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Castellammare di Stabia
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Diawara, l’ex allenatore Tazzioli: “Complimenti a chi lo ha preso al Napoli”

Le sue parole

Fabrizio Tazzioli, ex allenatore di Amadou Diawara al San Marino in Lega Pro, è intervenuto ai microfoni di Radio Goal: “Dissi subito che sarebbe arrivato a giocare in Champions League. Ha una fisicità nettamente superiore alla media, dissi anche che a novembre sarebbe stato titolare e a quanto pare ci ho preso. Vedendolo tutti i giorni in allenamento dovevo addirittura calmarlo per la fisicità superiore, per la sua prorompensa. Ha ancora margini di miglioramento. Bravi quelli del Napoli che l’hanno preso, gli altri si mangeranno le mani. Sarri lo utilizza al centro ed è nato per quello. Potrebbe diventare anche un grandissimo centrale di difesa, ma sarebbe comunque adattato. Può diventare come Pogba”. 

Zaza o Pavoletti a gennaio? Uno dei due sicuro…

Zaza o Pavoletti a gennaio? Uno dei due sicuro…

Come riporta Il Mattino anche se De Laurentiis preferisce Zaza a Pavoletti, il Napoli è certo che alla fine uno dei due arriverà a vestire la maglia del Napoli a gennaio. Per Zaza quello dell’ingaggio (3,5 milioni) è un ostacolo, ma fino a un certo punto. La vera difficoltà a capire se il West Ham lo riscatterà dalla Juve oppure bisognerà procedere con un’altra formula. Per Pavoletti potrebbe essere più conveniente puntarci a giugno.

Venduti già 4.000 biglietti per Napoli-Sassuolo

Venduti già 4.000 biglietti per Napoli-Sassuolo

Complice i prezzi più che popolari, la vendita dei biglietti per il match di lunedì sera contro il Sassuolo procede abbastanza bene. Infatti, fino a ieri erano stati venduti 4.000 biglietti, ma molto dipenderà dal risultato che ci sarà contro la Dinamo Kiev. Curiosità: due anni fa sempre contro il Sassuolo, il Napoli applicò la strategia del biglietto a prezzo stracciato (costava 5 euro). In quell’occasione al San Paolo ci furono 46.000 spettatori.

Jorginho, l’agente: “Ho la sensazione che possa giocare contro la Dinamo”

Le sue parole

Joao Santos, agente di Jorginho, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Radio Crc: “Il Napoli è completo a centrocampo dove ci sono tanti giocatori bravi. La squadra deve iniziare a recuperare punti perchè non merita il sesto posto in classifica. In questo momento Jorginho è in forma per giocare e dare il suo contributo. C’è la concorrenza perchè il Napoli è una grande squadra, il ragazzo aspetta di entrare in campo per dare il suo contributo come ha sempre fatto. Adesso è un momento delicato per campionato e Champions, la squadra deve pensare solo alla Dinamo ed al Sassuolo. Ho la sensazione che Jorginho giocherà contro la Dinamo perchè la forza del Napoli è l’avere in ogni ruolo due giocatori validi”.

Corbo: “Giaccherini finto nove, una nuova possibilità…”

Antonio Corbo su La Repubblica

La rincorsa è cominciata a Udine, alla fine del primo tempo. Quando Sarri e la squadra erano rimasti senza alibi. Li avevano spesi tutti. L’addio di Higuain, l’infortunio di Milik, le interferenze del presidente condivise però dal pubblico, la febbre di acquisti. Non si può far finta che non sia successo niente, mentre 4 pareggi e 4 sconfitte facevano calare il buio sul Napoli, crollato a 9 punti dalla Juve. Una frase di Sarri riporta azzurro, verità, prospettive. «I ragazzi mi seguono, provo gusto ad allenare questa squadra» . Ecco, era stato anche lui sfiorato da spifferi di sfiducia. Ritardare l’inserimento dei nuovi, ignorare la realtà, rinviare correttivi tattici lo avevano spinto ai confini del Napoli. Nessuno, neanche lui, poteva escludere una interruzione precoce del rapporto quadriennale. C’è un dato: il Napoli ha segnato solo un gol meno del Napoli di Higuain (24-23), ma me ha presi ben 9 in più: 14-23. Il guasto non era in attacco, ma nell’impianto difensivo.
Gli allenatori reagiscono appena scoprono di essere sul ciglio del burrone. Soprattutto i toscani ombrosi ed eccentrici come Mazzarri e Sarri, fratelli minori di Orrico. E Sarri ha reagito nell’intervallo di Udine, meno male. Ha chiarito ai suoi giocatori che il bel gioco non è l’ostinato possesso palla, che è inutile spostare in avanti il baricentro (a 55 metri) se non si creano sbocchi ma si ripassa la palla indietro, che il “falso nueve” non è attaccare come una vera punta centrale, senza esserlo. Con il solo effetto di consolidare l’ammucchiata difensiva dell’Udinese.
La chiave tattica è stata la correzione dei compiti di Mertens, tirato fuori dall’area. Mertens a sua volta ha attirato fuori zona Danilo. Si è aperto un varco, e si è visto l’assetto tattico prescritto dal modulo: il belga (arretrato) raccoglie da Allan, lancia Callejòn in profondità sulla destra, Callejòn pesca Insigne nel vuoto centrale. Basta rivedere il primo gol, il secondo, l’azione della trasversa e quella del tiro sbagliato, tutti dello stesso Insigne: diventa lui protagonista dopo un primo tempo da peggiore in campo e sette mesi senza reti. I correttivi tattici contano molto, e Sarri li ha indovinati nella ripresa. Altra novità: il gioco è stato prodotto a destra e non più a sinistra, perché il “vero 9” è diventato Insigne, spostatosi da sinistra a centro, dove c’era sempre e solo lo scapricciato fantasista di Frattamaggiore. Ma non se ne sono accorti né Sarri né Widmer che ha regalato il raddoppio.
La rimonta è cominciata, chiede conferma in almeno cinque punti.
1) Smuovere i tre attaccanti superleggeri nelle posizioni, tirandone sempre uno fuori area.
2) Per distribuire la fatica fra i tre esterni e sfruttare la frenesia sulla sinistra di Insigne e Mertens magari in staffetta, si può inventare un altro “finto 9”. Per duttilità tattica, discreta tecnica e caparbietà il candidato di riserva può essere Giaccherini.
3) Conservare la condizione atletica recuperata dopo qualche eccesso nei carichi di lavoro, documentati dai troppi infortuni muscolari e dai lentissimi recuperi. A che punto è Albiol?
4) Cercare soluzioni all’interno del gruppo (È fuggito Rog? È giusto emarginare Zielinski?) per dare respiro alla società. L’ansia di acquistare manda alle stelle il costo di Pavoletti.
5) Preparare le alternative al gigantesco Koulibaly e a Ghoulam attesi dalle rispettive nazionali africane. Maksimovic acquistato per oltre 25 milioni non rischia di arrugginire?

