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Castellammare di Stabia
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Matute: Convinto dall’entusiasmo della società – VIDEO

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Kelvin Matute sto bene fisicamente e sono a disposizione del mister

Per la consueta conferenza stampa infrasettimanale, si è presentato in sala stampa al Menti il neo acquisto delle vespe, Kelvin Matute.

Ecco le sue parole:

“Mi ha convinto la voglia di vincere della Juve Stabia e l’insistenza con cui la società mi ha cercato. Istintivamente ho scelto le vespe, ho subito accettato l’offerta anche perché ci sono alcuni compagni che conosco già. Ho trovato un gruppo carico e unito, si lavora molto bene e questo è importante. Mi auguro che tutto vada bene. Sto lavorando per tornare al meglio fisicamente ma mi sento discretamente. Devo integrarmi nel sistema di gioco e piano piano capirò bene le dinamiche del nostro gioco. Sono a disposizione del mister per ricoprire tutti i ruoli del centrocampo. Monopoli? Dobbiamo affrontare la gara con la massima concentrazione, siamo primi in classifica e chi gioca contro di noi darà il massimo per fermare la capolista. Noi, però, vogliamo continuare a vincere”

Salvatore Sorrentino

JUVESTABIA – NEWS

Cutolo: Entusiasta della scelta. Sto bene fisicamente e lo dimostrerò – VIDEO

Per la consueta conferenza stampa infrasettimanale, si è presentato in sala stampa al Menti il neo acquisto delle vespe, Aniello Cutolo. Ecco le sue parole:…

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Aniello Cutolo: Entusiasta della scelta. Sto bene fisicamente e lo dimostrerò – VIDEO

Per la consueta conferenza stampa infrasettimanale, si è presentato in sala stampa al Menti il neo acquisto delle vespe, Aniello Cutolo.

Ecco le sue parole:

“Ringrazio la società per avermi dato la possibilità di venire a Castellammare. Sulla mia scelta ha inciso l’ambizione della società, tutti crediamo nel nostro obiettivo e lotteremo fino alla fine per raggiungerlo. Castellammare è una piazza esigente e noi dobbiamo continuare a fare bene per loro. La Juve Stabia mi voleva e io volevo la Juve Stabia, ora sono qui e dobbiamo lavorare per il bene delle vespe. Conosco già Matute con il quale sono stato a Crotone, è un ottimo giocatore e un bravo ragazzo. Non mi sento vecchio, anzi sto bene e sono arrivato con tanto entusiasmo. Questa è la piazza giusta per rilanciarmi dopo due stagioni opache. Mi sento in forma, ho tanta voglia di calcio e di vincere. Devo ripagare sul campo la fiducia riposta in me. L’età è solo un numero e dimostrerò di stare bene. Ho giocato con Polito e Fontana, ieri mi sono già allenato e quindi ho avuto un primo approccio con il gruppo, che mi sembra un gruppo importante. Mi adatto in ogni ruolo dell’attacco, sono un attaccante e credo che questo modulo sia congeniale alle mie qualità. Monopoli? Sarà una gara insidiosa perchè dopo una lunga sosta ci sono sempre insidie. Però credo dipenda tutto da noi, dobbiamo ripartire così come avevano finito l’anno i miei compagni, in casa dobbiamo prendere sempre al massimo. Ora pensiamo al Monopoli e puntiamo alla vittoria, poi penseremo a quelle fuori e cercheremo di vincere anche fuori casa. Noi dobbiamo pensare a noi stessi e non agli altri. È un campionato difficilissimo con tante squadre attrezzate che si rinforzeranno ancora di più. Noi siamo consapevoli dei nostri mezzi e della nostra forza, la società sta cercando di rinforzarsi ancora ma credo che una squadra prima in classifica sia già forte così.

Salvatore Sorrentino

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Maradona: “Ieri sono tornato a riscaldare i cuori dei napoletani”

Maradona: “Ieri sono tornato a riscaldare i cuori dei napoletani”

Protagonista di queste giornate, Diego Armando Maradona ha voluto pubblicare una fotografie sul proprio account di Facebook che lo ritrae ensieme all’attore e regista dello spettacolo teatrale Alessandro Siani: “Come 30 anni fa, ieri sono tornato a sentire la passione di questa bellissima città e a riscaldare i cuori dei napoletani. Grazie a tutti coloro che hanno fatto “Tre volte 10” un successo esplosivo. E grazie anche a tutti coloro che non sono riusciti ad entrare al teatro San Carlo, ma erano presenti nonostante il freddo!

Juve Stabia vs Monopoli, cambia l’orario di inizio della gara

Juve Stabia vs Monopoli segna la ripresa del campionato dopo la lunga sosta invernale. Le Vespe sono attese da un finale di stagione (17 partite) tutte da vivere al massimo con un obbiettivo ben in mente: rendere la vita difficile a Matera, Lecce e Foggia per la conquista del primo posto finale.

Il calciomercato ha regalato finora due acquisti importanti: il centrocampista Matute e l’attaccante Aniello Cutolo.

La gara inizialmente prevista per sabato 21 gennaio alle ore 20:30 è stata anticipata alle ore 14:30 su richiesta del Monopoli.

La Juve Stabia nel pieno dei rapporti di massimo collaborazione intrapresi con tutte le altre società di calcio ha accettato a questa richiesta che permette al Monopoli di gestire in modo più agevole e comoda l’organizzazione della trasferta.

Oggi è arrivata l’ufficialità da parte della Lega Pro. Pubblichiamo il comunicato ufficiale:

“La Lega, a ratifica degli accordi intercorsi tra le società interessate, ha disposto che la gara indicata in oggetto SABATO 21 GENNAIO 2017, Stadio ”Romeo Menti”, Castellammare di Stabia, abbia inizio alle ore 14,30, anziché alle ore 20,30.”

Cavani: “Guardo sempre il Napoli in tv, tifo affinchè vinca lo scudetto”

Cavani: “Guardo sempre il Napoli in tv, tifo affinchè vinca lo scudetto

Edinson Cavani, attaccante del Paris Saint-Germain ed ex Napoli, ha rilasciato un’intervista al Corriere dello Sport: “Ammetto che c’è stata la possibilità di tornare in Italia, perché nel calcio succedono delle cose, anche indipendenti dalla tua volontà, che portano le società a prendere certe decisioni. Per questo l’ipotesi di tornare in Italia c’era e l’ho presa in considerazione, ma alla fine sono rimasto a Parigi e adesso faccio il centravanti come preferisco.

