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GENOA ROMA 0-1| Prima vittoria del 2017 per i giallorossi, grazie ad un’autorete

Genoa Roma 0-1. I giallorossi in vantaggio con un autorete di Izzo al 36′, hanno disputato un buon primo tempo. Non trovano il raddoppio nella ripresa nonostante le ottime occasioni gol.

Roma- Al Marassi di Genoa la Roma disputa il primo match del 2017, incontro valido per la 19esima gara di Serie A Tim, ultima da calendario del girone di andata.

La Roma di Spalletti mira alla vittoria per poter staccare il Napoli che, battendo ieri sera la Sampdoria al 95’, aveva agganciato i giallorossi al secondo posto in classifica. Pur giocando una buona gara, la squadra di Spalletti riesce a portarsi a casa la vittoria solo grazie ad un autorete di Izzo nel primo tempo e si allontana  così dall’inseguitrice restando in solitudine al secondo posto in classifica. 

Primo Tempo

La Roma ben messa in campo, in 10 minuti crea 2 buone occasioni gol, Dzeko su cross di Strootman vicino al vantaggio, Perin miracolosamente mette in salvo il risultato. Molto bravo anche Szczesny che, messo alla prova da Ocampos, riesce a bloccare una palla velenosissima.

Al 9’ Perin costretto ad uscire per una distorsione al ginocchio accusata dopo 5 minuti di gioco. Entra Lamanna.

Al 15’ Dzeko verticalizza per Nainggolan che da posizione defilata, va al tiro sfiorando l’incrocio dei pali. Ancora una bella azione dei giallorossi che aumentano il pressing e mostrano padronanza della gara.

Al 22’ ancora Lamanna chiamato in causa da Dzeko che tenta la conclusione centrale, il portiere genoano blocca in 2 tempi.

Al 36’ AUTOGOL di Izzo!!! Tiro al volo di Bruno Peres in area, deviazione sfortunata del difensore rossoblù che trova la conclusione nella propria rete.

Genoa Roma 0-1.

Ammonito Rudiger per fallo su Ocampos.

Il Genoa reagisce allo svantaggio mettendo in difficoltà gli avversari, al 39’ ottima occasione per i padroni di casa con Ninkovic che lancia la mina vagante verso la porta. Dopo una serie di deviazioni Szczesny riesce a bloccare miracolosamente.

Si chiude il primo tempo con una buona Roma che ha tenuto bene ed ha mostrato una superiore qualità tecnica. In questa prima frazione di gioco i giallorossi hanno costruito di più meritando il vantaggio benché realizzato su autorete di Izzo.

Secondo Tempo

Nella ripresa, in campo entrano le stesse formazioni senza nessun cambio.

La Roma riparte con un buon piglio ma il Genoa si dimostra un’avversaria all’altezza, non abbassa la guardia e inizia a spingere.

Al 50’  Fazio colpito al volto da Munoz in area di rigore.  De Rossi interviene protestando animatamente, Rizzoli estrae il giallo all’indirizzo del capitano che salterà il prossimo incontro con l’Udinese.

Al 55’ si accende il Genoa seminando brividi tra la difesa giallorossa, palla viva in area, Lazovic tenta la conclusione. ma Szczesny è attento e non si fa sorprendere.

Al 58’ Occasionissima  per la Roma: cross di Nainggolan per Dzeko che spara in porta ma colpisce il palo, raddoppio negato!

Al 65′ ammonito Strootman per intervento falloso.

Gioco fermo per uno scontro tra Burdisso e Perotti. Dopo qualche minuto i 2 giocatori si rialzano, rimessa per i giallorossi.

In arrivo 2 cambi per i tecnici: al 76’ entra Pinilla al posto di Lazovic, pronto anche El Shaarawy che sostituisce un fischiatissimo Perotti, l’ex noto al pubblico rossoblu.

All’80’ ammonito Ocampos per simulazione, l’attaccante genoano in un’azione di pressing a fianco di Juan Jesus, cade al suolo in area senza subire alcuna spinta. Giusta la decisione del direttore di gara.

Problemi di crampi per Bruno Peres. Era pronto Peredes per sostituire De Rossi, ma Spalletti opta per l’ingresso in campo di Manolas.

All’80’ ammonito Fazio per intervento falloso dopo un parapiglia in area avversaria.

Ultimo cambio per Spalletti, all’87’ un super Nainggolan esce un po’ stanco per cedere il posto a Paredes.

Sono 4 i minuti di recupero concessi da Rizzoli.

Finale incandescente nei minuti supplementari: al 92′ il Genoa sfiora il pareggio: cross di Izzo per OCAMPOS che a pochi passi dalla porta, stoppa di petto  e in maniera fulminea prova la conclusione con un tiro a giro! Paratona di Szczeny che respinge la palla arrivata poco sotto la traversa!!!

