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Internazionali di tennis d’Abruzzo: la prima semifinale è Cecchinato vs Sousa. Giannessi ancora fermato dall’oscurità

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FRANCAVILLA AL MARE – Giornata dedicata ai quarti di finale, quella di venerdì, presso il Circolo tennis di Francavilla, dove sono in corso gli Internazionali di tennis d’Abruzzo (montepremi  50.000 $).

Il primo tennista a raggiungere le semifinali, è stato l’italiano Travaglia, che ha sconfitto il ceco Safranek, “giustiziere” di Bublik al secondo turno, con il punteggio di 7 – 5, 3 – 6, 6 – 3. L’italiano è stato molto bravo nel recuperare al primo set, dove si è trovato in svantaggio per 1 – 4, prima di chiudere il parziale a suo favore per 7 – 5. Nel secondo set, tuttavia, Safranek  sul 3 – 3 ha infilato 3 giochi di fila che gli hanno permesso di chiudere il secondo set per 6 – 3 in suo favore. Nel terzo e decisivo set, Travaglia si è aggiudicato la partita finale con il punteggio di 6 -3. Ora ad attenderlo in semifinale ci sarà il vincente dell’incontro tra Ramirez – Hidalgo e Giannessi, match sospeso per oscurità alla fine del secondo set.

Il secondo giocatore a raggiungere le semifinali, è stato Cecchinato, che ha battuto Berrettini  con il punteggio di 6 – 7(4), 7 – 6(3), 6 – 3, dopo una grande rimonta. Il primo set è stato vinto da Berrettini, che al tie – break si è imposto con il punteggio di 7 – 4, chiudendo al primo match point avuto a disposizione. Nel secondo set, Cecchinato, ha avuto due volte la possibilità di servire per il match: la prima sul 5 – 4, e la seconda sul 6 – 5, facendosi entrambe le volte togliere la battuta dal suo avversario. La testa di serie numero 4, ha pareggiato, tuttavia, i conti nel secondo tie – break del match, vincendolo per 7 – 3. La rimonta di Cecchinato è stata completata nel terzo set, da lui vinto con il punteggio di 6 -3.

Non è andata bene, invece, all’altro italiano in tabellone, Matteo Donati, che sul Granstand ha perso con un periodico 6 -4, contro il portoghese Sousa, che sfiderà domani in semifinale Cecchinato.

Come nell’incontro con Tsitsipas, Giannessi viene fermato dall’oscurità anche contro Ramirez – Hidalgo, sul risultato di un set pari, con l’iberico che ha vinto il primo set per 6 – 4, e con l’italiano che si è aggiudicato il secondo parziale con il medesimo punteggio. Il terzo e decisivo set sarà disputato domani.

DA FRANCAVILLA AL MARE, IL NOSTRO INVIATO, CHRISTIAN BARISANI

Il Papa al Cairo incontra al-Sisi e abbraccia il Grande Imam: ‘Egitto condanni e sconfigga terrorismo’

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L’aereo di Papa Francesco (un Airbus 321 dell’Alitalia) è atterrato all’aeroporto internazionale del Cairo dove il Pontefice si reca, come “pellegrino di pace, per incontrare la comunità cattolica e i credenti di diverse fedi” come ha spiegato lui stesso nel messaggio a Mattarella.

Papa Francesco: “Egitto condanni e sconfigga terrorismo”

L’Egitto è chiamato a condannare e a sconfiggere ogni violenza e ogni terrorismo“. E’ l’esortazione di Papa Francesco, contenuta nel discorso ufficiale tenuto al Cairo alla presenza del Presidente della Repubblica egiziano al-Sisi in uno degli appuntamenti della prima giornata del viaggio apostolico.
“L’Egitto è chiamato a donare il grano della pace a tutti i cuori affamati di convivenza pacifica, di lavoro dignitoso, di educazione umana. L’Egitto, che nello stesso tempo costruisce la pace e combatte il terrorismo, è chiamato a dare prova che, come recita il motto della Rivoluzione del 1952, la fede è per Dio, la Patria è per tutti, dimostrando che si può credere e vivere in armonia con gli altri, condividendo con loro i valori umani fondamentali e rispettando la libertà e la fede di tutti”, ha detto Francesco.

“Pace per l’Egitto! Pace per tutta la regione del Medio Oriente! In particolare per Palestina e Israele, per la Siria, per la Libia, per lo Yemen, per l’Iraq, per il Sud Sudan! Pace a tutti gli uomini di buona volontà!”, ha detto il Pontefice.

“Questo viaggio ha un’aspettativa speciale, perché è un viaggio fatto per l’invito del Presidente della Repubblica, di Tawadros II patriarca di Alessandria dei Copti, del patriarca dei Copti cattolici e del Grande Imam di Al-Azhar: tutti e quattro mi hanno invitato a fare questo viaggio, che è un viaggio di unità e di fratellanza“, le parole del Santo Padre durante il volo.

Il Pontefice si è trasferito in auto dall’aeroporto internazionale del Cairo al Palazzo presidenziale di Heliopolis per la cerimonia di benvenuto: ad accoglierlo, il presidente al-Sisi.

Un forte e prolungato abbraccio tra Papa Francesco e il Grande Imam di Al-Azhar ha segnato invece il termine del discorso della massima autorità musulmana sunnita Ahmad Muhammad al-Tayyeb alla Conferenza internazionale sulla Pace aperta al Cairo. L’abbraccio tra il Papa e il Grande Imam è stato sottolineato dagli applausi convinti di tutti i partecipanti, che si sono alzati in piedi in senso di condivisione, prima che Papa Francesco prendesse la parola per il suo intervento alla Conferenza internazionale sulla Pace.

“Al Salamò Alaikum! (la pace sia con voi), ha esordito il Papa. “È un grande dono essere qui e iniziare in questo luogo la mia visita in Egitto, rivolgendomi a voi nell’ambito di questa Conferenza Internazionale per la Pace. Ringrazio il Grande Imam per averla ideata e organizzata e per avermi cortesemente invitato. Vorrei offrirvi alcuni pensieri, traendoli dalla gloriosa storia di questa terra, che nei secoli è apparsa al mondo come terra di civiltà e terra di alleanze”, ha aggiunto.

