anche l’inferiorità numerica in campo. Il Barano nonostante la sconfitta arrivata con tre errori,esce a testa alta contro una grande corazzata in uno stadio con il “Giraud”. Nel prossimo turno gli aquilotti ospiteranno al “Don Luigi ” la Sessana, prima di giocare il derby con il Real Forio.

SAVOIA  2

BARANO  1

SAVOIA: Gallo, Adamo, Guarro, Prevete, Castaldo, Lucignano (1’s.t. Tulimieri), Onda,Castellano (26’s.t. Biasio), Infimo (15’s.t. Esposito), De Rosa, De Falco. (In panchina: De Gennaro, Grimaldi, Rocchino, Biasio, Moxedano, Tulimieri, Esposito). All. Fabiani

BARANO: Palamiero, Sirabella, Accurso, Ferrari (36’s.t. De Simone), Monti, Del Franco, Farina (39’s.t. Arcamone), Esposito, Savio, Sogliuzzo, Cantelli (34’s.t. Conte). (In panchina: D’Errico, Migliaccio, Lombardi, Prestopino) All. Monti

ARBITRO: Castropignano di Ercolano (Ass. Vitale di Napoli e Arborelli di Ercolano)

RETI: 20′, 77′ De Rosa (S);  34′ Sogliuzzo (B)

NOTE:  Ammonito  Adamo (S). Espulso Del Franco al 42′ (B

Il Pungiglione Stabiese – La Juve Stabia è regina almeno per una sera

Il Pungiglione Stabiese programma sportivo in onda su ViViradioWEB

Questa sera c’è il consueto appuntamento con ” Il Pungiglione Stabiese “, programma sportivo che parla di Juve Stabia a 360° gradi. Come sempre alla conduzione ci sarà Mario Vollono. Collegatevi oggi 31 ottobre 2016 dalle ore 19:30 per avere notizie in esclusiva sul mondo gialloblè. Avrete due modi per seguire la puntata:

DIRETTA

DIFFERITA (dopo 2 ore dalla diretta)

In questa puntata in studio ci sarà Gianfranco Piccirillo (Presidente dell’Associazione StabiAmore).

Parleremo della vittoria della Juve Stabia con il Cosenza. Le Vespe battono gli uomini di mister Roselli, vincendo il sesto incontro su sei in casa e volando in testa alla classifica in attesa del derby pugliese di questa sera tra Lecce e Foggia.

Questa sera avremo come ospite telefonico il D.S. Pasquale Logiudice l’uomo che insieme a Manniello e agli altri consulenti di mercato ha costruito questa Juve Stabia vincente.

Ci collegheremo telefonicamente con il collega Vittorio Giummo di Radio Catanzaro Sud  con il quale presenteremo il  prossimo avversario delle Vespe che sarà il Catanzaro dell’ex mister Zavettieri.

Ci collegheremo telefonicamente con Alberico Turi  direttore del settore giovanile della Juve Stabia.

Avvisiamo i radioascoltatori che è possibile intervenire in diretta telefonica chiamando il numero 081.048.73.45 oppure inviando un messaggio Whatsapp al 338.94.05.888.

Gli ascoltatori possono inoltre scrivere, nel corso del programma, sul profilo facebook “Pungiglione Stabiese” per lasciare i loro messaggi e le loro domande.

“Il pungiglione stabiese” è la vostra casa. Intervenite in tanti!

Vi ringraziamo per l’affetto e la stima che ci avete mostrato nel precedente campionato e speriamo di offrirvi una trasmissione sempre più bella e ricca di notizie.

FOTO ViViCentro – Il racconto in scatti di Juve Stabia vs Cosenza

Pubblichiamo le foto di Juve Stabia vs Cosenza dei fotografo Raffaele Verdoliva

Guarda le foto di Juve Stabia vs Cosenza realizzate dal nostro fotografo Raffaele Verdoliva che ci racconta così la vittoria delle Vespe con i ragazzi di Mister Giorgio Roselli allo stadio “Romeo Menti” di Castellammare di Stabia.

Oltre alle azioni del match abbiamo fotografato il pubblico sugli spalti, cerca la tua foto e richiedici l’originale per e-mail:redazione.sportiva@vivicentro.it

Per vedere tutte le foto clicca qui

La Juve Stabia cerca di regalarsi una notte da prima in classifica contro il Cosenza.

I calabresi sono un avversario tradizionalmente ostico quindi le Vespe sono chiamate ad una grande prestazione per portare a casa i tre punti. Nel Cosenza spicca la presenza dell’ex punta gialloblù Baclet.

Al Menti è presente l’ex Presidente Roberto Fiore, che ha accolto l’invito del suo ex pupillo Gaetano Fontana. Applausi scroscianti per il Presidentissimo, accolto dai cori e dall’affetto dei tifosi stabiesi.