La Roma gioca in attacco gli ultimi 2 minuti, ma non c’è tempo per il ricercato gol, la gara si chiude con la vittoria della Roma per 1 a zero su autorete.

FORMAZIONI

GENOA (3-4-3): Perin; Izzo, Burdisso, Munoz; Lazovic, Cofie, Rigoni, Laxalt; Ninkovic, Simeone, Ocampos.

Allenatore: Juric

ROMA (3-4-2-1): Szczesny; Rudiger, Fazio, Juan Jesus; Bruno Peres, De Rossi, Strootman, Emerson; Nainggolan, Perotti; Dzeko.

Allenatore: Luciano Spalletti

Arbitro: Rizzoli

di Maria D’Auria

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Sciagurata e Indecente Proposta! O Risposta? (Lo Piano Saintred)

Un imprenditore indiano Mahesh Panchavaktra a capo di un gruppo di 16 mila dipendenti, avrebbe fatto alle Autorita’ competenti, una ” sciagurata e indecente proposta “; quella di poter costruire “a proprie spese”, un Aereoporto tra Barcellona e Milazzo, nella Piana del Mela in provincia di Messina. 
La formale richiesta scritta, e’ stata sonoramente bocciata dal Presidente dell’Enac ( Ente Nazionale Aviazione Civile), Vito Riggio, il quale ha parlato con un cronista del Giornale La Sicilia.
 
Queste le sue testuali parole :
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In Sicilia ci sono aereoporti a sufficienza, poi, se fosse costruito da un imprenditore indiano non se ne parla neppure.
 
Continuando nel suo monologo, Riggio ha aggiunto ancora 
 
Non è che uno dice, vorrei fare qui un aereoporto e si fa un aereoporto, per certe “cose” bisogna rivolgersi prima al Ministero dei Trasporti, poi all’Enav e infine dopo una trafila di domande in carta bollata a lui che sarebbe gia’ pronto a non farla decollare.
 
Di diverso avviso sarebbe l’Assessore alle attivita’ produttive Mariella Lo Bello che e’ disposta a vedere il progetto portato dal capo della holding indiana, studiarlo nei particolari con gli esperti del settore e successivamente esprimere un giudizio. 
Il nuovo aereoporto, qualora si possa costruire, potrebbe essere un trampolino di lancio alla depressa economia della macroarea che interessa diverse province. 
Nel progetto indiano vi e’ la costruzione di una piattaforma logistica integrata che possa servire per i collegamenti via mare, via terra, via ferrovia e via cielo.  
Non bisogna dimenticare  che si tratta di un Paese con un miliardo e 200 milioni di abitanti, fare da punto di snodo a questo grande Paese per i suoi commerci in Europa è certamente importante ed è nostro interesse non mettere ostacoli al progetto.
Loro chiedono solo di non perdere troppo tempo nel rilascio delle autorizzazioni”.
Ma tutto cio’ non sembra interessare il Presidente dellEnac, purtroppo i meno esperti, per non parlare d’incapacita’ sono messi sempre nei posti sbagliati, il loro compito e’ solo quello d’ubbidire e non di pensare. 

Il prepotente ritorno del Califfo: terrore e morte in tre Continenti

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Dopo le sconfitte militari subite dagli uomini del Califfo c’è stato un aggiornamento di tiro e strategia anche negli attentati che si sono estesi per tre Continenti e sotto nuova veste: non più martirio ma solo brutalità, omicidi e vili attacchi con fuga dell’assassino per cui è ora che anche il resto del mondo cambi strategia e smetta il garantismo a tutti i costi rispondendo in concreto ai vili attacchi sul posto ma anche sul luogo di partenza e degli assassini e dell’ideologia ed in questo anche la Nato ha bisogno di una nuova missione per tornare protagonista, rafforzando la cooperazione strategica con Israele e coniando un’intesa proprio con la Russia di Vladimir Putin per averlo come alleato nel conflitto del deserto per sconfiggere il Califfo del terrore.

Le tre armi impugnate dal Califfo

Mettendo a segno una raffica di attentati ed azioni militari in tre Continenti nell’arco di appena 21 giorni lo Stato Islamico (Isis) di Abu Bakr al-Baghdadi si è affermato come lo spietato protagonista del passaggio al nuovo anno: si tratta di un prepotente ritorno che smentisce chi lo aveva frettolosamente descritto in dissoluzione, travolto dalle pesanti sconfitte subite sul terreno in Iraq, Siria e Libia nel corso del 2016. L’analisi degli attacchi jihadisti suggerisce che la forza del Califfato si genera da tre motivi convergenti: abilità tattica nella guerra del deserto, presenza di efficienti network salafiti in più Paesi ed una feroce carica ideologica.

