(di Virginia Murru)
(di Virginia Murru)
L’ attentatore era un diplomato del 2014 dell’accademia di polizia Rustu Unsal di Smirne, si chiamava Mevlut Mert Altintas, aveva 22 anni e faceva parte delle unità anti-sommossa di Ankara.
Ankara – Stava tenendo un discorso alla Galleria d’Arte Contemporanea per l’inaugurazione di una una mostra fotografica quando un uomo ha iniziato a sparare nella sua direzione urlando “Non dimenticate Aleppo, non dimenticate la Siria”. E’ morto così Andrey Karlov, ambasciatore russo ad Ankara. Il diplomatico, trasferito in ospedale in condizioni critiche, è deceduto poco dopo. Le forze speciali turche hanno ucciso in un blitz l’attentatore, che però ha ferito anche altre tre persone.
Da giorni in Turchia si susseguono proteste contro il coinvolgimento militare di Mosca nel conflitto siriano a sostegno del regime di Bashar al-Assad, e a più riprese i dimostranti hanno inscenato manifestazioni davanti alla legazione russa.
L’attentatore
Si è finto un agente in borghese ed è riuscito così ad entrare armato nel museo mostrando un finto tesserino. Giacca e cravatta nere, l’attentatore di circa 25 anni, pochi minuti dopo l’inizio del discorso dell’ambasciatore alla mostra ‘La Russia vista dai turchi’ ha gridato in arabo: “Non dimenticare di Aleppo. Non dimenticare la Siria”.Nel video che ha fatto immediatamente il giro del web, lo si vede in piedi con la pistola in aria. Urla delle frasi in arabo, per la concitazione del momento si direbbe che è quasi calmo. Lucido. Secondo testimonianze raccolte dal Guardian, prima di sparare ha urlato: “Le nostre città non sono sicure, così non lo saranno le vostre. Non mi resta nient’altro che morire. Chi ha colpa delle nostre sofferenze pagherà un prezzo altissimo. Noi siamo quelli che hanno promesso fedeltà a Maometto”. Quindi al grido “Allahu akbar” ha fatto fuoco verso Karlov. Tre colpi di pistola che non hanno dato scampo all’ambasciatore.
La vittima
Classe 1954, Andrey Karlov era l’ambasciatore di Mosca in Turchia dal 12 luglio 2013. Diplomatico di lungo corso, ha iniziato la sua carriera nel 1976 al ministero degli Affari Esteri dell’allora Unione Sovietica. Prima di arrivare ad Ankara ha ricoperto il ruolo di ambasciatore in Corea del Nord. Nelle ultime settimane era stato coinvolto nelle discussioni tra Mosca e il governo turco che hanno portato alle ultima evacuazione da Aleppo est. Ebbe anche un ruolo centrale nel riavvicinamento lo scorso aprile tra Mosca e Ankara.
agi
Si rendono noti i nominativi degli Arbitri, degli Assistenti, dei IV Ufficiali e degli Arbitri Addizionali d’area che dirigeranno le gare valide per la diciottesima giornata di andata del Campionato di Serie A 2016/17 in programma giovedì 22 dicembre alle ore 20.45.
ATALANTA – EMPOLI Martedì 20/12 h.20.45
FABBRI
MONDIN – LONGO
IV: TOLFO
ADD1: DOVERI
ADD2: MARTINELLI
CAGLIARI – SASSUOLO
CELI
CARBONE – DE MEO
IV: DEL GIOVANE
ADD1: MARIANI
ADD2: AURELIANO
FIORENTINA – NAPOLI
TAGLIAVENTO
TONOLINI – VUOTO
IV: DOBOSZ
ADD1: ORSATO
ADD2: PAIRETTO
INTER – LAZIO Mercoledì 21/12 h.20.45
MAZZOLENI
CRISPO – POSADO
IV: MELI
ADD1: ROCCHI
ADD2: GUIDA
PALERMO – PESCARA
MASSA
RANGHETTI – GAVA
IV: VIVENZI
ADD1: IRRATI
ADD2: CHIFFI
ROMA – CHIEVO
CALVARESE
FIORITO – ALASSIO
IV: LA ROCCA
ADD1: GIACOMELLI
ADD2: SAIA
SAMPDORIA – UDINESE
GAVILLUCCI
TASSO – DI VUOLO
IV: DI IORIO
ADD1: RIZZOLI
ADD2: MAINARDI
TORINO – GENOA
MARESCA
PERETTI – PEGORIN
IV: LO CICERO
ADD1: DI BELLO
ADD2: DI PAOLO
Da figc.it
La diciottesima giornata di campionato vedrà il Napoli impegnato all’ Artemio Franchi contro la Fiorentina per l’ ultima gara del 2016. Sarà anche l’ occasione per osservare da vicino Federico Bernardeschi, oggetto del desiderio del presidente De Laurentiis che già l’ estate scorsa aveva fatto un sondaggio. Chiaramente si parla di un’ operazione in ottica sessione estiva. Lo riporta Valter De Maggio a Radio Kiss Kiss Napoli, emittente ufficiale della società partenopea.
