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Legge elettorale addio, rebus voto per l’Italia

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L’accordo sulla legge elettorale che, sulla carta, era sostenuto dall’80% dei deputati interessati, sembra finito al tappeto tra errori del tabellone della Camera – acceso nonostante il voto segreto -, emendamenti-sorpresa, franchi tiratori scatenati (59) e accuse reciproche di tradimento.

Il Pd: “La legge elettorale è morta”

La Camera approva un emendamento minore, decisivi i grillini e 59 franchi tiratori. Salta il patto a quattro sul modello tedesco. Il rebus delle elezioni anticipate

ROMA – Game over. L’accordone sulla legge elettorale, che sulla carta era sostenuto dall’80% dei deputati, è franato come un castello di sabbia. C’erano già state avvisaglie sulla tenuta della grande armata, ma tutti si aspettavano che il collasso arrivasse su emendamenti pesanti a firma 5 Stelle, come quelli sulle preferenze e il voto disgiunto. E invece la buccia di banana è stata un emendamento minore di Forza Italia, presentato dalla bolzanina Biancofiore, che riguardava l’applicazione del proporzionale anche nei collegi del Trentino Alto Adige. I relatori e lo stesso capogruppo azzurro Brunetta avevano espresso parere contrario e quindi ci si aspettava un voto sotto controllo. Nel segreto dell’urna però i franchi tiratori si sono scatenati e hanno fatto passare quell’emendamento (270 favorevoli, 256 contrari).

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Tra l’altro prima di questo voto c’è stato un incidente tecnico che ha svelato cosa bolliva in pentola: il tabellone elettronico dell’Aula si è acceso, cosa che non doveva succedere perché si procedeva a scrutino segreto. Le lucette mostravano che i 5 Stelle stavano votando a favore dell’emendamento Biancofiore, ma i grillini lo avevano apertamente annunciato. Del resto un emendamento uguale era stato presentato da uno di loro. Il paradosso è stato che questo voto elettronico annullato aveva respinto l’emendamento incriminato. Quando poi si è votato di nuovo, i franchi tiratori di vari gruppi (59 in tutto), compresi del Pd, hanno colpito e affondato, aggiungendosi ai voti dei pentastellati. E lì è scoppiato il finimondo, con le solite accuse reciproche di tradimento, e tutti a chiedersi cosa succederà adesso. La legislatura è finita? Cosa farà Renzi?

Fatto sta che la legge è tornata nella commissione Affari costituzionali. Il Pd, per voce del relatore Fiano e poi del capogruppo Rosato, ha sentenziato che il sistema tedesco è defunto: si vada a votare con quel che resta, cioè l’Italicum corretto dalla Corte Costituzionale, e il Consultellum. Due sistemi proporzionali che il capo dello Stato vorrebbe venissero quantomeno resi omogenei. I 5 Stelle hanno accusato il Pd di non controllare i parlamentari, ma soprattutto sono rimasti stupiti del fatto che sia crollato tutto per un emendamento secondario. Insomma, non ci si aspettava una reazione così definitiva dai democratici.

La Lega ha invocato elezioni subito mentre Forza Italia ha chiesto di stare calmi. «Ci vuole testa fredda», ha detto Brunetta. Il Cavaliere, che pensava di essere tornato centrale in questo scorcio di legislatura e soprattutto nella prossima, ha invitato le forze politiche del grande accordo ad andare avanti. «Se il partito di Renzi non lo facesse, prendendo a pretesto un incidente d’Aula, si assumerebbe una grave responsabilità». Ma l’aria che tira è opposta. Rosato si è chiesto se questo Parlamento può andare avanti così, se ci sia ancora una maggioranza di governo, con Mdp che vota il 40% delle volte contro l’esecutivo e con Ap ai ferri corti. Alfano, contento per avere evitato lo sbarramento del 5%, ha esultato («l’Inciucellum è stato affondato!»), ma non vuole andare a elezioni anticipate: «Gentiloni può contare sul nostro sostegno. Se Renzi vuole staccare la spina, ci metta la faccia». Chi invece alle urne vuole andarci presto punta ad un decreto sulla legge elettorale. «Non si azzardino a votare un decreto», ha avvertito Bersani.

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lastampa/Il Pd: “La legge elettorale è morta” AMEDEO LA MATTINA

Theresa May: come il piffero di montagna, andò per suonare e fu suonato

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Dalle urne britanniche arriva un’amara sorpresa per Theresa May: she was out to cheat but she ended up by being cheated, potrebbero dire gli inglesi ricordando l’annedoto del “Piffero di montagnia” che andò per suonare ma fu suonato ed infatti, anche se i suoi conservatori si confermano come il partito più grande, non ottengono la maggioranza  che la May pensava di ottenere. I laburisti di Corbyn invece mettono a segno un importante salto in avanti. Il risultato è una Gran Bretagna che somiglia ad una palude politica, senza un partito in grado di esprimere la maggioranza. Corbyn chiede le dimissioni di May che invece si prepara a un nuovo difficile governo ma non si esclude la possibilità di nuove elezioni in estate. La scelta di convocare elezioni anticipate si è rivelata un boomerang per i conservatori.

