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Pavoletti fa una promessa a Sarri e Giuntoli

Pavoletti fa una promessa a Sarri e Giuntoli

Come riporta La Repubblica, ieri Pavoletti ha incontrato a Castel Volturno sia Sarri che Giuntoli lasciandosi andare ad una sorta di promessa: “Il bomber livornese ha dispensato sorrisi e nel pomeriggio ha conosciuto meglio la sua nuova realtà. Sono arrivati in rapida successione prima il direttore sportivo, Cristiano Giuntoli, e poi l’allenatore, Maurizio Sarri, che finalmente ha potuto accogliere l’attaccante di peso che è indispensabile per i suoi meccanismi. Convenevoli, strette di mano e un grande entusiasmo. Leonardo Pavoletti ha confidato ad entrambi la voglia di cominciare al più presto. Napoli è la grande occasione della sua carriera e farà di tutto per essere protagonista”.

Pavoletti, questa la tabella di recupero dettata dal Napoli

Pavoletti, questa la tabella di recupero dettata dal Napoli

Il Mattino riporta il programma di recupero che Pavoletti dovrà svolgere prima di fare il suo rientro in campo: proseguirà oggi il lavoro differenziato per risolvere i postumi di un problema al ginocchio che non sembra così grave. Pavoletti inizierà a lavorare in gruppo da mercoledì prossimo, giorno in cui diventerà ufficialmente un giocatore del Napoli. Il ginocchio sinistro che tanto ha fatto preoccupare il Napoli sembra ormai in completa guarigione. Contro la Samp il 7 gennaio difficilmente Pavoletti sarà pronto per giocare, ma Sarri potrebbe comunque portarselo in panchina.

L’arrivo di Pavoletti e il recupero di Milik aprono ad un nuovo modulo

L’arrivo di Pavoletti e il recupero di Milik aprono ad un nuovo modulo

Come riporta la Gazzetta dello Sport con l’acquisto di Pavoletti e il rientro di Milik, Maurizio Sarri starebbe valutando anche moduli diversi rispetto al 4-3-3 per sfruttare al meglio le qualità del suo attacco. La prima idea è il 4-3-2-1 con Mertens centrale con Callejon e Insigne più interni. L’altra idea è il 4-2-3-1 con Hamsik e Allan davanti alla difesa e un tridente dietro Pavoletti composto da Callejon, Mertens (o Milik) e Insigne. Sarebbe un Napoli decisamente a trazione anteriore.

EDITORIALE – Juve Stabia, come è bello il mondo da quassù

13 luglio 2016: la Juve Stabia, in tutte le sue principali componenti, presenta al Romeo Menti il tecnico scelto per la stagione del riscatto. Si tratta di Gaetano Fontana, ex numero 10 e fantasista proprio delle Vespe, che decide di ripartire da Castellammare dopo il brutto epilogo dell’avventura alla Nocerina. (CLICCA QUI)
Di quella conferenza stampa è rimasta impressa una frase più delle tante altre. E’ una battuta in classico stile Manniello, con cui lo stesso Patron dichiara: “Mister Fontana ha così tanta voglia e rabbia in corpo che se ci mordesse, ci avvelenerebbe!”. Quelle parole di Manniello, dopo cinque mesi, non possono che risuonare come una piacevole anticipazione. Sì, perché prima ancora di soffermarci sugli aspetti tattici della Juve Stabia del tecnico di Catanzaro, è importante sottolineare come l’inversione di tendenza rispetto alla scorsa stagione sia avvenuta prima di tutto nella testa dei calciatori.

Alla squadra molle, impaurita, che in molte occasioni puntava a non prenderle più che a vincere, guidata da Ciullo prima e da Zavettieri poi, ha lasciato il posto un gruppo compatto, “cattivo”, consapevole dei propri mezzi e pronto ad imporre il proprio gioco su qualsiasi campo e contro qualsiasi avversario. La scelta della parola “gruppo” non è certo casuale: altro merito di Fontana è stato quello di ricompattare l’ambiente stabiese, facendo sentire tutti importanti ma nessuno indispensabile, perché l’unica cosa che conta è la squadra. Sulle macerie di una squadra in cui ognuno guardava al proprio orticello, Fontana ha costruito una famiglia, dove i calciatori non sono solo compagni di squadra ma fratelli, che stanno insieme anche quando non è tempo di allenamenti o ritiri. Lo confermano i social, dove i calciatori della Juve Stabia si abbracciano, si stuzzicano, si prendono in giro, gioiscono insieme 24 ore su 24, sempre concentrati sul proprio obiettivo, o sogno, ma senza mai prendersi troppo sul serio, proprio come vuole il proprio allenatore.