“In questa sfida di civiltà tanto urgente e appassionante siamo chiamati, cristiani e musulmani, e tutti i credenti, a dare il nostro contributo: ‘viviamo sotto il sole di un unico Dio misericordioso'”, ha detto in un altro passaggio del discorso. “Oggi specialmente -ha sottolineato- la religione non è un problema ma è parte della soluzione”.

I “populismi demagogici non aiutano a consolidare la pace e la stabilità”, ha affermato ancora. “A a poco o nulla serve infatti alzare la voce e correre a riarmarsi per proteggersi: oggi c’è bisogno di costruttori di pace, non di provocatori di conflitti; di pompieri e non di incendiari; di predicatori di riconciliazione e non di banditori di distruzione”. “Nessun incitamento violento garantirà la pace, ed ogni azione unilaterale che non avvii processi costruttivi e condivisi è in realtà un regalo ai fautori dei radicalismi e della violenza”, un altro passaggio dell’intervento.

La giornata si concluderà con l’incontro del Pontefice con il patriarca dei copti ortodossi Tawadros II, prima del rientro in Nunziatura.

Domani, alle 10 la celebrazione della messa, in cui Papa Francesco pronuncerà l’omelia. Dopo il pranzo con i vescovi egiziani, l’incontro con il clero cattolico e l’ultimo discorso del Pontefice in Egitto. Per le 17 è fissata la partenza dal Cairo, destinazione l’aeroporto romano di Ciampino, dove atterrerà alle 20.30 per fare rientro in Vaticano.

Ovunque nelle strade del Cairo sono stati affissi manifesti con l’immagine del Santo Padre e il logo scelto per l’evento, ossia ‘Il papa della pace nell’Egitto della pace’, mentre – secondo il sito di notizie egiziano ‘Arabi 21’ – ci sarebbero “misure di sicurezza raddoppiate” in vista della visita e questo “in collaborazione con il ministero della Difesa, quello dell’Interno e la Chiesa cattolica egiziana”.

Sarà in particolare il quartiere di Zamalek, dove si trova la nunziatura apostolica che ospiterà il Papa, ad essere ‘blindato’, tant’è che il ministero dell’Interno ha lanciato una “vasta campagna di controlli e pattugliamenti per le strade, arrestando anche alcuni sospetti”, spiega ‘Arabi 21’.

Grande mobilitazione anche dei giovani cristiani egiziani, che ieri sera hanno organizzato veglie di preghiera nelle chiese cattoliche della capitale che si protrarranno anche nella giornata di oggi, in vista della partecipazione alla grande messa che Francesco celebrerà sabato presso lo Stadio del 30 giugno, lo stesso dove nel 2015 morirono oltre 20 tifosi in scontri con la polizia durante una partita tra due squadre del Cairo.

Come ha rivelato il presidente del comitato organizzativo della visita, Anba Emanuel Iyyad, alla messa è prevista la partecipazione di 25mila copti di tutti i riti cattolici, mentre il segretario generale del governatorato del Cairo, Muhammad al-Sheykh, ha fatto sapere che per l’occasione è stato dichiarato lo stato d’emergenza per le strade della capitale.

Papa in Egitto, infografica

vivicentro/agi/askanews

 

Primarie PD: le mie riflessioni (Celso Vassallini)

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Cortese Direttore,
mi piacerebbe che queste prossime ore fossero l’occasione per avvicinare gli elettori più convinti ma anche quelli che di Matteo Renzi vedono pregi e difetti, qualità e limiti. Da qui a Domenica 30 aprile ci aspetta un grande compito portare il confronto fra i sostenitori e coinvolgerli nella scelta del Segretario, riconquistare attenzione e fiducia nei cittadini. Come riuscirci? Ricordandoci che il PD non deve essere una collettività dove ognuno fa e dice quello che vuole, ma una COMUNITÀ dove ci si confronta, rispetta e, una volta deciso, si va avanti uniti! Matteo Renzi ha dichiarato che se dovesse perdere alle Primarie, sarà al fianco di chi vince e non rilascerà dichiarazioni contro il segretario eletto, non andrà in TV a remare contro di esso. Matteo Renzi ha poi chiesto ad Emiliano se lui farà lo stesso ed Emiliano ha risposto “assolutamente no”. Ad Orlando non ha potuto chiederlo, ma se il buongiorno si vede dal mattino la risposta di Orlando rispecchierà senz’altro il suo atteggiamento di queste settimane da candidato, come dire, finto pacato. Cosa si evince? Che l’autolesionismo nel Pd è una prerogativa di chi ragiona da minoranza perdente perché forse un po’ ci si sente. Anche per questo Matteo Renzi è oggi l’unico leader non solo del Partito Democratico ma di tutto il panorama italiano ed un valore aggiunto nella Comunità Europea. Per vincere bisogna fare un grande lavoro di squadra e dei tre, l’unico uomo capace di formarla è Matteo Renzi, che sfatiamo la leggenda, al comando non è mai stato solo. Oltre ai ministri, aveva noi. Io voterò Matteo Renzi! Perché è un superman? No, semplicemente perché nell’ambito degli aspiranti è quello che ha più di ogni altro una visione d’insieme ed è l’unico vero leader in campo!
Celso Vassalini Cittadino Europeo / Primarie PD: le mie riflessioni

La Partita del cuore al Romeo Menti: un evento che va oltre gli “intoppi”

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Il Romeo Menti di Castellammare di Stabia stamattina ha ospitato la partita del cuore organizzata dall’Associazione infermieristica attori per amore.  Un evento che ha rappresentato un punto fondamentale nell’ambito dell’iniziativa “Abbi fegato…dona”, cominciata il 6 dicembre scorso e che si concluderà il prossimo 6 maggio con uno spettacolo teatrale al Supercinema.

Nelle vesti di presentatore e coordinatore dell’evento il carismatico Francesco Cervino, in arte Ciccio C’è, affiancato dalla showgirl di Torre del Greco Alessia Estetica, nonché Miss attori per amori.

