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Sconcerti: “Impressionante, Sarri ricorda Guardiola: è una squadra che gioca, non come la Juve”

Sconcerti: “Impressionante, Sarri ricorda Guardiola: è una squadra che gioca, non come la Juve”

Scrive Mario Sconcerti nel suo editoriale per Il Corriere della Sera: Gran bella squadra il Napoli e forte dimostrazione di altezza europea. È giusto parlare del calcio di Sarri, delle sue geometrie semplici, basate su un calcio al massimo con due tocchi di palla, ma giusto anche dire che per portarlo a questi livelli serve una completezza tecnica che pochi hanno. Il Napoli è una grossa realtà ora che ha ritrovato corsa e smaltito il vuoto lasciato dall’infortunio di Milik. Le manca un’ultima cosa, una continuità di rendimento più decisa, ma questa prima fase (non impossibile) di Champions ha comunque raccontato una squadra diversa, molto europea, adatta a un torneo dove nessuno può chiudersi troppo. È raro vedere una partita così veloce, il Benfica è un piccolo Napoli, può correre perché sa controllare il pallone. Ma la dimostrazione di sicurezza del Napoli ha fatto impressione. Ho visto a tratti qualcosa di Guardiola nell’insistenza tra corsa e qualità. Proprio Guardiola con il suo City può essere uno degli avversari negli ottavi, così come il Paris Saint Germain, ma non avrei troppa paura. Questo Napoli è l’opposto della Juve, ha giocatori che fanno gioco mentre la Juve ha giocatori che fanno sostanza, ma in Europa non c’è ancora l’abitudine a una qualità così intensa. Ci sono pause, transizioni, flessioni. Ci sono spazi per una squadra nuova come il Napoli. Non si tratta di vincere tutto, ma di esserci, di non dover temere niente a priori. Colpisce la libertà di Insigne dopo che si è tolto il pensiero di non essere riserva. La completezza di Hamsik, oramai tra i migliori cinque centrocampisti europei. La lucentezza di Mertens e Callejon, la forza di Koulibaly e la sapienza ordinata di Ghoulam, anche lui tra i migliori nel suo ruolo così sofisticato nel calcio di oggi. Forse esagero, l’impressione della diretta a volte è una spinta pericolosa. Ma il successo di Lisbona è arrivato con una tale chiarezza che è difficile darle confini.

Corbo: “Gabbiadini non è bocciato, si è reso utile”

“Insigne? Il monello napoletano si accredita fantasista…”

Scrive Antonio Corbo nel suo editoriale per La Repubblica: Buongiorno Europa, il Napoli c’è. Com’è facile amare Kiev, dall’Ucraina in Portogallo, da Est arrivano le notizie che solo due grandi, oneste squadre hanno finto di ignorare. Hanno giocato con coraggio e paura, con ambizioni e qualche tremore, senza calcoli né complicità. Nel primo tempo, tutta la sfida si muove su una fascia orizzontale di 30 metri, plausibili le imprecisioni in spazi così stretti. Ma la ripresa rende giustizia al Napoli e al suo finalmente riconoscibile tecnico. Il Benfica punta sulle zone esterne: a destra è più insidioso, perché si muovono uno dopo l’altro Semedo e Salvio, con evidente disturbo al Napoli. Deve raddoppiarsi il minuto Insigne, più generoso che elegante. Sul versante opposto si prodiga anche Callejon, avendo un rispettabile dirimpettaio, Almeida. Che però si fida troppo di Callejon, forse non lo conosce, perché prima l’irriducibile spagnolo crea un blocco con Allan, poi troverà anche l’attimo per segnare, visto Almeida?

