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Giugno di fuoco per WindTre: proclamato lo sciopero dei dipendenti dal 14 al 25 giugno

Sciopero alla WIND TRE. Blocco dei lavori programmati notturni, reperibilità e straordinari, di tutti i dipendenti Wind3 dal 14 al 25 giugno.

Roma- Continua il braccio di ferro tra i vertici aziendali di WindTre e i dipendenti della compagnia telefonica attraverso le proprie rappresentane sindacali.

Ripercorriamo per ordine le tappe.

Dopo le proteste di 900 operatoti telefonici, ovvero 900 famiglie che il 27 maggio scorso hanno presidiato il negozio WindTre del Viale Europa per opporsi al progetto aziendale di esternalizzazione del custode care, le Segreterie Nazionali SLC-CGIL FISTEL-CISL UILCOM-UIL, con una nota del 29 maggio u.s., hanno dichiarato lo sciopero con la seguente motivazione: salvaguardia del perimetro occupazionale e delle attività di customer care.

Leggi anche: Dipendenti Wind sul piede di guerra. NO ESTERNALIZZAZIONE

Lo sciopero dei lavoratori di WIND TRE SpA viene proclamato per il giorno 14 giugno per l’intero turno di lavoro (otto ore o riproporzionato secondo contratto individuale), e a partire dal giorno 15 giugno fino al 25 giugno 2017 compreso l’astensione della reperibilità, del lavoro programmato notturno e delle prestazioni aggiuntive.  Tale decisione viene annunciata dai Sindacati dopo aver esperito, con esito negativo, la procedura di raffreddamento con WIND TRE SpA il 24 maggio scorso e con il Ministero del Lavoro il 29 maggio.

In tutta risposta, la Wind Tre Spa, il 9 giugno, fa pervenire a tutti i dipendenti di Genova, Palermo, Roma e Cagliari, una comunicazione in cui li informa dell’intenzione di cedere a Comdata Spa l’organizzazione di Wind Tre, operante nei 4 siti, preposta alle attività di assistenza amministrativo-commerciale e di assistenza tecnica di primo livello. Nella stessa lettera comunica già l’avvio delle procedure di trasferimento a Comdata del ramo d’azienda denominato “call center 133”. Nelle motivazioni del trasferimento si legge “l’esigenza di ridefinire l’assetto organizzativo della società con riferimento alle attività di call center allo scopo di uniformare e ottimizzare la gestione delle stesse in una logica di integrazione ed armonizzazione tra le due società oggi fusesi”.

Lo svolgimento del servizio collegato al ramo d’azienda ceduto, viene affidato a Comdata sulla base di un contratto d’appalto settennale sia per le attività di front-line che per quelle di back-office. Sono comprensibili e ragionevoli le perplessità dei dipendenti sulla durata della commessa WindTre a ComData: nulla esclude che possa procedere ai licenziamenti prima dei 7 anni.

Questa la risposta del RSU WIND TRE di ROMA che attraverso un volantino diffuso in queste ore, ribadisce la piena partecipazione allo sciopero:

L’avvio delle procedure di cessione di ramo d’azienda del call center 133 a Comdata rappresenta un ulteriore schiaffo in pieno volto a tutte le lavoratrici e i lavoratori, che in tutti questi anni hanno contribuito in maniera determinante, con il proprio impegno e dedizione, al successo sul mercato delle due aziende unite da gennaio 2017. NOI NON CI STIAMO!

Pubblichiamo il COMUNICATO NAZIONALE WIND TRE SpA emesso in data odierna dalle Segreterie Nazionali  SLC CGIL – FISTEL CISL – UILCOM UIL.

Facendo seguito al comunicato del 22 maggio u.s. ribadiamo la nostra contrarietà al progetto aziendale di esternalizzazione del customer care. La contraddizione insita in questa operazione è evidente a tutti: da una parte l’azienda ha dichiarato la rilevanza strategica del servizio clienti all’interno del suo Piano Industriale, dall’altra ha pensato bene di esternalizzarlo attraverso la cessione del ramo di azienda ad un’azienda outsoucer.

I rischi di un’operazione di questo genere sono evidenti e ricordano operazioni del recente passato nel settore. È del tutto chiaro, allo stato attuale, la volontà aziendale di procedere speditamente in questa direzione dimostrata con la comunicazione dell’apertura delle procedure per la cessione di ramo. È necessario rispondere con fermezza al disegno aziendale. Per questo motivo abbiamo già proclamato lo sciopero dell’intera giornata di tutte le lavoratrici e di tutti i lavoratori di WindTre per il prossimo 14 giugno (Roma, 12 giugno 2017).

Mercoledì 14 avrà inizio una manifestazione che coinvolgerà tutte le sedi di Roma, appuntamento a VIA VIOLA ANGOLO VIA VENEZIANI ALLE h. 8.00.

Raccogliamo le dichiarazioni e le amare riflessioni dei lavoratori WindTre.