Prima del calcio d’inizio, la sfilata delle incantevoli miss invitate al Menti e l’esibizione delle giovani ballerine della scuola di danza Dirty Dancing di Pompei.

Dopo lo show la parola passa a Vincenzo Passaro, fautore dell’evento e tra i fondatori dell’Associazione attori per amore, il quale sottolinea lo scopo della partita del cuore: “Trasmettere valori di solidarietà e di vicinanza verso chi soffre”.

Un minuto di silenzio in ricordo di Giorgio Ricci, medico e membro dell’associazione recentemente scomparso, e poi la presentazione delle quattro squadre: la rappresentativa della Polizia Stradale sezione di Angri, la rappresentativa del Forum dei Giovani di Castellammare, la rappresentativa dell’Amministrazione del Comune di Castellammare e la stessa Associazione attori per amore. Il match poi comincia.

La tribuna del Menti, gremita di studenti di varie scuole, anima lo stadio con un tifo caloroso.

Presenti all’evento anche il sindaco di Castellammare di Stabia, Antonio Pannullo, la dotteressa Armero, assessore alla scuola, i consiglieri comunale Rosanna Esposito e Ungaro, che hanno espresso il loro favore e ammirazione verso l’Iniziativa “Abbi fegato…dona”, motivandone le ragioni.

Il ricavato delle varie manifestazioni promosse dall’Associazione sarà devoluto al reparto di epatologia di Gragnano, diretto dal dottor Carmine Coppola, il quale si è detto commosso per questa decisione.

Il dottor Trattelli, medico legale dell’Inps, ha tenuto a ricordare Giorgio Ricci, suo intimo amico, così come hanno fatto tutti i presenti all’evento. La moglie, Anna Scafarto, medico anche lei, ha ricordato suo marito ai nostri microfoni.

La partita del cuore finisce, a vincere è  la rappresentativa della Polizia Stradale di Angri, premiata con il primo premio “Giorgio Ricci”. È stato il piccolo Mario, suo figlio, a consegnare la coppa.

Una manifestazione ben riuscita, nonostante degli episodi per nulla attinenti al clima dell’evento (una lite tra un consigliere stabiese e l’ex sindaco di Casola, ma che comunque non ha avuto ripercussioni sull’evento). E come ha concluso  Vincenzo Passaro “basta una stretta di mano e ogni incomprensione passa”

Partita del cuore

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Antivigilia derby, Dzeko:”Avrei voluto giocare con Totti 5-6 anni fa”. Strootman:”Stiamo parlando di rinnovo”

NOTIZIE AS ROMA – “Non sono più un ragazzino e non posso correre come dieci anni fa, quando avevo 21 anni. Sono più anziano, ma molto più intelligente, perché ho più gare alle spalle. Su alcune palle, prima, mi sarei buttato come un pazzo, ma ora no, perché rischierei l’infortunio. Quando sei ragazzo non ci pensi, ti butti e basta. Quando hai più esperienza devi giocare con la testa”. Parola del capocannoniere della Roma e del campionato Edin Dzeko, che a due giorni dalla stracittadina, si è raccontato al quotidiano britannico The Indipendent. Su Spalletti aggiunge: “Giochiamo un calcio molto offensivo con grandi giocatori che mi rendono la vita più facileLa squadra gioca per me, ricevo un sacco di assist. Spalletti mi ha dato tanta fiducia. Anche se qualche volta mi ha criticato è perché lui vuole che io faccia ancora meglio. Quando sai di avere la sua fiducia è tutto più facile, lo senti sul campo. E’ difficile quando fai più di 80 punti e non vinci il campionato. Qualche volta può essere frustrante: l’unica cosa che puoi fare è dare il meglio e sperare che la Juventus faccia passi falsi. Non è facile, ma bisogna pensare positivo” e infine su Totti: E’ un peccato che abbia 40 anni. Mi sarebbe piaciuto giocare con lui 5-6 anni fa: sono sicuro che avrei fatto ancora più gol di quanti ne abbia segnati oggi. La sua abilità nel vedere e capire l’attaccante, nell’effettuare quei passaggi.. è come un regalo per ogni attaccante. E’ un privilegio giocare con lui“.” Immaginatevi quanti gol avrei fatto se avessi giocato sempre dall’inizio. Ma ero in una squadra con calciatori di livello mondiale, non era facile conservare un posto da titolare, è qualcosa che capisco ma avrei potuto giocare di più. Conservo comunque buoni ricordi di quell’esperienza, ma poteva andare meglio”, dice riferendosi alle annate trascorse al Manchester City. “Segnai 4 gol al Tottenham, vincemmo 5-1 ma nella partita successiva rimasi in panchina e giocò Agüero, che segnò 3 gol. Penso che Mancini mi volesse solo far riposare, ma a volte devi solo lasciare che i calciatori giochino. A volte mi metteva in panchina anche se stavo facendo bene, era frustrante”. ù

Anche Kevin Strootman ha parlato quest’oggi. In particolare, il centrocampista olandese ha rilasciato un’intervista a Sky Sport di cui riportiamo il testuale:

Ogni allenatore e compagno di squadra stravede per te, perché?
Non lo so, dovrei chiederlo io a voi… Do sempre il 100% in campo, ma senza i miei compagni non sarei nulla, non sono il giocatore che dribbla tre avversari e va in porta.. Abbiamo bisogno di tutti

Il tuo gol a Pescara, inserimento con i tempi giusti. Qualcosa di istintivo o su cui state lavorando?
No, lavoriamo molto su queste cose, anche Radja è migliorato molto in questo. Da 3-4 partite ho cambiato ruolo, gioco più davanti e devo anche segnare di più. A Pescara, dopo il bell’assist di El Shaarawy, non potevo non segnare.

