E’ stato affidato l’incarico di allenatore, per la stagione calcistica 2017/2018, al sig. Massimo Fontanella.
Il presidente Pino Taglialatela, il direttore generale Isidoro Di Meglio e la società tutta augurano un buon lavoro al tecnico Massimo Fontanella ed al direttore tecnico Ciro Bilardi.
La Fiat 126 esordì al Salone dell’Automobile di Torino nel 1972. La più nuova delle piccole FIAT, come diceva la pubblicità di lancio, rimase in vendita in Italia fino al 1991, presente comunque a listino in Polonia fino al 2000.
Nata per sostituire la gloriosa, diffusissima e assai amata 500 di cui riprendeva lo schema meccanico, la Fiat 126, ha incarnato un po’ il mito del brutto anatroccolo e della sorella povera, seppur può oggi vantare di essere l’ultima gloriosa auto con motore posteriore prodotta dalla casa torinese ed è stata in grado di rifarsi più volte il lifting rimanendo di fatto al passo con i tempi.
Pubblicità Fiat 126
La Fiat 126 nacque come evoluzione dalla concept-car “City Taxi”, disegnata da Pio Manzù nel 1968, ed esordì al Salone dell’automobile di Torino del 1972. Rispetto alla 500, nella fiat 126 fu spostato il serbatoio del carburante dal vano bagagli anteriore sotto il sedile posteriore e fu introdotto il cambio a 4 marce sincronizzato – tranne la prima. Anche il motore, il noto bicilindrico raffreddato ad aria montato posteriormente a sbalzo, era lo stesso della contemporanea 500 R con cilindrata era di 594 cc. Era riuscita ad aumentare le dimensioni della carrozzeria della 500, con una linea più squadrata che, pur mantenendo invariato il passo, consentiva una maggiore abitabilità, e più sicurezza.
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Nel 1976 ci fu il primo lifting e nacque la 126 Personal, ‘la tua amica della città’, con nuovi interni, i primi paraurti in plastica anziché cromati e fascioni laterali, con nuovi mozzi ruota e cofano posteriore con meno feritorie e nuovo disegno dell’alloggiamento targa. L’anno seguente la Fiat 126 fu equipaggiata di un motore di 652 cc mentre la prima serie, con cofano motore e cerchi della Personal, rimase tuttavia in listino fino al 1982 come modello base o ‘Economica’ secondo la dicitura Fiat.
Fiat 126 Personal
Fiat 126 Economica
Come variazioni della Personal, nel 1978 naquero le versioni speciali Black e Silver caratterizzate da finiture specifiche e dotazioni arricchite tra cui poggiatesta e luce di retromarcia. Nel 1980 le Black e Silver vennero rimpiazzate dalle Brown e Red, con diverse colorazioni.
Oltre che in Italia, la Fiat 126 venne prodotta anche in Polonia negli stabilimenti FSM (Fabryka Samochodów Małolitrażowych – Fabbrica di automobili di piccola cilindrata), in particolare dal 6 giugno 1973 dalle catene di montaggio di Bielsko-Biała e dal 18 settembre 1975 anche dal secondo stabilimento di Tychy.
La 126 rappresentò per i polacchi la motorizzazione di massa, proprio come quello che la 600 aveva rappresentato per gli Italiani negli anni cinquanta. L’8 luglio del 1979 la produzione italiana di 126 venne interrotta dopo 1.352.912 unità prodotte e da allora in poi le 126 saranno solo di produzione polacca, compresi quindi anche i modelli per il mercato italiano.
Nel maggio del 1983 venne lanciata la 126 Unificata, in quanto venduta in un unico allestimento, accompagnata dalla dicitura Made by FSM.
Nel 1985 venne presentato un indovinato restyling della Fiat 126 Unificata che prese definitivamente il nome di 126 FSM con interni e cruscotto completamente ridisegnati. Grande novità estetiche furono gli inediti paraurti avvolgenti integrali con nuovi fascioni laterali e nuovi retrovisori. La luce di retromarcia e il retronebbia vennero inglobate in basso nel paraurti posteriore. La meccanica era quella della Personal e venne venduta anche in Jugoslavia come “Zastava 126”.
