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Attività di base, Accademia Sorrento-Juve Stabia 5-2: il tabellino del match

Attività di base, Accademia Sorrento-Juve Stabia 5-2: il tabellino del match

Arriva una sconfitta per la Juve Stabia categoria 2004 contro l’Accademia Sorrento. Primo tempo, buona prestazione stabiese. Nonostante il momentaneo vantaggio dei padroni di casa, le vespette agguantano il pareggio su calcio di punizione eseguito magistralmente da Ruggiero. In chiusura del primo tempo le vespette passavano in vantaggio con un gol in contropiede di Di Serio. La prima frazione si chiudeva con il vantaggio dell’undici Stabiese e il risultato di 2-1. Il secondo tempo, caratterizzato dal continuo forcing dei padroni di casa, si chiude con il definitivo 5-2 per i locali.

Così in campo:

Arrichiello (Schiavone), Ferraiuolo, Ruggiero (Orefice), Marino, Mammohud, Cavaliere (Ventrone), Montella, Di Serio (Ferrara), Lettera, Prisco

a cura di Ciro Novellino

Allievi regionali, Juve Domizia-Juve Stabia 0-3: il tabellino del match

Allievi regionali, Juve Domizia-Juve Stabia 0-3: il tabellino del match

Vince la Juve Stabia Under 16 di mister Macone, lo fa ancora e in trasferta contro la Juve Domizia con il risultato di 3-0 grazie ai gol di Gargiulo, Marrone e bomber Pistola autore di ben 11 gol in altrettante partite giocate.

Così in campo:

JUVE DOMIZIA – Abbate, Viola, Toticone, Russo, Bavarella, Capone, D’Isanto, Romano, Duca, Soprano, Di Landa. A disp. Romano, Maddaluno, Cacciapuoti, Cacciapuoti, La Daga, Taglialatela, Di Marino.

JUVE STABIA – Todisco, Izzo, Spavone, Marrone, Daniele, Gargiulo, Capasso, Ruocco, Pistola, Di Maio, Fontanella. A disp. Esposito, Loffredo, Cantore, Esposito, Vilardi, Arno, Del Prete. All. Macone

a cura di Ciro Novellino

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VIDEO e FOTO ViViCentro – Amichevole, Sorrento-Juve Stabia Berretti 5-1: le immagini e i gol

VIDEO e FOTO ViViCentro – Amichevole, Sorrento-Juve Stabia Berretti 5-1: le immagini e i gol

Il torneo Dante Berretti è fermo, per la Juve Stabia ci sarà anche riposo la prossima settimana e, allora non si può restare fermi. Sgambata importante questo pomeriggio a Sorrento per i ragazzi allenati da mister Domenico Panico. Gara amichevole contro la squadra allenata da mister Mario Turi e abbraccio anche caloroso con gli ex Esposito Lauri e Lombardi. Panico mischia un po’ le carte e girandola di cambia per far ruotare tutti gli effettivi. Per la cronaca il match è terminato 5-1 per i padroni di casa grazie ai gol di Davide Servillo per le Vespette che si portano in vantaggio e ai gol di Scarpa, Vitiello, Romano e doppietta di Favetta.

Così in campo:

SORRENTO – Pezzella, Ammendola, Cioffi, Arpino, Lombardi, Vitiello, Temponi, Savarese, Vitale, Scarpa, Marcucci. A disp. Santaniello, Paradisone, Raimondi, Catalano, Bolzan, Fontanarosa, Serrapica, Esposito Lauri, Romano, Minicone, Favetta. All. Turi

JUVE STABIA – Borrelli, Iengo, Rubino, Bisceglia, Berci, Vecchione, Scognamiglio, Sorrentino, Servillo, Del Prete, Chirullo. A disp. Bianco, Naso, Versitelli, Manna, Langella, Elefante, Procida, Contieri, Matassa, Strianese. All. Panico

a cura di Ciro Novellino

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ESCLUSIVA – Gianluca De Angelis: La vittoria di campionato con le Vespe il ricordo più bello. Braglia? Mi disse che..

La redazione di ViViCentro ha ascoltato Gianluca De Angelis, attaccante stabiese in forza alla Virtus Francavilla e recente avversario della Juve Stabia in campionato. De Angelis ha ripercorso ai nostri microfoni la sua esperienza in gialloblù

Ciao Gianluca, ti aspettavi questo ottimo inizio di stagione della Virtus Francavilla? In classifica, dopo la squadre più accreditate per le prime posizioni, ci siete voi. Sicuramente siamo soddisfatti per l’inizio di stagione positivo ma non dimentichiamo che siamo una squadra che deve salvarsi il prima possibile. Gli apprezzamenti e i complimenti fanno piacere ma dobbiamo stare sempre sul pezzo senza mai mollare; quello che conta è raggiungere quanto prima la quota salvezza. Le nostre avversarie sono pronte a sfruttare ogni nostro errore quindi è vietata qualsiasi distrazione.

Dopo le ottime esperienze al Cosenza ed alla Casertana perché hai scelto la Virtus Francavilla? Come è nata questa trattativa? Mi ha colpito subito la programmazione e la serietà della Società; qui c’è un progetto molto serio e con basi concrete. La Virtus fino a pochi anni fa era in Promozione ed in tre anni ha fatto il salto di qualità: Eccellenza, Serie D e Lega Pro. Questi aspetti sono stati importanti per il mio arrivo e sono assolutamente contento della scelta fatta.

