Allarme bomba al tribunale di Nocera Inferiore. Il Palazzo di Giustizia è stato evacuato pochi minuti dopo le 9. Avvocati, giudici e funzionari hanno dovuto lasciare l’edificio in uno stato di allerta. Sul luogo ora le forze dell’ordine e gli artificieri.
PRIMA PAGINA – Il Corriere dello Sport celebra la prestazione del Napoli
Prima pagina del Corriere dello Sport dedicata alla bella vittoria del Napoli sul Feyenoord in Champions League. Sul quotidiano si legge:
“Cuore Napoli: i tre tenori travolgono il Feyenoord e dedicano il 3-1 a Milik”.

Alla Sorbona il manifesto di Macron per l’Europa
Nel discorso alla Sorbona Emmanuel Macron propone una raffica di riforme per rilanciare l’Ue: difesa comune, un ufficio sul diritto d’asilo e la procura anti-terrorismo.
Il manifesto di Macron per l’Ue: difesa comune e diritto d’asilo
Alla Sorbona il presidente francese lancia gli Stati Uniti d’Europa: «Così siamo deboli, uniamo gli eserciti e creiamo la polizia di frontiera»
PARIGI – Da giorni era previsto questo discorso sulla sua idea d’Europa, nello scenografico anfiteatro di fine Ottocento della Sorbona, con quel sapore da «grandeur». Ma dopo la vittoria sottotono di Angela Merkel, lui avrebbe osato così tanto? I collaboratori di Emmanuel Macron non avevano dubbi: sì, il Presidente avrebbe osato, eccome. Ora o mai più. «Lo ha limato fino alla fine, fa sempre così», assicurano nel suo entourage. Ma il discorso di Emmanuel Macron è stato forte, intenso, pure coraggioso, con una serie di proposte concrete, al di là delle teorie sull’Europa.
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Anche se, per arrivare al «sodo», ci ha messo almeno una quarantina di minuti (su un’ora e mezzo di parole, interrotto a tratti dagli applausi di studenti francesi e altri stranieri, a Parigi con il programma Erasmus, che alla fine lo hanno bombardato di domande, in un’atmosfera d’assemblea d’altri tempi, proprio lì, dove trionfò il ’68 francese). Sì, solo allora Macron ha osato toccare l’argomento Eurozona, per dire cose che non piaceranno ai liberali tedeschi dell’Fdp, probabili alleati della Merkel, assieme ai Verdi, nella futura coalizione a Berlino. «Ci vuole un bilancio più forte nel cuore della zona euro», che permetta di finanziare investimenti comuni. E anche un superministro e «l’eurozona deve sottoporsi a un controllo democratico» (accenno più o meno velato alla possibilità di un Parlamento ad hoc). Per poi sottolineare che «quel budget non servirà a mutualizzare i debiti pubblici accumulati dai singoli Paesi». E, tanto per mettere le mani avanti, ha ricordato che «noi francesi le riforme le stiamo facendo, a partire da quella del mercato del lavoro»: i decreti firmati pochi giorni fa in diretta tv dallo stesso Emmanuel. È un approccio diverso da quello di François Hollande, che nel 2012, appena eletto, chiese subito di rinegoziare le regole europee sui budget, senza portare nulla in dote.
Il nodo immigrazione
«L’Europa è troppo debole, lenta e inefficace – ha aggiunto Macron -. Ma solo l’Europa può darci una capacità d’azione nel mondo rispetto alle sfide contemporanee». Nella difesa, ad esempio, «dove il disimpegno degli Stati Uniti è progressivo e inevitabile». Lui propone «una forza militare comune d’intervento» entro il 2020, un budget comune di difesa progressivo, un’accademia europea di intelligence e una procura europea anti-terrorismo. Si è spinto oltre, proponendo «una protezione civile che metta in comune i mezzi per rispondere a catastrofi come i terremoti e le inondazioni». Altro capitolo, l’immigrazione, «che non è una crisi temporanea, ma una sfida che dovremo affrontare ancora per molto tempo». Qui Macron non si è dimenticato delle paure dell’europeo medio, sottolineando che «accoglieremo degnamente i rifugiati e rinvieremo rapidamente a casa chi non può beneficiare dell’asilo politico». Anche qui, due obiettivi concreti: una polizia europea delle frontiere e un ufficio europeo dell’asilo politico, che armonizzi le procedure in ogni Paese e vada al di là (una buona volta) della convenzione di Dublino.