Fiat 126 FSM
Intanto una Fiat 126 Combi, simile alla 500 giardiniera, e una 126 Bosmal con motore anteriore erano in ideazione.
Fiat 126 CombiFiat 126 Bosmal
L’ultimo grande rivoluzionario restyling della Fiat 126 prese vita nel 1987, con il debuttò della Fiat 126 Bis con portellone posteriore e il famigerato motore a sogliola raffreddato ad acqua. Nuove borchie in plastica per le ruote, nuovo paraurti posteriore con spoiler e nuovi gruppi ottici posteriori. Un successo che merita il bis, recitava la pubblicità dell’epoca, innalzando una rinnovata estetica ma soprattutto la soluzione del doppio bagagliaio, il tradizionale anteriore e il tutto nuovo posteriore. Naturalmente sparirono le feritoie su quello che un tempo era il cofano motore. L’idea di creare un vano bagagli posteriore fu ereditato dalla “500 Giardiniera” e si ottenne ruotando di 90° il motore. Con la 126 Bis venne incrementa anche la cilindrata che passò a 704 cc.
Fiat 126 Bis
Mentre nell’Europa Occidentale la Bis era l’unica 126 disponibile, sul mercato polacco rimaneva in listino anche la vecchia 126 FSM, con la configurazione classica. Nel 1989 comparvero le decalcomanie su tutta la carrozzeria e poggiatesta anteriori: nacque la Fiat 126 Bis Up. Fu il canto del Cigno per il mercato occidentale e l’esportazione terminò ufficialmente nel 1991.
Fiat 126 Bis UP
Nel 1997 la Bis uscì di listino anche in Polonia, rimpiazzata dalla 126 Maluch e dalla 126P, equipaggiate con motore raffreddato ad aria, ma con iniezione elettronica e marmitta catalitica, con volante, quadro strumenti e specchietti retrovisori di provenienza Fiat Cinquecento.
Fiat Maluch
Non è mancata la versione cabrio.
Fiat 126 Cabrio
La produzione cessò definitivamente il 22 settembre 2000 con 1000 esemplari numerati in allestimento ‘Happy End’.
Fiat Maluch Town Happy End
In tutto sono stati prodotti 3.318.674 negli stabilimenti polacchi e 2.069 esemplari in Austria dalla Fiat-Steyr.
Con 4.673.655 esemplari, la Fiat 126 in tutte le sue varianti, vanta oggi devoti appassionati in tutto il mondo, molti forum, molte pagine Facebook, è non è raro vederne ancora in servizio o Fiat 126 che si pavoneggiano per i raduni di auto storiche. A quando una Nuova Fiat 126?
Juve Stabia, quattro ’99 lasciano il settore giovanile: arriva la firma in serie D
Altre quattro vespette lasciano il settore giovanile della Juve Stabia. Infatti, secondo quanto raccolto dalla redazione di ViViCentro.it, Vincenzo Riccio, portiere classe’99, Francesco Borrelli, portiere classe ’99, Mattia Bisceglia, difensore classe ’99 e Piero Vecchione, centrocampista classe ’99, hanno firmato con il Campobasso, in serie D, pronti alla prima avventura nel calcio dei grandi.