Prima della gara le squadre osservano un minuto di silenzio in memoria del papà di Tommaso Cancellotti, scomparso nella giornata di venerdì.

Juve Stabia 4-3- 3: Russo, Liviero, Capodaglio, Atanasov, Marotta, Sandomenico, Liotti, Izzillo, Lisi, Mastalli, Ripa.

A disposizione di Fontana: Bacci, Borrelli, Kanoute, Zibert, Del Sante, Camigliano, Salvi, Petricciuolo, Esposito, Rosafio, Montalto.

Cosenza 4-3- 3: Perina, Corsi, Capece, Tedeschi, Blondett, Caccetta, Cavallaro, Baclet, Mungo, Filippini, Scalise.

A disposizione di Roselli: Saracco, Criaco, Gambino, Meroni, Appiah, Bilotta, Collocolo, Madrigali.

Spettatori: 2391 per un incasso di € 25.929,00

Minuto 26: GOOOOOOL JUVE STABIA!!!! Ripa sgambettato in area di rigore conquista un giusto penalty. Dal dischetto lo stesso Spider spiazza Perna per il vantaggio delle Vespe.

Minuto 50: GOOOOOOOLLLLL JUVE STABIA!!!! Grande torre di Del Sante che libera Kanoute che a sua volta serve Sandomenico che appoggia facilmente in rete. 2 a 0 per le Vespe!!

Finisce così: la Juve Stabia è, in attesa del match tra Lecce e Foggia, la capolista del girone C.

Amichevole, Recale-Juve Stabia: data e ora del match

Amichevole, Recale-Juve Stabia: data e ora del match

Nuova amichevole per l’Attività di Base della Juve Stabia. Infatti, la categoria 2005 scenderà in campo giovedì 4 novembre al centro sportivo M. Acconcia, a Recale (CE) contro la scuola calcio ASD Recale. Fischio d’inizio alle ore 16.

a cura di Ciro Novellino

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Auriemma: “Le sostituzioni di Insigne e Hamsik hanno caricato la Juve”

Il suo pensiero

Raffaele Auriemma scrive su Tuttosport: “Forse ha ragione Sarri: «L’errore è pensare che quello contro la Juventus sia stato un confronto diretto». Le parole dell’allenatore del Napoli fotografano una parte della realtà: con i giovani calciatori ti diverti, con quelli esperti vinci le partite. Poi può darsi che un giorno raccoglierai in un sol colpo tutto quanto seminato. L’altra parte della verità, invece, racconta di scelte che hanno generato energia nei bianconeri attraverso la sostituzione di due elementi che, pur giocando sotto tono, non andrebbero rimpiazzati in partite delicate come quella dello Stadium: Insigne e Hamsik. Anche a Torino i due portabandiera azzurri non sono stati all’altezza della loro fama, però con una Juventus che stava arretrando, chissà che alla fine almeno il pareggio non lo si potesse portare a casa. Chiacchiere da bar, di quelle che vengono fuori all’indomani di partite giocate bene e perse per un errore, un’ingenuità, un atteggiamento tattico che di tanto in tanto potrebbe anche essere aggiornato alla luce di ciò che combina il tuo avversario sul terreno di gioco”.

Nela: “Juve? Le colpe non sono solo di Ghoulam, ma anche di un altro azzurro”

Le sue parole

Sebino Nela ha parlato a Il Mattino: “Ghoulam ha svirgolato il rinvio, questo è vero ma a un difensore può succedere, è€ stato sfortunato perchè il pallone è€ finito proprio sui piedi di Bonucci. Sul secondo aveva fatto una buona diagonale e ha rinviato senza guardare perchè aveva Koulibaly davanti che gli copriva la visuale: l’errore vero lo ha commesso Allan che non ha seguito Higuain. Si deve lavorare sui singoli e sul reparto, occorre aumentare la concentrazione, soprattutto sarebbe molto utile sulle palle da fermo. Mi sembra che il Napoli continui a rischiare un po’ troppo sulle situazioni da palla inattiva. In Italia la differenza la fanno i gol subiti, lo dice la storia dei nostri campionati: la Juve negli ultimi cinque anni ha vinto perché ha potuto contare sui tre migliori difensori d’Europa e su Buffon. Maksimovic ha grandi qualità€, anche se nelle uscite palla al piede con il Torino ha commesso qualche errore. Magari sarà€ anche successo perché non aveva sempre l’uomo libero per poter ricevere il passaggio. Ora avrà una grande opportunità€ nel Napoli: Sarri potrà lavorare sui suoi difetti e migliorarlo tantissimo così€ come è€ capitato con Koulibaly”.