Napoli? Sono rimasto legato a tutte le squadre dove ho giocato, in particolar modo al Napoli che guardo sempre in televisione ogni volta che posso. Ho visto il match vinto contro il Pescara e gli azzurri mi sono piaciuti. Sarri è bravo e il suo calcio è offensivo, rapido e bello. Lui pensa sempre a segnare e a far divertire il fantastico pubblico del San Paolo. Non so se il Napoli può vincere lo scudetto, ma io tifo perché succeda.

Champions League? Spero che passi il turno contro il Real. Sarà importante l’andata a Madrid perché quello è un campo molto difficile e caldo come il San Paolo dove vedrete che il pubblico al ritorno sarà uno spettacolo. Lì nei miei anni abbiamo vinto contro il City e contro il Chelsea e il Napoli può ripetere una di quelle imprese”.  

Cessione Gabbiadini, niente offerte da 25mln

Cessione Gabbiadini, niente offerte da 25mln

L’attaccante del Napoli Manolo Gabbiadini, visto l’arrivo di Leonardo Pavoletti ed il rientro dall’infortunio di Arkadiusz Milik, potrebbe finire in Premier League. Per Tuttosport bisognerà attendere gli ultimi giorni di mercato per capire se lascerà l’azzurro perchè “al momento nessuna offerta congrua alla richiesta di 25 milioni è arrivata ad Aurelio De Laurentiis“. Inoltre il presidente del Napoli ha fatto sapere che non svaluterà il calciatore vendendolo a una cifra inferiore al prezzo fissato” dunque le tre squadre di Premier interessate a Gabbiadini Southampton, West Bromwich e West Ham – sono avvisate.

Juve Stabia, presentato il calendario Shalom 2017: complimenti all’Under 17

Juve Stabia, presentato il calendario Shalom 2017

Era destino che la presentazione della terza edizione del calendario del “Trofeo Shalom” dovesse essere caratterizzata dalla neve. Domenica 15 gennaio, infatti, durante la presentazione svoltasi presso la “Taverna di Orazio” in Benevento, l’intero Sannio è stato bersagliato da una copiosa nevicata che non ha impedito, però, il regolare svolgimento della conferenza stampa.
“Il nostro calendario giunge alla terza edizione” comincia Nunzio Raffio, presidente dell’Asd Shalom, “e siamo orgogliosi di riuscire ancora una volta nel nostro intento nonostante le sempre innumerevoli difficoltà che incontriamo. Voglio ringraziare tutti gli intervenuti e voglio fare un plauso particolare ai fotografi membri del nostro staff: quest’anno abbiamo potuto scegliere tra addirittura oltre 2000 fotografie. Quelli che potrete vedere nel calendario sono gli scatti che abbiamo ritenuto maggiormente significativi e che rappresentano i valori alla base del nostro torneo”.

Juve Stabia settore giovanile presente con il tutor dell’attivita’ di base Avv.Volpe Lorenzo, che ha ritirato i calendari che presto saranno distribuiti agli atleti dell’Under 17 che nell’ultima edizione svoltasi dal 24 al 28 Agosto 2016, hanno raggiunto il podio classificandosi al terzo posto e vincendo con capitan Cassella il premio ” Etica e Fair Play”: “Sono molto orgoglioso dei ringraziamenti ricevuti dall’organizzazione Shalom nei confronti della nostra squadra Under 17, che ha retto il confronto con le consorelle campane di A e B, cedendo in semifinale nei minuti finali al Bn; ma comunque nella classifica finale si e’ lasciata alle spalle Avellino, Salernitana e Casertana. Consegno al nostro resp Mainolfi tutti gli attestati di stima dei presenti (dal consigliere regionale Figc Iacoviello, al presidente del Coni Collarile, passando per il delegato Figc D’Argenio), per la serieta’, la correttezza e la capacita’, della ns Under 17; e per aver riportato dopo anni la Juve Stabia ad un evento che oramai puo’ essere considerato il piu importante nella fase pre/campionato”.                       

a cura di Ciro Novellino

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Eccellenza-Procida: grave infortunio per Fabrizio Muro

Nel pomeriggio di ieri il calciatore Fabrizio Muro si è sottoposto agli esami strumentali di rito  per verificare le proprie condizioni dopo lo scontro di gioco che lo ha costretto a lasciare il campo durante il derby contro il Barano, dopo aver segnato il gol del vantaggio. L’infortunio è sembrato subito molto serio e infatti gli esami hanno confermato le prime sensazioni Dalla prima risonanza effettuata nella giornata di ieri,sarebbe emersa una diagnosi più grave del previsto: il centrocampista, infatti, avrebbe riportato una rottura del legamento crociato anteriore e la lesione del menisco del ginocchio destro. Domani pomeriggio, Muro sarà sottoposto ad un ulteriore controllo che, qualora dovesse confermare la prima diagnosi, costringerà il calciatore biancorosso ad un’operazione e ad uno stop di circa 5 o 6 mesi.  A Fabrizio un forte augurio di pronta guarigione,con la speranza di vederlo di nuovo in campo più forte di prima.

Milik verso il ritorno in campo, mancano solo due settimane

Milik verso il ritorno in campo, mancano solo due settimane

L’attaccante polacco del Napoli Arkadiusz Milik è fuori per infortunio da ottobre ma adesso sta davvero per rientrare come racconta la Gazzetta dello Sport: “Un paio di settimane ancora, tre al massimo, e sarà in campo. Per affrontare un impegno ostico come quello con il Real Madrid sarà fondamentale contare su di lui. Sta riprendendo confidenza con gli schemi e con i compagni, presto riprenderà anche confidenza con il gol. Nella rincorsa allo scudetto può essere considerato in pratica un nuovo acquisto alla stregua di Pavoletti“.

Lorenzo Bini Smaghi: ”la flessibilità sui conti ha fallito” serve ”meno spesa pubblica”

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Il presidente di Société Générale Lorenzo Bini Smaghi, ex membro della Bce, oggi spiega, in un’intervista, che “la flessibilità sui conti ha fallito” e dice che per il rilancio dell’economia serve “meno spesa pubblica”.

