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Del Genio: “Al Napoli servirebbe maggiore fortuna. A Udine sarà importante il rientro di Albiol”

A Radio Kiss Kiss, nel corso di Radio Gol, è intervenuto Paolo Del Genio, giornalista. Ecco quanto evidenziato:

“I giocatori azzurri sono in forma, basti vedere alle prestazioni di Mertens, Hamsik e Insigne con le rispettive Nazionali. È vero che manca un centravanti ma bisogna sottolineare che ci vorrebbe un po’ di fortuna in più almeno fino all’ apertura del mercato.
In difesa sarà importantissimo il rientro di Albiol per garantire equilibrio e la giusta tranquillità a Koulibaly.
Diawara? Ha avuto un impatto notevole sia in fase di impostazione del gioco che in quella di non possesso. È difficile trovare calciatori con tali caratteristiche”.

Venerato: “Zaza? Bisognerà capire la volontà del West Ham. Pavoletti ha qualche perplessità”

Ciro Venerato, giornalista di Rai Sport ed esperto di calciomercato, ha parlato di mercato azzurro ai microfoni di ‘Si Gonfia la Rete’, in onda su Radio Crc:
“Per l’ attacco i nomi restano sempre quelli di Zaza e Pavoletti. Per l’ ex Juventus bisognerà capire se il West Ham deciderà di riscattarlo o meno.
Giuntoli ha avuto un colloquio telefonico con Pavoletti che preferirebbe restare al Genoa. Il ragazzo ha qualche perplessità riguardo all’ ambiente e alla città di Napoli . Il ds gli ha fatto capire che giocare in una piazza così è davvero bellissimo”.

Il Pungiglione Stabiese – Ancora in testa!

Il Pungiglione Stabiese programma sportivo in onda su ViViradioWEB

Questa sera c’è il consueto appuntamento con ” Il Pungiglione Stabiese “, programma sportivo che parla di Juve Stabia a 360° gradi. Come sempre alla conduzione ci sarà Mario Vollono. Collegatevi oggi 14 novembre 2016 dalle ore 19:30 per avere notizie in esclusiva sul mondo gialloblè. Avrete due modi per seguire la puntata:

DIRETTA

DIFFERITA (dopo 2 ore dalla diretta)

In questa puntata in studio ci sarà  Salvatore Sorrentino (ViViCentro) e l’opinionista Francesco Maresca.

Parleremo del pareggio della Juve Stabia nel derby con la Casertana. Le Vespe grazie a questo risultato muovono la classifica e restano in testa alla classifica con tre punti di distanza sulle dirette inseguitrici. In questo turno le prime cinque della classe non sono andate oltre il pareggio.

Questa sera avremo come ospite telefonico l’ex Raffaele Costantino con il quale analizzeremo questo buon momento della Juve Stabia e il prossimo match con il Lecce.

Ci collegheremo telefonicamente con il Luigi D’Ambrosio  con la quale presenteremo il  prossimo avversario delle Vespe che sarà il Lecce di Padalino.

Ci collegheremo telefonicamente con Alberico Turi  responsabile del settore giovanile della Juve Stabia.

Avvisiamo i radioascoltatori che è possibile intervenire in diretta telefonica chiamando il numero 081.048.73.45 oppure inviando un messaggio Whatsapp al 338.94.05.888.

Gli ascoltatori possono inoltre scrivere, nel corso del programma, sul profilo facebook “Pungiglione Stabiese” per lasciare i loro messaggi e le loro domande.

“Il pungiglione stabiese” è la vostra casa. Intervenite in tanti!

Vi ringraziamo per l’affetto e la stima che ci avete mostrato nel precedente campionato e speriamo di offrirvi una trasmissione sempre più bella e ricca di notizie.

Zapata, l’ agente: “E’ felicissimo a Udine ma tornerebbe volentieri al Napoli”

A Radio Crc, nel corso di “Si Gonfia la rete”, è intervenuto Fernando Villarreal, agente di Duvan Zapata. Ecco quanto evidenziato:
“Ritorno al Napoli a gennaio? C’è la possibilità che possa tornare nel mercato invernale, tutto dipende dalla volontà di entrambi i club.
Attualmente all’ Udinese si trova benissimo ma accetterebbe volentieri l’ipotesi di tornare a Napoli. E’ andato via solo perché era bloccato da Gonzalo Higuain.
Sarebbe il momento giusto di tornare e dimostrare tutto il proprio valore. Ma ripeto che si tratta solo di un’ ipotesi apparsa sui giornali: non c’è stato nessuno incontro tra Napoli e Udinese né Sarri ha chiamato il ragazzo. Sono convinto che Duvan possa fare molti gol con il Napoli, potrà dimostrarlo anche la prossima stagione quando scadrà il prestito”.

La fotogallery della gara Casertana vs Juve Stabia (1-1)

Casertana vs Juve Stabia foto di Emilio D’Averio

Guarda le foto di Casertana vs Juve Stabia realizzate dal nostro fotografo Emilio D’Averio che ci racconta così il pareggio delle vespe con i ragazzi di Mister Andrea Tedesco.

La Juve Stabia conquista un punto importante che le permette di muovere la classifica e di mantenere inalterato il vantaggio sulle inseguitrici che pareggiano a loro volta.