San Paolo, illustrato il piano lavori: restyling sottopassaggio, tribuna stampa e sediolini

San Paolo, illustrato il piano lavori: restyling sottopassaggio, tribuna stampa e sediolini

Arriva finalmente l’annuncio da parte del sindaco Luigi De Magistris e dell’assessore allo sport, Ciro Borriello, che intervengono dalla sala conferenze di Palazzo San Giacomo circa la ristrutturazione dello stadio San Paolo:

Interviene l’assessore allo Sport Ciro Borriello: “Renderemo la tribuna stampa di livello europeo e interverremo mediante opere di ristrutturazione per la sicurezza. Il primo intervento sarà di 1.4 milioni di euro. Abbiamo dedicato molto spazio alla ristrutturazione del San Paolo. Ancora oggi una parte dell’opposizione della città lo ritiene un intervento inutile, ma non è così. Perché il San Paolo continua a rappresentare una risorsa per questa città. Per 25 anni non è stato fatto un intervento di manutenzione ordinaria.

Ringraziamo il Calcio Napoli, ma questa struttura è nostra ed è giusto che quest’opera di ristrutturazione venga effettuata dal Comune. Il progetto di massima è completo. I lavori riguarderanno anche un gap da colmare riguardo all’accessibilità per i disabili. I sediolini non rispettano la normativa internazionale, abbiamo l’obbligo di metterli a posto. Stessa cosa per l’impiantistica elettrica. Non è mai stata fatta una verifica della gabbia che sostiene la copertura. I primi lavori dovranno terminare entro 90 giorni, mentre in toto i lavori termineranno per la primavera 2019.

La convenzione con la società Calcio Napoli è di 780 mila euro secondo l’ultima delibera con l’aumento degli oneri da parte della Napoli Servizi. Quella convenzione non è stata firmata, ma entro 15 giorni dovrebbe essere firmata. Canoni pubblicitari, sto approfondendo questo tema. Il presidente De Laurentiis ha fatto diversi versamenti nelle casse comunale, è oggetto che migliorando l’impianto l’oggetto della locazione non sarà più lo stesso. Vorremmo riscattare il canone per uno stadio che sarà migliore ed un contratto che sarà adeguato”.

L’ingegnere Davide Minieri, responsabile del progetto, ha poi dichiarato: “Lo stadio sarà oggetto di importanti opere sia infrastrutturali che impiantistici anche per rispettare normative europee dettate dalla Uefa. Cominceremo a fine anno con un’opera che avrà una durata di 90 giorni. Inizieremo da tutte le vie di esodo e gli impianti di rilevazione incendio. Alcune aree come il sottopasso che consente di accedere all’area tecnica, e soprattutto la tribuna stampa.

Cercheremo di fondere innovazione e tradizione. Il corridoio sarà ricco di storia dei 90 anni del Calcio Napoli. Da questo primo corriodio si accede all’area tecnica dove vengono effettuate delle rivisitazioni . Poi passando alla tribuna stampa sarà dotata di riparazioni dagli agenti atmosferici e saranno rimosse le barriere architettoniche. Sarà costruito anche un impianto fotovoltaico. Tipologie di trasformazioni relative a costruzione di ristoranti e cose varie non sono ancora previste.” 

Infine la parola al sindaco De Magistris: “Lo sforzo è stato completamente pubblico, non è stato facile. Tutto ciò di cui stiamo parlando non è in conflitto con la società. Con il Napoli abbiamo un dialogo costante. Siamo intervenuti perché non si poteva più attendere. Non era sufficiente intervenire con piccole opere, ma c’era bisogno di una ristrutturazione profondo. Lo stadio San Paolo è del popolo, della città. Non è lo stadio di qualcuno. Ci tengo a precisare questo. E’ un cronoprogramma serio che non va in conflitto con la stagione agonistica. Mentre andranno avanti i primi lavori si continuerà con la progettazione per i prossimi interventi.  Vogliamo ringraziare il CONI. In questa fase vogliamo coinvolgere questa città. Noi vogliamo costruire dei luoghi accoglienti, il degrado degli ultimi anni andrà eliminato. Le strutture dovranno essere più belle. Nella nostra città lo stadio ha davvero un valore speciale.

L’impegno di questa amministrazione per lo sport, ci tengo a dire che è massimo. Nonostante sia un momento economico per il Paese molto difficile. La sfida delle sfide saranno le Universiadi che daranno nuove risorse allo stadio San Paolo.  L’intervento sui sediolini comprenderà un aumento del confort totale, ci saranno interventi di manutenzione per 500 euro per ogni singolo posto.  Per la partita degli ottavi di finale di Champions, qualora dovesse il Napoli andare avanti, il cronoprogramma è certo, significa che certi lavori dovrebbero essere già ultimati.

Il dialogo con la società Calcio Napoli è stato sempre franco, ci sono stati anche momenti di tensione. Noi vogliamo che questo migliori anche con questo progetto di ristrutturazione. Ci siamo fatti carico di un intervento che magari in altre città sostengono altri. Voglio che l’accesso allo stadio San Paolo e alle Curve continui ad essere popolare”. 

Rai – Il Napoli spinge per Kessié, possibile uno sforzo già a gennaio

Ciro Venerato, giornalista di Rai Sport, ha parlato ai microfoni di Radio Crc dell’ interesse del Napoli per Frank Kessié, centrocampista ivoriano che sta facendo molto bene con l’ Atalanta:
“E’ un profilo che piace molto al Napoli, mi risulta che le due società stiano parlando per giugno. Sul centrocampista c’è anche la Juventus e se dovesse continuare così tante società, anche straniere, si farebbero avanti. Ecco perché il Napoli sta tentando di chiuderlo già a gennaio per evitare che il prezzo del suo cartellino aumenti. Attualmente ha una valutazione intorno ai 25 milioni di euro”.