Mai fidarsi di giocatori solidi come locomotive e insospettabili nello sprint, uomini non conoscono difficoltà, pause, insidie. Callejon nella ripresa diventa protagonista con Insigne, quando dopo una dozzina di minuti Sarri indovina il cambio. In parallelo, Vitoria esclude Guedes sbiadito ricordo della gara di andata, attaccante subito intimorito da Koulibaly. Koulibaly supera nel confronto Albiol, che si distrae sul gol di Jimenez. Il Benfica inserisce l’innocuo Rafa Silva. Ma è il cambio di Sarri che conta. Il Napoli ritira Gabbiadini, che non deve sentirsi bocciato. Nei momenti cruciali ha partecipato alla manovra e talvolta tirato. L’inserimento di Mertens è tempestivo. Coincide con uno squilibrio tattico del Benfica che perde quota: rimane alto ma non rientra subito, lasciando metà campo scoperta. Per gli scattisti del Napoli è agevole conquistare la profondità. Mertens appena tocca palla indovina l’assist per Callejon che porta il Napoli in vantaggio. Si eleva di nuovo Insigne, che rileva la fascia di capitano da un Hamsik ridimensionato e sostituito. Il monello napoletano si accredita fantasista di livello internazionale. A Lisbona, capite? Dove il Benfica vanta 35 scudetti e due Coppe dei Campioni, giustificati i timori iniziali, esaltante la vittoria. Sarri completa la sua direzione con rilevanti novità: la squadra svetta negli spazi ampi anche di rimessa dominando il campo, indovina il cambio e il tempo, presenta all’Europa anche Rog, per molto tempo nascosto. Ma questa è un’alta storia che non conta più nulla.

Serata di musica e solidarietà a Castellammare di Stabia

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Cat Girace & The Social Guitar Project 

Si terrà l’8 dicembre nella Chiesa del Gesù a Castellammare di Stabia (ore 20:00; ingresso gratuito) un concerto di musica classica e leggera, che vedrà come protagonisti i ragazzi del Social Guitar Project di Cat Girace: si tratta di uno dei coinvolgenti show del chitarrista stabiese a cui prenderanno parte ben 50 chitarre che si esibiranno all’unisono, accompagnate dai valenti musicisti della band del Sgp e, come sempre, con il pregevole intervento del team vocalist di Cat Girace composto da giovani cantanti selezionati tra le migliori promesse del panorama stabiese e non .

Quest’anno il concerto sarà impreziosito dalla partecipazione del soprano Lucia Janniello accompagnata dall’organo suonato dal maestro Ferdinando Russo.

Anche in questa occasione sarà abbinato al concerto del Social Guitar un fine benefico: l’evento permetterà di raccogliere fondi per la realizzazione e la promozione dell’oratorio del centro antico, su volontà di Don Michele di Martino, vero e proprio punto di riferimento – da sempre – per Cat e i suoi ragazzi; la raccolta sarà effettuata attraverso una lotteria (i biglietti saranno acquistabili prima e durante il concerto in Chiesa) con estrazione di premi a fine serata.

La serata sarà condotta da Paola de Martino e Maria Cristina Napolitano, due giovani archeologhe che durante lo svolgimento del concerto illustreranno le ricchezze storico-artistiche presenti nella Chiesa di Gesù e Maria, vera e propria perla di bellezza del centro storico di Castellammare.

Durante la serata sarà presentato il nuovo corso di chitarra targato Social Guitar Project che partirà a gennaio presso la  Chiesa dellaStarza.

Fondi pubblici per Mps: 15 miliardi dal Salvastati

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Il piano B del Tesoro per risolvere il problema banche, a cominciare da Mps, è sui tavoli della Commissione europea. Ora che la situazione politica è precipitata, per evitare che quella finanziaria la segua, il ministro dell’Economia Padoan è pronto a chiedere un prestito da 15 miliardi all’Europa attraverso l’intervento del fondo Esm.

Padoan chiederà all’Ue un prestito per salvare Mps e gli altri istituti

Pronto un decreto per l’intervento del fondo Esm. Volano le Borse: Milano in testa

ROMA – «Fino al referendum solo buone notizie…». La battuta raccolta quest’estate nei corridoi di via XX settembre spiegava bene perché il 4 dicembre sarebbe stato uno spartiacque. Il piano B del Tesoro per risolvere drasticamente il problema banche è sui tavoli della Commissione europea da mesi, ma finora era prevalsa la ragion politica. Il caso Etruria, le pesanti conseguenze sui soci della trasformazione delle due popolari venete in società per azioni, il timore di dover rispondere all’opinione pubblica del salvataggio di una banca toscana.

Finché ha potuto, Matteo Renzi ha rinviato il redde rationem sapendo che il costo della decisione sarebbe stato troppo alto, a partire dal taglio delle obbligazioni subordinate come previsto dalle nuove regole Ue. La vittoria del no e le dimissioni hanno fatto piazza pulita delle incertezze. Non c’è solo Mps, distrutta da anni di malgoverno e con il più alto tasso di crediti deteriorati d’Europa. Il tentativo di Jp Morgan di trovare una soluzione di mercato sta naufragando sotto i colpi dell’incertezza politica e la richiesta del numero uno Marco Morelli di avere dalla Banca centrale europea il sì ad una ulteriore dilazione del piano non andrà in porto. Del resto la lista degli istituti in difficoltà è lungo: le già citate Popolare di Vicenza e Veneto Banca, finora tenute in vita dal Fondo Atlante.