May, missione fallita: conservatori primo partito ma non hanno la maggioranza. Corbyn esulta

La premier aveva indetto le elezioni per rafforzarsi in vista dei negoziati per la Brexit ma adesso la situazione si complica: avrebbe solo 318 seggi contro i 262 del Labour

LONDRA – La lunga notte del premier conservatore Theresa May comincia con la doccia gelata degli exit poll, sono le 22 di Londra quando la BBC diffonde i primi numeri. 314 seggi per i Tory, 12 meno della maggioranza 17 meno di quelli che prese David Cameron nel 2015. La corsa di Theresa May artefice della peggior campagna elettorale di un premier in carica a memoria d’uomo, si fa subito in salita fra sterline che barcolla e a un certo punto perde anche il 2% e rivali di partito che cominciano a mugugnare. Aveva voluto le elezioni anticipare la premier poiché era sicura di poter alterare a suo favore gli equilibri a Westminster per poter negoziare la Brexit (il 19 dovrebbero, condizionale oggi d’obbligo, iniziare i negoziati con Bruxelles) a mani libere senza impacci e legacci da parte dei deputati. Missione naufragata. La notte e la proclamazione dei vincitori collegio per collegio prosegue rapida per tutta la notte e alle 6 (le sette in Italia) le TV registrano solo un parziale aggiustamento dei risultati. Eccolo: conservatori 318 seggi, laburisti 262, Lib-Del 11, Scozzesi dell’Snp 34, unionisti del Dup 10, gallesi del Cymru Plaid 3. Mancano ancora alcune circoscrizioni, ma le proiezioni delle 7 sembrano quelle definitive.

Le reazioni

I conservatori sono il primo partito, ma non hanno la maggioranza. Un caso di vittoria di Pirro. I laburisti di Corbyn vanno molto meglio rispetto al 2015 (più 28 seggi), non andranno a Downing Street a meno di alchimie ad ora difficilmente prevedibili e sono i vincitori. Bastano queste fotografie per certificare la complessità e la confusione in cui con il voto di ieri è precipitato il Regno Unito.

Dopo al proclamazione nella sua circoscrizione la May ha detto che il suo dovere è quello di «garantire stabilità al Paese». Corbyn invece rieletto nella sua Islington North ha chiesto le dimissioni. E’ stato solo l’ultimo dei laburisti a invocarle. Ma anche i conservatori dopo una notte inaspettata si preparano alla resa dei conti. George Osborne, ex cancelliere dello Scacchiere e silurato proprio da Theresa May nel 2016, ha invocato il passo indietro della premier e attribuito al “catastrofico manifesto” le ragioni della sconfitta. Liam Fox, segretario al Commercio, ha fatto capire che ora servirà una riflessione sul da farsi.

Cosa succede  

Siamo in uno scenario di “hung Parliament”, non c’è alcuna maggioranza. Quale governo? Gli scenari sono molteplici.Il primo è quello di un governo conservatore, potrebbe esserci anche un esecutivo sostenuto dal Dup (unionisti nord irlandesi) che hanno 10 seggi. La somma degli anti-Tory, (Snp, Laburisti e LibDem più gallesi) resta almeno 18 seggi sotto la maggioranza. I liberal-democratici hanno fatto sapere che non faranno accordi di coalizione, quindi nessun ripetizione dell’esecutivo Cameron-Clegg del 2010-2015. E a proposito di Clegg, è la vittima più illustre al momento della notte avendo perso il suo seggio. Si è salvata invece con il riconteggio Amber Rudd, ministro dell’Interno che era data in forte ascesa e candidata a guidare il ministero del Tesoro. Ora più che la quadra di governo, Theresa May dovrà invece tenere a bada i malumori interni al partito. Una corsa per la leadership è tutt’altro che da escludere.

Borsa e sterlina

Londra apre in rialzo dopo l’esito delle elezioni politiche che hanno visto il partito conservatore perdere la maggioranza assoluta in Parlamento. La premier britannica Theresa May parlerà alle 10 ora locale (le 11 in Italia). Il primo Ftse 100 segna un +0,81% a 7.510 punti. Intanto la sterlina continua a ritoccare i minimi dallo scorso aprile scendendo fino a 1,2650 sul dollaro e 0,883 sull’euro registrando il peggior calo dallo scorso ottobre: oltre il 2%, che rappresenta uno scossone molto netto per le dinamiche del mercato valutario. Ulteriore indebolimento della moneta britannica anche sullo yen a 139,9.

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lastampa/May, missione fallita: conservatori primo partito ma non hanno la maggioranza. Corbyn esulta ALBERTO SIMONI – INVIATO A LONDRA

Con le storiche tra i vitigni di Solopaca – V° raduno auto e moto epoca

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Con le storiche tra i vitigni di Solopaca – V° raduno auto e moto epoca

Oltre 150 iscritti con auto e moto d’epoca il 04 Giugno per il V° raduno di Solopaca, manifestazione culturale-enogastronomica legata al mondo dei veicoli storici che ogni anno organizza l’Associazione Commercianti di Solopaca ACS con il patrocinio del Comune di Solopaca e del Club G.A.V.E.S. del Sannio.

Con l’occasione l’organizzazione ha ricordato il 60° anniversario della Fiat 500 e riservato parte dell’area espositiva ai trattori e camion d’epoca.

L’evento ha avuto inizio al mattino presso il centro storico della cittadina beneventana regalando ai cittadini solopachesi una carovana inimitabile caratterizzata da auto e moto d’epoca che hanno fatto la storia, tanti i colori ed i suoni “rombanti” che hanno affollato il borgo cittadino suscitando grande interesse del pubblico.

Ancora una volta il raduno di Solopaca ha richiamato appassionati dalle regioni limitrofe, tra questi un equipaggio proveniente da Pescara al volante di una bellissima Triumph TR3.

I veicoli si sono schierati lungo il caratteristico corso che fiancheggia Piazza del Municipio per poi avviarsi nel Tour enogastronomico presso le rinomate cantine vinicole di Solopaca.
La prima tappa ha riguardato la visita alla cantina “Masseria Vigne Vecchie”, seconda tappa presso la cantina “Santimartini” ed infine visita della Cantina Sociale di Solopaca, una delle più antiche di tutta la Campania ed ai primi posti per la produzione vinicola regionale.