EDITORIALE – Juve Stabia, un Fiore pronto a sbocciare

Tuffo nel passato per i tifosi della Juve Stabia che hanno potuto salutare il Presidentissimo Roberto Fiore

La Juve Stabia ieri si è regalata una notte da capolista, superando il Cosenza grazie alle reti di Ripa e Sandomenico e mettendo quindi pressione a Lecce e Foggia, avversarie stasera nel big match di giornata.

La serata di ieri, con in sottofondo costante il pensiero a Tommaso Cancellotti, è stata resa ancor più emozionante dal ritorno al Menti dell’ex Presidentissimo, Roberto Fiore.
Il richiamo della sua Juve Stabia è stato più forte dei suoi 92 anni, degli acciacchi dell’età e della serata fredda ed ha spinto l’ex Presidente nel suo ex stadio per tifare per le Vespe. L’invito ad assistere alla gara direttamente allo stadio, arrivato tramite ViViCentro, del suo ex pupillo Gaetano Fontana ha trovato subito terreno fertile nella passione ancora smisurata per i colori gialloblù di Roberto Fiore.

Quasi commovente è stata la passerella in tribuna dell’ex Presidente Fiore accompagnato dall’Onorevole Antonio Mazzone, dal “figlioccio” Giovanni Malafronte e dall’attuale Presidente Francesco Manniello. I due Presidenti hanno scatenato l’entusiasmo ed i ricordi di tutto lo stadio, che ha intonato cori per i numeri 1 più importanti della storia della Juve Stabia.
Difficile spiegare a chi non segue le Vespe come quei due signori con i capelli bianchi, visti ieri a lungo sotto braccio e raggianti, rappresentino gli anni più belli e vincenti della storia gialloblé. Anni di emozioni indescrivibili, positive e negative; anni di vittorie esaltanti e di sconfitte incredibili quanto tutt’ora brucianti. Alla luce di quanto detto sopra, la notte magica della Juve Stabia non poteva che realizzarsi avanti agli occhi di Roberto Fiore. Fiore che ammira la squadra che gira come una macchina perfetta e guidata da Gaetano Fontana, il suo “figlioccio” con cui il legame non si è mai interrotto.

Esatto, proprio il binomio Fontana – Fiore rappresenta al meglio gli anni d’oro del Presidentissimo a Castellammare. Un Presidente, quasi un padre di famiglia, ambizioso e che non ha mai rinunciato all’idea di portare in Serie B la Juve Stabia; Juve Stabia guidata sul campo dal suo fantasista, dal numero 10, dal calciatore genio ma senza sregolatezza in grado di accendere la luce e di far volare le Vespe.

Il Presidente ed il fantasista che ora sono rispettivamente un tifoso speciale ed un giovane ma ambizioso allenatore, ancora una volta legati dalla passione per i colori gialloblù.
Ieri è quindi avvenuto un incontro tra generazioni: la più bella Juve Stabia pre Manniello che ammirava felice la creatura con la quale proprio il Patron Manniello vuole tentare nuovamente il colpaccio.

Allora, passando sempre per il tanto caro “non succede, non succede..ma se succede” possiamo dire che la Juve Stabia vista ieri è un.. Fiore pronto a sbocciare.

Raffaele Izzo

TERREMOTO: Il cuore dell’Italia ridotto in polvere

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Di quei capolavori che rendono unica l’Italia non è rimasto nulla Il bilancio di una manciata di secondi di scossa di terremoto è un miliardo di euro, forse anche due, di danni al patrimonio culturale italiano. La situazione più grave è a Norcia, dove la Basilica di San Benedetto, gioiello gotico più volte restaurato, ora è un cumulo di macerie.

Il cuore medievale dell’Italia ridotto in polvere

Almeno un miliardo di danni, i più gravi a Norcia

C’è la bellezza italiana ridotta in polvere e c’è soprattutto per la prima volta un profondo senso di impotenza di fronte ai crolli dei capolavori medievali che rendono unica l’Italia. A fine giornata il bilancio di una manciata di secondi di scossa di terremoto è un miliardo di euro, forse anche due, di danni in più al patrimonio culturale italiano. Una cifra enorme se si pensa che soltanto la scossa di mercoledì scorso aveva aumentato del 70% i danni portandoli a un miliardo. Antonia Pasqua Recchia, segretario generale del ministero dei Beni Culturali, ammette le difficoltà. Se pensiamo solo alle segnalazioni, dopo le precedenti scosse erano state circa 3000. Dopo l’ultimo terremoto mi aspetto almeno altre 2000 segnalazioni. Pensiamo che sia stato il più violento».