Se nella gestione del gruppo Fontana è stato eccezionale, altrettanto si può dire per quanto riguarda gli aspetti di campo. La Juve Stabia priva di una vera identità di gioco che il tecnico aveva incontrato nei primi allenamenti della sua gestione è ora una squadra che gioca a memoria, palla a terra, sfruttando tutte le sue armi migliori. Così, tenendo ben a mente i dettami del suo maestro Sarri, Fontana ha scelto come linea guida della sua squadra un 4-3-3 propositivo ma equilibrato, in grado di reggere bene nonostante un centrocampo più di costruzione che di interdizione. Simboli del nuovo corso gialloblù sono principalmente due: Paolo Capodaglio e Francesco Lisi.

Il capitano è l’allenatore in campo, quello in cui si incarnano alla perfezione tutti i principi di gioco voluti da Fontana e che con una giocata, con un passaggio apparentemente banale è in grado di innestare le azioni più pericolose della Juve Stabia. Francesco Lisi è invece il jolly, il calciatore da schierare in qualsiasi ruolo, tranne che in porta (e Russo ne sarà felice). Il numero 23, grazie al lavoro del nuovo allenatore, ha esaltato la sua duttilità, diventando un tuttocampista con il senso del gol di un attaccante di peso.
Il tiki taka di Capodaglio ed un Lisi a tutto campo, uniti alla nuova divisa arancione delle Vespe, quasi quasi e con le dovute misure, ricordano la maniera scanzonata e l’armonia del calcio totale olandese degli anni 70, con gioco palla a terra fatto da attaccanti che diventano difensori e centrali difensivi improvvisamente centravanti sotto porta.

Cinque mesi dopo, puntando sulle proprie idee ma senza esserne schiavo, Gaetano Fontana ha riportato la Juve Stabia in testa alla classifica, formando una squadra in grado di giocarsi fino agli ultimi istanti della stagione un risultato da favola.
A questo punto, è giusto che Fontana ed i suoi ragazzi si godano il meritato riposo, in attesa di spiccare di nuovo il volo. La sosta invernale sarà ancora più bella, del resto da lassù il panorama è B..ellissimo.

Raffaele Izzo

Obama espelle 35 spie russe. Putin nuova tregua in Siria senza USA

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Barack Obama caccia 35 diplomatici russi dagli Stati Uniti e il Cremlino annuncia ritorsioni: la fine del 2016 registra il ritorno di tensioni d’altri tempi tra le due maggiori potenze nucleari. A sentire Obama la decisione della Casa Bianca è la conseguenza delle ingerenze della Russia nella campagna elettorale americana. Nello stesso giorno Vladimir Putin annuncia una nuova tregua in Siria tagliando fuori l’America.

“Tanto Obama che Putin giocano le rispettive mosse per condizionare Trump”, scrive Stefano Stefanini. Leggiamolo:

La pericolosa diplomazia a triangolo

Roma ringrazia il Tar e aspetta Capodanno per i botti. Fra Washington e Mosca sono già fuochi d’artificio. Ad accenderli sono Barack Obama e Vladimir Putin. Dal Cremlino, il Presidente russo chiama gioco, partita e incontro sulla Siria. Dalle Hawaii, Obama documenta l’hacking elettorale russo e firma una raffica di sanzioni e di espulsioni mirate. I due giocano ormai a carte scoperte.

Altrettanto fanno il 44° Presidente Usa uscente e il 45° entrante: fra i quali, più che un passaggio di consegne, è in corso una partita di ping-pong. Educata, ma senza risparmiare schiacciate. Il Cremlino non nasconde il tifo per Donald Trump. Non si era mai visto: né nelle relazioni russo-americane né nel collaudato rituale del cambio di presidenza.

Il Presidente russo taglia fuori gli americani dall’accordo che potrebbe mettere fine alla guerra civile in Siria; Obama risponde con vistosa durezza all’interferenza informatica russa nelle elezioni americane. L’uno e l’altro guardano al 20 gennaio quando Donald Trump entrerà alla Casa Bianca, come all’inizio di una nuova era nelle relazioni russo-americane.

Putin gli fa ponti d’oro; Obama cerca di condizionarlo. Il nuovo Presidente degli Stati Uniti trova così un leader russo che gli spiana la strada e un leader americano che gli pone «blocchi stradali» (così li ha chiamati Donald Trump).

Al centro del fuoco incrociato, il Medio Oriente. Non la crisi ucraina, non la Nato, maggiori pomi di discordia russo-americana. Stati Uniti e Russia hanno girato intorno alla crisi siriana senza chiudere un’intesa in chiave anti-Isis e anti-terrorismo; non avendo voluto raggiungerla con Obama, Putin la ventila ora a Trump – da una posizione di forza. Il Presidente russo ha messo a segno due colpi da maestro: un «piano di pace» concordato con Turchia e Iran; l’annuncio da Damasco di una tregua con i ribelli dalla mezzanotte di ieri. Vedremo se la seconda terrà: esclude Al Nusra e Isis e Putin stesso l’ha chiamata «fragile».

L’accordo ignora la Washington di Obama e Kerry, facendo della Turchia di Erdogan l’unico tenue filo che lo collega all’Occidente. Può darsi che Ankara, bontà sua, ne ragguaglierà gli alleati Nato; l’Alleanza serve anche a quello. Putin ha comunque già detto che la porta è aperta agli Usa – agli Usa di Trump.