Oltre alle azioni del match abbiamo fotografato il pubblico sugli spalti, cerca la tua foto e richiedici l’originale per e-mail:redazione.sportiva@vivicentro.it

Se vuoi guardare tutte le foto clicca qui

Serata fredda quella di ieri al “Pinto” di Caserta dove si registra una massiccia affluenza di tifosi gialloblè. 800 gli stabiesi “ufficiali” che in settimana in poche ore avevano polverizzato tutti i biglietti disponibili. La Juve Stabia vuole confermarsi in testa alla classifica, mantenendo o meglio ancora aumentando il vantaggio sulle dirette inseguitrici. I falchetti vogliono dare continuità alla vittoria di Cosenza che li ha proiettati in piena zona play off.

Il manto erboso dello stadio casertano è in cattive condizioni.

Le formazioni ufficiali:

CASERTANA (4-3- 3): GINESTRA, FINIZIO, RAINONE, D’ALTERIO, PEZZELLA, RAJICIC, MATUTE, CARRIERO, CARLINI, ORLANDO, CORADO.

A DISPOSIZIONE: FONTANELLI, ANACOURA, GIORINO, LORENZINI, DE MARCO, GIANNONE, RAMOS, DE FILIPPO, COLLI, TAURINO

JUVE STABIA (4-3- 3): RUSSO, CANCELLOTTI, MORERO, ATANASOV, LIVIERO, CAPODAGLIO, MASTALLI, IZZILLO, MAROTTA, RIPA, SANDOMENICO.

A DISPOSIZIONE: BACCI, AMENTA, CAMIGLIANO, LIOTTI, ESPOSITO, ZIBERT, SALVI, KANOUTE, LISI, MONTALTO, DEL SANTE, ROSAFIO.

Al 24’ la Casertana passa in vantaggio: Corado sugli sviluppi di un calcio d’angolo porta in vantaggio la propria squadra.

Il primo tempo finisce senza recupero con la Casertana che ha saputo sfruttare soprattutto i calci piazzati, il vantaggio arriva proprio da calcio d’angolo. La Juve Stabia invece era partita bene ma poi piano piano si è spenta soprattutto dopo lo svantaggio.

Inizia la ripresa con gli stessi uomini del primo tempo.

Al 14 del s.t. espulso Carriero che su un’azione di contropiede si butta platealmente in area e guadagna la seconda ammonizione.

PAREGGIO DELLA JUVE STABIA: Al 33 del s.t. Mastalli da fuori area calcia all’incrocio dove Ginestra questa volta non può arrivarci.

Dopo 5 minuti di recupero termina questo derby che ha visto una Juve Stabia in alcuni tratti della partita impacciata e priva di idee. Questo pareggio permette alla Juve Stabia di mantenere la testa della classifica indipendentemente dai risultati delle gare del Lecce e del Matera.

Domenica al Menti arriva il Lecce per la prima delle due partite che può dire tanto per il campionato delle Vespe. La successiva trasferta è con il Matera di Auteri.

Stellone: “A Natale il Napoli rientrerà nella lotta per il secondo posto”

Stellone: “A Natale il Napoli rientrerà nella lotta per il secondo posto”

Roberto Stellone, ex attaccante del Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Il Mattino: “Al di là di questa fase il Napoli tornerà ad essere, con la Roma, l’anti-Juve, rientrando già per Natale nella lotta per il secondo o terzo posto. La squadra gioca bene, semplicemente non arrivano i risultati. Le occasioni vengono create, pesa tantissimo la mancanza di gol. E’ chiaro che con un bomber in più certi problemi non sarebbero emersi“.

Immobile: “Napoli mi resta nel cuore, ma sono un professionista”

Le sue parole

Ciro Immobile, attaccante della Lazio, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai taccuini di Kicker: “Futuro alla Lazio, ma il Napoli però mi resta nel cuore e non uscirà mai da lì. Ma sono un professionista e gioco per la Lazio. Ogni giorno auguro il meglio al Napoli, tranne quando gioca contro la mia squadra. Higuain? Un calciatore ha pochi anni a disposizione. Se si parla di sentimenti capisco il Napoli, se si parla da un punto di vista professionale capisco Higuain”.

Mazzarri: “Watford come Napoli, vi spiego perché…”

Le sue parole

Ai microfoni del Corriere dello Sport, Walter Mazzarri racconta la sua esperienza in Inghilterra: “Non molto diversa da quella di Napoli o di Milano. Cambia solo il clima, in modo repentino anche: da una giornata bellissima, si passa alla pioggia in un attimo. Siamo sempre bagnati, qui”. 

A che punto è la sua carriera? 

“Dopo l’Inter mi sono fermato per riflettere, per capire e ripartire. Non penso mai allo stato della carriera, non posso dire se Watford è un punto d’arrivo o di ripartenza, non lo so. Non mi pongo il problema. Quando ero alla Samp, pensavo solo a far bene in quella società, così come prima col Livorno, la Reggina e dopo col Napoli e l’Inter”. 

Perché ha scelto proprio Watford? 

“Per almeno cinque ragioni. La prima: con Pozzo avevo avuto tre o quattro contatti negli anni passati ma per un motivo o l’altro non eravamo mai riusciti a lavorare insieme, è un presidente italiano che ha le mie stesse idee sul calcio. Cercavo un programma condiviso fra tecnico e società e qui l’ho trovato. Posso dirle che proprio dalla Premier League avevo avuto un paio di richieste da club più prestigiosi, ma io volevo il programma, non solo la panchina, volevo lavorare come piace a me. La seconda: in Italia non avevo più nulla da dimostrare a me stesso. La terza: come conseguenza avevo bisogno di trovare nuovi stimoli. La quarta: quando in Champions League ho incontrato il Chelsea e il Manchester City, sono rimasto affascinato, anzi, folgorato, dall’ambiente degli stadi inglesi, dal clima che si vive prima e durante la gara. A ogni partita del Watford mi sembra di giocare in Champions per la scarica di adrenalina. La quinta: oggi la Premier League è il campionato più importante al mondo, quello con maggiore visibilità, e se fai bene qui puoi andare ovunque”. 