Ma non è la sua violenza a dare un senso di impotenza, è il protrarsi nel tempo senza lasciar vedere una fine. «Intervenire ora e mettere in sicurezza i beni danneggiati non è un’operazione che il ministero può assicurare», spiega. La dirigente sa di non avere alternative: «Avevamo ricominciato le verifiche e gli interventi dopo la scossa e i crolli di mercoledì 26. Eravamo entrati venerdì nella basilica di San Benedetto. Volevamo portare via le pale dell’altare ma ci siamo resi conto che avremmo rischiato troppo perché saremmo dovuti rimanere a lungo all’interno della basilica. Ci eravamo messi d’accordo per vederci lunedì mattina e effettuare un intervento di messa in sicurezza del tetto dall’esterno. Purtroppo la scossa di stamattina ha fatto crollare tutto, ma sarebbe stato impossibile fare più in fretta».

La pala della Madonna è stata ritrovata fra le macerie ieri mattina dai Vigili del Fuoco e portata in uno dei depositi allestiti dal ministero per il recupero delle opere danneggiate. Il resto è lì, un simbolo dell’Italia medievale in polvere.

Possibilità di recupero? Secondo gli esperti, ci troviamo di fronte a una delle situazioni più difficili per i beni culturali italiani degli ultimi decenni. E un eventuale recupero dipende da come sono avvenuti i crolli: se i pezzi sono ridotti in granelli minuscoli, non ci sono speranze; se invece sono abbastanza grandi, si può sperare di ricostruire. Per esempio, i mosaici della basilica di Assisi sono stati restaurati dopo un lavoro certosino rimettendo insieme tutti i pezzi di almeno un centimetro.

Non tutto è perduto, ma nessuno oggi è in grado di dire di più, o di avere la minima certezza sul futuro. «Da domani ricominceremo con le verifiche anche sugli edifici dove già ci sono stati i sopralluoghi e che erano stati dichiarati agibili. Ma in molti casi i nostri tecnici non possono ancora entrare, dobbiamo aspettare il via libera dei Vigili del Fuoco», spiega Giorgia Muratori, segretario generale del Mibact per le Marche. Ma la situazione è di giorno in giorno più difficile e si annuncia necessaria anche una diversa organizzazione delle competenze.

Si attende la nomina del Soprintendente unico speciale per le aree colpite dal sisma, distribuite in quattro regioni tutte ad alta densità di beni culturali. Avrà l’incarico di concentrarsi sul recupero del patrimonio mobile e immobile, mentre il ministro Franceschini chiede più fondi per riuscire a salvare tutte le opere danneggiate. L’art bonus, infatti, verrà esteso anche ai beni ecclesiastici gravemente colpiti. «Non appena il terremoto si fermerà ci metteremo al lavoro. È nostra ferma intenzione recuperare tutto il patrimonio che è stato danneggiato», promette Antonia Pasqua Recchia.

Una promessa che in queste ore suona molto impegnativa. A subire danni è stato persino l’«ermo colle» dell’Infinito di Recanati, quello che ha ispirato Giacomo Leopardi, dove si è aperto uno squarcio. Palazzo Leopardi «ha retto bene ma è chiuso alle visite per precauzione», spiega Vanni Leopardi, che con la famiglia vive ancora nel palazzo settecentesco.

I danni più rilevanti però sono di sicuro a Norcia che in pochi secondi ha perso tutte le chiese: non solo la basilica di San Benedetto, anche la cattedrale romanica di Santa Maria Argentea, la chiesa gotica di San Francesco. E sono stati danneggiati pesantemente il Municipio e il museo della Castellina. Ad Amatrice è crollata la torre civica e quello che rimaneva della chiesa di Sant’Agostino. Ma i danni sono diffusi ovunque. Ulteriori crolli ci sono stati nei centri storici di Camerino, Visso, Tolentino. Paura anche per la Pinacoteca di Jesi dove sono custoditi dipinti di Lorenzo Lotto e per Civita di Bagnoregio. L’elenco può continuare a lungo. La scossa di ieri ha ferito per intero il cuore dell’Italia medievale.

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Allarme Istanbul, minacce via mail con i tifosi azzurri

Allarme Istanbul, minacce via mail con i tifosi azzurri

Poco più€ di 400 persone partiranno tra oggi e domani per raggiungere Istanbul. Un volo charter organizzato, ma in tanti prenderanno i numerosi volo di linea che collegano la Turchia. Come riporta Il Mattino, c’è molta apprensione per i pessimi rapporti tra le due tifoserie. Polizia turca e autorità€ italiane sono in continuo contatto nelle ultime ore. I controlli verranno eseguiti anche a Fiumicino, dove partono molti dei voli diretti a Istanbul. Via mail si sono registrate alcuni scambi di minacce tra gruppi di ultrà€ che sono stati immediatamente rilevati. Al momento, i segnali sono preoccupanti: si temono gemellaggi via web con tifosi di altri club della capitale rivali del Besiktas.