Il Pungiglione Stabiese – La festa si ferma sul più bello!

Il Pungiglione Stabiese programma sportivo in onda su ViViradioWEB

Questa sera c’è il consueto appuntamento con ” Il Pungiglione Stabiese “, programma sportivo che parla di Juve Stabia a 360° gradi. Come sempre alla conduzione ci sarà Mario Vollono. Collegatevi oggi 21 novembre 2016 dalle ore 19:30 per avere notizie in esclusiva sul mondo gialloblè. Avrete due modi per seguire la puntata:

DIRETTA

DIFFERITA (dopo 2 ore dalla diretta)

In questa puntata in studio ci sarà  Mario Di Capua (Radio S.Anna) e Salvatore Sorrentino (ViViCentro).

Parleremo della sconfitta della Juve Stabia nel big match di giornata con il Lecce. Le Vespe vanificano con una prestazione imbarazzante nella ripresa, quello che di buono avevano fatto nel primo tempo che chiudevano con un vantaggio di 2 a 0. Nella ripresa tante occasioni sprecate per chiudere i giochi e il Lecce prima pareggiava e poi nei minuti finali assestava il colpo del K.O. Le Vespe si fanno raggiungere in testa alla classifica da Lecce e Foggia.

Questa sera avremo come ospite telefonico lo stabiese Gennaro Iezzo  della scuola calcio Academy Football Italy e dell’accademia per portieri numeri 1 con il quale parleremo del progetto Juve Stabia Branding e del campionato della Juve Stabia.

Altro ospite telefonico sarà l’ex capitano Roberto Amodio con il quale analizzeremo questo momento della Juve Stabia e il prossimo match con il Matera.

Ci collegheremo telefonicamente con il collega Giovanni Colucci di IamCalcioMatera con il quale presenteremo il  prossimo avversario delle Vespe che sarà il Matera di Auteri.

Ci collegheremo telefonicamente con Mimmo Panico allenatore della formazione Berretti della Juve Stabia.

Avvisiamo i radioascoltatori che è possibile intervenire in diretta telefonica chiamando il numero 081.048.73.45 oppure inviando un messaggio Whatsapp al 338.94.05.888.

Gli ascoltatori possono inoltre scrivere, nel corso del programma, sul profilo facebook “Pungiglione Stabiese” per lasciare i loro messaggi e le loro domande.

“Il pungiglione stabiese” è la vostra casa. Intervenite in tanti!

Vi ringraziamo per l’affetto e la stima che ci avete mostrato nel precedente campionato e speriamo di offrirvi una trasmissione sempre più bella e ricca di notizie.

Venerato: “La priorità resta Pavoletti. Destro? C’è stato un colloquio ma…”

Ciro Venerato, giornalista di Rai Sport, è intervenuto ai microfoni di Radio Crc per fare il punto sul mercato azzurro:

 
“Per quanto riguarda Pavoletti, il Napoli ha contatto lo staff medico del Genoa per saperne di più sulle sue condizioni. L’ attaccante è uscito malconcio dalla sfida contro la Lazio ma l’ infortunio sarebbe tale da non pregiudicare la trattativa. Affare che dovrà concludersi entro l’ 8 dicembre, la società azzurra non attenderà oltre questa data.
Destro? Pista molto difficile, per il momento le priorità sono altre. Giuntoli ha provato ad intavolare un discorso ma non credo che il Bologna voglia privarsi di un giocatore così importante”.

Di Marzio: “Destro? Affare complicato. Importante il ritorno al gol di Insigne”

A Radio Marte, nel corso di Marte Sport Live, è intervenuto Gianluca Di Marzio, giornalista Sky ed esperto di calciomercato. Ecco quanto evidenziato:

 
“Vincere ad Udine è sempre complicato, con tanti impegni è difficile rimanere sempre brillanti. Importante il ritorno al gol di Lorenzo Insigne dopo tanta astinenza.
Destro? Non credo sia una pista percorribile per il Napoli. Il Bologna difficilmente si priverà dell’ attaccante a gennaio.
Zaza e Pavoletti sono le piste che interessano maggiormente in questo momento. Alla fine credo che arriverà un solo attaccante, Milik sta recuperando molto in fretta dall’ infortunio.
Per quanto riguarda le voci di un possibile scambio Gabbiadini-Mario Gomez, credo che il tedesco non è il profilo giusto per il Napoli. Ha già giocata in Italia e non è stata un’ esperienza positiva.
Muriel? Sta facendo molto bene, ha una clausola rescissoria ma difficilmente la Samp lo lascerà partire. Ha bisogno di continuità, magari è una trattativa da intavolare nel mercato estivo”.