L’abilità tattica è dimostrata da quanto avvenuto a Palmira, dove l’11 dicembre Isis ha costretto alla fuga i reparti russi e siriani grazie ad un attacco progressivo ovvero messo in atto con raid dalle periferie di piccole unità in rapido aumento, e da quanto sta avvenendo a Mosul, dove i jihadisti resistono con successo all’assedio iniziato in ottobre da iracheni, curdi e milizie sciite grazie all’uso massiccio di cecchini ed autobombe che ha decimato la «Golden Brigate» – le unità scelte di Baghdad – obbligando il premier Haider al-Abadi a ripiegare, inviando in prima linea la polizia. A queste ammissioni di debolezza da parte di Baghdad, il Califfo ha reagito moltiplicando gli attentati: con le autobombe nel mercato sciita di Sinak nella capitale e l’assalto al quartier generale della polizia a Samarra per un bilancio di quasi cento morti che ha fatto apparire le roccaforti del governo più vulnerabili di quelle jihadiste.

Nelle guerre del deserto il conflitto è permanente, non vi sono scontri decisivi e ciò che conta è fiaccare al massimo il nemico per guadagnare tempo e spazio: è una tattica tribale nelle quale i jihadisti del Califfo eccellono, guidati da ex ufficiali di Saddam Hussein addestrati alla guerriglia che possono contare sulla manovalanza delle tribù sunnite dell’Anbar, timorose della pulizia etnica condotta contro di loro dai reparti sciiti che rispondono agli ordini di Qassem Soleimani, capo della Forza Al Qods dell’Iran.

La presenza di network salafiti dormienti ed efficienti è dimostrata dall’attacco del 20 dicembre contro il castello di Karak, nella prima azione coordinata di un commando nella vulnerabile Giordania di re Abdallah, come anche dalla capacità dei singoli jihadisti di Berlino e Istanbul di colpire, sopravvivere all’attacco e darsi alla fuga grazie a una evidente rete di sostegni che attraversa l’intera Europa, dalla Manica al Bosforo. Per non parlare dell’attacco degli Al-Shabaab somali – che aderiscono a Isis – contro l’aeroporto di Modagiscio adoperato dalle forze speciali anti-terrorismo di più Paesi occidentali.

Ma è il terzo elemento – la ferocia della carica ideologica – a indicare ciò che più sostiene il Califfato jihadista a dispetto delle ingenti perdite di territorio, uomini e mezzi subite da Ramadi a Tikrit, fino e Sirte. A suggerire di cosa si tratta è la sequenza fra l’attentato di Anis Amri sulla Breitscheidplatz di Berlino nel giorno di Natale e la strage al nightclub Reina di Istanbul nella notte di Capodanno: il bilancio complessivo di almeno 52 vittime e 126 feriti nasce dalla volontà del Califfo di portare la morte in coincidenza con le feste che più rappresentano la Cristianità. Il Califfato impedisce di celebrarle sui suoi territori perché le considera un’offesa all’Islam, ed ora dimostra di riuscire ad aggredirle anche sui territori di Stati occidentali «infedeli» e musulmani «apostati». E’ come se la legge della Jihad riuscisse a imporsi ovunque, umiliando i cristiani in Occidente come già avviene nel mondo arabo. In questa maniera il Califfato rafforza la propria legittimità, basata sulla violenza, agli occhi dei seguaci e moltiplica la capacità di reclutamento da cui dipende l’alimentazione della propria guerra permanente. A confermare la capacità di penetrazione ideologica del Califfato c’è l’assassinio ad Ankara dell’ambasciatore russo Andrey Karlov perché il killer, un ex agente della sicurezza di Recep Tayyp Erdogan, prima di sparargli ha urlato «Allah hu-Akbar» richiamandosi alle vittime di Aleppo ovvero uno dei campi di battaglia jihadisti. Che il killer fosse o meno dell’Isis conta assai meno del fatto che ne ha de facto espresso il credo ideologico al momento del «martirio».

Se il Califfo riesce a cogliere tali e tanti risultati è anche a seguito di errori e mosse false dei suoi maggiori avversari, a cominciare dagli Stati Uniti. Il presidente americano Barack H. Obama ha condotto contro Isis dal giugno del 2014 la più inefficace delle campagne aeree e nelle ultime settimane di mandato non ha accresciuto la pressione militare, continuando ad avere un basso profilo contro il terrorismo jihadista e preferendo agire per indebolire politicamente due Paesi – Israele e Russia – molto esposti nel combatterlo. Quali che siano i motivi di tali iniziative di Obama, l’impatto in Medio Oriente è stato di confermare il distacco Usa dal conflitto contro Isis.L’interrogativo è se il successore, Donald J. Trump, dal 20 gennaio vorrà e saprà rovesciare tale approccio restituendo all’America il ruolo di Paese leader nella guerra ai jihadisti frutto dell’attacco subito l’11 settembre 2001: assegnando alla Nato la nuova missione di cui ha bisogno per tornare protagonista, rafforzando la cooperazione strategica con Israele e coniando un’intesa proprio con la Russia di Vladimir Putin, trasformandola da avversario nel cyberspazio ad alleato nel conflitto del deserto per sconfiggere il Califfo del terrore.