Il Presidente francese ha poi spaziato tra i settori più diversi: generalizzare a livello europeo la tassa sulle transazioni finanziarie (finora esiste solo in Francia e nel Regno Unito) per contribuire alla cooperazione allo sviluppo. Poi, entro il 2020, portare le imposte sulle società di tutti i Paesi entro una fascia ristretta di aliquote (e chi non rispetterà l’obbligo, non potrà usufruire dei fondi strutturali). O ancora una carbon tax sui prodotti di industrie inquinanti, importati da fuori dell’Europa. E la creazione di un’Agenzia europea per l’innovazione, per finanziare settori come quello dell’intelligenza artificiale. Mentre per i giovani, Macron punta a una classe d’età nel 2024 che per la prima volta, almeno per la metà, abbia trascorso sei mesi in un altro Paese europeo, nell’ambito dei propri studi o dell’apprendistato per la formazione professionale.
Modelli a confronto
Le chiavi per realizzare il suo «libro dei sogni» sono principalmente due. Innanzitutto, un’Europa à la carte: «È già a più velocità: non abbiamo paura di dirlo e di farlo». E poi, bisogna ristabilire in tutto e per tutto l’asse franco-tedesco, «essenziale per l’Europa». Ha annunciato addirittura che «Francia e Germania integreranno completamente i loro mercati da qui al 2024, applicando le stesse regole per le imprese, il diritto degli affari e i fallimenti». Una studentessa dell’ultimo anno di un liceo scientifico parigino gli ha chiesto a bruciapelo: «Ma per lei la Germania è un modello?». «Sul mercato del lavoro sono più efficaci – ha risposto -, ma hanno anche più precari di noi. In ogni caso, non c’è un modello contro l’altro: proprio l’Europa deve segnare la fine di qualsiasi egemonia».
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ESCLUSIVA – Capece: “Il derby ha un sapore particolare, volevamo la vittoria. Modulo? La differenza la fa l’atteggiamento”
Queste le sue parole a Vivicentro
Giorgio Capece è arrivato alla Juve Stabia portando con se tanta voglia di emergere e fare bene con la maglia gialloblè. Avvio più che positivo. La redazione di ViViCentro.it l’ha raggiunto in esclusiva e queste sono le sue dichiarazioni:
Pagani, una vittoria importante: la prima della stagione in campionato. Tre punti fondamentali che rialzano in classifica…
“E’ stato un successo importante. Dopo il risultato negativo col Trapani avevamo bisogno di una boccata d’aria. Aggiudicarsi un derby ha sempre un sapore particolare, una gara molto sentita dai tifosi e da tutto l’ambiente. Tre punti preziosi che ci fanno ritrovare il giusto entusiasmo”.
Centrocampo a tre, con Mastalli e Viola: nell’idea generale sarebbe quello titolare. Come ti trovi con loro?
“Mi trovo bene con tutti e tre. Siamo una squadra costruita con diligenza, composta da elementi di prospettiva che possono tranquillamente giocarsi al meglio le proprie carte”.
Il modulo classico è il 4-3-3, spesso però si prova anche il 3-5-2. Secondo te, quale il più adatto alle vostre caratteristiche?
“Per caratteristiche il modulo che ci rispecchia è il 4-3-3; uno schieramento che esalta maggiormente la velocità dei nostri esterni, capaci di saltare l’uomo. Il 3-5-2, invece, è un opzione che il mister prova all’occorrenza. Alla fine, secondo il mio modesto parere, lo schema tattico è relativo, in mezzo al campo ciò che fa la differenza è l’atteggiamento”.
Rientra Viola dalla squalifica, quanto è pesata la sua assenza?