A seguire, pranzo presso i ristoranti convenzionati all’evento e rientro al centro storico per il “dessert” offerto dal Bar-Gelateria-Pasticceria “Note di Caffè”.

Infine i membri dell’ACS Sig.ri Pina Casillo e Marco Tanzillo, coadiuvati dalle autorità comunali, hanno ringraziato tutti i partecipanti ed assegnato vari premi a base di prodotti tipici locali.
Appuntamento quindi al prossimo anno per un nuovo evento, sempre nel connubio vitigni e motori, con tanta esperienza in più e tante novità! A presto!

FOTO e VIDEO ViViCentro – La cerimonia di apertura del IX Memorial ‘Gianni Scalera’, segui le finali su ViViRadioWeb

La cerimonia di apertura del IX Memorial ‘Gianni Scalera’, segui le finali su ViViRadioWeb

E’ cominciata quest’oggi la IX edizione del Memorial ‘Gianni Scalera’. Allo stadio Pinto di Caserta si è tenuta la cerimonia di apertura alla presenza di tanti calciatore a cominciare dai più piccoli: i classe 2010. Si arriva fino ai 2001 e si scenderà in campo per oltre 200 partite. Memorial di risonanza importante, nel ricordo di una stella, Gianni Scalera. Momenti emozionanti nella cerimonia di apertura a cominciare dalla lettera letta dal fratello di Gianni, Francesco che ha commosso l’intera tribuna dello stadio Pinto. Il via al torneo è arrivato, dopo la sfilata di tutte le squadre impegnate, grazie alla lettera letta dal responsabile del settore giovanile della Juve Stabia, Saby Mainolfi. Sabato si giocheranno le finali di tutte le categorie, potrete ascoltare, in diretta e in esclusiva, le gare finali dei classe 2004, 2003, 2002 e 2001, su ViViRadioWeb la radio ufficiale di vivicentro.it.

a cura di Ciro Novellino

 

ESCLUSIVA, FOTO – Al Menti la Tribuna sarà dedicata a Roberto Fiore: a settembre la cerimonia?

Al Menti la Tribuna sarà dedicata a Roberto Fiore: a settembre la cerimonia?

Roberto Fiore è stato un presidente tanto amato a Castellammare di Stabia, tanto applaudito nella sua ultima apparizione in questa stagione prima della sua scomparsa. Roberto Fiore e lo stadio Menti, un amore che andrà avanti. Secondo quanto raccolto in esclusiva dalla redazione di Vivicentro.it, la richiesta andrà ai voti in commissione e dal consigliere Giovanni Nastelli, questo pomneriggio ospite dell’Asd San Paolo, scuola calcio di Gragnano, è arrivata tra le righe la conferma: a settembre lo stadio Romeo Menti dovrebbe riuscire ad avere un nome nuovo per la tribuna: Roberto Fiore!

a cura di Ciro Novellino

Napoli, uomo armato di coltello diffonde terrore in metrò. La testimonianza

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Panico nel metrò linea 1 di Napoli. Un uomo di nazionalità svedese, ubriaco e armato di coltello ha seminato terrore tra i passeggeri.

I Vigilanti in servizio sono riusciti a disarmarlo e la polizia, dopo una colluttazione, ad arrestarlo.

Nella calca procurata dal terrore alcuni passeggeri sono rimasti feriti, altri ancora sono sotto choc.

Il Mattino riporta il racconto di una testimone oculare: “Era un uomo alto di pelle scura, forse un mulatto, aveva una bandana sulla testa e portava dei pantaloni aderenti. L’ho notato già alla Stazione Università, dove sono salita. Una volta sul treno, affollato, è passato accanto a me e ad altri passeggeri ed ha sollevato la maglietta, lasciando vedere un coltello lungo e affilato. L’ uomo ha gridato qualcosa di incomprensibile, poi il treno è giunto alla stazione di Colli Aminei, e la gente è corsa via urlando. Nella ressa, alcuni sono caduti a terra, mentre altri hanno preso d’ assalto le scale mobili».

 

Susanna Stivali in concerto alla Casa del Jazz

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Susanna Stivali presenta il suo nuovo album alla Casa del Jazz, “Going for the unknown – Omaggio a Wayne Shorter”

Roma- Venerdì 9 giugno alle ore 21.00, alla Casa del Jazz di Roma (in Viale di Porta Ardeatina 55), Susanna Stivali in concerto per presentare il suo nuovo album “Going for the unknown – Omaggio a Wayne Shorter”.

Nuovo progetto della vocalist, autrice e compositrice Susanna Stivali, una delle più note cantanti jazz italiane dell’ultima generazione. Dopo una collaborazione con il pianista Fred Hersch nell’album “Piani DiVersi“, e dopo aver concluso in Brasile un altro progetto, “Caro Chico” dedicato a Chico Buarque in cui è presente lo stesso Chico, appena uscito per una delle più importanti etichette brasiliane (la Biscoito Fino), Susanna Stivali torna al jazz con un omaggio alla musica e al genio di Wayne Shorter, il musicista che più rappresenta l’evoluzione della musica jazz degli anni ’50 fino ad oggi.

 “Going for the unknown” è una frase di Shorter stesso che rispecchia la sua poetica, presa come titolo per questo progetto che è riproposizione ma anche ricerca di nuovi spunti partendo dalla scrittura di Shorter, una scrittura moderna, connessa con le radici, sintetica e profondamente lirica allo stesso tempo che si sposa, inaspettatamente, con il verso cantato.