Invece dall’esterno come vedi il campionato della Juve Stabia? Pensi che le Vespe se la possano giocare fino all’ultimo con le altre “Grandi” del campionato? Assolutamente sì. Credo che la Juve Stabia sia una squadra fortissima, con giocatori di assoluto livello. Penso che le Vespe abbiano poco da invidiare a Lecce, Matera e Foggia e che tutte e quattro le squadre siano una spanna sopra le altre. Spero che la Juve Stabia alla lunga possa avere la meglio anche perché ha tutte le qualità per riuscirci.

Capitano dell’attuale Juve Stabia è Paolo Capodaglio, un calciatore che conosci bene. Certo, ho giocato l’anno scorso a Caserta con Paolo e non ti nascondo che per me è nel suo ruolo uno dei più forti di tutta la Lega Pro. Sono contento del suo approdo alla Juve Stabia e delle sue grandi prestazioni, ma non avevo dubbi. Sarà un piacere incontrarlo in campo.

Nella tua unica stagione alla Juve Stabia (2009/10) sei stato il trascinatore delle Vespe; hai vinto il campionato di C2 segnando 16 reti. Qual è il ricordo più bello di quel campionato? Fu una stagione veramente esaltante e bellissima, con un finale stupendo. Inevitabilmente il ricordo più bello è la vittoria matematica del campionato alla penultima gara. Quella vittoria fu una liberazione dopo una retrocessione cocente ed un lungo testa a testa col Catanzaro. Per me, da stabiese, quella gioia fu indescrivibile.

Invece dei tanti gol segnati proprio con la maglia della Juve Stabia, ce n’è uno a cui sei maggiormente legato? Quell’anno feci tanti gol belli, due in rovesciata che ricordo con piacere. Probabilmente il più importante però fu quello che segnai nella trasferta di Isola Liri; fu una gara complicata che vincemmo grazie alla mia rete, allungando sul Catanzaro che in quella giornata non fece punti. Penso che quella sia stata la vittoria della svolta.

La tua Juve Stabia era una squadra fortissima per la C2; oltre a te c’erano giocatori come Amore, Maury, Ametrano, Pezzella, Fabbro. Ti senti ancora con alcuni dei tuoi ex compagni di squadra in gialloblù? Eravamo un gruppo solido ed unito e tutt’oggi mi sento con tanti ex compagni. Ho un rapporto quasi quotidiano con Gigi Pezzella, mio compagno anche ad Avellino e Caserta, così come poche settimane fa ho sentito Amore, che in linea col suo nuovo ruolo di osservatore, mi ha chiesto informazioni su un collega. Ancora, mi capita di sentire Peluso, Ruscio e Capparella, amici prima ancora che ex compagni.

Proprio durante la tua esperienza la Juve Stabia hai conosciuto Danilo D’Ambrosio e Massimo Rastelli. Ti aspettavi che entrambi, ovviamente nei rispettivi ruoli, potessero arrivare in serie A e starci così bene? Erano due predestinati quindi certo! Massimo l’ho avuto come allenatore anche ad Avellino, vincendo un campionato, ma già a Castellammare si vedeva la sua preparazione fuori dal comune. Per Danilo vale lo stesso discorso; pur essendo giovanissimo era almeno cinque spanne sopra di noi, tanto da volare ben presto in categorie superiori. Le soddisfazioni di Rastelli e D’Ambrosio non possono che farmi tanto piacere.

Sappiamo che dopo la vittoria in C2 arrivò Piero Braglia, che forse non ti vedeva alla perfezione nei suoi schemi. C’è a distanza di anni un po’ di rammarico perché se magari Braglia non avesse fatto altre scelte anche tu avresti potuto festeggiare la vittoria in Lega Pro con la maglia della Juve Stabia? Dobbiamo dire che il campo ha dato ragione a Braglia. La mia piccola rivincita me la sono presa lo scorso anno in occasione di Casertana – Lecce; Braglia era l’allenatore del Lecce ed io andai in rete. Il Mister a fine partita col suo tono scherzoso si avvicinò dicendomi: “Non pensavo corressi ancora così tanto..forse a Castellammare ho sbagliato con te..”. Il campionato di Lega Pro l’ho vinto poi con la maglia dell’Avellino ma vincerlo con la maglia della squadra della mia città sarebbe stato ancora più bello.

Dopo il tuo addio alla Juve Stabia in molte occasioni si è parlato di un tuo ritorno; c’è mai stato qualcosa di vero è sempre stata solo una suggestione di mercato? Sinceramente qualcosa di concreto c’è stato solo lo scorso anno, prima che firmassi con la Casertana. C’è stato un approccio con la società ma poi abbiamo preso strade diverse..anche se a me avrebbe fatto enormemente piacere tornare alla Juve Stabia. Un saluto a tutti i tifosi stabiesi!

Raffaele Izzo

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Napoli, Leandrinho è a Castelvolturno: Giuntoli lavora e intanto spunta un nome nuovo

Napoli, Leandrinho è a Castelvolturno: Giuntoli lavora e intanto spunta un nome nuovo

La Gazzetta dello Sport, attraverso il suo sito ufficiale, ha fatto li punto in merito al mercato azzurro: “È da giorni ormai a Castelvolturno il brasiliano Leandrinho, per il quale Giuntoli ha raggiunto l’accordo con il Ponte Preta (sarà ufficiale a gennaio ma siamo allo scambio di documenti). Il d.s. azzurro, però, non si ferma qui e segue Bailey del Gent, Isak dell’Aik Solna e, soprattutto, Ciciretti del Benevento. Il mancino cresciuto nel vivaio della Roma stuzzica non poco la fantasia del Napoli”.