“Facciamo parte di un’azienda che si vanta di essere il primo operatore di telefonia mobile in Italia. Un’azienda che è pronta ad investire 7 miliardi di euro nei prossimi anni, che ha tutti gli indici economici e finanziari positivi… ma ci hanno detto che noi per loro, da oggi, siamo un costo che non possono più permettersi. Per resistere in un mercato sempre più competitivo, ci prendono e ci vendono ad una società più piccola e, al momento sconosciuta, che garantirà la continuità occupazionale fino a quando il mercato (sempre lui!) non li “costringerà” a mandarci a casa”. Questo lo sfogo degli operatori WindTre che aggiungono: “Non siamo più tanto giovani, abbiamo famiglie, figli, mutui da pagare. Siamo lavoratori che con impegno e professionalità risolvono problemi, gestiscono reclami, si prendono ogni tanto qualche insulto e molti complimenti”. Sono scesi in piazza ed hanno fatto sentire la loro voce, hanno esorcizzato la paura di ritrovarsi all’improvviso in condizioni lavorative precarie, con lo spettro sempre presente del licenziamento, perchéL’esperienza di Almaviva ce l’ha insegnato: 1666 lavoratori licenziati in una notte, sempre nel nome della competitività”.

Maria D’Auriacopyright-vivicentro

Juve Stabia, la Vespette Fibiano ed Esposito vincono il torneo di Cava con la Nazionale azzurra

Juve Stabia, la Vespetta Fibiano vince il torneo di Cava con la Nazionale azzurra

La Vespetta Michael Fibiano ha terminato con un successo nel torneo di Cava de’ Tirreni la sua stagione con la Nazionale di Categoria. Vittoria in finale con il risultato di 2-1 contro la rappresentativa Lnd allenata da Silipo. Da giovedì sera si è aggregato al gruppo anche Matteo Esposito, estremo difensore Under 15, anno 2002. Fibiano, autore di un torneo positivo, festeggia, così, un trofeo importante.

a cura di Ciro Novellino

Foto media-foto.tccstatic.com

 

Roma, tutto fatto per l’arrivo di Di Francesco. Domani a Trigoria? Strootman: “Qui mi sento a casa”

NOTIZIE AS ROMA – Superato l’ultimo ostacolo tra Eusebio Di Francesco e la panchina giallorossa: la clausola presente nel contratto che lega il tecnico al Sassuolo non verrà pagata grazie all’inserimento di alcuni giovani nell’affare. Sembra essere tutto fatto quindi e già domani, secondo Gianluca Di Marzio, Di Francesco potrebbe far ritorno a Trigoria, dove è già stato prima nei panni di calciatore e poi di team manager. Questa volta, però, avrà un compito gravoso: quello di sostituire Luciano Spalletti, ciè colui che ha fatto registrare il record di punti nella storia del club (87).
Di Francesco era stato individuato da tempo come erede ideale del tecnico toscano, ma la Roma non è mai stata intenzionata a pagare a Squinzi i 3 milioni di clausola rescissoria inseriti nel contratto dell’allenatore. Ebbene, gli emiliani sembrano finalmente essersi convinti a non ricevere quei soldi cash in cambio di uno sconto sul riscatto del giovane Ricci ed il prestito di altri due ragazzi del vivaio giallorosso. Si tratterà di Marchizza, Luca Pellegrini e Frattesi.

STROOTMAN – Intanto, arrivano le parole del centrocampista olandese, che a partire daoggi e pe i prossimi cinque giorni, pubblicherà sul proprio account Facebook una mini serie. Queste le parole di oggi: “Gli italiani sono un popolo passionale per natura. Vivono il calcio esattamente come vivono tutto il resto, ovvero con passione. Qui tutto ruota attorno al calcio, se ne parla sempre, 7 giorni su 7. Devo ammettere che l’Olanda mi manca molto poco. Dal primo giorno in cui sono arrivato qui, mi sono sentito bene. Mi sono subito sentito a casa in questo quartiere. Ora ho anche tanti amici italiani. Vivendo qui, impari a conoscere la gente, e ora come ora, se devo essere sincero, mi riesce più facile parlare in italiano che in inglese. A che ora mi alzo? Dipende dall’orario dell’allenamento, da quello in cui devo essere al centro sportivo. Sono l’unico nella squadra che non beve caffè! Mi prendono in giro per questa cosa, ma a me semplicemente non piace. Ogni tanto ordino alcuni cibi olandesi da internet. L’unica cosa che mi manca veramente dell’Olanda sono gli amici e la famiglia, ma quando sono qui con me tutto è perfetto. Sì, mi piace davvero tanto stare qui.

Claudia Demenica

Ass. Borriello: “I lavori al San Paolo sono già in corso. Cittadinanza a Maradona? Può arrivare per ottobre”

Ciro Borriello, Assesore allo Sport del Comune di Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli:

“I lavori al San Paolo sono già in corso, sbagliato pensare che i lavori comincino solo con lo spostamento dei sediolini. Ci sono dei lavori da fare anche all’impianto elettrico, siamo al di sotto dei parametri internazionali. Domani riunione tecnica con tutti i servizi, vediamo se riusciremo a dare un annuncio importante per fine settimana. Sediolini? È una scelta che dobbiamo compiere, dobbiamo aspettare anche il calcio Napoli, c’è anche la questione dei bagni che interessa anche ai tifosi.