Lorenzo Bini Smaghi: “La flessibilità ha fallito. Meno spesa pubblica per rilanciare l’economia”

“Per le banche italiane servono piani seri e manager competenti. I dazi di Trump? Danneggerebbero soprattutto gli Stati Uniti”

ROMA – Occorre cambiare strada: allentare i freni della spesa pubblica, come ha fatto Matteo Renzi, non ha portato vantaggi. Lorenzo Bini Smaghi, dal 2005 al 2011 nell’esecutivo della Bce, ora presidente della banca francese Société Générale, spiega la bassa crescita dell’Italia con la mancanza di riforme incisive, capaci di offrire ai cittadini miglioramenti apprezzabili. E se davvero gli Stati Uniti diverranno protezionisti, dice, faranno danno soprattutto a sé stessi.

Arriva il richiamo dell’Europa sul deficit italiano.  

«È il momento opportuno per fare un’analisi critica della strategia economica seguita in questi anni, che porta il nome di “flessibilità”, ossia più disavanzo pubblico e più riforme. Il deficit in più c’è stato – soprattutto tenendo conto che i risparmi da minori interessi sul debito sono stati tutti spesi – invece le riforme si sono arenate. Questo ci dicono il Fmi, l’Ocse, la Commissione europea. Ce lo dicono forse anche gli italiani».

Il 2017 parte un po’ meglio in altri Paesi, mentre per l’Italia il Fmi ritocca le previsioni al ribasso.  

«Appunto. Nonostante il maggior deficit la crescita è deludente. Il ritardo sugli altri Paesi europei aumenta, invece di ridursi come promesso. Cercare consenso sul tempo breve non premia. Occorre incidere sulla spesa corrente, sia per aumentare gli investimenti pubblici, sia per far scendere il debito».

Nel giudizio di Fmi e Ocse i debiti appaiono oggi meno preoccupanti

«I tassi di interesse rimarranno bassi per alcuni anni ancora, indipendentemente dal “quantitative easing” della Bce. Ma mi preoccupa che l’Italia sia il solo Paese dell’euro (con la Grecia) dove i tassi, pur se contenuti, sono superiori alla crescita economica. Questo segnala una potenziale instabilità del debito. Purtroppo si ripete la storia degli ultimi 20 anni: si fa il risanamento non quando l’economia cresce (e costerebbe meno) ma quando siamo costretti dai mercati finanziari. È il frutto della “veduta corta” di chi governa».

Come fa la politica a guardare lontano se gli elettori diffidano di chiunque gli chieda rinunce oggi per star meglio domani?

«Nemmeno con la politica della spesa si guadagnano consensi, come mostra il referendum».

Tra i politici l’esito del referendum perlopiù fa ritenere rischiosa ogni riforma. 

«Sarebbe un errore clamoroso pensare che il no al referendum sia un no alle riforme. Se non se ne facessero più rallenterebbe ulteriormente la crescita, peggiorerebbe la disoccupazione, salirebbe ancora il malcontento contro chi governa. Certo, chi fa le riforme si espone al rischio di perdere alle prossime elezioni, come disse una volta Juncker, ma chi non fa le riforme perde di sicuro. Per rendere popolari i cambiamenti occorre legarli a traguardi specifici, chiari a tutti. La riforma della scuola, ad esempio, che obiettivo ha? Assumere migliaia di insegnanti o migliorare la qualità dell’istruzione, sulla base di criteri misurabili? Con obiettivi definiti e condivisi, tutti possono poi verificare se si è agito nel modo giusto».

La tentazione di non far nulla e di accusare l’Europa è forte. Specie se la Germania dice no a tutto.

«La storia dell’integrazione europea è il frutto di un processo un parallelo di convergenza economica e di rafforzamento delle istituzioni. Bisogna continuare su questa via, con sforzi da tutte le parti in causa. Chi chiede un ministro europeo dell’economia deve essere pronto a concedere un più forte risanamento delle finanze pubbliche. Chi chiede una assicurazione comune dei depositi deve accettare una riduzione dei rischi bancari, a cominciare dalla diversificazione dei titoli pubblici detenuti dalle banche».

Sarebbe dura quest’ultima, per le banche italiane… A proposito, conviene investire 20 miliardi per rimetterle in piedi?  

«Per il Monte dei Paschi si sarebbe speso meno intervenendo a luglio, subito dopo la pubblicazione degli “stress test”. In generale, conviene se i fondi servono a ristrutturare le banche, risanarle e poi rivenderle con magari un guadagno per i contribuenti, come sta avvenendo per la banca Lloyds nel Regno Unito. Per fare questo ci vuole un piano industriale chiaro, occorrono manager competenti che valutino anche future aggregazioni nello spazio europeo. Altrimenti si buttano via i soldi e magari tra qualche anno se ne devono mettere altri».

In prospettiva però butta male per tutti, se davvero Donald Trump metterà tariffe sulle importazioni.  

«Sarebbe un errore grave innanzitutto per gli stessi Stati Uniti che sono un importatore netto. L’aumento dei dazi, facendo salire i prezzi, ridurrebbe il potere d’acquisto delle famiglie. E nel mondo la leadership americana imboccherebbe la via del declino. Colpisce che il presidente cinese Xi sia accolto a Davos come il nuovo paladino del mondo globalizzato».

vivicentro.it/economia
vivicentro/Lorenzo Bini Smaghi: ”la flessibilità sui conti ha fallito” serve ”meno spesa pubblica”
lastampa/Lorenzo Bini Smaghi: “La flessibilità ha fallito. Meno spesa pubblica per rilanciare l’economia” STEFANO LEPRI

De Laurentiis: “Maradona per me è un mito, in Serie A tutto è ancora aperto”

Le sue parole

Nella serata di ieri il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis è stato al Teatro San Carlo per lo spettacolo “Tre volte Dieci” che ha visto Diego Armando Maradona protagonista sul palco. La Gazzetta dello Sport riporta le parole del patron azzurro: “Maradona per me è un mito, con lui ho fatto anche un film, ricordo che si divertiva a palleggiare quando il sole stava per tramontare. Appena avrà risolto i suoi problemi con l’agenzia delle Entrate, sarà il nostro ambasciatore nel mondo.

Campionato? Ne vedremo delle belle nei prossimi 90 giorni, tutto è ancora aperto.

Diego chiede lo scudetto? Stando a Dubai forse nemmeno ricorda che lui non c’è stato sette anni consecutivi in Europa come il mio Napoli”.