Napoli-Pavoletti, Giuntoli posticipa l’incontro: il motivo

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Napoli-Pavoletti, Giuntoli posticipa l’incontro: il motivo

Ai microfoni di Radio Crc, l’esperto di mercato, giornalista Rai, Ciro Venerato, ha fatto il punto in merito alla trattativa tra il Napoli e Pavoletti:  “Pavoletti-Napoli, Giuntoli ha chiesto all’entourage di posticipare il summit perchè aspetta di vedere in campo il giocatore  e conta di farlo prima della sosta natalizia. Dopo averlo visto in campo si tornerà a trattare con il calciatore e si cercherà di trovare un accordo economico. Il calciatore guadagna 1.350 milioni di euro più bonus epunta a 2.4 milioni senza bonus, mentre il Napoli vorrebbe garantirgli dagli 1.4 ai 2 milioni di euro più bonus per arrivare alla cifra complessiva da lui richiesta, ossia appunto di 2.4 milioni. Il Milan resta in agguato perché la dirigenza rossonera potrebbe puntare sul rossoblù per volere di Galliani.”

Napoli-San Vito, Esposito vs Higuain: “Il mio fallo? Non aveva voglia di giocare la partita”

Napoli-San Vito, Esposito vs Higuain: “Il mio fallo? Non aveva voglia di giocare la partita”

Ai microfoni di Radio Punto Zero, l’ex calciatore del San Vito, Valerio Esposito, autore di un contatto fortuito a danno di Gonzalo Higuain la scorsa stagione, durante l’amichevole tra la squadra di Positano e gli azzurri, ha dichiarato: “Un anno fa, a Castel Volturno, marcai un certo Higuain. Dopo un fallo ho rischiato di andare in esilio. Ora ricordo quell’episodio sorridendo con gli amici, quando i tifosi del Napoli mi incrociano per strada scherzando sul fatto che ora che gioca alla Juve potrei fargli male sul serio, ma un anno fa tutti mi dicevano: ma cosa hai combinato? Higuain uscì zoppicando dopo tre minuti, il primo a spaventarmi fui io che il giorno dopo mi documentai subito per sapere se si fosse regolarmente allenato. In realtà era un semplice contrasto, ora che è il passato posso dirlo: probabilmente l’argentino non aveva molta voglia di giocare quell’amichevole ed approfittò del contrasto per uscire. Un attaccante così forte, abituato alla marcatura di certi difensori, non penso possa farsi male per un contatto del genere, ma in quel momento era giusto uscisse in via precauzionale. Oggi che gioca alla Juve un pensiero ad un fallo più duro lo farei (ride, ndr). In quel momento Albiol urlò “tutti tranne Higuain” perché l’argentino era devastante coi suoi gol. Posso dire di aver quasi fermato il più forte attaccante del campionato italiano”.

Sau: “Il Napoli è una squadra fortissima, dobbiamo sfruttare i punti deboli”

Sau: “Il Napoli è una squadra fortissima, dobbiamo sfruttare i punti deboli”

Ai microfoni del Corriere dello Sport, Marco Sau, attaccante del Cagliari, ha dichiarato: “Quella rete contro il Napoli? Ricordo bene quel gol, l’unico che ho realizzato contro il Napoli e purtroppo non utile per portare a casa un risultato positivo dal San Paolo. In quella occasione, a parte le emozioni nel giocare in uno stadio del genere, la rete non era servita a niente, la prossima volta chissà. E’ una squadra fortissima a prescindere dal momento che attraversano, ma noi dobbiamo sfruttare al meglio il fattore campo perché avremo dalla nostra uno stadio pieno che sarà pronto a spingerci. Noi recepiamo quello che i tifosi ci trasmettono e per questo sappiamo che ci tengono parecchio a questa sfida. Sarà come una sorta di derby e questo vale non solo per noi che siamo qui da più tempo, ma anche per tutti gli altri. Giocano benissimo la palla e sarà una gara difficile perché attaccano anche in sette o otto giocatori contemporaneamente. Un punto debole? Forse proprio questo può essere un vantaggio per noi, perché avremo di fronte una squadra che ci attaccherà fin dall’inizio ma che dovrà esporsi alle nostre ripartenze. Noi ci siamo, la stiamo preparando bene e proveremo a portare a casa qualcosa. Anche se è distante dalla vetta, è comunque una grande squadra. Giocano a memoria e si conoscono benissimo. Non ti danno punti di riferimento in avanti e questo rappresenta un problema per chi li deve affrontare”.

7 dicembre: ”Nascita del partito di Matteo”

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Nei piani di Renzi c’è un congresso immediato che consenta di ripensare il Pd, per Marcello Sorgi il 7 dicembre va in archivio come “la giornata che segna la nascita del partito di Matteo”.

Così nasce il partito di Matteo

Il 7 dicembre verrà ricordato, non solo come il giorno delle dimissioni formali del premier e della fine del suo governo, ma anche del battesimo del Partito di Renzi. Un partito nuovo, nato domenica nelle urne del referendum in cui la riforma costituzionale è stata sconfitta, ma oltre tredici milioni di elettori hanno votato «Sì». Un partito che forse non sarà del 40 per cento, il numero magico che ha accompagnato fin qui la carriera del leader del Pd – dalla sconfitta alle primarie del 2012 contro Bersani, alla vittoria alle Europee del 2014, alla crisi di governo, provocata dall’exploit del «No» al 60 per cento -, ma secondo gli studiosi dei flussi elettorali può puntare tranquillamente al consenso di un italiano su quattro, una percentuale ragguardevole, per giocare nella nuova (o vecchia?) stagione che sta per aprirsi del ritorno al proporzionale e alla Repubblica partitocratica.