Susanna Stivali ha fatto uno studio specifico su come i versi potessero sposare le composizioni di Shorter, cercando di rispettare la sua poetica. La voce, come nella migliore tradizione del jazz vocale, è uno strumento che cerca interazione con gli altri strumenti, restando, allo stesso tempo un potente tramite di narrazione.

Grande parte dei testi sono scritti dalla vocalist, in tre lingue diverse: inglese, la lingua del compositore; Italiano, la lingua di Susanna e portoghese, una lingua che è profondamente connessa con la musica e la vita di Shorter, ma anche un linguaggio che Susanna Stivali frequenta e ama.

Il progetto uscirà nel 2017 con la rivista Jazzit. In questo concerto, all’interno della rassegna Midjane alla Casa del Jazz, Susanna Stivali sarà accompagnata da Alessandro Gwiss al pianoforte, Pietro Ciancaglini al contrabbasso e Marco Valeri alla batteria.

Venerdì 9 giugno ore 21.00
Casa del Jazz

Viale di Porta Ardeatina, 55, 00154 Roma
Ingresso euro 10

Juve Stabia – Ripa, il futuro incerto e quella foto pensierosa..

Smaltita (quasi) la delusione per l’epilogo della stagione, i calciatori della Juve Stabia si rilassano in vacanza, come confermano i profili social dei gialloblù. C’è anche chi approfitta del periodo di pausa per sottoporsi a tutte le cure necessarie a riprendere al massimo tra poco più di un mese (CLICCA QUI).

C’è chi invece sembra essere già proiettato al futuro. E’ il caso di Spider Ripa che, sulla base di un contratto con la Juve Stabia che scadrà tra pochi giorni, vede il suo futuro in maniera ancora non chiara ed attende di sapere cosa succederà. Il contratto che lo lega alle Vespe scade il 30 giugno e, sembra, che ancora non sia iniziato con la società un vero e proprio dialogo che abbia ad oggetto il futuro.

Il bomber gialloblù ha postato su instagram uno scatto che lo ritrae pensieroso, e non a caso la sua descrizione è “Sto pieno di pensieri. Pensando al futuro; che fine farò, dove andrò. Che Dio me la mandi buona”.
In virtù del super campionato di Ripa, che con i suoi 15 gol stagionali ha trascinato le Vespe ai playoff, mettendosi da parte la scorsa, orribile stagione, la speranza è certamente quella di vedere ancora il bomber di Battipaglia vestire la casacca gialloblù. Probabilmente nelle prossime settimane si saprà qualcosa di più anche in tal senso.

Zielinski: “Una fortuna avere tanti calciatori forti in rosa. Sto imparando molto da Hamsik”

Piotr Zielinski, centrocampista azzurro, è stato protagonista di un’intervista alla tv polacca insieme ad Arek Milik. Ecco quanto evidenziato:

“E’ stata la mia prima stagione in un grande club e i numeri sono stai buoni. E’ ovvio che sarebbero potuti essere migliori. Sono contento perché ho avuto molte chance per giocare, ora voglio concludere al meglio questa stagione con la Nazionale. Ho imparato molto da Hamsik, credo sia uno tra i migliori centrocampisti al mondo. Cerco di ispirarmi a lui seguendolo in allenamento. Abbiamo una rosa in cui ci sono tanti calciatori forti. Alcuni hanno giocato nel Real Madrid o nel Liverpool come Reina. Per noi giovani ciò rappresenta un grosso vantaggio”.

Rai – Albiol non si muove da Napoli: rifiutata la proposta dell’ Espanyol

Ciro Venerato, giornalista Rai esperto di calciomercato, ha rilasciato alcune dichiarazioni nel corso di Rainews. Ecco quanto evidenziato:

“Raul Albiol resterà al Napoli anche la prossima stagione. L’ Espanyol era pronto a pagare la clausola ma il difensore ha rifiutato la proposta.
Oblak? Non c’è nulla, è una pista impraticabile per le casse della società partenopea”.

Reina, il padre: “Diverbio tra ADL e Pepe? Non devono fare i bambini, spero risolvano tutto al più presto”

A Radio Crc, nel corso di ‘Si Gonfia la Rete’, è intervenuto Miguel Reina, papà del portiere azzurro Pepe. Ecco quanto evidenziato:

“Ho visto la partita di Pepe con la Spagna ieri. Capita a tutti di sbagliare, gli ho detto di stare tranquillo. So che è successo qualcosa tra lui e il presidente , ma la devono smettere di fare i bambini. Devono guardarsi in faccia e risolvere la questione. Offerte per Pepe? Giuro che non so se esiste un’ offerta o meno, sono cose di cui si occupa il suo procuratore. Posso dirvi che Pepe e la sua famiglia sono felicissimi di stare a Napoli . C’è stato solo questo diverbio col presidente e va risolto subito per il bene di tutti”.

Milik: “L’infortunio è stato un momento difficile. Ora voglio recuperare bene per iniziare al meglio la stagione”

Arkadiusz Milik, attaccante azzurro, ha rilasciato una lunga intervista ai media polacchi:

“E’ stato difficile restare fuori per l’infortunio. La squadra ha fatto bene anche senza di me, Mertens ha segnato più di 30 gol. Ora penso alla preparazione di luglio per recuperare al meglio”.

De Laurentiis ha fatto pressioni per farti giocare? “Il presidente fa le sue osservazioni ma sarà il mister a decidere chi giocherà. E’ lui che ci vede tutti i giorni nel corso degli allenamenti. E’ accaduto spesso che sono entrato nel secondo tempo, ho avuto un po’ di difficoltà a segnare perché entravo sempre a risultato acquisito. Sicuramente il gol contro il Sassuolo mi ha fatto felice”.