Niccolò Ceccarini, giornalista Mediaset ed esperto di calciomercato, è intervenuto ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli. Ecco quanto evidenziato:
“Per Pavoletti ci sono tutti gli accordi, l’ attaccante dovrebbe essere a disposizione di Maurizio Sarri già il tre gennaio.
Vi sono delle novità importanti anche per Dries Mertens: il belga si trova benissimo in azzurro e a fine gennaio potrebbe arrivare l’ ufficialità del prolungamento fino al 2021”.
Ciro Borriello, Assessore allo Sport del Comune di Napoli, ha parlato ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli nel corso di ‘Radio Gol’. Ecco quanto evidenziato:
“Ce l’abbiamo fatta, i lavori al San Paolo sono partiti. Partiamo dalla messa in sicurezza delle aree che ospitano i giornalisti. A gennaio sarà la volta degli spogliatoi che dovranno rispettare le norme europee. Per la gara contro il Real Madrid saranno pronti entrambi . Quello del Napoli è ben arredato ma ci sono dei piccoli difetti da correggere riguardanti l’ impiantistica. Priorità dunque all’ impianto anti incendio e agli spogliatoi, poi c’è la tribuna stampa. E’ una prima fase, ancora oggi ci sono polemiche in Consiglio Comunale per quanto riguarda i lavori.
Per ora la pista di atletica rimane, ne riparleremo dopo le Universiadi. Rimandiamo perché resta da capire se il San Paolo rimarrà lo stadio del Napoli o un impianto polisportivo”.
Questa sera c’è il consueto appuntamento con ” Il Pungiglione Stabiese “, programma sportivo che parla di Juve Stabia a 360° gradi. Come sempre alla conduzione ci sarà Mario Vollono. Collegatevi oggi 19 dicembre 2016 dalle ore 19:30 per avere notizie in esclusiva sul mondo gialloblè. Avrete due modi per seguire la puntata:
DIRETTA
DIFFERITA (dopo 2 ore dalla diretta)
In questa puntata in studio ci sarà Mario di Capua (Radio S.Anna), Mario Miccio e Salvatore Sorrentino (ViViCentro) e l’opinionista Francesco Maresca.
Parleremo della trasferta di Taranto che ha regalato un punto alla Juve Stabia ma anche tanta polemica nel dopo partita. Parte della stampa locale di fatto schernisce mister Fontana che se la cava alla grande!
Ci collegheremo telefonicamente con il D.G. Clemente Filippi per fare un punto sul girone d’andata e per parlare delle aspettative per quello di ritorno.
Presenteremo il prossimo match casalingo con il Catania che di fatto dà il via al girone di ritorno.
Avremo come ospite telefonico per la prima volta al Pungiglione Stabiese, Ciro Polito ex portiere di Juve Stabia e Catania
Per sapere qualcosa di più su questa partita, e soprattutto della stato di forma del Catania, ci collegheremo telefonicamente con il collega Giovanni Finocchiaro del quotidiano La Sicilia.
Ci collegheremo telefonicamente con Mimmo Panico allenatore della formazione Berretti della Juve Stabia.
Avvisiamo i radioascoltatori che è possibile intervenire in diretta telefonica chiamando il numero 081.048.73.45 oppure inviando un messaggio Whatsapp al 338.94.05.888.
Gli ascoltatori possono inoltre scrivere, nel corso del programma, sul profilo facebook “Pungiglione Stabiese” per lasciare i loro messaggi e le loro domande.
“Il pungiglione stabiese” è la vostra casa. Intervenite in tanti!
Vi ringraziamo per l’affetto e la stima che ci avete mostrato nel precedente campionato e speriamo di offrirvi una trasmissione sempre più bella e ricca di notizie.
Marek Hamsik ha commentato la bella vittoria contro il Torino sul proprio sito ufficiale. Ecco quanto evidenziato:
“Abbiamo fatto una grande partita, mostrando un calcio offensivo. Abbiamo creato tante occasioni, riuscendo a fare cinque gol. Gli spettatori credo si siano divertiti e siamo felici di aver vinto l’ultima partita in casa di questo 2016. Ora siamo terzi in classifica, ma crediamo di poter arrivare ancora più in alto”.

La Nuova Ischia, vince per 2-0 contro il Santa Maria La Carità e chiude in vetta il girone di andata, laureandosi campione d’inverno. I gialloblù vincono grazie ad una doppietta del capocannoniere Arcobelli (arrivato a 15 reti) .La classifica del campionato di Promozione del girone B, vede in testa proprio gli isolani, con il Bacoli Sibilla ad appena un punto di distanza. Il Santa Maria La Carità ,scesa in campo contro i gialloblù,nonostante una media di età davvero molto bassa, ha dimostrato di essere una squadra ostica, che darà molti grattacapi a tutte le avversarie in questo campionato.