Renzi ha detto che i risultati referendari, a suo giudizio, hanno abbattuto la riforma, il Parlamento che l’aveva votata sei volte e il governo che conseguentemente va a casa.

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Ma non lui, che solo temporaneamente si fa da parte per prepararsi alle prossime elezioni, portando il bilancio dei suoi mille giorni, le riforme fatte e non fatte, il miglioramento delle condizioni del Paese, che magari avrebbe voluto più consistente ma considera non trascurabile. Va da sé che Renzi, anche se non lo ha detto esplicitamente, considera irrimediabile la frattura aperta dalla minoranza del suo partito schierandosi con il «No»; e per definire i contorni della sua iniziativa guarda al popolo del «Sì» e alla linea di fondo che ha accompagnato il suo lavoro a Palazzo Chigi, «più diritti e meno tasse»: sarà questo lo slogan con cui si ripresenterà presto davanti agli elettori. Guardando, a sinistra, non ai suoi avversari interni, che sdegnosamente non ha neppure citato, ma al progetto dell’ex sindaco di Milano Pisapia: mirato, tra molte difficoltà, a riunire in Italia le possibili frange di uno schieramento frastagliato, dentro e fuori il Pd, con la sola discriminante di volersi impegnare in una prospettiva riformista, e non nella serie infinita di vendette che animano il partito dalla sua fondazione. L’addio a D’Alema, Bersani, Speranza e agli ex comunisti del «No» non potrà certo essere stabilito nei termini di uno sfratto: ma è ormai consumato, e Renzi, sforzandosi di non mostrare rancore, ha fatto capire che non intende tornare indietro. Del resto, bastava guardare sotto la sede del Nazareno la folla degli iscritti divisa in due schiere che stavano per venire alle mani, per capire che la separazione tra le due anime del Pd, che dev’essere ancora formalizzata al vertice, nella base è già avvenuta.

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Resta ancora da capire quali saranno le conseguenze della svolta di ieri sulla crisi. Renzi non parteciperà neppure alle consultazioni, al Presidente della Repubblica ha spiegato che è disposto ad appoggiare un nuovo governo, per il tempo breve necessario all’approvazione della nuova legge elettorale, solo se anche gli altri partiti di opposizione saranno disposti a condividerne la responsabilità. In altre parole, pur rispettoso delle prerogative del Capo dello Stato, si dichiara indisponibile a pagare il conto presentato dagli elettori a Bersani nel 2013, dopo che il centrodestra era passato all’opposizione e il peso delle scelte del governo Monti era ricaduto per intero sulle spalle del centrosinistra.

Il Quirinale avvia oggi le consultazioni: ma a parte Berlusconi, che non s’è pronunciato chiaramente, Salvini, Meloni e Grillo hanno già detto che vogliono il voto. Se non ci saranno novità, dunque, a Mattarella non resterà che decidere se mandare in Parlamento un governo del Presidente, tecnico o istituzionale, a cercarsi la maggioranza, oppure, a sorpresa, in assenza di alternative, chiedere a Renzi di fare il bis.

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lastampa/Così nasce il partito di Matteo MARCELLO SORGI

Renzi è salito al Quirinale: Gentiloni o Padoan, i favoriti per guidare il nuovo governo

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Renzi è salito al Quirinale per formalizzare le dimissioni. Con Mattarella un colloquio dai toni cordiali che cancella le tensioni dei giorni scorsi. I favoriti per guidare il nuovo governo sono Gentiloni o Padoan.

Il piano di Matteo: resa dei conti nel Pd. Gentiloni o Padoan a Palazzo Chigi

I sospetti su Franceschini, che avrebbe cercato una sponda con Berlusconi

ROMA – È sera, l’auto corre veloce verso Pontassieve, Matteo Renzi ha bisogno di mettere una distanza fisica e mentale tra sé e la Capitale. «Mi tolgo dalla scena, vado via con un atto di dignità politica», dice.

Il governo è caduto in piedi, con 173 senatori che hanno votato la fiducia. Adesso è il momento di valutare la tattica più giusta per arrivare all’obiettivo, contare gli amici e difendersi dai nemici.

Perché il progetto ormai è delineato e non confligge con quel «percorso ordinato» che ha in mente il capo dello Stato: consentire la nascita di un nuovo governo che duri tutto il tempo necessario ad approvare una nuova legge elettorale, mettere in sicurezza i conti e le banche, non far sfigurare l’Italia al G7 che si terrà a maggio in Sicilia. Un esecutivo guidato da una personalità riconosciuta a livello internazionale. E ci sono, agli occhi del segretario Pd, vari profili sia interni che esterni al governo a cui affidare questo incarico. Un poker con le facce di Pier Carlo Padoan, Paolo Gentiloni, ma anche Giuliano Amato o Romano Prodi. Per i nomi è ancora presto, «non si possono bruciare le tappe», confida ai suoi il premier dimissionario.

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Ma Renzi, per raggiungere la meta, ha bisogno che la crisi si svolga davanti al Paese, che vengano squadernate chiaramente le responsabilità di tutti i giocatori. A partire naturalmente dalle opposizioni. «Devo andare a vedere le loro carte», dice Renzi. Per questo le consultazioni che inizieranno oggi al Quirinale assumono un valore fondamentale. I grillini dovranno ammettere che per approvare una nuova legge elettorale, fosse anche l’estensione dell’Italicum al Senato, bisogna dar vita a un nuovo governo e aspettare la sentenza della Consulta a fine gennaio. Lo stesso dovrà ammettere Berlusconi, per fare una legge elettorale che vada bene a tutti non bastano poche settimane, secondo la previsione di Renzi «occorreranno sei mesi». Senza contare la data fatidica del 16 settembre, quando per i parlamentari di prima legislatura scatterà il diritto alla pensione.