Il giorno prima John Kerry aveva messo alle corde Netanyahu sugli insediamenti israeliani. La logica, impeccabile, del segretario di Stato uscente, sulla necessità di non ipotecare la soluzione dei “due Stati”, israeliano e palestinese, con un’occupazione di fatto, ha ricevuto una caustica risposta da Gerusalemme. Netanyahu può permettersi d’ignorare Washington. «Tieni duro, arrivo io» l’aveva rassicurato Donald Trump (per tweet – ricambiato – naturalmente).

Netanyahu e, più sottilmente, Putin chiamano il bluff di un’amministrazione uscente perché, grazie a Trump, sanno che avrà poca continuità. Le frecce all’arco mediorientale di Obama sono spuntate. Egli sconta l’ascesa di Mosca e il divario apertosi con Gerusalemme. Sarebbe ingeneroso ignorare il suo ruolo decisivo nel tenere insieme l’Iraq, nel demolire Isis, nel sostenere i curdi e nella lotta mirata al terrorismo, ma i rapporti di forza russo-americani nella regione si sono invertiti a favore di Mosca.

La bordata americana di ieri, con l’espulsione di 35 «operatori d’intelligence» russi e le altre misure di rappresaglia, è però un’arma ancora efficace. Mosca risponderà con un provvedimento analogo – il gioco delle parti è inesorabile. Non può permettersi di aspettare Trump. Sarà difficilissimo al nuovo Presidente americano revocare in tronco il provvedimento. La Russia è il nervo scoperto dei repubblicani; il Senato è tutto a favore di sanzioni per le interferenze elettorali. Sulla Russia è pronto a dar battaglia anche al nuovo Presidente. Donald Trump ha le mani parzialmente legate.

L’eredità russa di Obama a Trump è una relativa inferiorità in Medio Oriente e una tensione bilaterale senza precedenti dalla Guerra fredda. Fra le misure americane potrebbero anche rientrare non dichiarate offensive informatiche, entrando così in una dimensione di guerra «calda». Paradossalmente però, le barriere che il Presidente uscente cerca di erigere al successore potrebbero rivelarsi un viatico. Qualsiasi cosa Donald Trump farà nelle prime settimane e mesi di presidenza sarà accolta entusiasticamente in molte capitali, come Mosca, Gerusalemme, Manila, Ankara – perché «diverso da Obama». Poi anche per lui cominceranno le difficoltà.

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lastampa/La pericolosa diplomazia a triangolo STEFANO STEFANINI

ESCLUSIVA – Pasquale Logiudice: ” A gennaio faremo interventi mirati. La Berretti? Ci inorgoglisce e…”.

L’intervento di Pasquale Logiudice al Pungiglione Stabiese

Nel corso della puntata de “Il Pungiglione Stabiese”, programma radiofonico a cura della nostra redazione sportiva e in onda tutti i lunedi su ViViRadioWEB abbiamo avuto come ospite telefonico il Direttore Sportivo della Juve Stabia Pasquale Logiudice. Tanti i temi trattati con il dirigente stabiese, con lui abbiamo fatto un bilancio di questo 2016, in particolare della prima parte dell’attuale stagione, per poi parlare delle aspettative per quello di ritorno, facendo una previsione per il calciomercato di riparazione. Ecco alcuni frammenti della lunga intervista concessaci:

Direttore, innanzitutto diciamo che la gara contro il Catania ha dimostrato che questa Juve Stabia è dura a morire: Si esatto. La gara contro il Catania è stata importante perché venivamo da un periodo di appannamento e serviva a tutti per ricreare un po’ di entusiasmo, e soprattutto una ricarica sull’autostima. La rosa è competitiva ma è chiaro che si cerca di mettere in campo un undici titolare sempre competitivo, per un allenatore è importante avere più soluzioni soprattutto in determinati reparti laddove siamo quasi obbligati. Dopo l’ultimo sacrificio di campionato contro il Melfi dobbiamo ricaricarci per il prosieguo della stagione.