Higuain: “Ritorno a Napoli? Il clima sarà quello che loro vogliono”

Le sue parole

Gonzalo Higuain, attaccante della Juventus ed ex Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni a La Gazzetta dello Sport:

Si è fissato un obiettivo di gol a inizio stagione?

“Arrivare a quota 36 come l’anno scorso è difficile, ma a me importa segnarne abbastanza per vincere titoli. Il numero non mi importa, per fortuna alla Juve ci sono anche altri che possono fare gol. E farne tanti”.

Maradona è recentemente tornato a Napoli. Fra un po’ toccherà a lei. Che clima si aspetta?

“Un saluto e un abbraccio a Maradona. Il clima sarà quello che loro vogliono che sia. Io sono tranquillo. La mia testa è concentrata solo su come aiutare la Juve a vincere più titoli possibili”.

 

Promozione-il presidente del Bacoli risponde al tecnico Di Meglio: “Assurde ed insensate le accuse nei nostri confronti”

Domenica pomeriggio, al termine della partita tra Nuova Ischia e Rione Terra,terminata a reti bianche. Il tecnico dei gialloblu ,Isidoro Di Meglio nel post partita ha rilasciato delle dichiarazioni, in merito a delle decisione arbitrali che hanno condizionato la partita. Dichiarazioni rilasciate dal tecnicno isolano, che non sono andate per niente giù alla società del Bacoli Sibilla:”Non  vorrei che questi continui lamenti che arrivano da Bacoli dopo il mancato ricorso per Mazzeo stiano un po’ condizionando chi viene poi ad arbitrare ad Ischia, si sta andando un po’ troppo oltre. ” Nella serata di ieri è arrivata la risposta da parte del presidente Capuano. Lo stesso che ha presentato il ricorso per le tre giornate di squalifica a Mazzeo, ma senza alcun esito positivo dalla lega. Una risposta da parte del presidente,che non fa altro che accendere gli animi o se vogliamo l’adrenalina in vista del big-match di domenica. ” Ho sentito delle cose poco simpatiche nei nostri confronti –dichiara Capuano nella nota emessa dalla società–  essendo accusati di esserci lamentati troppo in merito alla squalifica di Mazzeo ed io vorrei capire che problemi ha questo Di Meglio che nemmeno conosco e che rilascia frasi sul conto della società da me presieduta. Addirittura parla, per una gara non vinta in casa, che le nostre lamentele influenzano gli arbitri allora credo che il tecnico dell’Ischia voglia accendere una gara importante ma non decisiva. La squalifica di Mazzeo e la disparità di trattamento avuta dalla Corte di Appello nei nostri confronti rispetto al calciatore dell’ Ebolitana mi hanno irritato e non poco, quindi non vedo il motivo del fastidio che ho dato a questo signore che non è nessuno per parlare di noi. Nel calcio i presidenti ci rimettono i soldi credo di essere in diritto di poter parlare o Di Meglio ad Ischia vieta alla proprietà di parlare? Lo ribadisco pensi a lui e non a noi perché è stato veramente fuori luogo”.

 

A cura di Simone Vicidomini 

Pier Carlo Padoan: l’enfasi va messa sulla crescita e l’occupazione

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Il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, scrive a La Stampa per rispondere al rapporto del World Economic Forum: “Mentre altri pensano che l’austerità sia il modo migliore se non addirittura l’unico per ridurre il debito, noi siamo convinti che l’enfasi debba essere messa sulla crescita e l’occupazione”.

Padoan: un freno al debito, ma ora pensiamo a crescita e occupazione

La lettera del ministro dell’Economia

La diseguaglianza, in Italia particolarmente elevata da ben prima della grande recessione, limita la mobilità sociale, danneggia la crescita ed è inaccettabile dal punto di vista etico.

Se è vero che la crisi ha colpito tutti, coloro che partono da posizioni più svantaggiate declinano rapidamente verso la povertà assoluta. Il recente rapporto del World Economic Forum sul legame tra inclusione sociale e crescita conferma le nostre convinzioni: una crescita perseguita senza attenzione all’inclusione è effimera oltre che ingiusta. Aggiungo che può essere tra le cause dell’instabilità politica, come dimostrano le consultazioni elettorali e referendarie tenute nei paesi più sviluppati nel corso del 2016. Per questi motivi abbiamo posto l’inclusione sociale in cima all’agenda del G7 delle Finanze che si terrà in maggio a Bari. Per questi motivi il prossimo Documento di Economia e Finanza conterrà per la prima volta una valutazione dell’impatto delle politiche pubbliche sull’inclusione sociale, grazie all’iniziativa del Parlamento italiano.

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Le cause della divaricazione tra inclusi ed esclusi trova le sue radici più profonde nei limiti strutturali del sistema italiano, che non ha saputo modernizzarsi adeguatamente con il passare degli anni: il mercato del lavoro non riesce ad includere giovani e donne, élite estrattive continuano a trarre rendite da posizioni privilegiate, corporazioni sedimentate anche nell’ambito di servizi a scarso valore aggiunto impediscono l’accesso a nuovi soggetti più creativi ed efficienti, sistemi di welfare e di tassazione sono inefficaci nel migliorare la distribuzione del reddito, l’evasione fiscale è una piaga, la divergenza tra Nord e Sud non è ancora recuperata e aumenta quella tra le aree svantaggiate (presenti anche nel Centro-Nord) e i poli dove si concentra la ricchezza.

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Negli ultimi tre anni il Governo ha iniziato ad affrontare questi problemi con una politica di bilancio decisamente meno restrittiva, anzi moderatamente espansiva, che ci ha portato fuori dalla recessione ed ha aumentato l’occupazione. Ne hanno tratto vantaggio anche le riforme strutturali che dispiegano i loro effetti benefici più rapidamente, e con maggior intensità, in un contesto macroeconomico favorevole. Rilanciare oggi la crescita e l’occupazione attraverso una politica di bilancio attenta alla crescita oltre che al consolidamento favorisce anche l’occupazione nel lungo termine. La lotta all’evasione fiscale è migliorata (tant’è che nel 2016 gli introiti da questo fronti hanno raggiunto la cifra record di 17 miliardi) e il mercato del lavoro è stato reso più dinamico (tra gennaio 2015 e novembre 2016 la crescita degli occupati è stata di 436mila unità).

