«Se racconti qualcosa i filmati e le foto tue le facciamo vedere in giro. Le mettiamo anche su Facebook»
A
vevano tutti meno di 14 anni, come Margherita al momento dello stupro, e nessuno è colpevole (È la legge, non c’è niente da fare): forse lei è colpevole per avere taciuto? Rimane la cancellazione del reato, per tutti. Eppure tutti sapevano, tranne la mamma e il papà: «Una sera tornavo a casa da lavorare. Appena entro nel palazzo guardo verso la buca delle lettere. Vedo che dentro c’è un foglio e allora ho aperto per controllare. E c’erano quelle robe lì, quelle fotografie. Con la mia bambina e gli altri ragazzi…”
Dalla Stampa: “Quasi tre anni fa venne violentata per mesi e mesi in un garage del quartiere Falchera a Torino. Violentata e filmata. E ricattata in modo bieco da quei suoi quasi coetanei, bambini anche loro, ma pronti a tutto.
Era il 20 febbraio del 2015 quando la storia deflagrò nel quartiere e poi sui giornali. Manifestazioni in strada. Fiaccolate. Dichiarazioni di solidarietà infinita da parte di questo e di quello: «Le staremo accanto». Trentadue mesi dopo la giustizia minorile ha fatto il suo corso.
Per cinque degli otto imputati – difesi dagli avvocati Wimer Perga, Tartaglino, Villanis e De Sensi – la vicenda va in archivio. Avevano meno di 14 anni, all’epoca. E pertanto non sono punibili. Per loro il tribunale dei minori ha disposto una serie di incontri al «Centro di mediazione penale». Cioè gli hanno spiegato che ciò che hanno fatto è illegale e ingiusto. «Esito positivo» hanno scritto sulle carte quelli che li hanno incontrati. Tutto finito e per loro il pm Antonella Barbera ha potuto soltanto chiederne l’archiviazione. Disposta dal gip Maria Grazia Devietti Goggia.
Ma il gruppo di chi si approfittava di questa bambina era più grande. I carabinieri allora denunciarono otto ragazzi. Tre avevano quasi due anni in più della vittima, ma avevano comunque meno di 16 anni. E per loro è scattato il rinvio a giudizio. Il che non vuole dire che finiranno in carcere. Anzi. Senza lanciarsi in previsioni di fantagiustizia finiranno probabilmente alla «messa in prova», provvedimento che consente «l’estinzione penale». Ovvero la cancellazione del reato. È una procedura giudiziaria prevista dall’ordinamento. Non c’è scandalo. Se non nel fatto che Margherita, alla fine, è l’unica ad aver pagato il conto più salato di tutti. “Spero che Margherita trovi amiche vere un amore vero relazioni vere e il coraggio di parlare sempre, fosse anche di sé e di sorridere alla vita .Altrimenti cosa potremmo dire a Margherita e alla sua famiglia, che è tutto finito?
Una canzone non recentissima racconta :
Margherita amica mia
E di chi ha paura di spiccare il volo
è soltanto un’illusione
Affacciata ad un balcone
Che diventa donna sotto questo cielo
Margherita.
Doriana Goracci
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