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L’uomo solo al comando non batte i populismi di Berlusconi, Salvini, Meloni e M5S

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La destra di Berlusconi, di Salvini e di Meloni è unita all’esterno, disunita all’interno. Ma per la raccolta dei voti si presentano tutti e tre sottobraccio. Il Pd di Renzi deve essere aperto non solo nei confronti dell’esterno ma anche all’interno

Debbo cominciare l’articolo politico che intendo scrivere con una citazione di Freud ricordata di recente sul nostro giornale da Massimo Recalcati. “L’uomo non è padrone nemmeno a casa propria”. Ma perché non è padrone? Perché è certamente alle prese con l’ingovernabilità tra la sua vita e la sua coscienza. L’Io dovrebbe impedirla e spesso questa ingovernabilità viene risolta, ma l’Io a sua volta è un vigilante vigilato: da un lato vigila sulle sue passioni, buone o cattive che siano, e dall’altro le festeggia anche lui ed anzi ne accresce la potenza. Così le passioni diventano sempre più irruenti e rendono la tua coscienza verso il tuo prossimo e verso te stesso sempre più fragile. Questo è il problema. È politico? Sì è anche politico, anzi lo è soprattutto perché la politica è il confronto tra il pubblico e il privato, tra gli interessi particolari e quello generale.

Noi italiani ed anche noi europei siamo giunti ad un punto in cui quel confronto è diventato generale. Gli esempi più evidenti li danno in questa fase l’Italia e la Germania dal punto di vista della governabilità. L’Italia avrà probabilmente, dopo le elezioni del 2018, tre partiti maggiori di pari forza, che non saranno in grado di stabilire alleanze e questo complica ulteriormente il problema.

La Germania ha già avuto le elezioni e la conseguenza è stata quella di un taglio totale della sinistra: la Merkel rappresenta il centro ed è alleata con la destra. Niente di male, può accadere ed è infatti accaduto più volte, ma c’è un’aggiunta da fare: nella situazione attuale aumenta il populismo. L’unico vero vincitore in tutta Europa è il populismo, con la sola eccezione della Francia dove è stato duramente sconfitto. Germania, Spagna, Italia e insieme a loro gran parte dell’Europa dell’Est sono dominate dal populismo nelle sue varie forme che costruisce per accrescere la sua influenza sul popolo (cosiddetto) sovrano.

Il nostro populismo è ultra-trionfante. Se si guarda al referendum costituzionale dell’anno scorso, esso registrò il massimo dell’affluenza come non si era mai vista da molti anni e il massimo dei No, alcuni dei quali furono espressi da personaggi di rilevante autorità culturale, a cominciare da Mario Monti, o da rappresentanti della sinistra dissidente, ma a dir poco il 70 per cento dei No fu votato da persone che avrebbero votato contro qualsiasi referendum proposto da partiti costituzionalmente riconosciuti. In fondo la sostanza di quel referendum, al di là di imperfezioni (numerose) si basava su un punto di notevole importanza: il passaggio da un Parlamento fondato su due Camere a una Camera unica, come avviene in tutti i Paesi democratici dell’Occidente.

Se dal referendum vinto dal populismo passiamo all’esame politico del campo attuale troviamo il populismo in tutta la destra: quella di Berlusconi ha le caratteristiche del grande attore di teatro che però impersonava qualunque personaggio e recitava qualunque testo, comico o drammatico che sia, ma l’attore è sempre lui e piace ad un pubblico molto numeroso. Un altro populista è Salvini. Bossi non lo era, Zaia e Maroni non lo sono, ma Salvini sì ed opera entro tutti i Comuni e le Regioni del Nord identificati con un Nord che voleva dominare sull’Italia intera dopo averla conquistata. Non potendo conquistare come nordisti l’odiata Roma, l’odiata Napoli, l’odiata Firenze, preferiscono andarsene in nome dell’autonomia. Soprattutto il popolo veneto che non può dimenticare che furono i loro bisnonni o meglio i loro trisavoli a conquistare l’intero Mediterraneo, da Costantinopoli alla Turchia e alle sue colonie, alla Libia e al Marocco compresi Malta e Creta e Cipro e Rodi. E vi pare che chi ha nel suo spirito questo ricordo e questo messaggio non voglia l’autonomia dal governo dell’odiata Roma? E il Piemonte? E la Lombardia delle Cinque Giornate contro l’Austria? È vero, questo è il nostro Risorgimento senza il quale l’Italia non sarebbe stata unita. Ma un fondo populista vede ancora in polemica il Nord e il Sud, oltre all’autonomismo siciliano e quello pugliese.

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Torno allo scacchiere politico (il populismo è un elemento psicologico). La destra di Berlusconi, di Salvini e di Meloni è unita all’esterno, disunita all’interno. Ma per la raccolta dei voti si presentano tutti e tre sottobraccio; tre personaggi da avanspettacolo di notevole qualità, sia in commedia sia in tragedia. In opera musicale Meloni è un contralto, Salvini un baritono-basso, Berlusconi tenore o baritono alto. Orchestra al completo. Del resto il Berlusca con Fedele Confalonieri intrattennero da giovani il pubblico delle sale da ballo e perfino quello dei transatlantici da crociera di sessant’anni fa. Che trionfo, che carriera!

Segue Grillo, lui fa il burattinaio dei vari Arlecchini dei Cinquestelle. Da qualche tempo tuttavia gli Arlecchini si sono liberati dalla loro divisa di pezze a colori e hanno scoperto di essere uomini politici. I quali, fedeli in questo alle istruzioni di Grillo, non fanno alleanze se non con il loro popolo. E il loro popolo chi è, da dove viene, che cosa vuole? Il loro popolo non ama affatto la cosiddetta classe dirigente del Paese, buona o cattiva che sia. Vuole abbatterla, vuole che il terreno sia spianato, distrutte le siepi, i giardini con i cancelli, le spiagge libere a tutti, i partiti che non condividono queste richieste battuti e liquidati. L’Europa? Chissenefrega dell’Europa. L’euro? Forse era meglio la lira.

Se non ci fosse il Cinquestelle, che deve chiamarsi Movimento anziché partito perché partito è un pastrocchio che non dovrebbe più esistere e loro sono lì appunto per liquidarlo, probabilmente andrebbero a rafforzare la massa degli astenuti e viceversa: gli astenuti che decidono di votare vanno alle urne e votano scheda bianca o Cinquestelle.