E poi Etruria, Banca Marche, Carichieti, Cariferrara, di fatto fallite un anno fa e rimaste invendute. E ancora Ubi, con troppi crediti deteriorati per potersi fare carico dell’acquisto delle suddette banche, o il caso Carige. Insomma, un intervento dello Stato per mettere in sicurezza l’intero sistema è inevitabile. Il mercato ci crede, e non a caso ieri la Borsa di Milano e i titoli bancari sono volati.

Ma il solo salvataggio di Siena sarebbe come chiudere una falla in una vasca piena di buchi. Il decreto a cui lavora il Tesoro vale ben di più dei tre-cinque miliardi invocati al mercato per Siena, e al momento non prevede l’intervento diretto dello Stato, bensì quello dell’Europa attraverso il fondo Salva-Stati Esm. La cifra in ballo indicata da due fonti concordanti del Tesoro è di 15 miliardi di euro.

Lo schema è quello applicato dalla Spagna nel 2012 per evitare il crac degli istituti iberici e che il governo Monti rifiutò, preoccupato di non dare fiato alle trombe del grillismo. Allora l’Europa sborsò quaranta miliardi che furono trasferiti a un Fondo nazionale. La richiesta italiana vale meno della metà di quello spagnolo, e di per sé conferma la delicatezza della scelta. I fondi dell’Esm sono formalmente un prestito e per questo comportano la firma di un accordo con l’Europa che impone quelle che nel gergo tecnico si chiamano «condizionalità».

Nel caso della Spagna riguardarono il risanamento e la governance delle banche oltre alle scelte di politica economica: al governo Rajoy fu chiesto di rispettare un obiettivo di deficit per il 2014 del 2,8 per cento. All’Italia, già sotto osservazione per la manovra 2017, potrebbe costare la richiesta di una correzione o quantomeno di una legge di bilancio nel 2018 ben più severa di quella approvata quest’anno. Ecco perché – così si racconta nei palazzi – per dare il senso dell’impegno il decreto dovrebbe essere varato dal nuovo premier e solo dopo il sì al bilancio. O entro il 18 dicembre, data entro cui la Popolare di Bari deve trasformarsi in spa e contro la quale c’è una potente lobby guidata dal presidente della Commissione Bilancio della Camera Francesco Boccia; in ogni caso entro la fine dell’anno, perché dopo di allora la Bce non concederà più dilazioni per Etruria.

Come allora, nel decreto ci dovrebbero essere garanzie per gli obbligazionisti subordinati, che verrebbero almeno in parte rimborsati. Chiudere l’accordo con Bruxelles non sarà facile, anche se la storia spagnola ci racconta una verità meno amara: Rajoy se ne guardò bene dal rispettare le richieste europee e il deficit risultò il doppio di quello promesso.

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lastampa/Padoan chiederà all’Ue un prestito per salvare Mps e gli altri istituti ALESSANDRO BARBERA

Diawara, quanta tranquillità!

Diawara, quanta tranquillità!

Il migliore in campo, ieri sera sul terreno di gioco del Da Luz di Lisbona, contro il Benfica, è stato sicuramente l’attaccante belga Dries Mertens che, pochi minuti dopo essere entrato, ha fornito a José Callejon il pallone dello 0-1 e poi ha firmato il gol della qualificazione con un destro molto angolato. Ma tra i più positivi, tra gli uomini di Maurizio Sarri, c’è sicuramente anche Amadou Diawara. Il centrocampista 19enne ex Bologna ha disputato un’ottima partita, come indica il sette in pagella del Corriere dello Sport: “Tanti palloni sporchi, ma proprio parecchi, che deve domare. Qualche erroraccio genera ripartenze ma ci pensa poi lui a rimediare. E’ un bambino ma con una personalità…

Gabbiadini in rottura col Napoli e con Sarri, gli ottavi valgono 30mln da investire

I dettagli

Questo uno stralcio dell’editoriale proposto in prima pagina dall’edizione odierna del Corriere dello Sport: “Anche il Napoli entra negli ottavi di Champions tenendo alto l’onore del calcio italiano. Doveva essere una partita terribile per la squadra di Sarri, invece il crollo del Besiktas a Kiev (complimenti alla lealtà degli ucraini, già ultimi) ha regalato tranquillità. Gli manca ancora il gol di Gabbiadini, che sembra in rottura con il club e con l’allenatore. Considerando che gli ottavi valgono una trentina di milioni, De Laurentiis dovrà decidere se investire a gennaio su un grande attaccante per consentire a Sarri di lottare in Italia e in Europa”.