20 agosto sediolini nuovo? No, non ce la facciamo. Cittadinanza a Maradona? Nel pomeriggio incontreremo il manager di Maradona, si lavorerà per ottobre su questa vicenda, ci sono diversi impegni per Diego. Maxischermi? No, è una cosa legata ai lavori ed una cosa che stiamo preparando. Nuova sede del Napoli ad Agnano? Sarebbe una bella cosa”.

Kiss Kiss – Leno se parte Reina, in caso di permanenza si seguono due profili

A Radio Kiss Kiss Napoli, nel corso di ‘Radio Gol’, è intervenuto il direttore Valter De Maggio rilasciando alcune dichiarazioni:

“Per i prossimi giorni il mercato azzurro resta in stand by, molto dipenderà da Reina e da Strinic. In caso di rottura con lo spagnolo, si tenderebbe l’affondo per Leno con un’offerta di 25 milioni al Leverkusen. In caso di accordo sul rinnovo si punterebbe su uno tra Cragno e Skorupski.
Ounas e Berenguer? Tutto dipende da cosa deciderà Pepe Reina”.

Cagliari, il ds: “Cragno? Di sicuro rientrerà da noi, poi sarà l’allenatore a decidere chi schierare”

Giovanni Rossi, nuovo direttore sportivo del Cagliari, ha parlato in occasione della conferenza stampa di presentazione della nuova stagione. Il ds si è soffermato anche su Alessio Cragno, portiere accostato al Napoli negli ultimi mesi. Ecco le sue dichiarazioni al riguardo riportate da Sky Sport:

“Per quanto riguarda Cragno ci sono le condizioni per farlo rientrare al Cagliari e lasciare che sia l’allenatore a decidere chi schierare”.

Insigne, l’agente: “E’ cresciuto molto sotto l’aspetto caratteriale. La 10 di Maradona? Avrebbe un fascino particolare ma…”

Antonio Ottaiano, agente di Lorenzo Insigne, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli nel corso di ‘Radio Gol’:

“Il gol di Lorenzo è stato bellissimo, ma credo che la prestazione sia stata eccezionale. La rete è stata la ciliegina sulla torta. Il calciatore diventa completo quando si dimostra grande dal punto di vista caratteriale, quando si fa carico delle difficoltà della squadra. Lorenzo sta crescendo anche da questo punto di vista, perché dal punto di vista tecnico credo ci sia poco da aggiungere. Pertanto deve solo dimostrare mentalmente di essere un leader. Maurizio Sarri ha speso parole importanti per lui, anche se il il presidente De Laurentiis ha sempre creduto tanto nelle sue qualità. La 10 del Napoli? Indubbiamente ha un fascino particolare. Credo però che l’identificazione del numero, al di là della ’10’ di Maradona, sia oggi più l’identificazione del calciatore con il proprio numero. Penso, comunque, che sia prematuro parlarne, magari aspettiamo di capire come va il prossimo campionato e poi vediamo.

Roberto Insigne con Zeman? Stiamo facendo alcune valutazioni, confrontandoci con il Napoli. Di certo le parole del presidente De Laurentiis sono condivisibili. Un giovane che ha la fortuna di passare per le ‘mani’ di Zeman può solo beneficiarne”.

Rai – La questione Reina paralizza il mercato azzurro: il Napoli non attenderà oltre fine mese

Ciro Venerato, giornalista della Rai ed esperto di calciomercato, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Radio Crc. Ecco quanto evidenziato:

“Il Napoli vuole risolvere la questione Reina non oltre la fine di giugno. Lo spagnolo chiede tre anni di contratto, il Napoli vorrebbe spalmare l’ingaggio su un biennale. Le diplomazie sono in contatto ma non c’è alcun accordo per il momento. La situazione, però, blocca il mercato azzurro in quanto investendo in un portiere titolare diminuirebbe il budget per gli esterni. Infatti per Berenguer il Napoli è fermo a 5 milioni più bonus e non può aumentare l’offerta. Il tutto si potrebbe sbloccare grazie a una cessione importante, per esempio Duvan Zapata che ha una valutazione intorno ai 25 milioni”.

Siracusa Calcio: conferma di Laneri nella squadra aretusea

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Antonello Laneri riconfermato

Finalmente una notizia certa arriva in casa dei Leoni, Antonello Laneri, viene riconfermato come direttore sportivo del Siracusa calcio.

Qualcosa già però si era compreso quando, durante la presentazione del direttore generale Pino Iodice, Cutrufo disse:” Tutti possono essere sostituiti nel Siracusa, tranne il direttore Laneri”.