Dopo il ciclone Dieselgate, piano di ristrutturazione alla Volkswagen

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Il piano strategico di ristrutturazione aziendale alla Volkswagen sarà una ‘pillola amara’, così ha definito il drastico intervento di risanamento della casa automobilistica, Stephan Weil, Presidente della Bassa Sassonia.
In un tavolo comune, i vertici della Casa automobilistica Volkswagen e i rappresentanti sindacali, sono giunti ad un accordo per quel che riguarda gli esuberi dell’azienda di Wolfsburg, si tratta di un taglio consistente in termini di posti di lavoro: 30 mila sono previsti entro il 2021. Tutto questo a supporto dei nuovi obiettivi a marchio VW, che sta pensando di puntare, nei prossimi 5 anni, sull’auto elettrica, la guida autonoma e la mobilità digitale. I sindacati, nel Consiglio di Sorveglianza, occupano dieci posti su venti. Capo del Consiglio di fabbrica è Bern Hosterloh, che ha svolto un importante ruolo per il raggiungimento degli accordi.
Il tema della mobilità digitale è attualissimo ed è stato peraltro ampiamente trattato nel corso dell’ultimo G7 a Karuizawa, in Giappone (settembre scorso), con un gruppo di lavoro creato per dare risposte sulle smart road, l’efficienza dei sistemi stradali, considerati in un contesto di adeguamento agli standard internazionali.
La Vokswagen è una holding con ben 12 marchi, vi lavorano 624.000 persone, più di un terzo in Germania. L’azienda ha un passato glorioso, alcuni modelli hanno ottenuto il premio ‘auto dell’anno’. Nelle sue radici porta il segno di una storia meno gloriosa per i tedeschi, dato che la fabbrica è stata creata per volere di Hitler. Egli voleva un’auto di buone prestazioni, che potesse essere accessibile alle classi meno abbienti della Germania negli anni 30’: l’auto del popolo (Volks-wagen significa infatti in tedesco ‘auto del popolo’). Convertita alle esigenze belliche durante il secondo conflitto mondiale, negli anni cinquanta ha ripreso la produzione, attraverso una joint-venture anglo-tedesca. E da allora è partito lo sviluppo e la crescita.
La riduzione dell’organico, resa pubblica dal management tedesco negli ultimi giorni, porterà un risparmio annuo di 3,7 mild di euro; l’intervento è stato definito “Patto per il futuro”. Per il momento, entrambe le parti (vertici aziendali e sindacati) sembrano soddisfatte delle scelte, indispensabili per affrontare con maggiore garanzia le nuove sfide del mercato automobilistico globale. Con gli investimenti destinati all’elettromobilità, il rientro in termini di profitto e aumento dell’occupazione sarà notevole. Il piano stima che saranno creati 9 mila nuovi posti di lavoro, tra gli impianti di Wolfsburg e Zwickau, aumenterà anche il margine operativo che salirà entro il 2020 del 4%.
Crescono gli obiettivi sul fatturato, e gli utili del terzo trimestre dell’anno in corso volano a 2,3 mld di euro. Lo scandalo ‘dieselgate’, ha certamente causato danni all’azienda, ma si sta riscontrando anche un notevole incremento nelle vendite. Ad ottobre (2016) in Italia, è stato di ben +18,73%, con un totale annuo di +16,85%. Risultati inversamente proporzionali alla logica: lo scandalo, anziché determinare disaffezione e diffidenza nei clienti, ha incentivato la fiducia. I paradossi del mercato, è il caso di dirlo. Bisognerebbe auspicare scandali per portare movimenti positivi nelle vendite?
Rilevanti gli investimenti per la ristrutturazione dei siti tedeschi, ammonterebbero a 3,5 mld di euro.
Il Ceo dell’azienda, Matthias Mueller, confida nell’efficacia di questa ‘terapia intensiva’, alla quale è stata sottoposta la VW, per superare tutte le conseguenze derivate dal ‘dieselgate’, cominciata con un’inchiesta negli USA nel 2015. Le Emissioni di ossido di azoto sui motori diesel del gruppo automobilistico tedesco, sono state il fattore scatenante. Lo scorso settembre la US Environmental Protection Agency, portava allo scoperto l’uso di un ‘defeat device’ nei motori diesel VW, in grado di farla franca con i sistemi di controllo. Le auto della Volkswagen furono prese di mira perché le emissioni erano superiori di gran lunga agli standard ammessi dai regolamenti federali, ma ‘grazie’ al ‘defeat device’, ossia ad un dispositivo software che riconosceva quando le auto erano sottoposte a test, passavano sempre la prova indenni.
Le autorità americane sono pervenute a questa conclusione per via delle differenze tra i test di laboratorio e le normali prestazioni dell’auto su strada. Confermate anche da ICCT (International COuncil on Clean Trasnportation). A distanza di circa 6 mesi dal clamoroso scandalo dieselgate, il Dipartimento di Giustizia americano e la Volkswagen, sono pervenuti ad una risoluzione che avrà un costo enorme per i furbi della casa automobilistica, ossia 14,7 mld di dollari. Con tutte le conseguenze e i riflessi del caso. E così, con la Deutsche Bank possono darsi la mano, visto che il colosso bancario tedesco sta affrontando una tempesta simile, per la questione dei mutui subprime.
L’esigenza di un adeguamento e revisione dei piani industriali della VW, si è avvertita proprio in seguito agli effetti dello scandalo sulle emissioni. I costi che ha comportato hanno costretto il board dell’azienda ad affrontare nuove misure per non perdere la competitività sul mercato. Dei 30 mila esuberi rilevati, 23 mila riguardano gli stabilimenti della Germania, alcune migliaia negli Stati Uniti, il resto in altri paesi. Il piano prevede anche un aumento degli investimenti volti a migliorare la produttività del 25%. L’azienda si è impegnata con i sindacati a non procedere con licenziamenti forzati, rendendo la manovra più ‘soft’ mediante il ricorso ai prepensionamenti e alle uscite volontarie progressive. Secondo il Ceo M. Mueller, ‘è il più grande piano di riforma nella storia della Volkswagen’.
I dettagli sul piano strategico di ristrutturazione aziendale sono stati precisati con ulteriori dettagli nella Conferenza stampa tenutasi venerdì 18 novembre, come già aveva annunciato l’Agenzia Reuters. E’ stato il quotidiano Handlsblatt, ad anticipare l’annuncio delle prime misure del piano, mentre nel corso della Conferenza Stampa tenutasi a Wolsfburg, sono stati il Presidente del Marchio VW, Herbert Diess, coinvolto nella valanga dieselgate, e il Ceo Matthias Mueller, a spiegare nei dettagli le coordinate del piano.
“Il mercato dell’auto è alla vigilia di una profonda trasformazione – ha detto Diess -. Tutti dovranno ristrutturare, ma noi lo facciamo in anticipo”.
Sempre in data di ieri era prevista la riunione del Consiglio di Sorveglianza. In un momento delicato in cui è finito sotto inchiesta proprio il Presidente del Consiglio di sorveglianza, Hans Dieter Poetsch, sempre per lo scandalo relativo alla presunta manipolazione del mercato (sulle emissioni diesel..), che ha causato un terremoto alla VW.
Anche questa notizia è stata riferita da Reuters. Nel mirino della Procura di Braunschweig, in Sassonia, c’è già Martin Winterkorn, ex Amministratore Delegato della casa automobilistica, dimessosi nel 2015 perché travolto dallo scandalo. Insieme a Diess, Presidente del marchio, risultano indagati per non avere informato tempestivamente gli investitori sulle conseguenze finanziarie del dieselgate. La Procura ha puntato l’indice contro la manipolazione dei titoli del gruppo, in seguito alla richiesta presentata dalla Consob tedesca: la Bafin.
Un duro colpo per la Casa automobilistica, che da due decenni non conosceva crisi. In un comunicato diffuso alla fine di settembre dello scorso anno, l’azienda spiegava che si era reso necessario l’accantonamento di 6,5 mld di euro, da contabilizzare nel terzo trimestre, per affrontare le difficoltà dello scandalo che era esploso con una virulenza veramente seria. La somma annunciata è poi passata a oltre 16 miliardi, per tutto il 2015, determinando quindi uno stato di crisi, dopo un lungo trend positivo. In crisi anche lo staff dirigenziale, e la stessa governance della CW.
La Procura insiste sul fatto che c’era una visione abbastanza chiara sulle previsioni riguardanti le perdite finanziarie, e pertanto sarebbe stato giusto avvisare prima gli investitori sul nuovo panorama che si stava delineando in ambito finanziario.
Tutto questo è agli atti del tribunale di Braunschweig, sul quale ricade l’onere di accertare la consistenza dei sospetti. Da quando è emerso lo scandalo, la casa automobilistica tedesca ha collezionato tante, troppe cause legali, si pensa che siano ormai centinaia, e sempre per le medesime ragioni. Ma quando si hanno radici solide nel mercato dell’auto, e i risultati vanno in direzione contraria agli effetti che dovrebbero causare nelle vendite, nessun turbine riesce ad avere ragione dell’azienda, alla Volkswagen il male è destinato ad andare in remissione nel volgere di pochi anni.