Chiamatelo pure Mister Europa, lui è Dries Mertens!

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Chiamatelo pure Mister Europa, Dries Mertens. Perché lui più di tutti, secondo La Gazzetta dello Sport, sa incidere in campo internazionale: quarto gol in sei gare, “sembra proprio che Dries Mertens abbia bisogno di ascoltare la musichetta per diventare devastante. E il Benfica lo sa bene: già all’andata al San Paolo Dries aveva fatto impazzire i campioni di Portogallo“.

E ieri sera al Da Luz ha fatto esattamente quello che Maurizio Sarri aveva immaginato alla vigilia del match, ovvero entrare e cambiare ritmo: “Che il Napoli oggi non possa più fare a meno del suo numero 14 lo dicono chiaramente i numeri della sua straordinaria fase a gironi. Si diverte come fosse un bambino al luna park, osannato dal popolo azzurro, pazzo di lui”.

Macone al Pungiglione: “La Juve Stabia ha organizzazione come in pochi in Lega Pro. Il direttore Turi? Una persona vera”

In esclusiva le dichiarazioni di Giovanni Macone

Nel corso della trasmissione di ViViRadioWeb, Il Pungiglione Stabiese, abbiamo ascoltato Giovanni Macone allenatore degli under 16 regionali con il quale abbiamo parlato del settore giovanile della Juve Stabia e non solo.

Mister, nell’ultima gara c’è stata la vittoria in trasferta per 1-0 contro l’Arenaccia, ancora Pistola decisivo: Il ragazzo sta facendo bene come appunto ho già detto la scorsa settimana, per un’attaccante il gol è tutto. Mi sorprende il suo modo di allenarsi, ci mette impegno e ha una capacità di apprendimento importanti.

Il direttore Alberico Turi ha sempre ribadito che gli allievi regionali servono per formare l’under 17 del futuro, possiamo dire che i vari Pistola, Fontanella, sono già pronti per il salto di categoria? Si, assolutamente. Oltre a quelli citati, penso si possano annoverare anche altri nomi giunti quest’anno. L’importante è che si stia facendo un lavoro in proiezione futuraì. Vi è una grande disponibilità da parte della società, il gruppo viene seguito, si sta facendo un ottimo lavoro ed infatti funzionano tutte le componenti, la crescita viene in automatico.

Ecco proprio il direttore Turi in una recente intervista al Pungiglione, parlandone di lei, lo fece in maniera positiva. Questo le fa piacere? Sicuramente. L’anno scorso ho allenato la Paganese e provenivo dal settore della Mariano Keller. Fa piacere anche perché il direttore ci è sempre vicino. Il confronto quotidiano che abbiamo con lui non fa altro che farci crescere, al di là delle proprie esperienze personali inerenti al settore giovanile. È una persona vera che non si tira indietro e ti spiega dove vanno migliorate le situazioni: una persona che vuole un confronto continuo e sotto quest’aspetto penso che sia importante avere una guida per il settore giovanile come lui.

Al di là di Pistola, un calciatore da elogiare per il suo modo di allenarsi, qual è la qualità che più le piace di questa squadra? Come ben sapete non abbiamo avuto un inizio facile sotto l’aspetto dei risultati, sebbene personalmente non dia mai importanza assoluta al risultato. Naturalmente abbiamo avuto queste difficoltà iniziali proprio perché si era iniziato questo percorso di crescita. Per cui se dai ragazzi si vuole che poi in campo ci siano dei concetti, delle idee, degli sviluppi e che siano sempre positivi, è normale che si perda qualcosa sui risultati.

In chiusura, come si sta trovando alla Juve Stabia: Molto bene. Non lo dico perché non potrei dire diversamente, ma proprio perché sto sperimentando su me stesso tale avventura: è un settore importante, dove c’è grande organizzazione, si curano i minimi particolari. La Juve Stabia ha anche l’attività di base e penso che in Lega Pro ci siano poche società che hanno un settore di base che diventa importante e sempre più sviluppato. Penso che l’intuizione più importante sia stata proprio questa, pure perché riallacciandomi alla mia personale esperienza di Pagani, l’anno scorso, da marzo a giugno sono stati fatti diversi raduni, invece qui a Castellammare, dopo una settimana in prova, l’allenatore fa una relazione per decidere se prendere o meno quel ragazzo visionato.