Guardando l’organico, il reparto dove la Juve Stabia è numericamente coperta è proprio il centrocampo; in questo momento invece le difficoltà si hanno in attacco ma soprattutto in difesa dopo la rescissione di Amenta. Possiamo dire che tale calciatore è stata la prima vera delusione del mercato estivo, un uomo di esperienza che se avesse trovato il ritmo, attaccamento alla maglia e all’ ambiente, poteva sicuramente fare la differenza? In questo momento vediamo calciatori come Salvi e Zibert che si stanno impegnando per entrare nel gruppo, mentre invece anche Montalto sembra percorrere la strada di Amenta: Sono tutti casi singoli, nel senso che anche Amenta purtroppo ha avuto i suoi problemi, non ha mai superato questo distacco, ha vissuto 7-8 anni in quel di Lanciano e quindi aveva ormai trovato la sua dimensione familiare. È venuto a Castellammare senza famiglia, ha recentemente perso il papà, e poi tanti problemi che non è  riuscito a superare. Siamo stati obbligati ad effettuare questa scelta, mentalmente non era predisposto dopo i tanti tentativi in cui abbiamo cercato di recuperare questo tipo di rapporto, ma evidentemente i suoi problemi erano superiori a ciò che poteva rappresentare la nostra disponibilità. Per quanto riguarda Zibert e Salvi, sì è vero hanno dato poco, principalmente dovuto più per problemi di ordine fisico, ma poi sono stati adeguatamente rimpiazzati. È chiaro che se avessimo avuto Zibert e Salvi probabilmente non avremmo visto all’opera Mastalli e Izzillo. A me piace in queste situaziono mi piace confrontarmi con altre realtà. In serie A non mi sembra che Pjanic stia avendo lo stesso rendimento che ebbe l’anno scorso con la Roma, magari se la Juventus avesse pensato che questo fosse stato il suo rendimento sicuramente avrebbe virato altrove. È l’imponderabile che spesso accade nel calcio. Per Montalto c’è stata tutta una storia diversa, nel senso che è arrivato con una condizione fisica non ottimale, ha avuto problemi sin dal primo momento ad inserirsi. Noi come società abbiamo atteso e non poco, poi in seguito si sono susseguite anche problematiche legate a situazioni personali, ed è chiaro che si tratta di un calciatore che è arrivato all’ultimo giorno di mercato. Avevamo posto ben altre aspettative sul suo conto, adesso inutile dire ciò che poteva dimostrare. In generale possiamo dire che alla fine in questa prima parte, credo che ci siano state più situazioni positive rispetto a quelle negative, altrimenti non avremmo gli attuali punti in classifica, questa è la realtà.

Direttore, domanda d’obbligo visto che il calciomercato riprenderà ad inizio gennaio; con il posto liberato da Amenta, Santacroce che ancora si allena con la Juve Stabia, potrebbe rimpiazzarlo? È un’idea da scartare subito o ci sono possibilità che possa indossare la casacca gialloblù? Noi in questo momento abbiamo la priorità di ingaggiare un terzino sinistro, perché sussiste ancora il problema di Liviero alle prese con l’infiammazione, il quale ha disputato appena 7 presenze, e solo in 5 occasioni ha giocato da titolare. Quindi dobbiamo intervenire in base alle priorità, ad esempio difficilmente andremo ad ingaggiare un altro centrocampista quando poi in organico ne abbiamo sei, opereremo laddove siamo venuti meno anche numericamente, tant’è che abbiamo dovuto adattare un’attaccante esterno a terzino sinistro. Quindi questa sarà la prima priorità. Poi da lì in poi tutto si può migliorare o meno, ben consapevoli che il mercato di gennaio è un mercato in cui si possono fare danni e rompere gli equilibri di una squadra. Bisogna fare valutazioni ben più ampie, dove magari, e di questo ne sono convinto, ci potranno anche essere richieste specifiche di qualche calciatore che non avrà più il piacere di rimanere perché ha trovato meno spazio, o magari da parte di qualcuno che sta facendo bene e sarà tentato dalle proposte di poter ambire al salto di categoria. Ecco le solite trattative e dinamiche che vengono a crearsi ogni anno nel mercato di gennaio.

Lei abolirebbe il mercato di riparazione? Il mercato di riparazione non può durare un mese, cosi come non può durare tre mesi quello estivo perché comunque crea sempre chiacchiericcio quotidiano e poi tutti i club dopo ferragosto si muovono per completare la rosa. Stesso dicasi anche nel mercato di riparazione dove ogni club si riduce al 2 di febbraio cercando di acquistare un determinato calciatore. Purtroppo queste sono le regole e noi cerchiamo di adattarci al gioco.

Direttore guardando un po’ al mercato di riparazione, il terzo da quando lei opera per la Juve Stabia, cosa si aspetta dopo tale sessione di calciomercato? Due anni fa, con Pancaro in panchina, dopo le polemiche che riguardavano Ripa circa un suo probabile addio, prendemmo Lepiller e poi Burrai,pur di accontentare il mister seppur eravamo già coperti con La Camera. Fu un mercato che non migliorò la situazione, prendemmo Carrozza forzato e a fine carriera perché non riuscimmo a prendere un’attaccante esterno diverso. L’anno scorso invece eravamo ridotti male per cui era facile migliorarsi. Quest’anno si può verificare il danno, nel senso che non è semplice andare a migliorare una squadra prima in classifica, soprattutto perché a gennaio ci sono poche soluzioni, e quei pochi calciatori che vorresti acquistare sono comunque vincolati e difficilmente si può convincere un calciatore che sta facendo bene altrove.