Juve Stabia, cambia l’assetto societario del settore giovanile: i nuovi ruoli e gli allenatori
Ad inizio luglio vi avevamo anticipato dell’accordo raggiunto con Danilo Leone, imprenditore napoletano, che entra a far parte del settore giovanile della Juve Stabia. Oggi, invece, viu riveliamo tutti i ruoli e i gli allenatori delle varie categorie:
Presidente – Andrea De Lucia-Danilo Leone
Direttore -Alberico Turi
Responsabile – Saby Mainolfi
Segreteria– Rapporti con la stampa – Vincenzo Esposito
Antonio Di Gennaro ha parlato ai microfoni di Premium: “Punto sul Napoli per il passaggio del turno perchè anche se al 70% resta sempre più forte dal punto di vista tecnico. La penso come Sarri, è importante anche l’aspetto mentale e visto il precampionato, fatto un ritiro così importante, anche al ritorno potrebbe avere possibilità superiori. Senza Balotelli, serve ricompattarsi, deve snaturarsi: i tre piccoletti a campo aperto sono stratosferici. Credo sia un 4-4-2, ma il Napoli farà almeno 2-3 gol al Nizza”.
UEFA.com – Napoli-Nizza fondamentale per il ranking
Il Napoli, infatti, dovrà cercare di invertire il trend negativo che negli ultimi tre anni ha visto le squadre italiane sempre eliminate agli spareggi. Una tendenza iniziata proprio con un ko dei Partenopei nel 2014/15 (sconfitta 4-2 complessiva contro l’Athletic Club) e proseguita nelle due stagioni successive da Lazio e Roma, eliminate rispettivamente da Bayer Leverkusen e Porto. Negli ultimi sette anni solo il Milan (2013/14) ha centrato la qualificazione.
La squadra di Maurizio Sarri punta dunque ad approdare alla fase a gironi per il secondo anno di fila e riuscendovi permetterebbe all’Italia (quarta nel ranking UEFA coefficienti club per paese) di portare a tre formazioni il proprio contingente nalla massima competizione continentale. Allo stesso tempo, il Napoli toglierebbe una squadra alla Francia (quinta in graduatoria).
Per ora l’importantissimo quarto posto dell’Italia è al sicuro, ma tra un paio di anni l’insidia francese potrebbe diventare davvero concreta. Ecco perché la sfida tra Napoli e Nizza negli spareggi di UEFA Champions League è cruciale.
L’Italia ha attualmente 60.582 punti contro i 46.831 della Francia. Ma quando dal conteggio usciranno i 14.166 del 2013/14 (contro gli 8.500 francesi) e poi i 19.000 del 2014/15 (10.991 per la Francia) la situazione sarà completamente diversa: tenendo conto delle ultime tre annate (compresa quella 2017/18) l’Italia è a quota 27.416, con la Francia a 27.415.
Ecco perché un successo del Napoli sarebbe fondamentale anche ai fini del ranking. Soprattutto perché a partire dalla stagione 2018/19 i primi quattro paesi in classifica avranno diritto a quattro squadre nella fase a gironi.
Tornano i battibecchi in diretta televisiva tra il giornalista di Tv Luna Carlo Alvino ed i telespettatori tifosi della Juventus: “Mi lascia intervenire? Godete delle sconfitte europee della Juventus, ma in Italia sono trent’anni che non vincete un campionato” ha provocato il tifoso, con Alvino che ha subito risposto: “La differenza del tifo non la fa uno scudetto ma la passione!”
Napoli-Nizza, confronto impietoso: la rosa di Sarri vale molto più di quella francese
Transfermarkt mette a confronto Napoli e Nizza prima della gara d’andata per i playoff di Champions League. Confronto sulla carta impietoso: il valore della rosa del Napoli è di oltre 370 milioni di euro, più di tre volte superiore a quella dei francesi che si ferma a poco meno di 107 milioni di euro.
La squadra francese è mediamente più giovane di quella del Napoli, perchè il Nizza ha un’età media di 24,2 anni mentre gli azzurri salgono a 26,6; confronto netto a favore della squadra di Sarri per quanto riguarda i giocatori in nazionale, 16 contro 3, e gli stranieri in rosa, 22 contro 7.
L’articolo arriva nelle ore in cui l’ambasciatore italiano è tornato al Cairo, provocando reazioni e polemiche ed intanto, su Facebook, Paola Deffendi, madre di Regeni, in un post ha scritto: “15 AGOSTO 2017, sempre più lutto!”.