Per quello che dice, lei non vede Watford come un passo indietro nella sua carriera. 

“E infatti non lo è. Ho già detto che il calcio inglese è il top del pianeta e qui ci sono grandi allenatori con cui mi posso confrontare. Da un punto di vista calcistico, questa è una situazione simile a quella di Napoli. Io sono arrivato nel 2009, il Napoli era tornato in Serie A nel 2007, dovevamo ricostruire e siamo cresciuti insieme, la squadra ed io. Dovevamo iniziare un ciclo, come qui a Watford. Per questo ho firmato un contratto triennale. A Napoli, i risultati più importanti sono arrivati dopo la prima stagione. Qui, per il momento, sta andando tutto bene: nella sua storia, il Watford non aveva mai avuto una partenza così lanciata”.  

La Juve è più avanti delle altre? 

“Il passato recente è chiaro, ha vinto gli ultimi 5 campionati, quindi è più avanti. E in estate ha investito ancora, acquistando uno dei più forti centravanti del mondo. Poi, si sa, il calcio riserva sempre delle sorprese”. 

Che in Italia possono essere Roma o Napoli. 

“Sono due belle squadre, giocano bene, anche se confesso che non vedo molte partite della Serie A. Sono concentrato sulla Premier”.

Dov’è il difetto col Watford finora? 

“Dopo una partita fatta bene, ci rilassiamo e siamo irriconoscibili rispetto alla gara precedente. Ma questo fa parte del percorso di crescita”.

Accadeva anche nel suo primo Napoli. 

“E’ vero, ma nessuno ricorda che i miei giocatori, in quel Napoli, erano ragazzi. Il percorso di crescita fu costante, una vera e propria escalation. Grazie al lavoro svolto in quel quadriennio, partendo dalla bassa classifica e arrivando al secondo posto e a una doppia qualificazione in Champions, da qualche anno il Napoli ha un forte appeal anche per giocatori celebrati e consolidati. Quando io ereditai la squadra, Hamsik aveva 22 anni ed un’esperienza limitata, così come Lavezzi che ne aveva 24 e Cavani, preso dal Palermo, ne aveva 23. Erano giovani con grandi potenzialità: in quella nostra cavalcata, li abbiamo aiutati a diventare campioni”. 

Lei adesso ha quattro ex giocatori della Serie A in squadra, tre suoi ex allievi: Zuniga, Behrami e Britos, oltre a Pereyra. 

“E’ capitato, non è stata una scelta voluta. I quattro stanno andando tutti bene, compreso Zuniga che nelle ultime stagioni ha giocato poco per gli infortuni. Behrami è il metodista che mi serviva per dare equilibrio alla squadra. Pereyra è il giocatore che inseguivo da tempo, oltre che sul piano tenico è utile su quello tattico perché con lui posso passare dal 3-4-3 al 3-5-2 senza problemi”. 

Tottenham e Chelsea su Diawara, il Napoli chiude le porte

Tottenham e Chelsea su Diawara, il Napoli chiude le porte

Quali sono le squadre della Premier League che sono piombate sul centrocampista del Napoli Amadou Diawara? Secondo Tuttosport sull’ex Bologna sarebbero il Tottenham ed il Chelsea, con i blues maggiormente interessati: “Con i due club inglesi si sta già discutendo di valutazioni più vicine ai 50 che ai 40 milioni. La manifestazione di interesse non ha ovviamente lasciato indifferenti i dirigenti partenopei che, però, hanno ribadito ai colleghi inglesi come non vi siano possibilità di eventuali cessioni durante il mercato di gennaio: casomai se ne potrà parlare a giugno“.

EDITORIALE – Juve Stabia, il volo continua..

Il match tra Casertana e Juve Stabia è stato il classico derby che, sfuggendo ai valori della classifica e del campionato, ha visto le due squadre giocare a viso aperto, restando aperto fino all’ultimo a qualsiasi risultato. Complessivamente, forse, hanno fatto meglio i padroni di casa grazie ad un inizio pimpante ma alla distanza è poi venuta fuori la qualità delle Vespe.
Proprio per i gialloblù la gara è stata forse più complicata del previsto ma gli aspetti positivi, visti anche alla luce dei risultati delle antagoniste delle Vespe, non possono che essere tanti.

Innanzitutto la gara del Pinto ha ricordato quella di Fondi, con la Juve Stabia sotto per gran parte del match. Se in terra laziale la rimonta stabiese era stata frutto di due fiammate di Lisi, stavolta il pareggio degli uomini di Fontana è molto più “ragionato”. Le Vespe hanno di certo accusato il colpo dell’inizio sprint della Casertana ma hanno saputo resistere per poi raddrizzare la gara quasi nel finale. Riuscire a mantenere il parziale aperto, in un ambiente caldo come quello di Caserta, contro un avversario ostico e su un campo ai limiti della decenza, è stato un banco di prova importante per le Vespe, che hanno tirato fuori qualità diverse dal solito. Non è da sottovalutare, analizzando il match, la difficoltà di giocare su un terreno di gioco come quello fornito ieri dallo stadio Pinto, davvero non all’altezza dello spettacolo offerto dalle tifoserie e dalle squadre. Le difficoltà non possono che aumentare per una squadra come la Juve Stabia abituata a giocare su un campo da biliardo come quello del Menti. Inevitabilmente, poi, sulla reazione dei ragazzi di Fontana ha influito ancora una volta lo splendido sostegno dello sciame gialloblù giunto a Caserta.