La partita. Mister Isidoro Di Meglio manda in campo la sua squadra con un modulo inedito: 4-3-1-2, con Mennella tra i pali, difesa con Calise a destra e Stile (nuovo acquisto classe ’98 proveniente dal Savoia) a sinistra, con al centro Del Deo e Chiariello. Un centrocampo a tre con Marano, Ciro Saurino e Matarese, con Cuomo schierato da trequartista dietro le due punte, Gianluca Saurino ( alla sua prima partita da titolare con la maglia gialloblù) e il bomber Domenico Arcobelli. Primi minuti di studio da parte delle due squadre, dove non riescono a costruire azioni da gol. Bisogna aspettare 17’ quando arriva il primo tiro di Gianluca Saurino, che riceve un pallone dalla sinistra ma il suo tiro termina alto. Non passa nemmeno un minuto che Matarese, sulla fascia sinistra lascia partire un cross piuttosto teso che finisce per diventare un tiro, con De Gennaro che è costretto alla parata. Al 25’ lancio in profondità per Arcobelli, l’attaccante lascia partire un tiro ma l’estremo difensore ospite si distende e blocca la conclusione. Nello stesso minuto di gioco,gli ospiti ci provano con Varriale dal limite dell’area ma Mennella si distende e respinge. Al 29’ si sblocca il match: contropiede fulmineo dei gialloblù con Gianluca Saurino che va via sulla destra, arriva in area e serve Arcobelli sul secondo palo per il tap-in vincente che porta in vantaggio i padroni di casa. Dopo due minuti sempre Arcobelli ha l’occasione per raddoppiare con un tiro al volo,ma De Gennaro si oppone rifugiandosi in corner. Il primo tempo si conclude sul risultato di 1-0 per i padroni di casa. Nella ripresa, subito un cambio per gli isolani,mister Isidoro Di Meglio manda in campo Faustino Oratore, (anche lui al debutto) al posto di Gianluca Saurino, costretto al cambio per un problema alla caviglia. Al 6′ Arcobelli si divora un gol clamoroso: lancio lungo per l’attaccante,che arriva davanti al portiere ma il suo tiro è debole. Al 12′ Cuomo recupera palla sulla destra serve Matarese cross basso sul secondo palo con Arcobelli che non arriva per il tap-in vincente da due passi. Al 17′ punizione battuta da Ciro Saurino dalla destra che scodella in area sul secondo palo per Arcobelli che di testa schiaccia con De Gennaro che ancora una volta si oppone. Un minuto dopo, ci prova Marano con un destro al volo da fuori area,ma la sua conclusione termina di poco alta. Al 20′ brivido per i tifosi presenti sulle gradinate del Mazzella,con Liguori che ci prova dalla lunga distanza con la sfera che fa la barba alla traversa. Al 23′ la Nuova Ischia trova il raddoppio: Arcobelli riceve un cross dalla sinistra,e di testa è bravo ad anticipare il portiere in uscita,e trova così la sua doppietta di giornata. Al 33′ Marano sfiora il tris,arriva davanti al portiere lo salta ma al momento di calciare viene intercettato da un difensore ospite che lo attera in area di rigore,con il centrocampista che recrimina il calcio di rigore. Al 41′ Liguori da calcio piazzato tenta una conclusione velenosa con costringe Mennella alla parata,sulla respinta corta del portiere si avventa Santonicola che di poco non trova lo specchio della porta. A un minuto dal termine della partita i padroni di casa costruiscono un azione da manuale del calcio: Matarese sulla trequarti,cambia gioco servendo Cuomo sulla fascia destra,si invola e restituisce al compagno la sfera con un lancio al bacio con Matarese che controlla in area e batte di destro, ma l’estremo difensore ospite si salva bloccando il pallone in due tempi. E’ l’ultima azione da segnare,prima del fischio finale del direttore di gara dopo 2′ di recupero. La Nuova Ischia vince per 2-0, e chiude il proprio girone di andata in testa alla classifica. Nel prossimo turno i gialloblù ospiteranno al “Mazzella” il Rione Terra per la prima giornata di ritorno, in attesa del big match alla seconda giornata in casa della Sibila Bacoli
A cura di Simone Vicidomini
Nuova Ischia 2
Santa Maria La Carità 0
Nuova Ischia: Mennella, Calise, Stile, Marano (42’st Varchetta), Chiariello, Del Deo, Cuomo, Saurino C., Arcobelli (32’st Prestopino), Saurino G. (1’st Oratore), Matarese. In panchina Fiore, Silvitelli, Capuano, Aiello. All. Isidoro Di Meglio
S. Maria La Carità: De Gennaro, Di Vuolo, Inserra, Liguori, Mastellone, D’Auria (22’st Sorrentino) , Somma Val., Raffone (34’st Somma Vinc.), Varriale, Vitiello (45’st Vizzato), Santonicola. In panchina Formisano, Caso, Nastro. All. Raffaele De Risi
Arbitro: Armando D’Auria, di Frattamaggiore; assistenti Chimenti di Napoli e Iazzetta di Frattamaggiore.