“E’ pesata, ma chi è sceso in campo al suo posto non l’ha fatto rimpiangere. Gigi è un giocatore di valore, ha delle qualità invidiabili in questa categoria. Il suo ritorno sarà fondamentale, ci darà una grossa mano”.
Ma con il Trapani cosa è accaduto nella ripresa? Il primo tempo fu tutt’altra storia…
“Nel corso del primo tempo abbiamo disputato una discreta partita. Poi, purtroppo, a causa del nostro demerito e della loro bravura, non siamo riusciti più a reggere il ritmo. Gli avversari hanno preso il sopravvento, giocando meglio di noi”.
Ex Cosenza, hai lavorato con Fontana, ex Juve Stabia, per poco tempo. Ti aspettavi il suo esonero e una partenza così al rilento?
“No, non me l’aspettavo. Fontana è un allenatore in gamba, molto preparato e competente. Nel calcio, però, contano i risultati; sono quelli a decidere il destino in panchina”.
Capece-Calò, Calò-Capece, Caserta vi alterna: ti pesa un po’ questo dualismo?
“No, non mi pesa. Il mister fa le sue scelte ed io mi metto a disposizione del gruppo”.
Una settimana di festa l’ultima: la vittoria contro la Paganese, ma soprattutto sei diventato papà…
“Diventare papà è stata una gioia immensa, indescrivibile. Sono stracontento di aver coronato una settimana bellissima con la vittoria di sabato”.
Cosa ti ha portato a scegliere la Juve Stabia? Avevi anche altre richieste?
“Sì, mi erano pervenute varie richieste. A Cosenza stavo bene, c’era anche la possibilità di rimanere, ma sentivo la voglia di mettermi in gioco in una piazza calorosa proprio come quella di Castellammare. Non ci ho pensato un attimo a venire qui”.
Come ti trovi in città? Ma soprattutto quanto ti manca giocare al Menti? L’hai assaggiato solo in amichevole e con pochi tifosi presenti…
“Mi trovo bene, Castellammare è una città meravigliosa. Il Menti mi manca tantissimo. Sembra di giocare sempre in trasferta. Siamo stati ad Andria, Catanzaro e poi Caserta, ma quest’ultima non può paragonarsi all’impianto di Via Cosenza. Ritornare nel nostro fortino sarà l’arma in più”.
E con il Racing Fondi per…
“Quella con il Fondi sarà una gara difficile, da non prendere sotto gamba. Loro non rispecchiano realmente i punti conquistati finora. Una squadra di valore, composta da giocatori d’esperienza, quindi, vietati cali di tensione”.
a cura di Ciro Novellino
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E’ la vittoria di Sarri, ma il tecnico si sente deluso da un reparto, ecco quale
Il Napoli vince meritatamente la seconda giornata di Champions League nella sfida contro il Feyenoord per 3-1. A prevalere è stato nuovamente l’attacco leggero, che ha mandato in gol i tre delle meraviglie. L’edizione odierna del quotidiano La Repubblica parla però di delusione di Sarri verso la difesa: “Dinanzi a questa squadra di grande passato e di ordinario futuro, il Napoli ha scelto quindi una parte inedita: un compassato ma superbo controllo della partita. Non ha tremato nemmeno quando il Feyenoord poteva brutalmente riaprirla con un rigore da brividi. La fede di Sarri è stata intanto premiata da Reina, che ha protetto il Napoli. Plausibile quindi il suo sfogo quando si sente tradito dalla difesa sull’inutile gol degli olandesi allo scadere del match”.
Condannato all’ergastolo il 47enne che uccise il pasticciere di Castellammare Di Stabia
È stato condannato all’ergastolo Claudio Orlando, l’uomo di 47 anni che uccise a colpi di bastonate suo zio Antonio Tucci, il rinomato pasticciere di via Mazzini in Castellammare di Stabia poi trasferitosi in Toscana, che di anni ne aveva 71.
Un omicidio avvenuto nell’abitazione della vittima a Castel del Piano, comune della provincia di Grosseto, ad opera di suo nipote Claudio Orlando per sottrarre allo zio la pensione e alcuni oggetti di valore.