Promozione- Nuova Ischia,Mister Di Meglio: Sono contento per la vittoria,non era facile vincere

Di-Meglio

L’allenatore ischitano: “Gara di corsa e sacrificio, non era facile visti i problemi fisici di alcuni calciatori”

Dopo tre pareggi consecutivi, la Nuova Ischia torna finalmente alla vittoria battendo per 1-0 la Sangennarese con un gol di  Capuano. Al temine della partita Mister Isidoro Di Meglio ha commentato con soddisfazione questo successo. Contento della prova e della vittoria? “Sono contento della prova, che è stata di sacrificio e di corsa. Gli ospiti hanno cercato di mettere in campo le loro qualità. E non è stato facile vincere, considerando che negli ultimi 20 minuti avevamo Camorani con un problema alla costola e Chiariello con una distorsione”.
E’ ritornato a segnare Raffaele Capuano sicuramente lui è  stato l’uomo partita, un ritorno al gol importante per lui…
“Abbiamo bisogno di Capuano, così come di tanti altri. Siamo in una famiglia, ognuno deve tirare acqua al nostro mulino. Dobbiamo continuare così come stiamo facendo e andare avanti” .  Mendil inizialmente in panchina per poi entrare a partita in corso che insieme ad Arcobelli non hanno fatto una grande prestazione. “Mendil aveva 10 punti in testa, si è allenato soltanto nel giorno prima della partita. Arcobelli è invece ala decima partita di campionato, più qualche altro spezzo in Coppa Italia ed è normale uno spezzone. Poi giocare su questo campo non è facile, bisogna fare una fatica doppia. Mi è piaciuta la partita, va bene così e andiamo avanti”. Ora vi aspettano tre scontri diretti,fondamentali per il cammino del campionato. Siete pronti?  “Assolutamente sì, non possiamo evitare di giocare con queste squadre. Siamo ancora la capolista, sono loro a doversi preoccupare di noi”.
La sua squadra nonostante la vittoria, se vogliamo trovare qualche nota negativa ci è sembrato che ha sofferto in alcune fasi del match. “Non abbiamo sofferto tanto. Abbiamo costruito, poi nella ripresa abbiamo pagato qualcosa a livello fisico. Infatti ho sostituito Cuomo con Varchetta e qualcosa è cambiato, forse abbiamo pagato qualcosa a centrocampo. Ma non potevo fare altrimenti, con Camorani che non ce la faceva neanche a respirare e Chariello che zoppicava con una mezza distorsione alla caviglia. Loro non hanno fatto granché, anzi ci è mancato qualcosa nell’ultimo passaggio per chiudere la partita”.

Simone Vicidomini

EDITORIALE – Juve Stabia, un volo a metà

Juve Stabia – Lecce è stata una partita a dir poco spettacolare, di quelle che potrebbero essere usate come spot per il Calcio. Partiamo però dalla fine: dagli applausi a fine gara di tutto il Romeo Menti. Se infatti qualcuno si fosse trovato allo stadio per caso, avrebbe quasi certamente pensato che tra le due squadre fosse finita in pareggio, ma mai che la Juve Stabia avesse appena perso una partita in larga parte dominata.

È questo l’aspetto importante, che in prospettiva potrebbe valere più dei punti persi contro la squadra di Padalino. Avere sui propri spalti, finalmente gremiti in ogni settore, un pubblico che apprezza la grande prestazione offerta, al di là del risultato, facendo prevalere la riconoscenza al nervosismo, è un fattore decisivo in un campionato così equilibrato.
Passando agli aspetti prettamente tecnici, non ce ne voglia Mister Padalino, ma la gara è stata in larga parte dominata dai ragazzi di Fontana e più che vinta dal Lecce è stata probabilmente buttata e persa dalla Juve Stabia.

Il primo tempo ha visto solo una squadra in campo, con i pugliesi annichiliti dalle folate di Kanoute e compagni. La differenza l’ha fatta la ripresa, simbolo della vittoria del Lecce; a ben vedere però anche il secondo tempo della gara parla più gialloblú di quanto si possa immaginare.
Nella ripresa solo Sandomenico ha avuto tre palle gol nitide, clamorose, per portare le Vespe al terzo gol e solo l’egoismo dell’esterno stabiese ha fatto sì che ciò non avvenisse.
Analizzando con lucidità, se quelle ripartenze fossero state gestitie con un pizzico di attenzione in più a nulla sarebbe valsa la reazione caparbia del Lecce.
Probabilmente la differenza avrebbe potuto farla una diversa gestione della gara da parte della Juve Stabia, sia in campo che in panchina.
Rallentare la gara, alla luce del ritorno del Lecce, con il possesso passa, qualità intrinseca alla mentalità stabiese voluta da Fontana, avrebbe avuto senza dubbio un effetto soporifero sul risultato.
Altre valutazioni possono coinvolgere alcune scelte tecniche fatte dallo staff stabiese nella ripresa. Probabilmente aiutare la difesa e la mediana, palesemente sulle gambe e vittime delle scorribande leccesi, sarebbe stata una scelta saggia.