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VIDEO ViViCentro – Reina: “Tonelli? E’ il calciatore che lo merita di più!”

Queste le sue parole

Al termine del match vinto dal Napoli per 2-1 contro la Sampdoria, grazie al gol all’ultimo istante di Lorenzo Tonelli, in mixed zone, ai nostri microfoni, è arrivato Pepe Reina. Queste le sue dichiarazioni.

dal nostro inviato al San Paolo, Ciro Novellino

Prostituzione: ‘parco dell’amore’ a Napoli, arrestato gestore

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Un ‘parco dell’amore’ e’ stato scoperto a Napoli e sequestrato dai carabinieri che hanno arrestato il gestore dell’area. Si tratta di un parcheggio sorto dal nulla sotto un cavalcavia di via Sponsilli, completamente abusivo, in una zona isolata; 15 stalli con tanto di tende per la privacy e con il materiale necessario a disposizione per incontri con le prostitute dell’area orientale della citta’.

Quando i militari dell’Arma vi hanno fatto irruzione, c’erano numerose ragazze dell’Est Europa appartate sulle auto dei ‘clienti’.

Il gestore, un uomo di 50 anni, era in un gabbiotto all’ingresso e si faceva pagare 25 euro a incontro: 5 per il parcheggio e 20 per la ragazza.

Nel gabbiotto trovati 410 euro, che sono stati sequestrati. L’uomo deve rispondere di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione.

(AGI) Red/Ing

Eurozona. Cresce oltre le attese l’indice di consumatori e imprese

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Al di là delle aspettative i risultati  sull’indice di fiducia di consumatori e imprese in Eurozona, relativo a dicembre 2016, salito al top dopo 5 anni, ossia ai massimi dal marzo  2011. I rilevamenti sul cosiddetto ‘sentimento economico’, sono effettuati dalla direzione Ecfin della Commissione europea, tenendo conto di indici di fiducia diversi, provenienti dai vari settori economici e dagli ‘umori’ dei consumatori. Il ‘business climate indicator’, è salito a +0,79% in Eurozona, il traguardo più alto dal 2011.
L’indicatore fa un salto notevole nel volgere di un mese e sale, da 106,6 di novembre, a 107,8 di dicembre. Tanto se si considera che il target era previsto cautamente in rialzo,  non oltre 106,8. Un indice di fiducia che riflette anche lo stato di un’economia in forma nonostante tutto, nonostante qualche arresa nel 2016, e un sentore di crisi, in particolare nel comparto bancario.
Incertezze che hanno portato il Governatore della BCE Mario Draghi, ad andare oltre il planning stabilito per la ‘terapia d’urto’ del Qe, prolungandone gli stimoli per tutto il 2017, e riducendo solo la portata del piano di acquisto di asset (da 80 mld a 60), lasciando comunque invariati i tassi. I risultati gli danno ragione, anche se, come sempre, il Governatore della Bundesbank non concorda con la politica monetaria portata avanti dalla BCE.
I riflessi sono incoraggianti anche per i dati macro dell’ultimo trimestre. Un buon segno dell’efficienza in Eurozona viene dall’indicatore macro economico PMI (Purchasing Managers’ Index). Alla fine di dicembre si può dire che il tasso di espansione si è mantenuto su solidi livelli. L’ultimo trimestre si è concluso così in accelerazione, con risultati inaspettatamente lusinghieri, lievitati anche i prezzi, e conseguente crescita dell’inflazione (1,1% a dicembre).
L’Indice PMI della Produzione Composita in zona euro, alla fine di dicembre è salita a 54,4, e anche qui il trend, rispetto a novembre (che era del 53,9), è più che positivo (L’indicatore PMI è positivo quando si attesta al di sopra di 50, e negativo quando va sotto il parametro).
Un grande balzo lo ha fatto l’industria, che è passata dallo 0,1 a 1,2 – l’indice dei consumatori si è stabilizzato a 5,1 – mentre l’indice dei servizi è in salito, e passa da 12,2 a 12,9.
In questa performance si è distinto il manifatturiero, che anzi ha trainato tutto il resto, con un sostenuto ritmo di crescita, da oltre due anni. Si spinge in avanti anche il terziario, che ha rivelato un notevole stimolo alla crescita. Tra i 4 paesi principali dell’Eurozona (Germania, Francia, Italia e Spagna), la Spagna ha marciato con maggiore impulso rispetto agli altri paesi, il ritmo di espansione economica è stato infatti record negli ultimi sei mesi del 2016.
La Germania, come c’era da aspettarsi, segue con il solito zelo.
Sono risultati che fanno ben sperare per i tempi incerti che attendono questi paesi, considerati anche gli appuntamenti elettorali in Olanda, Francia e Germania, che non presentano quadri di stabilità politica, e potrebbero portare segni di sfiducia nei mercati e negli stessi consumatori.
I dati positivi sull’espansione economica in Eurozona sono stati certamente migliorati dai volumi dell’export e da un afflusso di nuovi ordini che hanno dato una scossa alla produzione e alle vendite, mettendo in evidenza movimenti di crescita più veloci rispetto al 2015. In generale la Germania costituisce il traino principale di questi andamenti in positivo, nonostante un buon volume di espansione sia stata riscontrata anche negli altri paesi della zona euro, in particolare nei 4 più rappresentativi. In aumento le commesse in giacenza a dicembre, ancora migliorate rispetto al mese precedente.
Come tutti gli avvicendamenti di carattere macroeconomico (in positivo o in negativo), se il motore dell’economia esprime prestazioni efficienti, l’effetto si riverbera anche negli altri settori – in questo caso in positivo – sull’occupazione (per esempio), che mantiene la tendenza al rialzo degli ultimi due anni. Si distingue la Spagna, che come abbiamo visto nell’analisi dei dati sull’espansione economica, vede crescere anche i livelli di occupazione. Non rilevanti i dati concernenti l’Italia, nonostante un incoraggiante trend in salita.
Il prezzo del petrolio e del carburante ha stimolato l’aumento dei prezzi, e dunque l’inflazione, ma vi hanno contribuito anche i costi sull’import, considerato che l’euro negli ultimi mesi ha registrato un tasso di cambio più debole. Bisogna anche sottolineare che un debole tasso di cambio se è svantaggioso per l’import, agevola l’export. Per quel che riguarda il Pil, nell’ultimo trimestre in termini di espansione, si attesta su un +0,4% – (+0,3% novembre), in rilievo il balzo a dicembre.
I dati del PMI (Purchasing Managers’ Index) si rivelano migliori rispetto alle aspettative, nei confronti della stima precedente. Si attende in ambito Eurozona una spinta decisiva per l’anno in corso, che consolidi i dati incoraggianti dell’ultimo trimestre, portandosi via anche i detriti di una lunga e tormentata crisi.
Purtroppo, come già si è accennato, decisivi saranno i risultati delle consultazioni elettorali in programma nei mesi a venire in alcuni paesi dell’area euro,e proprio l’aleatorietà di questi eventi politici potrebbero condizionare la ripresa, in positivo qualora esprimessero stabilità, o in negativo invece se i partiti populisti salissero al potere, con virate ostili nei confronti della politica economica dell’Ue.