Più che delle doti tecniche, il pareggio è stato conseguenza della grinta, del carattere, di quel sentimento che Fontana nomina sempre nelle sue conferenze e che deve essere alla base delle prestazioni di una squadra, a prescindere dalla brillantezza di giornata.
Riacciuffare in questo modo un risultato che per buona parte del match è sembrato lontano non può che costituire un’iniezione di fiducia per Russo e compagni. Inoltre la sofferenza di ieri, come quella di Fondi, unita alla gioia per il pari, avrà di certo forgiato il carattere di tutta la squadra.

Aspetto tecnico da non sottovalutare è poi quello delle conclusioni dalla distanza, soluzione di solito poco cercata dalle Vespe. Il fulmine di Mastalli ha mostrato come, quando il giro palla non riesce a creare varchi pericolosi, la soluzione da lontano sia nelle corde degli uomini di Fontana. Avere tiratori come il gioiellino ex Milan ed i vari Marotta, Sandomenico, Izzillo apre nuove e diverse possibilità per Fontana. La consapevolezza di avere un’ulteriore freccia a disposizione del proprio arco farà di certo piacere all’arciere Fontana.

Altra nota lieta sono i risultati di Lecce, Foggia e Matera. Tutte le avversarie delle Vespe per il primato in classifica non sono andate oltre il pari nei rispettivi impegni, in alcuni casi sulla carta decisamente più abbordabili della gara di Caserta. La sensazione è quella secondo cui le fantastiche 4 si giocheranno il primato fino alla fine, con le Vespe in grado di dire la propria e di pungere come già accaduto.
Guardando con lucidità la giornata, lasciare le distanze inalterate quando non si vince, equivale ad una vittoria.

Raffaele Izzo

Gabbiadini via? La Lazio piomba su di lui

Gabbiadini via? La Lazio piomba su di lui

Il futuro di Balde Keita, attaccante della Lazio, è in dubbio visto che il suo contratto scadrà nel 2018 ed è difficile immaginare sia il rinnovo, sia i trenta milioni che il presidente Claudio Lotito vorrebbe ottenere dalla sua cessione. Tuttosport riferisce che Lotito starebbe provando a inserirlo in qualche scambio: col Milan per Lapadula, con la Juventus per Berardi o Pjaca, con l’Inter per Eder. Ed il Napoli? “L’idea di Lotito è quella di imbastire uno scambio con Manolo Gabbiadini che in azzurro non è riuscito a sfruttare le opportunità innescate dall’infortunio di Milik. Non è una ipotesi semplice, anche perché pure gli agenti di Keita stanno valutando ipotesi che conducono alla Premier League”.

Renzi sul Referendum: ”Il mio governo non e’ sistema, con il no restano gli inciuci”

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Matteo Renzi ieri ha avuto una intensa giornata di presenze costellata di dichiarazioni sul Referendum e dintorni rilasciate, tra l’altro, a Radio Montecarlo e da Fazio su Rai3.

Queste le sue dichiarazioni:

A Radio Montecarlo, dice che sarebbe stato favorevole allo spacchettamento dei quesiti referendari:

“La costituzione e le leggi ce lo impediscono ma noi avremmo avuto tutto l’interesse a spacchettare, più vai sul quesito, più la gente è favorevole” afferma, e poi, entrando nel merito del referendum, aggiunge: “Se vince il sì ci sono meno posti della politica e la politica si semplifica, se vince il No per la politica resteranno l’instabilità, gli inciuci, gli accordicchi”.

Al referendum chi è l’antisistema? – chiede il premier – Chi difende i rimborsi dei consiglieri, i super stupendi dei senatori, i professoroni che con una superpensione criticano la riforma o un gruppo di persone che provano a cambiare il paese? Io ho 41 anni, non rappresento il sistema, lo sono quelli che per 30 anni potevano cambiare e se ne sono allegramente disinteressati e ora sono tornati più per tornare al potere che per altro”.

Quando poi gli viene posta l’ineludibile domanda del cosa farà se vince il No al referendum, risponde: “Vince il sì, così la smettiamo di parlare di cosa faccio…Mettiamola così: io ho 42 anni, considero un privilegio aver servito il paese per due anni, se devo stare in Parlamento a galleggiare non sono adatto, posso farlo solo se posso cambiare il paese. Chi vota no per antipatia rifletta, il voto non è un dispetto a me”.

In conclusione Renzi assicura che “sulle pensioni minime è tutto confermato: la minima sotto i mille euro nel 2017 aumenta dai 30 ai 50 euro netti euro mensili”. E poi aggiunge: “Da quando sono premier le tasse hanno cominciato a scender ma sono d’accordo che è ancora troppo poco”.