Ecco quanto riportato dal Siracusa calcio:

Tutti possono essere sostituiti nel Siracusa, tranne il direttore Laneri”. Così il presidente del Siracusa Gaetano Cutrufo qualche giorno fa. Detto fatto. Le strade del Siracusa e del direttore sportivo Antonello Laneri continuano insieme. L’accordo è stato formalizzato in queste ore, anche se Laneri, non ha di fatto mai smesso di lavorare per il Siracusa anche in vista della prossima stagione. “L’unica offerta che potevo prendere in considerazione – ha detto Laneri – era proprio quella del Siracusa. L’ufficializzazione arriva solo adesso perché ho fatto una valutazione che riguardava la mia vita personale e non il mio legame col Siracusa e con i Cutrufo. Ho letto molte ricostruzioni fantasiose in questi giorni. La sola circostanza certa è che non ho mai pensato di lasciare il Siracusa per un’altra società”. Domani il direttore Laneri tornerà a Siracusa per avviare tutte le operazioni necessarie in vista della prossima stagione agonistica.

Sindaca Raggi, stop ai bivacchi sulle fontane: multe di 240 euro

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La sindaca Virginia Raggi dice stop ai bivacchi nelle fontane storiche.

Un’ordinanza, infatti, vieterà di consumare cibo, bagnarsi, arrampicarsi o sedersi sui marmi di circa quaranta fontane di Roma. L’obiettivo – secondo la Raggi – è quello di “impedire che si verifichino episodi contrari alle regole di decoro urbano e garantire adeguata tutela del patrimonio storico, artistico e archeologico di Roma Capitale”.

LA PENA PER I TRASGRESSORI

Per i trasgressori è prevista una sanzione amministrativa pecuniaria da 40 a 240 euro. Il provvedimento – valido fino al 31 ottobre 2017 – vieta di bivaccare, consumare cibo e qualsiasi tipo di atteggiamento non compatibile con la naturale destinazione del bene pubblico, soprattutto impedisce che le fontane diventino delle improvvisate piscine pubbliche. Sarà vietato lanciare oggetti nelle fontane, a eccezione delle tradizionali monetine.

LE FONTANE INTERESSATE

Tra le fontane di Roma che rientrano nell’ordinanza ci sono: la Fontana di Trevi, le Fontane dei Leoni, del Nettuno e della Dea Roma, la Fontana della Barcaccia in Piazza di Spagna, le Fontane dei Quattro Fiumi, del Moro e del Nettuno in Piazza Navona, la Fontana dei Catecumeni, la Fontana dell’Acqua Paola a Piazza Trilussa, la Fontana di piazza Santa Maria in Trastevere, la Fontana del Tritone a Piazza Barberini, la Fontana della Navicella, la Fontana dei Due Mari a Piazza Venezia, la Fontana in piazza dell’Aracoeli, la Fontana delle Naiadi a Piazza della Repubblica, la Fontana di piazza di Campo dé Fiori, Fontana della Dea Roma in piazza del Campidoglio e la Fontana Mostra dell’Acqua Paola in via Garibaldi.

 

 

 

Corbo: “Il contratto di Sarri resta un rebus!”

Antonio Corbo per La Repubblica

Dalla notte di Cardiff si attenua la ventata di euforia. I campioni d’Italia apparvero confusi e battibili. È passata una settimana ed il cambia di nuovo la scena: il Napoli tratta, la Juve compra. Per i tifosi che sollecitano il primo scudetto dell’era De Laurentiis sono giorni di ansia: se non è questo l’anno giusto, quando?
Schick, 19enne ceco di Praga, è un attaccante di buona tecnica. Sa giocare di sponda: ideale per il gioco di Sarri, si sente dire da tempo, piace al Napoli che promette di lasciarlo per un anno alla Samp, sembra un affare possibile. Sembra. Perché da sabato Schick è della Juve. Non solo. Il miglior sostituto di Reina è considerato Szczesny, polacco di Varsavia, 27 anni, otto meno di Reina. La Roma non lo trattiene, basta parlare con l’Arsenal, facile quindi? Macché, Szczesny va alla Juve, che liquida Neto come riserva di Buffon. Si immagina l’entusiasmo dei tifosi quando scoprono il disoccupato juventino potrebbe passare al Napoli, dove il futuro di Reina è in bilico tra gossip e illazioni. Si può capire che succede al Napoli? Possibile che De Laurentiis non compri nessuno, come nel secondo anno di Benitez? Anche nell’estate 2014 il Napoli doveva superare i preliminari per entrare in Champions. Rimase fuori, escluso dall’Athletic Bilbao. Con trollando le voci di dentro, si mettono insieme 4 punti fermi.
1) Il Napoli non rincorre più Schick perché crede in Mertens, ma punta anche sul recupero di Milik. Da Pavoletti e Zapata aspetta un po’ di soldi. Hanno mercato. Sarri dà parere favorevole per lo spagnolo Berenguer dell’Osasuna e il franco-algerino Ounas, mancino del Bordeaux. Non vuole altri doppioni: compra, ha detto a Giuntoli, solo se trovi giocatori migliori dei nostri.
2) Il Napoli ha trascurato Szczesny perché cerca un portiere che sappia raccogliere con i piedi 30-35 retropassaggi. La verità è un po’ diversa. Il Napoli non sa come finirà tra De Laurentiis e Reina. Sarri non si espone più di tanto: garantisce il posto a Reina fino al 2018, quando scade sia il suo contratto che quello del portiere. Ha anche detto che giocherà il portiere del Napoli più forte. Tradotto nella realtà: se arriva Leno del Bayer Leverkusen, non ha rivali. Se gli prendono Neto, va in panchina.
3) Tramonta Conti dell’Atalanta: perché è più forte in fase offensiva, ma in difesa è più debole di Hysaj. Via libera al Milan, quindi.
4) Il Napoli osserva la Juve. E (m.c.) trae una conclusione: pur comprando, non ha risolto i suoi problemi. L’attacco non supera i livelli di Dybala e Higuain con Schick, la difesa con Rugani e Caldara sarà più elegante ma meno perentoria, affaticati sembrano Barzagli, Bonucci e Chiellini.
Su ottimismo e strategie, si allunga qualche ombra. I rapporti tra società e Sarri non sono cambiati. Né premio extra, né contratto rimodellato. Il 30 aprile 2018 vi sarà quindi la resa dei conti: il Napoli può rinunciare a Sarri pagando un milione di buonuscita, Sarri invece può andar via lasciando 8 milioni di penale. Augurabile la terza ipotesi: ottimi risultati e Sarri che tratta la conferma alle sue condizioni. Ora guadagna 1,4 milioni, Spalletti 4, Allegri più di 7. Nella stagione più ambiziosa è un elemento di disturbo per allenatore e società quel contratto che scade proprio nei giorni della volata scudetto. De Laurentiis e Sarri come fanno a non parlarne?
Per il Napoli come per altri club è allarmante il rinvio dell’asta per i diritti tv. La Lega di A rifiuta l’unica offerta di Sky sperando di incassare il doppio. Rischiano di ridursi i fatturati. Non trema chi ha stadio di proprietà e grande marketing. Ecco due punti a favore della Juve sul Napoli.