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EDITORIALE – Juve Stabia, tossisca e dica trentatre

L’editoriale di oggi ha purtroppo ad oggetto la deludente prestazione offerta dalla Juve Stabia ieri ad Andria. Le Vespe sono state monocordi, irriconoscibili per tutti i 90 minuti. Il lampo isolato di Sandomenico, poi ininfluente ai fini del risultato, non cambia certamente la sostanza e la sentenza del campo.

A ben vedere però la Juve Stabia ieri è stata irriconoscibile rispetto a quella della prima parte di stagione, ma non se confrontata a quella delle ultime settimane.
Negli ultimi turni, infatti, la squadra di Fontana è apparsa sulle gambe fisicamente e forse stanca anche psicologicamente; la brillantezza di inizio stagione si è leggermente scolorita. La prestazione di Caserta, l’assurdo finale della gara con il Lecce, lo scampolo di gara di Matera, la vittoria sofferta con il Francavilla e la sconfitta di ieri sono l’emblema di questo calo.

Le Vespe sembrano quasi un paziente, che dopo mesi di perfetta forma fisica si reca dal medico per farsi visitare non sentendosi in forma, ascoltando la consueta frase “tossisca e dica trentatre”, tipica degli studi medici. Proprio 33 come i punti che ci sarebbero oggi in classifica se ieri si fosse mantenuto il pareggio. A questo punto è indispensabile intervenire prima che questi “colpi di tosse” diventino qualcosa di più serio.

Toccherà a Mister Fontana infilare il camice e vestire anche i panni di medico così da curare la sua Juve Stabia.
Antibiotici immediatamente efficaci possono essere la consapevolezza di essere una squadra forte, che, se gioca, ed è certamente un “se” rilevante, è superiore a quasi tutte le avversarie del girone. Pensare quindi solo al gioco e a quello che si prova durante la settimana, non alle provocazioni degli avversari come invece avvenuto ieri.

Medicina fondamentale sarà poi il rientro di Liviero, calciatore imprescindibile per doti tecniche e fisiche. Ancora, elemento importante è la semplice constatazione che in un momento di certo non brillante ed in cui non tutto gira come si vorrebbe, più che essere belli conta essere concreti e giocare senza rischiare inutilmente. Il riferimento non può che andare a Liotti, sul cui errore grossolano c’è il marchio della sconfitta di ieri ed anche probabilmente quella col Lecce

Ad ogni modo è inutile e deleterio cadere in facili allarmismi: la Juve Stabia ha qualità, gli incidenti di percorso possono succedere e capitano a tutti. È importante non perdere la bussola, soprattutto in un periodo così fitto di impegni. Fermo restando che a gennaio, in alcuni ruoli, servirà intervenire in sede di mercato per curare gli acciacchi di queste settimane.

Raffaele Izzo

L’Angolo di Samuelmania – Grazie ragazzi, ma un ringraziamento va ad una persona in particolare…

L’Angolo di Samuelmania – Grazie ragazzi, ma un ringraziamento va ad una persona in particolare…

Benfica-Napoli, una partita che rimane nella storia. I ragazzi hanno giocato alla grande, sono tutti in forma ma, da tifoso, un ringraziamento va anche a chi sta dietro le quinte e svolge un grande lavoro come il vicepresidente Edo De Laurentiis che è sempre presente ogni giorno accanto i ragazzi oltre allo staff medico che da anni va alla grande. Complimenti anche a chi sta in panchina ma con il cuore è sempre pronto a dare una mano. Questa qualificazione è stata tutta meritata. Grazie ad Aurelio De Laurentiis che investe in questa società e fino ad oggi ci ha regalato solo tante soddisfazioni! Forza Napoli! Adesso un piccolo sforzo per risalire in campionato.

a cura di Samuele Esposito

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Mattarella frena Renzi sul voto

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Renzi insiste con il Quirinale per andare subito al voto. È probabile che già oggi il Senato metta il timbro sulla Legge di Stabilità e il premier salga al Colle per confermare le dimissioni. Ci sono però ostacoli ingombranti: il giudizio della Consulta sull’Italicum – necessario per votare -, arriverà il 24 gennaio, l’emergenza Mps e il confronto con Bruxelles sulla manovra. Mattarella non ha fretta di sciogliere le Camere ma Renzi teme che una soluzione ponte lo tagli fuori dai giochi.