Reti: 29’pt, 23’st Arcobelli
Note: ammoniti Vitiello (SM), De Gennaro (SM), Marano , Di Vuolo (SM), Somma Vinc. (SM), Saurino C. . Recupero 2’ pt, 2’ st. Calci d’angolo 4-2. Spettatori 200 circa
Nel Campidoglio ci si aspettava uno tzunami a 5 stelle, si e’ avuta solo una blanda potatura.
I vertici del movimento 5 Stelle dopo l’arresto del “ramo” dx della Raggi, Raffaele Marra, e prima ancora dell’iscrizione nel registro degli indagati della Muraro, gia’ discussa abbondantemente, si sono riuniti in fretta.
La posta in gioco era molto alta, bisognava dare delle direttive o meglio ancora delle regole alla Virginia, colpevole di essersi attorniata di persone discutibili dal punto di vista morale e poco raccomandabili dal punto di vista immagine.
Daniele Frongia e Salvatore Romeo erano rami stagionati, facevano parte di un’albero che la Raggi avrebbe dovuto recidere prima ancora del proprio “innesto” Capitolino.
Mea culpa mea grandissima culpa :
Con il mea culpa della Raggi, i grillini sperano che possa tornare il sereno nel Campidoglio, un raggi(o) di sole sembra essersi fatto breccia fra le nubi del cielo pentastellato.
Mentre come capri espiatori :
Daniele Frongia e Salvatore Romeo dicono addio ai loro incarichi di Vicesindaco e Capo della Segreteria di Virginia Raggi, che esce di fatto commissariata dalla crisi aperta dall’arresto di Raffaele Marra.
Contestualmente alla decisione di Frongia arriva quella di Salvatore Romeo che si dimette dall’incarico di Capo della Segreteria politica.
Dichiarazione post resuscitation della Raggi :
“Abbiamo deciso di dare un segnale di cambiamento”, afferma la Sindaca in un comunicato serale dopo una riunione fiume con consiglieri comunali, alcuni Assessori e Presidenti M5S dei Municipi di Roma.
Purga pentastellata :
Il nuovo Vicesindaco di Roma verrà scelto e votato dai consiglieri comunali del M5S. Tra le ipotesi che circolano nelle ultime ore c’è quella di Massimo Colomban, attuale Assessore alle partecipate. Ma l’ultima parola, in ogni caso, spetterà ai consiglieri che si esprimeranno nei prossimi giorni.
Se la Raggi dovesse fare un’altro passo falso, la purga a 5 Stelle, e’ pronta per esserle somministrata, ormai la Sindaca e’ guardata a vista, qualsiasi decisione la prenderanno i vertici del Partito: sara’ solo una pedina e non una Regina nello scacchiere pentastellato.
Scrive Antonio Corbo nel suo editoriale per La Repubblica: Nel trionfo di Mertens c’è il fondo un po’ amaro di rimorsi, dubbi, equivoci. Eccoli. Dopo l’infortunio di Milik, davvero il Napoli doveva disperarsi, inseguire un attaccante, chiunque fosse, magari Pavoletti? Nel primato dei gol (37 ieri, uno più della Juve) si nasconde una domanda. Perché la squadra che segna più di tutte è a 8 punti dalla Juve? Nella cascata di elogi su Sarri sfugge un motivo: ha solo un punto meno della Roma, fa giocare la squadra meglio, ma come mai Spalletti passa come il rivale di Allegri, e lui no? Manca quasi mezzo campionato, c’è tempo per ribaltare favole e pregiudizi, ma il 5-3 di Napoli- Torino qualche risposta può darla. Si consuma per la Sarri- band una domenica di dissennata grandezza, di imbarazzante superiorità atletica, tecnica, tattica, di sfrontata allegria. La seconda con 5 gol segnati. Ma succede qualcosa di esaltante e allarmante insieme: come chi impazzisce al casinò, accumula manate di soldi, non si guarda più intorno e se ne fa portar via una parte dal disperato che accanto perde di brutto. Si stradomina la partita e si regalano tre gol? I primi due da Reina, il terzo con un fanciullesco rigore. Pari generosità l’ha avuta solo Mihajlovic verso il Napoli. Lo affronta con uno squinternato 4-3-3. Temendo la catena di sinistra, prova a bloccare Ghoulam. Avanza Zappacosta. Errore. Può riuscirvi un attaccante astuto, un mediano si fa prendere in velocità. Il Torino teme Jorginho, ma lo agevola: gli oppone lo smilzo e timido Valdifiori. Lascia poi fra le tre linee troppi spazi: li inonda il Napoli dilagando con la sua irresistibile velocità. Il Napoli trae profitto dal dinamismo di Zielinski, e da due talenti finalmente compresi. Mertens si rivela non un ripiego, non un falso 9, ma un attaccante dal famelico istinto, un border-collie piccolo ma aggressivo. Era in staffetta con Insigne. Sprecato. I due sono simili ma diversi. Mertens è accecato dall’ansia di tirare. Insigne ha invece altra dote: sterza e fa l’assist lungo in diagonale. Ci si accorge ora che sono complementari: anzi, che intravvede il prossimo modulo. Insigne gioca nella scia della prima punta, al centro, non più sulla fascia occupata da Ghoulam. E Callejon non arretra più ma va spesso in tandem con Mertens ad aspettare i diagonali di Insigne. Sarri lentamente ritorna al suo primo amore: difesa a 4, tre mediani, un rifinitore (ad Empoli Saponara, qui Insigne), due punte. Finché non scoprono un antidoto alla nuova formula, avanti così. Deve riflettere anche il Napoli. Ha recuperato una condizione formidabile, dopo il calo atletico che lo inabissò al settimo posto: risale al terzo. Ma dopo un’ora prosegue la fase offensiva e chiude quella difensiva. Evidente lo squilibrio. Tardivo il primo cambio: Diawara per Jorginho dopo un’ora, quando era già uscito Valdifiori per Lukic, e si agitava Iaco Falque al posto di Baselli. Il Napoli sostituisce Zielinski fermato dai crampi con Allan, giusto; ma lascia in campo l’affannato Hamsik, andava costituito con Rog. Se non ora, quando? Si preferisce invece Giaccherini al posto dell’imbronciato Insigne. Cambio superfluo, senza dimenticare che Gabbiadini nel giorno del trionfo viene di nuovo murato in panchina. Ma quei 10 gol in due domeniche sono assordanti: un Napoli tornato grande non sente ragioni.