Ieri sera Renzi è stato anche da Fazio su Rai3 dove ha detto:

“Io non sono in grado di restare nella palude. Uno sta al potere finché può cambiare se dobbiamo lasciare le cose come stanno vengano altri che son bravi a galleggiare“. Dice Matteo a ‘Che tempo che fa’ dove, come ricorda Fabio Fazio, legò le sue dimissioni all’esito del referendum. “

Quindi si dimetterà?, chiede Fabio Fazio che gli ricorda quando, proprio a “Che tempo che fa”, legò le sue dimissioni all’esito del referendum:

“E che facciamo, lo stesso errore?”, scherza Renzi che poi afferma: “la politica non è l’unica cosa che conta nella vita”. “La riforma – sottolinea – è un treno che ripassa tra 20 anni, se ripassa. Non troverete un solo politico disposto a ridursi lo stipendio. Oggi si ha paura di dire si”. Infine una stoccata alla minoranza. “Il referendum – ha evidenziato – non è il Congresso del Pd. Chi vuole il Congresso del Pd deve aspettare il 5 dicembre”, da lì in poi “ci sarà un bellissimo Congresso”. Il premier si dice anche d’accordo con il documento del Pd sull’Italicum – “Si, accetto modifiche. Sono d’accordo, ma – sottolinea – la legge elettorale non c’entra con la riforma”.

Zaza-Napoli, contatto nelle prossime ore tra il papà e Giuntoli

Zaza-Napoli, contatto nelle prossime ore tra il papà e Giuntoli

Simone Zaza, secondo quanto riferisce Il Mattino, è l’obiettivo numero uno del mercato in entrata del Napoli: ci sarà un contatto nelle prossime ore tra il papà-agente dell’ex Sassuolo ed il direttore sportivo del Napoli Cristiano Giuntoli “per aggiornarlo del mini-summit in programma a Londra” in cui si potrebbe decidere il suo futuro.

Mertens: “Obiettivo scudetto! Facciamo 21 tiri, ma ci gira solo male”

Le sue parole

Dries Mertens rimane concentrato anche sul Napoli come dimostrano le parole rilasciate in esclusiva a Premium Sport: “Non è un momento positivo, ci gira un po’ male: facciamo anche 21 tiri in porta ma concretizziamo poco… però so che abbiamo una grande squadra, quindi rimane l’ambizione di poter vincere lo scudetto. Continuiamo a lavorare così, i risultati arriveranno”.

Non solo campionato, l’ala belga pensa anche alla Champions League: “Prima pensiamo al match contro l’Udinese, poi abbiamo questa sfida decisiva in casa contro la Dinamo Kiev. Se vinciamo e nell’altra partita pareggiano siamo qualificati, per adesso pensiamo a questo”.

Infine, importante dichiarazione in ottica mercato: “Io voglio rimanere a Napoli, anzi spero di rinnovare il mio contratto nelle prossime settimane”.

Eccellenza- Il Procida espugna Pimonte,basta un gol di Bacio Terracino

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Seconda vittoria consecutiva per il Procida, che torna dall’insidiosa trasferta di Pimonte con tre punti importanti. La squadra di Cibelli domina la gara, sbagliando un rigore e costruendo tantissime occasioni da gol. Alla fine la resistenza della formazione locale crolla con un… Bacio (Terracino)! Biancorossi padroni del campo sin dai primi minuti. Al 7′ è Micallo a fallire il gol con una deviazione sotto misura sugli sviluppi di un calcio di punizione laterale calciato da Cariello. Poco dopo Roghi impegna Amodio con il suo sinistro, ma il portiere locale è attento e devia in corner. Il Pimonte, però, non sta a guardare e ci prova con due tentativi di Mascolo e Chierchia che non vanno a buon fine. Al 35′ Roghi sfugge in velocità a Bifulco e viene atterrato in area. Per l’arbitro è rigore ma dal dischetto Gennaro Fragiello colpisce la traversa. Si va quindi al riposo sullo 0-0 e nella ripresa prosegue il dominio biancorosso. Al 13′ Spilabotte si presenta a tu per tu col portiere ma si vede respingere la conclusione. Cibelli inserisce anche Dodò, che dopo qualche minuto serve a Roghi una palla soltanto da spingere in porta che l’esterno biancorosso manda incredibilmente alto. Al 30′ gran tiro di Rinaldi che sfiora l’incrocio dei pali. E’ il preludio al meritato vantaggio, che arriva al 37′: strepitoso passaggio filtrante di Roghi per Bacio Terracino, che supera Amodio in pallonetto e mette la palla in rete. Il Pimonte prova la reazione con un tiro di Pagano che si perde di poco a lato. Ma alla fine il Procida festeggia una vittoria più che meritata. Perchè a volte, per conquistare qualcosa, basta anche soltanto un Bacio!

PIMONTE   0-1   ISOLA DI PROCIDA

Pimonte: Amodio, Baleotto, Gazzaneo (37’st. Pagano), Natino, Russo C., Bifulco, Romano ( 39’ st. Redinni), Bocchino, Chierchia (16’ st. Imparato), Mascolo, Basso. A disp.: Russo G., Amendola, De Feo, Scognamiglio. All.: Giovanni Durazzo

Isola di Procida: Lamarra, Del Prete, Mottola, Rinaldi, Micallo, Signore, Bacio Terracino, Roghi (44’st. De Giorgi), Fragiello (35’st. Milone), Cariello, Spilabotte ( 21’ st. Dodò). A disp.: Bardet, Viscardi, Annunziata, Ammendola. All.: Francesco Cibelli

Arbitro: Sig. Lucio Felice Angelillo della sezione di Nola (Silverio Iodice e Vincenzo Troise di Torre Annunziata)

RETE: 37’ st Bacio Terracino

NOTE: ammoniti Basso, Bifulco, Chierchia, Russo C., Romano e Gazzaneo (P) Micallo (IP). Durata pt 46’, durata st 48’. Spettatori 200 circa.