Può rappresentare secondo lei, quest’anno un vantaggio fare mercato, in un momento in cui il campionato sarà fermo? No, non credo. Il mercato della Juve Stabia è sempre lo stesso, perché è chiaro dobbiamo essere sempre realisti visto che cercheranno di fare mercato anche le altre squadre e come ho detto in estate, nei gironi di Lega Pro ci sono delle squadre con un blasone importante e quindi dobbiamo cercare di superare la problematica di saper competere con loro.

In chiusura, una sua considerazione sul settore giovanile della Juve Stabia. Quest’anno la gestione è stata esternalizzata al Presidente Andrea De Lucia, ovviamente con Alberico Turi sempre al comando. Settore giovanile che sta ottenendo buoni risultati, se consideriamo che la Berretti si trova al vertice, cosi come gli Under 15 nazionali. Possiamo dire in una valutazione globale che la Juve Stabia staziona nei primi posti, un dato positivo che ci fa capire che il settore è di qualità. Potrebbe quindi pensare nell’imminente futuro di attingere qualche calciatore nei momenti di difficoltà, visto che in tanti vengono convocati regolarmente in prima squadra: Si, è sotto gli occhi di tutti il buon lavoro che sta producendo il settore giovanile, lo dicono le classifiche, ma in particolare noi ne siamo consapevoli soprattutto perché spesso disputiamo diverse amichevoli contro la Berretti e quindi notiamo che ci sono determinati calciatori che possono ambire al salto di qualità nell’ambito della propria carriera calcistica. Poi dire se nell’imminente futuro possono dare una mano a questa Juve Stabia forse è un po’ troppo da presuntuosi, nel senso reputo che i ragazzi debbano fare un percorso specifico e in questo momento il livello è alto e per forza si deve continuare nel percorso di crescita. Con questo significa che, come ogni anno noi, ci siamo sempre portati in ritiro 5-6 calciatori provenienti dal nostro settore giovanile, e ciò non toglie che alla ripresa della sosta natalizia, si potrà verificare che magari qualche ragazzo della Berretti, concordando con il responsabile del settore giovanile possa fare una fase di allenamento con la prima squadra.

Un suo giudizio per quanto riguarda la Berretti, che nello specifico gioca con lo stesso modulo adottato da mister Fontana. Ciò permette di preparare i ragazzi nell’eventualità: Si credo che il modello debba essere questo, in modo da accorciare i tempi di inserimento. Siamo contenti del loro rendimento, noi come prima squadra anche quando giochiamo in trasferta chiediamo sempre il risultato della Barretti, ci inorgoglisce e ci fa piacere che il lavoro proceda nel miglior modo possibile. È chiaro che in futuro, a prescindere se ci sarò o meno da dirigente, bisognerà sempre attingere un minimo di linfa dal settore giovanile.

 

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L’Angolo di Samuelmania – Nel ritiro del Perugia…

L’Angolo di Samuelmania – Nel ritiro del Perugia…

Nel ritiro del Perugia per incontrare vecchie conoscenze di casa Napoli… Clicca sulle foto per ingrandirle!

a cura di Samuele Esposito

 

 

 

 

FOTO ViViCentro – Allievi regionali, il trionfo della Juve Stabia al torneo di Natale Mariano Keller

FOTO ViViCentro – Allievi regionali, il trionfo della Juve Stabia al torneo di Natale Mariano Keller

Trionfa la Juve Stabia, categoria allievi regionali, allenata da mister Macone. Lo fa alla terza edizione del torneo di Natale Mariano Keller. Vittoria proprio contro i padroni di casa con il risultato di 1 a 0 grazie al gol segnato su punizione da Marrone. Una prestazione importante da parte di tutti gli effettivi stabiesi e trofeo portato a casa.

Così in campo:

Todisco, Izzo, Spavone, Marrone, Gargiulo, Del Prete, Ruocco, Massaro, Pistola, Scalera, Fontanella. A disp. Esposito, Guadagno, Daniele, De Cicco, Arno, Vilardi. All. Macone

a cura di Ciro Novellino

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FOTO ViViCentro – Torneo, Juve Stabia-Oasi Giugliano 7-1: il tabellino del match

FOTO ViViCentro – Torneo, Juve Stabia-Oasi Giugliano 7-1: il tabellino del match

Giornata di torneo per l’attività di base, categoria 2006, della Juve Stabia: Torneo San Giovanni a Teduccio. Vittoria larga per le Vespette con il risultato di 7-1 contro l’Oasi Giugliano categoria 2006. Reti di Diserio (5) Minasi e Miele.

Così in campo:

Sacco, Marino (Pelusio), De Curtis, Miele, Ferrara, Testa, Di Serio, Minasi (Buzzo), Rinaldi (Fabrizio), Marcuccio.

a cura di Ciro Novellino, foto Minasi

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Amichevole Under 15, Juve Stabia-Gioventù Partenopea 3-0: il tabellino del match

Amichevole Under 15, Juve Stabia-Gioventù Partenopea 3-0: il tabellino del match

Amichevole interna per gli Under 15 della Juve Stabia allenati da mister Alfonso Belmonte. Gara giocata allo stadio Romeo Menti di Castellammare contro la Gioventù Partenopea e terminata con il risultato di 3-0. In gol sono andati Sagliano, Masotta e Fusco.

