Elezioni provinciali: il centrodestra conquista, al primo turno, 6 capoluoghi di provincia, il centrosinistra 5 e il M5s uno solo. Altri 16 andranno al ballottaggio e a metà giugno si vota a Cagliari e a Sassari.
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l terremoto delle europee 2019 produce scosse di assestamento anche per le elezioni amministrative. Il Piemonte passa dal centrosinistra al centrodestra, che controlla così tutte le regioni del nord Italia.
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L’onda della Lega trascina Cirio
La Lega ha stravinto in tutto il Paese conquistando il posto di primo partito d’Italia e la sua onda lunga è stata determinante anche per la vittoria del quarantaseienne Alberto Cirio, eurodeputato di Forza Italia, che ha quindi conquistato il 49,85% dei voti contro il 35,80% del governatore uscente, il dem Sergio Chiamparino che ha preso la sconfitta in modo elegante congratulandosi subito con l’avversario riconoscendone «la vittoria netta».
«Netta – ha aggiunto, così come è la mia sconfitta: l’ho chiamato per fargli le congratulazioni e augurargli di fare meglio di quanto abbiamo fatto noi». Chiamparino ha quindi riconosciuto la «responsabilità della sconfitta» osservando che «quando si perde si va a casa».
In perfetto stile Salviniano (battere il ferro finché è caldo, o finché non si piega) Cirio ha messo subito sul tavolo il dossier della Tav, argomento che è stata il tema dominante di tutta la campagna per le elezioni regionali piemontesi. Solo un piccolo particolare: Chiamparino era anche lui a favore della Torino-Lione, ma la cosa è stata baipassata facendo prevalere il pensiero di Cirio quasi come se fosse solo lui ad essere favorevole.
Anche dopo la sconfitta Chiamparino non ha perso il suo humor per cui ci ha tenuto a dire che è anche nelle sue speranze che si arrivi al completamento dell’opera e, scherzandoci sopra, da detto:
«Da cittadino spero che si facciano partire i cantieri in modo da riuscire ad andare anch’io a Lione»
POLITICA #elezioni provinciali
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