Diverse politiche sono state messe in campo, molto rimane da fare. In primis, una piena attuazione del reddito di inclusione, che è tra le priorità del Governo in questo scorcio di legislatura. Si tratta di un intervento che non si limita a erogare risorse ma coinvolge i destinatari dei benefici per renderli soggetti attivi di un processo di inclusione: innanzitutto nella scuola e nel lavoro. Vanno, inoltre ed indubbiamente, migliorate le politiche per colmare la distanza tra il Nord ed il Sud del paese.

D’altra parte il WEF e altri osservatori internazionali segnalano nel nostro sistema importanti luci, non soltanto ombre, come l’assistenza sanitaria universalistica, per la quale siamo in vetta alla classifica e dove siamo intervenuti anche recentemente, sia con l’incremento della spesa sia con una sua migliore qualificazione e l’ampliamento dei servizi offerti.

Il mondo ha bisogno di muoversi alla ricerca di un equilibrio tra la libertà di iniziativa e l’inclusione di tutti i cittadini nei processi di incremento del reddito e di progresso delle condizioni di vita. Una strada passa attraverso la migliore organizzazione dello Stato, in tutte le sue articolazioni, affinché migliori la propria capacità di produrre beni pubblici. Un’altra strada passa per politiche di bilancio che sostengano adeguatamente la crescita e l’occupazione nel breve così come nel lungo periodo.

Il confronto tra il Governo e le istituzioni europee, e talvolta anche con altri partner dell’Unione, non riguarda l’obiettivo del risanamento dei conti pubblici. Su questo conveniamo che il rapporto tra debito e Pil è elevato, e per questo abbiamo messo un freno alla dinamica di crescita ininterrotta degli ultimi anni e abbiamo stabilizzato l’indicatore. Ciò che ci distingue da molti interlocutori è la ricetta per perseguire l’obiettivo: mentre altri pensano che l’austerità sia il modo migliore se non addirittura l’unico per ridurre il debito, noi siamo convinti che l’enfasi debba essere messa sulla crescita e l’occupazione. Una crescita sostenibile e pertanto non drogata dal disavanzo (che infatti diminuisce regolarmente dal 2014), affiancata da riforme strutturali capaci di aumentare stabilmente il potenziale produttivo.

Soltanto con una crescita più sostenuta nella dimensione e capace di includere più cittadini, più equilibrata nel rapporto tra componenti della società, si potrà finalmente avviare un recupero pieno del potenziale del nostro Paese. Dobbiamo innescare un circolo virtuoso. È un lavoro che chiede anni di impegno coerente e la continuità nelle politiche economiche darà un contributo cruciale per conseguire questo risultato.

vivicentro.it/economia
vivicentro/Pier Carlo Padoan: l’enfasi va messa sulla crescita e l’occupazione
lastampa/Padoan: un freno al debito, ma ora pensiamo a crescita e occupazione PIER CARLO PADOAN*

* Ministro dell’Economia e delle Finanze

La scelta di Gentiloni sui conti pubblici

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L’Italia non presenterà una manovra aggiuntiva alla Commissione europea.

La posizione del presidente del Consiglio Paolo Gentiloni chiude all’ipotesi di un nuovo intervento sui conti pubblici. Alla luce delle forti tensioni internazionali Gentiloni ritiene miope la richiesta di ridurre il deficit dello 0,2%.

Gentiloni ha deciso: “Non ci sarà nessuna manovra correttiva”

Bruxelles prepara la lettera per il debito eccessivo. Disappunto a Palazzo Chigi per l’iniziativa Ue

ROMA – La prima, grossa grana della sua vita da capo del governo, Paolo Gentiloni ha deciso di affrontarla, stando ben attento a non abbassare la guardia. Per il momento nessuna dichiarazione ufficiale davanti alla lettera di «richiamo» in arrivo dalla Commissione europea che, senza invocarla esplicitamente, alluderebbe ad una manovra correttiva della Legge di stabilità di 3 miliardi e 400 milioni di euro.

Ma la prima reazione del presidente del Consiglio è stata di «disappunto», di forte sorpresa per la tempistica dell’iniziativa europea. Gentiloni ritiene al limite del surreale l’approccio rivendicativo col quale Bruxelles guarda all’Italia, in settimane nelle quali sta cambiando radicalmente il quadro internazionale.

Con un presidente degli Stati Uniti come Donald Trump che sembra prepararsi a guardare all’Europa con un approccio potenzialmente dissolutorio, con la premier inglese Theresa May che oggi finalmente spiegherà come intende pilotare la Brexit, con la Francia a rischio-Le Pen, in sostanza con un contesto così movimentato, il nuovo presidente del Consiglio ritiene miope la richiesta della Commissione all’Italia di ridurre dello 0,2% il proprio deficit. Con una battuta del tutto informale, Gentiloni ha paragonato un atteggiamento di questo tipo a quello del pianista che continua a suonare nel saloon mentre attorno a lui imperversa una rissa.

E con questo spirito, confidato nei contatti informali di queste ore, Gentiloni ha deciso la linea per i prossimi giorni: come sempre in questi casi con Bruxelles si apre una trattativa, «l’Italia non ha alcuna intenzione di aprire guerre con nessuno», infrangere le regole o di lanciarsi nel burrone dell’extra-deficit. Ma al tempo stesso non ha alcuna intenzione – ecco il punto dirimente – di ipotizzare manovre, manovrine o aggiustamenti.

Al termine di una trattativa che si intende condurre senza rigidità, si rifaranno i conti e, nel caso, si ritoccheranno i numeri del Documento di economia e finanza, ma al momento nulla cambia. Anche perché, ma su questo a palazzo Chigi sono attentissimi ad evitare polemiche, la Commissione è parsa avere un approccio benevolo nei confronti di alcuni Paesi (Spagna e Portogallo e non solo) che hanno sfondato i parametri.

Certo, la posizione di Palazzo Chigi per il momento è espressa in modo informale e dunque è prematuro rilevare un discostamento da quanto dichiarato dal ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan: «Vedremo se sarà il caso di prendere misure ulteriori per sostenere i conti pubblici ma come ho sempre detto la via maestra per abbattere il debito è la crescita». Prematuro capire se sia la riproposizione della dialettica -sempre civile – tra Renzi e Padoan o se invece il ministro abbia volutamente esposto una posizione più negoziale.