Allora facciamo i conti: la destra berlusconiana, salviniana, meloniana, è fondamentalmente populista, magari sofisticata perché un programma di governo gli piacerebbe averlo e in parte ce l’hanno a cominciare dall’anti-immigrazione, sono guidati da un vecchio miliardario e da un combattivo padano che piace anche all’isola che sogna addirittura l’indipendenza. I grillini sono populisti senza menzionare la parola. Gli astenuti (salvo un 20 per cento che è la normalità), sono populisti anch’essi. Abbiamo in questo modo due formazioni politiche arricchite (o disturbate) da frange minori che stanno in coda al corteo ma comunque ne fanno parte. Ciascuna di queste forze rappresenta tra il 25 e il 30 per cento dell’elettorato, al quale bisogna aggiungere un 25-30 per cento degli elettori che non votano, senza conteggiare quel 20 per cento suddetto.

Il totale – destra, grillini, astenuti – dà più o meno il 75 per cento. Resta un 25 per cento dove si insedia il centrosinistra e la sinistra. Queste sono le operazioni numeriche datate al presente; ci vorranno altri sei mesi prima che si apra la corsa e molte cose possono accadere. Se cambiassero però, cambierebbero soltanto in meglio perché peggio di così è difficilissimo. Dobbiamo però aggiungere che tutte le forze (tutte) fin qui esaminate non spendono nemmeno una parola sull’Europa, salvo talvolta Berlusconi il quale sostiene di piacere ad Angela Merkel e che lei piace a lui. I seduttori sono simpatici, anche se spesso fanno danni come i processi sulle “olgettine” hanno dimostrato.

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E qui siamo a Renzi e al partito a lui d’intorno e non tutto schierato in suo favore. Nel suo caso mi permetto un’altra citazione dall’articolo di Massimo Recalcati: “Anche dalla psicoanalisi può venire un’indicazione preziosa: l’accanimento nella volontà di governo che pretende di sopprimere il disordine tende sempre a rovesciarsi nel suo contrario; un ordine ottenuto con l’applicazione crudele del potere è peggio del male che vorrebbe curare; ogni volta che l’ambizione umana cerca di realizzare un ordine senza disordine si scontra fatalmente con delle manifestazioni straripanti e anarchiche del disordine. Il governo giusto non è quello che persegue lo scopo di annullare l’ingovernabile ma quello che lo sa ospitare”.

Più volte ho sostenuto che Matteo Renzi era un uomo capace di buon governo, ma aveva un grave difetto caratteriale: voleva a tutti i costi comandare da solo, sistema incompatibile con una democrazia, soprattutto di sinistra (quella non più comunista dopo l’arrivo alla testa del Pci di Enrico Berlinguer). Probabilmente non si tratta di un difetto caratteriale ma psicoanalitico: se conoscesse bene il fondo dell’anima e le sue conseguenze sul suo comportamento forse quel difetto scomparirebbe.

Lui nega sempre con forza di voler comandare da solo. Sostiene che, come in tutti i partiti, c’è un leader anche in quello da lui guidato, ma è affiancato da una direzione con la quale spesso si consulta e a volte anche con persone autorevoli per capacità e per storia che aderiscono al suo partito e che lui incontra assai spesso per confrontare i punti di vista e acquisire esperienze e suggerimenti.

In una recente conversazione telefonica mi ha fatto i nomi di queste persone, tra i quali ricordo quello di Piero Fassino, di Dario Franceschini, di Andrea Orlando e di personalità tra le quali primeggia il nome di Walter Veltroni. Gli ho ricordato che le sue consultazioni sono però a sua propria disposizione. Per esempio sull’attacco – a mio avviso del tutto improprio – contro il governatore della Banca d’Italia non ha informato nessuno, non Veltroni, tantomeno Prodi e non credo che Fassino lo sapesse. La sua quindi è una consultazione che avviene su sua propria decisione, non è uno Stato Maggiore che opera con un Capo e con i comandanti delle varie armate. Se lui non creerà una sorta di Stato Maggiore non nel governo, dove Gentiloni ce l’ha, ma nel partito, la questione di un leader che comanda da solo resta ferma e questo non va affatto bene. Debbo dire che l’ha riconosciuto. Non so quanto valga questo riconoscimento ma mi sembra doveroso riferirlo.

Il secondo problema che riguarda il leader e l’intero partito è quello dell’ingovernabilità che, anzi, è un problema dell’intero Paese. L’ingovernabilità comporta alleanze e queste bisogna farle prima delle elezioni. Un’alleanza con Bonino sarebbe molto opportuna e comunque il partito deve essere aperto non solo nei confronti dell’esterno ma anche all’interno. Questo significa che il leader si consulta con gli esponenti più autorevoli del partito su tutte le decisioni da prendere.

Se questo avverrà il partito sarà profondamente rinnovato e potrà risolvere in qualche modo positivo il problema dell’ingovernabilità. Altrimenti la sinistra, quella dentro il Pd e quella che ne sta fuori, sarà liquidata dal populismo che sta dilagando e se vincerà decadranno i valori e gli ideali e crescerà purtroppo l’ingovernabilità dei corpi e delle anime.

repubblica/L’uomo solo al comando non batte i populismi di massa di EUGENIO SCALFARI

Sostituto Ghoulam, il nome nuovo è Darmian ma c’è anche la Roma: i dettagli

Napoli sempre alla ricerca di un terzino che possa sostituire l’infortunato Faouzi Ghoulam. Sempre vive le piste Vrsaljko e Grimaldo, il nome nuovo è quello di Matteo Darmian. L’esterno, di proprietà del Manchester United, già in passato era stato accostato al club di De Laurentiis e potrebbe cambiare aria visto che non rientra nei piani di Mourinho. Il tecnico portoghese, infatti, predilige un terzino con maggiore fisicità.
Darmian ha un contratto con i Red Devils fino al 2019 ma un’offerta intorno ai 12 milioni potrebbe convincere il club inglese a cederlo. Su di lui forte l’interesse anche della Roma. Lo riporta l’edizione odierna della Gazzetta dello Sport.

Montefusco, i Carabinieri arrestano un 58enne per violenze contro la figliastra

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A Montefusco un 58 enne è stato arrestato a causa di violenze contro la figliastra. Ecco il racconto dei Carabinieri che hanno proceduto all’arresto dell’uomo:

Violenza privata aggravata, lesioni personali e resistenza a Pubblico Ufficiale: queste sono le accuse che hanno portato all’arresto, operato dai Carabinieri della Compagnia di Mirabella Eclano, di un 58enne di Roccabascerana.
Nella mattinata di ieri i militari della Stazione di Montefusco sono intervenuti in quel centro a seguito di un’animosa lite, scaturita da discordie familiari, tra il predetto e la figliastra, a difesa della quale era intervenuto un suo parente.
Giunti immediatamente sul posto, i Carabinieri cercavano di tranquillizzare l’esagitato che, nonostante i ripetuti tentativi, non accennava a calmarsi. Anzi, in una rapida escalation di livore ha dapprima aggredito verbalmente il militare operante per poi passare, senza soluzione di continuità, alle vie di fatto scagliandosi fisicamente contro di lui.
Ed è stato solo grazie alla prontezza di riflessi di quest’ultimo, il quale sebbene colpito e ferito in modo lieve riusciva con non poca fatica a fermarlo, che il gesto non ha prodotto ben più gravi conseguenze.
Una volta bloccato in un contesto di piena sicurezza e scongiurata dunque la possibilità di gesti inconsulti, il 58enne è stato accompagnato nella vicina Caserma ove, alla luce delle evidenze raccolte, è stato dichiarato in stato d’arresto alla Procura della  Repubblica di Benevento.
L’arrestato, successivamente alle formalità di rito, è stato associato presso la sua abitazione in regime di arresti domiciliari, in attesa di comparire nella mattinata odierna dinnanzi al Tribunale per essere giudicato con la formula del rito direttissimo.