Salerno-Reggio Calabria, fine dei cantieri (forse)

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Dopo soli ottantadue anni dal primo annuncio, “forse ci siamo”, racconta l’inviato de la Stampa Niccolò Zancan, che è andato a descrivere la fine dei cantieri della mitologica autostrada Salerno-Reggio Calabria. “Dopo tanta vergogna, questo assomiglia davvero a un giorno di festa. Manca poco più di un mese all’inaugurazione. Per la prima volta ci sarà un tracciato che unirà Salerno a Reggio Calabria senza uscite obbligate”.

In viaggio sulla Salerno-Reggio. Finisce il cantiere infinito

I responsabili dei lavori: la A3 sarà interamente percorribile entro dicembre. L’Anas assicura: sarà la prima autostrada d’Italia ad avere un sistema Wi-fi

LAINO BORGO (COSENZA) – Alla fine di questa tragedia italiana c’è una nuvola di polvere argillosa che riempie le narici e lascia sulle scarpe come un velo di zucchero. Sono tutti al lavoro. Il capo imbocco. I fuochini. Gli escavatoristi. Operai minatori, così si chiamano. Stanno preparando il fondo su cui poggerà il nastro di asfalto.

Intanto montano gli ultimi metri di copertura impermeabilizzante sulla volta della galleria Larìa. Sparano giganteschi chiodi per sigillarla contro il cemento armato, come fosse una trapunta per ripararla dalla pioggia che cadrà. Il capo cantiere si chiama Massimiliano Manfredi. È di Acri, provincia di Cosenza. Oggi festeggia il suo trentacinquesimo compleanno. «Stiamo andando bene» dice togliendosi il casco bianco. Non si rende conto di cosa significhi tutto questo. Non era ancora nato quando i lavori per l’autostrada Salerno-Reggio Calabria erano già nel pieno del disastro.

A3 Salerno-Reggio Calabria
A3 Salerno-Reggio Calabria

Certo, si potrebbe iniziare così: dopo soli ottantadue anni dal primo annuncio di un dimenticato politico, forse ci siamo. Oppure con sarcasmo. Su questa galleria che è come un buco nero d’Italia, dove negli anni sono finiti ritardi e promesse, miliardi pubblici e sempre ottimi affari per le cosche campane e calabresi. Oppure ancora, si potrebbe dire che era già tutto scritto in principio. Quando nel 1952 fu preferito il tracciato in mezzo alle montagne del Pollino invece di quello costiero, molto più agevole ed economico. E fu una scelta dettata da un’unica fondamentale ragione: accontentare il socialista Giacomo Mancini e il democristiano Riccardo Misasi. Ci tenevano assai che l’autostrada passasse dalla loro Cosenza.

E invece, no. Dopo tanta vergogna, questo assomiglia davvero a un giorno di festa, e non solo per il compleanno del capo cantiere Manfredi. Manca poco più di un mese all’inaugurazione. Per la prima volta ci sarà un tracciato che unirà Salerno a Reggio Calabria senza uscite obbligate, che poi sarebbe ovvio nel caso di un’autostrada. Ma qui sulla A3 non lo è mai stato. L’interruzione storica era al chilometro 131, per colpa della frana provocata dal lago Sirino, uno smottamento che ha rovinato le vacanze a milioni di automobilisti. Ma non sarebbe serio dare la responsabilità alla natura.

Un operaio dell’Anas completa alcune opere di saldatura sulla A3
Un operaio dell’Anas completa alcune opere di saldatura sulla A3

Il primo cantiere risale al 1962. La delibera di ammodernamento è del 1998, governo Prodi. Otto miliardi già spesi nella seconda fase dei lavori. Fine prevista: 2018. Il presidente del Consiglio Matteo Renzi aveva suscitato l’ilarità di tutta la stampa estera con la promessa di riuscire a concludere entro il 2016. Erano comprensibili quelle risate di scherno. Ma quest’anno dovrebbe essere davvero l’anno buono. «Siamo in leggero anticipo sui programmi, consegneremo l’opera il 22 dicembre 2016» dice l’ingegnere Francesco Ruocco, responsabile di questo enorme cantiere con 300 operai al lavoro.

La galleria Larìa è la numero 104 del tracciato. È stata anche una delle più complicate da costruire. Quelle in roccia ti permettono di procedere con l’esplosivo e giganteschi martelli pneumatici. Le pareti stanno su. Non franano. Puoi avanzare fino a 6 metri al giorno. Ma quest’ultima è argillosa. «Bisogna procedere con enorme cautela, è stato necessario consolidare continuamente il fronte della galleria», dice l’ingegner Ruocco. «Il massimo che puoi fare sono settanta centimetri al giorno». È lunga 620 metri. L’ultimo diaframma è caduto il 10 ottobre. Le squadre di minatori si sono trovate a metà strada. E davvero da una parte entrava la luce da Nord e dall’altra vedevi il mare, ed era l’Italia tutta intera.

«Sono nato a Pompei, vengo da una famiglia semplice», racconta l’ingegner Ruocco. «Mio padre faceva l’impiegato alla Züst Ambrosetti di Torino. Da bambino ero in dubbio fra medico e ingegnere, ma non ho rimpianti. Mi sono laureato a Napoli. Ho mandato il curriculum all’Anas nel 1998. Da sedici anni faccio questa strada ogni giorno, avanti e indietro per venire a lavorare. La percorro anche d’estate per portare la mia famiglia al mare in Calabria. Conosco tutti i problemi che ci sono stati sulla A3, ma sono orgoglioso di quello che stiamo facendo. Questo è un lavoro che richiede molto amore e un pizzico di sana incoscienza».