Sei tornato al top della condizione? “Non posso dire se sono pronto per giocare novanta minuti, ma sicuramente sono guarito pienamente. In allenamento mi sento bene, meglio di prima. Già dopo alcune settimane di lavoro ho notato progressi dal punto di vista fisico, nella velocità, nell’aggressività”.

E’ stato un momento difficile? “Sono stato fuori tre mesi e non è facile. Mi sono fidato al 100% dello staff medico del Napoli, che mi ha riabilitato al meglio monitorandomi costantemente. Ho perso dei mesi, ma sono diventato più ricco dal punto di vista mentale. La mia famiglia mi è stata vicina per tutto il tempo, paradossalmente ho capito delle belle cose tramite quest’infortunio”.

Sei il calciatore polacco più pagato della storia, cosa pensi? “Non hanno pesato i 32 milioni di euro spesi dal Napoli. Anzi è un fattore che mi ha motivato per dare il massimo. Sono approdato in un grande club e ho voluto dimostrare di meritarlo. La fiducia in sé stessi è molto importante ma non devo montarmi la testa”.

Non giocherai l’Europeo Under 21, però lo guarderai? “Forse vedrò qualche partita, voglio recuperare bene e iniziare la prossima stagione col Napoli al meglio”.

A cura di Antonino Gargiulo

Università: anche l’Italia tra le prime 200 migliori al mondo

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Per la prima volta quattro università italiane sono state classificate tra le 200 migliori al mondo secondo la classifica internazionale del QS World University Rankings.

Nella classifica sono state analizzate ben 4.388 atenei e di questi, 956 sono stati inseriti secondo diversi criteri.

 GLI ATENEI ITALIANI IN CLASSIFICA

Le migliori università italiane, secondo QS World University Rankings sono: Politecnico di Milano(170mo posto, guadagnando 13 posizioni e riconfermandosi il miglior ateneo d’Italia); Università di Bologna (188ma, guadagnando 20 posizioni); e per la prima volta entrano in classifica la Scuola Superiore Sant’Anna Pisa e Scuola Normale Superiore (entrambe al 192mo posto).

“L’Italia deve essere orgogliosa per questo risultato” ha commentato la ministra dell’Istruzione, l’Università e la Ricerca Valeria Fedeli. Francesco Ubertini, rettore dell’Alma Mater parla di “risultato di cui siamo molto soddisfatti, che va a premiare gli sforzi messi in campo in questi anni per rendere l’Alma Mater un punto di riferimento a livello internazionale”.

LE UNIVERSITA’ AL VERTICE DELLA CLASSIFICA

Al vertice della classifica si trovano per la prima volta quattro università americane e al primo posto si conferma, per il sesto anno consecutivo, il Massachusset Institute of Technology (MIT). Mantengono il secondo e terzo posto le università di Stanford e Harvard, mentre il California Institute of Technology sale al quarto posto in classifica. Altri atenei americani e britannici perdono posizioni, mentre avanzano quelli di Russia, Cina, India, Australia e Singapore.

I PARAMETRI DELLA CLASSIFICA

Il Raking è stato ottenuto attraverso dei parametri ben precisi: reputazione accademica, opinione del mondo delle imprese, citazioni scientifiche, numero di studenti e internazionalizzazione. L’Alma Mater ha ottenuto ottimi risultati in tutte le voci, tuttavia brilla in particolar modo nella Academic Reputation, l’indicatore di maggior peso per formulare il giudizio complessivo dell’università. Molto bene anche la Employer Reputation calcolata attraverso delle interviste a oltre 44mila aziende e imprese in tutto il mondo, guadagnando così 35 posizioni rispetto allo scorso anno.

Legge elettorale: caos alla Camera. Tilt sul tabellone svela voto segreto e incastra i franchi tiratori

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Questa foto incastra i franchi tiratori della legge elettorale

“Un disguido”, un “problema tecnico” – secondo la presidente Laura Boldrini – e il voto in Aula sulla Legge Elettorale che ha mandato il governo sotto si trasforma in una bagarre con scambio di accuse pesanti tra deputati della maggioranza e dell’opposizione. Tutto per colpa di un voto che doveva restare segreto ed è diventato palese.

E’ bagarre in Aula alla Camera sulla legge elettorale quando il tabellone elettronico situato in alto nell’emiciclo mostra per errore l’andamento della votazione a scrutinio segreto sull’emendamento Biancofiore che poi ha mandato momentaneamente in pezzi l’alleanza elettorale tra Fi-Md-M5S-Lega.

Cosa è successo

Al momento del voto segreto su un emendamento alla legge elettorale, sul tabellone elettronico nell’emiciclo si accendono le luci verdi, rosse e bianche che indicano come hanno votato i diversi deputati, al contrario di quanto sarebbe dovuto succedere visto che si trattava di votazione segreta.

Il ‘patto a 4’ sulla legge elettorale (Pd, M5S e Lega) è stato affondato da 58 franchi tiratori che contavano sulla segretezza. Scorrendo i tabulati della votazione sull’emendamento Biancofiore (che elimina i collegi maggioritari mantenuti dalla legge elettorale in Trentino Alto Adige) è evidente che al ‘patto’ sono venuti a mancare voti che, se fossero stati contrari all’emendamento, avrebbero consentito la bocciatura della proposta di modifica.