Secondo il New York Times gli Usa hanno avuto dall’Egitto prove “esplosive” sulla morte di Giulio Regeni, avvertendo l’allora governo Renzi. E’ quanto scrive il ‘New York Times’ in merito all’omicidio del ricercatore italiano, citando fonti dell’ex amministrazione Obama, secondo le quali c’era “la prova incontrovertibile che funzionari della sicurezza egiziani hanno rapito, torturato e ucciso Regeni”, si legge sul sito del quotidiano americano (Why Was an Italian Graduate Student Tortured and Murdered in Egypt? The strange twists in the case of Giulio Regeni’s disappearance in Cairo. By DECLAN WALSHAUG. 15, 2017)e questo portò ad un più che burrascoso colloquio tra l’allora segretario di Stato John Kerry e l’omologo egiziano Sameh Shoukry.
Dopo la pubblicazione dell’articolo, fonti del governo italiano hanno fatto sapere di non aver mai ricevuto dagli Usa “elementi di fatto, né tantomeno ‘prove esplosive'”, come riporta ‘Corriere.it’. Inoltre, “la collaborazione con la Procura di Roma in tutti questi mesi è stata piena e completa”.
Prove esplosive
“Nelle settimane successive alla morte di Regeni”, scrive il quotidiano in un reportage dal Cairo intitolato “Gli strani garbugli nel caso della scomparsa al Cairo di Giulio Regeni”, “gli Stati Uniti vennero in possesso dall’Egitto di prove di intelligence esplosive, prove che dimostravano come Regeni fosse stato rapito, torturato e ucciso da elementi della sicurezza egiziana”. Fonti dell’allora Amministrazione Obamacitate dal giornale affermano che “si era in possesso di prove incontrovertibili delle responsabilità egiziane”. A questo punto, come scrive il Messaggero, il materiale venne girato “al governo Renzi su raccomandazione del Dipartimento di Stato e della Casa Bianca”. Ma “per evitare di svelare l’identità della fonte non furono passate le prove così come erano, né fu detto quale degli apparati di sicurezza egiziani si riteneva fosse dietro l’omicidio”.
La leadership egiziana sapeva
Altre fonti sempre citate dal New York Times affermano: “Non è chiaro chi avesse dato l’ordine di rapire e, presumibilmente, quello di uccidere” Regeni, ma, come scrive La Stampa, “quello che gli americani sapevano per certo, e fu detto agli italiani, è che la leadership egiziana era pienamente a conoscenza delle circostanze dell’uccisione” del ricercatore. Di più: “Non abbiamo dubbi di sorta sul fatto che questo fosse conosciuto anche dai massimi livelli”. Insomma, non sapevamo se fosse loro la responsabilità, ma sapevano, sapevano”.
Incontro burrascoso Kerry-Shoukry
Questo portò alcune settimane dopo “l’allora segretario di Stato, John Kerry, ad un aspro confronto con il ministro degli esteri egiziano Sameh Shoukry, nel corso di un incontro che si tenne a Washington”. Si trattò, si legge su RaiNews.it, di una conversazione “quantomai burrascosa” anche se da parte della delegazione americana non si riuscì a capire se il ministro stesse erigendo un muro di gomma o semplicemente non conoscesse la verità”, Un approccio brutale, quello di Kerry, “che provocò più di un’alzata di sopracciglio” all’interno della Amministrazione, dal momento che Kerry “aveva la fama di trattare l’Egitto con i guanti bianchi”. Nel frattempo i sette magistrati italiani inviati al Cairo “venivano depistati ad ogni pie’ sospinto” e lo steso ambasciatore italiano Massari “presto smise di usare le email e il telefono per le comunicazioni delicate, ricorrendo ad una vecchia macchina che scriveva su carta sulla base di un codice criptato”. Anche perché “si temeva che gli egiziani impiegati presso la sede diplomatica italiana passassero informazioni alle agenzie di sicurezza egiziane”.