DEUTSCHE BANK PAGHERA’ AL FISCO USA 95 MILIONI DI DOLLARI

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Alla fine l’accordo tra il più importante Istituto di Credito tedesco e il fisco degli Stati Uniti è stato siglato, certamente i conti vanno in favore di Deutsche Bank, dato che il lungo contenzioso è partito con una richiesta di ben 14 mld di dollari. Un’ammenda che avrebbe messo definitivamente in ginocchio il colosso del credito tedesco, già a rischio default per questioni interne.
Era chiaro per tutto il mondo della finanza, e non solo in Germania, che  lasciare alla deriva un istituto d’importanza mondiale, avrebbe causato colpi e contraccolpi pericolosi per tutto il sistema del credito. Non è escluso che il contenzioso con il Dipartimento di Gustizia americano abbia tenuto conto di queste valutazioni, e si sia chiuso con un importo quasi irrisorio rispetto a quello originario.
L’inchiesta sui mutui subprime era partita nel 2014 (ma risale a fatti avvenuti nel 2000), e dopo due anni di contenzioso, la Deutsche Bank aveva patteggiato i primi di dicembre per un importo di 7,2 mld di dollari,  chiusa poi ora definitivamente con la Procura di New York e un accordo di soli 95 mln. E’ stato Preet Bharara, procuratore dello stato di New York, a comunicarlo.
I fatti, come si diceva, risalgono al 2000, e riguardano un’operazione di Deutsche Bank relativa  all’acquisizione di una holding americana, che deteneva azioni del gruppo Bristol myers-squibb, e con questi titoli aveva realizzato delle plusvalenze. Il colosso tedesco conseguentemente avrebbe dovuto versare imposte per decine di milioni di dollari, qualora avesse dato corso alla vendita dei titoli.
Per aggirare le spire del Fisco americano Deutsche Bank era ricorsa ad un espediente che non è purtroppo nuovo negli intrighi internazionali: aveva creato un sistema di società fantasma, un eldorado che consente questi ‘giochi di prestigio’, all’insaputa del fisco, fino a che il gioco però non viene scoperto, e allora con la luce del sole bisogna rifare i conti.
I due maggiori istituti di credito tedesco, Deutsche Bank e Commerzbank, si stanno riprendendo con molta fatica dopo una crisi che ha rischiato di travolgerli, ma, come scriveva in autunno Il Sole 24 ore, nonostante fossero banche strafallite, in base alla regola del ‘too big to fail’ (troppo grande per fallire..), la Germania ha escogitato gli espedienti (leciti o illeciti?) per salvarle, e se poi si disimpegnerà alla sua maniera dai trattati dell’Unione in materia di credito, poco importa. Il salvataggio è un imperativo quando si rischia di mettere a repentaglio il sistema.
E l’Italia continuerà a sorbirsi i sermoni del Presidente della Bundesbank, Jens Weidmann, del ministro delle Finanze tedesco, e il tam tam della Commissione europea, mentre sugli errori dei grandi si sorvola, perché la regola del più forte prevale anche sull’osservanza delle leggi e dei trattati.
Intanto gli USA nel 2016 hanno perseguito sia gli scaltri della Volskwagen che quelli della Deutsche Bank, la prima nel settore dell’automobilismo e l’altra in quello del credito, comunque rappresentanti a livello internazionali del business e del prestigio tedesco, che si sono alquanto incrinati con l’avvio di questi scandali.