A Santa Severa arriva Penelope: la tartaruga caretta caretta prima curata e poi liberata (VIDEO)

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Il video della liberazione della tartaruga Penelope, sotto lo sguardo emozionato di molti ambientalisti e sostenitori accorsi alla Riserva Naturale di Macchiatonda

Roma – L’hanno chiamata Penelope, la tartaruga marina della specie caretta caretta, trovata al largo del Golfo di Gaeta dalla Capitaneria di porto, il 14 maggio scorso.

Aveva qualche problema di galleggiamento e non mangiava”, ci spiega il dott. Luca Marino che ha seguito l’avventura di Penelope dal soccorso fino al giorno della “liberazione” avvenuta il 9 giugno nella Riserva Naturale di Macchiatonda, nelle splendide acque di Santa Severa (RM).

VIDEO: Liberazione di Penelope a Macchiatonda

Penelope aveva ingerito dei pezzi di plastica e non riusciva più a mangiare. Fortunatamente è stata soccorsa in tempo, è stata portata dai guardiaparco a Torvaianica, al centro di Primo Soccorso presso Zoomarine, dove ha ricevuto le prime cure e tutta l’assistenza necessaria finché non è guarita ed è stata in grado di riprendere il suo “cammino” da sola.

La testuggine, che è la specie di tartaruga marina più comune del mar Mediterraneo ma che nelle acque territoriali italiane è al limite dell’estinzione, dopo circa un mese, è stata rimessa in libertà sotto gli occhi emozionati di moltissime persone, accorse per immortalare con scatti e filmati la sua liberazione e per accompagnare il suo “ritorno” in mare con un applauso.

Il punto di ri-partenza scelto per Penelope è stata la Riserva Naturale di Macchiatonda, un’area protetta da dove la tartaruga ha potuto riprendere il suo cammino senza più imbattersi nell’inciviltà degli uomini che minano la sua esistenza e l’intera specie.

Maria D’Auriacopyright-vivicentro

Ghoulam-Napoli, brusca frenata per il rinnovo

Ghoulam-Napoli, brusca frenata per il rinnovo

Secondo Il Corriere dello Sport, ora che la stagione agonistica è finita, con Algeria-Togo valida per le qualificazioni ai Mondiali, Faouzi Ghoulam, con il suo entourage, può concentrarsi sul rinnovo con il Napoli, che ha subito un prevedibile stop. Il Napoli vorrebbe tenere il fluidificante algerino, per non alterare un organico che ormai recita a memoria lo spartito tattico di Sarri. Nell’ultimo anno, sono stati già sette i contratti adeguati e quello di Ghoulam appare come l’ultima fatica, per il momento, a cui il club è sottoposto. Se il Napoli e l’esterno di sinistra non dovessero arrivare ad un’intesa è chiaro che prenderebbe una svolta anche il mercato, perché a quel punto Ghoulam (che va in scadenza nel giugno del 2018) verrebbe inevitabilmente ceduto. Ma c’è volontà di ritrovarsi.

Reina-De Laurentiis, è gelo!