Le gambe sono, probabilmente, di una donna, ma il resto del corpo non è stato ancora trovato
Due gambe sono state trovate ieri sera in un cassonetto a Roma, in via Maresciallo Pilsudsky nel quartiere Parioli. A fare l’agghiacciante scoperta è stata una ragazza, ieri sera verso le 20, in viale Maresciallo Pilsudski, all’altezza del Galoppatoio, mentre rovistava all’interno del secchione: nel cassonetto c’erano delle gambe tagliate all’altezza dell’inguine che, dai primissimi accertamenti, gli investigatori ipotizzano che si tratti di gambe di una donna perché sono molto curate.
Sul posto posto sono intervenuti gli agenti della scientifica per i rilievi.. Secondo quanto si è appreso, il resto del corpo non c’era. La polizia ha anche fatto verifiche e controlli nei cassonetti vicini e a largo raggio, ma per il momento non sono stati trovati altri resti del corpo. Sono in corso indagini a tutto campo per far luce sulla vicenda. Al vaglio le telecamere di zona che potrebbero aver inquadrato chi le ha gettate all’interno.
Cristiano Biraghi è un nuovo calciatore della Fiorentina
Il terzino sinistro ex Juve Stabia, Cristiano Biraghi, approda alla Fiorentina. Biraghi lascia quindi il Pescara per i Viola con la formula del prestito con obbligo di riscatto.
Biraghi ha vestito la maglia della Juve Stabia nella prima stagione in Serie B, quella 2011/12, senza però riuscire a soddisfare le tante aspettative sul suo conto. Per il difensore solo 11 presenze alle Vespe dopo la trafila nel settore giovanile dell’Inter.
Questo il comunicato della Fiorentina:
ACF Fiorentina comunica di aver acquisito, a titolo temporaneo con obbligo di riscatto, i diritti alle prestazioni sportive del calciatore Cristiano Biraghi dal Delfino Pescara 1936. Nato a Cernusco sul Naviglio l’1 Settembre del 1992, Biraghi, terzino sinistro, ha indossato le maglie di Catania, Chievo, Granada e Pescara. Il calciatore vanta inoltre 22 presenze e un gol in Nazionale Under 21. Il calciatore sarà domani a Firenze per effettuare le visite mediche.
La legge per il mercato e la concorrenza arriva al traguardo della Gazzetta Ufficiale. Il provvedimento (legge 4 agosto 2017, n. 124), che è stato pubblicato sulla Gazzetta n. 189 di ieri ed è in vigore dal 29 agosto, prevede una serie di disposizioni immediatamente operative mentre altre andranno declinate con provvedimenti attuativi.
La legge, in particolare, entra in “tackle” sulle professioni cosidette “protette”. Dagli avvocati ai notai, dagli ingegneri agli agrotecnici, dai farmacisti agli odontoiatri, sono molte le norme che “aggiornano” la disciplina e lo svolgimento delle prestazioni, a cominciare dalle fasi iniziali di “ingaggio” con l’assistito.
Il cambio radicale nella trasparenza del rapporto con il cliente passa dal preventivo della prestazione professionale che diventa obbligatorio per gli avvocati e per tutti gli altri professionisti.
In particolare la legge, accogliendo anche il rilievo espresso dall’Antitrust nella segnalazione al Parlamento del luglio 2014, prevede che l’avvocato e gli altri professionisti dal 29 agosto, data di entrata in vigore della legge concorrenza, dovranno comunicare la previsione dei costi, in forma scritta e articolata per voci di spesa. L’autorità garante auspicava anche la rimozione di quelli che aveva reputato una serie di limiti alla concorrenza contenuti nella legge di riforma della professione forense (la 247 del 2012). In particolare, però, non è passata l’eliminazione della riserva di competenza per l’attività di consulenza legale e stragiudiziale, che resta quindi appannaggio esclusivo degli iscritti all’ordine forense.