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Insomma, il leader del Pd, prima di acconsentire alla nascita di un nuovo governo, ha la necessità che M5S, Salvini e Berlusconi si espongano. «Io non ho paura di votare – ripete in privato – e non posso certo farmi dire da questi che diamo vita di nuovo a un governo non eletto che tradisce il popolo. Devono essere loro, le opposizioni, a chiederci di far proseguire la legislatura».

E lui, Renzi, adesso cosa farà? Davvero non succederà a se stesso? L’interessato lo esclude in maniera categorica. «Il Renzi-Bis esiste solo se me lo chiedono Grillo e Salvini». Ovvero è un’ipotesi dell’irrealtà. Nelle conversazioni di queste ore con i fedelissimi è un altro il compito che si assegna. Si dedicherà in toto al partito. E farà piazza pulita dei suoi oppositori. Con un congresso, certo. Da fare il prima possibile, «subito», soprattutto in caso di accelerazione sul governo. Insomma, nella testa del segretario il nuovo esecutivo Padoan o Gentiloni durerà il tempo necessario, anche un anno se serve. «Nel frattempo io rifaccio la squadra al partito e preparo la ricandidatura alle politiche». L’ex premier è convinto che lo spazio ci sia, la sconfitta al referendum, invece di abbatterlo, sembra averlo galvanizzato. Parla di migliaia di mail arrivate al partito, di «tanta gente incazzata che ha voglia di battersi», di un boom di iscrizioni: «E’ come il popolo dei fax, come quando la gente piangeva dopo la caduta di Prodi». Un movimento di popolo quindi, non una questione interna al Pd e alle sue eterne lotte fratricide. Certo, oltre al ruolo giocato in pubblico e in campo aperto dalla minoranza bersaniana e da D’Alema, in queste ore Renzi sta considerando anche quello che starebbe svolgendo dietro le quinte il principale «stakeholder» del partito: Dario Franceschini. Con il quale dire che è calato il gelo è un eufemismo. Il segretario non si fida affatto, pensa che il ministro stia giocando in queste ore una sua partita personale. Cercando persino, così gli è stato riferito, la sponda di Berlusconi per pugnalare il leader del suo partito.

La cosa che più lo ha fatto imbestialire è il sospetto che Franceschini stia lavorando per farlo litigare con Mattarella. O per accreditare all’esterno l’immagine di un diverbio tra il segretario Pd e il capo dello Stato. Anche per regolare questi conti servirà il congresso prossimo venturo.

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Cagliari e Torino, poi la cena annuale: ecco la data

Prima Cagliari e Torino, poi lo scambio di auguri nella cena annuale

La cena di Natale, una consuetudine in casa Napoli. Come ogni anno, anche in questo mese di dicembre ci sarà con la squadra al gran completo. Secondo quanto riferisce l’edizione odierna de La Repubblica, è stato fissato l’appuntamento per lo scambio di auguri di fine anno, in programma il 18 dicembre. Il 2016, grazie all’exploit in Champions, si avvia a terminare in bellezza.

Juve e Napoli hanno un vantaggio non da poco: giocheranno il ritorno in casa

Juve e Napoli hanno un vantaggio non da poco: giocheranno il ritorno in cas

La Gazzetta dello Sport scrive sulle possibili avversarie di Juve e Napoli agli ottavi di finale di Champions. Il club azzurro giocherà l’andata in trasferta il 14–15/02/17 o 21–22/02/17. Mentre la gara di ritorno si disputerà al San Paolo in una delle seguenti date: 07–08/03/17 o 14–15/03/17: “Bianconeri e azzurri avranno almeno il vantaggio di giocare il ritorno davanti ai propri tifosi. Il regolamento prevede inoltre che negli ottavi di finale non si possano affrontare due squadre dello stesso Paese, un vincolo che eviterà la sfida francese Psg-Monaco, impedirà al Manchester City (secondo) di affrontare Arsenal e Leicester (prime) e al Siviglia e al Real, di incrociare Barcellona e Atletico. Per Juventus e Napoli le avversarie possibili sono 7: tutte le seconde classificate dei vari gironi con l’eccezione, naturalmente, di quella del proprio gruppo. Quindi, per la Juve: Bayern Monaco, Real Madrid, Manchester City, Psg, Leverkusen, Benfica e Porto. Le possibili avversarie per il Napoli saranno invece: Bayern, Real Madrid, City, Psg, Siviglia, Leverkusen e Porto. Quattro tra i club più forti e ambiziosi d’Europa (Bayern, Real, City e Psg) 4 da affrontare con attenzione e nessuna cenerentola”.

Gabbiadini triste, Sarri l’ha confortato nel post-Lisbona

Gabbiadini triste, Sarri l’ha confortato nel post-Lisbona

La Gazzetta dello Sport scrive un retroscena legato a Manolo Gabbiadini: “L’unico volto triste che si aggira a Castel Volturno, è quello di Manolo Gabbiadini, deluso per l’ennesima opportunità avuta, ma non capitalizzata. A confortarlo, tuttavia, ci ha pensato Maurizio Sarri che nel dopo partita di Lisbona, ha lasciato intendere che non vorrebbe perderlo sul mercato di gennaio. Ma, intanto, su di lui sono pronti a fiondarsi alcuni club europei. In Premier League lo Stoke City è disposto a spendere fino a 20 milioni per ingaggiarlo, in Bundesliga, Schalke 04 e Wolfsburg hanno confermato il rispettivo interesse, non nuovo, per l’attaccante. L’impressione è che sarà lo stesso Gabbiadini a chiedere di andare: per lui, a Napoli, lo spazio andrà a restringersi di parecchio col rientro di Milik e con l’arrivo di Pavoletti”

Cannavaro: “La Champions è uno sfizio, Napoli è l’occasione giusta per vincere lo scudetto!”