Ti racconta del viadotto Italia, il secondo più alto d’Europa dopo quello di Millau in Francia. Di quando ha costruito il nuovo fondo stradale sul ponte Iannello sovrapponendolo al vecchio, fatto poi crollare con micro cariche di dinamite. Spiega di certi pezzi di nuova autostrada costruiti nel vuoto e srotolati come tappeti a mezz’aria. Ma sono enormi blocchi di cemento armato. Piloni alti fino a 145 metri. Strapiombi. Curve, montagne. Odore umido di boschi. E Caianiello, Sicignano degli Alburni, Polla, Sala Consilina.

Quando a fine dicembre sarà inaugurata l’ultima galleria, resteranno ancora nove cantieri fra Cosenza e Altinia. Gli ultimi 58 chilometri semplicemente da ammodernare, nulla che rallenti la viabilità: luci, guardrail, pavimentazione. L’Anas sostiene di voler fare della A3 addirittura la prima autostrada «smart» d’Italia, con un sistema Wi-fi in grado di comunicare con i veicoli senza pilota di futura produzione. Un po’ come se il figlio più scarrafone sognasse di essere James Dean. «Ce la faremo» assicura l’ingegner Ruocco. «Sono venuti dall’America a guardare questi lavori. Il nostro obiettivo è trasformare un simbolo negativo in qualcosa di cui essere orgogliosi. Nell’estate del 2017 tutti si renderanno conto». Magari sarà davvero un’autostrada, la fine di un incubo.

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lastampa/In viaggio sulla Salerno-Reggio. Finisce il cantiere infinito NICCOLÒ ZANCAN – INVIATO A LAINO BORGO (COSENZA)

Il muro ed i giudici del Presidente degli Stati Uniti Donald Trump

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Il presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump sceglie gli schermi di “60 Minutes” sulla tv Cbs per confermare il piano anti-illegali: costruirà un muro lungo il confine con il Messico per bloccare l’entrata a chi non ha i documenti e poi esaminerà la situazione di oltre 11 milioni di clandestini dentro i confini Usa per arrivare a identificarne “2-3 milioni con precedenti penali” che verranno espulsi. E’ il debutto de facto della presidenza repubblicana, sebbene Trump si insedierà alla Casa Bianca solo il 20 gennaio. Nominato il nuovo capo di gabinetto: si tratta di Reince Priebus, presidente del partito repubblicano ovvero un insider di Washington

Trump: “Muro con il Messico e giudici contro l’aborto alla Corte Suprema”

Il neo Presidente: “Butteremo fuori due o tre milioni di clandestini”

Donald Trump, che ha parlato a tutto campo, ha confermato in una intervista al programma 60 minutes della Cbs che intende costruire il muro al confine col Messico. Una parte potrebbe essere muro e una parte una «recinzione», in accordo con quanto proposto dai repubblicani al Congresso. Il neopresidente ha anche ha ribadito che saranno espulsi 2-3 milioni di clandestini con precedenti penali. «Butteremo fuori dal Paese o incarcereremo criminali o chi ha precedenti criminali, membri di gang, trafficanti di droga», ha detto, indicando la cifra in due, forse anche tre milioni. Quanto agli altri irregolari, il neo presidente eletto ha sostenuto che una decisione verrà presa dopo aver reso sicura la frontiera.

Ai manifestanti contro la sua elezione: “Vi rispetto, fermatevi”  

Donald Trump ha teso un ramoscello d’ulivo ai manifestanti che da giorni scendono in piazza contro la sua elezione: «Non abbiate paura, ci riprenderemo il nostro Paese. Ma, certamente, non abbiate paura». Il presidente eletto ammette che la gente «ha bisogno di un po’ di tempo» dopo un’elezione e sostiene che quanti stanno scendendo in piazza in realtà «non mi conoscono».

Ai suoi fan: “Basta attacchi verbali ad afroamericani, latinos e gay”  

Trump si è poi detto sorpreso di sapere che ci sono stati attacchi verbali contro afroamericani, latinos e gay in suo nome: «Mi rattrista molto sentire questo. E dico, fermatevi… Se può aiutare, lo dico di fronte alle telecamere, fermatevi».

I lobbisti  

Il Presidente ha risposto in modo imbarazzato quando gli è stato chiesto come mai il suo transition team è così pieno di lobbisti se non gli piacciono e ha promesso di eliminarli. «Sono le uniche persone che ci sono lì», ha tentato di giustificarsi il tycoon. «Tutti quelli che lavorano per il governo, poi lo lasciano e diventano lobbisti, fondamentalmente. Voglio dire che l’intero posto è una grande lobby», ha proseguito riferendosi a Washington. «Loro conoscono il sistema ora, ma li elimineremo. Bisogna eliminarli».

Giudici pro vita alla Corte Suprema e favorevoli all’uso delle armi  

Trump ha annunciato che alla Corte costituzionale nominerà giudici “pro vita” e “pro secondo emendamento” (quello sul diritto all’autodifesa con le armi). E se dovesse essere rovesciata la sentenza della Corte suprema che riconosce il diritto all’aborto, la materia tornerebbe di competenza degli stati, ha osservato.