Il 47enne si è sempre dichiarato innocente, ma ora la Corte di assise di Grosseto l’ha giudicato colpevole condannandolo al carcere a vita.
I fatti risalgono al 6 dicembre 2015, quando Antonio Tucci è stato ritrovato nella cucina di casa sua riverso in un mare di sangue col cranio frantumato. Il nipote fu rintracciato a breve distanza da Roma solo l’11 dicembre, 5 giorni dopo.
Affaticamento muscolare per Raul Albiol: rischia di saltare anche il Cagliari
Raul Albiol vittima di un affaticamento muscolare che ieri lo ha costretto a guardare i compagni dalla tribuna. Lo spagnolo rischia di saltare anche la prossima gara di campionato contro il Cagliari. Oggi si riposa, domani verrà valutato alla ripresa degli allenamenti. Lo riporta l’edizione odierna del Corriere dello Sport.
Avellino, Laverone suona la carica:”Siamo pronti ad affrontare l’Empoli”
Il difensore dell’Avellino, Lorenzo Laverone ha parlato in conferenza stampa per presentare la gara di sabato contro l’Empoli. Ecco le sue parole:”Sicuramente sarà un partita difficile .E’ una squadra costruita per vincere il campionato, ne sono la riprova i calciatori presenti in rosa, però, troveranno una squadra compatta. Stiamo lavorando bene per queste gare difficili”.“Io ho le mie caratteristiche, ovviamente quando gioco da terzino ho ruolo difensivi, voglio migliorarmi in ogni gara. Il mister deciderà se schierarmi dietro o davanti, io sono a disposizione del mister. Sicuramente sono differente da Pecorini e Ngawa”. “Nella passata stagione ho giocato a sinistra, per via delle assenze, ero bloccato. Ma per fortuna quest’anno non c’è questo problema, ben venga la concorrenza sulle fasce. E’ fondamentale avere una rosa profonda”.”Le duecento presenze sono una soddisfazione, spero di farne tante altre. Sono felice di averle raggiunte con l’Avellino, mi sto trovando bene”. “Per parlare di obiettivi è ancora presto, ma uno c’è. Resta la salvezza, non dobbiamo pensare dove arriveremo. Ma il primo resta la conservazione della categoria”.“L’Empoli è una squadra forte in ogni reparto, speriamo che ci sia qualche carenza, forse lì potremmo affondare”.
Il Feyenoord non ha mai creato un pericolo: Napoli di un altro livello
Dopo il passo falso contro la Shakhtar serviva una vittoria ed è arrivata. Il Napoli si è imposto nettamente al San Paolo contro un Feyenoord che non ha mai creato un pericolo durante la gara. Come riporta l’edizione odierna del Corriere dello Sport:
“Rispetto allo Shakhtar l’avversario era di un livello decisamente inferiore, ma è vero pure che il Napoli è un’altra cosa. Aveva voglia e piacere di giocare. Non è stato continuo, però quando ha alzato il ritmo ha spazzato via gli olandesi”.
Solo ventitremila spettatori: San Paolo mai così vuoto in Champions League
Non era, di certo, il pubblico delle grandi occasioni quello presente ieri sera al San Paolo. Come si legge sull’edizione odierna della Gazzetta dello Sport:
“Unica nota stonata: lo spettacolo offerto ieri dal Napoli è stato applaudito da appena 23mila spettatori. Il San Paolo non è mai stato così vuoto per la Champions. Un teatro costoso e poco affollato per tre tenori come Callejon, Mertens e Insigne”.
Milik inizia a camminare senza stampelle. Ecco la tabella di marcia
L’edizione odierna del quotidiano Il Mattino racconta la permanenza a Villa Stuart, dell’attaccante Arek Milik, uscito infortunato dalla sfida di sabato scorso tra Spal e Napoli. “Non devo avere fretta andrò avanti un passo alla volta”. Queste le parole di Arek. L’attaccante polacco ha ripreso anche a camminare senza l’ausilio delle stampelle sotto gli occhi commossi della fidanzata Jessica, dopo nemmeno 24 ore dall’intervento. Quest’oggi Milik dovrebbe lasciare Villa Stuart per tornare a Napoli e fare la riabilitazione. I tempi di recupero dovrebbero prevedere un suo rientro in campo entro la fine di febbraio.