La terra continua a tremare e a provocare distruzione

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Dopo 66 giorni dal disastroso terremoto che ha devastato l’intera Italia centrale, causando la morte di 298 persone, la terra continua a tremare.

Non si tratta di normali movimenti tellurici d’assestamento, ma di nuovi veri e propri terremoti, alcuni hanno avuta un’intensità quasi simile o superiore a quello del 24 Agosto.

Una di queste scosse registratesi ieri, di magnitudo 6.1 della Scala Richter, è stata talmente violenta che la suo onda d’urto si è prepagata in tutt’Italia fino ad essere avvertita in parte dell’Austria. Le poche case che erano rimaste in piedi dopo il 24 Agosto, ieri sono crollate, è come se avessero ricevuto il colpo di grazia insieme ad esse sono crollati edifici e Chiese storiche.

Continuare a vivere in un territorio dove le forze della natura scatenano giornalmente tutta la loro potenza distruttiva non è più possibile, lo sgomento, la paura stanno prendendo il sopravvento, è ormai impossibile quanto improbabile un ritorno alla normalità. Il problema dei Terremotati non sarà di facile soluzione, ricostruire le case nei luoghi dove sono state sbriciolate, è quantomai improbabile visto che la terra continua a tremare, non ha smesso mai di farlo dal 24 Agosto.

In tanti decideranno di abbandonare per sempre quei territori, troppo laceranti le ferite apertesi, si prevede che potrebbero essere 100 mila le persone che opteranno di andare altrove…ma dove? In questi momenti così tragici l’opera degli sciacalli continua, andrebbero fucilati sul posto, quale pietà si può avere per mostri simili.

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Insigne e le sei reazioni che hanno fatto arrabbiare

Tutto nel dettaglio

Lorenzo Insigne, fa discutere, sono 6 gli episodi che lo vedono protagonista in negativo:

29 gennaio 2014 – Napoli-Lazio, gara di Coppa Italia: Insigne viene sostituito e fischiato dal San Paolo, lui reagisce con un brutto gesto

25 luglio 2014 – Ritiro di Dimaro, viene invitato da Nicola Lombardo a parlare sul palco, ma si rifiuta e poi si scusa: “Non ce l’avevo con i tifosi”

19 agosto 2014 – Viene sostituito e ancora una volta fischiato per la prestazione nel preliminare di Champions League contro l’Athletic Bilbao. Prima la toglie e poi lancia la maglia in aria

28 ottobre 2015 – Insigne e Mertens, uno entra e l’altro esce nella gara contro il Palermo. Sarà il tecnico Maurizio Sarri a chiedere chiarimenti ai due

19 ottobre 2016 – Nella partita di Champions con l Besiktas sbaglia un calcio di rigore che poteva essere importante: fischi alla sostituzione e lacrime a fine gara

29 ottobre 2016 – Viene sostituito al 15’ di Juve-Napoli e si rivolge a Sarri: “Perché io?”, pronta la risposta del tecnico: “Insigne deve stare zitto”

Troppi errori, la difesa del Napoli è sotto processo

Troppi errori, la difesa del Napoli è sotto processo

Nel Napoli ci sono evidenti problemi difensivi che stanno venendo fuori, alcuni di essi, infatti, sono costati sconfitte per il gruppo guidato da Sarri:

Juventus-Napoli – Doppio errore di Ghoulam sui gol degli avversari

Napoli-Roma – Koulibaly si fa rubare palla da Salah sul gol di Dzeko in maniera clamorosa

Napoli-Besiktas – Jorginho sbaglia il retropassaggio e regala il gol ai turchi

Atalanta-Napoli – Colpe divise tra Ghoulam e Koulibaly sul gol subito da Petagna

Napoli-Besiktas – Maggio sbaglia la diagonale e il Napoli subisce gol

Napoli-Milan – Niang calcia verso la porta da posizione decentrata e Reina si fa battere sul suo palo

Pescara-Napoli – Koulibaly e Ghoulam tengono in gioco Benali sul primo gol

Corbo: “Quelle tre domande rimaste senza una risposta”

