Joseph R Biden Jr sabato 07 Novembre 2020, dopo quasi quattro giorni di conteggio e registrazione dei voti, è risultato essere il presidente eletto.
Joseph R. Biden Jr. sabato è risultato essere il presidente eletto ma…
Ma non tutto è già fatto e non è ancora finita: nelle settimane che ancora mancano al giorno dell’insediamento, che dovrà essere il 20 gennaio, si svolgono diversi meccanismi chiave, la maggior parte legati al Collegio elettorale , che alla fine portano un presidente alla Casa Bianca.
Come si procederà da ora in poi?
A partire dal 10 novembre e fino all’11 dicembre, gli stati inizieranno a certificare i risultati delle loro elezioni, un processo svolto in intervalli di tempo leggermente diversi in ciascuno stato. Tutto ciò potrebbe essere reso ancora più complicato da Trump che persegue le sue azioni legali in stati chiave che potrebbero ritardare la certificazione formale del voto.
Poi arriva il Collegio Elettorale. Bisogna sapere infatti che, in America, gli americani che vanno alle urne il giorno delle elezioni in realtà non selezionano direttamente il Presidente ma, in realtà, votano per confermare la loro scelta per la lista nella quale si iscrivono dichiarando di voler votare per la stessa.
Ma capita che gli elettori non sempre lo fanno, come si è visto nel 2016. A volte, al momento del voto, cambiano posizione e la possibilità di consentire questo ripensamento è stato ampiamente dibattuto arrivando anche alla Corte Suprema che ha stabilito, all’unanimità a luglio, che: “gli Stati possono richiedere agli elettori di rispettare la loro promessa di sostenere un candidato specifico”.
Comununque sia e sarà, il risultato della votazione degli americani serve, pertanto, ad assegnare i voti ai cosiddetti 538 “grandi elettori” che poi, secondo il sistema previsto dalla Costituzione, compongono il Collegio Elettorale e si riuniscono nei rispettivi stati dove votano Presidente e Vice Presidente. I loro voti vengono poi contati dal Presidente del Senato in una sessione congiunta del Congresso.
Come si svilupperà poi?
Il 14 dicembre , il lunedì dopo il secondo mercoledì di dicembre, verranno espresse le votazioni elettorali. Ogni stato convoca i suoi “grandi elettori” lo stesso giorno e questi esprimono i loro voti per la presidenza prima di inviare quei voti al Congresso.
Questi voti devono arrivare a Washington entro il 23 dicembre.
Dopo che il nuovo Congresso ha prestato giuramento il 3 gennaio , i membri della Camera e del Senato* si incontrano nella sala della Camera il 6 gennaio per ascoltare il conteggio dei voti elettorali; e qui è importante annotare anche che i membri del Congresso possono contestare o rifiutare i voti elettorali.
Questa recusazione, in realtà, sarebbe un processo complicato che si è verificato raramente, ma si è verificato, e con TRUMP in campo questa volta tutto sarà possibile per cui, ad ora, si può solo annotare che la strada che porterà effettivamente Biden a prendere possesso della Poltrona di Presidente alla Casa Bianca è ancora lunga e lastricata di tanti possibili intoppi.
Intoppi che non faranno certo bene all’immagine della democrazia americana ma che, alla fin fine, considerando altri possibili eventi non “pacifici”, se restasse solo nell’ambito “legale”, non aggiungerebbe altra onta (e magari sangue) a questa ultima elezione.
* Al momento, risultano così composte:
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- Camera, 216 seggi ai Dem e 196 ai Rep sui 218 utili e quindi, sarà a maggioranza DEM
- Senato, al momento ancora con sostanziale pareggio, 48 e 48 sui 50 utili con i Rep. che, ad ora, sembrano aver perso un seggio ma che danno come vincenti finali
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Intanto l’unico punto fermo resta che, per gli elettori americani, Biden dovrà essere il 46° Presidente degli Stati Uniti per cui, sin da subito, sono partiti i possibili paragoni con i Presidenti precedenti.
In particolare i paragoni si sono focalizzati su quello che fu il 32° Presidente degli Stati Uniti, Franklin Delano Roosevelt, al quale però, in realtà, Biden non può essere ancora paragonato mentre invece, la comparazione, può essere più affine all’altro preso a paragone e cioè a quello che fu il 36° Presidente, Lyndon Baines Johnson, visto che Biden può essere il “C’Mon Man” del momento dato che appare essere l’uomo che può dire agli americani: “andiamo avanti”; e così cambiare il passo dell’America e degli americani.
Come finirà realmente e come il tutto sarà, solo il tempo potrà dircelo. A noi, per ora, non resta che armarsi di pazienza, alimentata da fede e speranza, e aspettare.
Joseph R Biden Jr sabato è risultato essere il presidente eletto ma… / Stanislao Barretta
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