Sulla carta, stando sempre ai tabulati della votazione, il ‘patto’ avrebbe dovuto avere 397 voti – mettendo nel conteggio anche quelli di Svp oltre che di Pd, FI, M5S e Lega – a cui vanno tolti gli 82 dei pentastellati presenti, che avevano annunciato il voto a favore. 

Dunque, i voti contro l’emendamento sarebbero dovuti essere 315 anziché i 256 finali. L’emendamento è passato per 14 voti di scarto. Sempre scorrendo i tabulati, erano presenti al voto 46 di FI, con 4 assenti ‘ingiustificati’; 18 della Lega, con 1 assente ‘ingiustificato’; 246 presenti al voto del Pd, con 18 in missione e 18 assenti ‘ingiustificati’; 82 M5S presenti al voto, 1 in missione e 5 assenti ‘ingiustificati’. 

Il ‘problema tecnico’ dura pochi secondi ma quei pochi istanti (grazie alle lucine rosse del voto contrario, alle verdi di quello favorevole e bianche per l’astensione) bastano a far vedere come hanno votato i vari deputati. Pochi istanti per ‘svelare’ voti favorevoli nei banchi del Pd e di Forza Italia.

Il ‘giallo’ del tabellone manda in tilt l’Assemblea di Montecitorio e scatena un polverone di polemiche. Nel mirino anche la presidente della Camera, Laura Boldrini, accusata da alcuni parlamentari di non aver avvisato per tempo che stava per scattare una votazione segreta.

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Boldrini chiede di correre ai ripari e le lucine diventano tutte azzurre e sottolinea: ”C’è stato un problema tecnico, avevo già detto che era un voto segreto, colleghi c’è stato un disguido”. Ma il clima ormai si è fatto incandescente. Massimo Corsaro non ci sta: ”Il responsabile di ciò deve essere allontanato”.

E su Twitter il deputato democratico e responsabile riforme e sicurezza segreteria nazionale Pd, Emanuele Fiano, scrive: “I Cinque stelle fanno fallire la legge elettorale. Per pochi secondi il voto è stato palese, loro hanno votato a favore questa è la prova”.

Come la raccontano i grillini

“Nel Pd 80 franchi tiratori cercano di affossare la legge elettorale. Il M5S è compatto e lo tiene in piedi. Renzi tenga i suoi!” scrive Danilo Toninelli del Movimento 5 Stelle su Twitter, postando la foto della votazione

“Sicuramente c’è un problema nel Pd, con una parte che non vuole il voto anticipato. E’ in atto una guerra tra bande. Al Senato sarà un Vietnam…” gli ha fatto eco il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio. “Con il voto di oggi è stato dimostrato che i franchi tiratori sono nel Pd, perché noi abbiamo votato coerentemente i nostri emendamenti”.

Gragnano, arrestata la titolare de “La Tana del Lupo” per furto aggravato e continuato

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In manette Carmela Imperato, la titolare dell’agriturismo di Gragnano “La Tana del Lupo”, per furto aggravato e continuato. La donna per lungo tempo avrebbe manomesso il contatore elettrico dell’immobile con un magnete, facendo risultare il 90% in meno dei consumi elettrici. Un furto che si aggira intorno ai 34mila euro.

A scoprire l’inganno sono stati i Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile di Castellammare di Stabia in collaborazione con i tecnici dell’ Enel.

Ora la signora, 53enne, è in attesa del rito direttissimo.

Luisa Di Capua

 

Si Votera’ Con Il…… Bordellum? Lo Piano- Saint Red

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Urne foderate di pianto alla Camera a Montecitorio, per colpa di 66 franchi tiratori, di cui si sconoscono “generalita’” e credo politico, l’Italia nelle prossime tornate elettorali, potrebbe andare al voto con il “Bordellum“.

Il patto di alleanza fra i 4 maggiori partiti italiani, almeno per ora, non ha retto, nonostante le rassicuranti parole mandate in onda da Ettore Rosato, che si era espresso in questi termini : (Alla Camera saranno importanti i primi voti, noi abbiamo la responsabilita’ di tenere “duro” sino alla fine) e dalla onnipresente Elena Boschi, quest’ultima,aveva affermato che : (era “straconvinta” che il patto fra i 4 partiti avrebbe retto fino alla votazione finale). Entrambi hanno fatto i conti senza le bordate dei franchi tiratori.

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Alla 1° votazione, qualcosa non e’ andata per il verso giusto, i franchi tiratori non si sono fatti attendere, le accuse fra Grillo e Renzi sono riprese a pieno ritmo, il segretario Pd ha accusato i grillini di essere degli inaffidabili, la risposta di Grillo non si e’ fatta attendere, ha precisato che…. Montecitorio e’ una tana di serpenti a sonagli. Gli altri 2 partiti hanno preferito restare in “religioso silenzio”, in attesa di una schiarita politica.

I capigruppo dei 4 partiti avranno tempo sino al 13 Giugno, per cercare di risanare questa spaccatura, quando si terra’ il voto finale sulla Legge elettorale.

Se i 4 partiti non avranno ancora deciso se adottare il Mattarellum, il Porcellum,  il Vassallum, o il Ruffianallum, immagino che gli elettori saranno sempre piu’ meno convinti che persuasi a chi dare la propria preferenza.

In questo caso si potra’  parlare di un vero e proprio Bordellum.

Pasticcio burocratico sul Colosseo

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Il ministro dei Beni Culturali non poteva creare il nuovo Parco archeologico del Colosseo, c’è stato uno “straripamento di potere”: è quanto sostiene il Tar del Lazio nella sentenza con cui ha dato ragione alla sindaca di Roma Virginia Raggi che si è opposta al nuovo parco fin dall’inizio.