La legge concorrenza prevede modifiche anche alle forme di esercizio della professione legale, in particolare nelle società tra avvocati, in cui il legislatore interviene oggi a colmare la mancata esecuzione della delega contenuta nella riforma del 2012. La forma societaria è consentita solo a società di persone, società di capitali o società cooperative, con la possibilità di soci di capitale. Tuttavia i soci professionisti (avvocati o professionisti iscritti ad altri albi) devono essere almeno due terzi del capitale sociale e dei diritti di voto. Vietata comunque la partecipazione societaria tramite società fiduciarie, trust o per interposta persona. E resta in ogni caso il “dogma” della «personalità della prestazione professionale», pur se conferita alla società. La responsabilità della società e quella dei soci non esclude la responsabilità del professionista che ha eseguito la prestazione.
Per i notai debuttano gli obblighi di depositare le somme ricevute per ragioni d’ufficio su conti correnti dedicati e vengono rivisti (parzialmente) le competenze “territoriali” (ampliate) e il numero (alzato).
Quanto agli ingegneri, la legge concorrenza sana una volta per tutte l’equivoco sulle società, estendendo a quelle costituite in forma di società di capitali o cooperative la disciplina della legge n. 266 del 1997, che per prima aveva consentito l’esercizio della professione in forma societaria. L’intervento normativo consente così di affermare la validità dei contratti conclusi, a decorrere dall’11 agosto 1997, tra le società di ingegneria e i privati, superando interpretazioni opposte date dalla giurisprudenza.
Per quanto riguarda gli agrotecnici, con una disposizione di interpretazione autentica, si estende a questa categoria professionale l’abilitazione a compiere una serie di operazioni in materia catastale.
Un’innovazione che riguarda tutti i professionisti (oltre al vincolo del preventivo in forma scritta) è invece l’obbligo di indicare e comunicare “ a prescindere” i titoli conseguiti e le eventuali specializzazioni «al fine di assicurare la trasparenza delle informazioni nei confronti dell’utenza».
Maurizio Sarri ha parlato durante la conferenza stampa di presentazione di Napoli-Nizza: “Il Nizza ha giocato bene con il Troyes, ha perso per casualità mentre con il Saint-Etienne ha pagato più il match con l’Ajax. Ho visto una squadra che ha creato tantissimo, sono partite perse perchè è scritto in cielo che tu debba perdere. Dal punto di vista fisico li ho visti bene. Qualcosa che non m’è piaciuto durante le amichevoli? Sono venuti fuori amplificati i nostri difetti, in certi momenti abbiamo dominato e non abbiamo chiuso compromettendo poi la partita contro Atletico Madrid e Bournemouth: c’è da limare questo difetto che esce fuori ogni tanto. Questi cali di intensità sono dovuti anche alla fatica in questo momento, ma è un aspetto da poter migliorare. Vista la velocità del gioco ad agosto, se domani sera ci sarà una temperatura come con l’Espanyol vedo difficile un ritmo elevato. Possiamo rischiare all’inizio, se saremo meno brillanti, e poi dal 60′ al 70′ dove potremmo essere costretti ad abbassare ritmo ed intensità. Speriamo in una mentalità forte, non si può sperare che ci si esprimi al massimo però la testa dev’essere al massimo. E’ fondamentale fare una partita di grande applicazione. Non vedo grandi assenze tranne Balotelli, Sneijder non ha ancora giocato con loro e non è un’assenza in questo momento. Non abbiamo grandi differenze tra casa e trasferta, non penso che ci sia una delle due partite più decisiva dell’altra. La squadra è a disposizione interamente, anche se più corta per via della lista UEFA. I numeri nelle ultime amichevoli sono nettamente superiori, per quanto possano essere influenzati dal clima. Il Nizza mi sembra una squadra di grandi accelerazioni e potrebbe metterci in difficoltà avendo giocato quattro partite ufficiali. A Monaco abbiamo giocato a 37 e 36 gradi, era difficile mantenere i ritmi. La condizione sembra discreta, se le italiane fanno fatica al playoff è un dato di fatto”.