Commento Ssc Napoli: “Tonelli manda al settimo cielo l’ urlo del San Paolo”

Napoli-Sampdoria 2-1, questo il commento della Ssc Napoli tramite il proprio sito ufficiale:
“All’ultimo respiro della prima partita dell’anno Lorenzo Tonelli manda al settimo cielo l’urlo del San Paolo. Strepitoso, fantastico, esaltante, emozionante, struggente ciò che accade nella notte di Fuorigrotta che posticipa l’Epifania con il regalo più bello che ci sia. Il Napoli ribalta la Sampdoria in poco più di un quarto d’ora. Segnano quelli che avevano un appuntamento col destino. Manolo Gabbiadini che entra ed in 5 minuti pareggia il conto con la sorte. Poi arriva un finale per guerrieri che non hanno mai smesso di lottare, correre e sognare.

Fino al 95esimo quando l’uomo che si battezzava in azzurro, Lorenzo Tonelli, non vuole star dietro a guardare e corre per 50 metri come se una forza dirompente lo attirasse verso l’attimo fuggente: destro forte e preciso sotto la traversa nell’estasi di un intero popolo. Sono le storie indimenticabili ed infinte che ammantano di fascino il mondo del calcio. Il Napoli illumina l’anno nuovo con un bagliore che non conosce dissolvenza all’orizzonte. Nella notte di Manolo e Lorenzo, i due eroi della porta accanto, nello splendore del Sabato del Villaggio”.

 
Da sscnapoli.it

Reina a Kiss Kiss: “Partita complicata per diversi fattori, contento di aver contribuito alla vittoria con i miei interventi”

Pepe Reina è intervenuto ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli nel post partita di Napoli-Sampdoria. Ecco quanto evidenziato:

 
“Nella ripresa abbiamo dimostrato di avere la giusta mentalità. Era difficile per diversi motivi: sia perché la Sampdoria ha fatto un’ ottima gara, sia per le condizioni del terreno di gioco. Abbiamo commesso troppi errori, specialmente nella nostra metà campo.
Tonelli? Un ragazzo esemplare che, insieme a Rafael, lavora più di tutti. Questo gol e questo momento sono meritati e sono felicissimo per lui.
Muriel è stato capace di crearci diversi problemi nel secondo tempo, son contento di poter aiutare la squadra con i miei intervento”.

Reina a Sky: “Silvestre mi ha ostacolato sul rinvio. Stasera vittoria di carattere”

Pepe Reina ha parlato ai microfoni di Sky Sport dopo la vittoria contro la Sampdoria. Ecco quanto evidenziato:

 
“Silvestre mi ha ostacolato durante il rinvio, l’ arbitro ha fischiato fallo e lo ha ammonito. Quando il difensore rincorre il portiere si capisce quali sono le sue intenzioni. Anche se non sembra il contatto c’è stato, con la gamba destra ha toccato il mio piede facendomi sbagliare il rinvio. Anche lui lo sa perfettamente. È una vittoria di carattere, l’ abbiamo cercata fino all’ ultimo. È un segnale importante per la crescita di questa squadra. Oggi è difficile trovare, in Italia, quale sia l’ anti Juve. Dobbiamo pensare a noi stessi e andare avanti nella nostra crescita. Questo club ha un futuro importante”.