Le prime nomine  

Il capo di gabinetto, una sorta di premier-coordinatore della sua amministrazione, sarà Reince Priebus, attuale presidente del partito repubblicano, sin dalla prima ora tra i pochissimi esponenti del Grand Old Party (Gop) non ostili a Trump. Priebus, tra gli altri incarichi, avrà quello importantissimo di “ufficiale di collegamento” tra la Casa Bianca e il Congresso.

Il colloquio con il presidente cinese Xi Jinping

Il neopresidente Usa e il presidente cinese hanno concordato – nella prima conversazione telefonica – che i legami tra le due principali economie del pianeta sono «importanti» e che lavoreranno per il loro rafforzamento. «I fatti hanno provato che la cooperazione tra Cina e Usa è l’unica scelta corretta», ha riferito la Cctv (la televisione di Stato) in merito al messaggio di Xi. I due leader hanno poi espresso l’impegno a tenere contatti stretti, ad avviare un una partnership di lavoro e «a incontrarsi di persona il prima possibile» per discutere e trattare i problemi di comune interesse».

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Il Benevento vince e ferma il Cittadella al Vigorito

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Il Benevento batte il Cittadella per 1 a 0. Una partita giocata fin dai primi minuti con ritmi alti.

Subito i padroni di casa hanno assunto il controllo della gara con un buon possesso palla. Entrambe le formazioni cercano, nella prima frazione di gioco, l’occasione giusta per segnare. Una ghiotta occasione per le streghe è al 44′ con Melara che serve Ceravolo il quale appoggia per Falco ma l’estremo difensore granata devia in angolo.

Alla ripresa il Cittadella è più incisivo sul campo ma non riesce a portarsi in vantaggio. Al 61′ Arrighini prova un cross da sinistra prova un cross al centro, la palla, deviata da Padella, finisce sulla traversa. Numerose le occasioni per i padroni di casa, prima del gol di Ceravolo, all’80’, che si lancia verso la porta e a tu per tu con Alfonso non sbaglia. Il Cittadella risponde con una punizione che finisce di poco al lato.

La gara termina con la vittoria del Benevento per 1 a 0. I padroni di casa si portano al quarto posto con 24 punti.

Tabellino:

Benevento-Cittadella 1-0 (primo tempo 0-0)

Marcatore: 80′ Ceravolo

Benevento: Gori; Gyamfi, Padella, Lucioni, Pezzi; Chibsah, De Falco; Ciciretti (84′ Puscas), Falco (92′ Camporese), Melara (57′ Buzzegoli); Ceravolo. All. Baroni

Cittadella: Alfonso; Salvi, Scaglia, Pasa, Benedetti; Schenetti, Iori, Valzania (77′ Bartolomei); Chiaretti; Arrighini (77′ Kouamè), Litteri (70′ Strizzolo). All.: Venturato.

Arbitro: Abisso di Palermo

Ammoniti: 17′ Pasa (C), 24′ Chiaretti (C), 53′ Gyamfi (B), 58′ De Falco (B), 62′ Melara (B), 71′ Padella (B)

Gaston Corado: Emozionato per il gol, peccato per il risultato finale

Le parole di Gaston Corado attaccante della Casertana

Al termine del derby in sala stampa si è presentato l’attaccante Gaston Corado della Casertana che ha risposto alle domande dei giornalisti presenti:

“Sono emozionatissimo per il gol, è la prima volta che segno dinanzi i nostri tifosi.

Abbiamo fatto una buona partita e ci rimane l’amaro in bocca per il risultato finale che poteva essere ancora più positivo.

La mia è stata un’ottima prestazione, perché oltre al gol ho lottato tutta la partita con due difensori fortissimi come Atanasov e Morero.

Nonostante il mio periodo difficile, dovuto all’infortunio subito ad inizio campionato e che mi ha rallentato tantissimo, sto iniziando a giocare bene, ora voglio recuperare tutto il tempo perduto.

Dedico il gol alla mia fidanzata perché aveva detto che oggi avrei segnato , ma anche alla mia famiglia e agli amici che dall’argentina seguono ogni mia partita.”

a cura di Francesco Maresca

Casertana vs Juve Stabia, le pagelle

Finisce 1-1 il derby Casertana vs Juve Stabia. Le vespe soffrono moltissimo contro i falchetti e solo un bel gol di Mastalli evita la sconfitta ai gialloblù.

Ecco le nostre pagelle delle vespe:

RUSSO 6.5: Non può nulla sul gol. Eccezionale in almeno due occasioni.

CANCELLOTTI 5.5: Partita difficile per lui, aveva contro un cliente scomodo come Carlini.

ATANASOV 5: Passo indietro rispetto alle precedenti prestazioni.

MORERO 5.5: Lotta contro Corado e cerca di fermarlo come può.

LIVIERO 5: Reduce da infortunio, non era ancora in perfetta forma e su un manto erboso del genere si è notato.

CAPODAGLIO 5.5: Primo tempo anonimo per lui, nella ripresa migliora.

IZZILLO 5.5: Stesso discorso fatto per Liviero. In più si divora un gol ad inizio ripresa.

MASTALLI 6.5: A dir la verità non è stata la sua miglior prestazione, però ha il merito di segnare l’eurogol dell’1-1.

SANDOMENICO 5.5: Troppo fumo, poca concretezza.

RIPA 5: Non è serata e si vede subito. Sbaglia un gol a tu per tu con Ginestra.

MAROTTA 5.5: Partita senza lode ne infamia.

LISI: SV

DEL SANTE: SV

KANOUTE 5: Entra per dare una scossa ma non ci riesce.

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