Corbo: “Quelle tre domande rimaste senza una risposta”
Scrive Antonio Corbo nel suo editoriale per La Repubblica: Il Napoli sul campo è stato più brillante della Juve. Ma a Torino lascia altri tre punti e tre domande senza risposta. Perché il bomber del secondo posto, l’uomo che ha deciso la sfida, non è più qui? Dopo sole 11 partite, come mai le due squadre sono già così distanti nei punti, 27-20? A 26 anni dal secondo scudetto, De Laurentiis e Sarri sono gli uomini giusti per il terzo? La prima domanda. Non dispiace incassare 90 milioni, reinvestirne anche di più, allungare gli orizzonti della squadra. Il campionato dirà se sono stati spesi bene, se Sarri ha saputo allevare giovani di talento, se c’è stata fusione tra vecchi e nuovi. Bisogna però capire perché il Napoli non sia stazione di arrivo ma di transito, perché da Napoli i i personaggi vogliano fuggire, come da una camera a gas. Mazzarri, poi Benitez, infine Sarri che il 27 maggio era pronto a disoccupazione e penali. Lo stesso per i bomber: Lavezzi, Cavani, Higuain.
La città soffoca di affetto gli idoli del calcio. Cavani non si è mai sentito libero di passeggiare lungo la spiaggia di Lucrino o vivere le sue passioni. Lavezzi, come Maradona, rischiò di essere attratto dalla città peggiore. Sulle notti di Higuain e di altri quattro si è sentito di tutto, tra Parco Matarazzo, Capri e Pozzuoli, magari esagerando. Un dato c’è: furono ordinati ritiri punitivi per sospetti stili di vita. Ma è anche vero che, ben pagati, i big non hanno mai avuto la percezione di puntare al massimo, in Italia ed Europa.
La seconda domanda coinvolge presidente e direttore sportivo Giuntoli. Non si è mai capito se gli acquisti siano stati graditi o subiti da Sarri. Qualcosa non ha funzionato. Comunicavanopoco. Si sapeva che era dubbia la permanenza di Higuain. Bisognava dalla primavera bloccare quindi un attaccante di qualità, e mollare Gabbiadini scontento e incompreso. La soluzione è stata raggiunta alla fine: il giovane Milik. E Gabbiadini? Prima affidato al suo agente perché lo vendesse in Inghilterra, poi confermato dopo il no di Kalinic e il folle costo del ventottenne Pavoletti. Vero, sono arrivati giovani di talento, ma giovani, insiste Sarri. Milik e Zielinski, Diawara che si è rivelato a Torino, Maksimovic e Rog presto, una delusione solo Giaccherini, esausto come Chiellini e Insigne dopo gli stressanti e ingloriosi Europei con Antonio Conte. Mercato interessante, ma non è stato chiaro il programma. Napoli competitivo subito o nel tempo?
I nuovi sono arrivati in ritardo, e tardi è cominciata la fusione con i vecchi. Per avviarla, Sarri ha prima atteso dal campo i segnali negativi su Hamsik, Insigne, Jorginho, Gabbiadini, Ghoulam. Cominciano solo ora gli esperimenti.
Anche la terza domanda, collegata alle prime due, va rivolta a presidente e tecnico. Comincia un ciclo lungo, proiettato verso integrazione, conferma e crescita dei giovani per puntare al vertice, o il Napoli sarà ancora un traguardo volante, un successo effimero dei migliori che lo tagliano per poi sparire nella nebbia? Esempio: scatta la clausola anche per liberare Milik, Koulibaly e Diawara, altri? Il Napoli compra per vincere o per far poi cassa? C’è una terza via: far coincidere profitto e scudetto. Dipende dal pieno accordo tra De Laurentiis e Sarri. La Juve dimostra che è possibile: elevare i fatturati e far maturare la squadra nella ricerca ostinata della vittoria, dei cambi di formazione e modulo in corsa. Il bel gioco da solo è una ossessione. Si è visto: ancora una volta a Torino ha vinto il peggiore.

Pare che neanche la dirigenza abbia gradito la scelta di Sarri su Insigne

I dettagli dalla rosea

La Gazzetta dello Sport scrive sulla sostituzione di Insigne contro la Juventus: “D’altra parte, la sostituzione di Insigne ha lasciato perplessa la critica. E non solo. Pare, infatti, che nemmeno la dirigenza napoletana, abbia gradito la decisione dell’allenatore. Perché il ragazzo stava giocando discretamente, dal suo destro era partito il lancio per il gol di Callejon. Un vero e proprio pezzo di bravura, col pallone che ha scavalcato Alex Sandro, liberando il destro dell’attaccante spagnolo per il momentaneo pareggio. Ma, al di là del prezioso assist, Insigne è parso il giocatore più ispirato tra quelli schierati da Sarri. L’unico che ha provato a verticalizzare, a far partire il contropiede quando la Juventus ha cominciato a pressare”.

Terremoto: gli sfollati in fuga dall’incubo sono centomila.

I paesi si svuotano, gli sfollati aumentano a dismisura ed i sindaci parlano di una «migrazione epocale». Quello che sta accadendo sull’Appennino viene definito «contagio sismico», un fenomeno già osservato in Turchia e California, che produce danni a cascata. Cinque terremoti in 67 giorni. L’ultimo, che ieri ha colpito cento comuni tra Umbria e Marche, ha seminato tra gli italiani la paura del sisma senza fine. Molti borghi, che avevano resistito alla scossa di agosto, ora sono disabitati.