Certo, Gentiloni intende presentarsi domani a Berlino per il bilaterale con Angela Merkel con il suo stile, così diverso da quello di Matteo Renzi, ma anche con un messaggio chiaro: l’Italia è quella di prima. Rispetto alla stagione di Renzi, non si fa un passo indietro. Un Paese fondatore che continua a considerarsi in credito e non in debito rispetto a Bruxelles, anche alla luce del dossier immigrazione: è vero che su questo fronte la stagione invernale non fa testo, ma nei primi giorni del nuovo anno gli arrivi in Italia sono triplicati rispetto al periodo corrispondente dello scorso anno.

D’altra parte il preannuncio dell’invio della lettera da parte della Commissione europea fa parte degli eventi messi nel conto. A novembre l’esecutivo Ue aveva pubblicato un’opinione attendista sulla manovra per il 2017 rilevando che il bilancio italiano era a rischio rispetto alle regole del Patto di stabilità. Nelle prossime settimane la Commissione pubblicherà il rapporto sul debito pubblico: un altro fronte sul quale l’Italia rischia grosso.

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vivicentro/La scelta di Gentiloni sui conti pubblici
lastampa/Gentiloni ha deciso: “Non ci sarà nessuna manovra correttiva” FABIO MARTINI

Roberto Amodio: ”Santacroce può dare un contributo importante. I nuovi arrivati…”.

L’intervento di Roberto Amodio al Pungiglione Stabiese

Nel corso della puntata de “Il Pungiglione Stabiese”, programma radiofonico a cura della nostra redazione di ViviRadioWeb abbiamo avuto come nostro ospite telefonico l’ex capitano della Juve Stabia Roberto Amodio. Tanti i temi trattati con l’attuale consigliere delle società. In particolare abbiamo tracciato un bilancio di questo inizio di calciomercato, passando per l’imminente ripresa del campionato. Ecco alcuni frammenti della lunga intervista concessaci:

Roberto sappiamo che il mercato lascia delle sorprese in negativo e in positivo, c’è da dire che riguardo alle prime due operazioni portate a termine dalla Juve Stabia sono operazioni positive e importanti, perché sono due calciatori di qualità e di spessore; anche se poi alla fine sarà il rettangolo di gioco a decidere:

Sicuramente sono arrivati dei calciatori importanti consapevoli che arrivano in uno spogliatoio di una squadra che in questo momento è prima in classifica insieme ad altre due compagini. Metteranno a disposizione la loro esperienza, stiamo parlando di calciatori che nel loro curriculum hanno vinto diversi campionati. Arrivano in un momento decisivo del campionato con il girone di ritorno che, sappiamo, da anni, è ben diverso rispetto al girone d’andata. Le squadre giocheranno con la consapevolezza che i punti diventano importanti e quindi ognuno giocherà con i propri obiettivi e un po’ di esperienza non guasta mai. Non si discute sulle qualità tecniche dei nuovi arrivi, bisogna però far attenzione sulle qualità morali, è vero che sono calciatori che hanno un passato importante, però bisogna rispettare anche ciò che di buono fino adesso è stato profuso da altri calciatori. L’importante è che metteranno a disposizione la loro esperienza per la Juve Stabia, e sicuramente possono dare un contributo importante.

Ci sono difficoltà ad ingaggiare calciatori, tant’è che il primo obiettivo di questo mercato, ovvero un terzino sinistro, individuato in De Vito tarda ad arrivare. Il calciatore sta facendo di tutto per liberarsi dal Messina,non si allena da diversi giorni, ma è trattenuto dalla società peloritana. Come si gestisce una situazione del genere?

Purtroppo sono calciatori che appartengono ad altre società e non sempre si riesce ad ingaggiarli visto che appunto la società detentrice del cartellino non è intenzionata a privarsene. Intanto posso dire che sono ottimista sul recupero di Liviero, calciatore che a breve ritornerà a giocare, ha subito un brutto infortunio, però sono fiducioso, perché in queste ultime settimane sta procedendo bene con il lavoro.

C’è la possibilità che si possa arrivare a tesserare un altro difensore, però bisogna anche dare merito ai ragazzi, che hanno sostituito Liviero, lo stesso Liotti magari non sempre è stato brillante, una soluzione c’è sempre nell’aspettare Liviero che è un calciatore importante.

Riguardo le dichiarazioni di Montalto che sui social si è lasciato andare a qualche considerazioni d’amore nei confronti del Trapani nonostante sia ancora un calciatore tesserato della Juve Stabia. Una tua considerazione in merito:

Purtroppo questi social hanno rovinato un po’ l’immagine di tantissimi calciatori, perché in tanti non fanno altro che parlare sui social anche subito dopo una partita. Un loro pensiero che a volte farebbero meglio a tenere per se. Molte volte bisogna stare zitti e magari a rispettare di più la città che in questo momento lo sta ospitando e la squadra che gli dà la possibilità di guadagnare dei soldi.

Personalmente non amo usare i social, a volte vedo affermazioni di calciatori che più delle volte si sono messi in cattiva luce. È successo ai big, come è successo ai meno noti, farebbero meglio a stare zitti cercando di rendere al meglio e avere una professionalità diversa.

La Juve Stabia è alla ricerca di un attaccante, una prima punta che possa garantire quei 10 gol in questa parte finale di stagione. Ci sono difficoltà nello specifico perchè è proprio il tipo di ruolo che in giro non offre tante alternative?

In questo momento di stagione si va a vedere l’attaccante che sta realizzando i gol, ma qui si tratta di calciatori sotto contratto con le rispettive società che non li lasciano andare via. È il gioco delle parti, anche altri club se vengono da noi a chiedere giocatori importanti che stanno rendendo bene, non penso che la Juve Stabia li lasci andare via. Se ci sarà la possibiltà di ingaggiare un attaccante che possa far alzare l’asticella ben venga, anche se sono molto fiducioso sui calciatori che già abbiamo in rosa. Reputo che in quella posizione si possa sfruttare Kanoutè, perchè può fare anche l’attaccante centrale visto che già l’anno scorso si distinse in quella posizione e non a caso ha impressionato tantissimo quando venne a giocare qui a Castellammare da punta centrale con la maglia dell’Ischia. Lo stesso Del Sante prima di avere qualche infortunio stava dando il suo contributo. Se dovesse arrivare un attaccante importante, al di là dei numeri che sono relativi visto che potrebbe poi smentirsi con i fatti, che possa dare una mano alla squadra e abbinarsi bene alle caratteristiche del modulo e del gioco di mister Fontana ben venga.