Reina-De Laurentiis, è gelo!

Il portiere spagnolo del Napoli Pepe Reina ha quasi 35 anni ed inizierà la prossima stagione agonistica in scadenza di contratto, perchè nel giugno del 2018 sarà libero di andare altrove, a meno che non decida di anticipare la partenza di un anno già durante questa estate. La Gazzetta dello Sport fa sapere che tra il portiere spagnolo ed il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis il rapporto è decisamente freddo. Sono tre i nomi studiati dal Napoli per una eventuale sostituzione: Alessio Cragno del Cagliari, Neto della Juventus e Bernd Leno del Bayer Leverkusen.

 

M5S: una campagna elettorale da dimenticare

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A urne chiuse resta ben poco da ricordare della campagna elettorale 2017: cose come il candidato rom (a Lucca) che ha scritto a Facebook chiedendo un’icona grafica per i nomadi o le spose che si sono presentate al seggio in bianco.

Benvenuti alla fiera del nulla tra spose che votano in bianco e il rom che attacca Facebook

Poche certezze e un sollievo: il primo turno è passato

ROMA – Nella complicata analisi del post voto, abbiamo due certezze.

Prima: è andato molto bene il concerto di Iggy Pop a Bari.

Seconda: è andato anche meglio il concerto dei Guns N’ Roses a Imola. Ottantamila spettatori in Puglia, centomila in Emilia, e nemmeno un ferito schiacciato per psicosi da folla. Già un successo, parrebbe, visto che il segretario del partito democratico, Matteo Renzi, s’è sentito di complimentarsi vivamente coi sindaci delle due città, come se in Italia, dopo Torino, ogni raduno di piazza debba risolversi con ricoveri di massa. Eppure, dicono i più sottili analisti del renzismo, le due note avevano proprio lo scopo del rimprovero a Chiara Appendino e all’intero Movimento cinque stelle. Mah. Adesso forse ci sarà qualche ragione in più, e più concreta, di spassarsela alle spalle dei grillini, visti i risultati, per esempio, di Parma, Genova e Palermo. Eppure, se si vorranno trarre indicazioni politiche dalle amministrative di ieri, forse la più solida è che non è successo niente. Non era successo niente prima e non succederà niente oggi, e niente poteva succedere al termine di una campagna elettorale di cui poco si ricorda. Qualcuno si è acceso per gli indizi di sovversione squadernati dal sindaco di Verona, l’ex leghista Flavio Tosi, che sosteneva fin davanti ai magistrati di essere stato pedinato da oscuri nemici. Qualcuno ha scorto una promessa per il paese nel modello Pistoia indicato dalla leader di F.lli d’Italia, Giorgia Meloni, perché lì il «centrodestra compatto» sostiene un solo candidato? Avete la pelle d’oca? Sarebbe forse più interessante scoprire che cosa bevano a mangino, a Pistoia, dove l’anagrafe ha segnalato con gusto che sono iscritti alle liste elettorali ventuno ultracentenari.

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Ma va benissimo così. C’era altro a cui pensare, nei giorni scorsi. Persino l’intramontabile Rosi Bindi era spuntata, a pochi giorni dal voto, per stilare il classico elenco delle impresentabilità: tre presunti mascalzoni in dieci comuni, i soli controllati di un migliaio abbondante. La Commissione antimafia, delegata alla verifica, aveva avuto soltanto due giorni per setacciare una profusione di partiti e liste civiche e decine di migliaia di candidati. Che senso abbia proseguire in questa semipoliziesca attività, è davvero misterioso. Ma il punto è che anche l’accorata conferenza stampa di Bindi, incentrata sulle gravi perplessità che in certe zone (naturalmente al sud) sollevano le liste civiche, dietro cui si nasconderebbero clientele e forse criminalità organizzata, non se l’è filata nessuno. Il nostro eroe è diventato, in un breve pomeriggio di gloria, Angelo Cofone, vincitore del premio Cetto La Qualunque che da un quindicennio si assegna al candidato meno pratico di sussidiari. I pochi che non sanno di che stiamo parlando, vadano a vedersi il video del suo comizio ad Acri, Cosenza, anche per farsi un’idea di quanto gusto ci sia a trovare uno su cui misurare, con successo, il nostro grado di cultura.