Renzi non si fida e spariglia: “Governo con tutti o le urne”

Il premier: non diventeremo un bersaglio. E spunta l’ipotesi di un mandato bis

ROMA – Ogni giorno Matteo Renzi consuma due, tre scenari diversi, pur di restare in campo, pur di non finire nel cono d’ombra dopo tanta luce. Nel giro di 24 ore, sotto l’effetto della febbrile creatività del premier uscente, si è passati dal “Renzi congelato” al “Governo di responsabilità” e all’orizzonte già si scorge il Renzi-bis. Ma non si esclude un governo politico a guida Pd con un premier diverso dall’attuale. Alle nove della sera, infatti, uno dei papabili per un governo politico, Graziano Delrio, annunciava in tv: «Noi crediamo sull’esigenza e diamo la disponibilità per avere un governo di scopo che ci porti alle elezioni». Un ottovolante di ipotesi che ha trasformato in queste ore i corridoi del Senato e il Transatlantico in due porti di mare, con i parlamentari eccitatissimi che guardano ai segnali che arrivano dal “Castello” del principe ferito: palazzo Chigi.

Una giornata caotica, alimentata dall’inquietudine e dalla estrema mobilità di Renzi e al termine della quale restavano due scenari: un governo politico a guida Pd (Franceschini, Delrio) di “scopo” per fare la riforma elettorale, a scadenza, ma del quale il presidente del Consiglio non si fida, perché teme che possa durare più del necessario, rifiutandosi di lasciare il campo quando glielo chiedesse il leader del Pd; l’alternativa è un “Governo del presidente”, ispirato dal Quirinale, guidato dal presidente del Senato Pietro Grasso e che finirebbe per avere un orizzonte di legislatura. Più sullo sfondo un governo Padoan, che diventerebbe un imperativo se i mercati si scaldassero o se dovesse implodere la bomba Monte dei Paschi.

A palazzo Chigi un Matteo Renzi molto inquieto muove continuamente le sue pedine. “Politicamente correttissimo” nel discorso col quale ha preso atto del risultato del referendum, preannunciando le dimissioni, da due giorni Renzi sta sperimentando tutti gli espedienti che gli consentano di mantenere il ruolo di candidato-premier del Pd in vista delle prossime elezioni. Per 24 ore il presidente del Consiglio ha perseguito uno scenario hard: mantenere “congelato” il suo governo dimissionario in attesa che la Corte Costituzionale decidesse il destino dell’Italicum. La speranza di Renzi era che la Consulta decidesse «entro pochi giorni», visto che il giudizio era atteso per il 4 ottobre e che i giudici hanno già riflettuto a lungo sui profili di incostituzionalità della legge elettorale. La scommessa di Renzi, in base ai rumors, era quella di una sentenza “auto-applicativa”, un “taglia e cuci” giuridico che garantisse l’immediata applicabilità dell’Italicum “riformato”.

Una scorciatoia per andare ad elezioni anticipate a febbraio. Un piano che prevedeva il “ritiro” dalla maggioranza dell’Ncd di Angelino Alfano, grazie ad un accordo di massima per fare eleggere una dozzina di parlamentari nel prossimo Senato. Ma questo scenario si è inizialmente arenato per il malumore del Quirinale e poi definitivamente bruciato alle 16,20 di ieri pomeriggio: la Consulta ha diramato un comunicato col quale si annunciava che la prima udienza si terrà il 24 gennaio. Morale della storia: il Renzi congelato si è dissolto.

Il presidente del Consiglio, in privato, ha commentato con molta asprezza ma subito dopo si è messo a lavorare ad un nuovo scenario. A metà pomeriggio diceva nel suo studio di palazzo Chigi: «A questo punto una cosa è esclusa: che si faccia un nuovo governo nel quale il Pd diventi il bersaglio di tutti. Serve un governo di responsabilità, tutti ci devono mettere la faccia. Se gli altri, dai Cinque Stelle e Forza Italia, non ci stanno, si va dritti verso le elezioni anticipate». Una proposta per farsi dire di no e andare verso l’agognato scioglimento anticipato? Un sospetto generalizzato e infatti le bocciature sono fioccate nel giro di poche ore. In Transaltantico il segretario del Pd toscano Dario Parrini, renziano doc, sussurrava: «Se tutte le ipotesi saltano, magari se si richiede a Matteo, potrebbe accettare…».