Beppe Savoldi ha dichiarato a Il Mattino: “Sono felice per lui, segnare quattro gol in una gara e’ un momento indimenticabile. Segnai due rigori e due gol su azione, incredibile che Mertens lo abbia fatto nello stesso giorno e dopo che la Rai mi aveva dedicato un servizio su quell’impresa. Ha portato bene, evidentemente. Fu una goduria, capisci che solo una volta in carriera puo’ capitarti di segnarne quattro in una sola gara. Se lo gusti anche il belga sino in fondo. A Mertens faccio i complimenti, ha segnato reti di qualita’. Spero che questi gol gli diano fiducia per avere ancora piu’ convinzioni sulle sue enormi possibilità. Mi sono piaciute anche le parole di attaccamento al Napoli: lo stimo come calciatore e ancora di piu’ come uomo. Il suo exploit e’ figlio della tranquillità mentale. Aveva bisogno di fiducia e di continuita’, senza partire sempre dalla panchina. Ha dimostrato di essere grandissimo anche dal 1’, cancellando certe assurde perplessita’. In generale va lasciato libero di esprimere per intero la sua fantasia. Dal nuovo anno si riprendera’ a giocare ogni tre giorni, Milik non e’ ancora recuperato e si è capito che Gabbiadini che cambiera’ aria. Serve uno come Pavoletti, per alternare i calciatori e i modi di giocare in attacco. Piuttosto sono preoccupato per un’altra cosa: quando Milik starà bene o se Pavoletti ingrana Sarri che fa, rimette in panchina Mertens? O lo alternera’ con Insigne? Non vorrei che il belga facesse come Diego Costa al Chelsea con Conte, ovvero chiedergli provocatoriamente il cambio… Tocchera’ al Napoli e a Sarri gestire bene la situazione”.
Vlad Chiriches è tornato al gol rubando palla in anticipo all’altezza del centrocampo e partendo dritto per dritto verso la porta avversaria: l’ha inseguito con feroce determinazione e l’ha trovato con un movimento a centro area da attaccante di razza sull’assist di Callejon. Il secondo gol stagionale, come riport Il Mattino, l’ha dedicato al bimbo nato il mese scorso: una gioia grande quella del rumeno.
L’ex premier archivia il “renzismo” e propone il ritorno alla vecchia legge elettorale in vigore tra il 1993 e il 2005, il “ Mattarellum ”. Come scrive Giovanni Sabbatucci, la proposta è una mossa che spariglia i giochi e riapre la partita.
Mattarellum, la legge che riapre la partita
Al contrario, ha gettato sul tavolo una carta capace di sparigliare i giochi, al di là delle autocritiche e delle dispute retrospettive, e di mettere in difficoltà i suoi avversari interni ed esterni: la proposta di sciogliere il nodo della legge elettorale riesumando quella in vigore fra il 1993 e il 2005, che porta il nome dell’attuale presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Sul merito si può naturalmente discutere. Non dimentichiamo che quella legge fu scritta e applicata in una fase storica, la stagione del bipolarismo vincente, molto diversa dall’attuale; e fu a suo tempo contestata per il suo carattere ibrido (nel 1999 si tenne addirittura un referendum per l’abolizione della quota proporzionale, fallito per mancanza di quorum) e per la sua inidoneità ad assicurare da sola governi solidi e maggioranze stabili: basterà ricordare i travagli che accompagnarono la legislatura «ulivista» del 1996-2001. Ma di meccanismi capaci di assicurare quell’obiettivo ce n’è uno solo: il ballottaggio nazionale previsto dall’Italicum, oggi teoricamente in vigore, ma ormai abbandonato dai suoi stessi proponenti, anche perché inapplicabile in presenza di un Senato eletto, come vuole la Costituzione, su base regionale (non solo dunque per il timore di una vittoria dei grillini).