Inglese a gennaio al Napoli: l’attaccante avrebbe già scelto l’abitazione

Arrivano ulteriori conferme sul passaggio di Roberto Inglese al Napoli già nella prossima finestra di mercato. Tra Napoli e Chievo, infatti, c’è un’opzione morale per anticipare il trasferimento della punta clivense. L’edizione odierna de Il Mattino svela anche un retroscena:

“Inglese ha persino scelto dove andare a vivere: a Pozzuoli, in un’abitazione di proprietà del suo team manager Gennaro Sardo”.

Ischia, 100 kg di prodotti ittici sequestrati dalla Guardia Costiera

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Ad Ischia sono stati sequestrati circa 100 kg di prodotti ittici. A seguito di un controllo della Guardia Costiera, sono rinvenuti questi prodotti con provenienza sconosciuta e possibilmente dannosa per la salute del consumatore. Sono stati eseguiti mirati controlli nei confronti esercizi commerciali, quali supermercati, pescherie ristoranti e trasportatori che raggiungevano l’isola per distribuire il prodotto. Da questi controlli le sanzioni sono state molto elevate, infatti si parla di 8500 euro. La Guardia Costiera invita a comprare prodotti ittici, solo se si è a conoscenza della provenienza e se sia certificata la tracciabilità.

Vrsaljko ha accettato il trasferimento al Napoli: pronto un ricco quinquennale

Sime Vrsaljko avrebbe dato la propria disponibilità al trasferimento in azzurro, è quanto riporta l’edizione odierna de Il Mattino:

“L’entourage di Sime ha subito dato la priorità al club azzurro. Un’attestazione di stima importante in un affare dai contorni economici rilevanti. Ora come ora Vrsaljko è legato ai Colchoneros sino al 2021 con un contratto di 2 milioni di euro netti più un’importante fetta di bonus. Così Giuntoli non ha grandi spazi di manovra, considerando i limiti del budget per il monte-stipendi. Tuttavia hanno dato la loro disponibilità massima: un quinquennale da 2,4 milioni netti più una gamma di premi che permetta di raggiungere con comodità quota 3 milioni”.

Basket Salerno, granatine corsare a Castellammare. Al Severi termina 65-48

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Il poker è servito. In città s’accendono le Luci d’Artista, il Salerno Basket ’92 s’accende a qualche Km di distanza e va a vincere anche a Castellammare contro il Basket Stabia (48-65), confermandosi in testa alla classifica a punteggio pieno nel proprio girone di Serie B femminile. Dopo quattro giornate le granatine dimostrano di aver ingranato, sotto il profilo dei risultati, ma coach Romilda Palumbo la strada è ancora lunga: “Sono soddisfatta ovviamente per la vittoria e per la scia positiva iniziale ma il campionato è ancora tutto da giocare. Contro Stabia abbiamo giocato una gara dal tasso agonistico molto intenso che ci ha viste vincitrici, però sotto il profilo del gioco occorre migliorare ancora qualcosa. L’interpretazione della partita è stata buona, soprattutto per quanto riguarda le più esperte come De Mitri, Assentato, Ceccardi e Ingrassia. Le più giovani, invece, hanno mostrato di dover crescere ancora un po’ mentalmente, più che tecnicamente. La classifica? Per ora non m’interessa più di tanto, cerchiamo di vincere quante più partite è possibile e far fare esperienza alle più piccole che però devono rendersi conto che adesso è Serie B e non più un campionato giovanile. Hanno però tutti i mezzi per migliorare”. Bastone e carota.

Sempre avanti le salernitane alla tendostruttura del Liceo Severi di Castellammare. L’anno scorso le due compagini si fronteggiarono in A2 ed anche in B hanno dato vita a una partita combattuta. Sempre avanti le granatine: 18-23 il primo quarto, poi nella seconda frazione un leggero calo ha consentito alle padrone di casa di accorciare ulteriormente le distanze (28-29). Alla ripresa le ospiti accelerano di nuovo: +11 dopo 4’, poi Stabia torna di nuovo sotto alla mezzora (40-45). Ottima per interpretazione, concentrazione e anche condizione atletica, la gestione dell’ultimo periodo: menzione speciale per Assentato, top scorer e non solo per questo migliore in campo. Salerno mette la freccia e corre. Nell’ultimo quarto realizza ben 20 punti (decisive due triple di Ingrassia) contro gli 8 delle stabiesi e vince, con carattere, una partita su un campo difficile. Prossimo turno sabato 18 novembre (ore 16) in casa contro l’Olimpia Capri che ha battuto il Sorrento 58-53.

 

TABELLINO  –  BK STABIA-SALERNO BASKET 48-65 (18-23; 28-29; 40-45)

STABIA: Trotta, De Rosa, Manganiello 7, Potolicchio 18, Gallo 10, Orta ne, Giaquinto ne, Cuomo ne, Donnarumma ne, Grumetti 12, Scala 2, Paduano ne.

SALERNO: Thomas Rowe 3, Ingrassia 9, Caputo ne, De Mitri 15, Galdi, Ceccardi 12, Esposito ne, Fontana, Assentato 24, Giulivo, Ledda ne, Melin 2. All: Palumbo.

Arbitri: Cusano e Melchionda di Avellino

FONTE: UFFICIO STAMPA BASKET SALERNO

Higuain, il fratello: “Quando firmò con la Juve era stracontento. Napoli primo? Nessuna paura”

Nicolas Higuain, fratello e procuratore di Gonzalo Higuain, ha rilasciato una lunga intervista a Tuttosport di cui vi proponiamo alcuni passaggi.

Con il Napoli primo in classifica temete la beffa delle beffe?
“Nessuna paura, è un gioco… Ma se vince la Juve è meglio. Il campionato è ancora lungo e se i bianconeri continuano così possono arrivare allo scudetto. E comunque Gonzalo al primo anno a Torino dopo Napoli ha vinto campionato, Coppa Italia ed è arrivato in finale di Champions: poteva chiedere di meglio?”,

Con De Laurentiis i rapporti sono ancora gelidi?
“Al momento, no comment”.