Il derby d’andata, ti ricordi quel gol?
Non lo dimentico mai, non avevo giocato bene nelle precedenti settimane, non mi sentivo bene in campo e al mio livello ma la squadra mi ha dato fiducia. Non voglio dire che dopo quel gol ho giocato meglio, ma mi ha ato fiducia e motivazione. Abbiamo vinto ed è questo l’importante

Dzeko ha messo da parte la reazione avuta con Spalletti?
Ne hanno parlato ed Edin ha chiesto scusa, sono cose che succedono. Il mister pensa alla prossima partita, l’ha tolto perché ci sono solo lui e Totti come attaccanti. Magari segnerà nel derby…

Il tuo contratto?
Ne stiamo parlando, ora è arrivato un nuovo ds e penso che ci saranno dei cambiamenti in società. Ma mi trovo bene qui, tutti mi hanno sostenuto quando stavo male e dopo l’infortunio, dai compagni di squadra alla dirigenza. Per parlare di un contratto di cinque anni tutte le cose devono essere a posto, ma sicuramente il prossimo anno sarò ancora qui..

Spalletti, pensi che resterà?
Ha cambiato la mentalità da quando è qui. Alla Roma abbiamo sempre momenti in cui facciamo bene, tutti ci elogiano e poi perdiamo 2-3 partite: è qualcosa da eliminare. E’ difficile fare questo lavoro in Italia, dove ci sono tante grandi squadre. ma il tecnico sta facendo un bel lavoro e tatticamente è fortissimo. Spero che resti.

Credete ancora ad una possibile rimonta sulla Juve?
La Juve fortissima ma anche il secondo posto davanti al Napoli sarebbe bello, anche loro stanno facendo bene. Dobbiamo pensare a fare il nostro lavoro e alla partita di domenica, che è l’unica cosa che conta.

Tmw – Contatto Milan-Ghoulam, proposto un quinquennale: spuntano le cifre

Novità sul mercato del Milan, raccolte da Tuttomercatoweb.com. Sarebbe andato in scena un contatto per Faouzi Ghoulam, terzino in uscita dal Napoli sul quale balla il caso relativo al rinnovo del contratto. Il Milan preparerebbe per il giocatore un contratto di cinque stagioni da 2 milioni all’anno più premi.

 

Da tuttomercatoweb.com

Reina, il padre: “E’ il numero uno, sarebbe contento anche dell’ arrivo di un nuovo portiere”

Miguel Reina, papà del portiere azzurro Pepe, è intervenuto ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli rilasciando alcune dichiarazioni:

“Parlo ogni giorno con lui, è particolarmente allegro ma anche concentrato per il finale di campionato.
Szczesny? Pepe è il numero uno e glielo dice suo padre, a lui piacciono le sfide. Per il futuro potrebbe lasciare a lui in eredità le chiavi della porta del Napoli. Sarebbe contento anche dell’arrivo di un nuovo portiere, gli interessa potenziare l’ organico”.

Sky – Ghoulam profilo giusto per il Milan: oggi primi contatti tra le parti

Closing archiviato, lavori per il nuovo Milan già partiti. Fassone e Mirabelli non perdono tempo e, in vista del prossimo mercato estivo, stanno già muovendo i primi passi. Per quanto riguarda le entrate, i rossoneri hanno individuato già da un po’ di giorni in Ghoulam il profilo giusto per la propria fascia sinistra. Primi contatti avvenuti oggi in un incontro a cui hanno partecipato i dirigenti del Milan e gli agenti del calciatore, durante il quale le parti hanno provato a capire la fattibilità dell’operazione oltre a cercare l’accordo sull’ingaggio. Lo step successivo sarà ovviamente quello di discutere con il Napoli, club con cui Ghoulam non ha raggiunto ancora l’accordo per il rinnovo del proprio contratto che scade nel 2018. Lo riferisce Gianluca Di Marzio, giornalista di Sky Sport ed esperto di calciomercato, tramite il proprio sito ufficiale.

 

Da gianlucadimarzio.com

Rai – Napoli su Szczesny, a maggio De Laurentiis incontrerà l’ agente di Reina: i dettagli

Ciro Venerato, giornalista Rai esperto di calciomercato, è intervenuto ai microfoni di Radio Crc durante Si Gonfia la Rete. Ecco quanto evidenziato:

“Il Napoli sta trattando realmente Szczesny ma non è l’ unico club interessato. Nello stesso momento va intavolato un discorso con Reina. Il suo procuratore è atteso alla Filmauro per fine maggio, ci sarà un incontro con De Laurentiis. Credo che il Napoli voglia confermarlo anche la prossima stagione rispettando il contratto che scadrà nel 2018.
Non so se Quillon chiederà il prolungamento del contratto. Se il Napoli dovesse avere un buon portiere tra le mani, potrebbe anche lasciare andare lo spagnolo. I rapporti tra la società e l’ entourage del giocatore sono ottimi, si lavorerà con tranquillità”.

Szczesny, l’agente: “Diversi club lo seguono. Napoli? Sarebbe una buona destinazione”

Jonathan Barnett, rappresentante della Stellar Football che cura gli interessi di Wojciech Szczesny, è intervenuto ai microfoni di Radio Crc. Ecco quanto evidenziato:

“Futuro? A fine stagione rientrerà all’ Arsenal, decideremo insieme al club e all’ allenatore. Diversi club hanno chiesto informazioni, Napoli potrebbe essere una buona destinazione. Parliamo di un’ ottima squadra”.

Kiss Kiss – Rinnovo Mertens, fumata bianca in arrivo nei prossimi giorni

Diego De Luca è intervenuto nel corso di ‘Radio Gol’, in onda su Radio Kiss Kiss Napoli, rilasciando alcune dichiarazioni:

“Per il rinnovo di Dries Mertens sono stati fatti enormi passi avanti. Ieri c’è stato un contatto tra Giuntoli e l’ entourage dell’ attaccante. Nei prossimi giorni potrebbe arrivare la fumata bianca”.

Migranti, caso del procuratore di Catania finisce al Csm: cosa sappiamo sulla polemica

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Migranti e Ong, cosa sappiamo sulla polemica innescata dal procuratore di Catania e che ora finisce al Csm

L’ultimo capitolo vede protagonista il procuratore di Catania Carmelo Zuccaro che ha scelto il programma Agorà su Raitre per ribadire il sospetto che le “alcune Organizzazioni non governative sono finanziate dagli scafisti”. Un sospetto nato a causa dell’alto costo sostenuto dalle Ong per affittare le navi e che, per Zuccaro, non sarebbero sostenibili con i soli contributi volontari. Non solo: secondo il magistrato “la finalità potrebbe essere quella di destabilizzare l’economia italiana per trarne dei vantaggi”.

