Ipocrisia e calabraghismo Occidentale

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ipocrisia. E’ successo ancora, ultimamente, per il cosiddetto caso del Burkini. Pro, contro, ipocrisie e bla bla bla a tutto spiano nel solito girotondo attorno al vero “problema” insito nel quanto l’indumento evidenzia: la sottomissione delle donne orientali ai loro padroni maschi perché, checché se ne dica e checché ne dicano anche le nostre femministe fuori di testa, quella NON è in alcun modo catalogabile tra le libere scelte di una donna. Se così fosse, nulla da dire ma …. così non è, o quantomeno così non è, di certo, per la stragrande maggioranza delle donne orientali e musulmane per cui c’è tanto da dire come mette in chiaro Gramellini. Ma c’è tanto da dire sul reale problema che non è, ripeto, l’indumento in se ma sul suo motivo di essere che risiede nell’asservimento della donna ai voleri dell’uomo e tale sarà, è e resterà finché si vedrà poi, lasciata la spiaggia, si vedrà la donna camminare regolarmente due passi dietro al maschio padrone proprio come con noi fa un ANIMALE quando lo si porta, per grazia concessa, a passeggio (o dovrebbe fare … perché qui anche gli animali sono più liberi di esprimere il loro carattere ed essere per cui, spesso, ci affiancano o addirittura, cosa inaudita, ci precedono). Finché si vedrà ciò NON si potrà ne parlare, ne accettare, il burkini (come altre velature di vario tipo) come espressione di LIBERA SCELTA DELLE DONNE e questo sarebbe bene che lo comprendano anche le nostrane femministe con una propria bandana sugli occhi: quello di essere estreme senza ragionare. Concordo con Gramellini anche sul suo pensiero conclusivo: quella è sottomissione configurabile addirittura come sequestro di persona e come tale andrebbe finanche perseguitata. Siamo in Europa, abbiamo le nostre leggi e le nostre, abitudini, usi e costumi che, per altro, non sono dissimili da quelli che erano anche in oriente prima dell’ascesa di questi “signori” dopo lo Scià, per cui LORO che qui vengono, dovrebbero (DEVONO) accettare le nostre leggi ed il nostro modo di vivere ne più ne meno come NOI facciamo quando andiamo nei loro paesi perché è bene non dimenticare che se qualche occidentale va nei loro paesi e si comporta come fa qui da noi – cioè secondo i nostri usi e costumi – finisce male, molto male e se è donna, ancora peggio. Da questo ne consegue quanto nel titolo: siamo ipocriti e calabrache e tali resteremo finché non cominceremo a guardare alle botti e non più ai tappi; e ad agire di conseguenza.

Ma ora leggiamo, nel merito, quanto scrive Gramellini:

Il signor Burkini MASSIMO GRAMELLINI

Ora che il Consiglio di Stato francese ha sospeso il divieto di burkini innescato dalla bizzarra ordinanza di un sindaco della Costa Azzurra, ci si può finalmente concentrare sullo scandalo vero. Che non sono le povere musulmane costrette a vestirsi in casa e a svestirsi in spiaggia, ma i loro padri e mariti. L’ipocrisia di questa storia è consistita fin dall’inizio nel prendersela con le vittime anziché coi carnefici. Ancora più ipocrite sono state certe femministe che hanno spacciato la scelta coprente delle islamiche per una manifestazione di libertà e di riappropriazione del corpo. Come se quelle donne, che ai tempi non democratici ma laici dello Scià e dei regimi militari si vestivano a loro piacimento, avessero deciso di colpo, e di propria iniziativa, di ripiombare nel Medioevo. Qualcuna ci sarà, non ne dubito. Ma molte altre stanno scontando sotto i nostri occhi volutamente distratti una forma di schiavitù.

Chi va a vivere in un posto avrebbe l’obbligo di rispettarne le leggi e i principi fondamentali. Uno dei quali, ancora di incompleta attuazione ma a cui siamo particolarmente affezionati, prevede qui da noi la possibilità per le donne di fare le stesse cose di un uomo senza chiedergli il permesso. Altro che multare le signore che indossano il burkini: ogni volta che vedo sfilare per le strade delle nostre città un maschio padrone e, due passi dietro di lui, delle fantasmine intabarrate negli scafandri di stoffa, mi domando se non esistano gli estremi per accusarlo di sequestro di persona.

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vivicentro/Ipocrisia e calabrachismo Occidentale STANISLAO BARRETTA
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