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4 morti nell’assalto al Campidoglio: ora Trump rischia l’impeachment VIDEO

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cene mai credute possibili che avvenissero negli Stati Uniti, si sono avute e viste ieri sera a Washington dove, dopo un discorso di Trump che aveva lì convocato i suoi mastini della destra più becera, il Campidoglio è stato preso d’assalto arrecando così un’insanabile ferita mortale all’immagine degli USA e della sua democrazia lasciandosi dietro 4 morti per i quali ora Trump potrebbe anche rischiare un’impeachment rapido (e personalmente, per la sua screditarezza, se lo meriterebbe, e subito, prima ancora che possa essere travolto dalle innumerevoli accuse che lo porteranno all’ennesimo crac; ed è anche per questo, oltre che per il suo narcisismo e la sua arroganza, che non vorrebbe mollare il momentaneo scudo della Presidenza)

Un’immagine di violenza ed insensata arroganza promossa dallo stesso Trump che, in quanto ad arroganza, ha tanto da poter insegnare, ed ha insegnato, a tutti inclusi vari nostrani (dall’immancabile Caporal Salvini passando per l’esperta di zucchine di mare Meloni fino all’immarcescibile – seppur marcio – Renzi ed i loro mondi annessi e connessi), è ora innegabilmente responsabile, direttamente ed indirettamente, di tutto quanto è accaduto ieri (e non ancora del tutto sopito) incluse le 4 vittime che purtroppo la bravata di ieri sera ha dovuto registrare.

La prima delle quattro vittime è stata Ashli ​​Babbitt, 35 anni, uccisa a colpi di arma da fuoco all’interno del Campidoglio.

Ashli ​​BabbittA parlare di lei è il suo ex marito, Timothy McEntee, che in un messaggio ha fatto sapere che Ashli ​​Babbitt, nativa della California – San Diego -, era una veterana dell’Air Force con la quale aveva operato, nella Guardia Nazionale, in Kuwait e Qatar.

Un account Twitter con il nome di Babbitt aveva ritwittato messaggi che chiedevano le dimissioni del vicepresidente Pence e l’accusa di tradimento, video delle manifestazioni del presidente Trump e foto dei sostenitori di Trump che volavano a Washington per le proteste.

McEntee ha raccontato di avere incontrato la Babbitt proprio nell’Air Force e di averla poi sposata. Il matrimonio però, dopo aver resistito per 14 anni, era terminato nel 2019.

Babbitt si era poi risposata ed aveva ora una piccola impresa ma lui la ricorda ancora tanto da dire:

“Mi sento assolutamente malissimo e ho mal di stomaco per questo … aveva una testa grande e una mente forte”

In conclusione poi afferma (in cauda venenum?) che

“Non ha mai avuto paura di esprimere la sua opinione e in un certo senso questo era il suo modo di esprimere la sua opinione (andando alla manifestazione)”, e che

Era molto rumorosa e supponente ma premurosa, dolce, premurosa, amorevole”.

Oltre alla Rabbit, altre 3 persone sono morte durante l’assedio di ieri sera (mercoled 6 gennaio 2021) al Campidoglio degli Stati Uniti da parte dei sostenitori del presidente Trump: lo ha detto il capo della polizia della DC Robert Contee III che, durante la conferenza stampa tenuta a tarda notte unitamente al sindaco Muriel E. Bowser (D), ha anche precisato di non poter ancora dare i nomi di queste altre vittime né precisarne le circostanze.

Ha però fatto un primo consuntivo segnalando che, oltre ai morti, erano da mettere in conto decine di feriti e che erano stati effettuati, al momento, almeno 52 arresti: quattro per il trasporto di pistole senza licenza, un arresto per possesso di un’arma proibita e 47 arresti per violazioni del coprifuoco e ingresso illegale. Ventisei dei 52 arresti, ha precisato ancora la Contee, sono stati effettuati all’interno del Campidoglio degli Stati Uniti.

Il capo della polizia della DC Robert Contee III ha anche confermato che la polizia ha recuperato due “pipe bomb” negli uffici del Comitato Nazionale Democratico e del Comitato Nazionale Repubblicano oltre ad un frigo portatile che conteneva molotov che è stato trovato sul terreno del Campidoglio degli Stati Uniti.

Seguaci di TRUMP - Seguaci leghistiIl Sindaco Muriel E. Bowser (D), ha poi aggiunto che i funzionari esamineranno i video e rilasceranno avvisi di incriminazione per le persone che hanno violato il Campidoglio degli Stati Uniti, aggiungendo che, specifica, “devono essere ritenute responsabili della carneficina” anche se oggi, puntualmente (in questo ogni mondo è paese e ben lo sappiamo per gli esempi che abbiamo in casa nostra), i media vicini alla destra hanno già cominciato a minimizzare il tutto arrivando, i più sfacciati, persino a dire che le vere vittime sono gli assalitori che sono stati costretti ad agire in quel modo per far valere il rispetto della volontà dei cittadini che avevano votato per Trump e che si erano visti “rubati” i loro voti. Sic!

In prima linea su questa tesi troviamo anche la senatrice dello stato della Virginia Amanda F. Chase (R-Chesterfield), una populista in stile Trump che sta cercando la nomina governativa del suo partito, che ha partecipato alla manifestazione pro-Trump ma se ne è andata prima che la folla prendesse d’assalto il Campidoglio e che però, in un video di Facebook pubblicato mercoledì sera, ha difeso i “patrioti” e i “cittadini rispettosi della legge” che, a suo dire, erano stati costretti dalla presunta frode elettorale a ricorrere alla “rivoluzione”.

“Sostengo la protesta pacifica, ma ti sto dicendo che quando metti in un angolo il popolo della Virginia e degli Stati Uniti d’America, finirai con una rivoluzione”, ha detto. “E credo che sia quello che si sta iniziando a vedere.”

Stanislao Barretta

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