Se ripensa alla trattativa che ha portato suo fratello alla Juventus?
“La prima immagine che mi viene in mente è quella di Gonzalo che firma il contratto, mi prende in braccio e mi butta in aria facendomi i complimenti. Era stracontento”.

Napoli, PD nel caos per le elezioni del segretario cittadino, ecco perchè

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Quest’oggi a Napoli, i militanti saranno chiamati a scegliere il nuovo segretario cittadino del PD. Uno dei candidati, Nicola Oddati ex assessore comunale della giunta Iervolino ed ex delfino di Bassolino, attraverso una lettera chiede l’intervento di Renzi, in cui denuncia il numero degli iscritti al PD: “Chiedo un rinvio, voglio un congresso senza ombre, per salvare il partito a Napoli”. “Non parteciperemo a un congresso illegittimo” “Dobbiamo lavorare insieme, uniti, ricostruire il partito e il rapporto con gli elettori, a cominciare da Napoli anche e soprattutto in vista delle Politiche. Ho chiesto, in questi giorni cose semplici, non la luna – conclude – mi viene detto che l’anagrafe è in cassaforte, sono un candidato, ho diritto a conoscere la platea dei votanti”.

Cosenza – Juve Stabia 1 – 0. Matute: Commessi errori ma terreno di gioco impraticabile…(VIDEO)

Dopo la sconfitta subita ad opera del Cosenza, abbiamo ascoltato Kelvin Matute, centrocampista della Juve Stabia

Queste le dichiarazioni di Matute:

Secondo me si tratta di una sconfitta immeritata; abbiamo lottato fino alla fine ed abbiamo perso per colpa di un episodio che lascia tanti dubbi anche a me. Il calcio è così: ora conta capire dove abbiamo sbagliato e come migliorare le nostre prestazioni.

Lavoriamo sodo tutta la settimana, dando sempre il massimo a prescindere da chi scende in campo dal primo minuto. Continueremo a spingere forte cercando di centrare a fine campionato un piazzamento importante.

Oggi è stato difficile giocare su questo terreno di gioco: in molte zone era impraticabile ma questo non può essere un alibi. Abbiamo commesso errori che dobbiamo capire quanto prima così da non commetterli più.

La prossima settimana arriva il Catania, avversario durissimo da affrontare. Sappiamo che sarà un match difficile ma punteremo sulle nostre armi per fare punti nel nostro stadio.

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Cosenza-Juve Stabia, Pinna: “Braglia ha cambiato il nostro modo di giocare e ora arrivano i risultati”

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Al Marulla la gara tra Cosenza-Juve Stabia termina sul risultato di 1-0. Il terzino sinistro Paride Pinna ha commentato il match ai nostri microfoni, queste le sue parole:

“Sono contento di essere ritornato in campo dal primo minuto.  Il mister giustamente fa le sue scelte ed io e D’Orazio ce la giochiamo ogni domenica. Entrambi, però, stiamo dando il nostro contributo alla squadra.

Con Canotto è stato un classico parapiglia, lui è venuto faccia a faccia ma niente di serio.

Nel primo tempo abbiamo avuto maggiori difficoltà per via del campo che non aiuta, non è una giustificazione ma è un po’ come giocare sulle sabbie mobili. Il tempo di abituarci e negli ultimi dieci minuti abbiamo avuto delle buone occasioni. A inizio secondo tempo, invece, dopo la rete di Bruccini, è stato tutto più semplice.

La parata di Branduani sul mio tiro non è stata eccezionale, perchè sono stato io a sbagliare.

Piero Braglia ha cambiato il nostro modo di giocare e stiamo riuscendo ad ottenere risultati positivi in tutte le partite con intensità e cattiveria.

Per il derby di domenica contro il Catanzaro faremo di tutto per far festeggiare di nuovo i nostri tifosi.

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Cosenza – Juve Stabia 1 – 0. Caserta: Abbiamo giocato male ma siamo sfortunati. Incredibile l’infortunio di Simeri…(VIDEO)

Al termine della gara vinta dal Cosenza sulla Juve Stabia, abbiamo ascoltato Fabio Caserta, tecnico delle Vespe

Questa l’analisi di Caserta:

E’ stata una partita difficile sia per l’avversario che per le condizioni del campo non ottimali. Siamo una squadra che cerca di giocare sempre palla a terra e che non ama la palla lunga, di conseguenza questo terreno di gioco non ha aiutato le nostre caratteristiche. E’ un periodo in cui gli episodi non ci girano a favore: anche oggi non ho capito perché il guardalinee ha alzato la bandierina sul mani di Mendicino. Accetto le critiche, se obiettive, ma mi piacerebbe capire anche certe cose. Certamente dovevamo fare di più ma ciò non toglie che ci sono episodi che vanno chiariti.

A ciò si aggiunga che ho perso Simeri perché è caduto nel sottopassaggio e, poco dopo, anche il nostro medico è caduto nello stesso punto: sistemare il pavimento del sottopassaggio no? Oggi ho subito l’infortunio del mio unico attaccante per carenze della struttura dello stadio. Non mi è mai successo.

Noi abbiamo costruito poco ma dopo un minuto del secondo tempo trovarsi senza attaccanti di ruolo non è facile per nessuno. Paponi ha esperienza, tiene palla, gioca di sponda quindi non averlo è un danno pesante; stesse considerazioni per Simeri, che è caduto avanti a me nel sottopassaggio; francamente non so se ridere o piangere. Pensavo fosse uno scherzo ma poi siamo stati costretti a sostituirlo.

Anche la dinamica del gol la dice lunga sul nostro momento: una carambola che in tanti casi va fuori dalla porta. Non abbiamo fatto il nostro solito gioco, questo è vero, ma dire che abbiamo sofferto il Cosenza è una considerazione non giusta.

D’Auria dal primo minuto? Canotto ha speso tantissimo nelle ultime settimane e non aveva recuperato a sufficienza; ho scelto D’Auria avendo visto delle cose buone nell’ultimo periodo, ma è stata una scelta dettata dalle condizioni non ottimali di Canotto. Non rimpiango la scelta fatta.

Resto dell’idea che la Juve Stabia possa fare una stagione positiva, sperando che questo periodo storto passi quanto prima. Ringrazio i ragazzi anche per l’impegno messo in campo oggi. Ci sarà da lavorare ancora di più per trovare la giusta alternativa a Paponi finchè Daniele sarà fuori. Non ci fasciamo la testa prima del dovuto, confidando che Simeri si riprenda quanto prima.