“Dopo aver sentito i capi di Corte e il presidente della Prima Commissione, Giuseppe Fanfani – afferma il vicepresidente di Palazzo dei Marescialli, Giovanni Legnini – sottoporrò il caso all’esame del Comitato di Presidenza alla prima seduta utile fissata per mercoledì 3 maggio” e, sempre nel merito, il vicepresidente di Palazzo dei Marescialli, Giovanni Legnini afferma: “Dopo aver sentito i capi di Corte e il presidente della I Commissione, Giuseppe Fanfani, sottoporrò il caso all’esame del comitato di presidenza alla prima seduta utile fissata per mercoledì 3 maggio, fermo restando che, come è noto, spetta al ministro della Giustizia e al procuratore generale della Cassazione di valutare se esistono o meno i presupposti per l’esercizio dell’azione disciplinare”.

LEGGI ANCHE: La verità sulle ONG è nell’interesse nazionale

Sulla vicenda è nuovamente intervenuto anche l deputato del M5S Luigi Di Maio che, a margine di un convegno alla Camera, ha sottolineato: “Le dichiarazioni del procuratore Zuccaro lanciano un allarme gravissimo. Il procuratore ha detto di avere la certezza del rapporto tra scafisti e alcune Ong ma di non poterle utilizzare come prove” ed ha aggiunto: “Il M5S farà una proposta per modificare le leggi, affinché la procura di Catania possa utilizzare le intercettazioni come prove per un processo e fare chiarezza una volta per tutte sui rapporti tra scafisti, organizzazioni criminali libiche e alcune Ong o se, addirittura, come diceva ieri il procuratore di Catania, ci siano gli scafisti che finanziano direttamente alcune Ong”. A concludere, comunque, Di Maio ci tiene ad affermare: “Questo non significa certo che tutte le Ong sono coinvolte, Ong come Save the Children e Medici senza Frontiere potrebbero darci una mano loro stesse a fare chiarezza”.

Come nasce l’inchiesta di Catania e quali sono le Ong indagate

L’ipotesi di un coinvolgimento delle Ong nell’aumento degli sbarchi è arrivata dall’esterno, dal Financial Times, per la precisione. Il 15 dicembre scorso il quotidiano britannico pubblica un  articolo denuncia citando fonti confidenziali. Il 27 gennaio, ricostrusce La Stampa, sulla questione torna anche il tedesco Die Welt con un’intervista al capo dell’agenzia europea Frontex, Fabbrice Leggeri, “che chiede la revisione delle operazioni di salvataggio in mare e accusa le Ong di non collaborare efficacemente con gli organi di sicurezza nella lotta contro il mercato dei migranti”. Un mese dopo Zuccaro annuncia l’apertura di un’indagine conoscitiva su nove Ong:

  1. Save the Children
  2. Medici senza Frontiere
  3. Sos Mediterraneé
  4. Proactiva Open Arms
  5. Sea Watch Foundation
  6. Life Boat
  7. Sea-eye
  8. Jugend Rettet
  9. Moas

Cosa hanno in mano gli inquirenti

Per ora, ricorda la Repubblica, non esiste alcuna prova utilizzabile. “Gli inquirenti avrebbero notizia però di alcune intercettazioni di conversazioni in radio, in arabo, tra persone che stanno a terra in Libia e annunciano l’imminente partenza di gommoni a persone a bordo di navi che si dicono pronte a recuperarle. E testimonianze di migranti che dicono di aver ricevuto prima di partire il numero di telefono delle Ong da chiamare per sollecitare il soccorso”

Gli sbarchi in numeri

Da 1 gennaio  al 27 marzo di quest’anno sono sbarcati sulle coste italiane 21.939 persone contro le 14.505 dello scorso anno, il 51% in più. Secondo un’analisi del Corriere della Sera, dei migranti arrivati nel 2017, quasi tutti sono stati prelevati in mare, con 198 interventi di Search and Rescue, ricerca e salvataggio; più di un terzo di queste operazioni, settanta, sono state effettuate con quattro navi noleggiate da Ong straniere: poche rispetto alle 14 che nel 2016 hanno perlustrato le stesse acque caricando in totale 45.097 migranti. Ma è possibile che la minore presenza sia dovuta al temporaneo rimessaggio per la manutenzione delle altre unità, necessaria dopo tanti mesi di navigazione”. Quelli snocciolati dal Corriere, sono “i dati più aggiornati che certificano un sempre maggiore ruolo delle Ong nelle operazioni di recupero che mediamente  avvengono a distanza dalle coste libiche, tra le 16 e le 23 miglia, ma a volte anche più vicine al continente africano”.

vivicentro/agi/askanews

Koulibaly: “A Napoli sono molto contento, speriamo di poter vincere a breve. Su Sarri…”

Kalidou Koulibaly ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli, emittente ufficiale della società partenopea:

“Peccato aver perso punti che erano importanti per noi ma sapevamo che era difficile contro il Sassuolo. Sappiamo che abbiamo preso qualche gol in più rispetto all’ anno scorso, se avessimo preso meno gol saremo più su in classifica. Ho fiducia per l’attacco, siamo noi che dobbiamo prendere meno gol”.

Secondo posto?Vogliamo vincere tutte e cinque le partite, per noi è importante avere la fiducia. Crediamo nel secondo posto che vorrebbe dire essere sicuramente in Champions”.

Sull’ Inter: “Sarà una partita difficile, sappiamo che è una squadra forte. Loro vogliono vincere ma noi abbiamo bisogno di punti. Siamo pronti, vogliamo fare una bella partita”.

Su Icardi: “E’ un attaccante importante, ha sempre fatto gol. Loro avanti possono fare bene in ogni momento, noi dovremo farci tenere pronti ”.

Su Sarri:Bellissimo lavorare con lui. Ho molto piacere a giocare in questa squadra, facciamo un calcio bellissimo. A Napoli sono molto contento, si vede perché sono sempre il primo a festeggiare. Mio figlio viene spesso allo stadio, vederlo esultare mi fa tanto piacere”.