Il Mattarellum, con tutti i suoi difetti, presenta invece alcuni vantaggi indiscutibili. Si può reintrodurre con una legge di poche righe, senza nemmeno dover ridisegnare la carta dei collegi, e consente dunque di andare alle urne nei tempi rapidi auspicati anche dalle opposizioni. Ma soprattutto è al riparo da possibili contestazioni della Corte costituzionale: può dunque assicurare il sistema dal rischio di dar vita per la quarta volta a un Parlamento delegittimato, o comunque a rischio di delegittimazione. Un rischio che il Paese non può permettersi.
Resta da capire se la proposta sia oggi in grado di raccogliere una maggioranza, possibilmente non risicata. La minoranza del Pd si è detta disponibile, anche a costo di evidenziare i suoi cambiamenti di rotta e le sue contraddizioni interne (risultano tanto più incomprensibili i comportamenti «aventiniani»). La Lega si è dichiarata indifferente rispetto al sistema da adottare, tutto subordinando alla richiesta di elezioni subito. Grillo ha denunciato un non meglio definito «mercato delle vacche». I berlusconiani, corresponsabili undici anni fa dell’affondamento del Mattarellum, ritenuto non abbastanza maggioritario, e della sua sostituzione col Porcellum, si sono detti al momento contrari, ribadendo la loro recente conversione al proporzionalismo.
La situazione è dunque ancora fluida. Quel che è certo è che un’ampia convergenza almeno sulla legge elettorale contribuirebbe non poco a svelenire i toni del confronto, a cominciare da quello interno al partito di maggioranza relativa. Se invece prevalessero ancora una volta i tatticismi di breve respiro, l’unica alternativa possibile a nuovi e pericolosi pasticci sarebbe il recupero della vecchia normativa proporzionale pre-Mattarellum. Si tratterebbe evidentemente di una restaurazione. Ma sarebbe comunque preferibile a soluzioni raffazzonate e a compromessi pasticciati dell’ultima ora.
vivicentro.it/opinione
vivicentro/Mattarellum 2: il ritorno
lastampa/Mattarellum, la legge che riapre la partita GIOVANNI SABBATUCCI
Il Napoli si è incontrato per la consueta cena natalizia, ieri sera, a Villa D’Angelo. Una serata di festa, ma alla fine, intorno alle 21,30, dopo il taglio della torta e i saluti, come riporta Il Mattino, De Laurentiis si è intrattenuto con Reina, Hamsik e Maggio, ovvero la delegazione dello spogliatoio che aveva chiesto un incontro per discutere del premio per il passaggio agli ottavi di Champions League. La chiacchierata è durata una ventina di minuti e alla fine il premio verrà aggiunto ai bonus già presenti nei rispettivi contratti.
Arrivano buone notizie per il Napoli dall’infermeria, ma anche dal mercato. Come riporta La Gazzetta dello Sport, Maurizio Sarri dopo la sosta attende di riavere a disposizione Arek Milik. Il polacco ha fatto un’altra visita di controllo a Villa Stuart i giorni scorsi e le risposte sono state più che positive. Intanto Sarri potrà avere anche Leonardo Pavoletti che sarà a disposizione subito dopo la sosta. Il tecnico esulta, è un rinforzo chiesto personalmente alla dirigenza.
Per provare a rilanciarsi l’ex premier archivia il “ renzismo ” e propone il ritorno alla vecchia legge elettorale in vigore tra il 1993 e il 2005, il “Mattarellum”. Nei suoi piani ci sono alcuni viaggi all’estero. Come scrive Giovanni Sabbatucci la proposta di tornare al “Mattarellum” è una mossa che spariglia i giochi e riapre la partita.
Renzi: basta renzismo, ora viaggi studio per imparare a fare il premier come all’estero
L’ex presidente del consiglio: «Non mi vedrete in tour né sul camper». Poi l’autocritica: «C’è più bisogno di noi che di io»
L’ex presidente del Consiglio sta privatamente coltivando nuovi progetti e un diverso stile di vita, ma intanto ha iniziato a tratteggiare un primo autoritratto del Matteo pubblico che verrà. Un Renzi che, nelle sue stesse intenzioni, dovrebbe archiviare una certa immagine del “renzismo” esteriore e tener vivo il nucleo duro del “renzismo” politico. Certo, sul piano politico, almeno per il momento, il premier uscente ha dovuto assecondare – e subire – una certa “normalizzazione”. Voleva un Renzi-bis per andare nel giro di qualche settimana alle elezioni anticipate e ci ha dovuto rinunciare. Accarezzava l’idea di Primarie ri-legittimanti da farsi a fine febbraio e ci ha dovuto rinunciare. La “normalizzazione” di Renzi si è potuta leggere negli interventi dei due ministri che nei giorni scorsi più si sono battuti dietro le quinte per assorbire le istanze renziane e che hanno lanciato ponti d’oro verso il leader ridimensionato. Hanno detto all’unisono Dario Franceschini e Andrea Orlando: «Matteo, la tua sconfitta è la sconfitta di tutti». Risultato: nessuno, a parte Gianni Cuperlo, ha approfondito più di tanto le ragioni e le conseguenze politico-sociali della vittoria del No, meno che mai la minoranza, protagonista di uno spettacolare forfait: non hanno parlato Bersani e D’Alema ma neppure Roberto Speranza, che pure si è candidato in nome di un ritrovato ruolo del partito.