Accompagnare i minorenni all’età adulta, proteggendoli dai rischi del web. È l’obiettivo ambizioso della legge 71/2017, prima in Europa a tipizzare le condotte di cyberbullismo e a prevedere una rete di strumenti preventivi.
La vera novità della legge è il tentativo di consegnare direttamente ai minorenni – dai 14 anni in su – la possibilità di segnalare la presenza di un contenuto illecito al gestore del sito o del social network e di inoltrare un reclamo al Garante per la protezione dei dati personali. Cambia anche la rete di protezione attorno alle vittime di cyberbullismo che potranno contare sulla presenza in ogni istituto di un referente scolastico al quale la legge demanda il difficile compito di coordinare iniziative di prevenzione e contrasto anche avvalendosi delle forze di polizia. A livello giuridico la norma facilita l’onere della prova delle vittime di cyberbullismo, fornendo indicatori sui quali fondare la responsabilità per fatto illecito degli insegnanti per carente vigilanza (articolo 2048 Cc9. La scuola in caso di episodi di cyberbullismo, è chiamata a rispondere civilmente (articolo 28 della Costituzione e articolo 61/2 della legge 312/80) in virtù del rapporto organico del personale dipendente.
Ok all’ammonimento da parte del questore
Oggi quindi la mancata nomina del referente scolastico potrebbe incidere sull’affermazione di responsabilità degli istituti scolastici, gravati di questo onere specifico. Tali obblighi giustificano i bandi regionali, già previsti, per i corsi di formazione destinati ai referenti che dovranno essere in grado di rispondere alle esigenze dei ragazzi. Più difficile ancorare una responsabilità penale di tipo omissivo ai referenti in quanto di per sé l’obbligo di coordinare le iniziative di prevenzione non equivale ad un obbligo di garanzia volto ad impedire gli eventi lesivi.
Sul fronte civilistico, tuttavia, già prima dell’entrata in vigore della legge 71/2017 la giurisprudenza considerava la diffusione di video illeciti on line quali attività del tutto prevedibili «in ragazzi di età pre-adolescenziale, dotati di telefonini abilitati a riprese video e generalmente fruitori di social network» (sentenza Tribunale di Brescia numero 1955, pubblicata il 22 giugno 2017). Per i giudiciè noto che la diffusone tra i ragazzi di video lesivi dell’altrui reputazione può verificarsi in orario scolastico e ciò basta per ritenere sussistente la responsabilità civile dell’istituto scolastico.
La legge per la prima volta introduce anche la definizione di cyberbullismo, non prevedendo tuttavia una fattispecie autonoma di reato, ma richiamando le condotte tipiche più ricorrenti, quali le molestie, le diffamazioni, i furti di identità e il trattamento illecito dei dati personali il cui scopo sia quello di isolare un minore o un gruppo di minori. Il preside ha obbligo di avvisare i genitori qualora venga a conoscenza di fatti di cyberbullismo e di avviare progetti educativi mirati. Per evitare sovrapposizioni con l’azione penale, la nuova legge ha previsto questo intervento diretto del preside soltanto nei casi in cui il fatto non costituisca reato. Tra le novità per le scuole, quella di integrare i propri regolamenti scolastici includendo specifici riferimenti alle condotte di cyberbullismo e precisando le sanzioni disciplinari applicabili.
In conferenza stampa alla vigilia di Napoli – Nizza, ha parlato Lorenzo Insigne: “C’è grande entusiasmo, fa bene per preparare una partita difficile: cercheremo di metterli in difficoltà.
Pressione? Penso di no, è una partita come tutte le altre e la affronteremo come se fosse una finale.
Balotelli assente? Non è un vantaggio, non importa chi gioca ma il fatto di esprimere il nostro calcio. Abbiamo lavorato tutti bene dall’inizio del ritiro, le amichevoli ci hanno fatto mettere benzina nelle gambe ed anche fortificato mentalmente.