Vincere qui sarebbe fantastico? “Speriamo di poter vincere nel più breve tempo possibile.Tutti aspettano da molti anni, sarebbe fantastico regalare questa gioia ai nostri tifosi. A Sassuolo è stato davvero bellissimo vedere mezzo stadio azzurro”.

Su Keita: “E’ un ottimo calciatore, in nazionale lui mi ha chiesto di Napoli e della Lazio. Abbiamo parlato di Napoli, ma sono cose che si dicono tra calciatori”.

Alitalia, due le opzioni sul tavolo del commissariamento: ed il ponte dei 400mln potrebbe essere insufficiente

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Potrebbero non bastare per i prossimi sei mesi i 400 milioni di prestito ponte ad Alitalia per evitare lo stop dei voli. Le opzioni che si aprono per l’azienda sono due e passano entrambe per il commissariamento.  Da un lato il taglio di circa 6 mila lavoratori e il tentativo di vendere a un acquirente estero. Dall’altro la riapertura di una trattativa tra l’azienda in commissariamento e i sindacati per arrivare a un accordo sul taglio al costo del lavoro.

Alitalia, ora non basta più il prestito ponte di 400 milioni

L’intervento di Stato legato alla vendita. Lufthansa prende tempo, Fs si sfila. Ma il governo punta a riaprire la trattativa tra l’azienda e i sindacati

ROMA – Potrebbero non bastare per i prossimi sei mesi i 400 milioni di prestito ponte ad Alitalia per evitare lo stop dei voli. L’intervento dello Stato a condizioni di mercato è stato messo in campo «a condizione che si faccia un lavoro di vendita», ha detto il ministro Carlo Calenda, che ha comunque escluso un ulteriore impegno pubblico. Il problema però a cui vanno incontro i tre commissari che verranno nominati dal governo è che dovranno preparare un nuovo piano industriale per la compagnia in meno tempo di quanto non abbiano fatto i precedenti manager e con molti meno soldi, che non sarebbero sufficienti. La strada per trovare una soluzione per Alitalia è sempre più stretta, mentre l’acquirente più papabile, Lufthansa, smentisce l’ipotesi di un suo interessamento.

Nei corridoi di Fiumicino non hanno però sorpreso più di tanto le parole della compagnia tedesca. Chi sta seguendo da dentro la partita sa che l’azienda è una società quotata e non può certo scoprire le carte quando il terreno è ancora minato e quando non è chiara la strada che verrà intrapresa. I contatti tra le due compagnie ci sono stati, spiegano alcune fonti, e l’interesse di Lufthansa per il vettore italiano potrebbe essere congelato, in attesa che tra qualche mese la situazione diventi più chiara e soprattutto l’acquisto più conveniente. Invece le Ferrovie dello Stato sembrano sfilarsi con più decisione assicurando che «in questo momento l’argomento Alitalia non è di interesse e la società non è stata contattata da nessuno».

Ieri intanto sono stati avviati una serie di passaggi in vista dell’assemblea dei soci Alitalia in programma il 2 maggio per deliberare l’avvio dell’amministrazione straordinaria. Il ministro Pier Carlo Padoan ha assicurato che i commissari (è quasi certo il nome di Luigi Gubitosi) saranno nominati «con la massima tempestività». Sono due le opzioni che ora si aprono per Alitalia e passano entrambe per il commissariamento. Da un lato l’ipotesi è quella di una gestione «lacrime e sangue» con il taglio di circa 6 mila lavoratori, la metà degli attuali dipendenti, e il tentativo di vendere una compagnia ridimensionata a un acquirente estero, come Lufthansa, che ha uno stretto legame commerciale con Etihad, l’azionista di peso di Alitalia. In mancanza dell’interesse di un terzo, la soluzione (che il governo vuole evitare) è la liquidazione e la svendita pezzo per pezzo della compagnia. L’altra strada è invece la riapertura di una trattativa tra l’azienda in commissariamento e i sindacati per arrivare a un accordo sul taglio al costo del lavoro più soft di quello bocciato al referendum, ipotesi che vedrebbe in campo ancora Intesa SanPaolo a fare da banca di sistema. Ma anche qui servirebbe un partner industriale. L’amministratore delegato di Intesa, Carlo Messina, ha detto che «non esiste un piano B portato avanti da Intesa», ma «qualunque soluzione possa garantire la continuità aziendale di Alitalia e quindi possa salvaguardare i posti di lavoro sarebbe da percorrere».

Di sicuro non ci sarà un coinvolgimento delle Ferrovie né della Cassa depositi e prestiti. Da Abu Dhabi intanto trapela irritazione per le critiche ricevute negli ultimi giorni dal governo. Il ministro Delrio ha però spiegato oggi che Etihad non ha deluso con l’operazione Alitalia, anzi «dobbiamo ringraziare gli azionisti emiratini perché hanno investito e mantenuto fede ai loro impegni».

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I due Papi contro gli estremismi: Papa Francesco e il Papa copto Tawadros

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Oggi, a tre settimane dalle stragi nelle chiese copte, Papa Francesco arriva in Egitto con la missione di rilanciare il dialogo con l’Islam e dire no al terrorismo. Durante la visita incontrerà l’imam Ahmed al-Tayyeb e Papa Tawadros II, leader della Chiesa copto-ortodossa, che in un’intervista a La Stampa dice: «Per battere gli estremismi bisogna investire nell’istruzione».

L’appello del Papa dei copti: “Patriottismo e uguaglianza contro gli estremismi”

Tawadros II: “Siamo cittadini non una minoranza. Investire nell’educazione per battere il terrorismo”

ALESSANDRIA D’EGITTO – Alessandria d’Egitto. Cittadini, non minoranze. Nazioni, e non sette. Per Papa Tawadros II, patriarca della sede di San Marco, leader della Chiesa copto-ortodossa, è questo l’antidoto a quell’estremismo che ha colpito nella domenica delle Palme due chiese in Egitto. Tawadros incontrerà nelle prossime ore al Cairo, alla Moschea-Università di al-Azhar, prestigiosa istituzione dell’Islam sunnita, Papa Francesco, Bartolomeo I, patriarca di Costantinopoli, e il grande imam Ahmed al-Tayyeb, in una riunione senza precedenti nel dialogo tra cristiani e musulmani. Nella sua residenza estiva, a Sud di Alessandria, Papa Tawadros, la barba lunga grigia, l’abito nero ricamato d’oro, accoglie famiglie e fedeli.