Sembrava molto più bello, a noi, che ieri, molto prima del tramonto, ci fossero giù due sindaci acclamati, e dunque sfuggiti alla logica stordente degli exit poll: Fabio De Pedro a Paspardo e Massimo Mattei a Provaglio Valsabbia, due comuni del bresciani in cui i candidati non avevano avversari se non il quorum. Ottimo, altrimenti non sarebbe rimasto che di riflettere sui risvolti sociali, tendenti all’ottimismo, delle due signore che hanno deciso di entrare al seggio vestite da sposa, una nel reatino e l’altra in provincia di Catanzaro. Oppure di trarre segnali inequivocabili dal risultato di Rignano sull’Arno, dove bravi cronisti avevano annotato per le agenzie l’orario preciso in cui era andato a votare Babbo Renzi. Eh bè. Come sono lontani i tempi gloriosi in cui il paese andava in fiamme sui complotti delle matite copiative. Ricordate quelle ore tambureggianti sulle tastiere di Facebook per i foschi tranelli del palazzo? Meglio così, non c’è dubbio. In una domenica silenziosa, non ci restava che aspettare il risultato di Carla Cimoroni, candidata all’Aquila di un gruppo di liste «della coalizione sociale» molto orgogliose di pubblicizzare il sostegno ottenuto da Yanis Varoufakis, il ministro delle Finanze del primo governo Tsipras, e soprattutto incuranti del pericolo, visto che Varoufakis, in quanto a consenso, è una specie di calamità naturale. Era quasi elettrizzante attendere come si sarebbero spartiti i voti i dieci aspiranti sindaco di Taranto e i nove di Gorizia, che si erano contesi aree politiche e gruppi d’influenza, e sono divisi da confini ingarbugliati e psicotici: di diciannove non uno s’avvicina al 30 per cento, per rendere l’idea di come gli italiani spesso votino, in un proporzionale dell’anima. E nessuna notizia, nemmeno dalla più marginale proiezione, sul candidato rom per il consiglio comunale di Lucca che aveva scritto a Mark Zuckerberg per chiedergli di colmare una grave lacuna: su Facebook manca l’emoticon (faccina) coi colori verde e azzurri dei popoli nomadi. In campagna elettorale, avrebbe avuto il suo peso.

vivicentro.it/politica
vivicentro/M5S: una campagna elettorale da dimenticare
lastampa/Benvenuti alla fiera del nulla tra spose che votano in bianco e il rom che attacca Facebook. MATTIA FELTRI

 

Gazzetta su Insigne: “Fuori categoria a prescindere dall’avversario”

Gazzetta su Insigne: “Fuori categoria a prescindere dall’avversario”

Italia-Liechtenstein 5-0, con un Lorenzo Insigne in grande spolvero sul terreno di gioco della Dacia Arena di Udine. La Gazzetta dello Sport scrive: ‘fuori categoria a prescindere dall’avversario‘: “A Udine si sente a casa, ha dispensato magie. A volte ha perfino esagerato. Sono state le sue giocate e il suo talento a illuminare la serata, deve concentrarsi costantemente: dare continuità alla crescita, fare la differenza partita dopo partita, questa deve essere la missione. L’anno prossimo è quello che porta al Mondiale, Insigne ci arriverà a 27 anni appena compiuti, sarà l’evento centrale della carriera di Lorenzo”.

Ounas-Napoli, summit la prossima settimana

Ounas-Napoli, summit la prossima settimana

Il Napoli si avvicina ad Adam Ounas, esterno offensivo franco-algerino del Bordeaux: come riporta Il Mattino, con la società francese è stato fissato già l’appuntamento per metà della settimana entrante. La settimana scorsa il direttore sportivo del Napoli Cristiano Giuntoli ha incontrato l’entourage di Ounas, prima di avere un contatto con la dirigenza del Bordeaux: “Il summit sarà l’occasione per mettere sul piatto l’offerta e la richiesta. Il Napoli ha nel suo budget un investimento da 6 milioni con rate in due anni. Dal suo canto il Bordeaux non vuol scendere da quota 8 milioni. Magari può mollare sulla rateizzazione”.

Crolla il M5S e ripartono PD e Forza Italia: Renzi torna alla tentazione del voto a novembre

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Del crollo M5S traggono vantaggio Pd e Forza Italia, fino a ieri in evidente difficoltà.

Ora a Renzi torna la tentazione del voto anticipato: a novembre

Si potrebbe puntare all’abbinamento con le Regionali siciliane per provare a evitare una possibile ripresa dei Cinque Stelle

ROMA – Ora la tentazione del «contropiede», di chiudere il prima possibile la legislatura è destinata a tornare. In cuor suo Matteo Renzi non l’ha mai archiviata.

E nelle ultime ore la scomparsa dei Cinque Stelle dai ballottaggi in quasi tutte le città fa tornare l’appetito al leader del Pd in vista di una accelerazione verso le elezioni anticipate. Ieri sera Matteo Renzi è rimasto silenzioso, arrivato in tarda serata al Nazereno e, pur non escludendo esternazioni in Rete durante la notte, il primo commento arriverà oggi.

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M5S: una campagna elettorale da dimenticare

Certo, ma nelle prossime ore il leader del Pd potrà legittimamente cantar vittoria, anche se sarà complicato legare la buona performance delle coalizioni e dei candidati di centrosinistra ad un effetto-Renzi per la semplice ragione che l’ex presidente del Consiglio non soltanto non si è fatto vedere nelle principali città chiamate al voto, ma non ha mai richiamato il valore politico di queste amministrative. E quanto al risultato delle liste del Pd, i primissimi dati (da verificare al termine dello spoglio) indicano risultati inferiori a quelli sin qui raggiunti dai Democratici nelle amministrative, competizione sempre poco favorevole ai partiti nazionali.