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Cosenza Juve Stabia le pagelle di Mario Di Capua

Dopo una partita a dir poco noiosa il Cosenza con il minimo sforzo è riuscito a battere meritatamente una Juve Stabia senza idee e gioco che nel corso di 96 minuti ha creato una sola azione pericolosa. L’azione del gol decisivo del Cosenza sará stato anche un pó casuale ma la squadra di casa ha amministrato senza nessun affanno il vantaggio che alla luce di quanto visto in campo è stato meritato.

Branduani voto 6,5
Il Cosenza non si presenta con continuità verso la sua porta ma lui è pronto su una girata di Bruccini e sempre presente sulle palle alte. E’ un punto di forza delle vespe, peccato non averlo avuto in altre stagioni più importanti.

Nava voto 6
Migliora nelle prestazioni e sembra più sicuro in vari aspetti, soprattutto nelle diagonali difensive. Non si propone in attacco con frequenza, ma giocare sempre gli sta facendo bene. Salva quasi sul goal, ma il suo rinvio colpisce Branduani e finisce in porta.

Bachini voto 5,5
Meno preciso del solito, male sulle due occasioni migliori del Cosenza, quando nel primo tempo non contrasta bene Baclet che appoggia per Calamai, salva Branduani, e nell’occasione del goal dove non riesce a salvare sulla linea.

Allievi voto 5,5
Non soffrono molto gli avversari diretti, ma negli episodi decisivi si fanno beffare da Baclet e Mendicino.

Crialese voto 5
Non è assolutamente il Crialese che abbiamo ammirato nelle prime dodici giornate, peccato per quell’espulsione di Matera che ha condizionato quel finale di gara, le scelte di mister Caserta nel turno infrasettimanale, e probabilmente anche la prestazione deludente del San Vito – Marulla.

Matute voto 5,5
Il campo di gioco si addice alle sue caratteristiche ma purtroppo oltre alla battaglia, in campo la Juve Stabia non riesce a metterci di più.

Viola voto 5,5
Stavolta non da qualcosa in più alla squadra ma è difficile fare meglio perchè davanti non c”è l’appoggio di Paponi e poi viene a mancare anche Simeri. Suo l’unico vero tentativo verso la porta avversaria.

Mastalli voto 5
Il radar del Chi l’ha visto, che ad inizio campionato non avvistava Lisi, ora sembra non intercettare più le frequenze del buon Alessandro. Deve scuotersi e fare e dare di più.

Lisi voto 5,5
Male ma non malissimo, peccato per una squadra poco concreta e che non avanza quasi mai. Sembra in ripresa.

Simeri voto 6
Merita la sufficenza perchè lotta per un tempo e poi ha l’oscar della sfortuna facendosi male rientrando in campo e scivolando.

D’Auria voto 6
Esce ad inizio ripresa per una staffetta già stabilita con Canotto e per non perdere un cambio visto l’infortunio di Simeri, però si muove bene e sembra in palla.

Canotto voto 5
Troppo innamorato del pallone, troppo nervoso rischiando anche l’esplusione in un litigio con Pinna, deve cercare di apprendere che oltre al dribbling e alla velocità ci sono anche i passaggi ai compagni e qualche volta anche di prima. A Siracusa da un suo assist arrivò il goal di Simeri, a Cosenza non ha mai passato palla, forse. Il calcio è un gioco di squadra.

Costantini voto 5,5
E’ un atleta che forse in serie C non può giocare e raramente lo vedremo in campo se tornano disponibili Paponi e Simeri. Ci mette tanta volontà ma sembra fin troppo acerbo per la categoria.

Strefezza voto 5
Il radar di Chi l’Ha Visto non riesce ad intercettare neanche le sue frequenze e forse è il momento di dimostrare qualcosa altrimenti, una volta tornato Berardi sarà impossibile rivederlo in campo. Troppo fumoso, a tratti irritante, come il compagno di reparto, Canotto.

Caserta voto 6
Difficile dargli un’insufficenza in una gara dove non può schierare Paponi, Berardi e Morero e poi gli
viene a mancare anche Simeri. Il materiale che ha a disposizione non gli può consentire altro. La
sfortuna è notevole in questo periodo però il gioco dello Stabia latita e in questo si deve migliorare.

Mario Di Capua

 

Braglia: “Vittoria meritata. Juve Stabia bella squadra. E su Fabio Caserta…”

Al termine del match vinto 1-0 dal Cosenza contro la Juve Stabia, ha parlato Piero Braglia, allenatore dei lupi, in sala stampa alla stadio San Vito Marulla di Cosenza. Ecco le sue parole raccolte dalla nostra redazione in Calabria:

“Non ho visto bene l’occasione del gol, non vi so dire se Mendicino abbia toccato o meno la palla. Il nostro obiettivo ora è ritrovare la tranquillità e risalire la china. Dobbiamo continuare a fare il nostro dovere e ad un certo punto tireremo le somme. Baclet? Ha avuto un problema e l’ho sostituto. Ho cambiato il modulo anche per tutelare la squadra, reduce da tanti impegni ravvicinati. Abbiamo disputato una buona gara e credo che abbiamo meritato la vittoria. Bruccini? Un giocatore importante con qualità di livello, se diventa più “cattivo” può salire in categorie superiori. Il Cosenza ha qualità importanti che deve dimostrare, i ragazzi devono lavorare e stare zitti per togliersi le soddisfazioni. Quando una squadra cambia allenatore vuol dire che ha dei problemi, ora siamo in via di guarigione. Siamo sulla buona strada e possiamo e dobbiamo migliorare. Caserta? Fabio sta facendo bene sulla panchina della Juve Stabia. Le vespe hanno una bella squadra e giocano un bel calcio. Voglio bene a Fabio e gli auguro il massimo in ogni ambito. Oggi la Juve Stabia non aveva Morero e Paponi che sono due grandi giocatori e questo ha sicuramente influito sulla prestazione odierna, inoltre hanno avuto la sfortuna di un giocatore che è caduto negli spogliatoi. Ripeto, però, che Caserta sta facendo molto bene da allenatore e credo farà una brillante carriera.”