Al netto di queste valutazioni tecniche e del calo nel finale, nulla è compromesso, anzi. Forse mai come ieri la Juve Stabia ha dimostrato di avere tutto per recitare un ruolo da protagonista fino alla fine. Solo una grande squadra può mettere sotto, a suon di gioco e di idee, squadre come Lecce e Foggia, finalmente potendo contare su un pubblico in grado di fare anche numericamente la differenza. Come una vittoria non avrebbe tagliato fuori il Lecce dalla corsa al primato, così la sconfitta non va a intaccare le ambizioni delle Vespe.
Sarà fondamentale che l’entusiasmo visto ieri, anche e soprattutto al termine della gara, non accusi il colpo di questa sconfitta e possa anzi concretizzarsi nuovamente nella gara di Matera e poi con quella interna contro la Virtus Francavilla.
Proprio la gara in terra lucana rappresenta la partita ideale per riprendere il volo..basta farlo tutti insieme.

Raffaele Izzo

Boxe, Martino Andrea: Campione d’Italia Youth pesi 91+ (Diana Marcopulopulos)

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Il bresciano Martino Andrea  categoria 91+ (super massimi) si è laureato campione d italia Youth sabato 19/11 a Roseto degli Abruzzi dopo aver battuto ai quarti ,giovedì 17,l Emiliano Mochrik per K.O.T.I alla seconda ripresa .

In semifinale venerdì 18/11 ha vinto ai punti con verdetto unanime ( 3-0)contro il toscano Dyrma.

Sabato 19/11 ha disputato la finale contro Palumbo Claudio regione Puglia dopo un match molto combattuto che ha visto Martino trionfare in rimonta dopo aver perso di stretta misura la prima ripresa e vincendo la seconda e la terza.

cecoro-martino-andrea-pitrolo
Cecoro, Martino Andrea, Pitrolo

Sono sette anni  che Martino  e’ allenato da Cecoro e Pitrolo. All’età di undici anni il papà medico lo porta dal maestro Cecoro perché potesse dimagrare, pesava 124 kg. Così si appassionò alla nobile arte e nell’arco di questi anni ha ottenuto una medaglia d’argento ai Campionati Italiani Youth 2015 , una medaglia d’argento ai campionati Italiani Younior 2014 . Ha partecipato al torneo Azzurrini d’Italia , torneo prestigioso perché è solo ad invito da parte della Federazione e finalmente la medaglia d’oro 2016 .

Diana MARCOPULOPULOS

copyright-vivicentro

Sono sette anni  che Martino  e’ allenato da Cecoro e Pitrolo. All’età di undici anni il papà medico lo porta dal maestro Cecoro perché potesse dimagrare, pesava 124 kg. Così si appassionò alla nobile arte e nell’arco di questi anni ha ottenuto una medaglia d’argento ai Campionati Italiani Youth 2015 , una medaglia d’argento ai campionati Italiani Younior 2014 . Ha partecipato al torneo Azzurrini d’Italia , torneo prestigioso perché è solo ad invito da parte della Federazione e finalmente la medaglia d’oro 2016 .

Sono sette anni  che Martino  e’ allenato da Cecoro e Pitrolo. All’età di undici anni il papà medico lo porta dal maestro Cecoro perché potesse dimagrare, pesava 124 kg. Così si appassionò alla nobile arte e nell’arco di questi anni ha ottenuto una medaglia d’argento ai Campionati Italiani Youth 2015 , una medaglia d’argento ai campionati Italiani Younior 2014 . Ha partecipato al torneo Azzurrini d’Italia , torneo prestigioso perché è solo ad invito da parte della Federazione e finalmente la medaglia d’oro 2016 .

Il Podio Gialloblù di Juve Stabia – Lecce 2 – 3

La Juve Stabia cancella un ottimo primo tempo con una ripresa da film horror e regala la clamorosa rimonta al Lecce. I pugliesi espugnano il Menti per 2 – 3.

PODIO
Medaglia d’oro: a Yaye Kanoute, che premia la scelta di Fontana di schierarlo dal primo minuto. Impatto devastante il senegalese ha sulla gara, messa apparentemente in discesa dal tap-in da opportunista su cross basso di Sandomenico. Molto positiva la prova dell’ex Ischia che in campo fa tutto quello che piace vedere agli allenatori: segna, fa ammattire Contessa (irriconoscibile rispetto al formidabile esterno della prima stagione in gialloblù), torna spesso ad aiutare Cancellotti in fase difensiva pur rimanendo propositivo in fase di spinta. La solida prestazione di Kanoute, e la naturalezza con cui l’esterno antepone gli interessi della squadra ai propri, non possono che risaltare agli occhi di Fontana, tecnico da sempre attento all’aspetto umano quanto a quello tecnico.

Medaglia d’argento: a Nicolas Izzillo, sempre più leader (Capitan Capodaglio ce lo consenta) del centrocampo. Altra prova maiuscola del talentino sardo, che si fa apprezzare sia di sciabola che di fioretto. Izzillo sguaina la sciabola quando decide di trafiggere dalla distanza Gomis con il siluro del 2 – 0, preferendo invece il fioretto quando c’è da duettare con i compagni di reparto e con il resto della squadra. Continua quindi il processo di maturazione di Izzillo, notevolmente accelerato dalla cura Fontana. Proprio Izzillo e Mastalli stanno assorbendo alla perfezione tutti i consigli del loro allenatore, che come pochi sapeva disimpegnarsi con sciabola e fioretto.