Reina: “Felice di vincere così al 95′ con il gol di Tonelli”

Reina: “Felice di vincere così al 95′ con il gol di Tonelli”

Pepe Reina, ai microfoni di Premium Sport, al termine di Napoli-Sampdoria, ha dichiarato: “Bello cominciare così l’anno. Sapevamo che era una gara difficile dopo la sosta, su un terreno di gioco che ci ha messo in difficoltà. Sono felice a vincere così al 95’ con un gol di un ragazzo che se lo merita. Espulsione? Silvestre con la sua presenza disturba il mio rinvio quindi è fallo ed ammonizione. Non significa il contatto, io sento che mi tocca ma comunque basta ostacolare il rinvio del portiere per essere fallo. In ogni caso mi ha toccato con la gamba destra. Real Madrid? Adesso manca ancora tanto, ora pensiamo al campionato perché dobbiamo finire alti in classifica. La Juve vince per mentalità, noi dobbiamo fare il nostro e poi alla fine faremo i giudizi.”.

Del Genio: “L’atteggiamento ha penalizzato gli azzurri nel primo tempo, nella ripresa c’è stata la svolta”

Il giornalista Paolo Del Genio ha commentato la sfida tra Napoli e Sampdoria ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli. Ecco quanto evidenziato:
“Più che il terreno di gioco è stato l’ atteggiamento a penalizzare gli azzurri nel primo tempo. Atteggiamento che è cambiato nella ripresa con il 4-2-3-1 che andrebbe preso in considerazione.
Gabbiadini? E’ sempre stato un grandissimo professionista, non lo scopriamo oggi. Potrebbe anche restare se capisse che il suo ruolo è questo e non quello di titolare fisso. Credo che alla fine lascerà il Napoli”.

Sarri: “Nel secondo tempo grande mentalità, abbiamo fatto il salto. Arbitro? Siamo scontenti”

Sarri: “Nel secondo tempo grande mentalità, abbiamo fatto il salto. Arbitro? Siamo scontenti”

Ai microfoni di Premium Sport, è intervenuto Maurizio Sarri, il quale ha dichiarato: “L’atteggiamento del secondo tempo è un salto di qualità per noi. Nel primo tempo abbiamo fatto fatica, ma era prevedibile, contro una squadra organizzata, in un campo che non permetteva di esprimere il nostro gioco. La squadra nella seconda frazione di gioco ha avuto mentalità, voleva vincerla, ce lo siamo meritati. Capisco l’amarezza di Giampaolo, è pesante perdere gol così. Ma considerando ciò che abbiamo fatto nel corso della partita, numeri alla mano, è giusto il risultato. Giampaolo è bravissimo, ha fatto una grande partita. L’arbitro? Anche per noi ci sono occasioni dubbie, non siamo stati contentissimi nemmeno noi. Silvestri forse non ha toccato il nostro portiere, l’arbitro è stato tratto in inganno da un suo movimento. Tonelli ha avuto pazienza con noi, e noi con Tonelli. Siamo stati ordinati pur essendo in un modulo che non adoperiamo molto, con quattro attaccanti e Marek e Piotr in avanti. Ma vista la superiorità numerica era necessario fare qualcosa di diverso. A livello di brillantezza abbiamo pagato qualcosa. Gabbiadini? La volontà del ragazzo sarà decisiva, ma al momento sto dando fiducia a Manolo, perché penso possa risolvere le partite. Gabbiadini non è stato messo fuori, ma è sempre a disposizione. La sua volontà, ripeto, è importante. Io non ho alcune voce su possibilità di andare via. Io lo continuerò ad utilizzare normalmente. A Manolo piace partire da destra, un esterno atipico, diverso da ciò che facciamo noi. Il ruolo di esterno gli si addice di meno. La sua media realizzativa è anche elevata, credo possa fare la prima punta. Può fare l’attaccante esterno, ma dipende con chi gioca. Con Pavoletti, ad esempio, farei altre scelte.”

Ambrosini su Gabbiadini: “Buon atteggiamento il suo ma andrà via comunque”

Massimo Ambrosini, ex calciatore ed attuale opinionista Sky, ha parlato di Manolo Gabbiadini nel corso di Sky Calcio Live:

 
“Mi è piaciuto il suo atteggiamento. Anche nell’ ultima partita contro la Fiorentina si è preso un’ enorme responsabilità. È comunque molto difficile che possa restare in azzurro. La società ha preso Pavoletti nel ruolo di prima punta e non penso che Sarri possa proporre il doppio centravanti”.

Silenzio stampa per la Sampdoria, Giampaolo non parlerà alla stampa

Silenzio stampa per la Sampdoria, Giampaolo non parlerà alla stampa

Silenzio stampa per la Sampdoria. Il tecnico Giampaolo non parlerà ai microfoni della stampa dopo le decisioni piuttosto rivedibili dell’arbitrio Di Bello che hanno condizionato il match dei blucerchiati contro il Napoli. A parlare, per i liguri, solo il presidente Ferrero.