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Givova Ladies, ottimo esordio al PalaMangano: Ruggi Salerno superata in scioltezza

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Givova Ladies, ottimo esordio al PalaMangano: Ruggi Salerno superata in scioltezza. Il team scafatese ne manda quattro in doppia cifra. Bene anche le under Falanga e Sapienza

Esordio positivo al PalaMangano per la Givova Ladies Scafati, che supera 69-46 una coriacea Ruggi Salerno.
La buona partenza di Ruggi sorprende un po’ le padroni di casa. E’ Scarpato a scaldare subito la mano, ma deve fare i conti con Čičić che risponde colpo su colpo (8-9). Le ospiti ci credono e si portano anche sul +4 (10-14) con Di Pace e De Feo, mentre le locali pagano anche la pessima percentuale dalla lunetta (0/4). Sul finire è Scibelli, con un canestro e una recuperata per il sottomano di Negri, a propiziare il 14 pari con cui si conclude il periodo. Nei secondi dieci giri di lancetta Salerno è ancora pericoloso con De Feo e Montani, ma Scafati cresce con il passare dei minuti. Sono una caparbia Iozzino e Falanga a spingere indietro le viaggianti (33-27), che cominciano a patire la maggiore esperienza della compagine di casa. E’ poi un 1/2 dalla lunetta di Čičić a fermare la gara sul 34-27.
Nel secondo tempo l’attacco delle viaggianti si inceppa e così la Givova Ladies può amministrare al meglio il gap accumulato. Sapienza e Čičić bucano più volte la retina avversaria e costringono di nuovo Ruggi al timeout sul 42-30. Ma la difesa di Scafati è super attenta e concede solo una tripla a Montani. Dall’altra parte ci pensano sempre un’attiva Sapienza e Falanga a scrivere il +14 (47-33). Salerno però mantiene viva la speranza prima dell’ultima sirena con Montani e Di Pace (49-37). Nella quarta frazione è subito Scibelli a chiudere i conti con il 53-37, che manda in anticipo i titoli di coda.
Ecco il commento di coach Nicola Ottaviano. “Bella prova corale, ma possiamo e dobbiamo fare di più. Comunque lo spirito di gruppo sta cominciando a salire. Inoltre un plauso alla difesa di Scibelli e ai contropiedi di Iozzino, superba in ambo i lati del campo”.

Givova Ladies Scafati-Ruggi Salerno 69-46

Givova Ladies Scafati: Sicignano 1, Iozzino 10, Busiello n.e., Porcu 3, Sapienza 8, Ottaviani, Serra, Scibelli 12, Negri 12, Scala n.e., Falanga 8, Čičić 15. All. Ottaviano

Ruggi Salerno: Martines 8, Fumo, Scolpini, Panniello, Scarpato 7, Germano, Di Pace 9, Codispoti 2, Di Martino, Patanè 2, De Feo 6, Montani 12. All. Pignata

Arbitri: Carotenuto e Margarita di Salerno

Parziali: 14-14, 34-27, 49-37

UFFICIO STAMPA

EuroBasket Women 2019 Qualifiers, vittoria macedone per l’Italia

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EuroBasket Women 2019 Qualifiers

Skopje, Macedonia-Italia 52-61: 12 punti per Sabrina Cinili

Mercoledì a S.Martino di Lupari c’è la Croazia, ko oggi con la Svezia

Crespi: “Tanti alti e bassi. Un abbraccio a Giulia, sono triste per lei”

 

Apre con una vittoria, la Nazionale Femminile, il ciclo di partite di qualificazione all’EuroBasket Women 2019. A Skopje le Azzurre hanno superato 52-61 la Macedonia al termine di una partita iniziata male (2-8) e poi però condotta con autorità già a dalla metà del primo quarto.

 

La miglior realizzatrice è stata un’eccellente Sabrina Cinili con 12 punti, in doppia cifra anche Giorgia Sottana (11) e Olbis Andre (10 punti e 12 rimbalzi), che ha così salutato nel modo migliore il proprio esordio con la Maglia della Nazionale Senior.

 

L’Italia torna in campo mercoledì 15 novembre a San Martino di Lupari (Padova) per affrontare la Croazia, che oggi ha perso 54-57 con la Svezia e Zagabria (ore 20.30, diretta SkySportHD).Le uniche squadre già qualificate per l’Europeo sono quelle dei Paesi ospitanti (Serbia e Lettonia), in palio rimangono gli altri 14 posti: all’Europeo 2019 accederanno le prime classificate degli otto gironi e le sei migliori seconde.

 

Partita con tanti alti e bassi – ha commentato Marco Crespi a fine partita – una classica prima partita. Alti e bassi tecnici e di concretezza. Appunti utili per guardare a come e dove crescere. Una parola per l’esordio di Olbis Andre. Una carezza a lei e a Giulia, la ragazza che a Torino ha vissuto un momento triste. Triste per lei e di vergogna per tutti noi. Fermamente il razzismo è da combattere. Pubblicamente. Davvero #siamotuttiGiulia“.

 

Le Azzurre (Dotto, Crippa, Zandalasini, Cinili e Andre il quintetto scelto da Marco Crespi) hanno iniziato in modo contratto la partita: dopo il primo canestro di Zandalasini è arrivato l’8-0 delle padrone di casa chiuso dalla tripla di Mitrosinovik. Con pazienza l’Italia è tornata a contatto con Cinili, Formica e Sottana e poi allungato (14-19 a fine primo quarto) fino al 18-27 realizzato da Zandalasini. All’intervallo lungo si è andati sul 25-33 per le Azzurre, con la penetrazione di Dotto a chiudere il secondo quarto.

 

L’Italia ha toccato la doppia cifra di vantaggio in apertura di terzo quarto col rimbalzo offensivo convertito a canestro da Andre (25-35) ma la Macedonia è tornata immediatamente a contatto con Givens (30-35) e poi con Mitrosinovik ha trovato la tripla del -4 (35-39) con le Azzurre incapaci di mettere a referto punti con continuità (alla fine 3/20 dall’arco, 0/12 per Sottana e Zandalasini). I 4 punti di Cinili ci hanno fatto respirare e riportato sul +8 e il periodo si è chiuso sul 38-44.

 

A metà dell’ultimo quarto l’Italia ha provato ad allungare con decisione (41-52) con i punti di Sottana e Cinili ma Givens si è caricata sulle spalle la Macedonia ed è tornata a spaventarci (47-52 a 3 minuti dalla fine). Dotto ha replicato in penetrazione (49-56) ma ancora Givens ha fissato il risultato sul 52-56 con 50 secondi sul cronometro. La partita l’ha risolta Cinili con l’ennesimo canestro in sospensione, poi Dotto ha arrotondato dall’arco a pochi istanti dalla sirena. Una vittoria sofferta ma estremamente preziosa, per le Azzurre.

 

In tribuna, insieme all’Ambasciatore italiano in Macedonia Carlo Romeo, anche il Primo Ministro della Repubblica Macedone Zoran Zaev e Petar Naumoski, Presidente della Federbasket locale.

 

 

Macedonia-Italia 52-61 (14-19; 25-33; 38-44)

Macedonia: Stojanovska (0/1), Lazareska (0/4, 0/2), Adamovska ne, Petrushevska ne, Dimova ne, Janevska ne, Kmetovska 10 (4/15), Selcova ne, Givens 22 (7/11, 2/5), Shekjerovska ne, Mitrasinovik 14 (4/12, 1/3), Trajchevska 6 (2/6 da 3). Coach: Lazovski.