Le sue parole

Fabio Cannavaro che all’edizione odierna de Il Mattino ha rilasciato una lunga intervista: “Piedi per terra. Ripeto, piedi per terra. Anche io avrei detto le stesso cose di Sarri dopo la vittoria di Lisbona: se il Napoli vuole dimostrare che è una grande squadra, domenica deve andare a vincere a Cagliari. La Champions è uno sfizio, perché i muscoli bisogna mostrarli in campionato. Il Napoli non può vincere la Champions: può andare avanti ancora per qualche turno ma poi si fermerà. Mentre può contendere lo scudetto alla Juventus fino alla fine, anche se non sarà una missione semplice. Ma può farcela. O almeno può tentare. E allora gli ottavi di finale devono essere la spinta per dimostrare anche in Italia quanto il Napoli sia forte. Il doppio impegno è per campioni veri, campioni nella testa. Questo Napoli è pieno di risorse, però deve dimostrarlo. E lo deve dimostrare a Cagliari, perché è lì che il tecnico azzurro capirà il valore di questo Napoli. Lo ammetto, un po’ tutte mi stanno deludendo: vedo le difficoltà del Bayern di Ancelotti e mi sorprendo da vederlo inseguire il Lipsia in Bundesliga. Vedo appannati anche il Psg e il Manchester City in questa fase, dunque faccio fatica a fare un solo nome. Non mi sembra che alla luce delle gare viste fino ad adesso ci sia una formazione davvero imbattibile. Magari esce una sorpresa… Sarri? Si vede che è uno che studia i dettagli, che prepara ogni cosa, anche le rimesse laterali. È un allenatore che ha dato un gioco e una identità alla sua squadra, che è riuscito a creare un equilibrio tra forza e qualità. Il Napoli è una squadra che attacca gli spazi, compatta, che non aspetta mai gli avversari, che gioca sempre a testa alta. Come contro il Benfica. Può essere l’anno giusto per il campionato, è un peccato perdere questo treno. Il Napoli può inserirsi nella lotta per il primo posto approfittando di questa situazione. Chi porterei in Cina? Hamsik. La sua è una stagione favolosa. È un leader autentico, un fuoriclasse”.

Hamsik: “Ho detto no a Juve e Milan, zero clausole: meglio un trofeo qui che 10 altrove”

Le sue parole

Marek Hamsik ha rilasciato una lunga intervista a So Foot: “Non ho neppure bisogno di una clausola liberatoria: da qui non mi muovo. Anch’io avrei potuto andarmene. Cinque anni fa mi voleva il Milan. L’anno scorso, la Juventus. Alla fine non è successo niente perché ho sentito davvero la fiducia di allenatore e presidente che volevano che restassi. Lo prova il fatto che non c’è nessuna clausola liberatoria perché né io né il presidente ne abbiamo bisogno. Qui a Napoli la gente mi vuole troppo bene, non potrei andarmene. Per me sarebbe ancora più bello vincere anche solo un grande trofeo con il Napoli che dieci con un’altra squadra. Allora, spero di vincerlo un giorno. Sono fiero di ciò che ho fatto e di quello che farò. Sono troppo legato a questa città per vedere le cose diversamente, qui c’è un atmosfera unica. Napoli è una città a parte in Italia, strana, ma soprattutto bella. Appena arrivai i tifosi mi fecero subito capire che il calcio veniva prima di tutto. A Brescia giocavo davanti a 2-3 mila persone. A Napoli ce n’erano altrettanti solo per la presentazione. Con me c’era Lavezzi, un piccoletto, con i capelli lunghi, vestito male. Oggi invece ha molto stile. È un personaggio straordinario, ottimista, positivo, ma in campo un guerriero”.

De Laurentiis stanzia il budget per la punta: Pavoletti in pole

De Laurentiis stanzia il budget per la punta: Pavoletti in pole

Come riporta Il Corriere dello Sport, il Napoli spenderà una cifra vicina ai 26 milioni per avere l’attaccante che serve nel mercato di gennaio. De Laurentiis vuole investire bene e scegliere la punta più idonea agli schemi di Sarri. Il nome in pole è quello di Leonardo Pavoletti del Genoa che già ad agosto fu ad un passo dalla firma con gli azzurri. Il suo entourage è al lavoro con il Napoli e si cerca di chiudere in anticipo per dare subito a Sarri la punta. Le altre tre alternative portano a Nikola Kalinic che è il sogno segreto di De Laurentiis. Più defilati Zaza e Muriel.

Segui la diretta radio – Juve Stabia, il programma del fine settimana

Segui la diretta radio – Juve Stabia, il programma del fine settimana

Questo il programma del fine settimana delle Vespette:

Berretti: turno di riposo

Under 17: Paganese – Juve Stabia domenica 11 ore 14 stadio Borsellino di Volla (diretta su ViViRadioWeb dalle ore 13:45)

Under 15: Paganese – Juve Stabia domenica 11 ore 12 stadio Borsellino di Volla (diretta su ViViRadioWeb dalle ore 11:45)

Under 16: Juve Stabia – Puteolana domenica 11 ore 15 stadio Menti

2003: Juve Stabia – V.Riccio domenica 11 ore 12.30 stadio Menti

2004: Juve Stabia – Real Stabia domenica 11 ore 10.30 campo comunale di Casola

a cura di Ciro Novellino

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Gentiloni o Padoan per il dopo Renzi

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Oggi iniziano le consultazioni per il dopo Renzi, un tour de force per il presidente della Repubblica che ha in agenda 25 incontri in due giorni. Nei piani di Renzi c’è un congresso immediato che consenta di ripensare il Pd.