Renzi a questo punto si è “rassegnato” a votare a giugno e anche se nessuno può garantirgli questo timing, d’ora in poi il segretario del Pd riorganizzerà tutto se stesso su questo traguardo. Primo obiettivo confidato: abbassare il profilo, sgonfiare la “bolla comunicativa” che lo ha circondato, riducendo le presenze televisive. E anche quelle in giro per il Paese: «Non mi vedrete a fare tour per l’Italia o giri in camper». Un distacco esibito che Renzi intende concretizzare con due-tre viaggi all’estero, viaggi di approfondimento, di “aggiornamento professionale” al massimo livello e non finalizzati ad incontri politici. Su un piano parallelo Renzi sta lavorando ad un libro, a cavallo tra consuntivo e progetto per la “nuova” Italia che dovrebbe andare in libreria a febbraio. Progetti che dovrebbero avere protagonista un Renzi che, dice lui, sarà più attento all’«umanità» e per farlo credere, ha raccontato di aver preparato gli scatoloni «di notte, per non farmi vedere». Nel frattempo Paolo Gentiloni, che Renzi ha voluto a palazzo Chigi, è uscito dall’Ergife convinto di una cosa: la ribadita leadership di Renzi e il rinvio del congresso Pd consentono al governo di navigare nelle prossime settimane senza scosse “innaturali”.
vivicentro.it/attualità
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lastampa/Renzi: basta renzismo, ora viaggi studio per imparare a fare il premier come all’estero
Renzi interviene all’assemblea del Pd, fa autocritica, rinuncia all’idea di anticipare il congresso e propone il ritorno alla vecchia legge elettorale in vigore tra il 1993 e il 2005, il “Mattarellum”. Per provare a rilanciarsi l’ex premier archivia il “renzismo” e ora nei suoi piani ci sono alcuni viaggi all’estero. Come scrive Giovanni Sabbatucci la proposta di tornare al “Mattarellum” è una mossa che spariglia i giochi e riapre la partita.
Renzi in contropiede: no al congresso anticipato e ritorno al Mattarellum
Il segretario: «Abbiamo straperso tra i giovani, sul web e al Sud». E Grillo lo attacca: «Bugiardo, avevi promesso di lasciare»
«Eravamo a un passo dalla Terza repubblica: sembra di essere tornati alla Prima», e proprio con il brano «La Prima repubblica» di Checco Zalone si è aperto l’appuntamento. «Non è facile lasciare», ha avuto voglia di mollare tutto, giura il segretario, mentre elenca le ragioni della sconfitta: il web «lasciato nelle mani di chi è sotto gli occhi del mondo come diffusore di notizie false», lo scollamento con il Sud, con le periferie, con i 30-40enni (e per chi ne ha 41 «è come perdere in casa»).
Alla sua destra nel tavolo della presidenza il premier Paolo Gentiloni: un abbraccio dopo l’inno, una breve citazione. Lancia qualche frecciata alla minoranza, si dice «ferito» da chi ha festeggiato le sue dimissioni, risponde a D’Alema che ha parlato della «puzza» delle sue riforme: «Non puzzano, segnano la grandezza del Pd». Ma non è questo il momento delle polemiche sanguinose, e allora manco cita il contestato Jobs Act. Il clima è disteso, gli attacchi moderati: ci pensa solo il renziano Roberto Giachetti a svegliare la platea, attaccando la minoranza a suon di «avete la faccia come il c…». Le bordate di Renzi sono più per il M5S: «Smettete di dire bugie su di noi, e noi smettiamo di dire la verità su di voi, cioè che siete un’azienda privata che firma contratti con gli amministratori». Sulla corruzione, infilza sul caso Marra: più dire no alle Olimpiadi «bisognerebbe scegliere meglio i collaboratori».
Promette un nuovo corso nel Pd: campagna di ascolto, «più noi e meno io», niente tour in camper per il Paese perché «voglio essere allenatore più che giocatore, fare da talent scout», segreteria da rinnovare e scadenze varie (21 gennaio mobilitazione dei circoli, 4 febbraio evento sull’Europa). Senza riuscire a convincere molti del suo cambiamento, ma tant’è: «Ho accettato il consiglio di non fare del congresso il terreno di scontro sulla pelle del Paese», e quindi la conta interna è rinviata di un anno. E le elezioni quando saranno? «Stiamo andando al voto, non sappiamo quando ma come», evita di dare una data di scadenza al governo, anche se sul discorso scritto che ha sotto mano si era appuntato «per noi prima possibile», e la stessa frase la pronuncia il ministro Graziano Delrio.