La fuga dall’incubo: centomila sfollati da macerie e polvere

Deserti i centri che avevano resistito alla scossa di agosto. I sindaci: “Migrazione epocale”. Ma c’è chi dice: “Restiamo”

PIEVE TORINA (MC) – Poco prima delle 14 arriviamo a Pieve Torina, provincia di Macerata, insieme al presidente delle Marche, Luca Ceriscioli.

Non è facile dare un’idea di che cosa è diventato questo mondo. Questo paese e tutti gli altri, uguali nella desolazione, nella desertificazione, nel silenzio tombale interrotto da quel rullo di tamburi che ogni poco sale da sotto, e lo scuotimento delle case inagibili e dei nervi sempre più fragili. Facce rosse di contadini e montanari, insonni, con le moglie e i figli già lontani, le bestie da accudire, nessun posto dove trascorrere la notte. Gli sfollati delle Marche sono circa 28 mila. Quelli dell’Umbria ancora non si sa. Il totale potrebbe arrivare a 100 mila. Soltanto a Norcia circa un terzo dei seimila abitanti è partito coi pullman verso il lago Trasimeno. Ad Arquata del Tronto, che sta dentro il disastro da due mesi, ieri mattina gli ultimi tenaci abitanti hanno ceduto, basta con questa follia, si sono lasciati alle spalle un paese che a questo punto non c’è più, letteralmente. Sono andati sulla costa picena. A pochi chilometri c’è Accumuli, «sono rimasti in piedi solo tre edifici, anche le frazioni sono rase al suolo», ha detto il sindaco Stefano Petrucci; era lì, ieri mattina, con un centinaio di persone, reduci provvisori dei 667 che costituivano la popolazione prima del 24 agosto. Accumuli è isolata sia sul versante di Rieti sia su quello di Ascoli. Appena si libererà la strada, la imboccheranno anche gli ultimi cento.

Oggi non ci sono morti, ma i paesi stanno morendo per la disperazione

«Voi non capite, dovete andarvene da qui. Questo bel sole vi sta ingannando, fra pochi giorni farà freddo», dice Ceriscioli a una decina di uomini di Pieve Torina. «Fa già freddo, stanotte c’erano tre gradi», dice uno con gli occhi vitrei e la polvere nei ricci scuri. «Che restate a fare?». «Io ho le bestie, le lascio qui? E chi bada a loro?». «Chi ha le bestie avrà una sistemazione ma tutti gli altri via». «Io ho sessant’anni, ho sempre vissuto qui, se devo morire meglio morire dove sono nato. Dateci le casette». «Intendiamoci: per le casette di legno servono sette mesi, forse nove. Per i moduli dai due ai tre mesi. E intanto? Dormite in macchina? Liberi di deciderlo ma poi non lamentatevi con noi quando sarà insostenibile». Il sindaco di Pieve Torina, Alessandro Gentilucci, spiega a Ceriscioli che vorrebbe riaprire la scuola, far arrivare ogni mattina con gli autobus i bambini che sono già andati via, da parenti nei centri vicini, o sulla costa, «sennò questa comunità muore». Spiega che i commercianti vorrebbero riaprire i loro negozi ma se tutti se ne vanno, a chi venderanno la loro merce? La più importante fabbrica del paese, che dà stipendio a trentacinque famiglie, dovrebbe riaprire stamattina, ma gli operai dove saranno?

«E’ una migrazione epocale», dice Claudio Corvatta, sindaco di Civitanova Marche, a sud di Ancona. Gli alberghi sono già quasi tutti pieni, il sindaco conta di aprire il migliaio di seconde case lasciate vuote dopo l’estate. «Questa gente è ostinata, ed è la loro forza, e più saliamo in montagna più è ostinata. Ma deve anche capire che più aspetta e più gli toccherà andare lontano, quando si decideranno», dice Ceriscioli. «Andatevene», ha detto il capo della protezione civile, Fabrizio Curcio. «Andranno tutti in hotel», ha detto Matteo Renzi. A Fabriano gli sfollati sono trecento, ieri notte hanno dormito nel Palasport e in un treno messo a disposizione delle Ferrovie. L’intero centro storico di Leonessa è stato evacuato. A Ussita, devastata dalla scossa del 26 ottobre, sono rimasti in duecento, prima erano quasi cinquecento. Questa terra a cavallo fra Lazio, Umbria, Abruzzo e Marche, circa centomila abitanti, è ridotta a un niente di macerie e case medievali inabitate, sottoposta a un esodo senza senso ma senza alternativa. «Ci sono ancora molte strutture agibili, ma come facciamo? Oggi è cambiato lo scenario, c’è una crisi sismica di cui non conosciamo gli sviluppi. Quando arriverà la prossima scossa distruttiva? E dove? E che danni farà? Bisogna andarsene, non è una deportazione, è una messa in sicurezza per un periodo congruo», dice Catiuscia Marini, presidente dell’Umbria. A Norcia non c’è l’acqua potabile, l’energia elettrica manca in quasi tutta la zona. I paesi attorno – Cascia, Preci – con le botte degli ultimi giorni sono impraticabili o insicuri.