Ne abbiamo parlato proprio con mister Fontana, qual’è il tuo pensiero sul mercato di Gennaio? Il Mister già ha fatto sapere che se fosse per lui lo ridurrebbe ad una sola settimana, perchè toglie concentrazione ai calciatori:

Si certo, purtroppo i calciatori sono influenzati dalle voci di mercato. Alcuni che due/tre partite non giocano subito si lamentano e chiedono il trasferimento. Purtroppo finchè il mercato è aperto, si muovono anche gli altri e possono essere di disturbo anche per chi sta lavorando in questo momento. Poi quando si chiude il mercato, ognuno si mette l’anima in pace, sa che deve dare il massimo almeno fino a giugno e quindi chi adesso ha un po’ la testa altrove, poi ritroverà un pò  più di serenità e tranquillità. Secondo me il mercato di gennaio dura troppo, anch’io penso che siano necessari solo una decina di giorni.

Proprio come dicevi riguardo i calciatori un po’ scontenti, lascia un po’ perplessi questa “scontentezza” di Sandomenico visto che comunque ha giocato quasi le stesse partite di tutti gli altri esterni:

Ognuno ha il suo carattere, c’è chi riesce a capire l’obiettivo da raggiungere e non pensare magari solo ai fatti personali, mentre invece all’opposto ci sono ancora calciatori che pensano al minutaggio. Dopo il mio passato calcistico, posso dire che è più gratificante giocare per un obiettivo importante anziché giocare quasi tutte le partite senza obiettivi prestigiosi. Chi riesce a capire queste dinamiche si rende utile alla causa, chi invece vive il proprio malumore e pensa ai fatti personali, allora a quel punto è giusto che vada via, in quanto se si pensa solo a se stessi non si riesce ad essere felice e a vivere con il resto del gruppo le esperienze positive. Al di là di chi gioca, bisogna capire che esiste una società che deve vincere la domenica. Si deve avere rispetto per chi gioca poco, in campo si gioca in undici e alla fine del campionato tutti avranno avuto la propria chance, chi capisce questo è bene che resti chi no è giusto che vada via. Le scelte dell’allenatore vanno rispettate ed  è il campo a dare il proprio responso. Il nostro è un gruppo di calciatori validi e quando si gioca in una squadra competitiva e che arriva a determinate posizioni di classifica significa che alla base vi è un’ ossatura importante e non solo l’undici che scende in campo.

Santacroce si, Santacroce No. Qual’ è il tuo pensiero?

Mi auguro, e sono convinto che lui possa dare una mano alla Juve Stabia. Si tratta di un calciatore che si allena dall’inizio del campionato, seguo gli allenamenti e ho visto che non ne ha mai saltato uno. Grande professionalità da parte sua, non è facile allenarsi tutti i giorni con una grande intensità senza avere l’obiettivo della domenica e senza essere stipendiati dal club. Ho visto invece dall’inizio dell’anno, che si mette sempre a disposizione e penso che anche come calciatore abbia ancora tante risorse da dare. Non è un calciatore morto, anzi, fino a due anni fa calcava palcoscenici importanti. Può essere un jolly difensivo per la sua esperienza, conosce bene l’ambiente in quanto si trova qui da 6 mesi e dal primo giorno di ritiro è rimasto sempre al suo posto con grande disponibilità e di certo non troverebbe difficoltà ad inserirsi nel gruppo. È un ragazzo che si fa voler bene, e anche calcisticamente può dare un contributo importante.

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L’Angolo di Samuelmania – Che Tonelli, che risposta: ora testa al Milan!

Napoli-Pescara, un Napoli molto positivo nelle gare che affronta

Un grande attacco con il tridente Insigne-Mertens-Callejon, ma dobbiamo dire che c’è anche un grande Tonelli che è stato per tanto tempo in panchina e ha risposto con belle prestazioni e a suon di goal. Il pescara ci prova più volte, ma trova la rete solo alla fine su calcio di rigore.

Finisce 3 a 1 per il Napoli.

Adesso c’è il Milan, una bella trasferta.

In bocca al lupo e forza Napoli Sempre.

a cura di Samuele Esposito

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Longhi su Milan-Napoli: “Settore ospiti aperto, invitiamo i napoletani ad un comportamento esemplare”

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Ai microfoni di Radio Marte, è intervenuto Carlo Longhi, membro dell’Osservatorio Nazionale sulle manifestazioni sportive, il quale ha dichiarato: “Confermo che è stato sbloccato. Una decisione presa in anticipo visto che la partita si giocherà in anticipo. Si invitano i tifosi del Napoli ad assumere un comportamento esemplare, sarete ripagati”.

Napoli-Insigne, distanza abissale per il rinnovo: il Milan ci prova

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Ai microfoni di Rai Sport, è intervenuto il giornalista Ciro Venerato, il quale ha dichiarato: “C’è gelo tra il Napoli e Lorenzo Insigne per il rinnovo del contratto. La differenza tra le parti è abbissale. Insigne punta un ingaggio da top-player, ADL offre lo stesso stipendio offerto a Mertens: 2,5 milioni. Dopo luglio, De Laurentiis ha sospeso le trattative, mentre Giuntoli prova a mediare tra le parti. Il Milan, nella persona di Marco Fassone, già dirigente azzurro, ha già sondato sia il club azzurro che gli agenti del calciatore. 60 milioni la valutazione del talento di Frattamaggiore”.

I 200 preti pedofili d’Italia che imbarazzano la Curia

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Dagli abusi in parrocchia alle coperture dei vescovi e dei porporati: nel nuovo libro di Emiliano Fittipaldi la mappa della piaga che ancora affligge la Chiesa

METTENDO sotto la lente d’ingrandimento cronache di provincia degli ultimi mesi, carte giudiziarie fresche di cancelleria e documenti parrocchiali si scoprono tanti tasselli. Guardando il mosaico da una certa distanza, il disegno diventa più chiaro. Partiamo prendendo un treno verso la punta del tacco d’Italia. In Calabria, vicino a Reggio, c’è don A. T., già padre spirituale del seminario di Oppido Mamertina, che nel marzo 2015 viene trovato dalla polizia in un’auto con un diciassettenne conosciuto grazie alla app Grindr usata per incontri gay. Venti euro il costo della prestazione. Indagato per prostituzione minorile, il don continua a fare il prete, confidandosi di tanto in tanto con il suo vescovo, monsignor Francesco Milito. “Evita di parlare con i carabinieri di queste cose” gli suggerisce il superiore senza sapere di essere ascoltato.