Subito dopo la trasmissione degli exit poll alle 23, Renzi ha preferito non commentare a caldo le prime proiezioni, ma chi ha parlato con lui in queste ore consiglia di non sottovalutare la sincerità delle sue assicurazioni sulla durata della legislatura – e dunque del governo Gentiloni – ma al tempo stesso suggerisce di considerare ancora attivo il «piano B», a parole archiviato.

Con un’idea in più rispetto a quella circolata nelle settimane scorse: se non si farà a tempo a votare il 24 settembre, la subordinata può diventare il 5 novembre, data nella quale sono state fissate le elezioni regionali siciliane. Un abbinamento, Politiche-Regionali, che consentirebbe al Pd di assorbire ed evitare un passaggio ritenuto ad altissimo rischio: la vittoria dei Cinque Stelle in Sicilia. Un risultato temuto da Renzi ogni ragionevole misura, perché una vittoria dei «grillini» nell’ultimo test elettorale importante prima delle Politiche potrebbe determinare un effetto-trascinamento sulle elezioni nazionali, a quel punto imminenti.

Certo, l’analisi sia pure sommaria dei primi risultati elettorali non è molto gratificante per il Pd. Nella città più importante nella quale si è votato, Genova, al ballottaggio va Gianni Crivello un personaggio più vicino alla ditta» (gli ex Pci-Ds) piuttosto che a Renzi e oltretutto dai primissimi risultati delle liste, quella del Pd sembra destinato ad attestarsi su percentuali che potrebbero relegare il partito al peggior risultato della sua storia. A Parma, in quella che un tempo era l’Emilia «rossa», il candidato del Pd è al secondo posto, con un distacco che pare incolmabile dal sindaco Pizzarotti. A Palermo il sindaco uscente, Leoluca Orlando, potrebbe essere eletto al primo turno ma il Pd è entrato nella coalizione (forse) vincente soltanto a condizione di rinunciare al proprio simbolo. Più promettenti le situazioni a Verona e Catanzaro dove il centrosinistra dovrebbe andare al ballottaggio ma in entrambi i casi il risultato delle liste del Pd (per quel che valgono in elezioni comunali) risulta su percentuali non rilevanti. Ieri sera il primo commento a caldo da parte del Pd è venuto da Matteo Ricci, responsabile Enti locali: «Il M5S, se i dati sono confermati, non arriva al ballottaggio in molte città ed è questo il dato politico».

Test difficilmente decrittabile per le formazioni alla sinistra del Pd, La formazione nata dalla scissione del Pd, l’Mdp, nel 64% dei capoluoghi di provincia era alleato col Pd, in alcune città (Lodi. Cuneo, Asti, La Spezia) non era presente e non aveva candidati sindaci in realtà importanti, mentre a Genova e l’Aquila c’erano liste vicine ad Articolo Uno.

Il test dunque sarà soltanto sul voto di lista, disponibile solo a partire da oggi. Anche se in una delle città importanti nelle quali si è votato, Catanzaro, Mdp appoggiava il civico Nicola Fiorita che sembra messo meglio del candidato del Pd per andare al ballottaggio.

vivicentro.it/politica
vivicentro/Crolla il M5S e ripartono PD e Forza Italia: Renzi torna alla tentazione del voto a novembre
lastampa/Ora a Renzi torna la tentazione del voto anticipato: a novembre. FABIO MARTINI

Trionfo per la NPS: i campioni regionali Under 14 Gold sono loro

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Con una splendida vittoria che li incorona campioni regionali Under 14 Gold, la Nuova Polisportiva Stabia chiude una magnifica e spettacolare stagione.
Dopo aver superato in semifinale l’Artus Maddaloni con il punteggio di 50-42, la Nps ha affrontato ieri il Sales Vomero, avversario di tutto rispetto.

Il Coach Gino Sabatino ha saputo trasmettere per tutti e 40 i minuti la giusta carica e determinazione ai suoi ragazzi, soprattutto nei momenti cruciali del match.
Decisivi i canestri da tre messi a segno da Di Ruocco, Savelli e Amato, i rimbalzi e i punti decisivi di Carolei, le penetrazioni pungenti di Celotto e Scognamiglio e l’apporto dato da tutta la panchina (Pacifico, Sacco, Olivo, Orazzo, Esposito, De Simone).

La squadra conclude la stagione agonistica con una serie di 24 vittorie e di sole 2 sconfitte.
Un anno decisamente da incorniciare per questi ragazzi, che hanno trovato nella forza del gruppo e nella guida del loro coach gli elementi determinanti per affrontare vittoriosamente ogni avversario.

Risultato finale della sfida 67 – 60

 

Campioni regionali

Widmer lontano da Udine: i friulani pensano già ad un sostituto

Widmer lontano da Udine: i friulani pensano già ad un sostituto

L’Udinese guarda agli esterni e pensa già ad un sostituito di Widmer, che tanto piace sia a Napoli che alla Lazio. Secondo quanto riporta Di Marzio, i friulani sarebbero molto interessati a Vincent Laurini dell’Empoli.