Mattarella-Renzi, torna il sereno, via alle consultazioni al Quirinale

Oggi inizia il tour de force del Presidente della Repubblica: 25 colloqui in 48 ore. La giornata chiave è sabato: Guerini e Orfini guideranno la delegazione del Pd

ROMA – Il lungo addio di Renzi si è consumato ieri alle 19, dopo la terza visita al Colle. Si è presentato davanti alle telecamere Ugo Zampetti, segretario generale del Quirinale, e ha letto il comunicato che chiude questa pagina di storia italiana: le dimissioni del premier accettate «con riserva», dopo aver preso atto del voto in mattinata sulla legge di stabilità. Renzi resterà a Palazzo Chigi «per gli affari correnti» fintanto che Mattarella non avrà individuato il suo successore. La caccia inizierà stasera con le consultazioni iniziando da Grasso, presidente del Senato, proprio lui che molti vedrebbero su misura per guidare un «governo istituzionale». Poi Boldrini e quindi Napolitano, nella sua veste di Presidente «emerito».

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Da domani mattina una estenuante maratona di colloqui, ben 25 nell’arco di due giorni che Mattarella si sobbarcherà con lo scrupolo di non lasciare fuori nessuno, nemmeno quell’Unione Sudamericana Emigrati Italiani di cui alzi la mano chi conosceva l’esistenza. Unica peculiarità: i partiti piccoli avranno 20 minuti per esprimersi; mezz’ora le forze intermedie tipo Fratelli d’Italia, Lega o Ap; un’ora intera i tre gruppi che più contano nel cerimoniale quirinalizio, cioè Forza Italia, M5S e Pd. Lo schema sembra quello solito delle 62 crisi di governo in settant’anni di Repubblica, eppure dietro questo «tour de force» si può leggere una logica politica: arrivare sabato pomeriggio all’ultimo colloquio, con la delegazione Democratica, avendo chiaro se la strada del governo con tutti dentro, del grande «embrassons-nous» è praticabile o meno. E da lì passare oltre.

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Clima «disteso»  

L’aspetto curioso è che di quella folta delegazione Pd non farà parte Renzi, ma i due capigruppo, un vicesegretario (Guerini) e il presidente del partito (Orfini). Sgarberia gratuita verso il Capo dello Stato? Neanche per sogno, assicurano sul Colle, questa è la prassi, Mattarella non se l’è presa affatto, e comunque a lui interessa la sostanza. Che invece è buona, soprattutto dopo la conversazione serale con Renzi: quaranta minuti, di cui già le prime battute sono state sufficienti a dissipare le tensioni del giorno prima. S’è chiarito che il Presidente non ce l’aveva con nessuno in particolare quando aveva bloccato la corsa precipitosa alle urne, e in ogni caso non aveva in mente soltanto il premier perché lo slogan «elezioni subito» accomuna tutte le opposizioni (addirittura Salvini annuncia una manifestazione di piazza il 17 dicembre). A sua volta Renzi ha preso atto che sono solo seminatori di zizzania quanti gli sussurrano nell’orecchio che Mattarella trama con i suoi concorrenti interni del Pd, per cucinarlo con vecchia tecnica democristiana.

Ordinatamente al voto  

Ristabilito il sereno, il Presidente ha toccato con mano che i margini di soluzione della crisi non sono più così stretti come si poteva temere. L’atteggiamento di Renzi viene definito «aperto» da quanti sono al corrente del colloquio. Nessuna richiesta perentoria di correre a rotta di collo verso le elezioni anticipate, prima ancora che la Corte costituzionale abbia chiarito con quale legge voteremo. E a questo proposito si infittiscono le voci secondo cui la Consulta, quando si pronuncerà il 24 gennaio, potrebbe porre il Parlamento dinanzi all’urgenza di coordinare i sistemi elettorali della Camera e del Senato, che oggi fanno a pugni. In quel caso si renderebbe necessaria una legge apposita, impossibile dunque mettere scadenze. Insomma: se nelle consultazioni matureranno le larghe intese, da lunedì Mattarella si muoverà lungo questa pista. Altrimenti potrà cercare un candidato nel mondo renziano, qualcuno di cui Matteo non tema i colpi bassi, per un governo che si muova nella cornice della maggioranza attuale (nel voto di fiducia a Palazzo Madama si è confermata tale con 173 voti contro 108). Tramonta l’ipotesi di un reincarico a Renzi stesso, contro cui l’opposizione già faceva rullare i tamburi minacciando risposte forti in Parlamento e nel paese. A quanto pare, non ci sarà bisogno.

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FOTO ViViCentro – Il racconto in scatti di Fidelis Andria vs Juve Stabia

Pubblichiamo le foto di Fidelis Andria vs Juve Stabia

Guarda le foto di Fidelis Andria vs Juve Stabia realizzate dal nostro fotografo che ci racconta così la gara della Juve Stabia con i ragazzi di Mister Giancarlo Favarin allo stadio “Degli Ulivi” di Andria.

Dopo la vittoria sofferta di sabato contro la Virtus Francavilla,  la Juve Stabia si presentava al “Degli Ulivi” con l’obbiettivo di continuare a fare punti per restare nel gruppone di testa.