La proposta del Pd è arrivarci col Mattarellum: «Andiamo a vedere, gli altri ci dicano cos’hanno in testa». Lega e Fratelli d’Italia hanno detto sì; Fi con Gasparri no; il M5S con un post di Grillo lo attacca, «tu che hai un partito che è una banca», e lo invita a farsi da parte: «Lo avevi promesso, sei bugiardo.». Il segretario zen ha lanciato la proposta. «Non sottovalutino i signori del no che quel 41% è politico». Quella per lui è la percentuale da cui ripartire. Tutti insieme: resa dei conti rinviata.
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lastampa/Renzi in contropiede: no al congresso anticipato e ritorno al Mattarellum FRANCESCA SCHIANCHI
La Gazzetta dello Sport celebra il poker di Dries Mertens al Torino: “L’incantesimo di Dries Mertens, di un talento vero, che pare non guardare in faccia a nessuno, tanto è la facilità con la quale distribuisce gol agli avversari. E che prodezze! Da quel giorno, Napoli ha iniziato a inanellare successi e a realizzare gol a grappoli. Dopo la tripletta di Cagliari, due domeniche fa, Dries Mertens s’è portato a casa pure il pallone di Napoli-Torino. Stavolta, però, è voluto andare oltre, ha voluto regalare a se stesso e ai compagni, una quaterna, con gol di rara bellezza, come il quarto, con quello scavetto che ha lasciato sulle gambe un portiere della statura di John Hart. Insomma, nel giorno in cui Cristiano Ronaldo ha conquistato il titolo di campione del mondo per club, col suo Real Madrid, realizzando una tripletta, Dries Mertens ha risposto in maniera prepotente, segnando una rete in più, al Torino, in attesa di sfidarlo nel doppio confronto degli ottavi di finale di Champions League”.
Se qualcuno pensava che l’ennesimo horror stagionale mandato in scena dal Pescara fosse finito solo al fischio finale dell’arbitro Rocchi, dopo la choccante, imbarazzante, e per certi versi inattesa sconfitta contro il Bologna di Donadoni, vittorioso con un rotondo 3 – 0 in riva all’Adriatico nel pomeriggio di domenica, si sbagliava. E anche di grosso.
L’atto conclusivo dell’ennesima giornata nera per il Delfino, infatti, è andato in scena al “Marassi” di Genova, quando il Palermo di Corini è riuscito a battere per 4 – 3 il Genoa, dopo che gli isolani si trovavano sotto per 3 – 1. Punteggio che permette ai rosanero (che attendono il Pescara nel prossimo turno ndc) di scavalcare il Delfino, lasciando gli abruzzesi all’ultimo posto in classifica, con 8 punti, 5 conquistati sul campo. Numeri eloquenti. Eppure, c’è chi ancora trova dei motivi per essere ottimista.
Al termine del match, il presidente del Pescara, Sebastiani, ha mostrato di non gradire le contestazioni a lui rivolte, cominciate lunedì durante la cena sociale natalizia, e continuate sugli spalti ed anche fuori dallo stadio, dopo lo scivolone patito contro i felsinei. Il presidente del sodalizio abruzzese ha rivendicato le due promozioni in serie A, la finale persa per l’accesso nella massima serie due stagioni fa, e tutto quello che, secondo di lui, avrebbe fatto di buono per questa società, destinata, a meno che non si intervenga in maniera decisa sul mercato a gennaio, a retrocedere mestamente e poco dignitosamente nella seria cadetta, come già successo sotto la gestione del presidente.
Anche Massimo Oddo, il quale ha avallato senza recalcitrare le scelte del mercato operate da Sebastiani, per la verità gradite, almeno ad inizio campionato, anche a gran parte della stampa locale, sembra non digerire le critiche. Oddo ha detto che non intende dimettersi. Sebastiani che non intende esonerarlo. Speriamo che la notte porti consiglio ed entrambi. Oppure, almeno a uno dei due. Il tecnico campione del mondo confidava per salvarsi ad inizio stagione sulla presunta superiorità della sua squadra nei confronti di almeno tre compagini, ma il 4 – 0 interno patito contro l’Empoli, e, soprattutto, la sconfitta di Crotone, hanno messo in una situazione poco comoda il tecnico pescarese, praticamente sostenuto solo dal presidente. La squadra sembra non seguire più il tecnico, e le pesanti cessioni di Lapadula e Torreira, non adeguatamente rimpiazzate, pesano come un macigno. Il campo, poi, ha fatto tutto il resto. Giovedì si chiuderà l’anno solare con la trasferta di Palermo, dato da tutti per morto e sepolto, ma risorto a “Marassi”. Poi, la sosta natalizia, dove si spera che a qualcuno si schiariscano le idee. Poi, si riprenderà nel mese di gennaio, con un calendario che prevederà sfide contro la Fiorentina, il Napoli e l’Inter. Finchè c’e campionato c’è speranza, ma la paura di ripetere gli exploit negativi di qualche stagione fa è più che fondata…
CHRISTIAN BARISANI