Medaglia di bronzo: al pubblico del Romeo Menti. Finalmente il colpo d’occhio che offre lo stadio di Castellammare è da brividi, con i botteghini che fanno registrare il tutto esaurito. Ancor più che la coreografia iniziale, che la spinta per tutti i 90 minuti, che i boati dopo i gol delle Vespe, sono da apprezzare gli applausi tributati a fine gara dai tifosi ai calciatori della Juve Stabia. Il pubblico stabiese ha compreso quanto impegno ci sia stato nella prestazione dei propri calciatori, ed ha fatto prevalere la riconoscenza alla comprensibile arrabbiatura per la sconfitta, esortando la squadra con cori ed applausi anche a fine gara. Spesso leggiamo che per assistere a scene del genere bisogna necessariamente guardare al calcio d’oltremanica: evidentemente non è così.

CONTROPODIO

Medaglia d’oro: a Daniele Liotti, purtroppo nella ripresa perforato incessantemente dal Lecce. La ripresa segna la caduta in picchiata (anche) della prestazione del terzino mancino della Juve Stabia, che con il suo errore grossolano stende il tappetro rosso alla rimonta del Lecce. Grave è il buco difensivo con cui Liotti lascia passare il lancio di Lepore per Pacilli, che è poi bravo a fulminare Russo con un gran destro. La defaillance segna la fine della gara di Liotti, che va in totale confusione. Non è un caso che gli uomini di Padalino decidano di spingere quasi esclusivamente dalla parte del terzino, impreciso e disattento anche sugli sviluppi della rete che porta all’incredibile vantaggio del Lecce.

Medaglia d’argento: a Salvatore Sandomenico, che diventa irritante quando dimentica di avere attorno altri 10 compagni di squadra. L’ex Aquila per tutto il primo tempo è il migliore in campo e semina costantemente gli avversari, fornendo anche a Kanoute il delizioso assist per la prima rete della Juve Stabia. Alla ripresa dopo l’intervallo, però, Sandomenico lascia negli spogliatoi il senso di squadra e decide di giocare da solo tutto il resto della gara. Incredibile è l’egoismo con cui l’esterno, in almeno due occasioni clamorose, preferisca la conclusione da posizione angolata o l’ennesimo dribbling, al passaggio per i due compagni posizionati al centro dell’area di rigore. Ancora più grave è la circostanza in base alla quale queste “scelte” di Sandomenico arrivino sul 2 – 1 e sul 2 – 0 per le Vespe, quando cioè la terza rete dei gialloblù avrebbe con tutta probabilità chiuso la gara. Errori, quelli di Sandomenico, già visti nella fase iniziale della stagione e pagati dall’esterno con tanta panchina. Evidentemente al calciatore non è ancora chiaro che giocare da solo non porta ad alcun risultato: il risultato di oggi ne è l’ennesima dimostrazione.

Medaglia di bronzo: alla gestione dei cambi di Mister Fontana. Se il tecnico stabiese va elogiato per la grande intuizione di Kanoute dal primo minuto, forse non può dirsi lo stesso per le altre scelte dell’allenatore gialloblù. Parlare col senno di poi è sempre facile, ma ci si chiede perché dopo la prima rete del Lecce, il tecnico della Juve Stabia non abbia mandato in campo i muscoli e la fisicità di Stefano Salvi. Col passare dei minuti la grinta del Lecce nel cercare le altre realizzazioni, che poi sono puntualmente arrivate, è stata lampante e non si comprende il motivo per cui dalla panchina stabiese non siano intervenuti per dare man forte a un centrocampo fatto quasi esclusivamente di piedi buoni ma di pochi muscoli. Ancora, va bene che l’identità della squadra trovi ormai le sue radici in un divertente ed efficace 4 – 3 – 3 , ma quando il risultato è in bilico e la squadra in netta difficoltà passare a un più prudente 4 – 4 – 2 non è a nostro avviso sinonimo di debolezza.

Raffaele Izzo

Eccellenza- L’Afragolese cala la manita al Real Forio

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Brutta sconfitta per il Real Forio in quel di Cardito. Allo stadio “Papa”, l’Afragolese si impone per 5-1 costringendo i biancoverdi (orfani di Verde e Ciro Saurino) ad incassare la seconda sconfitta consecutiva, al netto del passaggio del turno in Coppa Italia ottenuto mercoledì scorso con il Volla. La chiave della partita – negativa per gli isolani – sta tutta nei primi quindici minuti di gara. I rossoblu passano in vantaggio dopo appena sessanta secondi: lancio lungo di Noviello, la difesa foriana esce male e Castiello supera Cerbone. Passano tre minuti e l’Afragolese trova anche il raddoppio messo a segno da Allegretta; sul lancio lungo di Di Paola, la difesa di mister Impagliazzo calibra nuovamente male l’uscita. Inizio shock per il Forio, mentre l’Afragolese appare galvanizzata dal grande inizio. Al 5′ sale in cattedra Carotenuto (che non figurava neanche tra i convocati, ma come per magia è partito titolare dal 1′), il quale colpisce la traversa. Al 14′ Di Dato tocca il pallone con un braccio nell’area di rigore e il direttore concede il penalty con tanto di ammonizione (successivamente decisiva). Dagli undici metri non sbaglia Carotenuto. Da qui alla fine del primo tempo è il Real Forio a rendersi maggiormente pericoloso. I ragazzi di mister Impagliazzo accorciano lo svantaggio con Gianluca Saurino al 17′, il centravanti isolani è bravo a concretizzare al meglio una bellissima azione di Sannino. I biancoverdi continuano ad attaccare e sfiorano in diverse occasioni il 2-3 che significherebbe riaprire il match. E’ lo stesso Saurino a divorarsi un paio di palle gol, seguito poco dopo anche da De Felice. Ci prova pure Nicola Mora su punizione, ma il primo tempo termina sul 3-1. Nella ripresa ci sarebbe tutto il tempo per riaprire il match, ma nei primi quindici minuti Di Dato si fa espellere nuovamente; questa volta per doppia ammonizione, tuttavia il difensore biancoverde avrebbe potuto tranquillamente evitare l’intervento che gli è costato il secondo giallo. Dopo l’espulsione, le speranze per il Forio di riaggiustare il match sono praticamente nulle. L’Afragolese, poi, approfitta della superiorità numerica. Segna ancora Carotenuto al 17′ sugli sviluppi di un calcio di punizione e dopo cinque minuti è Pirone a girare il dito nella piaga biancoverde. L’Afragolese controlla la gara fino al triplice fischio e ritorna alla vittoria dopo tre settimane. Il Real Forio, nel prossimo turno, affronterà il Virtus Volla. Una partita fondamentale per ritrovare la vittoria,sopratutto tra le mura amiche.