Dall’altra parte la Fidelis Andria voleva allungare la striscia di 8 risultati utili consecutivi.

Primo tempo a favore della squadra di casa che passa in vantaggio con Cruz sugli sviluppi di un calcio di punzione, mentre secondo tempo di marca xtabiese con il pareggio di Sandomenico. Lo scivolone di Liotti regala purtroppo un contropiede alla Fidelis Andria finalizzato da Cancellotti che nel tentativo di liberare l’area appoggia  nella propria rete il cross della Fidelis Andria.

Oltre alle azioni del match abbiamo fotografato il pubblico sugli spalti, cerca la tua foto e richiedici l’originale per e-mail:redazione.sportiva@vivicentro.it

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FIDELIS ANDRIA (3-5- 2): POLUZZI, TARTAGLIA, AYA, RADA, COLELLA, ONESCU, MATERA, PICCINNI, TITO, CRUZ, CIANCI.

A DISPOSIZIONE: POP, CILLI, VALOTTI, VOLPICELLI, FALL, MASIERO, STARITA, BERARDINO, CURCIO, IMBRIOLA, ANNONI, KLARIC.

ALLENATORE: GIANCARLO FAVARIN

JUVE STABIA (4-3- 3): RUSSO, CANCELLOTTI, ATANASOV,MORERO, LIOTTI, CAPODAGLIO, MASTALLI, SALVI, MAROTTA, DEL SANTE, SANDOMENICO.

A DISPOSIZIONE: BACCI, KANOUTE, ZIBERT, CAMIGLIANO,IZZILLO, PETRICCIUOLO, ESPOSITO, LISI, RIPA, ROSAFIO.

ALLENATORE: GAETANO FONTANA

ARBITRO: F. Dionisi

4’: VANTAGGIO DELLA FIDELIS ANDRIA – Sul punto di battuta va l’ex Tito che scodella in mezzo, la difesa della Juve Stabia si lascia sorprendere e Cruz indisturbato batte Russo per il vantaggio della Fidelis.

Dopo un minuto di recupero finisce il primo tempo con la Fidelis Andria meritatamente in vantaggio. La Juve Stabia praticamente non scende in campo e lascia il pallino del gioco ai locali che aggrediscono le vespe in ogni parte del campo. Troppo scarso numericamente il centrocampo delle vespe per reggere i 5 uomini schierati da mister Favarin.

65’: GOOOOL DELLA JUVE STABIA!!! Cross tagliato di Capodaglio per Sandomenico che a tu per tu con Poluzzi pareggia i conti

70’: Gol dell’Andria: Liotti perde palla a centrocampo e riparte l’Andria, Tartaglia mette una bella palla al centro e Cancellotti fa autorete

94’: finisce cosi. Un’orribile Juve Stabia perde 2-1 ad Andria. Appuntamento sabato alle 14.30 al Menti per Juve Stabia- Akragas

Juve Stabia vs Akragas, parte la prevendita dei biglietti

Juve Stabia vs Akragas, tutti devono pagare nessun accredito sarà concesso

Juve Stabia vs Akragas è la partita per le Vespe per ricominciare a fare punti dopo la battuta d’arresto con la Fidelis Andria. Attenzione però agli uomini di Lello di Napoli che sono giovani ma che possono contare sulla voglia di rivalsa degli ex Gomez e Carrillo. Tra gli ex ci sono anche Carrotta e Aveni che però con molta probabilità non scenderanno in campo.

Si spera che gli stabiesi “indecisi” comprendano che questa è si una partita dal basso fascino, ma molto importante per l’economia del campionato, bisogna riempire il Menti per sostenere i ragazzi di Fontana che a dispetto delle critiche meritano l’attenzione di tanti.

Le vespe possono però già contare su uno “zoccolo duro” che finora ha fatto sentire il proprio sostegno e questo finora è stato un bene.

Pubblichiamo il comunicato ufficiale della Juve Stabia con le informazioni necessarie per acquistare il biglietto:

S.S. Juve Stabia rende noto che sono disponibili in prevendita, fino alle ore 14,30 del 10 dicembre, i tagliandi di ingresso per assistere alla gara Juve Stabia-Akragas, che si disputerà sabato 10 dicembre alle ore 14,30 presso lo Stadio “Romeo Menti” di Castellammare di Stabia, valevole per la 18a giornata del Girone C della Lega Pro Divisione Unica 2016/2017.

Inoltre, S.S. Juve Stabia rende noto che per la gara Juve Stabia-Akragas NON saranno rilasciati accrediti.

Di seguito i prezzi dei tagliandi:

Curva San Marco € 14 compresi diritti di prevendita

Tribuna Varano (distinti) €17 compresi diritti di prevendita

Tribuna Quisisana (scoperta) € 20 compresi diritti di prevendita

Tribuna Monte Faito (coperta) € 25 compresi diritti di prevendita

Tribuna Panoramica VIP € 100 compresi diritti di prevendita

I tagliandi potranno essere acquistati esclusivamente presso i punti vendita abilitati  che qui di seguito riepiloghiamo:

Bar Dolci Momenti – Via Cosenza

Bar Gialloblù – Viale Europa

Light Break – Corso Vittorio Emanuele

Centro Ricreativo Juve Stabia – Via Bonito

Agenzia B2875 – Via Tavernola 113

Asa Gaetano Musella – Via G.Cosenza 293

Per la gara Juve Stabia-Akragas, saranno messi in vendita, in numero limitato, tagliandi RIDOTTI per bambini di età compresa da 0-12 anni al costo simbolico di 5€ comprensivi di diritti di prevendita.