Adani: “Sull’ espulsione Reina poco sportivo ma va sottolineata l’ ingenuità di Silvestre”

Daniele Adani, ex calciatore ed attuale opinionista Sky, ha commentato l’ espulsione di Silvestre nel corso di Sky Calcio Live:

 
“Bisogna dire che Reina non è stato il massimo della sportività in quell’ occasione. Il problema è perché Silvestre doveva correre verso il portiere? È stata una grossa ingenuità che l’ arbitro ha fatto pagare”.

Ferrero furioso: “Questa partita determinata dal arbitro, adesso basta”

Ferrero furioso: “Questa partita determinata dal arbitro, adesso basta”

Ai microfoni di Premium Sport, è intervenuto il presidente della Sampdoria Ferrero, il quale ha dichiarato: “Questa partita l’ha decisa l’arbitro e la devono smettere. Se l’arbitro ha avuto una svista, perché Silvestre no ha toccato Reina sul secondo giallo, perché il quarto uomo non è intervenuto. La devono piantare, sempre addosso a noi. Deve cambiare questo sistema. Ha dato cinque minuti di recupero, allora lo potevate dire che restavamo a casa. Sono veramente incazzato, perché abbiamo fatto una grande partita. Se mi butti fuori senza motivo un mio difensore importante, io ho già perso. Non ha fischiato otto fuorigioco! Allora basta, mettiamo la moviola in campo e mandiamo via questi arbitri della FIGC. Dobbiamo cambiare le regole, qualcuno deve spiegarci cosa è accaduto. L’errore umano ci sta, ma sempre contro di noi! Ora dite quello che volete, ma i tre punti non me li darà più nessuno. Devo fare comunque i complimenti ai ragazzi, probabilmente un pari avrebbe accontentato tutti. Così non si fa, bisogna trovare dei mezzi che aiutano l’uomo a non fare questi errori madornali. L’assistente aveva il braccio ingessato, non alzava mai la bandierina. Mercato? Se ero uno sceicco compravo anche Messi, così non c’erano arbitri che tenevano…”.

Tonelli: “Questa serata è indimenticabile, non ho parole”

Tonelli: “Questa serata è indimenticabile, non ho parole”

Ai microfoni di Premium Sport, è intervenuto il man of the match della serata, Tonelli, il quale ha dichiarato: È indimenticabile ed incredibile questa serata. Quando dici lo sogni da bambino pensi a questo. Non ho parole. Nel primo tempo si faceva fatica ad uscire ma siamo stati bravi a non mollare, alla fine abbiamo portato a casa quello che ci meritavamo. Il lavoro paga ed io sono l’esempio”.

FOTO CLASSIFICA – Vittoria importante per il Napoli: agganciata la Roma al secondo posto

Gabbiadini e Tonelli regalano tre punti fondamentali al Napoli. Gli azzurri salgono a quota 38 punti raggiungendo il secondo posto in classifica alla pari con la Roma impegnata domani contro il Genoa.

 

 

 

Napoli-Sampdoria(2-1): Tonelli e Gabbiadini salvano il Napoli, ma che fatica

Napoli-Sampdoria(2-1): Tonelli e Gabbiadini salvano il Napoli, ma che fatica

Il Napoli supera per 2-1 la Sampdoria e inizia nei migliore dei modi questo 2017. Salva tutti il debuttante Tonelli, in gol al 95esimo dopo una partita piuttosto opaca. Il difensore segue Gabbiadini, che sigla la rete del 1-1.

IL TABELLINO

Napoli (4-3-3): Reina; Hysaj, Chiricheș, Tonelli, Strinić; Allan(58′ Zieliński 6), Jorginho(72′ Gabbiadini), Hamšík; Callejón, Mertens, L. Insigne. A disp.: Rafael, Sepe, Giaccherini, Maggio, Maksimović, Rog, Pavoletti, Diawara, R.Insigne, Lasicki. All.: Sarri.
Sampdoria (4-3-1-2): Puggioni; Pereira, Silvestre, Škriniar, Regini; Barreto, Torreira, Praet (76′ Inetty); Álvarez ; Schick (64′ Dodô 6.5), Quagliarella(51′ Muriel). A disp.: Krapikas, Tozzo, Fernandes,  Palombo, Pavlović, Cigarini, Djuričić, Bereszyński, Budimir. All.: Giampaolo
Arbitro: Di Bello della sez. di Brindisi
Marcatori: 30′ Aut. Hysaj (S), 77′ Gabbiadini (N)
Note-Ammoniti: Hysaj (N). Espulsioni: 61′ Silvestre (S) per doppia di ammonizioni.