Sua Santità, quali sono simbolismo e messaggio di questa riunione di fedi?  

«L’Egitto è descritto nella storia come la Terra della pace, nel periodo faraonico, cristiano, islamico, moderno. Gli egiziani vivono attorno al Nilo, bevono la sua acqua, ne traggono una natura di moderazione. Per questo, l’Egitto sarà molto contento di ospitare il messaggio di pace che accompagna la visita del Papa di Roma».

È una riunione delle religioni contro il terrorismo?  

«Senza dubbio è un messaggio forte, anche se simbolico, perché non si combatte il terrorismo solo con gli incontri, ma con l’attivazione di misure collettive. Il terrorismo è un pericolo per tutti i Paesi».

L’incontro arriva mentre il numero dei cristiani d’Oriente, in fuga dalle violenze jihadiste, diminuisce. Qual è il ruolo della Chiesa copta in questo momento difficile?  

«I cristiani torneranno in Medio Oriente quando la situazione si stabilizzerà: l’uomo non può sbarazzarsi della sua nazione. Qui ci sono i nostri monasteri, le nostre chiese. Chi lascia questa regione lascia un’eredità grande, perdendo molto. Quello dei copti è un ruolo storico».

A marzo ad al-Azhar Lei ha parlato di responsabilità dei leader religiosi nella lotta all’estremismo, che cosa significa?  

«L’educazione è chiave di qualsiasi trasformazione. Ci sono elementi nei metodi educativi che non aiutano a rafforzare l’idea di cittadinanza e uguaglianza. Purificare il metodo educativo, formare gli insegnanti è il primo passo da fare. Occorre investire su un metodo educativo patriottico, che metta al centro la nazione, non settario».

L’idea di cittadinanza opposta a quella di comunità religiosa è al centro del dibattito in Egitto. Benché inclusa nella Costituzione, le minoranze soffrono. Come renderla effettiva?  

«Da 60 anni i copti sono esclusi a certi livelli dalla partecipazione politica. Dopo le rivoluzioni del 2011 e 2013 abbiamo cercato di affrontare la questione della cittadinanza con la nuova Costituzione. In Parlamento ci sono 39 deputati cristiani (un numero più alto rispetto al passato, ndr). La presenza alle messe di Natale del presidente al-Sisi prova come lo Stato cerchi soluzioni. Ed è passata una legge sulla costruzione di chiese (il permesso di costruirle, estremamente difficile da ottenere, era gestito dallo Stato, ora dai governatorati locali, ndr)».

Tra i copti c’è chi ha criticato la legge come un compromesso debole con il governo.

«Prima non c’era una legge, averne una è già un successo. Per avere una risposta dal governo servivano anche 20 anni. Ora 4 mesi. La pratica mostrerà l’efficacia della legge e se occorre modificarla, non esiterò».

Sono passati sei anni dalla rivoluzione del 2011, qual è il suo bilancio?  

«Si tratta di operazioni di riforma chirurgica sul corpo dell’Egitto. La rivoluzione del 2011 è cominciata bene, dopo tre giorni è stata rubata da altri».

Chi sono gli altri?  

«Le forze dell’Islam politico che hanno voluto governare l’Egitto: gli egiziani amano la religione, ma non vogliono essere governati dalla religione. La rivoluzione del 2013 ha aperto un nuovo periodo».

Non tutti in Egitto concordano nel definire il 2013 una rivoluzione. Attivisti, gruppi per i diritti umani accusano al-Sisi di reprimere il dissenso.  

«È stata una rivoluzione popolare, protetta da un esercito popolare. Chi parla della questione dei diritti umani dall’estero parla di un numero limitato di persone in prigione dopo processi, ma si scorda di menzionare malattie e povertà nel Paese. Inoltre, oggi siamo nel mezzo di una guerra contro il terrorismo, che richiede misure forti per la pace».

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Giovanissimi regionali, amichevole Real Pimonte-Juve Stabia: data e ora

Giovanissimi regionali, amichevole Real Pimonte-Juve Stabia: data e ora

Giovedi 11 maggio ore 17.00 allo stadio Comunale di Pimonte, categoria giovanissimi regionali 2003, giocheranno in amichevole contro il Real Pimonte.

a cura di Ciro Novellino

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Domenico Vecchio: “L’Akragas in piena emergenza, pochi calciatori disponibili contro la Juve Stabia”.

L’intervento della collega Domenico Vecchio in esclusiva al Pungiglione Stabiese.

Nel corso della trasmissione radiofonica di ViviRadioWeb, “Il Pungiglione Stabiese”, abbiamo avuto in collegamento Domenico Vecchio, Direttore di AgrigentoOggi.it; con lui si è parlato del match di domenica pomeriggio tra la Juve Stabia e l’Akragas.

Direttore, a pochi giorni dal match, che Akragas ci dobbiamo aspettare domenica all’Esseneto?

Probabilmente sarà una Akragas ridimensionata dalla sconfitta di Cosenza, che in questo momento la condanna a dover disputare i playout, dopo che per tanto tempo ha accarezzato l’idea di poter centrare la salvezza diretta. Sappiamo tutti la storia dell’Akragas che dopo la sessione di Gennaio è in disarmo con la cessione dei pezzi migliori. Sembrava avviata a poter evitare l’ultimo posto in classifica e quindi centrare l’obiettivo playout, poi è venuta fuori grande voglia, grande determinazione da parte di questi ragazzi e l’Akragas ha ottenuto risultati importanti,  ed è riuscita per tanto tempo a mantenersi fuori dalla griglia playout. Adesso ci si ritrova dentro e con un calendario che sicuramente la penalizza, perché dovrà affrontare la Juve Stabia domenica in casa, e una vittoria contro la Juve Stabia potrebbe non bastare, poi giocherà a Monopoli l’ultima di campionato e quindi in Puglia dovrà andarsi a giocare la vittoria. In questo momento non è al massimo della condizione dal punto di vista dell’organico, in quanto attualmente l’Akragas può contare solo su 14 calciatori disponibili, e tutto il resto della rosa è formato dai giovani della Berretti. Quando poi devi fare i conti anche con due infortuni ovvero Pezzella e Bramati, i due centrocampisti più importanti della rosa, diventa veramente difficile e l’impresa si fa sempre più ardua, però naturalmente la voglia c’è e la squadra proverà fino in fondo a centrare l’obiettivo salvezza dretta.