Tar-Franceschini 2 a 0, bocciato il Parco del Colosseo

Dopo la sentenza sui direttori dei musei, il tribunale del Lazio dà ragione alla sindaca Raggi contro il ministro della Cultura

ROMA – Il ministro dei Beni Culturali non poteva creare il nuovo Parco archeologico del Colosseo, c’è stato uno «straripamento di potere»: è quanto sostiene il Tar del Lazio nella sentenza con cui ha dato ragione alla sindaca di Roma Virginia Raggi e al vicesindaco Luca Bergamo che del nuovo Parco sono stati fieri nemici fin dall’inizio al punto da decidere di sfidare il governo presentando un ricorso ufficiale contro la nuova creatura nata all’interno delle stanze del ministero.

«Purtroppo non posso dire che sono stupito…», commenta il ministro Franceschini. «Stesso Tar, stessa sezione della sentenza sui direttori stranieri. Fatico però a capire perché 31 Musei e Parchi Archeologici autonomi, dagli Uffizi a Pompei, vadano bene e il trentaduesimo, il Parco del Colosseo, giuridicamente identico a tutti gli altri, invece no. Leggeremo la sentenza, cosa per ora impossibile, e ovviamente la impugneremo subito».

È la seconda bocciatura nel giro di due settimane per il ministro Franceschini. La prima era arrivata il 25 maggio con l’annullamento di fatto della nomina di cinque direttori di musei secondo una selezione voluta proprio dal titolare del Mibact. La nuova sentenza negativa è altrettanto dura. Si riferisce a un’altra operazione che il ministro Franceschini ha deciso in prima persona, la creazione del Parco Archeologico del Colosseo, 78 ettari di capolavori nel cuore di Roma, un’area pari quasi al doppio di quella di Pompei, gioiello di incassi e visitatori. Oltre al Colosseo comprende Palatino e Foro Romano, e crea per gestirli una Soprintendenza separata da quella precedente che li controllava.

Secondo il Tar del Lazio, però, le norme non attribuiscono «alcun potere generale di riorganizzazione anche degli uffici dirigenziali generali al ministro, ma un potere organizzativo limitato a consentire la soppressione, la fusione o l’accorpamento di uffici, in funzione di particolari esigenze tra le quali anche quella di “garantire il buon andamento dell’amministrazione di tutela del patrimonio culturale”».

Non è tutto. Oltre a un eccesso di potere, secondo i giudici è stato anche violato il «principio della leale collaborazione tra enti». Per il Tar del Lazio, con l’istituzione del Parco il Campidoglio avrebbe anche subito dei danni, perdendo parte degli incassi, e la città avrebbe risentito della sua unità archeologica. Anche per questo i giudici amministrativi hanno ritenute fondate le censure con le quali Roma Capitale «si duole del fatto che non vi sia stata alcuna condivisione delle scelte che hanno portato alla individuazione di tale area limitata di competenza del Parco archeologico del Colosseo».

La conclusione, come si avverte nella sentenza, è la illegittimità (e, quindi, l’annullamento) anche del bando della selezione pubblica per il conferimento dell’incarico di direttore e del parco archeologico del Colosseo.

«Hanno vinto i cittadini – scrive la sindaca Virginia Raggi commentando la sentenza -. Bene Tar, sconfitto tentativo governo. Roma resta di tutti». E aggiunge: «Questo mi sembra un momento importante e positivo per riprendere un discorso sulla gestione integrata e unitaria del patrimonio culturale della città così come proposto più volte dall’amministrazione capitolina al ministero dei Beni culturali».

Anche più soddisfatto è Luca Bergamo, il vicesindaco, che è sempre stato in prima linea nell’opposizione al progetto: «Una decisione positiva e importante che consente di riprendere il discorso su una visione unitaria e integrata del patrimonio culturale della città. Questo non può essere visto semplicemente come asservito al turismo, ma può essere la carta vincente di Roma e del Paese per diventare protagonisti nella produzione culturale».

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Ischia Calcio per l’Eccellenza,spunta anche l’ipotesi del titolo della Sessana?

L’avevamo annunciato a fine campionato che sarebbe stata un’estate di fuoco per il futuro dell’Ischia Calcio per riportare il calcio che conta sull’isola. La società isolana del patron Ivano Balestriere dopo la fantomatica fusione con il Savoia,che per ora rimane accesa solo una piccola luce in fondo al tunnel,anche perchè destino dell’Ischia era legato a quello dell’Oplonti Savoia (squadra che detiene il titolo di Eccellenza), al Gragnano (squadra che invece detiene il titolo di serie D) e al nuovo Savoia che sarebbe dovuto nascere nell’ambito di una fusione con il Gragnano stesso, riportando così la serie D a Torre Annunziata. Ma in virtù dell’art.18 del NOIF che dice che non si può procedere alla fusione tra due diverse società se vi è stata già una fusione nelle due stagioni precedenti. Il motivo è semplice e soprattutto comune ad entrambi i sodalizi mancati. Sia il Gragnano che l’Oplonti Pro Savoia sono già state protagoniste di una fusione nel 2015 (Ponticelli di Todisco e Asd Futsal Oplonti di Franco Trapanese da una parte e Libertas Stabia e Gragnano dall’altra. Una notizia che ha lasciato l’amaro in bocca all’intero popolo isolano. Si era parlato anche del possibile trasferimento del titolo del Procida del presidente Luigi Muro. Nel pomeriggio di ieri è giunta la notizia che la Sessana rinuncerà al prossimo campionato di Eccellenza con il titolo in vendita. Lo stesso patron Ivano Balestriere della Nuova Ischia ha dichiarato che sono già a lavoro per trovare altre soluzioni. Il titolo della Sessana sembra essere un’idea.