Sarri sta pensando seriamente a Callejon come alternativa a Mertens
Potrebbe essere Josè Callejon il sostituto di Arek Milik in questo momento della stagione. Sull’edizione odierna della Gazzetta dello Sport si legge:
“Insigne e Mertens dovrebbero ritrovarsi al Mondiale, dipenderà essenzialmente dall’Italia. Callejon, invece, difficilmente andrà in Russia, perché Lopetegui può permettersi di lasciarlo a casa. Sarri, dal canto suo, non consiglierà al c.t. spagnolo di convocarlo. Anzi, è pronto a provare Callejon (6 gol fin qui) da centravanti durante la sosta”.
Salernitana, lesione esclusa per Ricci. Ecco quali sono le condizioni di Bernardini
Sospiro di sollievo in casa Salernitana. La risonanza magnetica ha escluso una lesione per Matteo Ricci, mentre Bernardini ha evidenziano una frattura alla costola. Ecco il comunicato della Salernitana:
La risonanza magnetica a cui si è sottoposto nella giornata di ieri presso il Centro Polidiagnostico Check-Up Matteo Ricci ha escluso una lesione muscolare al bicipite femorale. Le sue condizioni cliniche saranno valutate quotidianamente.
Alessandro Bernardini ha effettuato sempre nella giornata di ieri una radiografia costale che ha evidenziato una frattura alla nona costa di destra. La prognosi è di tre settimane.
Costretta dalla madre a prostituirsi, ora si chiede giustizia per la 16enne
Castel San Giorgio (Sa) – Aveva 14 anni quando la madre ha iniziato a sfruttare la sua bellezza e la sua giovane età, vendendola a degli uomini affinché intrattenesse rapporti sessuali con loro. La ragazza ora ne ha 16, e a distanza di due anni può finalmente dire che la giustizia sta facendo il suo corso.
Per sua mamma, Marianna C., sono stati chiesti 10 anni di reclusione, per Giuseppe A., il muratore accusato di violenza sessuale ai danni della minore, è richiesta una condanna di 9 anni.
I due imputati verranno giudicati al tribunale di Salerno con il rito abbreviato il prossimo 21 novembre.
Emergono anche altri due personaggi, il 32enne Giuseppe I. e il romeno Aurel M., entrambi accusati di aver avuto rapporti intimi con la giovane. Loro sono stati rinviati a giudizio il prossimo 13 novembre.
Napoli, nessuna tensione con i supporters del Feyenoord. Ecco cosa è successo
Nonostante il divieto di trasferta, una sparuta presenza di tifosi del Feyenoord c’era. Però secondo quanto riporta l’edizione odierna del quotidiano TuttoSport, tra le due tifoserie sarebbe nato addirittura un rispetto reciproco, per l’antipatia di entrambi verso la Roma. Sin da ieri alcuni esponenti della tifoseria organizzata olandese sono stati avvistati per la città, con qualcuno che era riuscito addirittura ad acquistare un tagliando per la curva, ma senza riuscire ad accedere al settore. Si può negare che si siano state tensioni tra le due parti, nessun segno di ostilità da parte dei supporters del Feyenoord. Ora chissà cosa succederà al De Kuip. I napoletani riusciranno ad accedere? Chissà.