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lastampa/Renzi non si fida e spariglia: “Governo con tutti o le urne” FABIO MARTINI

Sky – Napoli e Pavoletti sempre più vicini, diverse offerte per Gabbiadini

Il Napoli si è avvicinato molto a Pavoletti. E adesso c’è anche un’apertura da parte del Genoa e del giocatore verso il club azzurro. Potrebbe dunque essere la volta buona per far andare in porto questo affare tra il club rossoblu ed il Napoli. Un’operazione, questa, che si potrebbe chiudere sui 18 milioni più bonus, ma il Napoli vorrebbe capire anche il percorso di guarigione di Pavoletti (al momento ancora infortunato). Per chiudere questo affare quindi si aspetta di capire come Pavoletti rientrerà dal suo stop.

Questa operazione, inoltre, potrebbe aprire ad una partenza di Gabbiadini (titolare stasera in Champions). Il giocatore al momento ha diverse offerte: Stoke City e West Ham, dall’Inghilterra, Schalke 04 e Wolfsburg, dalla Bundes, e Marsiglia e Lione dalla Ligue1. Questi club hanno ufficialmente chiesto il giocatore al Napoli, si sono informati circa la sua valutazione ed il suo prezzo. Adesso starà al Napoli e allo stesso Gabbiadini prendere in considerazione quelle migliori. Lo riferisce Gianluca Di Marzio, esperto mercato Sky, tramite il proprio profilo ufficiale.

Da gianlucadimarzio.com

Albiol a Kiss Kiss: “Felice per la qualificazione. Mi scuso per il mio errore ma abbiamo giocato bene”

Raul Albiol ha rilasciato alcune dichiarazioni, in mixed zone, ai microfoni di Radio Kiss Kiss al termine della sfida contro il Benfica. Ecco quanto evidenziato:

 
“Felice per la qualificazione, la squadra ha lavorato davvero tanto in questa fase a gironi. Mostrata grande mentalità in una trasferta complicata. Soprattutto nel secondo tempo abbiamo dimostrato di volere la vittoria. Tutta la squadra ha fatto davvero molto bene. Sono dispiaciuto per il mio errore sul gol del Benfica e lo sono anche per Reina che poteva chiudere la partita a rete inviolata. Vogliamo risalire anche in campionato, vogliamo vincere tutte le partite da qui alla fine. Ora testa alla prossima sfida contro il Cagliari”.

Mertens: “Grande prestazione stasera. Questa squadra può fare grandi cose”

Dries Mertens è intervenuto ai microfoni di Premium Sport nel post partita di Benfica-Napoli:

In ucraina non è mai facile, noi siamo contenti. Oggi la squadra ha fatto una grande partita in uno stadio difficilissimo. Anche se non sono partito dall’ inizio, sono molto felice: oggi era troppo importante per la squadra e per i tifosi, anche se non avessi giocato andava bene lo stesso. Tutto il gruppo era molto concentrato, sapevamo che non era facile. Sto giocando il mio calcio, non ho imparato da Higuain i movimenti da prima punta. La squadra sta facendo molto bene, abbiamo avuto un po’ di sfortuna. Sono sicuro che questo gruppo, anche se composto da molti giovani, può fare veramente tanto”.

Commento Ssc Napoli: “Passiamo noi e passiamo per primi!”

Gli azzurri battono il Benfica, questo il commento della Ssc Napoli tramite il proprio sito ufficiale:

 

“Passiamo noi e passiamo per primi! Sono nostre le stelle più splendenti nella notte dei Campioni. Il Napoli batte il Benfica e si qualifica agli ottavi di finale di Champions League. Gli azzurri sfilano sul tappeto rosso del Da Luz e cavalcano il Red Carpet della passerella continentale piantando nel Parlamento Europeo la bandiera del Regno di Napoli. Nello stadio della Luce è nostro il bagliore più forte. Quello di una città e di un popolo che si riscrivono la storia con orgoglio e passione infinita. Dopo giusto un’ora il Buitre di Motril vola verso la porta lusitana e con dolcezza ed eleganza ricama un colpo d’autore.