Italia: Gorini (0/1), Sottana 11 (5/11, 0/6), Zandalasini 8 (4/5, 0/6), Dotto 7 (2/6, 1/1), Masciadri, Formica 2 (1/2), De Pretto 2 (1/2), Crippa 7 (2/2, 1/5), Bestagno 2 (1/1), Cinili 12 (4/8, 1/2), Andre 10 (5/7), Kacerik ne. Coach: Crespi

Arbitri: Ivan Milicevic (Bosnia), Tsekov (Bulgaria), Monika Csender (Romania).

T2P: Macedonia 15/46; Italia 25/45.

T3P: Macedonia 5/16; Italia 3/20.

TL: Macedonia 7/13; Italia 2/6.

Rimbalzi: Macedonia 39; Italia 45.

Palle perse: Macedonia 13; Italia 14.

Palle recuperate: Macedonia 5; Italia 5.

Assist: Macedonia 11; Italia 16.

 

Il calendario del girone H

Macedonia-Italia 52-61; Croazia-Svezia 54-57

Classifica: Italia, Svezia 1-0; Croazia, Macedonia 0-1.

 

15 novembre 2017 Italia-Croazia; Svezia-Macedonia

10 febbraio 2018 Svezia-Italia; Macedonia-Croazia

14 febbraio 2018 Italia-Macedonia; Svezia-Croazia

17 novembre 2018 Croazia-Italia; Macedonia-Svezia

21 novembre 2018 Italia-Svezia; Croazia-Macedonia

Givova Ladies Scafati, esordio ok al Palamangano

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Givova Ladies, esordio ok al PalaMangano: Ruggi Salerno superata in scioltezza

Il team scafatese ne manda quattro in doppia cifra. Bene anche le under Falanga e Sapienza

 

Esordio positivo al PalaMangano per la Givova Ladies Scafati, che supera 69-46 una coriacea Ruggi Salerno.

La buona partenza di Ruggi sorprende un po’ le padroni di casa. E’ Scarpato a scaldare subito la mano, ma deve fare i conti con Čičić che risponde colpo su colpo (8-9). Le ospiti ci credono e si portano anche sul +4 (10-14) con Di Pace e De Feo, mentre le locali pagano anche la pessima percentuale dalla lunetta (0/4). Sul finire è Scibelli, con un canestro e una recuperata per il sottomano di Negri, a propiziare il 14 pari con cui si conclude il periodo. Nei secondi dieci giri di lancetta Salerno è ancora pericoloso con De Feo e Montani, ma Scafati cresce con il passare dei minuti. Sono una caparbia Iozzino e Falanga a spingere indietro le viaggianti (33-27), che cominciano a patire la maggiore esperienza della compagine di casa. E’ poi un 1/2 dalla lunetta di Čičić a fermare la gara sul 34-27.

Nel secondo tempo l’attacco delle viaggianti si inceppa e così la Givova Ladies può amministrare al meglio il gap accumulato. Sapienza e Čičić bucano più volte la retina avversaria e costringono di nuovo Ruggi al timeout sul 42-30. Ma la difesa di Scafati è super attenta e concede solo una tripla a Montani. Dall’altra parte ci pensano sempre un’attiva Sapienza e Falanga a scrivere il +14 (47-33). Salerno però mantiene viva la speranza prima dell’ultima sirena con Montani e Di Pace (49-37). Nella quarta frazione è subito Scibelli a chiudere i conti con il 53-37, che manda in anticipo i titoli di coda.

Ecco il commento di coach Nicola Ottaviano. “Bella prova corale, ma possiamo e dobbiamo fare di più. Comunque lo spirito di gruppo sta cominciando a salire. Inoltre un plauso alla difesa di Scibelli e ai contropiedi di Iozzino, superba in ambo i lati del campo”.

 

Givova Ladies Scafati-Ruggi Salerno 69-46

 

Givova Ladies Scafati: Sicignano 1, Iozzino 10, Busiello n.e., Porcu 3, Sapienza 8, Ottaviani, Serra, Scibelli 12, Negri 12, Scala n.e., Falanga 8, Čičić 15. All. Ottaviano

 

Ruggi Salerno: Martines 8, Fumo, Scolpini, Panniello, Scarpato 7, Germano, Di Pace 9, Codispoti 2, Di Martino, Patanè 2, De Feo 6, Montani 12. All. Pignata

 

Arbitri: Leggiero e Santoro di Caserta

 

Parziali: 14-14, 34-27, 49-37

 

UFFICIO STAMPA

 

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Russia 2018, pass per Tunisia e Marocco. Clamorosamente out la Costa D’Avorio.

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Festa grande per la Tunisia nel girone A. Con il pareggio per 0-0 in casa contro la Libia, i nordafricani salgono a quota 14 punti in classifica, uno in più del Congo, vittorioso per 3-1 sulla Guinea ma eliminato. Quinto mondiale della storia dei tunisini, l’ultimo nel 2006 in Germania. Nel Girone C lo scontro diretto tra Costa d’Avorio e Marocco lo vincono gli ospiti 0-2 e salgono a quota 12 festeggiando la qualificazione a Russia 2018. I padroni di casa, nonostante i tanti giocatori di livello, restano ad 8 punti e vedranno il Mondiale da casa.

Cosenza vs Juve Stabia: le vespe tornano a mani vuote

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Stadio comunale San Vito Gigi Marulla – Cosenza
14° Giornata – Ore 18:30
Lega Pro Girone C
Cosenza vs Juve Stabia
Note Pre partita

 L’incontro Cosenza vs Juve Stabia si svolge in una serata non freddissima con i suoi 14 gradi e con il campo che non si presenta in buone condizioni essendo visibilmente pesante per le piogge dei giorni precedenti.

 Presenza spettatori sulle 1000 unitá

Momenti delle squadre:

Il Cosenza si presenta a questo match dopo la vittoria in un vero e proprio scontro salvezza contro l’Akragas e proverá a sfruttare questo turno casalingo per migliorare la propria classifica che con i soli 12 punti attuali resta comunque ancora deficitaria.

La Juve Stabia invece proverá a riprendersi i 2 punti persi in casa col pareggio per 1-1 con il Francavilla.Al momento le vespe si trovano con i 17 punti attuali in un bel gruppo di squadre che al momento si trovano in zona play off ma che non sono nemmeno cosí lontane dalle zone calde della classifica.Questa partita puó far capire meglio che tipo di campionato potrá fare la squadra stabiese.