Direttore, secondo lei è corretto dire che l’Akragas ha un problema da trasferta, visto che la squadra lontano da Agrigento stenta e non poco?

No, non è corretto, perché l’Akragas ha vinto in trasferta diverse volte in questo campionato. Ricordo su tutte la vittoria di Catania,  poi anche in quel di Taranto che ha rilanciato il campionato dell’Akragas, ridimensionando invece quello dei pugliesi. Ha pareggiato a Messina, e non era facile strappare un pari su un campo ostico, ha ottenuto diversi punti lontano dall’Esseneto, certo probabilmente avrebbe potuto fare di più in casa, soprattutto nelle prime giornate di campionato quando l’Akragas ha regalato punti preziosi, pareggiando diversi scontri diretti, su tutte Vibonese, Melfi e Reggina.

La piazza in questo momento è vicina alla squadra o si è un pò allontanata?

La piazza è molto vicina alla squadra perché hanno capito il grande sforzo che i ragazzi stanno mettendo in atto. Sono molto vicini alla squadra, la sostengono incessantemente, e anche all’indomani della sconfitta di Cosenza, la piazza è rimasta compatta perchè consapevoli che comunque si sta realizzando un’impresa in questo campionato.

Per quanto riguarda il modulo, ci può dare maggiori indicazioni,  contro una Juve Stabia che sta cambiando in continuazione il suo assetto tattico, ci saranno variazioni tattiche anche nell’Akragas?

Con pochi calciatori disponibili, l’Akragas non può adottare varianti. Il modulo sarà il 3-5-2, che ha dato sicuramente equilibrio, che ha consentito a Lello di Napoli di ottenere risultati migliori. Si spera sicuramente di recuperare Pezzella, e chissà, forse anche Bramati. Va sottolineato il lavoro di Di Napoli che è stato davvero importante: allestire una squadra con i resti di ciò che rimaneva non era affatto facile. Ad inizio gennaio avevo anche un pò criticato il tecnico perché, un allenatore che si vede cedere i propri calciatori migliori e che non ha mostrato un minimo di reazione, un pò mi preoccupava. Invece il grande merito di quest’allenatore è che non ha mai cercato alibi, neanche quando ha vinto partite in casa, pur facendo solo due sostituzioni, perché più di due non ne poteva fare. Non ha mai cercato alibi, e ha sempre dato merito dei risultati ottenuti alla sua squadra.

In chiusura, in merito al prossimo campionato, c’è la possibilità di rivedere ancora l’Akragas o davvero la situazione è tragica?

Aspettiamo queste ultime due partite ed eventuali playout, con la speranza di non scomparire dal panorama nazionale. La Lega Pro è un patrimonio talmente importante da tenere stretto prima di tutto dai dirigenti e dalla società, e nessuno vorrà sicuramente rinunciarci.

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Berretti, ecco il programma playoff della Juve Stabia: si parte il 6 maggio!

Berretti, ecco il programma playoff della Juve Stabia: si parte il 6 maggio!

Ci siamo, si parte, ecco il tabellone completo che riguarda la Berretti, almeno per quanto concerne il primo turno, quello del gironcino dei playoff. Le Vespette sono inserite nel Girone F: Juve Stabia, Fidelis Andria, Unicusano Fondi. La prima gara si giocherà, come ViViCentro.it vi rivela in anteprima, il 6 maggio in casa contro l’Unicusano Fondi.

Se la Juve Stabia dovesse battere il Fondi nel primo match, allora giocherebbe il 20 maggio contro l’Andria, e la seconda gara sarebbe Fondi-Fidelis Andria. Se, invece, dovesse arrivare una sconfitta o un pari nel primo match per la squadra di Panico, allora ci sarebbe subito la possibilità di rifarsi nella trasferta del secondo turno contro la Fidelis Andria il giorno 13 maggio.

Le diciotto squadre che si sono qualificate ai play-off si giocheranno l’accesso ai quarti di finale, in programma il 27 maggio (andata) e 2 giugno (ritorno).

a cura di Ciro Novellino

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Juve Stabia, incontro formativo della Libertas Vesuvio Ercolano: a caccia di nuovi talenti

Juve Stabia, incontro formativo della Libertas Vesuvio Ercolano: a caccia di nuovi talenti

Venerdi 05 Maggio ore 15.30 Stadio Solaro ci sarà un incontro formativo con la società Libertas Vesuvio Ercolano dove saranno impegnati gli esordienti. Sarà presente all’evento anche il responsabile del settore giovanile della Juve Stabia, Saby Mainolfi, oltre al direttore Alberico Turi, sempre attento al lavoro del futuro e alla crescita di nuovi piccoli, che si spera possano diventare grandi calciatori. Saby Mainolfi dichiara: “Faccio stancare il direttore, lo mantengo giovane!”

a cura di Ciro Novellino

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Juve Stabia, incontro formativo della Pro Calcio Luongo: a caccia di nuovi talenti

Juve Stabia, incontro formativo della Pro Calcio Luongo: a caccia di nuovi talenti

Martedi 02 Maggio ore 15.00 ci sarà un incontro formativo della Pro Calcio Luongo, storica societa’ di Agnano. Sarà presente all’evento anche il responsabile del settore giovanile della Juve Stabia, Saby Mainolfi, oltre al direttore Alberico Turi, sempre attento al lavoro del futuro e alla crescita di nuovi piccoli, che si spera possano diventare grandi calciatori. Saby Mainolfi dichiara: “Faccio stancare il direttore, lo mantengo giovane!”

a cura di Ciro Novellino

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