Così in campo:

Iovine, Guerra, De Blasio, D’Aniello, Zaccariello, Selvaggio, Pulcino, Mauriello, Sagliano, Vitiello, Pascale. A disp. Annibale, Costanzo, Guarracino, Gaudino, Fusco, Guastella, Masotta, Cautero. All. Belmonte

a cura di Ciro Novellino

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Amichevole, Juve Stabia – Gioventù Partenopea: il tabellino del match

Amichevole, Juve Stabia – Gioventù Partenopea: il tabellino del match

Amichevole interna per i 2003 della Juve Stabia. Gara giocata allo stadio Romeo Menti di Castellammare contro la Gioventù Partenopea e terminata con il risultato di 0-0.

Così in campo:

Spina (Tornincasa), Criscio, Minicozzi, Campagnuolo, Campobello, Damiano, Roma, Fabrizio, Prevete, Datri (Romilli), Tosto (Martino)
a cura di Ciro Novellino

 

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Gabbiadini via, pronte due offerte milionarie

Gabbiadini via, pronte due offerte milionarie

Manolo Gabbiadini è destinato a lasciare Napoli nel mese di gennaio. Come riporrta la Gazzetta dello Sport, sul calciatore sono vivissimi gli interessamenti dalla Premier League, del Southampton, e dalla Bundesliga, del Wolfsburg: le due società sarebbero pronte a formulare delle offerte ufficiali al Napoli da ben diciotto milioni di euro. Bisogna fare attenzione anche al possibile interessamento da parte dello Stoke City, ma la realtà è che il presidente azzurro Aurelio De Laurentiis non ha fretta, aspetta l’ultima visita di Milik da Mariani, fissata per il 10 gennaio” prima di definire la cessione di Gabbiadini.

Napoli-Real Madrid, polverizzati in 20 minuti i biglietti

Lo riporta il sito di kiss kiss Napoli

Biglietti di Napoli-Real Madrid polverizzati in soli 20 minuti. A partire da oggi alle ore 10.00 sono stati messi in vendita i tagliandi di Tribuna Posillipo, Tribuna Nisida e Tribuna Family per il match dell’anno del 7 marzo tra gli azzurri e la squadra di Zidane. Bisogna fare però una premessa, infatti i tagliandi disponibili di questi settori erano pochi visto che una larga parte è riservata agli abbonati degli stessi settori (che hanno diritto di prelazione fino al 15 gennaio) e c’è anche una quota rilevante di biglietti riservati agli Sponsor che ne hanno il diritto (Uefa e partner istituzionali). Delusione tra i tifosi che hanno affollato le rivendite autorizzate. La situazione dovrebbe migliorare, invece, dal 9 gennaio in poi quando verranno messi in vendita i distinti dove ci sarà maggiore disponibilità di scorta. Dal 15 gennaio, invece, vendibili le Curve.

Maradona a Napoli il 13 gennaio, rimarrà tre giorni

Le sue parole

Diego Maradona junior ha rilasciato alcune dichiarazioni a Il Mattino: “Nel 2016 ho abbracciato mio padre. Prima non era mai accaduto. Quando mi hanno chiamato dall’Argentina facevo fatica a mettere insieme i pezzi di una storia che stava appena iniziando. Non immaginavo che dietro l’invito di una televisione di Buenos Aires si potesse nascondere il lieto fine. All’inizio non volevo crederci, preferii non farlo. Troppe volte le mie aspettative erano rimaste senza risposta […] Vediamo le partite insieme, commentiamo, ci alleniamo con il pallone o indossando tuta e scarpette per fare footing. Napoli comune denominatore? C’è bisogno di dirlo? Tifosi pazzi tutti e due degli azzurri. Papà arriverà a Napoli il 13 e resterà tre giorni. Non vediamo l’ora“.

Rossi: “Mertens è un trascinatore, gioca con gioia”

Le sue parole

Paolo Rossi, ex attaccante della nazionale italiana e della Juventus, ha parlato alla Gazzetta dello Sport: “Mertens è il giocatore che mi piace di più assieme a Higuain, perché alle qualità tecniche riconosciute ha aggiunto una capacità realizzativa straordinaria. Si è calato benissimo nella realtà napoletana, è diventato un trascinatore e gioca con gioia. Sta giocando talmente bene in quel ruolo al punto che potrebbe anche a giocarci da qui a fine stagione.

Campionato? Nonostante il vantaggio della Juventus che resta la squadra in assoluto più attrezzata, ci sono ancora margini per il recupero delle altre. Il campionato è lungo. Roma e Napoli sono le realtà più competitive, vediamo se riescono a trovare il modo di agganciare i bianconeri.

Champions? La Juve ha maggiori possibilità di proseguire il cammino rispetto al Napoli che ha trovato il Real Madrid“.