Sempre in Calabria, nella diocesi di Locri, c’è il vescovo Francesco Oliva, nominato da Francesco nel 2014: è lui che nel 2015 manda in una parrocchia a Civitavecchia un suo sacerdote che la Congregazione per la dottrina della fede ha in passato sospeso per quattro anni, nel 2011, per “abuso di minore con l’aggravante di abuso di dignità o ufficio, commesso nel periodo tra il 2006 e il 2008” obbligandolo alla “celebrazione di 12 Sante Messe con cadenza mensile a favore della vittima e della sua famiglia “.

A Ostuni, c’è Franco Legrottaglie, condannato nel 2000 per atti di libidine violenta su due ragazzine, mai sfiorato da processi canonici, e in seguito designato nel 2010 dal vescovo emerito Rocco Talucci cappellano dell’ospedale e prete in una chiesa del paese: nel maggio 2016 è stato pizzicato con 2.500 immagini pedopornografiche conservate sul computer in cartelle con i nomi dei santi. Ha lanciato una moda: anche don Andrea Contin, indagato a Padova per induzione alla prostituzione, etichettava i filmini hard a cui partecipavano le sue amanti con i nomi dei papi.

A Catania c’è un sacerdote che ad agosto 2016, già sospeso dalla curia dalle attività pastorali, avrebbe minacciato con un coltello alla schiena un quindicenne costringendolo a rapporti sessuali. Poi c’è don Siro Invernizzi, che nel 2013 è stato mandato dal vescovo di Como a fare il viceparroco a Cugliate, vicino Varese, nonostante i due anni con la condizionale patteggiati per aver approcciato in strada un ragazzino rom di tredici anni che si prostituiva. E ancora: a Grosseto c’è un sacerdote rinviato a giudizio nel luglio 2016 per molestie a tre ragazzine, a cui avrebbe rivolto “attenzioni troppo intime”. A Pietrasanta, in Versilia, dalla scorsa estate c’è un’altra indagine (ancora in corso) su un prete straniero appartenente all’ordine dei Carmelitani: la curia generalizia di Roma è stata citata in sede civile come responsabile dei danni per non aver esercitato il controllo sul religioso […].

Negli ultimi due lustri, contando solo i condannati e gli indagati, sono oltre 200 i sacerdoti italiani denunciati per atti di lussuria con adolescenti. Molti di più di quelli che hanno scoperto i cronisti del Boston Globe che diedero il via all’inchiesta Spotlight del 2002… Eppure in Italia lo scandalo non è mai esploso, a differenza che negli Stati Uniti, in Australia, in Irlanda o in Belgio in tutta la sua gravità. “Ciò che mi preoccupa qui è una certa cultura del silenzio”, disse monsignor Charles Scicluna quando faceva il promotore di giustizia della Congregazione della dottrina della Fede. Una tendenza all’acquiescenza che sembra coinvolgere le vittime, le famiglie dei credenti, le gerarchie e anche parte dei media: secondo alcuni osservatori non è un caso che siano proprio i paesi tradizionalmente più cattolici – come l’Italia, la Spagna e quelli del Sud America – quelli in cui il fenomeno della lussuria sui più piccoli sembra avere, nei pochissimi dati ufficiali disponibili, dimensione contenuta.

In realtà, il “sistema” che copre e protegge gli orchi e le casse della Chiesa funziona anche qui. Ancora oggi. E meglio che altrove. Un esempio su tutti: se l’arcidiocesi di Los Angeles qualche anno fa ha pagato, in un accordo extragiudiziario, 660 milioni di dollari a 508 vittime di molestie da parte di preti (il periodo delle violenze ipotizzate va dal 1950 al 1980) come indennizzo per gli atti di libidine, a Verona i 67 ex allievi dell’Istituto Provolo, sordomuti che hanno denunciato alla curia i mostruosi soprusi di cui sarebbero stati oggetto da parte di venticinque religiosi dal 1950 al 1984, non hanno ricevuto nemmeno un euro. Per la legge italiana i reati sono prescritti e una causa legale è tecnicamente impossibile. La commissione d’inchiesta “indipendente” non ha creduto ai loro racconti. Sarà un caso, ma qualche giorno fa uno dei sacerdoti indicati dai testimoni come presunti aguzzini, don Nicola Corradi, è stato arrestato in Argentina nella sede sudamericana dell’istituto dove si era trasferito qualche tempo fa, con l’accusa di “abuso aggravato ” e “corruzione di minori “.

Ancora oggi il Vaticano non prevede che sacerdoti e vescovi abbiano l’obbligo di denunciare i colleghi maniaci alla giustizia ordinaria. E i casi gestiti dalla Congregazione preposta restano segretissimi. A Cremona don Mauro Inzoli, potente monsignore di Comunione e Liberazione, nel 2016 è stato condannato in primo grado a 4 anni e nove mesi di carcere. Spretato da papa Ratzinger, nonostante il processo penale contro di lui ha fatto appello alla Congregazione e l’ha vinto: Francesco l’ha riammesso nel clero. Non è tutto: il magistrato ha chiesto al Vaticano le carte del processo canonico, e dopo mesi d’attesa s’è visto rifiutata la domanda: “Gli atti processuali e istruttori sono “sub segreto pontificio””, è stata l’unica, laconica spiegazione. Stessa dinamica accaduta a Palermo pochi mesi prima.

Gli insabbiamenti o le difese d’ufficio coinvolgono pezzi da novanta della gerarchia come il vescovo di Brescia, quello di Como, quello di Castellaneta, il vescovo emerito di Palermo, cardinale Paolo Romeo, quello di Savona, cardinali di peso come Antonelli, Bertone e Domenico Calcagno. Quest’ultimo ha fatto carriera con Benedetto XVI, e anche Francesco l’ha confermato sulla poltrona di presidente dell’Apsa, l’ente che gestisce l’immenso patrimonio della Santa Sede. Nonostante una macchia grave, quella di aver spostato nel 2003 da una parrocchia all’altra un prete su cui erano già arrivate pesanti segnalazioni. Uno spostamento a cui non seguirono provvedimenti: peccato che due anni dopo, il sacerdote, don Nello Giraudo, poté molestare in un campo scout un altro ragazzino.

repubblica/”Ecco i 200 preti pedofili d’Italia”, lo scandalo che imbarazza la Curia di EMILIANO FITTIPALDI