L’ipotesi di un governo Gentiloni “bis” – OPINIONI
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a pagella di Federico Geremicca al governo Gentiloni, con un occhio ai nodi che il Paese dovrebbe avere la maturità di affrontare nella prossima campagna elettorale.
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PALAZZO CHIGI – Un anno senza incidenti rilancia l’ipotesi del “bis”
Quando il 12 dicembre di un anno fa – un lunedì freddissimo e un po’ mesto – Paolo Gentiloni lasciò il Quirinale per cominciare la sua inattesa avventura da premier, le previsioni erano concordi: con un miracolo riuscirà forse a superare Pasqua, ma di sicuro all’estate non ci arriva.
Oggi, dopo il secondo Natale da premier, la profezia è opposta: sì, a marzo si vota, ma vedrete che a Pasqua a Palazzo Chigi ci sarà ancora lui.
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Cos’è accaduto in 12 mesi? Che Gentiloni ha fatto la sua parte senza infamie e incidenti, mentre intorno a lui – tra rinascite imprevedibili, cadute disastrose e leggi elettorali suicide – la politica si è incartata, preannunciando un dopo-voto all’insegna dell’incertezza e dell’ingovernabilità. E quanto più quell’incertezza sembra consolidarsi, tanto più risulta rassicurante sapere che – alla peggio – a Palazzo Chigi ci resterebbe ancora un po’ proprio lui.
Il bilancio col quale Gentiloni chiude il suo anno di governo non è malvagio: ha detto i no che doveva dire e ha centellinato i sì. Non è considerato un usurpatore, nessuno scandalo lo ha sfiorato e se dopo il voto ci sarà da tener la barra dritta mentre i partiti decidono cosa fare, l’uomo giusto sembra essere lui. Gentiloni dopo Gentiloni, insomma. Con buona pace delle «riserve della Repubblica», dei «garanti» e dei «tecnici» in attesa di prenderne il posto almeno per un po’.
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