 

Melfi vs Juve Stabia, le pagelle

Sofferta vittoria della Juve Stabia che espugna un campo difficile come l’Arturo Valerio di Melfi per 1-2 grazie ai gol di Francesco Lisi e Marco Rosafio, ai quali ha risposto Obeng nel finale.

Ecco le nostre pagelle delle vespe:

RUSSO 7: La parata nel primo tempo su De Vena è da fenomeno. Risponde sempre presente.

CANCELLOTTI 7: Partita maschia per il terzino umbro, presente sia in fase offensiva che difensiva

CAMIGLIANO 6: Nel primo tempo balla un po’, nella ripresa prende le misure a Foggia e De Vena.

ATANASOV 6: Stesso discorso fatto per Camigliano.

LIOTTI 6: Gara sufficiente.

IZZILLO 5.5: Finché resta in campo non si vede tantissimo, esce per infortunio.

MASTALLI 6: Altra gara soddisfacente per il centrocampista scuola Milan.

CAPODAGLIO 6.5: Con lui la palla è al sicuro. Lotta, difende, crea.

MAROTTA 6.5: Accende la lampadina e fa un assist al bacio per Lisi dopo 5 minuti.

RIPA 6: Match di sacrificio per lui. Non si vede tanto sotto porta ma compie tanto lavoro sporco per la squadra.

LISI 7.5: Devastante. Terzino, esterno, mezzala. In ogni ruolo si adatta e fa bene.

ROSAFIO 7: Entra e segna. Cosa si può volere di più?

DEL SANTE: SV

SANDOMENICO 5.5: Rischia di compromettere il match sbagliando un facile gol a 2 metri dalla linea di porta.

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Rosafio: Felice per il gol e per la vittoria VIDEO

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Al termine del match vinto dalla Juve Stabia a Melfi per 1-2 grazie alle reti di Lisi e Rosafio, si è presentato in sala stampa l’autore del secondo gol delle vespe Marco Rosafio.

Ecco le sue parole:

“Sono felice per il gol e per la vittoria. Sono felice di aver contribuito alla vittoria con un bel gol, ho visto lo spazio e ho puntato il terzino, mi sono accentrato e sono riuscito a far gol. Lo dedico alla mia famiglia e alla mia ragazza, loro credono sempre in me. È stata una grande emozione segnare il primo gol in campionato e il primo gol con le vespe in una gara molto difficile. Volevamo dare continuità alla gara con il Catania e ci siamo riusciti, ora ci godiamo la vittoria e recupereremo le energie nel periodo di sosta. Voglio restare qui in un gruppo eccezionale, la mia volontà è questa. Obiettivo personale? Per scaramanzia non lo dico. Auguro ai tifosi un grande 2017, forza Juve Stabia!”

Salvatore Sorrentino

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Il Podio Gialloblù di Melfi – Juve Stabia 1 – 2

La Juve Stabia torna a pungere in trasferta superando 2 a 1 il Melfi. Per la vittoria delle Vespe decisive le reti di Lisi e Rosafio.

PODIO
Medaglia d’oro: a Francesco Lisi, meraviglioso jolly gialloblù. Il numero 23 della Juve Stabia conferma il suo magic moment con la rete che spiana la strada di Melfi alle Vespe. Tornato nella sua classica posizione di esterno alto sinistro, Lisi è subito devastante per gli avversari, colpiti a freddo dall’accelerazione, con annesso dribbling su Gragnaniello, con cui il calciatore romano regala il vantaggio alla Juve Stabia. Solita messa in moto della vespa post rete con Capodaglio per Lisi, che dopo il gol continua a macinare kilometri sull’out sinistro. Dopo il vantaggio stabiese è palpabile il ritorno del Melfi e, proprio nella fase di gara forse a vantaggio dei padroni di casa, Lisi si fa apprezzare anche in fase di copertura, dando manforte al compagno Liotti. Con l’ingresso di Sandomenico, nella ripresa, Lisi scala a centrocampo, ben figurando per l’ennesima volta in un ruolo non suo. Cosa chiedergli di più?

Medaglia d’argento: ad un sontuoso Paolo Capodaglio. A dispetto della statura, il Capitano delle Vespe è un gigante e la sua illuminata gestione di palla e conduzione della gara sono da applausi. Semplicemente perfetta la gara del numero 4 arancione,che smista a memoria palloni in ogni direzione, non facendosi sfuggire nemmeno un movimento dei compagni. Capodaglio è il regista perfetto del tiki taka made in Stabia e nemmeno la rete con cui i padroni di casa accorciano le distanze fa vacillare le ordinate certezze del capitano gialloblù. Sembra quasi che prima ancora di stoppare la palla, Capodaglio già sappia cosa fare, avendo già visto il compagno destinatario della sua giocata e previsto le possibili conseguenze di un eventuale errore. Calciatore tra i più completi di tutta la categoria.