FORMAZIONI

COSENZA Punti 12

Perina – Corsi – Pinna – Idda – Palmiero – Caccavallo – Statella – Baclet – Bruccini – Calamai – Dermaku – panchina: Saracco – Mungo – Mendicino – Pasqualoni – Boniotto – Trovato – Tutino – Loviso – Pascali – D’Orazio – All.Braglia

JUVE STABIA Punti 17

Branduani – Allievi – Nava – Simeri – Crialese – Viola – Matute – Bachini – Lisi – Mastalli – D’Auria  Panchina:Bacci – Polverino – Awa – Capece – Costantini – Redolfi – Gaye – Canotto – Strefezza – Zarcone – Caló – All.Caserta

Arbitro: Vincenzo Fiorini di Frosinone
Assistenti: Daniele Colizzi di Albano Laziale – Pietro Guglielmi di Albano Laziale

Cronaca Primo Tempo Minuto e Azione

 Squadre che partono entrambe con un buon pressing
 Simeri al 6 minuto dopo un tiro di Viola deviato da un difensore si ritrova a centro area un buon pallone che peró non riesce a girare in porta facendo u tiro sbilenco che esce ben lontano dai pali della porta del Cosenza.
 Cosenza vicino al gol al 9 minuto con un ottimo cross dalla trequarti sinistra 1di Calamai sul secondo palo che attraversa tutta l’area della porta della Juve Stabia con Bruccini che non arriva per il tap-in vincente per pochi centimetri.
 Angolo per il Cosenza al 15 minuto senza esito.

 Secondo angolo consecutivo al 16 minuto per il Cosenza anche questo senza esito
 Inizia ad essere pesante la pressione del Cosenza che continua a mettere cross nell’area della Juve stabia,l’ultimo in ordine di tempo è stato effettuato da Caccavallo che dalla destra mette un cross sul secondo palo troppo alto per tutti.
 Bruccini al 22 minuto ci prova con un tiro dalla distanza che finisce alto sulla traversa.
 Punizione dalla tre quarti destra per la Juve Stabia al 24 minuto,schema che non riesce e palla comodamente tra le braccia del portiere del Cosenza.
 Tiro alto dopo una respinta della difesa della Juve stabia da parte di Pinna al 28 minuto.
 Occasione gol per la Juve Stabia al 29 minuto con un ottima combinazione sulla fascia sinistra tra Lisi e Viola col primo che libera il compagno con un bellissimo colpo di tacco, con Viola che entra in area e prova a sorprendere il portiere con un tiro centrale che peró viene parato in calcio d’angolo.
 Angolo per la Juve Stabia senza esito.
 Ammonito Bruccini (Cosenza) al 31 minuto
 Occasione gol per il Cosenza al 43 minuto su assist di Baclet di testa per Calamai che prova con un tiro secco dal limite dell’area parato in due tempi da Branduani che anticipa anche il tentativo di ribattuta di Statella.
 Fine primo tempo con pochissime emozioni e occasioni gol con le squadre forse condizionate dal campo pesante con il Cosenza che ha provato a fare la partita e con a Juve Stabia che ha provato a ribattere con azioni in contropiede sulle fasce. Calci d’angolo 5 a 1 per il Cosenza e unico ammonito del primo tempo Bruccini del Cosenza.

 Secondo tempo
 Il Cosenza sostituisce Baclet con Mendicino a inizio secondo tempo.
 Gol del Cosenza al 2 minuto di Bruccini che sfrutta una indecisione della difesa della Juve Stabia e con un tiro non irresistibile nell’area piccola nonostante il tentativo disperato di ribattere da parte di Allievi sulla linea di porta la palla sbatte sulla schiena di Branduani e si insacca.
 Doppia sostituzione al 3 minuto per la Juve Stabia con l’ingresso di Canotto e Costantini per Simeri e D’Auria.
 Al 14 Cosenza vicino al raddoppio con Calamai che vince un rimpallo ma non riesce ad incrociare sul secondo palo con la palla che finisce sul fondo.
 Ottima azione di Caccavallo al 20 minuto che sulla destra aggancia al volo un lancio dalla trequarti supera il terzino dello stabia e sul suo cross la difesa si rifugia in calcio d’angolo.
 Al 21 minuto la Juve Stabia sostituisce Mastalli con Strefezza
 Al 22 minuto il Cosenza sostituisce Palmiero con Mungo
 Al 27 minuto il Cosenza sostituisce Caccavallo con Tutino
 Ammoniti Canotto (Juve Stabia) e Pinna (Cosenza) che dopo un tentativo di contropiede della juve stabia su un lancio lungo si strattonano a vicenda e poi a gioco fermo vanno quasi a uno scontro fisico “testa a testa”.
 Al 35 minuto esce Viola infortunato e entra Caló per la Juve Stabia.
 Al 39 ammonito Calamai (Cosenza)
 Al 44 minuto il Cosenza sostituisce Calamai con D’Orazio
 5 minuti di recupero
 Punizione dalla trequarti per lo Stabia con molti giocatori stabiesi in area cosentina ma sul susseguente contro cross l’arbitro fischia un fallo sul portiere che termina atterra e causa intervento medico allunga il recupero di un minuto.
 Fischio finale Cosenza batte Juve Stabia 1-0

Commento finale:

Dopo una partita a dir poco noiosa il Cosenza con il minimo sforzo è riuscito a battere meritatamente una Juve Stabia senza idee e gioco che nel corso di 96 minuti ha creato una sola azione pericolosa.L’azione del gol decisivo del Cosenza sará stato anche un pó casuale ma la squadra di casa ha amministrato senza nessun affanno il vantaggio che alla luce di quanto visto in campo è stato meritato.

Ferdinando Commentale

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JuveCaserta Basket, leva per minori extracomunitari

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Una leva cestistica per i minori extracomunitari non accompagnati che coinvolgerà inizialmente le comunità senegalese, ucraina e magrebina, in attesa di rendere partecipi le altre interessate ed esistenti sul territorio. E’ l’iniziativa della Juvecaserta Academy, che gestisce il settore giovanile della Juvecaserta Basket, e della Cidis onlus, associazione impegnata nell’accoglienza e integrazione dei migranti. Il progetto prenderà il via lunedì prossimo (ore 15.15), nella palestra del Liceo “Giannone” di Caserta. Ci saranno mediatori culturali – per sopperire anche a eventuali problemi linguistici – che saranno coinvolti anche nel secondo step: il coinvolgimento dei minori e delle loro famiglie residenti sul territorio. Il terzo step riguarda l’integrazione con i bambini e le bambine che già partecipano all’attività cestistica del minibasket e delle squadre Juvecaserta Academy.
Il progetto nasce da una idea del presidente Antonucci condivisa con Maria Teresa Terreri di Cidis Onlus