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REAL FORIO 1

AFRAGOLESE: Pardo, Maiello, Novelli, Pesce, Loreto, Gargiulo (26’s.t. Di Ruocco), Di Paola, Giraldi, Castiello, Carotenuto (19’s.t. Elegibile), Allegretta (16’s.t. Pirone). (In panchina: Maione, Portente, Costano, Simonetti) All. Pezzella (sq. Suppa)
REAL FORIO: Cerbone, Di Dato, Mora, Calise, De Luise V., Fanelli, Vitagliano (8’s.t. Fiorentino), Trofa, Sannino, Saurino G. (34’s.t. Conte), De Felice (22’s.t. Chiaiese). (In panchina: Impagliazzo, Iacono C., Arcamone, ì De Luise M.) All. Impagliazzo
ARBITRO: Mollo di Castellammare di Stabia (ass. Iodice di Caserta e Alborelli di Ercolano)
RETI: 1′ Castiella, 4′ Allegretta, 14′, 62′ Carotenuto, 67′ Pirone (A); 17′ Saurino G. (F)
NOTE: Ammoniti Castiello, Novelli, Elegibile (A); Di Dato, Calise (F). Espulso Di Dato (doppia ammonizione).

Cosenza: ”Vittoria di carattere” VIDEO

Al termine del match vinto in rimonta dal Lecce al Menti per 2-3 contro la Juve Stabia, si è presentato in sala stampa il difensore del Lecce Francesco Cosenza.

Ecco le sue parole:

” Questa è una vittoria molto importante figlia del nostro carattere. Abbiamo giocato di cuore nel secondo tempo e abbiamo ribaltato una gara difficile contro una buona squadra che nel primo tempo aveva fatto benissimo e vinceva meritatamente. Abbiamo sofferto il sintetico all’inizio ma poi ci siamo adattati. Nel secondo tempo loro erano stanchi e ne abbiamo approfittato. Grandissima vittoria che ci dà morale ma che non cambia niente, ci da solo tanta convinzione nei nostri mezzi.”

Salvatore Sorrentino

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Pacilli: ”Contento per il gol. Spero ci dia la scossa” VIDEO

Al termine della gara tra Juve Stabia e Lecce abbiamo raccolto le sensazioni di Pacilli

Sono contento che il mio gol abbia dato la sveglia alla mia squadra portandola alla vittoria. Faccio i complimenti alla Juve Stabia perché è una grande squadra, nel primo tempo vincevano meritatamente ma nella ripresa ci ha concesso più spazi e noi ne abbiamo approfittato. Siamo contenti di aver ribaltato la partita conquistando tre punti in uno scontro diretto e su un campo davvero difficile come il Menti. Spero che questa vittoria ci dia la definitiva scossa per continuare a fare bene.”

Salvatore Sorrentino

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Padalino: ”Abbiamo giocato da Lecce e meritato la vittoria” VIDEO

Al termine della gara tra Juve Stabia e Lecce abbiamo raccolto le sensazioni di Padalino

Questi sono tre punti fondamentali. Nel primo tempo abbiamo giocato abbastanza bene ma abbiamo subito due gol. Nella ripresa abbiamo reagito ribaltando il risultato e abbiamo conquistato tre punti pesantissimi che arrivano dopo un periodo negativo. Abbiamo affrontato una grandissima squadra che non aveva mai perso in casa, venivano da un momento migliore e ribaltare una gara così può cambiare una stagione. Il calcio è fatto di episodi e ci hanno sorriso. Abbiamo giocato da Lecce fino alla fine e questo ci ha premiati con una vittoria su un campo difficile. È stata una bellissima partita e faccio i complimenti alle squadre.

Salvatore Sorrentino

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Juve Stabia- Lecce, le pagelle

Termina 2-3 per il Lecce la gara incubo per le vespe al Menti contro i salentini. I gialloblu surclassano 2-0 i lupi nel primo tempo grazie a Kanoute ed Izzillo ma nella ripresa accade l’imponderabile: il Lecce ribalta il risultato con Pacilli, Tsonev e il gol al 90′ di Caturano. Vetta agganciata per il Lecce e sogni di gloria quasi svaniti per le vespe, che al termine dei primi 45′ erano a ben sei punti sul Lecce. Ecco le pagelle delle vespe:

RUSSO 6: incolpevole sui gol

CANCELLOTTI 5.5: Bene nel primo tempo, nella ripresa Doumbia lo supera facilmente.

MORERO 6: Annulla Torromino e quasi sempre anche Caturano, non ha grandi colpe.

ATANASOV 5.5: Primo tempo sensazione per il bulgaro, cala nella ripresa anche per stanchezza.

LIOTTI 4.5: Giornata nerissima per lui. Non riesce mai a servire i compagni con i suoi cross che, spesso e volentieri, sono sballati. Nel secondo tempo regala 3 volte una prateria al Lecce e dalle sue zone partono le azioni per i tre gol leccesi.

CAPODAGLIO 6: Gara da 7 nel primo tempo, nei secondi quarantacinque minuti crolla insieme al resto della squadra.

MASTALLI 5.5: Cosi come la maggior parte dei suoi compagni, bisogna dividere i voti tra primo e secondo tempo. Prima metà di gara più che sufficiente, nella seconda paga la stanchezza.

IZZILLO 6.5: Gran gol il suo, illude gli stabiesi nel primo tempo.

KANOUTE 6: Pronti via e trova subito il gol, cerca di essere pericoloso in ogni occasione.

RIPA 5: Seconda gara consecutiva in cui l’attaccante di Battipaglia si ecclissa.

SANDOMENICO 5: Voto alzato per l’assist a Kanoute. Il calcio è un gioco di squadra e nel momento più difficile della gara, anzichè chiuderla s’intestardisce con il pallone.

MAROTTA: SV

LISI 5: Entra ma non porta assolutamente nulla

DEL SANTE 5: Stesso discorso fatto per Lisi