Medaglia di bronzo: ad Agostino Camigliano, ancora convincente e sicuro di sé. Non ce ne voglia Rosafio, che con la sua rete ha messo al sicuro la gara, ma una menzione la merita senza dubbio il giovane difensore ex Brescia, che finalmente sta dando ragione a chi in estate ha puntato su di lui. Come avvenne per Migliorini due anni fa, Logiudice ha deciso di scommettere sulla ripresa di un giovane centrale troppo spesso vittima degli infortuni, e le prestazioni di Camigliano confermano la buona intuizione del D.S. . Dopo un inizio di stagione vissuto “in seconda fila”, Agostino ha sfruttato bene le sue chance fino a diventare un punto fermo della difesa di Fontana. Con Amenta emigrato verso altri lidi e Morero vittima di frequenti problemi fisici, Camigliano è diventato il partner perfetto di Atanasov, con cui l’intesa già è ottima. Anche a Melfi i due difensori della Juve Stabia hanno ben figurato: nell’attesa che il mercato regali un nuovo difensore a Fontana, la difesa stabiese può dormire sonni tranquilli.

CONTROPODIO
Medaglia d’oro: a Mario Marotta, che forse più di altri sta accusando una leggera flessione. Il fantasista ex Frattese si è reso protagonista di un avvio di stagione esaltate, culminato con la punizione capolavoro con il Messina, ma ha poi gradualmente rallentato, perdendo per alcune settimane la maglia da titolare. Ultimo colpo da maestro di Marotta è stato forse l’assist delizioso per Ripa durante la gara di Catanzaro; le ultime settimane hanno infatti evidenziato che il numero 10 della Juve Stabia non potrà che trarre giovamento dalla pausa di campionato.

Medaglia d’argento: a Nicolas Izzillo, quasi invisibile per lo spezzone di gara giocato. L’eroe della vittoria contro il Catania oggi si è fatto vedere davvero poco; nessuna iniziativa in fase di costruzione e poco filtro avanti alla difesa per Izzillo, richiamato poi in panchina per lasciare spazio a Sandomenico.

Medaglia di bronzo: al calo di concentrazione finale. Dopo aver sfiorato lo 0 – 3 le Vespe hanno incassato un gol ingenuo, a difesa schierata e con Russo stranamente non perfetto dopo le grandi parate della prima frazione di gara, che ha causato una sofferenza finale facilmente evitabile. Questi errori, che all’apparenza possono sembrare marginali, a fine campionato rischiano di pesare come macigni; sarà importante quindi distrarsi il meno possibile: la vittoria di un campionato si gioca anche su questi dettagli.

Raffaele Izzo

Melfi – Juve Stabia 1 – 2, Bitetto: La vittoria della Juve Stabia è immeritata. VIDEO

Al termine della gara tra Melfi e Juve Stabia il tecnico dei padroni di casa, Leonardo Bitetto, ha analizzato la gara ai nostri microfoni.

Ecco le parole di Bitetto:

Credo che la Juve Stabia abbia fatto poco a parte le due reti. Siamo riusciti ad imbrigliare la Juve Stabia per larghi tratti della gara, rendendo nulli gli schemi delle Vespe. Noi, puntando sulle nostre armi, abbiamo cercato di superare spesso il centrocampo per innescare la velocità delle nostre punte. Penso che la sconfitta del Melfi sia immeritata.

Veniamo da un periodo difficile, con alcune sconfitte di troppo e tante defezioni. Oggi doveva essere la partita del riscatto e se il risultato non è positivo, di certo non si può dire lo stesso della prestazione, che è assolutamente convincente.

Forse abbiamo fatto giocare alla Juve Stabia la peggiore partita dell’anno, con i due gol arrivati solo per nostre disattenzioni. La vittoria dei gialloblù è immeritata; dispiace perché avremmo meritato il pareggio.

Con le nostri armi abbiamo creato tanti problemi alla squadra di Fontana e le nostre verticalizzazioni per poco non hanno fatto ancora più male alla Juve Stabia. La prestazione di oggi mi fa ben sperare per il futuro.
La favorita per la vittoria finale? Credo che il Matera al momento abbia qualcosa in più delle altre.

Raffaele Izzo

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Lisi: Vittoria voluta. Ora ricarichiamo le batterie VIDEO

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Al termine del match vinto dalla Juve Stabia a Melfi per 1-2 grazie alle reti di Lisi e Rosafio, si è presentato in sala stampa l’autore del primo gol delle vespe Francesco Lisi.

Ecco le sue parole:

“Siamo venuti qua a giocare la nostra partita e per conquistare i tre punti. Ci siamo riusciti e ora ci riposiamo, ripartiremo nel 2017 con la voglia di fare meglio per conquistare il nostro obiettivo. Con il Catania abbiamo fatto una grande gara e oggi abbiamo fatto il massimo dei punti su un campo molto difficile. Non ci distrarremo nelle feste, il mister è un martello e non ce lo permette. Auguro ai tifosi un 2017 ricco di soddisfazioni, con la speranza di regalarle anche noi”

Salvatore Sorrentino

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