Claudio Marsili è un consigliere comunale di Pieve Torina. Cammina attorno a sé, in circolo, e racconta della sua famiglia. «Mia moglie faceva l’infermiera nella casa di cura di Pieve, ma ora gli anziani sono stati trasferiti all’ospedale di Matelica, e lei è là. Mio padre ha 87 anni, ha dormito due notti in macchina, con addosso due coperte e il cappotto e ogni tanto accendeva il motore per scaldarsi. Ora sta arrivando mio fratello da Bra, provincia di Cuneo, e se lo porta con sé e io non so se lo rivedrò. Ho una figlia con un bimbo di tre anni in un paese qua vicino ma non vuole rimanere, è terrorizzata, andrà dall’altra mia figlia a Latina. E io? Io ho promesso al sindaco di dargli una mano. Rimango. Ma la mia famiglia non c’è più, divisa, spezzettata per l’Italia». Non c’è più una logica. Si fa fatica a ragionare. Si sente nell’aria la spossatezza, l’esasperazione, nuove ospiti di questi borghi. Due fratelli, qui a Pieve, sono stati divisi dai carabinieri, e non si è nemmeno capito perché litigassero. A Vescia, frazione di Foligno, un uomo è saltato dalla finestra e si è rotto le gambe. A Norcia una donna ha fatto lo stesso ed è ricoverata con un grave trauma cranico. A Norcia c’è stata un’assemblea pubblica e il sindaco è stato violentemente accusato di aver trascurato lo sciame sismico, di non essersi procurato le casette di legno e nemmeno le tende. «Lo stress non diventi rassegnazione», ha detto Renzi ma è diverso, è molto peggio che rassegnazione, è terrore, è delirio, è orecchio teso al suolo, è certezza che il peggio non è passato, deve ancora arrivare.

«Su 3 mila e 400 abitanti avrò sette, ottocento sfollati», dice il sindaco di Sarnano. Ad Ancona è stato aperto il palasport, per chi vuole dormire più al sicuro. A Rieti è stato diramato un elenco di parcheggi sicuri dove trascorrere la notte in auto. Dai paesi in provincia di Teramo centinaia di persone sono state ricoverate in alberghi di Giulianova. Sulla costa, fra Porto Sant’Elpidio, Conero, Marotta e Senigallia, sono arrivate cinquemila richieste di ospitalità. «Ma è un numero che crescerà, e di molto», dicono gli albergatori. Ormai è tardi. Cala il sole su questa terra del finimondo, dove in un intero giorno non si è visto né un cane né un bambino.

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Venti minuti a parlare di Juve-Napoli, c’è soprattutto un messaggio che Sarri ha voluto mandare alla sua squadra: «Ragazzi, siamo forti, ma forti davvero. Abbiamo giocato bene contro la Juve in casa loro: andiamo avanti così e ora pensiamo alla Champions», la sintesi della sua chiacchierata come riferisce Il Mattino. Non c’è€ nelle sue parole alcun riferimento a una crisi: è€ un’analisi serena, quella di Sarri, condita persino da qualche battuta.

Errori di Ghoulam e gol di Higuain: la reazione di De Laurentiis davanti alla tv

La reazione di De Laurentiis davanti alla tv

L’edizione online di Repubblica evidenzia come Aurelio De Laurentiis abbia vissuto la gara tra Juve e Napoli all’hotel Regina Isabella a Ischia: “Quella del Regina Isabella sembra una curva: tifo sfegatato, il presidente – che pure tradisce ripetute smorfie e si lancia a commenti istrionici – resta sobrio e a tratti impassibile, Jacqueline – che gli è di fianco, in prima fila nella sala gremita – assai più loquace, protesta persino per qualche decisione arbitrale e si lascia scappare qualche battuta su Higuain. Nell’intervallo, un cocktail al bar: il Napoli c’è, prevalgono ottimismo e soddisfazione. Il presidente esprime disappunto per l’errore di Ghoulam che innesca Bonucci, esultanza sfrenata e incontenibile – invece – per il pari di Callejon: quasi una liberazione. Tutti impietriti al gol del Pipita: vola qualche insulto, De Laurentiis resta di stucco e non si lascia contagiare dall’atmosfera ormai rovente. Non commenterà, di qui alla fine. Al triplice fischio, l’appetito chiama: l’antipasto è con le pizze di Ivano Veccia, non c’è tempo per ascoltare le parole di Sarri e Allegri”.