Di seguito il comunicato stampa diramato dalla squadra di Sessa Aurunca:

La società con a capo le famiglie Vrola e Padolino vogliono con questo breve comunicato informare gli appassionati, i simpatizzanti ed i fedelissimi tifosi gialloblù che, nonostante l’amore e la passione che hanno sempre messo in campo in questi ultimi anni, per le notevoli difficoltà strutturali e per l’impossibilità a reperire nuove risorse economiche, è costretta a fare un passo indietro, motivo per cui nella prossima stagione la squadra non sarà iscritta al campionato di Eccellenza. E’ sempre più difficile far calcio in queste condizioni, siamo disposti alla cessione totalmente gratuita del titolo con alcune “conditio sine qua non”, ovvero che i futuri imprenditori dimostrino solidità societaria, competenza e risorse economiche adeguate per poter mantenere il titolo e la categoria a Sessa Aurunca.

Grazie a tutti coloro che in questi anni ci hanno supportato, sempre FORZA SESSANA!

Ufficio Stampa US Sessana 1915

Il 15 giugno scatterà il XXIII Memorial ‘Ubaldo Mainolfi’ a Telese Terme

Il 15 giugno scatterà il XXIII Memorial ‘Ubaldo Mainolfi’ a Telese Terme

Ci siamo, il 15 giugno scatterà il XXIII Memorial ‘Ubaldo Mainolfi’ a Telese Terme. In campo tanti giovani calciatori con le rispettive società. Dai 2006 che giocheranno su campo a 9, ai 2007-2008-2009 che invece giocheranno le rispettive gare a 7, mentre i 2010-2011 giocheranno su campi a 6.

Iscrizioni chiuse! 13 le società, 30 squadre nelle varie categorie. A breve i calendari delle giornate. Data? 15 Giugno 2017 sui campi:

– Stadio Comunale di Via Lagni Telese Terme (BN)

– Centro Sportivo Sporting Club Grassano – Telese Terme (BN)

a cura di Ciro Novellino

La banderuola M5S oscilla sulla legge elettorale

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“L’atteggiamento del M5S sulla legge elettorale – scrive Fabio Martini – svela la natura originalissima del processo decisionale di questo movimento. Se nelle prossime ore continuerà a prevalere tra l’opinione pubblica filo-grillina un atteggiamento favorevole alla riforma, il Movimento la sosterrà in Parlamento. Ma se prevalessero atteggiamenti malmostosi, la linea ufficiale potrebbe essere ribaltata”.

I pericoli della politica last minute

Senza tradire alcun imbarazzo Beppe Grillo ieri ha sostenuto, nel giro di poche ore, espressioni non del tutto allineate e coerenti sulla legge elettorale in discussione in Parlamento, oscillando tra un giudizio negativo – nessuno la capisce – e la decisione di affidare la sentenza finale agli iscritti del Movimento Cinque Stelle.

LEGGI ANCHE: Legge elettorale in aula, addio ai capilista

Ciò che rende originali le esternazioni del capo non è la distanza tra una dichiarazione e l’altra, perché questa è una caratteristica che ha sempre accomunato tutti i leader della politica tradizionale e dell’anti-politica. La sorpresa è un’altra: mai come in queste ore i capi dei Cinque Stelle sono apparsi sottoposti ai cangiantissimi umori dell’opinione pubblica. Cinquanta tweet e cento post in un attimo sono apparsi più potenti di una decisione assunta dal Movimento dopo aver consultato la propria base.

A rendere ondivago Beppe Grillo sono le critiche e gli sfottò al Movimento, che stanno fiorendo sulla Rete per l’asserita attitudine all’inciucio o per aver disatteso precedenti pronunciamenti su singoli aspetti della legge elettorale. Un andirivieni che alla fine contribuisce a rivelare un tratto che finora si era soltanto intuito: il Movimento Cinque Stelle decide quasi sempre «last minute», sulla base delle sensazioni dell’ultimissima ora. Quel che conta non è una visione. Un programma in positivo. E neppure scelte assunte dopo un processo democratico, come nel caso del modello «tedesco» di legge elettorale, già sottoposto qualche giorno fa alla base. Alla fine si decide, basandosi su un algoritmo costruito per intercettare il consenso espresso dagli umori di quel momento. Dell’ultimo momento.

È già accaduto nel passato, ma l’atteggiamento sulla legge elettorale svela la natura originalissima del processo decisionale di questo movimento. Se nelle prossime ore continuerà a prevalere tra l’opinione pubblica filo-grillina un atteggiamento favorevole alla riforma elettorale alla tedesca, il Movimento la sosterrà in Parlamento. Ma se tra tre giorni, o a luglio, sulla Rete, prevalessero atteggiamenti malmostosi, la linea ufficiale potrebbe essere ribaltata. È già accaduto nel passato. Sull’emigrazione, sull’euro, sulle banche.

Ma le moderne democrazie sono organismi complessi e per farle funzionare servono competenze e deleghe – certo revocabili – ai rappresentati del popolo. Da selezionare nel modo più accurato e democratico possibile. Il Movimento Cinque Stelle da anni intercetta e interpreta con crescente consenso la rabbia di tanti italiani. In caso di vittoria alle prossime elezioni Politiche quel movimento è chiamato alla scelta della maturità: quella di assumersi responsabilità più grandi. Ma immaginare di governare un Paese del G7 con la politica del «last minute» può risultare una pericolosa illusione.

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vivicentro/La banderuola M5S oscilla sulla legge elettorale
lastampa/I pericoli della politica last minute FABIO MARTINI