Andiamo a comandare! E anche a dominare, perchè a chiudere la serata di Lisbona arriva la magia di Dries Mertens che con un paso doble in area danza con la leggiadria di un artista fiammingo e illumina d’immenso l’orizzonte sull’Oceano. Passiamo noi e passiamo per primi. Sono azzurre le stelle più brillanti nella notte dei Campioni! Nel Gotha del Parlamento Europeo si alza al cielo il vessillo del Regno di Napoli!”.
Da sscnapoli.it

Sarri: “Volevamo il primo posto: è la prima volta nella storia del Napoli in Champions. Capiti gli errori, andiamo agli ottavi”

Queste le sue parole

Al termine del match vinto dal Napoli al Da Luz contro il Benfica, ha parlato ai microfoni di Premium Maurizio Sarri: “Noi siamo stati già scottati una volta dai risultati delle altre partite. Ci importava poco, volevamo il primo posto, cosa che non era mai capitato nella storia della nostra Champions. Sono calati nel secondo tempo, siamo ripartiti anche su distanze lunghe. Dispiace per il gol subito, meritavamo di non prenderlo per come abbiamo giocato. Il vantaggio di arrivare primi è poco. Era nostra soddisfazione, siamo stati quelli a giocare meglio nel girone. Ero fiducioso, la squadra si sta esprimendo ad alti livelli. Nell’ultimo mese abbiamo fatto buone gare anche quando non siamo riusciti a vincere. Quando i nostri centrali superavano la metà campo palla al piede, loro prenevano contromisure ed eravamo costretti adn andare sugli esterni. Ci concedevano questo tipo di giocata e li tenavamo lontani dalla porta. Quanto è cresciuta la squadra? La squadra ha capito che a questo livello si paga anche un minimo errore. A due minuti dalla fine abbiamo commesso un’ingenuità e l’abbiamo pagata. I ragazzi l’hanno capita dopo la gara interna con il Besiktas. Anche stasera c’erano in campo calciatori giovani, non possiamo essere una squadra completamente matura”.

Reina: “Essere tra le migliori squadre in Europa è già un’ impresa. Sarà dura agli ottavi ma credo in questo club”

Pepe Reina ha parlato ai microfoni di Premium Sport al termine della sfida contro il Benfica. Ecco quanto evidenziato:

 
“Eravamo consapevoli di giocare in un ambiente difficile, nel secondo tempo abbiamo espresso il nostro gioco. Sono felice per la vittoria, abbiamo disputato una grande gara. Ho sempre detto che i conti si devono fare alla fine. È già una soddisfazione enorme essere tra le sedici squadre più forto in Europa. È chiaro che in campionato si deve vincere per risalire le posizioni in classifica, Devi dire che anche se non è arrivato sempre il risultato le prestazioni sono state buone. Ho molta fede in questo gruppo, sarà difficile. Qualsiasi squadra è complicata da affrontare”.

Callejon apre le danze a Lisbona, primo gol in Champions per lui

Il Napoli supera per 2-1 il Benfica e vola agli ottavi di finale. Succede tutto nel secondo tempo, a sbloccare il risultato è Josè Callejon con un tocco delizioso a conclusione di una triangolazione spettacolare con Mertens. Per lo spagnolo si tratta del primo gol in Champions League in questa stagione. L’ ottavo complessivo se si considerano i sette messi a segno in campionato.

CLASSIFICA – Il Napoli vola agli ottavi, azzurri primi nel Gruppo B

Serata di grazia per il Napoli che al Da Luz batte il Benfica ed accede agli ottavi di finale di Champions League. Prima il tocco morbido di Callejon poi il guizzo di Mertens a chiudere i giochi, nel finale  Jimenez accorcia le distaze per il definitivo 1-2. Gli azzurri strappano il pass da primi del Girone B. Alla fase successiva approdano anche i portoghesi. Il Besiktas crolla, in nove uomini, in casa di una Dinamo Kiev ormai fuori dai giochi. 6 a 0 per gli ucraini ma ai sedicesimi di Europa League vanno comunque i turchi. Lunedì a Nyon i sorteggi per gli ottavi.

 

CLASSIFICA GRUPPO B

Napoli 11
Benfica 8
Besiktas 7
Dinamo Kiev 5

Callejon: “Volevamo gli ottavi, ora festeggiamo!”

Queste le sue parole

Josè Maria Callejon ha parlato ai microfoni di Premium al termine del match vinto al Da Luz contro il Benfica: “L’obiettivo è raggiunto, era quello che volevamo. Abbiamo giocato con personalità e cattiveria. Il primo posto è meritato. Capitano? C’era Reina, ma è un buon segnale. Sono tra i più vecchi. Preferenza? Volevo andare agli ottavi di finale, ora festeggiamo. Dedica? A mia figlia”.