Insidie? Non hanno grandi nomi, ma hanno grande talento a prescindere da Sneijder e Balotelli. Non dobbiamo commettere gli errori fatti in campionato, non dobbiamo lasciare punti per strada anche se c’è sempre la partita di ritorno. Ci stiamo lavorando su, per evitare errori.
Andata al San Paolo? La gara d’andata può incidere, avremo tanti tifosi al nostro seguito. Sarà però importante vincere, non fa testo se si gioca in casa oppure fuori. Abbiamo dimostrato di essere una grande squadra, ma non ci siamo mai disuniti nei momenti di difficoltà. Possiamo stare in Champions e dobbiamo rimanerci il più a lungo possibile.
Bilbao? Non partecipare alla Champions è sempre dura, poi uscimmo in semifinale in Europa League e non fallimmo molto”.
ESCLUSIVA – Juve Stabia, gli occhi di diversi club su Dan Berci
Il lavoro sul mercato della Juve Stabia prosegue in tutti i settori e categorie. Si cerca di trovare soluzioni che possano accontentare tutti. E’ il caso anche dell’esterno sinistro, classe ’99, Dan Berci. Il calciatore rumeno, Nazionale Under 19, secondo quanto raccolto dalla redazione di ViViCentro.it, ha ricevuto tante richieste per provare in serie B, compresa una proveniente dalla serie A svizzera e non è detto che nei prossimi giorni non possa recarsi in una di queste squadre per farsi apprezzare ancora di più da vicino e trovare una soluzione al riguardo, lui che ha un contratto in scadenza nel prossimo giugno.
Ischia, 15 agosto 2017 – Si comunicano le cariche societarie e tecniche ufficiali per la stagione calcistica
2017/2018:
Presidente: Pino Taglialatela
Vice Presidente: Giovan Giuseppe Sorrentino
Vice Presidente: Nunzio Iaccarino
Consiglieri: Federico de Angelis, Giuseppe Manzi, Fausto Cigliano, Antonio de Luca, Antonio Ciro Curci,
Gianluca Calise, Pierfrancesco di Meglio, Aldo Marena
Direttore Generale: Isidoro di Meglio
Direttore Tecnico: Ciro Bilardi
Tesoriere: Maurizio Pinto
Capo Ufficio Stampa: Luigi Iannucci
Nei prossimi giorni saranno comunicati gli altri nominativi che andranno a completare e rafforzare la
struttura societaria e tecnica per la prossima stagione calcistica.
Alla Juve Stabia ha dato tanto, poi alla fine le strade si sono divise. Il ricordo è forte per l’ex direttore sportivo della Juve Stabia, Pasquale Logiudice che oggi è stato colpito da un grave lutto, la perdita della cara moglie Francesca. Un dolore incredibile, una ferita che non si rimarginerà. Dalla redazione di ViVicentro.it e in primis dal vice direttore Mario Vollono, le più sentite condoglianze a tutta la famiglia Logiudice.
UFFICIALE – Nuova avventura per l’ex Juve Stabia Danucci: giocherà a Campobasso
Dopo l’approdo alla Turris, la scorsa stagione in serie D, parte una nuova avventura per Ciro Danucci con il Campobasso. Il centrocampista classe ’83, in carriera ha collezionato 375 presenze la maggiorparte tra i professionisti. 3 sono, infatti, i campionati di serie B con le maglie del Catania, Cesena e Juve Stabia. 11 le stagioni divise tra C1 e C2 nelle quali ha difeso i colori del Cuneo, Ternana, Taranto, Varese e Reggiana. Un forte in bocca al lupo a chi ha indossato la maglia delle Vespe.
S.S.Juve Stabia costernata apprende la notizia della scomparsa di Franca Molinari, moglie di Pasquale Logiudice, gia’ direttore sportivo delle vespe.
Il Presidente Franco Manniello, il Direttore Generale Clemente Filippi, il Segretario Generale Raffaele Persico e tutte le componenti societarie si stringono intorno alle famiglie Logiudice e Molonari in questo momento di profondo dolore.