Gazzetta: “I tre punti non bastano, la furia di Sarri al 93′ vale più di mille parole”
Il Napoli batte in casa il Feyenoord per 3-1 e conquista i suoi primi punti in questa Champions League. Un Napoli non sempre brillante, ma che ha avuto la bravura di portarsi l’intera posta in palio, approfittando dei diversi errori della difesa olandese. Ecco quanto scrive l’edizione odierna del quotidiano La Gazzetta dello Sport: “Un Feyenoord andrebbe preso come ricostituente dalle squadre un po’ affaticate dai preliminari d’agosto: quelle con un cerchio alla testa al mattino e le gambe non agilissime. Un sorso di questi olandesi leggerini e distratti, con i loro quattro errori decisivi – tre pasticci davanti alla difesa da cui nascono i tre gol, più un rigore sbagliato –, e subito in piedi. Il Napoli che negli ultimi tempi fa un po’ meno il Napoli, subisce a Bologna per un’ora, vince nel finale con la Spal, si riprende senza sciupare troppe energie” scrive la Gazzetta che spiega: “Il 3-1 è importante oltre i tre punti: anche nelle difficoltà c’è sempre il margine per scatenarsi. Ma i tre punti non bastano: la furia di Sarri per il gol preso al 93’, e non solo, spiega più di mille parole. È che a lungo il decalogo sarriano non riesce, altro che bel gioco europeo. Il Feyenoord, che si chiude in un 4-5-1 non sempre convincente, riesce comunque a impedire profondità, tagli e sovrapposizioni solite, addirittura rivaleggiando a lungo nel possesso palla. Per una volta il Napoli sembra accontentarsi del ritmo ridotto degli avversari, quasi si rendesse conto che è soltanto questione di tempo e, prima poi, la sciocchezza arriverà”.
Graziano Cesari: “L’abitraggio non è stato coerente”
Le parole di Graziano Cesari al temine del match Napoli-Feyenoord
Le parole di Graziano Cesari al temine del match Napoli-Feyenoord, ai microfoni di premium:” Con Hamsik è ottimo farlo giocare 60 minuti e poi sostituirlo, per fargli aumentare la costanza. Hamsik lo vedo come falso nueve. L’abitraggio non è stato coerente.”
Rossi: “Più Insigne, Mertens e Callejon giocano insieme più migliorano il loro gioco”
Le parole di Paolo Rossi, nel post partita Napoli-Feyenoord
Le parole di Paolo Rossi, al temine del match Napoli-Feyenoord, ai microfoni di premium: “Insigne ha sbloccato il risultato, è l’anima napoletana, è cresciuto anche dal punto di vista. Il gol subito è dovuto ad un calo di tensione, è difficile mantenere la concentrazione per 90 minuti quando sei in vantaggio di 3 gol. Reina è stato bravo nel parare il rigore, che si è tuffato nei tempi giusti sul palo giusto. Più Insigne, Mertens e Callejon giocano insieme più migliorano il loro gioco, i loro automatismi“
Ferrara: “Mertens decisivo, Reina ha fatto una parata importante”
Le parole di Ciro Ferrara nel post partita Napoli-Feyenoord
Le parole di Ciro Ferrara, al temine del match Napoli-Feyenoord, ai microfoni di premium:” Mertens è stato decisivo in tutte le 3 azioni da gol. Reina è stato presente, per lui una serata importante. Hamsik ha tentato un’ottimo inserimento. Gli manca solo un gol per sbloccare la sua stagione. Stasera prende 3 punti importanti anche senza il miglior Hamsik. Marek è un giocatore con esperienza che ha un ruolo importante all’interno della squadra. Sarri non è stato soddisfatto della prestazione della propria nei minuti finali. Il Feyenoord preferisce giocare nelle retrovie mentre il Napoli pressa alto, e ha sfruttato gli errori difensivi degli avversari nelle fasi di ricostruzione. Gli esterni del Napoli hanno la stessa intensità sia in fase offensiva che in fase di difesa.
Callejon: “Sono a disposizione del mister e della squadra, posso fare anche il centravanti se occorre”
Josè Callejon è intervenuto ai microfoni di Premium Sport nel post partita di Napoli-Feyenoord. Ecco quanto evidenziato:
“Sono a piena disposizione della squadra, se il mister mi chiede di fare il terzino destro o il centravanti lo faccio. In questo momento, con l’infortunio di Arek, tutti dobbiamo lavorare di più. Se so fare il centravanti? Non lo so, imparerò da Dries se dovrò farlo”.



